A fine gennaio le nuove elezioni
l'ESPERIENZA CI SIA DI GUIDA
nel votare la nuova Commissione Interna
Ci avviciniamo alla scadenza del mandato dell'attuale Commissione Interna e le maestranze dello Stabilimento Innocenti saranno di nuovo chiamate ad eleg• gere i propri rappresentanti.
L'avvenimento quest'anno assume un carattere tutto particolare, in quanto ci permetterà alla luce dei fatti, non inficiati da preconcetti politici, di tirare le somme dall'operato di un anno di mandato e dell'azione di ogni singola persona eletta dai voti dei lavoratori.
Nè da parte della Direzione l'avvenimento viene sottovalutato. Anzi, sappiamo che essa si prepara a sparare le sue logore cartucce, appoggiandosi su persone ben note e a metodi che per il loro ripetersi, non hanno più carattere di novità. Rispolverando vecchi piani già usati in altre occasioni, spoglio il viso dalla maschera di bontà e di paternalismo tenuta durante l'anno, hanno ripreso a colpire per ricreare il mito della paura che ha un solo fine: più lauti profitti senza il corrispettivo riconoscimento di chi ne è l'artefice primo: il tecnico, l'impiegato, l'operaio.
A questa azione sapremo reagire con fermezza e dignità da uomini con mente e idee proprie e non assumere funzione di macchine pronte ad obbedire a volontà e imposizioni altrui.
Non vogliamo più una Commissione interna limitata solo su rapporti epistolari con scambio di lettere e circolari che fanno bella mostra nei vari quadri murali protetti da vetri, simili a bacheche da museo, ma una Commissione interna parlante, viva, che non eluda la sua funzione, che faccia valere gli interessi di tutti i lavoratori e che sappia far rispettare le prerogative proprie sanzionate nell'accordo interconfederale dell'8 maggio 1953.
E' bene che, nell'affrontare le prossime elezioni sia presente ad ognuno di
noi che la libertà è uguale per tutti e che bisogna saper rispondere e denunziare qualsiasi azione o manovra che tenti di creare quel clima di discriminazione, tanto caro alla classe padronale. E' su questo che essa fa leva per dividere la classe operaia.
E' solamente con la nostra coscienza di uomini liberi, consci della funzione che noi svolgiamo nella fabbrica e nel paese che noi potremo eleggere una Commissione interna che sia veramente l'espressione di tutti i lavoratori e capace di far valere i nostri diritti.
Esultanza dei lavoratori dell'Alfa Romeo per i risultati ottenuti nelle elezioni della Commissione Interna
Intervista col membro del C.d.G. Albergarlo
RESPINTA DALLADIREZIONE
la proposta dei lavoratori per una riunione del Consiglio di Gestione
La Redazione del giornale, avendo saputo che il C. d. G. parte lavoratori aveva chiesto alla Direzione una riunione plenaria ha creduto opportuno intervistare uno dei componenti del C.d.G. il compagno Albertario che così ha spiegato i motivi della richiesta:
Dopo gli incresciosi licenziamenti del Dicembre scorso, si attese invano una convocazione del C.d.G. Successivamente vi fu invece il licenziamento del Segretario del C.d.G. sig. Muneghina e questo fatto, unito alle precedenti limitazioni di movimento e parola imposti dalla Direzione alla parte lavoratori, non contribuì certo a migliorare la sua struttura organica e funzionale. Il motivo, quindi, che ci ha spinto a chiedere questa riunione si può riassumere nel nostro desiderio di ridare a questo nostro organismo una struttura propria, viva, perchè possa così, non solo con le parole ma anche coi fatti, contribuire a un sempre migliore sviluppo produttivo dell'azienda, tutelando nel contempo che esso non porti danno, ma anzi migliori, le condizioni di lavoro dei dipendenti. ,
Si chiede pure la nomina del nuovo Segretario e la consegna dei verbali del C.d.G.; la situazione produttiva e vendite della Lambretta 150, del ciclomotore 48 e del Meccanico.
Alla nostra domanda se tale lettera ha avuto un seguito, Albertario così ha risposto:
Sono stato convocato sabato 10 c.m. alle ore 12 dal Dott. Fasciano il quale, dopo aver premesso che la Direzione
Generale, nella persona dell'Ing. Lauro. è in questo momento troppo oberata di lavoro per avere il tempo di fare una riunione, ha soggiunto che non vede come sia possibile fare una convocazione prima di un paio di mesi.
Chiediamo allora al nostro intervistato cosa pensa di questo rimando e quale sarà la prima azione del C.d.G. parte lavoratori.
Il mio parere è che questa nostra richiesta sia giunta inaspettata, specie in questo particolare momento, alla nostra Direzione, da qui il motivo della dilazione.
È nostra intenzione, come dcl resto ho già comunicato verbalmente al Dott. Fasciano, di informare i lavoratori della Innocenti sull'esito della nostra richiesta, per sentire il loro parere e i loro consigli. Colgo quindi l'occasione di questa vostra intervista per invitare tutti i lavoratori ad esprimere il loro peniiero e a dare i suggerimenti che credono più opportuni, sia comunicando direttamente coi membri parte lavoratori del C.d.G., sia, se lo preferiscono, scrivendo alla Redazione del Giornale.
E' pure nostra intenzione inviare una seconda lettera al Presidente del C.d.G., ing. Lauro, per chiedergli nuovamente una consultazione, ritenendo superabili i motivi addotti per il rinvio.
La Redazione, ringraziando il compagno Albertario per le sue spiegazioni, assicura il C.W. parte lavoratori di adoperarsi per dare il massimo contributo ai proponimenti del C.d.G. stesso.
LETTERA APERTA
dei lavoratori dell'Alfa Romeo a quelli della Innocenti Lavoratori della Innocenti, fra qualche settimana sarete chiamati ad eleggere la nuova C.I.; desideriamo quindi inviarvi un saluto fraterno e un augurio di successo.
Dura è stata in questi anni la pressione padronale e certo voi sapete, forse più di ogni altra fabbrica, come i continui soprusi, le continue angherie, ci costringano qualche volta anche a segnare il passo. Ma per abile che sia la politica paternalistica, per spietata che sia la repressione, il padrone non potrà mai impedire che dalle forme più moderne di supersfruttamento, dal taglio dei tempi, dalla discriminazione, dai licenziamenti per rappresaglia, nasca fiera ed energica la reazione dei lavoratori.
Ed una delle forme migliori per reagire è quella di eleggere una C.I. forte, unitaria, una C.I. capace di ostacolare con fermezza la politica antioperaia del padronato, destinata al fallimento come lo dimostrano le recenti elezioni di C.I. avvenute in grandi fabbriche metallurgiche, quale la nostra.
Siamo certi che presto pure voi, votando compatti per la FIOM darete un duro colpo alla classe cui appartiene Innocenti che, pur di aumentare i pro pri profitti, non si perita di eludere la Costituente e le libertà nel vano tentativo di prolungare la sua inevitabile agonia.
Nel rinnovarvi l'augurio di una vittoria che certamente non potrà mancare, fraternamente vi salutiamo. I lavoratori dell'Alfa Romeo
l
DICEMBRE 1955 L. 10
ANNO 2' - N. 11
Periodico dei Lavoratori della Fabbrica Innocenti I Redazione: Via Conte Rosso 12
LA REDAZIONE DI FABBRICA SUL LAMBRO » AUGURA A TUTTI I LETTORI BUON NATALE e BUON CAPO D'ANNO
DAI REPARTI E DAGLI UFFICI
C.I.S1 - U.I.L.- F.I.O.M.
Dito nell'occhio
CORRE VOCE CHE...
la girandola dei miliardi affascina e tiene troppo occupato i signori in alto loco, perchè essi si debbano occupare di simili sciocchezze. Ma vi è chi, pur sedendo su dirigente sedia, può occuparsi della mensa, come si occupa con diligente zelo di altre sciocchezze riguardanti le maestranze. Ci riferiamo all'esimio dott. Fasciano, membro autorevole del gruppo dirigente aziendale, capo del personale, ideatore della scuola per capi che ebbe per motto: «la produzione in buoni rapporti umani » e infine instauratore del clima nuovo all'Innocenti, ecc. ecc.
No, sarebbe sciocco da parte nostra farci illusioni su costui!
La situazione che abbiamo denunciato si trascina ormai da troppo tempo e occorre intervenire immediatamente.
Caparbia intransigenza della Direzione alle proteste dei lavoratori per migliorare la mensa Eccoci di nuovo con questa benedetta mensa (ci riferiamo non alla tanto sospirata indennità mensa, ma al vitto quotidiano). E' una porcheria! L'abbiamo scritto, detto e ripetuto un'infinità di volte; abbiamo dato consigli, fatto proposte, indicate soluzioni che ritenevamo giuste, ma non ci si è mai voluto dare ascolto. Crede forse, l'egregio direttore di mensa, che le nostre denunce siano solo il frutto di una viva immaginazione? Lo chieda a tutti quei poveracci che sono costretti a sorbirsi i suoi orribili intrugli e allora sarà impossibile che non si accorga del loro malcontento. Mal di testa e indisposizioni sono all'ordine del gioino, mentre molti preferiscono rinunciare al pasto piuttosto che correre il rischio di rovinarsi lo stomaco.
L'abbiamo già scritto e lo ripetiamo: è inutile voler ammannire piatti ricchi di nomi, ma poveri, molto poveri di contenuto. Operai che lavorano 10-12 ore al giorno non possono certamente sostenersi con le sue inconsistenti brodaglie o con degli stucchevoli piatti a base di salame e formaggio. Occorrono piatti caldi e sostanziosi, ben cucinati e presentati decentemente; occorre inoltre che pure la Direzione si interessi di tali problemi, pur comprendendo che
Non si scherza sul problema degli alloggi !
Ci scrivono e pubblichiamo: Finalmente, dopo tanti anni di disinteressamento al grave problema degli alloggi per i propri dipendenti, la Direzione dell'Innocenti lo ha oggi decisamente affrontato facendo distribuire dai suoi funzionari un opuscolo ove si leggono i seguenti slogan: «Il nido d'amore alla portata di tutti », « Un sogno divenuto realtà ». - Signori della Direzione! Che voi non vi- interessate ai bisogni dei lavoratori, tutti lo sanno, ma che vi burliate di loro, questo veramente è un po' troppo. Sempre sullo stesso argomento ci scrivono:
Cara «Fabbrica sul Lambro» abbiamo letto quel foglietto pubblicitario fatto distribuire dalla nostra Direzione, tramite i marcatempi, che parla di case per tutti (è sottinteso i dipendenti) a condizioni vantaggiose e con grandi facilitazioni di pagamento. E' questo un argomento troppo serio per molti di noi, perchè possiamo accettare scherzi o proposte senza capo nè coda! Non abbiamo trovato nel volantino una sola pardla che possa far dare la preferenza all'impresa Persichetti piuttosto che a qualsiasi altra impresa del genere, sia per ampiezza e sistemazioni di locali, come per prezzo inferiore (900.000 lire pei vano non è poco).
In quanto alle facilitazioni di pagamento si legge che per un locale più i servizi (veramente piccoli e ridotti al ' minimo) occorre pagare 50.000 lire -al mese per 10 mesi,, più ecc. ecc.
Lo scherzo sta appunto in questo: come può un dipendente che guadagna 50.000 lire mensili pagarne altrettante per la casa per dieci mesi? In questi dieci mesi, cosa mangia lui e la sua famiglia? Chi gli dà i soldi del tram o per eventuali medicine?
O ,si aspetta forse che si arrivi allo sciopero della fame?
Dall'Attrezzeria
Da anni, si può dire da sempre, la scala di ferro della attrezzeria che porta al piano superiore ha presentato inconvenienti notevoli. Uno di questi, anzi il più importante, è stato eliminato: quello della sdrucciolevolezza dei gradini di ferro, ora rivestiti di gomma.
L'inconveniente che continua a verificarsi è quéllo della pioggia di segatura, terriccio e altro che cade sulla testa di chi è costretto ad usarla, specie nelle ore di punta (mattina, mezzogiorno, sera). Questo fatto viene segnalato anche perchè, col semplice accorgimento di un pezzo di lamiera posto sotto i gradini di una sola rampa della scala, è possibile evitare la concimazione della cute dei dipendenti.
Segnalazione meritevole di premio
Mentre osserviamo un continuo evolversi in tutto lo stabilimento delle concezioni di lavoro, notjamo che sia nel reparto attrezzeria come al reparto collaudo questo non succede.
Ci riferiamo in modo specifico al sistema di illuminazione scarsa o dannosa alla vista di quanti debbano fissare il riverbero della luce sui pezzi in lavorazione o lavorati, mentre questo non succederebbe se l'illuminazione fosse fatta con metodo razionale e con tubi fluorescenti.
Possibile che non si provveda?
Nel dubbio di non aver ben capito quanto è scritto nel volantino, ci rivolgiamo a te perchè tu ci dia maggiori spiegazioni in merito.
Un gruppo di operai
Cari lavoratori, saremmo ben lieti di potervi rispondere dandovi le più ampie spiegazioni sul problema che vi sta a cuore, ma letto e riletto il volantino pubblicitario, non siamo riusciti a capire (probabilmente perchè le nostre capacità intellettive e di raziocinio sono limitate) come mai la nostra direzione si sia presa la briga di farlo distribuire.
Vi consigliamo quindi di rivolgervi ai promotori dell'iniziativa per avere le delucidazioni che desiderate.
LA REDAZIONE
La Redazione invita ogni aderente o simpatizzante di queste correnti sindacali a scrivere articoli di ogni e qualsiasi genere su:
« Fabbrica sul Lambro » Ogni articolo inviato verrà integralmente e fedelmente pubblicato.
La Redazione si riserva il diritto di eventualmente rispondere sullo stesso numero o sul numero seguente.
Ogni articolo dovrà essere chiaramente firmato. Su richiesta 'dello scrivente la Redazione ne ometterà il nome in calce all'articolo stesso.
DOMANDA AL DOTT. FASCIANO
Non sarebbe ora di piantarla?
Così, quasi per scherzo, un giorno mi son messo a fare l'elenco di tutto quanto è proibito da un po' di tempo a questa parte alla Innocenti. E ne è uscP;a una lista piuttosto lunga; non la finivo più di scrive proibito, proibito, proibito. Questo ripetersi della parola, per associazione di idee, mi ha ricordato il mio soggiorna forzato nella Svizzera tedesca, quale internato dopo l'8 settembre. Allora, dopo circa un mese dall'arrivo degli internati italiani vennero esposti agli angoli delle piazze, nei caffè, alla stazione, in ogni luogo possibile insomma, lunghi cartelli , ove si leggeva a caratteri cubitali una lunga fila di Verboten in rosso con a fianco scritto in tedesco e italiano ciò che era proibito.
Chi si prendeva la briga di leggerli non so se ce la faceva ad andare fino in fondo. Era proibito agli italiani entrare nei locali pubblici, al cinema, alla 'stazione, nei caffè; era proibito fermarsi in strada a parlare con cittadini svizzeri, entrare nelle loro case, nelle sale da ballo, camminare per strada in più di due persone, e così via, che non tutto ricordo essendo trascorsi da allora molti anni.
C'è un'analogia fra le due file di proibito? Non dovrebbe, perchè allora eravamo in una nazione straniera, m periodo bellico, e per di più internati, che su per giù si possono paragonare ai prigionieri di guerra, mentre oggi siamo nel nostro paese che per volontà popolare si è dato una Repubblica con Costituente e leggi fondate sulla libertà e democrazia.
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Fatevi rilasciare il buono dal CRAL
[a direzione abbia intenzione di dare 20.000 lire di premio nella ricorrenza delle feste Natalizie, quale... indennità taglio di cottimi, supersfruttamento e propaganda pre-elettorale. Qualunque sia il motivo, noi ci auguriamo che queste voci abbiano un serio fondamento.
soliti male informati (attenzione r non è un errore di stampa) dicono che il nostro dott. Fasciano si reca, nelle ore libere del dopocena, a bere il caffè in un noto locale del centro, sempre accompagnato 'da un agente in borghese; se la notizia fosse vera le maestranze potrebbero domandarsi che cosa fa paura al nostro direttore del personale, tanto buono e affabile.
SI DICE CHE...
la periodica, sistematica, mancata presenza del sig. Buffo, membro autorevole di Commissione interna ed esponente N. 1 della CISL aziendale, al CRAL durante l'intervallo tra le 12,30 e l'una, sia dovuta-al fatto che le domande insistenti degli operai, gli affaticano e interrompono il processo digestivo, provocandogli disturbi di entità ragguardevole.
Ma noi stiamo dimenticando che egli rappresenta gli impiegati e che quindi non ha nulla a chè fare cogli operai!
I soliti maligni sussurrano che ...
Il sig. Mantegazza, attuale presidente della Commissione Interna, sia abilissimo nelle malattie diplomatiche, e usi•questa sua eminente dote nei momenti più crucieli di una vertenza, quando occorra quindi prendere una posizione ben definta o rimandarne a Sine die » la sua soluzione.
Per fortuna sono soltanto voci...
Il dott. Fasciano, che tutti ormai conoscono, disse che era suo compito instaurare una buona disciplina aziendale; d'accordo con lei, dottore, per una certa disciplina, ma qui, mi sembra, che sia superato ogni limite e ogni misura. Un regime carcerario lo meritano solo i carcerati (lo dice la parola), non liberi e onesti cittadini, viventi in una. libera nazione e paganti tasse e contributi al governo.
Operai e impiegati sono stanchi, sono molto stanchi di questo stato di cose; mordono il freno, si consumano il fegato, sono lì lì per scoppiare. Non le sembra, egregio dottore, che sarebbe ora di piantarla?
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Già altre volte abbiamo dovuto occuparci della particolare attenzione che la nostra Direzione gratifica il giornale di fabbrica.
Si iniziò, prima con la proibizione della vendita nell'interno della fabbrica, poi continuò con la caccia ai distributori, le perquisizioni, le intimidazioni, le minacce più o meno larvate, la proibizione di vendita all'esterno con l'aiuto di forze compiacenti. Ma questa azione è rimasta vana e sterile. I lavoratori hanno risposto con abilità e intelligenza, escogitando volta per volta sempre nuovi mezzi che permettessero di far giungere a tutti e ovunque il nostro battagliero giornaletto.
I seicento abbonamenti, uniti alle veramente numerose copie vendute ( il numero esatto lasciamo alla Direzione il piacere di scoprirlo) stanno a dimostrare come questo foglio sia ricercato e amato dai lavoratori.
Ci teniamo invece a pubblicare un dato preciso : del N. 9 sono state vendute duecento copie in più del N. 8 e del N. 10 sono state vendute quattrocento copie in più del N. 9.
Come si vede la vendita è in continuo aumento; un aumento veramente straordinario se consideriamo il numero
...E DA NOI ?,
Elenco di fabbriche che hanno raggiunto un accordo sull'indennità mensa
SACERDOTI: L. 21.000 per gli arretrati
MAGNAGHI : L. 10.000 acconto arretrati
GRAMEGNA : L. 10.000 occonto arretrati
POMPE KALIM : L. 10.000 acc. arretrati
GHIRINGHELLI : L. 10.000 acc. arretrati
S.U.M.A. : L. 9.500 acconto arretrati
PASQUINO : L. 10.000 per gli arretrati
MAGNAGHI : L. 9.000 acconto arretrati
KRUPP : L. 7.000 per gli arretrati
TROJSI : L. 9.000 per gli operai
MATTEI : L. 15.000 per gli arretrati
I.B.M. : L. 14.600 per gli arretrati
S.A.C.M.E. : L. 6.000 per gli arretrati
MAESTRI : arretrati per 5 anni
PIO SELLA: L. 6.000 per gli arretrati
ORMA : L. 14.000 acconto arretrati
BONETTI : L. 12.000 acconto arretrati
RADICE : L. 11.000 acconto arretrati
FISAM : L. 13-15.000 acconto arretrati
GIROLA : L. 10.000 acconto arretrati
GASPAROTTO : 1. 9-10.000 acc. arretrati
VANOSSI : L. 8.000 acconto arretrati
VANZETTI : 5 anni di arretrati al 50%
CISA GIANNETTI : L. 10.000 acc. arretrati.
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dei dipendenti : circa 3.000 in tutto tra operai e impiegati.
Non servono quindi le minacce, le sospensioni ( ultimo fatto del reparto montaggio), le perquisizioni nella borsa di chi entra in fabbrica.
Non serve nemmeno che si cerchi di nascondere l'abuso sotto falsi pretesti di carattere disciplinare!
Nella sua denuncia contro prepotenze e in giustizie sarà di guida ad ogni lavoratore nella lotta di sempre.
Il giornaletto vivrà perchè questa è la volontà dei lavoratori.
FABBRICA
LASCIA... O RADDOPPIA i suoi metodi il Sig. Montibelli?
Malgrado tutto il mondo si sforzi di creare un clima di distensione, eliminando la guerra fredda, gettaqdo. le basi per una pace duratura e la libertà dei popoli, all'Innocenti sta succedendo il contrario. Un caso che fa ricordare i sistemi del defunto regime fascista si è verificato nella fabbrica.
Nove operai del rep. montaggio sono stati chiamati dal sig. Montibelli e, accusati di essersi scambiati il giornale di fabbrica durante l'orario di lavoro, è stata loro inflitta una multa di un'ora.
Chiusi a chiave in una stanza, vengono introdotti uno alla volta nel suo ufficio; qui viene letta l'accusa e la pena inflitta e, senza dar loro il tempo di scolparsi, vengono bruscamente congedati.
Scusi sig. Montebelli, forse Lei, in molte faccende affaccendato si dimentica che oggi l'Italia è una Repubblica democratica, retta da una Costituzione che non , permette l'abuso di potere e la violazione di uno dei diritti più sacri: la libertà di parola e pensiero. Ogni libero cittadino (e rimane tale anche nel suo ufficio, sig. Montebellij ha il diritto di difendersi dalle accuse che gli sono rivolte, ha il diritto di non accettare un giudizio che egli ritiene ingiusto e infondato. Questa dimenticanza è strana, sopratutto se si pensa, non solo alla sua memoria di ferro, ma alla sua intelligenza che le ha fatto fare una rapidissima carriera all'Innocenti (da manovale specializzato a impiegato di prima categoria).
Siccome questi non sono metodi sani e democratici noi li denunciamo a tutti i lavoratori della fabbrica e li invitiamo a stringersi attorno alle loro organizzazioni, sindacali, perchè esse possano alla loro volta denunciare agli istituti competenti le violazioni alla Costituente Italiana e al contratto di lavoro.
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Ritrovo fra vecchi ideali un serto di rime perdute: oh, l'ore felici vissute nei cari lontani Natali...
E' vero, a guardarsi d'intorno, non manca alla festa più nulla: diffonde, la mistica culla, la pace serena d'un giorno; Ritornano i vecchi presepi, si levàn le lodi al Signore; la neve, d'un bianco stupore ricama le case e le siepi.
Eppure, non so, ci attanaglia l'angoscia d'un'ansia irrequieta; perfino la Stella Cometa si sente la... coda di paglia.
Nel mondo, in due parti diviso (non parlo di Russie e d'Americhe), il ricco le gioie chimeriche ritrova del suo Paradiso; Ma il povero è triste, ma al povero non resta che il solito inferno: la fame, lo sguallido inverno, talvolta nemmeno un ricovero...
Non fosti tu forse, Signore, che a due delinquenti confuso moristi sul Golgota, illuso dal sogno d'un mondo migliore?
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Non tu che accogliesti gli aneliti di tutti gli oppressi, o Gesù?
Ahimé, se tornassi quaggiù fra il coro dei tardi proseliti!
La croce la portano (è d'oro) sul petto, non già sulle spalle; e sdegnan le misere stalle, adatte per te, non per loro
Loro hanno dimore stupende, con serie d'inutili stanze, digiunan con fini pietanze (che chiamano «magre», s'intende).
La croce la portano gli altri, coloro per cui tu moristi: son sempre lì, curvi, lì, tristi dinanzi ai più forti, ai più scaltri.
Se uscissi,,Signore, per breve momento dai dolci presepi, di cui son di carta le siepi, di gesso e bambagia la neve?
Se entrassi negli umidi alloggi dov'ha la miseria dimora? Vedresti che il mondo d'allora non era diverso dall'oggi.
E udendo i tuoi semplici accenni a un mondo d'uguali, più d'uno direbbe indignato: «E' un tribuno, iscritto al partito di Nenni! ».
ALBERTO CAVALIERE M. A.
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Ai giovani e ai nuovi assunti il benvenuto* nella nostra grande famiglia
A voi giovani, da poco entrati a far parte della grande famiglia dei lavoratori della Innocenti, rivolgiamo il nostro saluto fraterno, fatto di solidarietà e comprensione dei vostri bisogni.
Noi sappiamo, in quanto più vecchi di voi per età e per esperienza, che per poter entrare, forse avrete dovuto sacrificare qualche cosa della vostra personalità o delle vostre idee; la grande fabbrica vi è apparsa non come ve la descrivevano vari fogli e giornali della Borghesia, ma nella realtà della sua funzione e delle sue particolari leggi che modificano ed eludono le leggi della Costituzione Repubblicana.
Questa prima esperienza però vi farà bene, vi farà riflettere e capire perchè in Italia, Repubblica fondata sul lavoro (articolo I. della Costituzione), questo viene discriminato.
Giorno per giorno sentirete tutto il peso della fabbrica, oggi ridotta a paserma e non luogo ove la personalità umana viene valorizzata nella più nobile e umana funzione: il lavoro.
Sappiamo che ancor prima d'entrare siete stati ammoniti a non avere idee proprie, a non protestare per un'ingiustizia per non turbare la tranquillità dell'ambiente.
Vi sarà stato detto che fuori della fabbrica potete essere rosso, nero, ecc. ma quando in essa mettete piede, dovete sentirvi simili a una macchina, ubbidienti, e servili.
Sempre deve essere salvo il principio del padrone e mai il vostro; è il concetto della libertà, condita molto e troppo spesso dalla parola Democrazia.
Però non è solo questo l'argomento per cui avevamo sentito la necessità di rivolgerci a voi, ma bensì un altro. E' la gioia di sentirvi in mezzo a noi, di vedervi e di aiutarvi. Parlare con voi dei vostri bisogni e trovare il modo di risolverli. Mentre, attenti al vostro lavoro, presi dal nuovo sistema di produzione che mina innanzi tempo il fisico per i ritmi cui esso viene sottoposto, nell'ansia di produrre di più per poter guadagnare quanto è indispensabile alle vostre necessità, siamo certi che la vostra coscienza di classe si formerà e temprerà.
Guardandovi in giro avrete già visto
I
UN ANNO DI GESTIONE FALLIMENTARE
I lavoratori chiedono una Commissione Interna che sappia difendere gli interessi delle maestranze
Èconsuetudine che, ad ogni scadenza di mandato, la C.I. uscente presenti un riassunto dell'attività svolta durante l'anno, ove si espongano le rivendicazioni per le quali ci si è battuti, le proposte presentate, le lotte intraprese e i risultati ottenuti; insomma una specie di bilancio finale dell'attività svolta, nel quale sia chiaro il lavoro fatto dalla C.I. durante l'anno per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori.
Si è detto che far ciò è una consuetudine, ma, evidentemente, ogni regola ha la sua eccezione; infatti non vediamo come la nostra C.I. possa presentare un bilancio inteso nel senso pieno della parola. Per compilarlo occorrono dati, cifre, fatti soprattutto che stiano a dimostrare, oltre ogni dubbio che l'organismo proposto alla difesa e alla salvaguardia degli interessi delle maestranze, ha lavorato sodo, ha lottato, ha agito.
Questo la C.I. nella sua gestione 1955, non può farlo, perchè pochissimi problemi sono stati parzialmente e anche malamente risolti, mentre la gran parte dei problemi sorti in dodici mesi di gestione non sono stati nemmeno affrontati o, volutamente, sono stati lasciati cadere nel nulla e messi poi nel dimenticatoio. -
A prova di quanto affermiamo, vi facciamo un breve elenco di ingiustizie e soprusi ignorati completamente dalla Commissione Interna: • Le libertà nella fabbrica: cosa si è fatto per porre fine alla insostenibile situazione di disagio determinata da continue angherie, intimidazioni e disciminazioni?
In dicembre dello scorso anno sono stati licenziati 120 persone per esuberanza di personale. Da allora ad oggi sono stati assunti in fabbrica oltre 500 lavoratori. Malgrado vi sia un accordo interconfederale che sancisce indiscutibilmente la priorità nelle assunzioni dei licenziati dello scorso dicembre, nulla ha fatto la C.I. perchè questo accordo venga rispettato.
Avvertiamo i lettori che è allo studio un esame approfondito dei cottimi, in relazione ai moderni processi di lavorazione automatica e a catena; esso verrà pubblicato sul prossimo numero.
I diritti della C.I. per la sua funzionalità sono sànciti da un apposito contratto di lavoro; parlare ai lavoratori negli intervalli con l'uso del microfono; accesso libero nei reparti e senza preventiva autorizzazione; discussione diretta col lavoratore sul luogo di lavoro, ecc. ecc. Ebbene, nemmeno in difesa di questo accordo è stato alzato un dito, è stata fatta una sola protesta.
Quali misure o provvedimenti sono stati presi per impedire che gli operai venissero assoggettati a ritmi sempre più intensi ,e disumani di lavoro? I cottimi sono stati in gran parte appesantiti e nei reparti a catena il lavoro è quasi raddoppiato.
La C.I. non è mai riuscita ad ottenere la revoca di punizioni e misure disciplinari, adottate dalla Direzione con criteri assolutamente discriminatori. Esempi se ne potrebbero fare a decine.
Perché la C. I. non ha ancora presentato in Direzione una richiesta di aumento salariale per tutte le maestranze, malgrado essa sia stata già fatta
OPERAI, IMPIEGATI!
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Denunciate sopprusi e ingiustizie Scrivete a c Fabbrica sul Lambro a, via Conte Rosso, 12.
dai rappresentanti della FIOM di C.I.? È giusta e sensata la risposta data da ben note persone della C.I., corrente UIL e CISL, a lavoratori che protestavano per il vitto della mensa: «Andate a mangiare a casa vostra »?
E di questo passo potremmo proseguire per molto ancora, ma lo spazio sul giornale è poco e siamo costretti ad interromperci.
Non vogliamo e soprattutto non è necessario concludere e indicare ai lavoratori quale strada debbano seguire nel prossimo futuro. I fatti parlano in modo chiaro e lampante. Ogni operaio e impiegato, aggiunga a quelli elencati, quelli che personalmente conosce; assommi i fatti negativi e quelli positivi; poi confronti i totali.
Essi parleranno da soli!
DI DUE GIORNI III APPASSIONANTE DIBATTITO Al CONGRESSO flOM
I lavoratori milanesi decisi a battersi per: completamento contratto di lavoro aumento salari - difesa libertà - indennità mensa - taglio cottimi ecc.
Abbiamo aderito all'invito rivoltoci dalla FIOM Provinciale di partecipare al Congresso tenutosi nei giorni 7-8 dicembre alla C.d.L. Siamo lieti di informare i nostri lettori sullo svolgimento dei lavori del Congresso stesso.
Il V Congresso Provinciale della FIOM che si è concluso dopo due giorni di appassionato dibattito, ha messo in luce il grado di maturità dei lavoratori Milanesi che hanno affrontato con capacità e intelligenza i problemi relativi alla vita sindacale-politica e sociale della classe lavoratrice.
Da questa assise democratica rappresentata dalla più forte categoria dei lavoratori: i Metallurgici, è scaturita una chiara denuncia alla politica sinora condotta nelle fabbriche da parte del padronato italiano, tendente a voler indebolire il movimento operaio, mediante l'attuazione di metodi antidemocratici e discriminatori che hanno per fine il maggior sfruttamento dei lavoratori. Dalla collaborazione di classe alle cosidette « Relazioni umane» gli industriali cercano con varie formule ed
espedienti di carpire la buona fede dei lavoratori, per meglio soggiogarli al loro potere dispotico.
I delegati al Congresso che sono intervenuti nel, dibattito, dall'indipendente al Cristiano Sociale e ai militanti dei partiti della classe lavoratrice, tutti avevano una sola aspirazione: l'unità di tutte le forze lavoratrici per poter meglio fronteggiare il padronato e risolvere rapidamente le rivendicazioni che da troppo tempo si trascinano in lunghe ed interminabili discussioni, senza ottenere un risultato concreto.
Il completamento del Contratto di Lavoro - L'aumento dei salari (già raggiunto in ben 35 sindacati all'atto del completamento dei loro Contratti di categoria - L'accordo per l'indennità mensa - L'intensificazione dei ritmi di lavorazione con il taglio delle tariffe di cottimo - Che i membri delle C.I. possano adempiere al loro compito con l'intensificazione dei contatti con i lavoratori. Su questi problemi non si può non trovare consenzienti tutti i lavoratori onesti e democratici che anelano al
miglioramento delle loro misere condizioni economiche.
Al padronato che ha cercato con ogni forma ricattatoria di influenzare la libera coscienza dei lavoratori nelle elezioni del loro organismo democratico di fabbrica, gli stessi lavoratori hanno saputo, in questi ultimi tempi, dare severe lezioni. Su questo argomento lasciamo la parola ad un autorevole ex esponente della C.I.S.L. l'on. Rapelli il quale, in una riunione del gruppo D.C. della Camera dei Deputati, così si esprimeva:
« La libertà in Italia sarà salva solo quando gli operai non saranno più costretti, dal ricatto del padrone, a votare per candidati e liste che non amano».
Con questa bella e leale dichiarazione dell'esponente democristiano, si rende superflua ogni ulteriore considerazione.
La grande esperienza di questi ultimi anni ha fatto maturare nell'animo dei lavoratori la profonda consapevolezza che il padronato, per raggiungere determinati fini, non disdegna nessun
mezzo, dalle « relazioni umane» alle intimidazioni, alle sopraffazioni di ogni genere, pur di riuscire a dividere i lavoratori e così poterli battere con maggior facilità.
Alla tattica del padronato della disgregazione e divisione opponiamo l'unità di tutte le forze democratiche rappresentative dei lavoratori attorno ai problemi`rivendicativi — BASTA CON L'ATTENDEISMO BASTA CON L'IMMOBILISMO — solo con la ripresa della lotta in ogni fabbrica riusciremo ad ottenere quanto ci aspetta di diritto, ed a riportare nell'azienda quel clima di serenità e di democrazia che è nello spirito della Costituzione della Repubblica Italiana.
Direttore Responsab. LEONARDO BANFI
Redazione: via Conte Rosso, 12 - Lambrate, Milano. Autorizzazione Tribunale di Milano data 31-12-53
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4 FABBRICA SUL LAMBRO