i Aprile 1955 - L. 15 I PERIODICO DEI LAVORATORI DELLA FABBRICA INNOCENTI I
BattendoleforzereazionarieelettoilnuovoPresidentedellaRepubblica
IMPONIAMO UN NUOVO GOVERNO
La recente elezione del nuovo Presidente della Repubblica nella persona dell'On. Gronchi ha destato notevole interesse nei lavoratori. Essi e specialmente gli operai, sono sensibili ad ogni avvenimento politico che riguardi l'ordinamento costituzionale conseguente alla vittoriosa guerra di Liberazione Nazionale della quale sono stati i principali protagonisti. Hanno quindi seguito con particolare attenzione l'avvenimento, perfettamente consci che l'elezione a Presidente di un uomo che fosse stato emanazione delle forze più conservatrici e reazionarie del Paese, avrebbe significato che queste forze erano già riuscite a ricacciare indietro la democrazia; avrebbe significato, per l'immediato avvenire, una ancor più accentuata minaccia d'involuzione a destra di tutta la vita politica del nostro Paese e quindi un sempre maggior pericolo per la libertà e per la Pace.
Si sono quindi rallegrati i lavoratori quando hanno appreso dalla radio i risultati dell'ultima votazione per la Presidenza dalla quale usciva il nome dell'On. Gronchi, uomo che, seppure militante di an Partito, ha saputo indubbiamente imprimere, alla propria linea politica di condotta, la propria personalità di uomo della Resistenza, di Repubblicano senza riserve od ambiguità. Ed i lavoratori repubblicani e democratici si aspettano ora, da questo successo, a cui i lavoratori hanno indubbiamente contributo con la loro lotta, qualche cosa di buono per il Paese e per loro; essi, pur rendendosi conto che vano sarebbe riporre la speranza in miracolistici interventi di singoli uomini, per quanto illustri possano essere, per mutare il corso delle cose, (ben consci che essi stessi saranno gli artefici del proprio avvenire) pur tuttavia confidano che, come sotto il nome dell'On. Gronchi a Presidente della Repubblica, si sono concentrati e mescolati nel-
l'urna i voti di democristiani, socialisti, repubblicani, comunisti, ecc. battendo le forze della reazione e del neo-fascismo, si formi, nel Parlamento della Repubblica, una nuova maggioranza che esprima un governo che ricordando che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ponga fine alla discriminazione ideologica e politica dei cittadini e che siano ripristinate le libertà del cittadino nei luoghi di lavoro e cessino le vessazioni, le intimidazioni di ogni genere contro i lavoratori nelle fabbriche.
Noi ci auguriamo che l'elezione a Capo della Repubblica dell'On. Gronchi segni veramente una svolta nella situazione politica; ma ciò sarà possibile solo se i lavoratori sapranno saldamente unirsi, organizzarsi e lottare perchè ciò che essi giustamente vogliono, la Repubblica che essi vogliono, sia finalmente una realtà.
Uniti sviluppiamo l'azione in difesa delle prerogative della C. I. perchè possa comunicare periodicamente attraverso i microfoni ai lavoratori. Pretendiamo sempre l'intervento della C. I. ogni qualvolta viene decurtato un cottimo o sorge una qualsiasi vertenza.
L'UOMO È IL CAPITALE PIÙ PREZIOSO
Gravi infortuni all'Innocenti causati dal vertiginoso ritmo di lavoro
Solo la lotta unitaria dei lavoratori riporterà norme di lavoro più umane
Gravi infortuni si susseguono a meno gravi in numero sempre maggiore. L'operaio Vimercati del Rep. 20 si è stritolata una mano dentro una macchina e gli è stata ora amputata con un pezzo di braccio; l'op. Losi del G. III anch'egli si è infortunato e altri due operai di cui la censura e l'omertà della direzione ci impedisce di conoscere i particolari.
Da che ci è dato sapere in soli due giorni vi sono stati quattro infortuni.
I signori della direzione tireranni fuori la teoria ormai vecchia che sono gli operai, disattenti sul lavoro, che non si curano della propria integrità fisica. La ragione è ben altra però, ed è da ricercarsi nel ritmo vertiginoso di lavoro a
LAVORATORI DELL'INNOCENTI per facilitarvi l'acquisto di FABBRICA
SUL LAMBRO
cui gli operai son costretti a sottostare, alle 12 ore giornaliere che vengono imposte anche a chi non se la sente, pena provvedimenti disciplinari, allo sfruttamento intenso a cui sono sottoposti da che nella fabbrica si è instaurato un clima di terrore e d'imposizione della volontà tirannica del padrone, che la CISL sul suo giornale arriva a definire « nuovo clima di democrazia », evidentemente ispirandosi alla cosidetta « collaborazione »... imposta. Difficile era spiegare come nella realtà si traducevano quelle che vengono definite « relazioni umane » e « produttività », difficile, più che da spiegare, da far capire queste teorie prese dai testi americani. Purtroppo, sono i fatti che si incaricano di farlo più di ogni parola o scritto.
Con l'attacco reazionario alle libertà, rendendo sterile e addomesticata in primo luogo la C.I., la direzione ha imposto queste teorie, che si traducono per loro in un sempre più elevato profitto. Non importa a loro se questo vuol dire spremere ogni energia agli operai, se questo causa infortuni, se i milioni sono intrisi del sangue di uo-
è in vendita da questo numero presso l'edicola di Lambrate sita all'angolo di via Conte Rosso, via Rimembranze dove vi sono le scuole.
ACQUISTATELO
CI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE
I lavoratori della Pirelli alla testa nella lotta in difesa delle libertà
Possente sciopero in difesa
Evidentemente i padroni grandi industriali, i monopoli, pensavano, dopo aver conseguito alcuni marginali successi in alcune fabbriche, nella loro azione di repressione e di instaurazione di metodi tirannici, di essere sulla via del successo totale, convinti di avere, o di essere, in procinto di piegare la classe operaia, annullando tutte le libertà democratiche. Questo probabilmente lo pensa anche Innocenti. Questo lo pensava anche Pirelli quando, con metodi tipicamente f ascisti, per stroncare la lotta dei lavoratori di questa fabbrica, per il premio di produzione; per stroncare la lotta del Rep. 63 che da settimane si batte, con un draconiano provvedimento licenziava il compagno Pirola presidente della Commissione Interna.
La risposta non si è fatta attendere ed è stata tale da far sentire a Pirelli ed a tutti gli industriali
della C.
che si erano illusi, che avevano fatto male i loro calcoli.
Chi in quei giorni è stato tra i lavoratori della Pirelli ha sentito quale forza, quale potenziale di lotta è insita nella classe operaia; l'entusiasmo, la fiducia nella loro forza, che è emersa nlela sua pienezza con un possente sciopero di 24 ore, ha dimostrato quanto false fossero quelle teorie, ad arte fatte circolare dalla stampa borghese, che gli operai erano stanchi sfiduciati, che non vi era più niente da fare.
Gli operai della Pirelli hanno dimostrato il contrario, coscienti che è il padrone ad avere bisogno degli operai e non gli operai del padrone, si sono posti all'avanguardia della lotta in difesa delle libertà a fianco degli eroici portuali genovesi.
E' questo l'inizio di una lotta che si svilupperà, non soltanto alla Pirelli, ma ovunque in tutte le fab-
briche, abbracciando i lavoratori di tutte le categorie in un possente movimento di difesa, in primo luogo, delle C.I., contro il ritorno di metodi fascisti nelle fabbriche.
L'esempio dei lavoratori della Pirelli sia quindi di sprone, di incitamento ai lavoratori della Innocenti. La strada per la difesa delle libertà, perchè la C.I. possa assolvere alla sua funzione, la strada per ottenere migliori condizioni di vita, in una parola la risoluzione soddisfacente di tutti i problemi che assillano i lavoratori, e in grande misura quelli della Innocenti, sta nella lotta e non nella rinuncia. A nulla serve l'attesa di chissà quale intervento miracolistico, nulla si risolve da sè, al contrario quando gli operai si battono e si battono bene ed uniti è il padrone a piegarsi, lo sarà anche Innocenti se i lavoratori avranno la stessa fiducia nelle loro forze che hanno avuto gli operai della Pirelli.
mini che lasciano brandelli di carne sulle macchine, l'importante per loro è il profitto.
Gli operai intimiditi, col timore che non realizzare una determinata quantità di produzione vuol dire incorrere in provvedimenti disciplinari; alle volte pressati dalle esigenze familiari di guadagnare qualche lira di più, si assoggettano e non reagiscono a tutto ciò. Sia chiaro a tutti che nessun salario può ricompensare la salute, l'integrità fisica, sia chiaro questo soprattutto ai padroni e a coloro che li assecondano.
Questi fatti siano per tutti i lavoratori il campanello d'allarme; è necessario rompere lo stato di assoggettamento e di accettazione, reagire con la lotta organizzata per far cessare questi vergognosi fatti, prima che altri si aggiungano alla ormai troppo lunga catena di coloro che hanno lasciato le loro carni sotto le trance o tra gli ingranaggi.
Perchè cessi questo drammatico susseguirsi di infortuni si uniscano i lavoratori della CISL, della UIL e della CGIL per la difesa di un interesse comune, la propria salute.
Le vittorie del padrone nelle elezioni delle C. I.
Uniti nella lotta per far si che la C. I. riprenda a funzionare
Le recriminazioni non servono a nulla
Alle acciaierie e ferriere lombarde Falk si è votato in questi ultimi giorni la Comm. Interna. Nella nostra fabbrica sono stati esposti giornali sui quali si leggeva a caratteri cubitali « Battuta la Stalingrado Rossa »; « Grande vittoria della CISL-UIL» ecc. ecc.
I lavoratori della Innocenti hanno letto e commentato tali fatti, avendo essi una certa esperienza di queste vittorie e dei metodi adoperati per ottenerle.
Quello che non si leggeva su quei giornali dai titoloni e con tanto di riga rossa a guisa di richiamo, erano le lettere intimidatorie inviate e tutto il personale da parte della direzione della Falk e le tre lettere (I.-II.-III.) inviate alle famiglie dei dipendenti dai cislini di fabbrica.
La lettera della Direzione, avvertiva i lavoratori che qualora avessero votato per la CGIL, non ci sarebbero più stati quei finanziamenti necessari per continuare l'ammodernamento dei vecchi mezzi di produzione e la possibilità della costruzione di nuovi.
In tal caso ne sarebbe derivato un grave danno per tutti.
Chi di noi alla Innocenti non ricorda la riunione tenuta ai capi reparti o dalla Direzione, perchè portassero tra i lavoratori l'uguale terribile notizia? Chi di noi lavoratori non ricorda i vari Bona, i Milani, i Cerchiai e i capi ufficio quando con tutto zelo svolgevano l'incarico propangandistico dato loro dalla Direzione?
Chi di noi alla Innocenti non ricorda le lettere anonime minatorie inviate a casa ad un buon numero di lavoratori iscritti alla CGIL?
Alla Falk i cislini si sono dati da fare, inviando a casa dei lavoratori ben tre lettere per dimostrare che la CGIL non fa del sindacalismo ma della politica e che come tale fomentava scioperi per far si che i lavoratori guadagnino meno e per poter sfruttare quindi questo loro malcontento. Solo la CISL dava una sicurezza ai lavoratori e pertanto invitava questi a votare CISL e a non dar nulla all'ammasso dei socialcomunisti e alla CGIL.
Tutti questi documenti giacciono in redazione del nostro giornale. Possediamo anche il famoso volantino che non fa certamente onore alla CISL e che dice : « Ricordati se vuoi guadagnare lire 10.000, concorri con il tuo voto a dare la maggioranza alla CISL ». « Lauro a Napoli per ottenere voti offriva 1 Kg. di pasta, Falk, si vede che si sente più ricco ». Non intendiamo con questo giustificare il fatto che i lavoratori hanno votato per il padrone, cedendo all'intimidazione, considerazioni e giudizi a questo proposito già sono state formulate da autorevoli personalità.
I lavoratori della Innocenti conoscono tutti questi sistemi e purtroppo stanno comprendendo anche quali frutti portano questi metodi.
Le libertà che avevamo nelle fabbriche sono sparite. La C. I. non si vede più nei reparti e questo è un danno per i lavoratori. Nessuno può più parlare al microfono e spiegare un qualunque problema sociale economico sindacale. Il sindacalista (continua in 4' pagina)
Anno 2' - N. 4
DAI REPARTI E DAGLI UFFICI
Motivi "tecnico economici?„
Aperta - violazione - degli accordi nelle assunzioni
La C. I. intervenga decisamente
Circa cinque mesi fa la direzione aziendale adducendo a scusante motivi di carattere « tecnico economici » richiedeva una riduzione di personale. Vennero condotte trattative e, a Roma, fu concordato di esaminare di comune accordo con la Commissione Interna i licenziamenti. La Direzione effettuò invece senza neppure consultare la C.I. i licenziamenti in modo discriminato violando un preciso accordo. Tutto ciò venne a suo tempo denunciato e oggi ritorniamo sullo stesso argomento perchè fatti subentrati, ancora di più, dimostrano la falsità delle tesi portate dalla direzione. Parlavano allora di crisi di pesantezza economica, questo, oggi è smentito ed è bene che i lavoratori se ne rendano conto per non lasciarsi per l'avvenire intimidire da simili tesi.
CONGLOBAMENTO DEL
COTTIMO- Congiura del silenzio
Nell'ultimo numero avevamo esposto la forma con la quale la FIOM ritiene calcolare il conglobamento del cottimo: pensavamo che i dirigenti aziendali della CISL e della UIL rispondessero, se non altro per far conoscere agli interessati, cioè agli operai, agli impiegati, il loro punto di vista.
Non vogliamo qui sottilizzare sulle normali forme del rispondere o non rispondere a domande, quanto ad una forma più sostanziale cioè mettere al corrente i lavoratori di come devono lavorare, di quanto debbono guadagnare: se non andiamo errati è questo innanzi tutto a contratto nazionale, secondo, per gli organizzatori sindacali, è un dovere democratico. Se poi questi dirigenti sindacali sono stati eletti membri di Commissione Interna maggiormente dovrebbero sentire il dovere democratico di rispondere ai loro elettori.
Siamo anche a conoscenza che il sig. Mantegazza ha partecipato alle discussioni in corso a Roma: maggiormente quindi, sempre a parer nostro dovrebbe aver argomenti per metter al corrente i lavoratori del comportamento della Confindustria.
Ci sembra per lo meno strana questa « congiura del silenzio ».
Già il « padrone » dice che in fabbrica si deve lavorare e non fare della politica e ci sembra quanto mai sufficente.
Per ora il « padrone » non ha ancora proibito di parlare di cottimo durante la sosta di mezzo giorno; e allora perchè la CISL e UIL aziendag non parlano?!
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Tutto ciò, dicevamo, è smentito e lo è dai settanta operai assunti da due mesi a questa parte, attraverso quali forme e quali vie è noto a tutti, operai assunti a fare lo stesso lavoro dei licenziati.
Richiamiamo su questo elemento l'attenzione dei lavoratori ma soprattutto della C.I. e dei sindacati perchè esso è una nuova violazione che la direzione aziendale fa degli accordi e che noi denunciamo.
L'accordo Interconfederale del 24-10-1950 all'Art. 40: « Titolo dei licenziamenti e precedenza nelle riassunzioni » prevede testualmente: «I licenziamenti per riduzione di personale saranno motivati come tali e i lavoratori interessati avranno diritto ad essere riassunti presso la stessa azienda nel caso che essa proceda entro un anno a nuove assunzioni nelle mansioni e
PER
In questo reparto avvengono ancora troppi infortuni sul lavoro ed è nostro dovere richiamare l'attenzione a chi di competenza perchè esamini attentamente il caso.
Sono stati messi dei dispositivi di sicurezza a tutte le trance e presse (questo dobbiamo ammetterlo con sincerità) così come sono stati posti dei cartelli richiamanti l'attenzione dei lavoratori; ma tutto questo rimane insufficiente. La commissione di prevenzione infortuni, ha esaminato perchè in questo reparto malgrado tutti i dispositivi posti, la percentuale infortunista è ancora molto forte? Ci permettiamo comunicare a codesta commissione alcuni suggerimenti postici dai lavoratori: bisogna che l'ufficio tempi tenga maggiormente conto calcolando i prezzi dei perditempo, e consideri la tensione nervosa inerente a questo genere di lavoro. Sarebbe opportuno che per un lavoro così snervante non si prolungasse l'orario di lavoro. Una volta stabilito un tempo di lavoro, se la quantità prodotta non è sufficiente al f abbisogno di montaggio, sarebbe opportuno istituire turni di lavoro, oppure disporre di un maggior numero di macchine; c'è da tener presente, che il lavoratore è portato da solo ad aumentare l'intensità del ritmo di lavoro per guadagnare più cottimo, per arrotondare il misero (scusate se siamo crudi, ma siamo abituati a dire pane al pane) salario, e se a questo loro bisogno di guadagnare di più, si aggiunge qualche voce perentoria che pretenda un numero maggiore
specialità proprie dei lavoratori già licenziati. In tal caso la riassunzione avverrà con i criteri obbiettivi di precedenza inversa ' rispetto a quelli in base ai quali furono eseguiti i licenziamenti ».
I criteri dei licenziamenti sono fissati dall'Articolo 2 lettera E che li fissa come segue: « 1) esigenze tecniche e di rendimento. Anzianità. Carichi di famiglia. Situazione economica ». Questi criteri non vennero allora rispettati e oggi nuovamente non viene rispettato e anzi viene violato nelle assunzioni.
Invitiamo quindi la C.I. ad intervenire decisamente, assolvendo alla funzione per cui è stata eletta, procedendo per tutte quelle vie che impongano il rispetto e l'applicazione di tali accordi.
Dal Reparto 18
I compagni di lavoro dell'operaio Salomone Emilio del reparto 18 il cui padre da quattro mesi trovasi ricoverato all'ospedale per infortunio stradale, pregano « Fabbrica sul Lambro » di porgergli i più affettuosi auguri di pronta guarigione. La Redazione si associa di onore all'augurio.
Dal Reparto 12 dito >zen occhio sj storia dei carrelli Fasciano alla Fiera
Cara Fabbrica sul Lambro, ci scuserai se di tanto in tanto ti scriviamo per raccontarti i soliti fatti e non certamente allegri. Due o tre volte ti avevamo comunicato che per il nostro lavoro siamo costretti adoperare dei carrelli che non sono i meglio indicati, ma come risultato della nostra denuncia è che detti carrelli non solo sono ancora come prima, ma essendo aumentato l'orario di lavoro, il numero di questi è diventato sempre più insufficiente.
Il nostro capo reparto al quale ci eravamo rivolti ci illustrò, che aveva da almeno 1 anno inoltrato domanda perchè ne venissero costruiti dei nuovi ed in maggior numero e che se tale domanda non era stata presa in considerazione, egli non poteva far altro.
Il doti. Fasciano nella sua relazione tenuta alla Fiera di Milano sui « compiti del direttore del personale » afferma: « L'uomo che partecipa alla vita di un'impresa ha oggi la coscienza del compito che assolve e dell'importanza che ha la sua opera nel complesso organizzato, ma ha soprattutto la coscienza piena dei suoi diritti, cosicchè da questa situazione emerge vivo il desiderio al rispetto della sua personalità, per la quale egli desidera, indipendentemente dai diversi compiti che ognuno assolve, essere considerato come un individuo e non come un numero ». Sono necessari dei commenti? Quanto è avvenuto alla Innocenti ci pare sufficientemente eloquente. Come viene rispettata la personalità? Come viene considerato l'operaio uomo e non numero? Concludano i lavoratori.
di pezzi giornalieri di quanti se ne dovrebbero fare col tempo macchina registrato dai tempisti, voi capite che quel lavoratore bisognoso di per sè, ed incitato da questa vocetta perentoria, butti all'aria tutti i nostri dispositivi e produca per soddisfare « fabbisogno per la produzione e la sua famiglia ».
Carissima Fabbrica sul Lambro Siamo un gruppo di volontari del sangue che ti scrive per dichiarare il loro malcontento verso la Direzione dell'azienda. Come Gruppo AVIS, riteniamo di non aver mai dato noia a nessuno, e tantomeno di aver svolto attività politica per l'una o l'altra parte. Ogni anno nel mese di dicembre, si organizzava una festicciola, come Gruppo AVIS; si leggeva a tutte le maestranze il resoconto dell'attività svolta nell'annata e si premiavano i volontari a secondo del sangue versato; chi con diploma di benemerenza, chi con medaglie di bronzo, d'argento e d'oro. È sempre stato con una certa emozione che noi volontari sconosciuti ci presentavamo dinanzi ai nostri compagni di lavoro, ai medici e alla Direzione per ricevere l'ambito premio.
Ebbene quest'anno, dopo aver atteso per ben cinque mesi che questa manifestazione venisse svolta,
fabbrica è sempre del muti
La C. I. deve comunicare coi lavoratori
Avevamo pure sentito parlare che dovevano mettere una catena per il trasporto del materiale, ma ritenendo noi una cosa inattuabile e non volendo d'altronde continuare a litigare fra di noi per avere un carrello libero, ci rivolgiamo ancora a te, augurandoci che chi è stato sordo fino ad ora, abbia almeno gli occhi per leggere e provvedere. Un gruppo di operai del Rep. 12
Impossibilitato a farlo personalmente, ringrazio infinitamente tutti gli amici e compagni di lavoro speranzoso di essere presto tra voi.
siamo stati portati a conoscenza dal nostro capo gruppo che tale manifestazione non si farà più. La Direzione lo ha avvertito che per ragioni di principio, avendo negato già ad altri organismi il permesso di svolgere feste o cerimonie nell'interno dello stabilimento, era costretta a negare il permesso anche al gruppo AVIS, pur continuando ad accordare al gruppo tutte quelle agevolazioni che erano in vigore.
La Direzione si impegnava a far chiamare presso l'Ufficio Personale un volontario alla volta e qui distribuire loro quanto gli competeva per l'attività svolta.
La nostra festa, noi la riteniamo e continuiamo a ritenerla la festa della più grande solidarietà sociale e non la sola soddisfazione di ogni singolo donatore ed è per questo che dichiariamo il nostro malcontento protestando per il divieto postoci.
Sempre Ovunque Subito
Dal G. III
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Ultime notizie
Si dice che per quegli operai che lavorano alle FISCHER, (torni a coppia e che alla sera sono tutti imbrattati di ruggine, la direzione abbia concesso un bagno speciale in... tricellina. (Sarebbe opportuno che la C. I. si interessasse del caso).
Nel nostro stabilimento molti operai attendono da vari mesi o meglio da anni, il passaggio di categoria da manovale specializzato ad operaio qualificato, passaggio che a detta dei capi è in « corso ». Poichè è sempre in « corso », e non giunge mai in porto, ci si chiede quali debbano essere i meriti speciali o le attenzioni da rivolgere a chi di dovere per ottenere una accelerazione di tale passaggio.
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Quando si deciderà il consiglio del FIAM LI a cambiare la convenzione di Alassio per la quale sono arrivati diversi e svariati reclami
E' possibile conoscere la località in cui andranno in colonia i figli dei dipendenti.
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E' ammissibile essere richiamato perchè' non si saluta incontrando un impiegato di categoria superiore.
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Lo sapevate che avendo cinque (5) figli a carico e facendo domanda all'intendenza di finanza si può ottenere la riduzione del 50`50 sulla trattenuta della ricchezza mobile.
molta, pulizia poca però il malcontento per i metodi della Direzione
Un gruppo di lavoratori parlando della Commissione Interna insistono sempre nella richiesta che questa abbia a comunicare tramite microfono ai lavoratori, (dai quali fu eletta come propria rappresentante) le soluzioni di tutti i probleblemi che vengono trattati con la Direzione, (vedi cambio e prolungamento dell'orario di lavoro, aumento paga operai specializzati, data periodo ferie e infine ogni cosa di una certa importanza) e osservano che una volta a mezzo i corrispondenti di reparto, tutto questo veniva discusso e concordato in linea di massima compatibilmente con le esigenze dei lavora-
tori e con la necessità della produzione; ora invece, che i tempi sono cambiati (come qualcuno va dicendo) ci troviamo di fronte a dei comunicati che ci impongono delle disposizioni alle quali si deve sottostare per non incorrere in provvedimenti disciplinari.
A queste forme antidemocratiche, va aggiunto il nuovo metodo di lavoro della Commissione Interna, la quale non può entrare nei reparti per esaminare le condizioni in cui si lavora, per controllare il modo come vengono imposti i nuovi preziari di cottimo ed esaminare il motivo che una grande parte dei lavoratori è costretta a lavo-
rare per un periodo di tempo di assestamento con l'80% di cottimo della media degli ultimi tre mesi, rimettendoci così qualche migliaio di lire, essi sono pressati dai superiori a fare la stessa produzione e alle proteste della C.I. la direzione risponde che mancano i tempisti e che bisogna avere pazienza. I lavoratori, non potendo più tollerare questo stato di cose chiedono che la Commissione Interna si faccia interprete presso la Direzione del loro risentimento; chiedono che essa, quale organo unitario rappresentante tutti i lavoratori, faccia rispettare il contratto e tutti gli accordi aziendali fin'ora acquisiti.
Ci scrivono dal reparto Meccanico (G. 3) e pubblichiamo: Da un po' di tempo a questa parte si nota una solerzia inconsueta da parte del servizio sorveglianza, circa 18 o 20 volte al giorno una guardia entra nei gabinetti e si guarda in giro, lo scopo dei frequentissimi sopraluoghi è evidente quello di controllare e sorvegliare gli operai, in una funzione particolarmente delicata. A parte il fatto che questo lavoro sia poco dignitoso e decoroso per un ufficio sorveglianza che si rispetti (i numerosissimi capi reparto e capi squadra possono molto bene reprimere gli abusi per assenze eccessivamente prolungate e continuate), viene
spontanea alle labbra la domanda: « È possibile che andando in un posto 20 volte al giorno, le guardie non si accorgano della sporcizia e del sudiciume che vi regna e non ne accennino nei loro rapporti alla Direzione? O forse che ritengono gli operai esseri inferiori a loro e abituati a vivere nei porcili e nelle stalle?
Pregheremo la direzione di voler provvedere perchè venga curata in modo veramente sostanziale la pulizia e l'igiene dei luoghi di decenza tenendo presente (e ciò è molto importante!) che dell'attuale stato dei gabinetti l'operaio non ne ha colpa alcuna.
2 FABBRICA SUL LAMBRO
Vostro ROSSI ARTURO
EVITARE INFORTUNI ALREP. 48 GLI OPERAI SUGGERISCONO PROIBITA LA MANIFESTAZIONE DEI DONATORI DI SANGUE
Sorveglianza
CONCLUSO IL 1° TROFEO LAMBRETTA
Domenica 1,Maggio 1955 si è concluso il 1 Trofeo Lambrette, iniziatosi il 18 aprile 1955.
I premi in palio sono: quattro coppe con relative medaglie, ed un trofeo, gentilmente offerto dalla Direzione, mentre il Cral ha contribuito con una medaglia d'oro di 10 grammi, per premiare il miglior giocatore in campo.
Domenica mattina alle ore 9,30 davanti ad un foltissimo pubblico (naturalmente, come al solito, i dipendenti erano pochini) ha avuto inizio la partita Ortica-Lorenteggio per il 30 - 4" posto.
Partita vivace e combattuta vinta dall'Ortica. Alle ore 11 la partitissima per il 1,e 20 posto fra le squadre dell'URI e della Romagna, partita generosamente combattuta dai 22 giocatori che nulla hanno risparmiato delle loro forze, entusiasmando il pubblico presente.
Malgrado la superiorità territoriale dellURI ha vinto la Romagna per 1-0.
Concluso così il torneo alla presenza del Presidente della lega giovanile il quale ha pronunciato un breve discorso elogiando la sportività delle squadre in gara e l'organizzazione e dei consiglieri del Cral si è proceduto alla premiazione così avvenuta:
1" premio: Trofeo, coppa, 12 medaglie - Romagna. 20 premio: coppa, 12 medaglieURI.
3. premio: coppa, 12 medaglieOrtica.
4, premio: coppa, 12 medaglieLorenteggio. Medaglia d'oro al giocatore Serena del Lorenteggio.
Erano presenti alla manifestazione i corrispondenti del giornale Stadio e Gazzetta dello Sport; la quale sul suo quotidiano del 3 maggio 1955 ha pubblicato un articolo che oltre al resoconto della partita ha elogiato la sportività e l'organizzazione del trofeo augurando maggior successo per la prossima edizione.
Gita a napallo
stata organizzata per il 22-51955 dal nostro CRAL una gita a R apall o con il seguente programma:
Ritrovo dei gitanti: ore 6 a Porta
Venezia - Bastioni.
Partenza: ore 6,30.
Arrivo a Genova: ore 9,30 - breve sosta alla stazione marittima.
Arrivo a Rapallo: ore 11,30.
colazione: ore 12,30 al Grand Hotel Europa
pomeriggio libero a disposizione.
Ritrovo gitanti: ore 17.
Partenza: ore 17,30.
Arrivo a Milano: ore 21,30.
ESCURSIONI CONSIGLIATE
Santa Margherita - Portofino
Un servizio di autopullman di linea collega S. Margherita a Portofino, pittoresco porticciuolo naturale situato alla punta estrema dell'omonima penisola.
San Fruttuoso
Un servizio di moto barche collega S. Margherita e Portofino a S. Fruttuoso caratteristica ed incantevole baia nelle cui limpidissime acque è immersa la statua del « Cristo degli Abissi ».
Santuario di Monte Allegro
Vi si accede in funicolare da Rapallo. Si domina il Golfo del Tigullio.
TENNIS
Con una spesa di L. 89.800 (Lire 51.530 la terra rossa, e L. 38.270 per ore pagate agli uomini che hanno preparato i campi) sono stati approvati i campi di tennis, quest'anno riservati ai soli dipendenti e ai loro figli. Il Consiglio ha dato mandato a qualche tennista
perchè si renda promotore della costituzione di una squadra aziendale in modo che in avvenire si possa fare degli incontri con qualche altra squadra e se sarà in grado partecipare a qualche torneo.
Al 7-5-55 si sono iscritti al gruppo tennis 25 dipendenti.
PESCA
Canna s Lenza e... pazienza
E necessario cominciare questa rubrichetta con una schematica configurazione delle acque.
Inizieremo col suddividerle in due gruppi:
1") Acque stagnanti (laghi, stagni, morte);
2°) Acque correnti ( fiumi, torrenti, canali, rogge).
LAGHI
I punti più favorevoli per la pesca dell'anno sono: canneti, o giuncheti: vicino a riva: pescare fra gli spazi liberi.
Distese di erbe acquatiche: pescare nei piccoli canali che le solcano curando, se il fondo non è pulito, di mantenere l'esca al di sopra delle erbe del fondo.
Banchi di erbe acquatiche sommerse: si riconoscono in lontananza dalla colorazione violacea delle acque; solcate da strisce azzurre, che corrispondono ad altrettanti corridoi: pescare in queste strisce.
Pontili degli imbarcaderi: qui i battelli scaricano, durante le soste, i residui dei pasti consumati dai passeggeri, e ciò attira ogni qualità di pesce.
Alberi e ceppi sommersi.
Sbocco di affluenti, fossati, cloache, rigagnoli che passano attraverso città o paesi, qui il successo dipende dall'ora in cui le acque sono più o meno ricche di materiale.
LAGHETTI alpini, alimentati dalle nevi dei ghiacciai, dall'acqua cristallina, sono il regno delle trote, ma difficile è la loro pesca per la grandissima trasparenza delle acque.
STAGNI e MORTE
Le morte che comunicano coi fiumi sono le più pescose perchè alimentate dagli stessi. Carpe, tinche, lucci, anguille, cavedani, pesci gatto, scardole e triotti vi si installano volentieri. Poco fruttifere da metà novembre a tutto marzo, escluso per i lucci o perchè pescando col vivo e allo Spiuming. I punti migliori da aprile a novembre sono: nei corridoi fra i banchi di erbe, dove la vegetazione è più fitta, dove le rive si accostano limitando i passaggi, vicino alle code e nei punti più profondi. La morta diventa buona circa dopo 3 anni della sua formazione e migliora sempre, fintanto che isolatasi completamente dal fiume, non sia invasa completamente dalla vegetazione rendendo impossibile la vita al pesce.
FIUMI
Vi sono vari aspetti delle rive di cui i principali sono: rive in rovina, interessanti per le accidentalità che offrono, sono ottime specie nelle pesche di fondo.
Rive in frana: composte di terriccio, sabbia e ghiaia, offrono gironi ampi e importanti.
Manufatti: blocchi di cemento, sassi in gabbie metalliche ecc. messi dall'uomo a protezione delle rive diventano il vero quartier generale del pesce, che si trova a suo agio, al sicuro dall'insidia delle reti. Non si dimentichi che sono ottimi solo dopo un certo periodo di tempo, quando cioè la corrente ha scavato gallerie, caverne e aperto crepacci.
Interessanti, lungo le rive, sono i cosidetti giretti; cose da poco, buche, striscette, ma che specie in primavera e con acque colorate danno risultati sorprendenti.
GHIARETO
I migliori sono quelli che degradano con rapidità sensibile; occorre che la corrente in seguito a deviazione formi zone quasi stagnanti qui, che vi sono buone profondità, la grossa trota difficilmente manca.
Ottime sono le zone morte dei colli ove l'acqua si restringe e svolta veloce.
Le rive bordate di alberi o arbusti che si sporgono sull'acqua sono interessanti per la pesca del cavedano che vi stanzia sotto aspettando la caduta dell'insetto annidata fra il fogliame.
I tratti più calmi dei punti più vivi sono i migliori.
Ed ora passiamo alla colorazione delle acque: possono essere pure impure, sono sempre inquinate da scarioli, di fabbriche di prodotti chimici, concerie ecc. e questo determina l'esodo del pesce. Tra i fenomeni naturali uno si manifesta nefasto per i pescatori di trote nei torrenti di montagna: è il periodo del disgelo delle nevi.
Durante le piene quando i fiumi sembrano colate di fango fluido, non vi è nulla da fare per il pescatore all'amo. Poco pescate le acque giallognole opalescenti.
Le migliori sono quelle quando il fiume ha ripreso la sua normale fisonomia pacifica, che sta ai margini della magra.
Nelle acque limpidissime, pescare verso l'alba e il tramonto; è logico che più la trasparenza è sensibile e più fini dovranno essere le lenze; ottima la pesca a fondo del luccio e della pesca. Nei torrenti limpidi, si possono fare meraviglia col maneggio della mosca sommersa o galleggiante. (continua al prossimo numero)
"I PADRONI DEL VAPORE„ Sindacalismo
- Schiavista
Il sindacalismo schiavista, come lo definisce Ernesto Rossi, assoggettava i lavoratori all'arbitrio dei grandi baroni.
« Il grottesco arrivò fino al punto di far chiedere con pubbliche mozioni dai Sindacati (vale a dire dai funzionari preposti alla loro sorveglianza) le riduzioni di salari volute dagli industriali, quale prova di lealismo fascista e di devozione alla Patria, delle masse operaie ». Dal giugno 1927 al dicembre 1928, i salari sono stati ridotti di circa il 20%; nel 1929 vi fu una riduzione del 10% e nel novembre 1930, nella misura dell'8% come minimo e fino al massimo del 25%.
Il Lavoro fascista del 2 giugno 1933 scriveva:
Se i nostri accertamenti sono esatti, per i chimici sono state concordate in tutto tre riduzioni, per un complessivo tra il 20 e il 25%.
Le industrie produttrici di rajon hanno ottenuto un alleggerimento salariale del 20% e, in talune provincie, come a Torino, dove è stata concordata una riduzione supplettiva del 18%, alleggerimenti anche maggiori. Per i vetrai le organizzazioni sindacali hanno accettato riduzioni oscillanti dal 30 al 40%. Ai cotonieri sono state accordate quattro riduzioni per un ammontare complessivo del 40%. Per l'industria della lana le riduzioni ammontano al 27%; per la tessitura serica al 38%; per i canapifici e jutifici del 30%; per l'industria metallurgica del 23%; per le aziende d'acqua, gas ed elettricità del 22%; per i poligrafici del 16%; per le industrie estrattive del 30%; per le industrie dell'abbigliamento del 20%.
Così il fascismo ricompensava gli industriali dell'appoggio ad esso dato. A questo servivano le organizzazioni sindacali, così le vorrebbe oggi il padronato.
LE TEORIE DEL DOTT. FASCIANO
PAROLE E FATTI
Ho qui sott'occhio la relazione tenuta dal dott. Mario Fasciano alla Fiera di Milano sui « compiti del direttore del personale ». Interminabile potrebbe essere la polemica su tale relazione, molte sono le considerazioni che si possono fare, mi limito ad alcune soltanto, perchè penso fondamentali.
La prima considerazione è che da tutta la relazione scaturisce, sulla base della « produttività », la concezione della collaborazione di classe. Così si esprime il dott. Fasciano. « Il concetto che il personale 'deve rendere perchè è pagato, appartiene ormai al passato. Oggi il problema del rendimento va visto in stretta connessione con la soddisfazione che il lavoratore sente nel compiere il proprio lavoro in un ambiente amico. Tale soddisfazione trae origine da un complesso di fattori di ordine morale e materiale che, una volta soddisfatti, creano nel personale quello spirito di collaborazione che si traduce in « rendimento ». Continua ancora più avanti: « Occorre dare ad essi il senso della fiducia, facendo loro apparire la fabbrica come una seconda famiglia, ove tutti sono tesi ad un unico obiettivo, quello della produzione, realizzata però in completa armonia ».
Noi non siamo mai stati contro la collaborazione e ciò è stato ampiamente dimostrato prima quando si trattò di salvare la fabbrica dalla distruzione dopo quando si trattò di ricostruirla; nessun sacrificio fu risparmiato dai lavoratori.
Collaboriamo dunque, ma per fare ciò si devono applicare quelle norme elementari che debbono esserci perchè sia possibile la collaborazione.
In questo caso non pretendiamo che si applichino le norme che vogliamo noi lavoratori, no!; si attui quanto afferma lo stesso dr. Fasciano e cioè un clima di «fiducia» nella fabbrica.
A quanto pare però quanto ha attuato il dr. Fasciano nella fabbrica in questi ultimi tempi non ci sembra che possa definirsi premessa per un'armonica collaborazione.
Come è possibile parlare di collaborazione quando nello stesso tempo si crea nella fabbrica, non già un clima di fiducia, ma da caserma, di dispotismo, di terrore e di intimidazione. Come è possibile parlare di collaborazione mentre egli è stato il principale artefice dell'attacco alle libertà nella fabbrica che ha portato al licenziamento di membri della commissione interna del C.D.G. e di due operai perchè diffondevano fuori dalla fabbrica dei volantini, mentre si impedisce alla Commissione Interna di entrare nei reparti, di parlare al microfono, di diffondere la stampa ecc.
A questo punto dobbiamo chiederci cosa intende dunque l'ideologo dr. Fasciano per collaborazione e produttività.
Le conclusioni che possono trarne i lavoratori sono che questa gente la collaborazione la intende a senso unico e quando Fasciano afferma che: «tanto più alta sarà la produttività di una azienda, quando più spiccato risulterà il senso di collaborazione del personale che vi opera » debbano invertire il ragionamento e ritenere che, sulla base dell'intimidazione instaurata nell'azienda, impongono una collaborazione forzata che porta ad una più alta produttività attraverso un maggiore sfruttamento dei lavoratori per realizzare così un profitto sempre più elevato. È buffo sentire parlare di collaborazione i capitalisti attraverso i loro ideologhi (tipo Fasciano), di eliminazione dei contrasti di classe quando i contrasti di classe sono generati dallo stesso capitalismo. I contrasti di classe non potranno mai essere eliminati da chi li genera, da chi la collaborazione la intende come predominio loro sui lavoratori.
Il dott. Fasciano ripete sovente nella sua relazione « rendimento - produzione o produttività »; un elemento volutamente elude, il profitto. Il profitto del lavoro che gli operai realizzano. Di ciò non se ne fa accenno nella relazione e anzi dimenticando che questo è frutto del lavoro degli operai, arriva a rilevare che gli industriali « tendono a star fermi sulle loro posizioni... » atteggiamento comprensibile in chi si trova nella non certa agevole situazione di chi deve concedere.
Questa è la collaborazione di classe che essi vogliono, l'appropriazione di tutto il profitto e non già la suddivisione della ricchezza prodotta dagli operai in modo da soddisfare le esigenze di chi produce queste ricchezze, ma concessione «bontà loro» come di una carità.
Un altro degli elementi che dalla relazione, impregnata di americanismo gretto, emerge, è il considerare gli operai non già come uomini al pari loro, con un cervello, uomini di carne ed ossa, ma come macchine.
Così si esprime infatti il dott. Fasciano: « I fattori essenziali della produzione sono le macchine, la tecnica ed i lavoratori », e continua... «la scelta degli uomini, il loro addestramento, il loro trattamento e relativo rendimento sono problemi altrettanto importanti quanto la scelta e la manutenzione delle macchine, lo studio di un nuovo prodotto, la ricerca di nuovi mercati », sullo stesso piano delle macchine quindi.
A conclusione di questa prima puntata sulla relazione del dott. Mario Fasciano, va rilevato un'altra affermazione significativa ed un netto contrasto oltre a tutto con la situazione esistente alla Innocenti, su come lui ha operato in questi ultimi tempi: « ... il direttore del personale avrà cura che ogni infrazione alla disciplina aziendale vada punita con prontezza » e continua... «Naturalmente al colpevole deve essere sempre data la possibilità di presentare le sue giustificazioni, circondando il giudizio di quelle forme e garanzie che ne assicurino equità e ponderatezza ».
Il modo col quale egli ha tenuto fede a questa ultima affermazione nella fabbrica, rapportato a tutta la relazione, vi dà un quadro delle sue capacità.
Si dice sovente « tra il dire e il fare... » in questo caso però non ci sta il mare, ci sta invece la società capitalistica, irta di contraddizioni e che nell'attuale fase monopolista, odia profondamente la classe operaia che tenacemente si batte per la difesa dei suoi interessi che non possono non essere in contraddizione con quelli degli industriali e i capitalisti, anche se alle volte dicono cose belle, con un frasario perfetto; nella realtà non sono che un mezzo per attenuare il malcontento dei lavoratori che se giustamente orientato porterà sicuramente gli stessi a conquistare migliori condizioni di vita.
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La risoluzione approvata dal Comitato Direttivo della C. 6.
Nell'unità si sviluppi l'azione per mutare
l'intollerabile situazione nelle fabbriche
La lotta per le rivendicazioni economiche
Si è recentemente riunito a Roma il Comitato Direttivo della C.G.
I.L. Al termine delle discussioni è stata approvata una risoluzione che riteniamo di grande importanza e di cui ne pubblichiamo quindi ampi stralci.
« Il Comitato Direttivo manifesta la profonda preoccupazione per la situazione creatasi in numerose aziende e richiama l'attenzione di tutto il popolo — per la grave minaccia che rappresenta per le sorti stesse della democrazia Italiana, per lo sviluppo economico e civile del paese — la politica di discriminazione e di rappresaglia condotta dai padroni contro i lavoratori ». La risoluzione dopo aver rilevato i sopprusi e le illegalità prosegue:
« A comprovare la gravità e la estensione che ha raggiunto il dispotismo padronale nelle fabbriche, sta il fatto che il parlamento ha deciso di affidare ad una sua Commissione il compito di svolgere una inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia: la C.G.I.L. invita tutti i suoi sindacati a collaborare attivamente a tale inchiesta parlamentare, fornendo ai commissari obbiettive informazioni e precise documentazioni. Il Comitato Direttivo della C.G.I.L. afferma che se la politica padronale di discriminazione e di violazione della Costituzione e delle leggi dello Stato potesse seguitare e svilupparsi tutte le conquiste Sindacali e tutte le libertà politiche che il popolo lavoratore ha realizzato dopo la liberazione del Paese dalla tirannide fascista — le quali rappresentano il pilastro fondamentale dell'ordinamento democratico e Repubblicano — sarebbero minacciate di annientamento. Per questo la C.G.
I.L. pone all'ordine del giorno dell'intiera Nazione il compito di condurre una azione e una lotta di massa, vigorosa e decisa, per ripristinare in tutti i luoghi di lavoro la sovranità della legge fondamentale dello stato democratico, il rispetto delle libertà, dei diritti, della dignità umana del lavoratore. Il compito di essere all'avanguardia di questa grande lotta popolare e unitaria spetta alla classe operaia, ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali unitarie, alla C.G.I.L. «La parola d'ordine che la C.G. I.L. lancia a tutti i lavoratori Italiani è di battersi tenacemente per consolidare e riaffermare nelle aziende tutti i diritti che sono garantiti dalla legge e dagli accordi sindacali, di resistere ad ogni soppruso, di rispondere ad ogni minaccia padronale con una forte azione unitaria la quale potrà esplicarsi nelle forme più semplici, come la petizione e la votazione di un ordine del giorno, e svilupparsi fino allo sciopero e alle grandi manifestazioni di massa. Nei casi più gravi, i sindacati unitari e le C.d.L. chiamino la popolazione del quartiere della città, della provincia, a sostenere attivamente il buon diritto dei lavoratori ». Così continua la risoluzione: « La Segreteria della C.G.I.L. coordinerà la lotta dei lavoratori e del popolo in tutto il paese che si svilupperà — se sarà necessario — sino ad una azione di carattere generale su scala nazionale, allo scopo di ottenere un mutamento radicale della intollerabile situazione determinatasi nelle aziende. L'obiettivo che la C.G.I.L. indica a tutti i lavoratori è altamente umano e sociale: abolire nelle aziende ogni discriminazione
Nel Decennale della Resistenza
IMPEDITO ALL'INNOCENTI di celebrare il 25 Aprile
All'Innocenti quest'anno non si è celebrato il 25 aprile nel suo 10" anniversario. Perchè questo?
Non certo per volontà dei lavoratori della fabbrica o dei Partigiani, ma perchè ancora una volta la Direzione ha opposto un energico rifiuto al Comitato promotore dell'ANPI, il quale si era fatto premura di inviare alla Direzione una lettera chiedendo il permesso di commemorare i loro compagni della fabbrica, morti per la libertà, per la democrazia, per l'indipendenza del Paese.
Ciò significa misconoscere il sacrificio dei nostri morti e di tutti i lavoratori che hanno sabotato la produzione bellica fatta per il tedesco invasore, hanno occultato materiali preziosi che i tedeschi volevano asportare in Germania, hanno infine salvato la fabbrica dalla totale distruzione.
Ciò significa misconoscere l'azione svolta dai lavoratori, subito dopo la gloriosa Insurrezione, per salvare nuovamente la fabbrica, ormai in stato fallimentare, accettando il sacrificio di una parte imponente di essi ed il scrificio dei pochi rimasti che lavoravano a orario ridotto guadagnando appena quel pezzo di pane che serviva loro per sfamarsi.
Ma non l'hanno dimenticato e non lo dimenticheranno, gli operai, gli impiegati, i tecnici onesti.
Nel nostro cuore, in silenzio, noi commemoriamo e ricordiamo i nostri morti.
Noi invitiamo tutti i lavoratori, tutti i partigiani, ad essere uniti e compatti nello schieramento della Resistenza che è stata in Italia la rivolta della coscienza nazionale oppressa e calpestata dall'occupante tedesco e dalla dittatura fascista.
A dieci anni dalla conclusione vittoriosa della Lotta di Liberazione, le caste più reazionarie con i rigurgiti del vecchio fascismo hanno rialzato la testa ed il loro primo obbiettivo è ancora una volta quello di colpire la classe operaia, i lavoratori, i democratici; quello di ripristinare il fascismo nella fabbrica per stroncare ogni resistenza al più bestiale sfruttamento.
Ciò consentirebbe loro di raggiungere il secondo obbiettivo, quello cioè di portare il fascismo nel Paese lacerando la Costituzione Repubblicana, e consegnando mani e piedi legati, il popolo italiano ai padroni d'oltre Atlantico per farne carne da cannone in una guerra per il sogno folle di conquistare il mondo.
Partigiani, lavoratori della Innocenti, sappiate essere degni dei compagni caduti.
Resistere significa oggi evitare un domani di sofferenze, di schiavitù e di guerra!
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RISPARMIERETE
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e ogni illegalità, ogni arbitrio e prepotenza, per farvi trionfare il diritto, la legge, i principi della nostra costituzione, la piena osservanza degli accordi sindacali.
« Tutte le agitazioni per le rivendicazioni economiche più urgenti — fra le quali in primo piano stanno il rinnovo dei contratti nazionali dei metallurgici, dei tessili e di altre categorie, con relativi miglioramenti salariali e normativi — saranno condotte in stretto legame con la lotta per le libertà e di diritti dei lavoratori nelle aziende ».
La risoluzione dopo aver rilevato l'importanza dell'unità fra le forze lavoratrici, e formulato a tale proposito concrete proposte alle altre organizzazioni sindacali così conclude:
« La C.G.I.L. chiama i democratici di tutte le tendenze a sostenere la lotta dei lavoratori e del popolo per far trionfare nelle aziende e nel Paese la superiore esigenza dello sviluppo economico, civile e culturale della nostra Patria, della difesa conseguente delle istituzioni repubblicane, per la realizzazione degli alti ideali di libertà, di democrazia e di progresso che hanno animato la Resistenza e che la Costituzione ha solennemente sancito ».
La chiarezza di tale risoluzione è tale per cui ci esime da ogni commento, i lavoratori sappiano trarne il dovuto orientamento soprattutto alla fabbrica Innocenti dove in particolar modo le libertà sono state calpestate.
NOTIZIE UTILI
Sono aperte le iscrizioni per cure termali presso il FIAMLI. Tutte le domande devono essere accompagnate da certificati dell'INAM e dell'INPS, dichiaranti il motivo per cui la domanda rivolta a questi istituti è stata respinta.
Le iscrizioni si chiuderanno il 20 maggio 1955. Coloro che non avessero ancora ricevuto risposta alle domande fatte all'INAM o all'IMPS possono ugualmente presentare la domanda al FIAMLI specificando il caso.
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LAVORATORI!!! I ragazzi dai 13 ai 16 anni possono essere ospitati nel Pensionato INCA di Misano Mare - riviera adriatica.
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Sono aperte le prenotazioni per le ferie dei lavoratori nelle seguenti località.
Mare: Bellaria - Rimini Lido - Cattolica - Miramare di RiminiLoano - Cogoleto.
Monti: Val Martello - Aprica - Val Nontej. Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi INCA - ricreazione corso di P.ta Vittoria, 43 - tel. 795.844.
L O SAPEVATE?
Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 26-3.1955 è entrata in vigore la legge n. 96 a favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali e dei familiari superstiti.
La legge prevede per i cittadini italiani — perseguitati dopo il 28-10-1922 per motivi della loro attività antifascista e dopo il 7-71938 per motivi raziali — i seguenti benefici: un assegno vitalizio per coloro che a seguito persecuzioni (aggressioni, carcere, ecc.) abbiano riportato una riduzione delle capacità lavorative non inferiore al 30%; assegno annuo per i familiari dei cittadini deceduti per suddette persecuzioni; riconoscimento ai fini della assicurazione invalidità e vecchiaia dei periodi di carcere, confino o esilio per coloro che prima delle persecuzioni avessero già iniziato i versamenti assicurativi; riconoscimento per gli impiegati di Stato in ruolo ( o familiari) il minimo di pensione. Per i dipendenti non di ruolo sarà invece computato come servizio utile, ai soli fini del trattamento di quiescenza, un periodo massimo di 5 anni.
Le domande per ottenere i suddetti benefici, dovranno essere presentate entro un anno dalla data in vigore della legge (cioè entro il 26-3-1956) ed inviate al Ministero del Tesoro - Roma.
Da L'Illustrazione Italiana del 4 novembre 1923 che pubblica questa foto :
« VI DICO, E VI AUTORIZZO A RIPETERLO, CHE IL VOSTRO CIOCCOLATO E' VERAMENTE SQUISITO ! MUSSOLINI »
Con queste parole S. E. Mussolini, chiuse la sua risposta al saluto del Consigliere Delegato Dr. Buitoni, dopo aver visitato gli stabilimenti del cioccolato Perugina il 30 ottobre 1923.
Salvatore della Patria, come ambiva essere chiamato Mussolini fu in realtà il salvatore dei portafogli dei grandi pescecani arricchitisi con le forniture militari nella guerra 1914-1918.
I padroni del vapore si servirono di Mussolini « per essere sollevati dall'incubo dell'inchiesta sulle spese di guerra e della nominatività obbligatoria dei titoli; per impedire agli operai di ritornare ad organizzarsi in sindacati indipendenti; per sfruttare al massimo i consumatori, con la costituzione di « cartelli » e la trasformazione in loro riserve di caccia del mercato nazionale; per pompare senza più alcun ritegno ed alcun controllo, nelle casse dello Stato e nei portafogli dei consumatori ».
Violento e feroce contro gli antifascisti che perseguitava in ogni modo, rinchiudendoli nelle carceri e facendoli assassinare, Mussolini era servizievole e ligio di fronte ai « padroni del Vapore » ai quali non disdegnava rendere i più umili servizi degradandosi al rango di agente pubblicitario fino a coprirsi di ridicolo come dimostra la fotografia qui sopra pubblicata e le dichiarazioni da lui rilasciate alla « Perugina ».
Promemoria per gli inquilini UNITI NELLA LOTTA
Dopo l'approvazione della legge sull'aumento dei fitti e mentre l'Unione inquilini e le organizzazioni sindacali si apprestano ad intensificare la lotta contro le sue deleterie conseguenze è urgente, ad evitare ogni arbitrio, che gli inquilini tengano conto delle seguenti norme interpretative:
nessun aumento deve essere accettato prima dell'entrata in vigore della legge (1° giugno 1955);
nessun aumento deve essere pagato da coloro che abitano in baracche, cantine, seminterrati, abitazioni di un solo locale o comunque di infimo ordine; nessun aumento devono pagare gli inquilini che si trovano in condizione di povertà, come i ciechi e sordomuti civili, i pensionati della Previdenza Sociale, i mutilati di guerra e del lavoro, i mutilati per servizio, gli iscritti all'elenco dei poveri, ecc.; non devono pagare più del 10% di aumento i lavoratori a reddito fisso e i pensionati con introiti modesti o con numerosi familiari a carico, o coloro che hanno un contratto di locazione data dal novembre 1945 al lo marzo 1947; non devono pagare alcun aumento gli inquilini che subaffittano e che pagano già un affitto assai elevato.
Siccome si prevede che la maggioranza dei proprietari di casa, avvalendosi di ambigue norme contenute nella legge, chiederà immediati aumenti del 100%, l'Unione invita gli inquilini a non accettare tale richiesta.
Ogni interessato potrà trovare consulenza gratuita ed assistenza legale rivolgendosi alle locali sezioni dell'Unione inquilini.
(continuazione dalla 1' pagina) Stampa e volantini sono proibiti nel modo più assoluto, tanto e vero che 2 operai dell'attrezzeria sono stati licenziati perchè diffondevano volantini sindacali fuori dallo stabilimento. I permessi quasi sistematicamente non vengono concessi. I prestiti sono stati negati a chi aveva aderito agli ultimi scioperi. Reparti intieri vengono fatti lavorare senza prezzo di cottimo con la scusa che i tempisti non arrivano a tempo, decurtando quello che poteva essere il guadagno dei cottimisti e concottimisti. I tempi nuovi di lavorazione vengono sistematicamente diminuiti e i lavoratori devono produrre di più guadagnando come prima o meno di prima.
Questi sono i risultati di simili sistemi che alla Innocenti si stanno comprendendo. La Direzione della Innocenti non ha forse già rincamerato quelle 10.000 lire che aveva dato come premio per il risultato delle elezioni? Non ha forse una prospettiva con le nuove condizioni create di poter trarre vantaggi migliori? Non è certo con una lotta tra lavoratori che si può capovolgere un simile stato di cose.
Lavoratori cislini, uilini e della CGIL, unitevi assieme nei reparti, fate giungere le vostre aspirazioni unitarie alla C.I., fate sì che questo organismo riprenda a funzionare come funzionava prima, che possa entrare nei reparti, che possa parlare alle maestranze. Fate sì che le libertà conquistate non vengano soppresse dal padronato e dai suoi servi sciocchi.
Il malcontento che esiste deve essere espresso, a nulla giova lo sfogo dell'uno con l'altro, quello che conta è essere coscienti della forza dei lavoratori quando sono uniti e compatti.
4 FABBRICA SUL LAMBRO Salvatore della patria
L.
I.
Autorizzazione Tribunale di Milano in data 31-12-1953 - N. 3259
Direttore Responsab. LEONARDO BANFI Tip. N. Pagani - Milano - Via Termopili 10