Il Costruttore1

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Autodifesa proletaria

La società moderna ha nei mezzi di comunicazione di massa il suo carattere culturale ed economico. Si può dire che la cultura dei nostri tempi si concentri e si diffonda nei mezzi di comunicazione. (E' un fatto culturale tipico ed economico insieme, ad esempio, l'annuncio pubblicitario).

Quale cultura propinano questi mezzi di comunicazione? E' essa l'espressione dello spirito della nazione, della fantasia e creatività popolare quale unica responsabile della cultura?

Basta leggere un foglio di stampa indipendente per accorgersi come questo non sia. Di fatto tutta la grande stampa e la televisione, mezzo di massa per eccellenza, appartengono e sono gestiti da gruppi capitalistici. Nelle mani di questi pochi, radio, giornali, televisione, diventano uno strumento formidabile di propaganda politica sottile, ma, nel tempo, penetrante ed efficacissima. Posto a livello di massa lo sfruttamento, lo generalizza, trasforma le masse in oggetti da manipolare. Noi non siamo più e solo sfruttati in fabbrica ma nelle nostre case, al cinema, allo stadio e in ogni luogo dove si può vedere e sentire. Sorge da questo stato di cose, come reazione spontanea, come rivendicazione della nostra soggettività la necessità di una contro informazione la quale deve rappresentare un nostro momento di difesa e di riflessione.

La necessità di un giornale gesti-

to da noi nasce quindi dalle cose stesse. Esso non deve essere la voce di una avanguardia di lavoratori politicizzata ma di tutti noi, operai impiegati, impegnati a mantene-

re viva questa attività. In questo modo sarà posi' ile recuperare la creatività e la ntasia nostre assorbite da un sistema che, raffinato, ci sfrutta anche intellettualmente.

Gioventù operaia

Nelle lotte sindacali di questi ultimi mesi massiccia è stata la partecipazione dei giovani lavoratori. Uno dei temi che sono al centro del dibattito nell'intera opinione pubblica, è quello dei giovani.

Il movimento studentesco che si èsviluppato nei mesi scorsi con episodi clamorosi e talvolta drammatici, ha spesso fatto pensare che la contestazione giovanile fosse essenzialmente un fatto presente nelle scuole e nelle università. Ciò è profondamente sbagliato; la contestazione giovanile esiste ecc è forte vigorosa anche fra i giovani lavoratori, in particolare tra i giovani operai. Prendiamo il caso delle grandi lotte sindacali di questi ultimi mesi. Da tutti è stata rilevata la massiccia partecipazione dei lavoratori alle lotte aziendali generali, ma nel quadro di questa imponente partecipazione i giovani si sono mossi e si muovono con caratteristiche particolari, specifiche, che il più delle volte cambiano radicalmente e scombussolano il vecchio modo di organizzare

gli scioperi e le vecchie tradizionali forme di lotta.

Per esempio, i giovani non si accontentano più di fare lo sciopero; vogliono la manifestazione. Non riteniamo che ciò sia solo dovuto alla baldanza giovanile. ma al fatto che essi sentono forte e maggiormente la esigenza di far pesare le loro lotte nei confronti dell'opinione pubblica, dei poteri pubblici e del governo. Inoltre la spinta, presente nelle lotte per rivendicare obbiettivi più avanzati che modifichino profondamente l'attuale condizione sociale e politica, proviene soprattutto dai giovani. Questo dimostra che tra la gioventù operaia la contestazione avviene prima di tutto nei confronti del padrone e si manifesta anche nei confronti del sindacato quando esso non riesce a raccogliere ed esprimere compiutamente questa esigenza. Da queste poche considerazioni è facile dedurre che le contestazioni giovanili sono elementi non solo di rinnovamnnto, ma di grande forza per segue in-Z

sezione
FlOM-CGIL
Fit-Ferrotubi-Giugno 1969
sindacale aziendale
della

Dalla prima

l'attività e l'iniziativa del sindacato; il problema che si pone con forza ed urgenza è quello di tradurla in una assunzione di responsabilità in un avanzamento di forze giovanili a tutti i gradi della organizzazione.

Si tratta di dar vita ad un tipo di organizzazione di massa nuovo, adeguato alla mentalità, alle esigenze d'oggi; l'idea per esempio di collettivi giovanili per singoli problemi può essere positiva, a condizione che questi collettivi siano strumenti di iniziative nel quadro di un unico e grande sindacato dei lavoratori profondamente legato e ispirato dai giovani, non sulla base di elaborazioni astratte, ma ai problemi avanzati e vivi nell'animo e nella vita della grande massa dei giovani.

E' NATO IL NOSTRO GIORNALE

Finalmente anche noi della FITFERROTUBI abbiamo il nostro giornaletto di fabbrica. Naturalmente lo vogliamo bello e capace di far conoscere a tutti noi i problemi che la fabbrica ci pone; questo però sarà compito principale di tutti i lavoratori a collaborare nella ricerca e nell'esprimere il proprio pensiero su questo o quel problema.

Riteniamo però che oltre a questa importante collaborazione per un giornale, ve ne sia un'altra della massima importanza, anzi, direi primaria, ed è quella che ci ha fatto discutere molto e che riteniamo ci farà ancora discutere in futuro, cioè il costo del giornale. Dobbiamo fissare un prezzo, oppure lo regaliamo? Noi abbiamo deciso che questo primo numero venga distribuito a tutti e nel tempo stesso diciamo subito che qualche cosa 'bisogna dare, ma come? La forma crediamo sia quella di lasciare libero ad ogni lavoratore di offrire ciò che si sente in una cassetta «pro giornale» messa a disposizione durante la distribuzione stessa.

Dicevamo all'inizio che nascerà

una discussione nella fabbrica sulla forma di reperire i mezzi per mantenere in vita il nostro giornale; noi abbiamo scelto, per questo numero, questa della libera offerta, ma se i lavoratori hanno altre proposte, le facciano pervenire alla Segreteria della Sezione Sindacale Aziendale che ne è lieta dei suggerimenti e della collaborazione. Per noi, riteniamo già un grande passo quello di essere riusciti a darvi, pur con tutte le sue lacune, questo primo numero. Avanti con ogni sostegno morale e materiale per farlo sempre più bello.

LA BIBLIOTECA

In occasione del primo numero di questo giornale di fabbrica ci sembra giusto dedicare qualche riga sulla biblioteca.

Bisogna subito premettere che la biblioteca è nata, come tutte le altre iniziative all'interno della nostra fabbrica, dalla lotta rivendicativa degli operai ed impiegati e come tale deve essere sostenuta per l'interesse comune.

Attualmente la nostra biblioteca è ricca di opere diverse; dalle più socialmente impegnate alle più distensive, adatte a tutti i gradi di cultura, per uomini, donne, ragazzi e bambini. Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Purtroppo i lettori sono pochi. La collaborazione è scarsa da parte dei nostri organismi interni. Non si fa niente per propagandare l'enorme interesse che ha la lettura per la classe lavoratrice. Nel medesimo tempo anche da parte delle maestranze abbiamo constatato, sino ad oggi, la scarsa frequenza alla biblioteca. Tenendo presente che il tempo libero a disposizione è troppo poco, ciò non toglie che non ci si possa dedicare un po' alla lettura. E' necessario ribadire l'importanza fondamentale che ha il sapere per esprimere, con cognizione di causa, le nostre idee, opinioni, principi.

Concludiamo questo nostro appello invitando tutti i lavoratori a dare il loro contributo per la biblioteca, renderla cioè più ricca, più frequentata. più viva.

LA MENSA

(come noi la intendiamo)

Quando i lavoratori di una fabbrica si pongono l'obbiettivo del miglioramento della mensa, pretendono dalla controparte, cioè il padrone, due cose fondamentali: un pasto decente in un ambiente decente. Per pasto decente si intende un pasto che sia, nel limite del possibile, appetibile nel gusto e sano nella sostanza, perchè è chiaro, che se questi requisiti essenziali vengono a mancare, va a finire che nella mensa il lavoratore, invece di farci il pasto, ci fa lo spuntino o il digiuno. Per ambiente decente si intende : locale, personale

di servizio, attrezzature, tutto ciò impostato con quel minimo di igiene e di conforto che distingue la mensa aziendale dalla mangiatoia.

Inoltre, il tempo attualmente a disposizione è talmente ristretto che si ritorna al lavoro con il pasto sullo stomaco, rendendoci più difficile la digestione e più gravoso il lavoro stesso.

Stabiliti questi concetti di fondo

e fatti gli opportuni chiarimenti è facile capire chi deve provvedere ad ovviare a questo stato di cose : è il padrone o chi per esso. Sapendo che nessun padrone ha mai regalato niente, chiedendo il giusto, nelle eventuali risposte negative non ci rimane altro che ottenerle, come del resto abbiamo dovuto sempre fare, lottando sino al successo.

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CONTRO IL FUOCO DELLE ARMI DI STATO

Chi cerca una costante della storia e della politica italiani 1,a certo un compito facile; trovi bito il fuoco delle armi di stato, ieri, oggi, sempre, contro le spinte popolari verso soluzioni democratiche dei problemi vitali del paese. Grandi lotte politiche e sociali scuotono il nostro paese in questi mesi; lotte di operai, di contadini, dí studenti che testimoniano non solo un crescente disagio delle masse lavoratrici ma soprattutto una decisa volontà di cambiare, di decidere dell'orientamento della cosa pubblica e del proprio destino. L'arretratezza e la discriminazione nel nostro paese non sono state ancora superate; la conquista di qualche legge non può bastare; è necessario battersi per una politica economia di piena occupazione, e per un giusto indirizzo della spesa pubblica. Bisogna uscire dalla rassegnazione, dall'indifferenza, dall'isolamento, partecipando attivamente alle battaglie che scuotono il paese;

portarvi le nostre particolari rivendicazioni significa dare un contributo per far avanzare il movimento sociale in corso e costruire una diversa condizione di vita. Contro queste sacrosante rivendicazioni sancite dalla Costituzione della nostra Repubblica, il governo mette il fuoco delle armi di stato. Purtroppo la storia della nostra Repubblica è ricca di agitazioni intrise di sangue, segno di tensioni sociali, politiche ed economiche non risolte. Nessun dubbio quindi che il disarmo della polizia in servizio di ordine pubblico, debba essere reclamato con urgenza e decisione. Dobbiamo con tutte le nostre forze arrivare a questo scopo affinchè il sangue di poveri lavoratori che chiedono pane per la famiglia non debba più macchiare il nostro suolo. Diciamo dunque un secco NO al fuoco delle armi di stato al fine di evitare che in Italia divampi un pauroso incendio.

La Costituzione dice

Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Art. 11 - L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

GLI IMPIEGATI SI

SONO SVEGLIATI

Era prevista l'ora in cui gli impiegati si sarebbero svegliati, cioè scrollati di dosso tutto il timore riverenziale che avevano verso i diretti superiori. Hanno finalmente capito che una sola via è da seguire per il raggiungimento di migliori obbiettivi, lottare al pari dei compagni operai i quali hanno saputo, in questa maniera, fare dei passi avanti molto più lunghi di quelli che hanno potuto fare gli impiegati in vana attesa delle promesse del padrone. Hanno finalmente capito che lo slogan da tenere sempre presente è questo: « chi vuole lotti, chi non lotta resta indietro ». Ed è proprio per questo motivo che gli impiegati di molte aziende metalmeccaniche hanno incrociato coraggiosamente le braccia per riportarsi avanti nelle loro conquiste e i risultati sono stati, in tutti i casi, abbastanza lusinghieri. In prossimità del rinnovo del contratto dobbiamo prepararci ad ogni sacrificio affinchè nel più breve tempo possibile si concluda positivamente la battaglia contrattuale. In sede interna dobbiamo ugualmente essere pronti a tutto per salire su posizioni migliori di quelle attuali. Mai, infatti, sono stati discussi i passaggi di categoria, i cottimi, il meccanismo ferie, ecc.; per cui queste richieste saranno gli obbiettivi prossimi che c'impegneranno seriamente se vogliamo che siano raggiunti. Come detto sopra, oggi che gli impiegati metalmeccanici, svegliandosi, hanno potuto ottenere soddisfazioni lottando, è doveroso riconoscere che noi della Ferrotubi abbiamo sempre dato il nostro contributo ed è bene continuarlo a dare in seguito sempre uniti con i compagni operai.

COMUNICATO

Sulla base delle indicazioni emerse dalla consultazione di reparto con gli operai ed impiegati , è stato dato mandato alla Commissione Interna di presentare la piattaforma rivendicativa , elaborata unitariamente, alla direzione.

La Commissione Interna ha iniziato con la Direzione la trattativa , il 10 u. s. scorso, con un esame generale delle richieste, rinviando la discussione al giorno 12, con l'impegno di esaminare tutti i punti presentati.

Il 12 Giugno, la Commissione Interna ha ripreso la discussione, e apprendiamo mentre il giornale va in macchina, che dopo un'ampia disarnina delle rivendicazioni, è stato deciso di comune accordo di riprendere lunedì 16-6-1969 la continuazione della discussione per una conclusione positiva della vertenza.

Ora , sta a noi tutti operai ed impiegati dare il nostro contributo aumentando l'unità e la volontà di lotta nella fabbrica per essere pronti a dimostrarle se sarà necessariò.

Irrisorio l'aumento dei salari in Italia

VARIAZIONI PERCENTUALI DEI SALARI DI FATTO (esclusi pagamenti per ferie, festività, gratifiche e assegni familiari) Nel corso del 1969 scadranno 1 contratti di tutte le più importanti categorie. E' dunque abbastanza logico che le centrali propagandistiche dei capitalisti italiani siano già in attività frenetica per contrastare, anche con una informazione distorta fornita all'opinione pubblica, le lotte operaie. Già si comincia a parlare del presingo pericolo di aumenti salariali • eccessivi ». Per l'occasione viene anche riesumato un cadavere. mummificato: la politica dei redditi.

Diciamo riesumato perché infatti chi ne parlava più negli ultimi tre anni! Ma la tabella che qui pubblichiamo dà una spiegazione semplice di questo silenzio: i salari sono aumentati in maniera irrisoria e, comunque, molto al disotto della produttività dal 1964 in poi. E' evidente, ancora di più ora, che tutti i discorsi teorici che accompagnavano la proposta della politica dei redditi servivano semplicemente da paludamento accademico nuovo al solito squallido interesse della classe borghese teso a limitare il potere e le rivendicazioni della classe operaia.

(*) Dati a stima - provvisori.

FONTE: Elaborazione sui dati del ministero del Lavoro pubblicati nella Relazione generale sulla situazione economica del paese •.

La Commissione Interna
NOMINALI REALI 1965 1967 1968' 1966 1967 1968' 1966* 1966 1966 1967 1965 1966 1967 1965 ESTRATTIVE . . + 6,1 + 6,0 + 4.4 + 3,4 + 3.8 + 2,7 + 10,2 ALIMENTARI + 5,3 + 5,6 + 4,9 + 2,6 + 3.4 + 3,1 + 9.3 TESSILI + 5,6 + 4.4 + 5,7 + 2,9 + 2.2 + 4.0 + 9,4 METALMECC. + 3,5 + 6,1 + 3.8 + 0.9 + 3,9 + 2.1 + 6,9 CHIMICHE . . . + 5,3 + 6,6 + 3,7 + 2,6 + 4,4 + 2.0 + 9.2 DIVERSE + 4,3 + 5,5 + 5,7 + 1,6 + 3.3 + 4.0 + 9,2 COSTRUZIONI + 2,7 + 3,8 + 4,8 + 0,1 + 1,6 + 3,1 + 4.7 ELETTRICITÀ-GAS E ACQUA . . . . + 5.3 + 4,2 + 5,5 + 2,6 + 2,0 + 3.8 + 8,5 + 3.7 + 5,8 + 4,3 + 1.0 + 3,6 + 3,1 I + 7,9

Cambiare le condizioni di vita nella fabbrica e salvaguardare la salute dell' uomo nella città

Il processo di trasformazione e di sviluppo industriale ed economico in atto a Milano e nel paese, non si accompagna ad una contemporanea elevazione dei valori di civiltà, soprattutto in rapporto a taluni primordiali esigenze di vita e di tutela delle essenziali condizioni di progresso sociale delle masse lavoratrici e delle popolazioni.

Larghe fascie di bisogni permangono insoluti, da quello della casa, degli asili, della scuola, a quelli dei servizi igienici di base, dell'approvvigionamento idrico ecc.

Risultano, soprattutto, gravemente compromesse le condizioni di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, in conseguenza del grave stato di inquinamento della atmosfera e delle acque e per una situazione igienico-sanitaria dell'ambiente di lavoro dove la legge del profitto padronale non ha riguardo alcuno della salute e perfino della vita dei lavoratori.

I casi clamorosi di inquinamenti dell'aria e dell'acqua, l'elevato grado di tossicità raggiunto nella trascorsa stagione invernale, il rapido estinguersi delle fonti idriche ed il loro contemporaneo inquinamento, hanno sensibilizzato l'opinione pubblica ai problemi della tutela igienico - sanitaria dell' ambiente esterno.

Nello stesso tempo la tutela igienico-sanitaria dell'ambiente di lavoro è divenuta uno degli obbiettivi di fondo della battaglia per la trasformazione della condizione operaia.

Decine e decine di grandi, medie e piccole fabbriche, offrono ogni giorno la drammatica testimonianza di una organizzazione dell'ambiente di lavoro in cui i nuovi processi produttivi, l'uso di materie prime sconosciute, 1' impiego di macchine dai ritmi ossessivi, i rumori, ecc. costituiscono un attentato permanente all'integrità psicofisica dei lavoratori.

Appare evidente come l'obbiettivo della conquista piena del diritto alla tutela della saluta sancito dalla costituzione, costituisca nella fabbrica un permanente motivo di

mobilitazione sindacale, politica e di lotta. L'imposizione di un ambiente e di un rapporto di lavoro a misura dell'uomo, non rappresenta solo una conquista sindacale e politica di decisivo contenuto democratico, ma anche un fatto di civiltà destinato a condizionare positivamente tutta la battaglia per la piena salubrità dell'ambiente ín cui l'uomo è chiamato a vivere.

Sotto questo profilo il collegamento fabbrica-rione, lavoratorecittadino diventa un fatto permanente e unitario propria perchè permanente ed unitario è l'obbiettivo da raggiungere: la tutela della salute.

Anche se passi importanti in questa direzione sono stati compiuti vi sono seri e preoccupanti motivi di sottovalutazione e di discontinuità nell'iniziativa e nelle lotte.

Sul terreno sindacale, ad esempio, mentre i compagni responsabili dell'organizzazione sostengono con forza la linea di non considerare la salute una « merce » contrattabile nel rapporto di lavoro, uguale coscienza non si può dire

del tutto acquisita alla base, ove la spinta alla « monetizzazione » rischio è sempre troppo presente nelle lotte rivendicative.

Noi riteniamo che i complzssi problemi della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle fabbriche, dovranno essere motivo di un particolare impegno da parte di tutti, operai ed impiegati.

L'inquinamento dell'aria .e dell'acqua, richiedono soluzioni urgenti e radicali, bisogna imporre un regolamento per gli scarichi dei gas combusti e per gli scarichi industriali che colpisca direttamente i grandi gruppi monopolistici, senza lasciare loro la possibilità di riversare i costi delle modifiche da apportare nuovamente sui lavoratori o sui cittadini.

E' indispensabile quindi farci promotori a tutti i livelli di una vasta azione di massa su questi problemi.

Solo in tale modo sarà possibile conseguire il risultato di risolvere i problemi denunciati.

Cielle

Indovinelli

Erano neri, neri; stavano sulla testa fuorchè i dì di festa. Erano neri, neri...

La si sparge a gran quintali, per nasconder le magagne, quando arrivano i signori bevitor dello Champagne.

Scassa, preleva e incassa. Riscassa, preleva e passa; passa e nessun lo tassa, ed ora se la spassa.

Respira il profumo dei tubi giorno e notte. Dorme con questi tutti li riveste. Lui dice: questa è proprio casa mia. Chi lo dice si chiama...

Quando la cappa nera indossa nel mezzo del cortile stà; ogni suo dire, ogni sua Moli* a, del Monsignore ha tutta la maestà.

Napoleon, Napoleon, Napoleon!... Come « ei fu » è lui; piccolo e di fiero aspetto. Non dice « direi » ma « ho detto »! guai a replicar.

'Pesta bassa, sguardo a terra, passo svelto, frenata brusca. S'è arrestato proprio in tempo ed ha evitato una capocciata, l'ingegner che va via col vento correndo il rischio d'una incornata.

Ci mette tutti quanti in forma, ci fa sparire qualsiasi male; ha il rimedio universale nelle tasche del grembiule. Ha pure l'hobby del giardinaggio; però ogni tanto sopra un poverino crede ancora di far giardino si mette a lavorare. Pure il vino non gli dispiace. A proposito del poverino! Ben conciato per le feste se ne va imprecando le bestie.

Ad una ad una tutte le raccoglie. Come la pecorella smarrita del suo gregge, cerca e ricerca la bottiglietta nascosta. Cos'altro di lui vi posso dire? Vi posso dire ch'è messer 50 lire. Il suo parlare non dei più eloquenti, che diavolo avea laggiù tra i denti! In compenso a tutti la dà a bere; se non ci fosse lui si può crepare.

Indovina, indovinello... chi è quel tipo grassottello che sta là in mezzo al cortile e fa i camion scaricare. Capta e traffica notizie; non ce l'ha con le « milizie ». Sa di tutti troppo, assai, poi ne parla e sono guai. Sa benissimo che mente quando dice: non so niente. Tra gli eletti fa un gran chiasso, è il re dello sconquassa. Tra il suo dire e il suo fare, c'è di mezzo proprio un mare. Dice sempre: saran belle! o saranno tutte balle?

PIOVE, NON SI PASSA, FA FREDDO

Non c'è rosa senza spine; non c'è tetto senza buchi, non c'è spazio per passare, non c'è inverno col calore. Se piove ti puoi tutto bagnare; se vuoi passar puoi rimanere incastrato, d'inverno sempre sei rattrappito, nessuno muove mai un dito. E' giunta l'ora di ricordare ai nostri cari dirigenti, che molto presto la nostra ditta non produrrà più tubi calibrati, ma produrrà solo ammalati.

OPINIONI

Mensa aziendale - Luogo dove si mangia poco e si mastica molto.

La pelliccia della signora - Pelo che ha cambiato bestia.

Sogno - Il teatro dei poveri lavoratori.

Banca - Istituto che presta denaro a chi può dimostrare di non averne bisogno.

Certi impiegati - Sono come i fiaschi: tutta la loro capacità è una questione di pancia.

Doppio gioco - Una cosa seria di cui si occupa la « Buona Società ».

Vertice - Il punto in cui le idee dei capi non s'incontrano mai.

Funerale - Cerimonia che lascia freddo il maggior interessato.

LA NOSTRA BARCA

I pescatori fecero una barca. Nessuno ha il coraggio di vararla perchè hanno paura che faccia acq-,a. Ora se ne sta là tranquilla, sola soletta, abbandonata. Alcuni hanno detto che è bene resti dentro perchè non si sa mai: dato che in tutti i reparti piove, potrebbe essere utile.

REBUS (frase: 7, 2, 12)
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ORIZZONTALI

1 - Organizza e difende i lavoratori.

9 - Vi è quello storico e quello dialettico.

VERTICALI

1 - La massima categoria operaia.

2 - Istituto Naz.le Confederale Assistenza.

3 - Nenni... (un acconto).

- Preposizione.

5 - Quella operaia dovrà governare.

6 - Una valle autonoma.

7 - Coro a tre voci.

- Hanno il sangue debole.

- Li produce la nostra fabbrica.

- Comune in provincia di Cuneo.

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19
- I fascisti di Attila.
20 - Peso totale.
4
22 - Bene comune a tutti i popoli.
23 - Moneta giapponese.
24 - Opera Pia.
25 - Il più grande partito operaio italiano.
26 - Il motore a scoppio ne ha quattro.
27 - Le truppe scelte di Hitler.
veste dei preti. 29 - E' sfruttato in tutto il mondo capitalista. 12
Assistenza Comunale. 31 - Le vocali di CEAT.
Accusa cinese al comunismo sovietico. 32 - Ogni lotta ne ha uno. 14
Uccelli acquatici. 33 - Una mano amica.
- Stanno alle regole del gioco. 35 - Adorato dai pagani.
Lo diventano gli operai addetti alle lavorazioni nocive. 36 - In mezzo alla lira.
E' meglio delle torture. 37 - Quella aziendale ci fa mantenere la linea.
militare. 38 - Una formula governativa che va cambiata.
Locanda. 41 - Quelle partigiane erano l'incubo delle brigate nere.
Quello Cappelli
maestranze 42 - Vi è quella Baltea e quella Riparia. della Ferrotubi. 43 - I... campi di Parigi. 28 - Donne alla Camera Alta. 44 - Su una sponda sono accampati
Israeliani. 30
45 - Si dice che faccia miracoli. 32 - Opposto
46 - Terminato. 34 - Seta senza vocali !.8 - Tre lettere di ARIOSTO. 37 - Una celebre Lescaut. 49 - Federazione Italiana Bocce. 38 - Si fa giornalmente con i prigionieri. 50 - Un furore...
51
40
52
41
53
42
45
46
- Particella negativa. 47 49 51 - Sono opposti sulla bussola. - Le gare per i primi posti. - E' uno schiaffo alla miseria. 59 - Calze... che assentiscono sempre. 54 - Quelli italiani sono di ottima qualità. 60 - Quello di Persia mantiene un regime feudale. 55 - Isola verde nel deserto.
63 - Alienano
operai addetti ai montaggi.
noi sconfitti nella
60 61 - Grossa industria italiana delle fibre sintetiche. - Si usano sulla neve. - Preposizione. 66 - Sono così detti i contingenti di rappresentanza. 62 - Ripercussione. 69 - Il suono in T.V. 63 - L'inizio dell'automobile. 70 - Unione Donne Italiane. 64 - Italia e Uruguay. 71 - Carenze di beni necessari all'individuo. 65 67 - Preposizione latina. - Bis... decapitato. 72 - Inquadrava i reazionari francesi. 68 - Sigla di Bergamo.
8 - Oppure.
10 - Ascoli Piceno.
11 - La
-
13 -
-
15
16 -
17 -
18 - Vi è anche quella
21 -
26 -
è a disposizione delle sole
gli occupanti
- Lo è in genere la vita dell'emigrante.
al Centronord.
senza capo nè coda. 39 - Lubrificar.
- Respirare.
- La nostra fa il gioco dei padroni.
- L'Armando della vittoria. 55 - Comune in provincia di Brindisi.
- Sempre maiale è. 56 - Napoli.
- Terminar. 57 58 - Soc. Nazionale.
61
gli
- Furono da
guerra '15-'18. 57

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