Milanodieci1

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ai lettori

Caro lettore, dopo tre anni di esperienza come giornale di quartiere, tentiamo l'esperienza della zona.

Per questo motivo ti inviamo in visione questo numero affinché possa fartene un'idea. un giornale di ispirazione cristiana: è diretto da un gruppo di persone, per lo più giovani, che si ispirano nel loro agire politico, sociale ed ecclesiale al Vangelo. politico ma non partitico: non appartiene a nessun partito o corrente politica ufficiale ma ha un suo indirizzo di sinistra non facilmente identificabile in qualcuna delle forze esistenti.

di opinione: vuole esprimere le proprie convinzioni, maturate nella lotta tesa a costruire dei fatti nuovi sia all'interno della società che della chiesa, ma non solo questo: vuole anche sollecitare lo scambio con altre opinioni, necessario perché il giornale diventi uno strumento di dialogo approfondisca le stesse proprie linee ed elimini all'esterno pregiudizi e luoghi comuni.

un giornale per la zona dieci senza esserne m;nimamente l'organo ufficiale. Quindi, oltre a trattare i problemi della zona, vuole toccare argomenti che riguardano ogni uomo a qualunque agglomerato cittadino o regione appartenga.

un giornale che vuole assolutamente mantenere l'indipendenza economica, pur tra gravissime difficoltà. Si sostiene con la pubblicità di chi appoggia la nostra linea, ma ha soprattutto bisogno di abbonamenti. Un giornale che vuole dire qualcosa deve essere sostenuto da coloro che lo vogliono per questo motivo ci rivolgiamo anche a te, per sollecitare una tua eventuale adesione..

Grazie.

LA REDAZIONE DI « MILANO DIECI »

Mattone su Mattone

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Cronaca di quartiere IL MURO DEL PIANTO

Le promesse di Borruso. L'Assemblea di via Brambilla.

Il nostro quartiere sembra il muro del pianto: tutti che brontolano, manca questo, manca quest'altro, non c'è proprio niente qui! Ma nessuno si muove. O meglio si muove solo una minoranza. E vero comunque che mancano molti servizi indispensabili più che alla comodità dei cittadini, alla loro crescita umana, però se la mole di lavoro fosse stata confortata da una maggiore partecipazione e interes- esproprio per l'area della Sie- Il Consiglio di zona se, il muro del pianto sarebbe mens (via Ponte Nuovo angolo scomparso. via Del Ricordo) che unita alNon sarebbe per esempio l'altra area comunale affittata successo che il vice-sindaco per ora a campo di calcio (CeBorruso avesse tanto fegato di rizza) fa un lotto considerevoprenderci in giro come all'as- le per un completo complesso semblea di via Bottego. Non scolastico (scuola materna, ecredevamo ai nostri occhi e al- lementare, media), dopo cinle nostre orecchie. Davanti a que mesi, inizio della costrunoi il vice-sindaco, quello che zione del complesso, e siccome poi, occupandosi del decentra- i tempi di realizzazione sono

Siamo abituati ad incassare e il colpo passa subito. Giovedì 2 dicembre ci riuniamo col comitato di Crescenzago e con i genitori interessati (un centinaio) e decidiamo di scendere in consiglio di zona dove c'è riunione. Una cinquantina di persone irrompe nella sala del consiglio nel momento in cui si stanno discutendo le licenze edilizie da concedere proprio nel nostro quartiere. Gridiamo che non si concedano più licenze edilizie fino a quando ci sarà dato quanto ci spetta. Andreoni, il presidente, minaccia di sospendere la seduta ma noi non molliamo. E li costringiamo volenti o nolenti, non solo a dare parere contrario a tutte le richieste di licenze edilizie nel Quartiere (però siamo dovuti rimanere fino alla 1,30: il muro del pianto si abbatte così) ma a scriverne per esteso la motivazione: « per mancanza assoluta nel quartiere di sei vizi, sociali quali scuole, campi Li i.'?;á&) per bambini, parch glio di Zona si associa alla vibrata protesta dei cittadini del quartiere nei confronti delle turlupinature a cui da due anni siamo soggetti, ed afferma che negherà ogni parere positivo a richieste di licenza edilizia pubblica e privata nel quartiere fino a quando l'amministrazione comunale prenderà in serio esame la situazione ». Poi facciamo votare una no-

Davanti a noi il vice-sindaco assicura che il problema sarà risolto... stra mozione nella quale, oltre che a protestare per gli innumerevoli imbrogli, chiediamo seri provvedimenti. Intanto la popolazione sarebbe rimasta mobilitata. E sabato 11 dicembre l'assemblea in via Brambilla ha approvato questa mobilitazione a tempo indeterminato, rimandando ogni decisione per quanto riguarda l'articolazione delle lotte a sabato mattina 18 dicembre (sempre in via Brambilla). Infatti sabato scorso il numero dei partecipanti, data forse l'era pameridiana e il modo affrettato di informazione, non superava le sessanta persone. Data comunque la possibilità attuale di sfruttare uno strumento comunale, quale il Consiglio di Zona, prima di arrivare a gesti clamorosi, il nostro Comitato di Quartiere ha proposto la seguente mozione, che è stata approvata.

Comitati di quartiere

mento dovrebbe occuparsi dei problemi delle zone, dei quartieri, soprattutto di quelli di periferia, assicurava che il nostro problema sarebbe stato risolto già a partire dal prossimo ottobre. Procedura di

Nelle altre pagine :

L'AUTUNNO SEMPRE CALDO

I fatti di Milano

IL MERIDIONALE

II problema dell'immigrazione

MILANO 2000

La ristrutturazione urbanistica

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A PAGINA 3

A PAGINA 3

A PAGINA 4 spettacoli

Le nostre rubriche religione

A PAGINA 5

certamente più lunghi del periodo che ci separa dall'ottobre 72, utilizzazione dell'attuale campo sportivo DindelliLarea comunale) per l'installazione provvisoria (fin quando sarebbe venuta pronta l'altra costruzione) di una scuola mobile (già sperimentata in Inghilterra e in fase di introduzione a Milano) efficiente. Sarà stato un po' per la gran baraonda che c'era nella palestra della scuola, un po' per la naturale diffidenza per gli uomini politici, un po' per le insperate promesse, che moltissimi a turno prendevano la parola e facevano ripetere a Borruso, se avevano capito proprio bene. Allora Borruso si accorge di aver sparato troppo e tira fuori un ma misterioso di cui non può spiegare i motivi (troppo delicati). Non sarà certo per la tangenziale — pensano tutti — perché Borruso a questo proposito è stato esplicito: sarebbe troppo costosa, dovendosi fare sopraelevata, sarebbe irrealizzabile perché dovrebbe salire oltre i sei piani di certe case, costruite nonostante il piano regolatore del 53 che prevedeva detta tangenziale (ma per gli interessi privati valgono sempre le eccezioni, per quanto serve alla gente no); infine la scuola — dice Borruso — è più importante della strada. Comunque su questo ma Borruso, sarà preciso fra tre giorni. Ne passano cinque, ma l'aria di fregatura si annusa abbondantemente anche prima, e vien fuori la bomba. Non è più Borruso che ci parla (i personaggi non hanno il coraggio delle brutte figure, anche se ne sono responsabili) ma il segretario del nostro consiglio di zona: non se ne fà niente perché deve passare la tangenziale sopraelevata.

L'assemblea del Consiglio dei Genitori delle scuole elementari di via Brambilla e di via Bottego, riunitasi presso la scuola di via Brambilla 8 visto che i genitori del quartiere Ponte Nuovo, quelli delle scuole di via Brambilla, Bottego e Narni, in collaborazione coi relativi comitati di quartiere « Ponte Nuovo » e « Carnia, Crescenzago, Cimiano » hanno profuso il loro costunte impegno fin dal febbraio 1970 per la costruzione di un complesso scolastico cori scuola materna, elementare e media nella zona di Ponte Nuovo, impegno culminato nell'incontro con il vice-sindaco Borruso in data 26 novembre c.a. presso la scuola di via Bottego considerata la scarsa serietà dell'Amministrazione Comunale ricca di promesse ma priva dell'effettiva volontà politica di venire incontro alle giuste richieste dei genitori delibera 1) di chiedere l'urgente convoca-

L'ASSEMBLEA

DI GORLA

Venerdì 10 dicembre sera, presso il salone del Cinema-Teatro S. Cuore, in via Aristotele 8, ha avuto luogo una nuova assemblea Popolare del cittadini di Gorla, convocata dal Comitato di Quartiere Goda; è la seconda grande assemblea che si tiene, da quando si sono unificati i gruppetti dei Comitati di Quartiere di via Lisciate, Asiago, Iglesias e Petrocchi, con l'adesione del Gruppo Cattolico d'opinio- sapienza; in particolar modo realizzazione del Parco Marne del « Gorla dentro ». l'assessore Angiolini, all'accusa tesana. Purtroppo l'assenza delOltre 200 persone hanno par- mossagli di aver ignorato i l'Ing. Rampi, che cura gli intetecipato al dibattito. problemi del quartiere, ha op- ressi della ,società Magnaghi Sono intervenuti e hanno posto la documentazione in (proprietaria di oltre un terzo preso posto sul palco, accanto suo possesso relativamente a- del Parco), non ha reso possial moderatore e a due rap- gli anni 1969-70-71 a proposito bile un confronto sull'espropresentanti del Comitato di dei passi compiuti dal suo As- prio dei terreni stessi. L'assesQuartiere, l'assessore all'igiene sessorato al fine di ottenere sore Angiolini ha comunicato Angiolini, l'assessore al verde una più frequente pulitura del che l'intera documentazione (servizio parchi e giardini) Naviglio (e qui annotiamo che relativa ai problemi del NaviPillitteri, il consigliere comuna- nella prossima « asciutta » di gli Martesana sarà passata al le Franconieri (delegato dall'as- primavera il canale dovrà es- Consiglio di Zona 10. sessore alla Pubblica Istruzio- sere pulito a fondo, rilevando Riportiamo ora il testo di ne Bellini) il presidente del anche gli strati di sedimenti, due delle tre mozioni approConsiglio di Zona 10, Andreoni, per la totalità del suo percor- vate: e il capo-ripartizione servizio so urbano; per i tratti di per-

1) Dalle conclusioni tratte nelparchi e giardini avv. Fiorellini. corso fuori Milano, in altri co- l'Assemblea Popolare del Presenti in sala il Sìg. D'orsi, munì, dove l'assessore milane- 10 novembre 1971, considedel centro milanese per Io se non ha potere, è stato rivol- rato che il Naviglio Marsport e la ricreazione, che ha to — o sarà rivolto — un invi- tesana è inquinato da scari- consegnato al Comitato di to alle singole giunte perché chi industriali e, in non mi Quartiere una copia completa contribuiscano anche finanzia- nor grado dalla mancanza del progetto di campo giochi riamente al riassetto del Na- di educazione civica di alche verrà realizzato nel Parco viglio Martesana). cuni cittadini, l'Assemblea Finzi in via S. Erlembardo per Riguardo al Parco Finzi, la Popolare dei cittadini di il prossimo mese di marzo. Sig.ra Angiolini ha confermato Gorla, riunitasi il 10 dicemUna larga rappresentanza di che l'apertura del Parco e la bre 1971, delibera: genitori della scuola per motu- realizzazione del campo giochi a) che il consiglio comunalesi (lesi gli arti inferiori) (già esiste la delibera) saranno le provveda affinché venga« G. Negri » (via S. Erlembar- attuate per la prossima prima- no identificati i responsabido 4) ha tenuto vivo il dibat- vera; sempre a questo propo- li degli eventuali scarichi tito sulla questione (già sorta sito, sia Pillitteri che Angiolini industriali e che prenda adurante la precedente assem- hanno espresso il parere che deguati provvedimenti per blea) del contemporaneo usu- una apertura (per ora limita- la immediata soppressione fruimento da parte dei bambi- ta a certi orari) del Parco, sia degli scarichi medesimi. ni motulesi e dei bambini e già possibile attuarsi prima di b) Che la pulitura dell'inragazzi del quartiere. Natale (1971). tero percorso del Naviglio Nel complesso le autorità Pillitteri ha illustrato la Leg- avvenga in modo radicale hanno saputo destrebgiarsi con ge 167 (Lotto 48) relativa alla almeno due volte all'anno.

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zione del Consiglio di Zona 10 perché prenda posizione in modo concreto in merito alla soluzione del problema della scuola in Ponte Nuovo. di impegnare detto Consiglio a promuovere un incontro con la Giunta Comunale, per risolvere in modo definitivo il problema dell'area, dell'entità del complesso scolastico, dello stanziamento e dei tempi tecnici di realizzazione. nel caso in cui , la risoluzione dei punt; i} e 2) succitati non siano ritenuti soddisfacenti, i genitori interessati coi relativi Comitati di Quartiere si riservano diÑ intraprendere tutte le iniziative (blocco dei lavori del Consiglio di Zona, estensione ad oltranza dei bambini dalla scuola, blocco delle arteriè viabilistiche più importanti del Quartiere, occupazione delle scuole di via Brambilla e via Bottego) atto al raggiungimento dello scopo.

c) Che venga costituito un servizio di vigilanza lungo il percorso del Naviglio per colpire le persone che gettano i rifiuti nel Naviglio. Riguardo quest'ultimo punto l'Assemblea autorizza la costituzione, a cura del Comitato di Quartiere, di un Servizio di Vigilanza Civile, allo scopo di identificare e segnalare i colpevoli del reato di cui sopra.

L'Assemblea Popolare dei cittadini di Gorla riunita il 10 dicembre 1971, presso il salone Cinema-Teatro « S. Cuore » via Aristotele, 8 considerando gli sviluppi della situazione urbanistica del quartiere, le esigenze della popolazione residente ed il contenuto e gli effetti della legge 167 Lotto 48, delibera: di opporsi nei modi che riterrà più opportuni alla costruzione di nuovi caseggiati nelle aree riservate o riservabili al verde.

che il Consiglio Comunale provveda all'esproprio dei terreni di cui sopra e allo sgombero delle superfici stesse da ogni occupazione diversa. che il terreno in fondo a via Petrocchi sia immediatamente adibito a giochi dei ragazzi.

Qualora da parte della competente autorità non si provveda in tempi brevissimi alla realizzazione di quanto ai punti a e c si considereranno autorizzati ad agire direttamente per lo sgombero delle superfici e la loro utilizzazione.

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TEATRO INCHIESTA

L'aggressività umana al servizio dell'obbedienza

Dopo aver seguito l'ultima puntata di « Teatro inchiesta », ci siamo gere gli spettatori a pensare.

levisione trasmetta così raramente programmi carichi di problematiche:

L'ultima trasmissione di questo programma, messa in onda fine dell'esperimento si sa- lenzio, presentava alcuni espe- prà essere un attore. Natu- rimenti scientifici, o meglio ralmente la scarica elettri- tests psicologici, aventi lo sco- ca, che il facente funzioni di po di osservare fino a che pun- maestro credeva di trasmet- to dei soggetti fossero dispo- tere, di fatto non c'era e l'a- sti ad accettare di fare espe- lunno-attore quindi simula- rimenti che arrivassero a viova di riceverla. lentare fisicamente o moralmente un proprio simile. — Nel secondo esperimento, Gli esperimenti erano di due ad un altro alunno-attore non venivano poste doman- tipi: de, e il « maestro », un'al- — Nel primo, si aveva una per- tra persona scelta a caso, sona scelta a caso che assolsi limitava a dargli delle veva la funzione di maestro scariche elettriche secondo e che doveva punire con una una continua progressione. scarica elettrica di intensiColoro che davano le scari- tà variante da 20 a 330 volt, che — o meglio, che erano con- un presunto alunno che alla

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chiesti perché la teforse teme di costrindopo un lungo periodo di sivinti di darle —, nel primo esperimento sentivano soltanto le « reazioni » dell'alunno-attore, nel secondo le osservavano direttamente.

Sembra incredibile il fatto che la quasi totalità dei soggetti con la funzione di « maestri » sottoposti al test, siano arrivati a dare il massimo delle scariche elettriche (benché anche sugli stessi pannelli di comando ciò fosse indicato come pericoloso). Solo una minoranza si è rifiutata di proseguire l'esperimento, nonostante subisse pressioni da parte dell'assistente, incaricato dell'esperimento, che esortava a continuare nell'operazione ad-

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ducendo una mai precisata finalità scientifica e a non preoccuparsi delle eventuali conseguenze, poiché gli organizzatoci si- assumevano ogni responsabilità. Terminata la prova, ad ogni persona scelta per fare il maestro » era presentato un questionario dettagliato da compilare. Dall'esame di questi sono emersi tre posizioni distinte. Una parte di soggetti durante lo svolgimento dell'esperimento non si era posto altro problema se non quello della perfetta riuscita dello stesso; altri avevano soffocato tali timori scaricando la responsabilità sulle autorità superiori; infine tutti quelli che avevano interrotto l'esperimento si erano rammaricati di averlo cominciato.

È essenziale notare che quasi tutti, tranne forse alcuni degli appartenenti all'ultimo dei tre gruppi hanno dimostrato un'assoluta mancanza di spirito critico.

Si sono lasciati influenzare dall'apparente serietà con cui il tutto si svolgeva, dal suo fittizzio rigore scientifico, e soprattutto non si sono chiesti se ciò che facevano era giusto, e se, in caso di incidente, la responsabilità dell'accaduto si potesse imputare agli altri. Espressione chiara della posizione di coloro che si erano

rifiutati di proseguire la prova era stato il discorso secondo cui, un esperimento qualsiasi — anche si prefiggesse uno scopo di grande utilità — non poteva danneggiare l'incolumità fisica e morale di un individuo; in,o nrria, Ll hae non giustifica i Già nelle precedenti puntate, « Teatro inchiesta » ha avuto la caratteristica di fare intervenire direttamente le persone presenti nello studio, obbligandole a formulare un giudizio, una critica alla vicenda presentata. Al termine di processi a carico di personaggi storici minuziosamente ricostruiti una giuria emetteva un nuovo verdetto che veniva confrontato con quello emesso dal vero tribunale. Anche in quest'ultima puntata, mettendo gli spettatori di fronte al comportamento di gente normale la trasmissione ha suscitato una problematica che attende una risposta. L'uomo è veramente disposto, dopo esempi così tragicamente lampanti (fascismo, nazismo) a sottomettere la propria volontà, a chiudere gli occhi, e a operare contro dei suoi simili, purché qualcuno si assuma per lui le responsabilità che sono solo sue?

Sonia Maccari e Mauro Comi

SOFFIO AL CUORE di Louis Malie

« ... Se siete disposti a lasciare falsi pudori per affrontare l'audace realismo di un film che si spinge dove nessuno finora aveva osato... ». Questa è la presentazione per un film che effettivamente tratta un problema scabroso (l'amore tra madre e figlio) ma che non raggiunge certo le tinte erotiche che la presentazione fa

libri

PANE e VINO di Silone

« Pane e vino » è un libro che Silone scrisse in esilio, perché essendo comunista militante dovette, con l'avvento del fascismo, rifugiarsi in Svizzera. In questo libro, come in tutta la opera letteraria di Silone, è presente la vita dello scrittore e, non a torto, anche per questo libro, si può parlare di autobiografia.

Il protagonista è un comunista italiano esiliato, che benché ricercato dalla polizia fascista ritorna in Italia per raggiungere il suo paese in Abruzzo. Qui, gravemente malato, viene soccorso da un suo ex compagno di studi che ora è il medico del paese. Per mettere al sicuro l'amico dalla polizia ma anche per liberarsi di una persona compromettente, il medico lo fa rifugiare in un piccolo paese isolato. Pietro Spina, così si chiama il fuoruscito diventa don Paolo Spada, sacerdote. Viene alloggiato presso una signora, Maddalena che si vede in lui il rimedio contro il malocchio e il terremoto. Migliorato in salute, don Paolo tenta di parlare con i contadini e capisce quanto astratti siano i suoi discorsi: conseguenza della poca conoscenza delle persone e quindi dei loro problemi.

E LE STELLE STANNO A GUARDARE

di Cronin

In « E le stelle stanno a guardare », scritto da Cronin nel 1935, troviamo gli elementi che meglio caratterizzano l'opera di questo scrittore, la trama romanzesca ricca di scene madri, una certa superficialità nell'affrontare i problemi: la versione televisiva non ha fatto che accentuare questi difetti riuscendo meno efficace del libro stesso.

La vera protagonista di questo libro è la miniera (la miniera origine del conflitto fra i due Barras, la miniera che mette Davide di fronte a una realtà inaccettabile e che lo porterà a lottare per cambiarla).

presupporre. È il caso di cri- calità termale per curare il ticare certa pubblicità che fai- malanno. sa completamente il significato Durante la festa di paese, endel film e che imbroglia quella trambi sbronzi per il troppo categoria di persone che an- vino bevuto, avviene quello che drebbe a vedere questo film Lorenzo aveva sognato per tansolo sperando di trovare chis- to tempo ossia il rapporto sessà che cosa. « Soffio al cuore » suale con la madre. Quasi ad è la storia dell'educazione ses- indicare che l'educazione sessuale di un ragazzo, educazione suale era compiuta, Lorenzo se che passa attraverso tappe non ne va nelle braccia di una sua certo omogenee tra di loro. Lo- amica. Il film ha voluto porre renzo è un ragazzo di 15 anni i] problema dell'educazione di buona famiglia borghese con sessuale e lo ha risolto in un gli interessi che competono alla certo modo, sul quale non siasua classe e vive in un ambien- mo pienamente d'accordo. Quete famigliare libero e aperto sto perché l'educazione di Loma nello stesso tempo disin- renzo è stata solamente mateteressato ai problemi basilari riale. .mancato completamendell'educazione. E come a scuo- te il discorso sulla maturazione la rimane distaccato dai suoi sentimentale, quindi sul fatto compagni assume un atteggia, - che l'amore non è solo una cosa

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mento simile in famiglia. Tra Lorenzo e il padre esiste un vero e proprio muro di incomunicabilità mentre tra i fratelli il rapporto è cameratesco ma non di amicizia. Ma il nocciolo del film stà nel sentimento che Lorenzo nutre verso sua madre. Infatti il ragazzo è innamorato di lei, che a sua volta ha una predilezione particolare per Lorenzo. La scoperta che la madre ha un amante, provoca in Lorenzo un rafforzamento del complesso di Edipo (che è l'amore che a una certa età il pciinbino nutre verso il genitore di sesso opposto e l'odio verso il genitore del proprio sesso). Per un soffio al cuore il nostro amico e la madre se ne vanno in una lo-

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A poco a poco entra in crisi poiché il suo bagaglio teorico si scontra con la realtà. Soprattutto lo fa pensare che il partito si va sempre più occupando di problemi ideologici di maggioranze e minoranze a scapito di quelle, che almeno lui crede il compito primo del partito: vivere i problemi dei meno fortunati e aiutarli a risolverli.

Invece di narrare la trama di questo libro, quasi identica alla versione televisiva, cerchiamo di capire quelli che sembrano i tre personaggi principali del libro e di capirne il comportamento. Il primo che consideriamo è Arturo Barras. Figlio del proprietario della miniera, Arturo rimane colpito dal disastro che avviene nella miniera e che costa la vita a parecchi minatori; quello che più lo impressiona è la convinzione che il vero responsabile del disastro sia il padre, e che il disastro avrebbe potuto essere evitato. Da questo momento il trovare la verità su questo fatto gli sembra la cosa più importante tanto da farsene un incubo.

materiale. Il regista nel film ha voluto dire che non conta la strada che si compie per arrivare ma conta arrivare (indicata dal fatto che Lorenzo sia arrivato alla maturazione sessuale attraverso l'amore con la madre) ma noi non siamo completamente d'accordo su questo. La strada per arrivare è piena di esperienze belle o brutte ma tutte importanti perché l'essere arrivati alla meta è qualcosa di vissuto. Ma un certo tipo di esperienze non sono tanto da vivere, perché possono portare indietro e non avanti. Questo film è stato presentato come il capolavoro di Louis Malie (il regista del film) ed effettivamente il capolavoro sta nell'aver presentato e narrato un problema scabroso in maniera pulita e molto poetica senza mai cadere nel banale e nel volgare. È proprio per questo che non riusciamo a capire come un film del genere sia stato sequestrato e denunciato. Buona la fotografia e il commento musicale, ottime le interpretazioni di Lea Massari (la madre) e Benoit Ferraux (il figlio).

Parte dal paese dove nel frattempo ha conosciuto Ernestina cattolica fervente (voleva entrare in convento) e si reca a Roma. Arrivato a Roma ha degli scontri con dei dirigenti del partito che è sempre clandestino. Si reca a trovare Oliva un suo ex compagno di partito. Questo afferma di non farsi illusioni sulle promesse di libertà del comunismo perché questo non fa altro che riprodurre in se stessa i difetti della società che combatte. È abbastanza chiaro il significato delle parole di Oliva: oggi, afferma Oliva, c'è una censura nera domani ci sarà una censura rossa; oggi noi veniamo perseguitati perché ci opponiamo a questo regime altrettanto saranno perseguitati coloro che non la penseranno come i comunisti una volta al governo. Pietro Spina rimane colpito dalla sfiducia di queste parole; ritorna al paese. Strada facendo si ferma a trovare un suo ex professore di latino don Benedetto, che, oltre ad essere l'unico prete non bigotto della opera di Silone, potremmo dire che rappresenta il suo ideale d'uomo. Sempre mentre ritorna da Roma ascolta il discorso con il quale viene dichiarata la seconda guerra mondiale, mentre don Paolo non partecipa all'esultanza generale e di notte scrive sui gradini della Chiesa del posto frasi come « viva la guerra » che sollevano un putiferio generale. Con l'aiuto di alcuni riesce a scappare e a ritornare alla locanda della Maddalena. Qui è avvertito che ormai la polizia conosce il suo nascondiglio; consegnato una specie di diario a Ernestina fugge. Ernestina, letto il diario cerca di seguirlo, ma viene assalita dai lupi. La prima cosa che colpisce in questo libro è l'attualità dei problemi trattati: una visione più reale del comunismo, la sfiducia nel partito come organizzazione e nella politica, un concetto nuovo dell'uomo, considerato come centro di ogni problematica. Egli riafferma la sua fiducia nel socialismo intendendolo « come un bisogno di effettiva fraternità e la superiorità della persona umana su tutti i meccanismi economici e sociali che l'opprimono. Non a torto si è parlato di una riscoperta da parte di Silone dell'eredifà cristiana di valori in essa contenuti. Altro aspetto interessante del libro è la descrizione della vita dei contadini del luogo; la loro religione che è una sovrapposizione, o meglio un innesto dei valori cristiani su una base magica sempre viva; la spontaneità di scene che raccontano determinati avvenimenti, l'acutezza nel tratteggiare alcune figure rendono senz'altro il libro molto interessante. Tuttavia in alcuni casi cade nel grottesco.

L'ammirazione che aveva nutrito per il padre si tramuta pian piano in odio: nasce il conflitto tra padre e figlio. Tutte le decisioni che Arturo prenderà in seguito avranno un senso solo se interpretate alla luce di questo conflitto (il suo rifiuto ad arruolarsi altro non è che l'occasione per dimostrare a suo padre di saper ragionare da solo di tenergli testa. Anche il problema della miniera, quando ne sarà a capo, tenta di risolverlo alla luce di questo conflitto. Pensa: cambiamo modo di amministrare l'azienda e il problema sarà risolto. Ma fallirà. Arturo non capisce che il problema è -ben più complesso: suo padre accetta e applica la logica di un sistema entro il quale vive. Il problema si risolve o accettando questa logica o ribellandosi al sistema. Egli l'ha affrontato solo, dimenticandosi del contesto nel quale agiva. Chi cercò di far capire ad Arturo che « non serve appurare la responsabilità personali nel disastro della « Nettuno » quando l'intero sistema economico è marcio, che per salvare un albero non serve potarlo se è marcio alle radici » fu Davide Fenwuick. Figlio di minatori anch'egli non accetta la situazione in cui vive: vuole migliorare la condizione dei minatori. Si illude di poterlo fare attraverso la carriera politica. Arrivato al Parlamento si accorge che i minatori in miniera non sono nemmeno presi in considerazione dai deputati sinceramente interessati al be7 ne pubblico in Parlamento. Fenwuick non capisce che il problema va affrontato responsabilizzando gli operai, rendendoli coscienti della loro forza e in un secondo momento mettendoli in grado di pretendere e ottenere i loro diritti.

Sentono entrambi la necessità di aiutare i minatori ma non capiscono che devono vedere il problema nel contesto politico. Davide inoltre è, il classico eroe croniniano che tutto perdona: è il classico buono che rischia di fare in alcuni casi la figura dello stupido.

L'amorale, il cattivo è invece rappresentato da Joe Gowlan. Questo è il classico arrivista che per raggiungere i suoi scopi sacrifica tutto, non solo, ma è incapace di sentimenti. Sarà lui che sconfiggerà Davide alle elezioni. Davide ed Arturo che si limitano a ribellarsi al sistema, falliscono nei loro tentativi (fallimento che è dovuto ad una errata visione del problema), Joe, in quanto fa sua la legge del sistema, va avanti, Mariangela Ogliari

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