Francesco Fabbri e la formazione della classe dirigente

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“Francesco Fabbri e la formazione della classe dirigente” Treviso 19 marzo 2018 -----------------------------------------------------------------------------------------------------

Permettetemi di avviare questa conversazione con due precisazioni introduttive. La prima. Per classe dirigente intenderò un gruppo vasto di persone dotato di autorevolezza intellettuale e morale, capace di dirigere e cioè di indicare una direzione di marcia alla intera società. La seconda. Farò riferimento non a qualsiasi classe politica dirigente, ma a gruppi dirigenti che siano democratici; non è superfluo. Dopo l’ondata democratica seguita alla caduta del muro di Berlino assistiamo a un’ondata in senso opposto di sfiducia nei sistemi democratici e di domanda e consenso crescente all’autorità, alla personalizzazione e alla concentrazione dei poteri nel capo. La Cina ha visto negli ultimi 5 anni il progressivo rafforzarsi dei poteri in capo al Presidente Xi Jinping sino alla recente abolizione del limite dei mandati. Nelle Filippine l’orientamento autoritario del presidente Duterte si accompagna all’incremento dei consensi interni. Ci sono poi l’India di Modi, la Turchia di Erdogan, l’Egitto di Al Sisi, la Thailandia di Hun Sen, fino alla Russia di Putin, alla Polonia di Morawiecki, all’ Ungheria di Orban, alla Presidenza Trump. Assistiamo quindi ad una progressiva riduzione della democrazia nel mondo, a popoli che “si consegnano” delegando all’autorità di vertice principi e regole di funzionamento e di equilibrio tra i poteri, con il rischio di un progressivo indebolimento del funzionamento e della fiducia nella democrazia stessa. Perciò non è superfluo precisare che non è sufficiente una qualsivoglia classe politica dirigente. Si fa riferimento, invece, ad una classe politica dirigente che orienti le sue scelte secondo i principi della democrazia: pluralismo, rispetto degli avversari, obbedienza alle regole costituzionali, soggezione alle decisioni dei cittadini. Questa fase impone la costruzione di classi dirigenti democratiche per colmare il vuoto ed impedire lo slittamento verso forme di governo autoritarie Classi dirigenti possono essere presenti in tutti i settori, nell’impresa, nel mondo finanziario, nei sistemi della comunicazione. Qui si farà riferimento alle classi politiche dirigenti, perché la vita di Francesco Fabbri è stata un esempio tipico del cursus della classe politica dirigente democratica nel secondo dopoguerra.

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