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MOBILITA

«Ogni tanto guardo le foto di quella giornata, rivedo le donne e gli uomini del Comelico che hanno organizzato quella bella manifestazione e che si stanno battendo per il collegamento, e mi commuovo. È stata una giornata, quella di un anno fa, che ha risvegliato l'orgoglio della gente ed ha anche dato a noi imprenditori una rinnovata fiducia. La gente ha dimostrato, insomma, di essere convinta che questa struttura si debba fare, per lo sviluppo del Comelico ed anche della Pusteria». Il ricordo di Franz Senfter, presidente della società Tre Cime Dolomiti (Drei Zinnen) che gestisce gli impianti sciistici di Padola oltre che quelli della Pusteria, ad un anno di distanza è ancora carico di riconoscenza, anche per il successo personale che il Comelico intero quel giorno gli ha tributato. «Io finché vivo sono con voi», aveva detto allora Franz Senfter, davanti ad una folla straripante, con oltre 3.000 persone che, indossata la pettorina rossa del Comitato pro collegamento, aveva percorso in maniera festosa la strada che divide il municipio di Candide dalla piazza San Luca di Padola. Poi l'imprenditore di San Candido aveva spiegato le ragioni del suo interesse per Padola ed il Comelico. «Conoscevo già bene questa terra», aveva esordito, «perché ci venivo con il camioncino da ragazzo a vendere wurstel e speck. Mi hanno portato qui a vedere questa bella seggiovia e, mia moglie ed io, ci siamo subito innamorati di Padola, di questa piccola Cortina. I luoghi sono meravigliosi, mi sono detto, se non facciamo impianti qui dove possiamo farli? Allora abbiamo deciso di investire per mantenere in vita l'impianto di Padola e progettare il collegamento. Siamo sempre stati convinti di questo progetto, abbiamo avuto sempre dalla nostra parte le Regole. Sono contento di vedere così tanti comeliani, nostri vicini di casa, e spero che la vostra volontà di non cedere, ci consenta di fare il collegamento». Una folla così nemmeno lui se l'aspettava. Ed era rimasto molto colpito dall'affetto e dalla stima della gente del Comelico, che lo aveva applaudito a lungo, riconoscendo in lui un imprenditore coraggioso, concreto ed affidabile. -s. v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alto Adige | 9 Giugno 2020

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Comelico-Pusteria, si punta ad avere l'impianto a fine 2021

VAL PUSTERIA L'obiettivo resta quello: inaugurare il collegamento turistico e sciistico con la Pusteria a fine 2021. Ad un anno dalla grande manifestazione del 1° giugno scorso, la conferma viene dal sindaco di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco che ha rilasciato un'intervista al Corriere delle Alpi di Belluno. Tutto sta procedendo bene salvo i rallentamenti causati dalla pandemia. «L'emergenza ha solo rallentato l'iter dei procedimenti autorizzativi», spiega il sindaco, «perché l'appuntamento a Venezia, in sede di valutazione ambientale strategica, che avevamo in calendario l'11 marzo l'abbiamo potuto tenere solo il 27 aprile". Ai primi di marzo sono scaduti i termini per presentare le osservazioni sulla variante urbanistica che riguarda l'impianto che salirà da Valgrande a Col d'la Tenda. "Entro il 10 giugno si terrà un consiglio comunale per recepire integrazioni e controdeduzioni a queste osservazioni, per poi ritornare le carte alla Commissione Vas ed attendere da loro il via libera anche per questa variante. "A quel punto, penso verosimilmente per metà luglio, avremo completata tutta la parte urbanistica, con l'approvazione delle varianti 1 e 2 (la seconda, approvata in precedenza, riguarda l'impianto che da Valgrande salirà verso Cima Colesei per giungere poi in Pusteria, ndr )» . Poi si tratterà di procedere con il progetto definitivo dei due impianti e delle due piste, nonché di viabilità e parcheggi». Tutto sembra procedere per bene. «Resta da definire la questione di Cima Colesei. Noi abbiamo le idee chiare e speriamo di avere da tutti gli enti interessati il via libera», aggiunge il sindaco di Comelico Superiore. Che parla poi della posizione della Sovrintendenza di Venezia che aveva "frenato" il progetto. "la soluzione che abbiamo prospettato noi è quella che ha il minore impatto paesaggistico, incide meno sul bosco e garantisce anche in vetta la migliore prospettiva, sotto tutti i punti di vista. Anche da quello economico. Con il progetto di interrare la stazione a monte, così da renderla quasi invisibile, ci sarà un costo ulteriore di un milione, secondo le previsioni. Ma va detto che l'altra soluzione prospettata dalla Sovrintendenza, ovvero quella di far correre l'impianto più in basso, richiedeva almeno 10 milioni di di investimento in più. Soldi difficili da trovare, come comprensibile. E aveva anche maggior impatto ambientale». Un anno fa in Comelico c'era stata la grande manifestazione pro collegamento con politici , enti locali e oltre 3.000 persone scese in piazza a reclamare la rapida conclusione di questo progetto. E.D.

Alto Adige | 28 Giugno 2020

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Turisti sì ma meno traffico: il futuro sostenibile per Braies

Braies Provincia, Comune e Idm - Innovation development marketing Alto Adige vogliono sviluppare un nuovo sistema di mobilità sostenibile per la zona del lago di Braies. Il piano verrà presentato il 2 luglio, a Palazzo Widmann, nelle sale della giunta provinciale a Bolzano. Meno auto ed emissioni, aria pulita e un nuovo tipo di esperienza naturalistica per l'area del lago di Braies: questi gli

obiettivi del Piano che rilancerà le iniziative del "Piano Braies" attuato anche quest'anno. La base del nuovo intervento è stata fornita dai primi risultati di una rilevazione sui flussi di visitatori verso il lago di Braies effettuata dalla Fondazione Dolomiti Unesco ed a breve verranno adottate ulteriori misure. Le linee guida e le azioni previste per il Piano Braies 2020 verranno illustrate dall'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider, dall'assessora provinciale Maria Hochgruber Kuenzer, dal sindaco di Braies Friedrich Mittermair e dal presidente di Idm Hansi Pichler.Per promuovere la mobilità sostenibile nella zona, in accordo con un progetto illustrato da tre imprenditori locali l'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider ha anche studiato con Rete ferroviaria italiana - Rfi, Strutture trasporti Alto Adige spa e Comune di Braies la costruzione di una stazione ferroviaria all'imbocco della valle. l IN BREVECampo TuresRiapertoil CascadeIl Cascade è stato riaperto. Nell'osservanza delle misure di sicurezza anti Covid-19, il laghetto naturale e il grande prato attrezzato per prendere il sole sono di nuovo aperti al pubblico. Il personale del Cascade si attende molti visitatori da qui alla fine dell'estate. Per questo motivo il Comune di Campo Tures e il Cascade lanciano una campagna ve offrono a tutti i cittadini del Comune di Campo Tures un voucher per dieci ingressi gratuiti alla zona balneare. Il voucher si ottiene presentando la carta d'identità alla cassa della piscina. Il buono non è trasferibile ed è valido fino al 15 settembre 2020. E.D.BrunicoLa Consulta anziani si riattivaDal 1 luglio l'ufficio della Consulta degli anziani di Brunico al terzo piano del municipio sarà nuovamente aperto al pubblico.Gli orari di apertura saranno: mercoledì dalle 10 alle 12 e giovedì dalle 15 alle 17. È possibile anche rivolgersi telefonicamente alla Consulta al numero 0474 530209. Gli utenti, spiegano i responsabili , "soo pregati di accedere all'ufficio attraverso l'ingresso presso la torre in Piazza Municipio".San CandidoTrasportiscolasticiNell'anno scolastico2020/21 otto bambini di Versciaco frequenteranno la scuola dell'infanzia di Prato allaDrava. Per questo, la giunta della sindaca Rosmarie Burgmann ha deliberato di istituire "un servizio per il trasporto dei bambini e delle bambine di Versciaco alla scuola dell'infanzia di Prato alla Drava". Il consiglio comunale aveva stabilito che il servizio andava istituito in presenza di almeno 4 bimbi. Ora il Comune provvederà all'appalto del servizio.

Gazzettino | 12 Giugno 2020

p. 5, edizione Belluno segue dalla prima

La soluzione svizzera alla viabilità bellunese: “Ecco la monorotaia”

Un'azienda svizzera ha presentato alla politica locale, agli industriali e a Luxottica, il progetto per una monorotaia. Il vantaggio, rispetto al treno è che può superare delle pendenze importanti, riducendo quindi i tratti in galleria. C'è già un'idea di tracciato: dalla stazione di Belluno, costeggiando la Regionale Agordina, fino ad Agordo e ad Alleghe, con la possibilità di estendere il tracciato fino a Cortina e addirittura fino a Bolzano. L'azienda è pronta a farsi carico del costo, attraverso la finanza di progetto, in cambio di una concessione di quarant'anni. Le vetture possono trasportare nelle due direzioni tra le mille e le cinquemila persone e di notte la linea potrebbe essere utilizzata per trasportare la merce. Chi ha studiato il piano l'ha etichettato come un'ipotesi interessante che merita di essere approfondita. Se ci si ferma alle foto e al contesto delle Dolomiti vien facile archiviare la proposta sotto la voce irrealizzabile. Ma se si parla con chi ha già visto molti dettagli del progetto e con chi ha già realizzato opere analoghe, in mezzo mondo, si capisce che non è il caso di esprimere giudizi affrettati. L'IDEA Il piano presentato attraverso l'architetto Fernando De Simone dall'azienda svizzera Intamin Transportation (la stessa che ha realizzato il People Mover di Bologna) è già nelle mani di mezza provincia. In quelle del Presidente Roberto Padrin che l'ha definita un'opera con diversi aspetti interessanti che va approfondita con la Regione, in quelle di alcuni sindaci dell'Agordino (il sindaco di Agordo, Roberto Chissalè, parla di «una buona idea che merita un ulteriore studio»), in quelle degli industriali e anche in quelle di Luxottica. Il principio base è quello della monorotaia con i vagoni gommati. La rotaia può essere piazzata, nel ciglio della carreggiata, su dei piloni a quattro metri da terra. «Nella zona del tracciato le vetture - spiega De Simone - si possono muovere sulla monorotaia in sopraelevata, a raso, in tunnel, o utilizzando vecchi tunnel esistenti e dismessi». Ma il vero punto di forza del progetto è la possibilità della monorotaia di superare le grandi pendenze. Riducendo la velocità si può arrivare a superare pendenze fino al 60 per cento. Nei tratti pianeggianti (fino al 7 per cento di pendenza) la monorotaia è competitiva con la velocità del treno (80 km orari) ma essendo gommata recupera sui tempi di frenata e di accelerazione. «E poi permette di agganciare più o meno vagoni - procede De Simone - in base al numero di persone da trasportare. Contiamo di trasportare ogni giorno, due volte al giorno almeno 2mila 500 dipendenti di Luxottica». IL TRACCIATO Il tema del tracciato da scegliere rimane centrale per la provincia di Belluno che al momento non ha ancora deciso quale direzione dare al progetto del treno delle Dolomiti. «La nostra proposta prevede il posizionamento dei pali di sostegno della monorotaia sul ciglio della strada, si può partire dalla stazione FS di Belluno, andando verso Agordo ed Alleghe». L'obiettivo di Intamin è di raggiungere Bolzano, per questa ragione dentro il tracciato che viaggerebbe parallelo all'Agordina fino ad Alleghe, viene inclusa anche Cortina. «Tra due o tre anni - riprende De Simone - nel momento in cui siamo arrivati fino ad Alleghe, se non è realizzato il tratto ferroviario, si può proseguire fino a Cortina. Si possono coinvolgere le aziende locali, una ventina di aziende che si occupano di posizionare i piloni. Poi viene posizionata la rotaia. In due anni, in Svizzera, riescono a realizzare le cabine». ACCORGIMENTO COVID

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