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e della domanda turistica
3.2.3 Conclusioni: criticità e potenziali per la sostenibilità dell’offerta e della domanda turistica
I dati presentati nelle pagine precedenti dipingono un ritratto sfaccettato del fenomeno turistico nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO, evidenziando la disomogeneità del fenomeno stesso e dei suoi impatti, spesso distribuiti in modo disomogeneo anche all’interno di un singolo Sistema (soprattutto i Sistemi più estesi ed eterogenei quali il 3 e 5). Emerge dunque chiaramente, in fase di elaborazione delle strategie, la necessità di tener conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse criticità a livello di soste-
nibilità. In linea generale, si possono evidenziare due gruppi di aree: • Aree critiche dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale del turismo. Si tratta delle aree interessate da un declino di presenze anche a seguito dell’iscrizione delle Dolomiti nella World Heritage List: Sistema 4, Sistema 3, zona sud del Sistema 1, zona est del Sistema 5. In queste aree l’offerta è caratterizzata da una prevalenza dell’extralberghiero, da un basso utilizzo lordo dei posti letto disponibili, da una significativa diffusione del fenomeno delle abitazioni non stabilmente occupate, da segnali di maturità del prodotto turistico e da dinamiche di riduzione della popolazione residente.
• Aree critiche soprattutto dal punto di vista della sostenibilità ambientale e sociale del turismo. Si tratta di aree interessate da un rilevante afflusso turistico, che hanno visto un incremento di presenze anche a seguito dell’iscrizione delle Dolomiti nella World Heritage List e non presentano particolari criticità dal punto di vista dell’offerta turistica: Sistema 9, Sistema 6, Sistema 7, zona nord del Sistema 5.
È dunque evidente come le strategie per il turismo sostenibile dovranno tener conto delle differenze presenti a livello di singolo Sistema, equilibrando a livello generale la necessità per alcune zone di poter promuovere ulteriormente un afflusso turistico e quella per altre zone, di regolamentare i significativi afflussi già presenti.
Prescindendo dalle specificità dei singoli Sistemi e delle singole aree, che sono trattate in dettaglio nella Sezione III, si possono evidenziare le seguenti criticità comuni relative a domanda e offerta turistica per tutte le Dolomiti Patrimonio UNESCO: • La distribuzione disomogenea della capacità ricettiva, che potrebbe comportare il desiderio da parte di alcuni Sistemi del Bene di espandere la ricettività esistente tramite l’edificazione di nuove strutture ricettive; a questo proposito sono necessarie delle strategie che orientino il fenomeno verso un minore impatto sull’ambiente. • Lo scarso utilizzo lordo dei posti letto disponibili, che suggerisce la necessità di promuovere l’utilizzo del patrimonio ricettivo e residenziale esistente rispetto
all’edificazione di nuove strutture e denota una stagionalità che va mitigata attraverso opportuni prodotti turistici. • Il basso livello di utilizzo generale degli strumenti di certificazione ambientale messi a disposizione sia a livello europeo che locale per le strutture ricettive, i rifugi alpini e i parchi naturali presenti nel territorio del Bene; a questo proposito è necessario elaborare delle strategie che mirino all’adeguamento agli standard europei di sostenibilità. • Il calo delle presenze che si riscontra in alcuni Sistemi, che può suggerire un potenziale per l’innovazione a livello di prodotti turistici sostenibili in modo da attrarre nuovi gruppi target; a questo proposito si rendono necessarie delle strategie per orientare l’elaborazione di nuovi prodotti alla sostenibilità e alla cooperazione con gli attori locali del territorio e le diverse province facenti parte delle Dolomiti
Patrimonio UNESCO.
• La stagionalità del turismo che, oltre a riflettersi in una criticità per la sostenibilità economica delle imprese locali (soprattutto in quelle extralberghiere gestite in forma meno imprenditoriale) rappresenta anche un elemento di criticità per la sostenibilità ambientale del turismo, data la tendenza alla concentrazione dei flussi in determinati periodi dell’anno. A questo proposito è necessario prevedere delle strategie di sviluppo di prodotti che puntino alla destagionalizzazione del turismo, tramite la valorizzazione delle peculiarità culturali del territorio e delle sue caratteristiche fruibili tutto l’anno.
• La diminuzione della durata media della vacanza (fenomeno diffuso in tutto il
Bene Dolomiti UNESCO e tendenza condivisa a livello alpino), che rappresenta una criticità, in quanto i turisti hanno un minor tempo per informarsi sulle offerte di turismo e mobilità sostenibile presenti nella località e tendono invece a spostarsi con mezzi di trasporto privato sugli itinerari maggiormente frequentati. A questo proposito è possibile prevedere l’ottimizzazione delle strategie di comunicazione delle possibilità di turismo sostenibile nell’area, in combinazione con le strategie sviluppate per l’asse strategico D “Comunicazione e informazione”.
• Il fenomeno delle abitazioni non stabilmente occupate a scopo turistico, concentrato in alcune aree, può comportare una criticità a livello economico e sociale. Il fenomeno in questione è complesso e non connesso solamente al turismo, ma alla regolamentazione di altri settori, quali la pianificazione territoriale; nonostante ciò, è possibile prevedere una strategia che, in accordo con altri settori, provi a fornire una regolamentazione del fenomeno e il reinserimento del patrimonio esistente non utilizzato nel circuito abitativo e turistico.