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sviluppo di strategie per il turismo sostenibile
1.3 Le specificità del territorio dolomitico e i principi – guida per lo sviluppo di strategie per il turismo sostenibile.
Prima di poter definire una strategia comune di turismo sostenibile, è necessario sviluppare un concetto operativo di turismo sostenibile che promuova un approccio pratico per la risoluzione sia di problematiche correnti legate al fenomeno turistico, sia di criticità legate ai possibili trend e sviluppi futuri (Hall, Page, 2009). Questo concetto deve basarsi, da una parte, sullo stato dell’arte a livello globale delle linee guida relative al turismo sostenibile, dall’altra, sulla specificità territoriali delle Dolomiti Patrimonio UNESCO.
Al fine di elaborare il concetto operativo di turismo sostenibile per le Dolomiti Patrimonio UNESCO sono state raccolte e analizzate le prospettive sul turismo sostenibile elaborate da diversi organismi internazionali (UNWTO, UNEP, Unione Europea); esse sono state confrontate con le più recenti proposte di linee guida operative emanate dall’IUCN per la promozione del turismo sostenibile nei Patrimoni dell’Umanità (IUCN, 2011). Questi orientamenti generali sono stati integrati con gli obiettivi per un turismo sostenibile già prefissati in fase di candidatura nel Management Framework, che includono anche la promozione nel territorio dolomitico dei principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile8 (Management Framework, 2009). I principi così elaborati sono stati confrontati con le caratteristiche specifiche del territorio dolomitico e tradotti in 10 obiettivi – guida per lo sviluppo della strategia di turismo sostenibile per le Dolomiti Patrimonio UNESCO.
Il Management Framework delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, elaborato in fase di candidatura, contiene già un concetto-guida di turismo sostenibile basato sulla definizione di sviluppo sostenibile data dal rapporto Our Common Future (WCED, 1987)9 e sulla sua applicazione al fenomeno turistico che ne dà l’UNWTO10 (UNWTO, 2012). Secondo queste definizioni, il turismo sostenibile “tiene in piena considerazione gli impatti economici, sociali ed ambientali attuali e futuri e si rivolge ai bisogni dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità locali”.
8 La Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), promossa da EUROPARC, certifica la sostenibilità del turismo nelle aree protette. 9 “Uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” (WCED, 1987). 10 “Sustainable tourism development meets the needs of present tourists and host regions while protecting and enhancing opportunities for the future. It is envisaged as leading to management of all resources in such a way that economic, social and aesthetic needs can be fulfilled while maintaining cultural integrity, essential ecological processes, biological diversity and life support systems” (UNWTO, 2012).
Economia
Ambiente Società „Le tematiche principali nel dibattito sul turismo sostenibile sono il mantenimento dell’industria turistica a lungo termine e il suo ruolo nei contesti ambientale, sociale ed economico“ (Mc. Cool, Moisey, Nickerson, 2001)
Figura 3: gli ambiti di intervento del turismo sostenibile.
Sempre il Management Framework specifica ulteriormente che l’obiettivo del turismo nelle Dolomiti è di “assicurare che le generazioni future possano godere delle eccezionali caratteristiche sulle quali si basa la candidatura delle Dolomiti a patrimonio dell’Umanità”. Ciò significa “raggiungere gli obiettivi della conservazione naturalistica e ambientale e dello sviluppo economico e sociale” (Management Framework, 2008), in linea con lo spirito della convenzione UNESCO11. In questo senso, lo sviluppo del turismo sostenibile è “[uno sviluppo che] risponda alle esigenze attuali dei turisti e delle regioni e paesi, proteggendo e fornendo allo stesso tempo opportunità per il futuro. Esso integra (come illustrato nella Figura 3) la gestione di tutte le risorse in modo da rispondere ai bisogni economici, sociali ed estetici, mantenendo allo stesso tempo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la biodiversità e i sistemi di supporto alla vita” (Management Framework, 2008).
Questo approccio vige già in territorio alpino, in quanto adottato dalla Convenzione delle Alpi, il cui protocollo Turismo (Convenzione delle Alpi, 1991) invita le parti
11 “The overarching goal of the World Heritage Convention is the protection of cultural and natural properties of Outstanding Universal Value. This cultural and natural heritage in turn represents resources for economic activities such as tourism and the accrual of benefits for the local communities living in proximity to or associated with the World Heritage property. Therefore, in order to achieve long-term economic, environmental and social sustainability, heritage values and associated assets – tangible and intangible – should be considered as significant cultural capital which needs to be preserved and maintained through appropriate and responsible tourism in order to fulfill the ultimate responsibility set out by the World Heritage Convention. Furthermore sustainable tourism relies on the development and delivery of quality visitor experiences that do not degrade or damage any of the Property’s natural or cultural values and visitor attraction.
UNESCO believes that tourism development should enhance the visitor’s understanding and appreciation of the all heritage values through interpretation, presentation and visitor services.
To achieve this sustainable and responsible tourism development and visitor management requires effective, cooperative commitment and coordination between site management and all relevant public agencies and private enterprises” (UNESCO, 2011).
contraenti – fra cui l’Italia – a tener conto, nella pianificazione turistica, delle esigenze di protezione della natura e di salvaguardia dell’ambiente, rafforzando, allo stesso tempo, la competitività dell’offerta turistica basata sulla natura. Il Protocollo Turismo fa inoltre esplicito riferimento alla necessità da parte di tutti gli stakeholder rilevanti per il turismo a livello locale di prestare particolare attenzione alla qualità dell’offerta turistica e alla necessità, in caso di presenza di un turismo intensivo, di adattare le strutture e gli impianti turistici esistenti alle esigenze ecologiche dettate dalla necessità di tutela del suolo, dell’aria, dell’acqua, dell’equilibrio naturale e dei paesaggi.
Una panoramica dei principali concetti di turismo sostenibile utilizzati come riferimento nel presente rapporto è riportata nell’Appendice I.
Sulla base dei concetti di turismo sostenibile esaminati, emergono delle indicazioni generali che devono essere stati declinate adattandole alle specificità territoriali, economiche, sociali ed ambientali del territorio dell’area dolomitica, qui di seguito riassunte.
Serialità del Bene Dolomiti Patrimonio UNESCO.
Il Bene dolomitico è unico ma suddiviso in nove Sistemi, ognuno dei quali ha caratteristiche ben definite dal punto di vista dell’offerta turistica, dell’accessibilità, dell’amministrazione e della popolazione. Una strategia generale per le Dolomiti Patrimonio UNESCO deve dunque confrontarsi con questa complessità prevedendo, da una parte, obiettivi e strategie comuni, che possano essere d’indirizzo al Bene nel suo complesso e lasciando, dall’altra, un margine di azione per la realizzazione di misure concrete a livello dei singoli Sistemi.
Attrattività del Bene Dolomiti Patrimonio UNESCO anche al di fuori delle aree
core e buffer.
L’attrattività esercitata dalle Dolomiti Patrimonio UNESCO si ripercuote in buona misura anche all’esterno delle aree propriamente definite come core e buffer. Se l’accesso a gran parte delle aree core e buffer, situate in larga parte in ambiente montano, risente di una difficoltà legata alla particolare conformazione del territorio, le aree circostanti (in alcuni casi a immediato ridosso) attraggono ogni anno consistenti flussi turistici12. Un concetto di turismo sostenibile che voglia includere appieno le componenti sociale ed economica non può dunque riferirsi esclusivamente alle aree core e buffer, ma deve tenere conto delle complesse interrelazioni del Bene con il territorio circostante. Ciò si riflette in una diversificazione delle strategie in base alle esigenze dei
12 Per i comuni inclusi nel presente studio sono state registrate nell’anno 2009 un totale di oltre 27 milioni di presenze complessive.
territori coinvolti: se all’interno delle zone core e buffer saranno privilegiati gli aspetti di conservazione e fruizione sostenibile del Bene, nelle aree limitrofe dovranno trovare spazio azioni di valorizzazione sostenibile delle risorse naturali, informazione, sensibilizzazione e miglioramento dell’accessibilità sostenibile a livello locale.
Eterogeneità amministrativa.
La presenza di cinque Province (di cui due autonome) e tre Regioni richiede un approccio che sia generale ma declinabile nelle singole realtà legislative e amministrative. Data la complessità istituzionale, il consenso e il coordinamento intorno agli obiettivi sono di più difficile costruzione; va dunque previsto esplicitamente nella strategia un riferimento alla governance intraprovinciale.
Eterogeneità nei livelli di tutela.
Circa il 70% del territorio dolomitico ricade in aree protette e risponde dunque – già allo stato attuale – alle esigenze di conservazione del Bene. Esistono però all’interno del Bene stesso delle aree che non ricadono in un’area protetta o delle zone nelle quali, pur essendo formalmente in atto dei meccanismi di tutela (zone SIC/ZPS), mancano dei piani di gestione specifici o dei riferimenti al turismo nei piani di gestione. È dunque necessario che le strategie tengano conto di questa complessità, prevedendo una serie di azioni anche per le zone del Bene che, allo stato attuale, non ricadono in un’area protetta.
Eterogeneità qualitativa e quantitativa del fenomeno turistico e dei suoi impatti.
I flussi turistici nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO non risultano distribuiti in modo
omogeneo in tutti i Sistemi del Bene: alcune aree fra i principali attrattori di turismo, quali la Marmolada (Sistema 2), le Tre Cime di Lavaredo (Sistema 5) e le Tofane (Sistema 5), sono state identificate come hotspots già in fase di ispezione per la candidatura, mentre in altre un ridotto numero di presenze si associa a una ridotta offerta ricettiva. A livello qualitativo, si osserva un’offerta differenziata, che comprende aree in cui il livello di innovazione e differenziazione del prodotto turistico è avanzato e aree in cui una stagnazione di presenze turistiche si associa a una continua perdita di competitività del prodotto turistico. Una strategia per il turismo sostenibile deve dunque essere adattabile a realtà turistiche differenti sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
Figura 4: panoramica delle dinamiche demografiche (variazione nel decennio 2001-2011) nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO (fonte: EURAC, 2013).
Eterogeneità socioeconomiche a livello provinciale.
L’analisi degli aspetti sociali ed economici a livello territoriale nell’area delle Dolomiti Patrimonio UNESCO evidenzia un’ulteriore eterogeneità dal punto di vista dello sviluppo demografico e dei suoi impatti: mentre alcuni comuni non hanno risentito negli ultimi anni di una decrescita demografica, altre zone si trovano a dover affrontare una dinamica di spopolamento (si veda a tal proposito la Figura 4 riportata a pagina seguente). Una strategia generale di turismo sostenibile deve dunque tener conto di questa dinamica, non escludendo a priori la possibilità di valorizzare l’offerta di attività turistiche sostenibile qualora esse possano contrastare dinamiche negative in atto sul territorio, rendendo il territorio stesso più attrattivo anche per i residenti.
Limitata disponibilità del territorio e concentrazione degli impatti turistici in aree ristrette.
Il territorio delle Dolomiti Patrimonio UNESCO può contare su spazi limitati per l’ulteriore insediamento, sia a scopo residenziale che turistico13. Il territorio si configura dunque come bene prezioso per il quale è necessaria un’attenta pianificazione dello sviluppo; ciò in particolar modo, nei territori a prevalenza turistica e con dinamiche
13 Per la sola Provincia di Bolzano, è stato registrato nell’anno 2007 un potenziale territorio ancora utilizzabile del 4,7% di tutta la superficie provinciale (ASTAT, 2007).
positive da punto di vista demografico. Le strategie dovranno dunque tener conto della limitazione degli spazi disponibili per l’espansione insediativa.
Difficoltà nell’accessibilità.
Il territorio delle Dolomiti Patrimonio UNESCO al di fuori degli assi principali del Brennero, della Val Belluna e dell’Alta Pusteria è connotato da una tendenziale difficoltà nell’accessibilità con mezzi di trasporto differenti dal veicolo privato. Le strategie dovranno tener conto di queste difficoltà, presentando soluzioni adeguate per la mobilità.
Mancanza di dati omogenei sugli impatti del turismo.
A quanto sopra esposto si aggiunge un’eterogeneità nella disponibilità di dati riguardanti gli accessi alle aree core e buffer, dovuta principalmente alla moltitudine di punti di accesso ai singoli sistemi e alla mancanza di sistemi di monitoraggio regolari. Inoltre si osservano, nelle diverse amministrazioni provinciali, diverse forme di raccolta e sistematizzazione dei dati turistici e sulla mobilità. La mancanza di dati omogenei non rende quindi fattibile, al momento attuale, una valutazione quantitativa sistematica delle pressioni turistiche nelle aree core e buffer. Inoltre, la condivisione e comparazione dei dati relativi al fenomeno turistico nei comuni adiacenti al Bene sono rese
complesse dalla mancanza di un coordinamento interprovinciale per lo scambio di informazioni. Una strategia per il turismo sostenibile non può dunque prescindere dal prescrivere una fase conoscitiva di approfondimento dell’analisi dei flussi turistici a livello locale.
Sulla base delle considerazioni qui sopra elencate, sono stati elaborati alcuni principi – guida per lo sviluppo di strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO, che vengono presentati qui di seguito: 1. Approccio mirato alla combinazione fra conservazione e promozione: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dovranno partire dalla necessità di conservare l’integrità ambientale del Bene, combinandola con le necessità di promozione e apertura alla popolazione locale e ai visitatori. 2. Approccio integrato fra livello interprovinciale e singolo Sistema: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dovranno mantenere in modo prioritario un focus generale a livello interprovinciale, rivolgendosi alle criticità e potenzialità condivise da tutto il Bene. Sarà necessario al contempo prevedere delle indicazioni per la declinazione a livello di singolo Sistema. 3. Approccio multi – stakeholder: la condivisione e la diffusione delle strategie, così come la loro messa in atto, potranno essere realizzate soltanto tenendo in con-
siderazione tutti soggetti coinvolti nel governo del turismo nel territorio dolomiti-
co, ovvero: • Le amministrazioni regionali, provinciali e comunali interessate. • L’organismo di coordinamento delle singole amministrazioni provinciali interessate, ovvero la Fondazione Dolomiti UNESCO e le sue Reti Funzionali. • Gli enti e i soggetti rilevanti per lo sviluppo di prodotti turistici nelle singole aree14 .
• Gli enti e i soggetti rilevanti per la promozione del territorio nelle singole aree15; • Gli enti e i soggetti incaricati della manutenzione della sentieristica e della segnaletica nelle zone core e buffer16 . • I parchi naturali presenti nel territorio17, che ricoprono non solo un ruolo fondamentale nella tutela del territorio stesso, ma sviluppano e gestiscono concretamente offerte di turismo sostenibile nei territori di competenza. • I singoli operatori turistici, quali albergatori, commercianti, organizzatori di eventi, cooperative responsabili per i servizi di guida escursionistica o di promozione del territorio, le guide alpine18 . • Gli ospiti e i residenti. 4. Approccio intersettoriale: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti
Patrimonio UNESCO dovranno tener conto delle intersezioni fra il fenomeno turi-
stico in sé e gli altri settori rilevanti, quali la mobilità e la pianificazione territoriale. Particolari sinergie con strategie elaborate o in corso di elaborazione per altri settori andranno, ove possibile, ricercate. 5. Pianificazione e gestione proattiva, che comprenda il monitoraggio continuo del fenomeno turistico e dei suoi impatti: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dovranno comprendere una serie di indicazioni per il monitoraggio dell’andamento del fenomeno turistico e per il controllo continuo dello stato di attuazione.
6. Protezione e promozione non solo del patrimonio naturale, ma anche di quello culturale delle Dolomiti Patrimonio UNESCO: le strategie per un turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dovranno favorire lo sviluppo di offerte e servizi che si basino sulla specificità culturale e territoriale delle Dolo-
14 Per una concreta identificazione, si faccia riferimento all’appendice III. 15 Per una concreta identificazione, si faccia riferimento all’appendice III. 16 A seconda dell’amministrazione provinciale considerata, CAI (Club Alpino Italiano),
AVS (Alpenverein Südtirol) o comunità montane. 17 Per una concreta identificazione, si faccia riferimento alle descrizioni dei singoli Sistemi. 18 Un elenco dettagliato dei soggetti è in fase di sviluppo tramite un progetto finanziato nell’ambito della Legge 77/2006.
miti Patrimonio UNESCO, valorizzando le produzioni tipiche e favorendo l’imprenditorialità locale.
7. Promozione della conoscenza e dell’identificazione: le strategie per il turismo sostenibile dovranno promuovere la conoscenza delle Dolomiti Patrimonio UNE-
SCO e delle problematiche legate alla sostenibilità fra tutti gli stakeholder interessati allo sviluppo turistico dell’area. Inoltre, le strategie dovranno favorire la creazione di un processo di identificazione condiviso dei residenti e degli operatori turistici dei singoli territori interessati, secondo un approccio che interpreta il territorio dolomitico non come un insieme frammentato di singoli punti di attrazione, ma come un luogo di identificazione comune dei diversi stakeholder presenti sul territorio.
8. Aumento della qualità di vita dei residenti e aumento dei benefici del turismo per l’economia locale: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti dovranno fornire concrete possibilità di generazione di reddito e miglioramento dei servizi che contribuiscano a contrastare fenomeni quali lo spopolamento, l’abbandono delle aree rurali e l’invecchiamento demografico. Le esternalità negative del turismo dovranno essere ridotte al minimo ed i servizi sviluppati per i turisti che si recano o soggiornano nelle Dolomiti dovranno apportare un beneficio anche ai residenti. Infine, le strategie sviluppate dovranno favorire la partecipazione dei residenti alla definizione dell’offerta turistica futura nell’area dolomitica.
9. Qualità dell’esperienza dei visitatori in tutti gli aspetti della visita: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO dovranno tenere in considerazione la soddisfazione dei visitatori esistenti e potenziali, considerando anche i visitatori con esigenze speciali. Inoltre, queste strategie dovranno fungere da traino per iniziative di controllo e miglioramento dei diversi aspetti dell’offerta turistica.
10. Approccio mirato allo sviluppo del prodotto turistico piuttosto che allo sviluppo dell’infrastruttura: le strategie per il turismo sostenibile nelle Dolomiti
Patrimonio UNESCO dovranno assicurare la compatibilità dell’offerta di prodotti turistici con le specifiche caratteristiche sia ambientali che culturali del territorio dolomitico. Esse dovranno puntare su una serie di attività che prevedano la scoperta e la reintepretazione personale del Patrimonio. I servizi associati a queste attività dovranno essere il più possibile mirati a un ridotto impatto sul patrimonio stesso e andrà promossa la riqualificazione dell’infrastruttura esistente e del suo utilizzo.
In base ai principi qui sopra elencati sono stati individuati cinque ambiti generali (definite nel documento macroaree strategiche) nei quali è necessario intervenire per la promozione del turismo sostenibile nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO: A. Analisi e monitoraggio. B. Offerta e domanda turistica.
C. Mobilità.
D. Comunicazione e informazione.
E. Governance.
Le strategie per un turismo sostenibile presentate nel documento sono state elaborate in modo distinto per ogni macroarea strategica.