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1.2 Una strategia proattiva per le Dolomiti Patrimonio UNESCO

1.2 Una strategia proattiva per le Dolomiti

Patrimonio UNESCO.

Come accennato in fase introduttiva, l’iscrizione nella World Heritage List è considerata come un grande fattore di promozione del territorio (Leask, Fyall, 2006), che si può riflettere in un aumento dell’afflusso di visitatori sia nelle zone core e buffer sia nei territori circostanti. Mentre per i Patrimoni Culturali è possibile misurare in maniera diretta un eventuale aumento dei visitatori connesso alla nomina a World Heritage Site6, per i Patrimoni Naturali le dinamiche sono più complesse e la misurazione dei visitatori in arrivo presenta difficoltà legate alla varietà di punti di accesso nei quali monitorare l’afflusso. È inoltre da sottolineare come il turismo sia un fattore complesso e soggetto a variazioni a breve o a lungo termine, le quali potrebbero avere un impatto maggiore sugli afflussi turistici rispetto all’iscrizione nella World Heritage List. Un esempio di variazione a breve termine che ha avuto rilevanti ripercussioni sul turismo è rappresentato dalla crisi economica, mentre un fenomeno a lungo termine che potrà influenzare i flussi turistici in alcuni Sistemi delle Dolomiti Patrimonio UNESCO sono i cambiamenti climatici (Pechlaner, Elmi, Herntrei, 2011).

Sebbene sia dunque lecito attendere un aumento degli afflussi turistici a seguito dell’iscrizione delle Dolomiti nella World Heritage List, va tenuto in conto il fatto che la quantificazione esatta della portata di tale fenomeno potrà essere valutata con esattezza solo dopo alcuni anni dall’avvenuta iscrizione e in presenza di sistemi di monitoraggio studiati ad hoc. Nonostante ciò, si riscontra la necessità di intervenire fin da subito al fine di evitare il presentarsi di fenomeni che possano compromettere l’integrità del Bene: è dunque da favorire un approccio strategico proattivo piuttosto che reattivo. L’adozione di un tale approccio nelle aree Patrimonio dell’Umanità è sostenuta dall’IUCN e dalla World Commission on Protected Areas (IUCN, 2006, IUCN e WCPA, 2006) e prevede che, invece di rispondere a particolari problematiche solo quando si sono manifestate, si fissino obiettivi concreti su come sviluppare e regolamentare il fenomeno turistico anche in assenza di fenomeni critici. Le misure dedotte dalle stra-

tegie devono quindi essere sottoposte a un processo di monitoraggio, in modo da poter verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti. L’approccio proattivo si contraddistingue dunque perché si basa su una vision futura della destinazione. Esso risponde non solo alla domanda “Quali sono i problemi attuali, urgenti e concreti generati dal-

6 Di norma questi beni o sono già sottoposti a tariffazione di ingresso o vengono sottoposti a tariffazione d’ingresso una volta inseriti nella World Heritage List. Pertanto il monitoraggio degli afflussi e degli accessi risulta facilitato dalla possibilità di conteggiare gli ingressi venduti.

Revisione continua delle strategie in base ai risultati del monitoraggio

Monitoraggio della strategia Individuazione delle potenziali criticità legate al turismo nelle Dolomiti Patrimonio UNESCO

Identificazione di una vision a lungo termine per le Dolomiti patrimonio UNESCO

Attuazione della strategia tramite sviluppo di misure concrete

Sviluppo di una strategia complessiva per perseguire la vision

Figura 2: il ciclo della strategia proattiva per le Dolomiti Patrimonio UNESCO (elaborazione propria basata su IUCN, 2006).

la pressione turistica in area dolomitica?” ma anche alla domanda “In quale direzione vogliamo che turismo nell’area dolomitica si sviluppi al fine di salvaguardare le risorse su cui l’attrattività stessa del territorio si basa?” Partendo da questo presupposto, la strategia proattiva pone le basi per uno sviluppo concreto secondo la vision elaborata, come evidenziato nella Figura 2.

L’adozione di una strategia proattiva nelle Dolomiti comporta un maggiore sforzo di coordinamento fra gli stakeholder rispetto a quanto richiesto per la soluzione di problemi specifici localizzati in alcuni Sistemi del Bene, poiché ha come prerequisito una vision a lungo termine condivisa da tutti gli attori dello sviluppo (non solo turistico) del territorio dolomitico7. Proprio per questo scopo, la strategia per il turismo sostenibile va inserita nel contesto più ampio dei Piani di Gestione generali, che tengono in considerazione anche gli altri fenomeni presenti nel Bene. Sulla base dei risultati del presente lavoro, sarà dunque necessario un contributo da parte delle amministrazioni e degli attori locali al fine di sviluppare attuare progetti concreti in armonia con le strategie proposte e con i Piani di Gestione generali.

7 L’approccio strategico allo sviluppo di piani di gestione auspicato dall’UNESCO (UNESCO, 2006) promuove, fra gli altri elementi, il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del territorio considerato.

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