RISK numero 11

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Risk no in Vietnam era fiaccato. Roosevelt e Nixon non avrebbero fronteggiato situazioni strategicamente impossibili se non si fossero preparati a ridefinire drasticamente l’equazione strategica e ad accettare l’esigenza di alleanze con quei paesi che erano stati, precedentemente, considerati delle minacce strategiche e morali. La storia americana è piena di alleanze opportuniste concepite per risolvere impossibili dilemmi strategici. I casi di Stalin e Mao rappresentano delle alleanze sbalorditive, con i nemici di ieri, stipulate per bloccare una terza forza vista come più pericolosa. Si dice che Ahmadinejad sia pazzo. È stato anche detto anche di Mao e Stalin, in entrambi i casi con molte giustificazioni. Ahmadinejad ha detto cose strane e lanciato numerose minacce. Quando, però, Roosevelt ignorava ciò che Stalin diceva e Nixon faceva altrettanto con Mao, entrambi scoprirono che le azioni di Stalin e di Mao erano molto più razionali e prevedibili della loro retorica. Allo stesso modo, esiste una differenza marcata tra ciò che gli iraniani dicono e fanno.

Consideriamo gli interessi americani. Primo, si deve mantenere il flusso di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz. Gli Stati Uniti non possono tollerare interruzioni e ciò limita i rischi che possono correre. Secondo, bisogna cercare di allontanare qualsiasi potenza dal controllo totale del petrolio nel Golfo Persico poiché, altrimenti, si darebbe a quel paese una forza di eccessiva durata all’interno del sistema globale. Terzo, mentre gli Stati Uniti sono impegnati in una guerra agli elementi sunniti del mondo musulmano, devono ridurre le forze implicate in quella stessa guerra. Quarto, bisogna trattare direttamente il problema iraniano. L’Europa arriverà fino alle sanzioni ma non oltre, mentre i russi e i cinesi non andranno nemmeno così oltre. Quinto, si deve impedire un attacco israeliano all’Iran per le stesse ragioni per cui bisogna evitare l’idea stessa di attacco, considerato che il giorno dopo un qualsiasi attacco israeliano, toccherebbe agli Stati Uniti affrontare la situazione. 56

Ora consideriamo l’interesse iraniano. Primo, si deve garantire la sopravvivenza del regime. Gli Stati Uniti sono percepiti come pericolosi e imprevedibili. In meno di 10 anni Teheran si è ritrovato con le truppe americane su entrambi i suoi confini, sia ad est che ad ovest. Secondo, si deve assicurare che l’Iraq non rappresenti mai più una minaccia per l’Iran. Terzo, è necessario aumentare la propria autorità all’interno del mondo musulmano contro i sunniti che, considerati dei rivali e spesso una minaccia. Infine analizziamo i punti in comune. Gli Stati Uniti sono in guerra contro alcuni (non tutti) i sunniti. Questi sono anche dei nemici dell’Iran. L’Iran non vuole le truppe statunitensi lungo i suoi confini. In effetti, nemmeno gli Stati Uniti lo vogliono. Quello che non vogliono è un’interruzione del flusso di petrolio attraverso Hormuz. L’Iran preferisce di gran lunga trarre profitto da quei flussi piuttosto che interromperli. Alla fine, gli iraniani considerano gli Stati Uniti come l’unica minaccia all’esistenza dell’Iran stesso. Se l’Iran riesce a risolvere il problema americano, la sopravvivenza del suo regime è assicurata. Gli Stati Uniti capiscono, o dovrebbero farlo, che ripristinare il contrappeso iracheno nei confronti dell’Iran non è una scelta: o le forze statunitensi in Iraq o l’accettazione del ruolo incontrastato dell’Iran. Pertanto, come esercizio di teoria geopolitica, consideriamo quanto segue. Le attuali alternative di Washington sono inaccettabili. Per ridefinire la questione così come ormai si è sclerotizzata dopo l’invasione dell’Iraq nel 2003, esistono tre aree di reciproco interesse. Primo, entrambe le potenze hanno seri contenziosi con l’Islam sunnita. Secondo, ambedue le potenze vogliono vedere una riduzione delle forze armate nella regione. Terzo, i due paesi sono interessati ad assicurare il flusso di petrolio, uno per utilizzarlo e l’altro per trarne profitto e aumentare il proprio potere regionale. Il problema strategico è sicuramente la potenza ira-


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