FOGLIE n.21/2016

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 21 • 1 DICEMBRE 2016

10 anni e la storia CONTINUA...!! foglie e foglie tv festeggiano il decennale

agricoltura

Fitofarmaci: 20mila euro di multa senza il patentino agroalimentare

Oscar Green 2016. idee innovative da Conversano ed Altamura Made in Italy agroalimentare: fondi Ue, vittoria per l’Italia





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ditoriale

1 DICEMBRE 2016 - n. 21 - Anno 11

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo, Rino Pavone, Donatello Fanelli Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

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10 anni di Foglie

a G.ED.A. Soc. Coop. festeggia i 10 anni del brand “Foglie” divenuto con i suoi mezzi multimediali punto di riferimento imprescindibile per settori (agricoltura, agroalimentare, turismo rurale) vitali e fondanti dell’economia e dell’immagine della Regione Puglia. Riavvolgiamo il nastro e raccontiamo in breve cosa abbiamo fatto. - Nel 2013 “Foglie.TV” ha vinto il premio nazionale “TeleTopi”, dedicato alle migliori webtv italiane, nella categoria “green economy”, premiata dai noti giornalisti Carmen Lasorella e Carlo Freccero - “Foglie” – “Foglie online” – “Foglie. TV” , iscritte al Roc (registro operatori comunicazione) al n. 26041, sono testate giornalistiche accreditate presso il Centro Media della Regione Puglia: in particolare Foglie.Tv è l’unica web tv specializzata nel green ad esserlo (nonché fra le sole 5 webtv accreditate). - Nel corso dei 10 anni di attività la G.ED.A con il marchio “Foglie” ha collaborato assiduamente con l’Assessorato Regionale Pugliese alle Risorse Agroalimentari, con l’Università di Bari e la facoltà di Agraria in particolare, con la Provincia di Bari, con molti Comuni del Sud Est Barese (Conversano, Castellana Grotte, Monopoli, Polignano a Mare, Mola di Bari) , con i principali Gal della Provincia di Bari (Gal dei Trulli e di Barsento, Gal Terra di Murge, Gal Ponte Lama, Gal Castel del Monte), con le principali organizzazioni di categoria

agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Fima), con Legambiente, con le principali multinazionali settoriali. - Ha organizzato momenti convegnistici presso importanti fiere come Eima (Esposizione internazionale macchine agricole) Bologna , Agrimed (salone dell’agroalimentare) Bari , FruitLogistica (Berlino) , Fruit Attraction (Madrid) e fatto da media partner ad importanti eventi (premio Bellavigna, Forum Medicina Vegetale etc) legati al settore - Ha ideato e condotto il format “Talk Show Unacma” (unione nazionale costruttori macchine agricole) andato in scena nelle ultime 5 edizioni di Eima Bologna ed Agrilevante Bari con la partecipazione dei principali enti della filiera legata alla macchinazione agricola - Ha sponsorizzato (Virtus Noicattaro calcio a 5), patrocinato e divulgato diversi eventi di carattere sportivo e culturale sempre nell’ottica della visibilità del nostro territorio e delle nostre tipicità agroalimentari In conclusione la capacità di Foglie FoglieTv di raggiungere i principali stakeholder, istituzioni, imprese, agricoltori, agronomi e tecnici, direttamente e indirettamente legati al mondo rurale attraverso una molteplicità di forme di informazione e comunicazione (cartacea, web televisiva, online, attraverso newsletter e partnership) si è dimostrata altamente competitiva …da 10 (e lode).



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ommario

5 editoriale

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BUON ANNIVERSARIO Foglie e Foglie Tv festeggiano i 10 anni

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14 UVA DA TAVOLA

In Spagna non si trova per capodanno

16 piante e frutti

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28 piccoli frutti e funghi

Meno marciumi e residui su mele Convegno all’Accademia dei Georgofili Il bilancio della stagione

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AGRICOLTURA

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OSCAR GREEN 2016 Da Conversano ad Altamura idee vincenti

FITOFARMACI 20.000 euro di multa senza patentino

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TRUMP Opportunità e rischi per l’export FONDI UE Vittoria per l’Italia

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Feste natalizie Aumento consumo frutta esotica TESTO UNICO DEL VINO Legge approvata dopo 3 anni RISTORANTI PUGLIESI Circa 200 in Italia TURISMO RURALE

agroalimentare

infortuni In Agricoltura in 5 anni - 11%

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BY PUGLIA 2016 Bike&Foodies novità di questo anno ambiente le nostre citta’ Speculazione edilizia e fondiaria VIVAISMO

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FILIERA FLOROVIVAISTICA Sgravi fiscali per il verde


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gricoltura

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A Palazzo Rospigliosi a Roma

Oscar Green 2016, il decennale

a dieci anni Oscar Green è il racconto di una generazione di innovatori, temerari, pionieri che hanno immaginato e costruito, un percorso di crescita del nostro Paese” – ha dichiarato Maria Letizia Gardoni, durante la premiazione del decennale degli Oscar Green andato in scena nella prestigiosa sede di Palazzo Rospigliosi a Roma. “Lo hanno fatto partendo dalla tradizione, dalla terra, dal cibo e dalla cultura contadina per essere leader di un’impresa

Coldiretti e del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha premiato gli imprenditori innovatori, le idee nuove per un futuro migliore. Tante le idee che hanno animato la giornata degli Oscar Green 2016 preceduta da una serie di incontri e tavole rotonde che hanno visto la partecipazione di illustri ospiti pronti ad animare un dibattito incentrato sul contributo dei giovani al potenziamento di un settore, quello agricolo, in continua evolu-

Ellis Tsoforou – Direttore dell’Ufficio di Bruxelles di Gaia Epicheirein SA, Virgina Cravero – biologa specializzata in produzioni locali e tradizionali nonché coordinatrice italiana di YPARD, Alex Giordano – esperto di comunicazione e cofondatore di Rural HUB, Dino Amenduni – Responsabile nuovi media, Proforma, Marco Pavan – H Farm Industry, Alfonso Pecoraro Scanio – Coordinatore Comitato Scientifico Campagna Amica, Davide Comaschi – Campione del

solidale, attenta all’ambiente e rispettosa delle comunità alle quali si rivolge”. L’ambito premio per l’innovazione in agricoltura alla presenza di Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, di Maria Letizia Gardoni Delegata Nazionale dei giovani agricoltori di

zione e importante motore di sviluppo economico del nostro Paese. Sono stati presenti alla convention: Alessandro Rimassa – scrittore, giornalista, autore, conduttore televisivo e radiofonico nonché autore del libro “La repubblica degli innovatori”,

Mondo di cioccolateria, Giuseppe Lo Schiavo – Fotografo e Designer. Ha concluso la giornata l’intervista esclusiva di Maria Letizia Gardoni alla campionessa paraolimpica Loredana Trigilia, vincitrice della medaglia di bronzo per il fioretto femminile a squadre a Rio2016.

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INNOVAZIONE: AGRI KETCHUP E BOMBONIERE DI LANA DI PECORA

OSCAR GREEN: DA CONVERSANO E ALTAMURA IDEE VINCENTI IN AGRICOLTURA

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’innovazione in agricoltura ha nomi e volti di giovani intraprendenti pugliesi che hanno interpretato in chiave moderna l’attività dei campi, lanciando un messaggio di energia e positività al Paese. Finalisti nazionali della decima edizione di Oscar Green, concorso nazionale di Coldiretti Giovani Impresa che premia le idee innovative in agricoltura, Benny Nardelli dell’azienda agricola ‘Sapori di Casa’ di Conversano che ha creato il primo ‘ketchup a Km0’, preparato solo con ingredienti rigorosamente aziendali senza conservanti, dal pomodoro all’aceto, dai capperi al sedano, in un laboratorio all’avanguardia della tecnica, dove il valore aggiunto resta il lavoro e la dedizione dell’uomo e Paola Tortorelli dell’omonima azienda agricola di Altamura che, cogliendo al volo il grande successo dell’agri wedding, crea bomboniere e bambole con la lana delle pecore di famiglia, colorata con tinture naturali. “Siamo riusciti a scardinare l’idea che il settore agricolo sia vecchio e stantio - commenta il Presidente regionale di Coldiretti Giovani, Serena Minunni - e dimostriamo ogni

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anno quanto i giovani imprenditori agricoli siano lungimiranti e profondamente innovatori. Oggi il 35 percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestabile. Si registra un ritorno al lavoro nei campi che riguarda anche studenti e giovani sotto i 40 anni”. Idee e opportunità vanno concretizzate e grazie al PSR Puglia 2000 giovani agricoltori riceveranno sostegno finanziario per avviare la propria attività e dare forma al proprio sogno imprenditoriale. “C’è una forte attesa da parte di tanti giovani che vedono nei Piani di Sviluppo Rurale – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale. E’ necessario conoscere gli strumenti a disposizione e Coldiretti è pronta ad accompagnare in questo percorso i tanti giovani che intendono operare nel settore agroalimentare. A crescere è la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di idee innova-

tive che oggi si sono integrate con le attività agricole tradizionali”. Si contano circa 100 milioni di euro dedicati all’avviamento d’imprese per giovani agricoltori e un premio a fondo perduto tra i 40 ed i 60 mila euro. Parallelamente va prestata grande attenzione alla semplificazione amministrativa. Sono troppe le “molestie” che un giovane che vuole fare impresa si trova costretto a subire. Aspettare oltre due anni per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un’impresa giovane è ormai inaccettabile. Non va dimenticato il mancato accesso al credito in un paese dove per definizione danno i soldi a chi già li ha oppure a chi sa già di poterli restituire. Ma, altrettanto per definizione, i giovani all’inizio della loro carriera soldi non ne hanno e l’unico modo per dimostrare se sono capaci di restituirli è concedere loro credito. Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli.

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gricoltura

DATI ALLARMANTI DENUNCE INCIDENTI MEZZI AGRICOLI

INFORTUNI: IN AGRICOLTURA IN 5 ANNI – 11%

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a Puglia è in linea con il trend positivo del calo degli infortuni registrati in agricoltura secondo i dati diffusi dall’INAIL. In 5 anni si è passati dai 2.866 casi del 2011 ai 2.553 del 2015, con una diminuzione degli infortuni in agricoltura dell’11%. Invariato il dato relativo agli incidenti mortali. E’ il risultato del grande sforzo nell’ottica della formazione degli imprenditori agricoli, sempre più coscienti del ruolo multifunzionale dell’agricoltura e della difficoltà di adempiere all’importante compito di tutelare ambiente e salute pubblica. Importante, però, che vengano avviati reali sistemi di prevenzione degli infortuni, superando inutili vincoli burocra-

tici. Restano allarmanti i dati sugli incidenti che occorrono agli agricoltori mentre raggiungono le campagne con i mezzi agricoli, eventi determinati soprattutto negli ultimi anni da calamità di eccezionale intensità che rendono impraticabili strade e vie di accesso alle aziende agricole. Dagli anni 50 ad oggi, per arginare il fenomeno del ribaltamento dei trattori con conseguenze mortali sono state introdotte strutture per la protezione del conducente. Molto resta tuttavia ancora da fare per questo è necessario continuare con decisione lungo la strada intrapresa della trasparenza, dell’innovazione tecnologica, della formazione, della semplificazione burocratica per accompagnare il

processo di riduzione degli infortuni, senza necessariamente inasprire le sanzioni che non sempre ottengono i risultati previsti. Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato e anche più sicuro. Inoltre, gli infortuni sono spesso tristemente legati al fenomeno del lavoro sommerso. Per questo è necessario che le istituzioni a tutti i livelli implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo, attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore.

In cambio sicurezza massima o quasi

Agrofarmaci, fino a 9 anni per registrarne uno nuovo di Rino PAVONE

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egistrare un nuovo agrofarmaco non è una impresa da poco. In totale, servono circa 9 anni. Il ruolo dei Centri di saggio è quello di accompagnare questo percorso per una corretta registrazione degli agrofarmaci e per fornire la tracciabilità e la puntualità dei dati prodotti. Fra i compiti dei Centri di saggio vi è quello di seguire l’iter per la registrazione di una nuova molecola. Prima che possa essere licenziato un nuovo agrofarmaco, passano molti anni, in media 9. Presso i centri di saggio si effettuano tutte le prove necessarie per raccogliere tutti quei dati che, poi, finiranno in etichetta. Ad esempio, dosi e tempi di carenza. E’ un compito delicato: per questo i Centri di saggio si ri-

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fanno ai Ministeri delle Politiche agricole e della Salute per ottenere le certificazioni necessarie. Quando una casa produttrice sintetizza una molecola nuova, parte l’iter per la registrazione. In genere la prima parte di screening avviene nel centro di ricerca dell’azienda. Poi si deve valutare la tossicità della molecola e, se supera questo ostacolo, si passa alle prove in campo per tossicità reale, efficacia, residui, caratterizzazione chimico-fisica. Ma quello che gli agricoltori, e soprattutto i consumatori si chiedono, è: “questi prodotti sono sicuri”? La risposta è si. Quando una molecola ha superato tutte le prove, e se vengono rispettate tutte le indicazioni dell’etichetta specie sulle modalità di distribuzione, dosi e tempi di carenze si può tranquilla-

mente affermare che la sicurezza è massima. E qui entra in gioco la responsabilità degli agricoltori. Ad esempio, tutte le prove in campo da parte dei Centri di saggio, che per ogni singola molecola durano almeno un paio di stagioni, vengono effettuate in parcelle controllate, con strumentazione perfettamente efficiente e a taratura controllata. Occorre quindi che gli agricoltori poi eseguano i trattamenti in condizioni, se non di perfezione, almeno di buon livello. Ecco perché la taratura degli atomizzatori è importante. Un Centro di saggio infatti verifica anche l’efficacia della molecola, così da stabilire la dose minima possibile per avere efficacia. E, a dosi più basse, ne traggono beneficio sia l’ambiente, sia le tasche degli agricoltori.

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groalimentare

Ecco quanto vale il made in Puglia verso le superpotenze USA e Russia

Trump presidente, opportunitàdi Rinoe rischi per le esportazioni pugliesi PAVONE

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e le esportazioni made in Puglia verso gli Stati Uniti d’America continuano a crescere, quelle verso la Federazione Russa continuano a calare, a causa delle restrizioni dovute alle sanzioni internazionali ed all’embargo conseguentemente stabilito da Mosca. L’elezione di Trump rappresenta un’incognita: da un lato una politica filorussa potrebbe dare una scossa in senso positivo ai mercati globali, dall’altro un atteggiamento protezionistico significherebbe ridurre i flussi commerciali anche sul fronte statunitense. Bisogna tener conto, infatti, che la competitività dell’export verso i paesi non appartenenti all’Eurozona è legata alla volatilità del tasso di cambio che è influenzato dalle decisioni delle autorità monetarie. Se l’attuale deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro favorisce le vendite negli Stati Uniti, viceversa, l’apprezzamento dell’euro nei confronti del rublo, unito al permanere delle sanzioni, condiziona fortemente l’export verso la Federazione russa. Lo conferma una recente elaborazione del Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat. Nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, si registra un incremento dell’export made in Puglia del 13,7 per cento verso gli Stati Uniti (da 383.285.983 euro a 435.842.562). Le esportazioni verso la Russia, invece, sono sce-

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se del 4,6 per cento (da 25.216.151 euro a 24.048.302). In particolare, le aziende della provincia di Taranto esportano prodotti e beni verso Usa e Russia per un valore complessivo di ben 236,8 milioni di euro. Seguono le province di Bari con 98,2 milioni, Foggia con 47,5 milioni, Brindisi con 41,6 milioni, Lecce con 25,5 milioni e Barletta-Andria-Trani con 10,3 milioni. «Le elaborazioni del nostro centro studi regionale – dichiara Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – dimostrano quanto le produzioni made in Puglia continuino ad essere appetibili sui mercati mondiali. Tuttavia, l’elezione di Donald Trump getta un’ombra di incertezza sul futuro dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. In più di un’occasione, infatti, il Presidente eletto ha ventilato

un ritorno a politiche economiche maggiormente protezionistiche e ciò non è certo beneaugurante, considerato che quello nordamericano, già con le regole attualmente in vigore, non è certo un mercato semplice da affrontare per le nostre imprese. Questo – continua Sgherza – rilancia il tema delle sanzioni commerciali nei confronti della Federazione russa. Purtroppo quello dell’Unione Europea è un atteggiamento che finisce col danneggiare principalmente l’Italia e in particolare la Puglia, da sempre una delle Regioni più legate a Mosca. L’auspicio è che il rimescolarsi degli equilibri mondiali rappresenti un’occasione proficua per ricondurre le relazioni internazionali ad una maggiore serenità, e ciò anche a vantaggio del versante economico».

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groalimentare

Il 25% delle risorse

Agroalimentare: Fondi Ue, vittoria per l’Italia

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talia prima in Ue nel ricevere le risorse comunitarie per promuovere il made in Italy agroalimentare. Dopo oltre sei mesi di attività istruttoria, finalizzata a selezionare i programmi europei proposti dalle organizzazioni di tutta Europa nell’ambito del nuovo Regolamento 1144/2015 entrato in vigore lo scorso 1° dicembre, incaricati di promuovere le eccellenze agroalimentari del vecchio continente nel mondo, arrivano gli attesi verdetti da parte dell’Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare (CHAFEA). Lusinghiero il risultato conseguito dalle organizzazioni italiane che nel panorama dei 60 programmi europei selezionati, con oltre 94,2 milioni di € di risorse comunitarie destinate a finanziare le attività promozionali, posizionano ben 10 programmi di attività per un ammontare di investimenti promozionali approvati, su base triennale, ammontante ad oltre 30,0 milioni € con 23,5 milioni di € di finanziamento comunitario. Promozione nel mondo che nel caso delle organizzazioni italiane riguarderanno eccellenze riconosciute quali vini a DOCG (Asti DOCG, Chianti classico DOCG e Lambrusco DOCG), formaggi DOP (Grana Padano, Asiago, Pe-

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corino toscano e Provolone Val Padana DOP), Salumi (con il ventaglio delle eccellenze salumiere rappresentate dall’istituto valorizzazione Salumi Italiani), l’aceto balsamico di Modena DOP, il Latte ed i suoi prodotti trasformati (Yogurt, creme, budini, ecc.) e per terminare la novità assoluta rappresentata dalle Grappe ad Indicazione Geografica italiana rappresentate dall’Asso distillatori (Assodistill). Tanti i paesi e le Aree geografiche interessate: si va dal continente nord americano (con gli immancabili Stati Uniti d’America e Canada), all’Asia ed estremo oriente (Cina, Giappone, Taiwan e Corea del Sud), l’Oceania (con la Nuova Zelanda) e anche l’Africa (con la Libia) oltre alla Vecchia Europa (con l’Italia, la Germania ed il Regno Unito (Brexit permettendo …) individuati quali Paesi target delle tante iniziative promozionali previste. Programmi che a partire dai primi mesi del 2017, vedranno le diverse organizzazioni proponenti portare avanti articolate iniziative promozionali attraverso tutte le leve “classiche” della comunicazione: eventi stampa, seminari, workshop, B2B tra produttori e operatori stranieri, promozione sui punti vendita e nei luoghi di consumo (ristoranti, wine bar, ecc.) e mirate attività di pubbliche

relazioni. Tutte le attività saranno inoltre sostenute “dall’innovazione comunicativa” espressa dall’utilizzo dei social media. Chiuso il primo capitolo, la Commissione Europea ha informato che nel 2017 i produttori dell’UE potranno disporre di una dotazione finanziaria più consistente, pari a 133 milioni di €, per promuovere i prodotti agricoli dell’UE al di fuori e all’interno del suo territorio e continuare la ricerca di nuovi mercati, rispetto alla fase appena conclusasi con l’assegnazione, complessiva, di circa 111 milioni di €. Entro il mese di gennaio 2017 sarà quindi lanciato un invito a presentare proposte per poter beneficiare della dotazione 2017 a favore delle attività di promozione. Le organizzazioni proponenti potranno fare domanda e le loro campagne, solitamente triennali, saranno cofinanziate dalla Commissione europea nella misura del 70-85%.

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gricoltura

Arresto se mancano i cartelli

Fitofarmaci: 20mila euro di multa senza il patentino

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eglio lasciare perdere l’idea di acquistare e/o manipolare prodotti fitosanitari senza la regolare abilitazione (patentino) o con patentino scaduto: la sanzione amministrativa va dai 5mila ai 20mila euro. E c’è l’arresto se non vengono messi i cartelli previsti nelle aziende che hanno dipendenti. Forse non tutti gli agricoltori (ma il discorso vale anche per chi esegue trattamenti post raccolta con fitosanitari nelle strutture di lavorazione) sanno che le norme sono state inasprire rispetto ad alcuni anni fa. Durante i corsi di aggiornamento che vengo-

rezza, è punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e con l’ammenda da 2.740 a 7.014,40 euro. E’ proibito acquistare prodotti fitosanitari da ambulanti: si possono prendere solo da rivenditori autorizzati e questi non sono di certo ambulanti o improvvisati. Tale norma è stata inserita per evitare i furti e lo smercio dei presidi fitoiatrici. In caso di dubbi, o se si è avvicinati da un “bagarino dei veleni” si può contattare il numero verde del Comando Carabinieri Politiche Agricole attivo 24 ore su 24 all’800.020320. Oppure si può chiamare Agrofarma dalle 9 alle 18 all’800.913083. E’ anche vietato ac-

certo non preso in considerazione da tutti, è che l’autorizzazione è strettamente personale. Se non ci si può recare di persona dal rivenditore, non si può delegare moglie, figli o amici. Vi è un’unica eccezione: se il titolare ha motivazioni gravi come malattia o ricovero, può fare delega che va però vistata dal Comune, o dal Servizio agricoltura della Regione, o dall’ufficio preposto dell’Asl o dai Carabinieri. L’uso però è permesso solo al titolare, quindi non pare avere molto senso questo passaggio. Infatti che senso ha portare a casa il prodotto, se poi non c’è chi possa utilizzarlo? L’uni-

no organizzati anche in questo periodo i docenti hanno l’obbligo di illustrare tutti i dettagli. E, fra questi, anche mettere in guardia sugli errori da non compiere e sulle sanzioni (salate) a cui si può incorrere. E inoltre: il datore di lavoro che non mette i cartelli informativi previsti, cioè la segnaletica di sicu-

quistarli allo stato sfuso. “Nel prossimo futuro – si legge nel libro di formazione realizzato da Dinamica Emilia Romagna – potrebbero essere possibili altre forme di acquisto come quelle on-line. Ma le modalità saranno rese note dal Ministero che detterà le regole”. Un altro aspetto fondamentale, di

ca è che venga acquistato per poi farlo distribuire da un contoterzista abilitato. Il patentino non va assolutamente lasciato in giacenza dal rivenditore. E’ come la patente di guida, l’agricoltore lo deve avere sempre con sé, soprattutto quando acquista, trasporta e usa i prodotti fitosanitari.

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gricoltura

Dalla Spagna

“Non comprendiamo le guerre di prezzi per il Capodanno. L’uva non si trova!”

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econdo Miriam Cutillas, responsabile marketing di Uvasdoce (Spagna, Alicante, si chiama così per via della tradizione spagnola di mangiare 12 acini di uva a inizio anno ) durante il Capodanno il prezzo non è un fattore importante quando si acquista l’uva. È anche il motivo per cui il consumo di uva senza semi è in forte crescita, nonostante la differenza di quotazione compresa tra 0,30 e 0,40 euro per ogni pacchetto da 12 acini d’uva sia dovuta al fatto che è un prodotto d’impor-

tazione. “Sorprendentemente, ogni anno si svolgono vere e proprie guerre di prezzi tra i supermercati spagnoli, soprattutto per l’uva locale Aledo, che viene utilizzata per attirare i clienti. È qualcosa che non comprendiamo, dal momento che si tratta di un prodotto che scarseggia. Non penso che esista qualcuno che decida di fare la spesa per Capodanno in un determinato supermercato a causa del prezzo delle uve. Queste guerre di prezzi tra i supermercati stanno causan-

do l’abbandono di questa varietà a favore di altre. Se non cambiano queste pratiche, tutto finirà con l’andare perso e dovremo fare affidamento esclusivamente sulle importazioni”. Quest’anno le uve Aledo saranno inferiori del 3035%. “E’ piovuto per quattro giorni consecutivi e ha fatto molto caldo. In generale, sarà difficile trovare uve di buona qualità, dato che la campagna di questa varietà è stata in anticipo di circa due settimane, e questo causerà seri problemi sul mercato”.

Seguendo la normativa europea

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Come abbattere i costi di realizzazione di un capannone per la lavorazione dell’ortofrutta?

a costruzione di capannoni per la lavorazione dell’ortofrutta, realizzati con struttura portante di acciaio, tamponati e coperti con pannelli sandwich, riscontra un notevole interesse, perché, a differenza dei classici capannoni in cemento armato, i primi risultano più economici in quanto, come costruzioni leggere, i costi dei calcoli strutturali si abbassano notevolmente, ma gli oneri e i costi di realizzazione si

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abbattono almeno del 30- 40%. Si tratta di strutture edili ridotte al minimo, che garantiscono flessibilità e sono in linea con le esigenze di territori ad alto rischio sismico e presentano anche ottima resistenza al fuoco. Inoltre il cliente non è legato a modelli standard ed è possibile realizzare strutture in qualsiasi forma e dimensione. Peraltro i pannelli coibentati risultano essere una delle maggiori novità degli ultimi anni in

campo edilizio. Inoltre, la normativa europea detta anche delle specifiche tecniche con le quali i pannelli coibentati devono essere prodotti. Infatti devono superare specifici test per poter essere conformi alle norme in circolazione, come prove di: resistenza meccanica e statica; sicurezza d’impiego; sicurezza in caso d’incendio; impatto ambientale; isolamento (termico ed acustico); risparmio energetico

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iceviamo e...

Gal: dopo l’accoglimento del ricorso

Monopoli, per il Tar “persiste il rischio che il Comune sia escluso in via definitiva”

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Con ordinanza n. 507 dell’8 novembre 2016 del Presidente Giuseppina Adamo, il Tar Puglia ha accolto il ricorso del Comune di Monopolicontro la Regione Puglia e Autorità di Gestione del PSR 2014/2020 (non costituito in giudizio) sull’esclusione del Comune di Monopoli dal Feasr che di fatto comporta anche la mancata partecipazione al Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), con impossibilità di adesione ai gruppi di azione locale (Gal). Il Comune di Monopoli, rappresentato e difeso dall’avvocato Pierluigi Nocera, aveva chiesto l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, in parte qua e nei limiti in cui non consentono al Comune ricorrente di partecipare all’avviso pubblico rivolto alle comunità locali della Puglia, della determina n. 57 del 15 aprile 2016 dell’Autorità di Gestione del PSR 2014/2020. Inoltre, si chiedeva l’annullamento, nei limiti in cui non consentono al Comune di partecipare alla selezione delle proposte di strategie di sviluppo loca-

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le dei Gal, della determina n. 250 del 25 luglio 2016 dell’Autorità di Gestione del PSR 2014/2020, con la quale è stato approvato il bando pubblico per la selezione delle proposte di strategie di sviluppo locale dei Gal; della determina n. 303 del 14 settembre 2016 della medesima Autorità, con la quale sono state approvate le modifiche e la proroga del termine per la presentazione delle domande per la selezione delle proposte di strategie di sviluppo locale dei Gal; e della determina n. 321 del 17 ottobre 2016 dell’Autorità di Gestione del PSR Puglia 2014-2020, recante conferma della non ammissione alla procedura di finanziamento del territorio del Comune di Monopoli in quanto non è stato interessato dalla programmazione Leader 2007-2013. Il Tar Puglia ha stabilito che “persiste il rischio concreto che il Comune sia escluso in via definitiva dalla procedura relativa alle misure di finanziamento” e che “appare prima facie fondato il rilievo formulato avverso l’esclusione sic et simpliciter dei territori rurali

B non inclusi nella programmazione 2007/2013 (come il Comune di Monopoli), stante il tenore della previsione in merito contenuta nel sottostante accordo di partenariato 2014/2020”. Inoltre, scrive il Tar, “la posizione del Comune di Monopoli sarà comunque da valutare alla stregua dei criteri anche di priorità stabiliti dal bando”. Il ricorso del Comune di Monopoli si fondava sulla consapevolezza degli effetti negativi derivanti dalla mancata partecipazione ad un Gal e di quelli derivanti dalla mancata partecipazione alle azioni di promozione e valorizzazione del territorio e delle proprie peculiarità, sia nel comparto agricolo che in quello della pesca, e di quanto ciò possa essere importante anche in chiave turistica. L’Ente è stato animato dall’unico interesse di permettere al proprio territorio di partecipare al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Ricevuto da: Ufficio Stampa Comune Monopoli

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gricoltura

Meno marciumi e residui sulle mele

PIANTE E FRUTTI CON LE ACQUE OZONIZZATE ED ELETTROLIZZATE

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er aumentare la disponibilità di cibo sano, sostenibile, privo di residui e per combattere gli sprechi, l’azienda De Nora ha sviluppato due tecnologie innovative a basso impatto ambientale, producibili in loco, per il settore agroalimentare, con particolare attenzione ai prodotti ortofrutticoli: l’uso di acque elettrolizzate, sul campo e in post-raccolta, che agiscono contro funghi, batteri e virus su piante e frutti, senza lasciare residui, favorendo uno sviluppo rigoglioso e migliorando la resa produttiva; l’ozono viene invece usato come trattamento di sanificazione delle superfici, dell’aria e dell’acqua, in post-raccolta e in fase di stoccaggio, aumentando la percentuale di prodotto sano e allungando i tempi di conservazione. Risultati significativi sono emersi anche da una sperimentazione effettuata, sia in laboratorio con prove in vitro, sia in frutteto, sulle varietà Red Chief, Gala e Fuji, utilizzando una soluzione elettrochimicamente attivata contenente acqua e cloruro di potassio prodotta con il sistema EVA SYSTEM® di Industrie De Nora S.p.a. Le prove sono state realizzate dal Centro di Fitofarmacia - Dipartimento di Scienze Agrarie

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dell’l’Università degli Studi di Bologna e dai centri di saggio Beta ed Agrea, utilizzando come prodotti di confronto il Solfato di Rame, nelle prove in vitro, e prodotti commerciali contenenti ossicloruro di rame nelle prove in campo. Nelle prove in vitro, la soluzione ha dimostrato di inibire completamente l’accrescimento miceliare ad un dosaggio analogo rispetto al solfato di rame (CMI) ed avere, rispetto a quest’ultimo, una simile Dose Efficace al 50% (DE50). Nelle prove in campo, la soluzione è stata utilizzata per i due trattamenti invernali in sostituzione al rame e in quelli primaverili in funzione delle condizioni climatiche. All’inizio della ripresa vegetativa, tutti i prodotti hanno mostrato un’efficacia contro Neonectria galligena; la soluzione di acqua elettrolizzata a dosaggio 300 ppm in alcune località della pianura orientale ha presentato risultati simili o leggermente migliori, rispetto al prodotto rameico, con il vantaggio di non lasciare residui, non essere tossico per gli operatori e avere un basso rischio di induzione di resistenza nei patogeni. L’applicazione periodica della soluzione di acqua elettrolizzata ha inoltre consentito

di rilevare un’importante regressione dell’infezione con una maggiore velocità di formazione del cercine cicatriziale rispetto alle piante non trattate. In merito all’ozono, uno studio realizzato su mele Fuji, ha evidenziato che l’uso dell’ozono risulta efficace nella frigoconservazione delle mele perché: • inibisce la produzione di patulina. Infatti negli esperimenti effettuati con le mele inoculate con Penicillium expansum e conservate in atmosfera convenzionale per 60 giorni, sono state riscontrate concentrazioni di patulina pari a 9-11 microgrammi per grammo di mela, mentre nelle celle precedentemente sanificate con ozono non è stata rilevata la presenza di patulina (limite di rilevabilità 10 nanogrammi per grammo di mela) • contrasta efficacemente l’accrescimento del micelio dei funghi, la proliferazione di batteri e lieviti • aumenta la shelf life delle mele durante la frigoconservazione e, soprattutto, al termine del periodo di conservazione, quando i prodotti escono dalle celle e arrivano al consumatore • sanifica gli ambienti di conservazione, trasporto e lavorazione della frutta.

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T R urismo

urale

La novità assoluta di quest’anno è stato il “Bike & Foodies”

Turismo, a Bari “Buy Puglia”

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al 22 al 25 novembre scorsi si è celebrato in Fiera del Levante, Buy Puglia, evento di business turistico ideato e organizzato dall’Agenzia regionale Pugliapromozione. Occasione d’incontro e scambio tra i buyer internazionali e le imprese turistiche pugliesi. Quest’anno, nel nuovo Centro Congressi fieristico, oltre 110 imprese del turismo pugliesi, singole e associate, hanno stretto accordi commerciali e nuove trattative con 100 buyer provenienti da 32 paesi diversi. Tra gli altri, mercati consolidati come Germania, Francia, Regno Unito , Stati Uniti, ed altri emergenti, fra cui Repubblica Ceca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Estonia e Lituania ed oltreoceano Canada, Brasile, Giappone, ma anche Cina, Argentina, Russia e India. Otto le compagnie aeree che sono state presenti al Buy Puglia: Mistral Air, Aegean Airlines, Airberlin, Air Dolomiti, Alitalia, Volotea V7, Turkish Airlines, Transavia/KLM/Air France. Ciascuna ha avuto uno spazio personalizzato all’interno dell’area B2B. “È su una Puglia aperta tutto l’anno che puntiamo: Buy Puglia 2016 va in linea con l’o-

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biettivo di destagionalizzazione individuato dal Piano strategico Puglia 365. Sono proprio i turisti stranieri che apprezzano la Puglia anche fuori stagione; per questo concentriamo il massimo sforzo nel proporre la Puglia 365 giorni all’anno sui mercati internazionali consolidati, ma anche su quelli a grande potenziale di sviluppo – commenta l’Assessore all’Industria Culturale e Turistica della Regione Puglia, Loredana Capone – D’altronde i dati sui flussi turistici ci dicono che l’internazionalizzazione del turismo pugliese ha un trend di crescita deciso e costante (+60% dell’incoming dal 2007); le prime stime dell’Osservatorio regionale sul Turismo confermano un’ulteriore crescita del turismo straniero in Puglia: + 9% nei primi nove mesi del 2016 (sia per gli arrivi che per le presenze) rispetto agli stessi mesi del 2015 e un + 8% di strutture ricettive. Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti sono i 5 mercati stranieri più consistenti in termini di arrivi”. La manifestazione ha offerto ai compratori stranieri e nazionali una Puglia organizzata per prodotti turistici “moderni”: turismo at-

tivo, esperienze slow, cultura. Ma anche l’offerta del lusso, la Puglia romantica, la Puglia autentica delle tradizioni e dei piccoli borghi, con prodotti tradizionali, il mare e l’enogastronomia, trasversali a tutte le offerte. Gli itinerari sono stati sei con differenti caratterizzazioni, ma tutti comunque con esperienze di enogastronomia, cooking class e vine testing. La novità assoluta di quest’anno è stato il “Bike & Foodies”, itinerario che è stato molto richiesto dai buyer, condotti per un ciclotour il primo giorno a Noci e nelle campagne circostanti e poi lungo la ciclovia dell’Acquedotto in Valle d’Itria, con pranzo in masseria, e il secondo giorno a Otranto e Galatina per una “sosta pasticciotto”. Altra iniziativa rilevante è la collaborazione fra la Puglia e la Basilicata con l’iniziativa “Buy Puglia Meets Basilicata” che ha coinvolto la Regione Basilicata, la Apt Basilicata, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la Fondazione Eni Enrico Mattei. Pugliapromozione e APt Basilicata hanno firmato il 25 novembre un protocollo di intesa per la promozione turistica. Grazie anche a questa intesa i buyer, subito dopo l’arrivo a Bari dalle varie destinazioni, sono stati accompagnati a Matera, Capitale della Cultura 2019, per vivere una serata particolare con visita e cena nei sassi. “E’ una proficua collaborazione per promuovere un territorio che investe due regioni, la Puglia e la Basilicata, che sono limitrofe e soprattutto sono legate da storia, cultura e tradizione – afferma il Direttore generale di Apt Basilicata, Mariano Schiavone – Vogliamo realizzare un progetto di promozione territoriale unico con elementi forti e per un percorso che andrà ben oltre il 2019”. www.foglie.tv


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groalimentare

Papaya, avocado, mango

Nel periodo delle festivita’ atteso un aumento del consumo di frutta esotica

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on dicembre e l’avvicinarsi delle festività natalizie, sui mercati all’ingrosso si stima un aumento della domanda di frutta esotica, usata, tra l’altro, per colorare le tavole e per realizzare ceste natalizie. Parliamo di prodotti come papaya, avocado e mango, per i quali, da alcuni anni a questa parte, si continua a registrare un aumento della domanda (anche se la frutta esotica resta ancora un consumo di nicchia da un lato e di alta gamma dall’altro). Vedere ad esempio alla voce papaya fresca dove per avere un prodotto di alta qualità devi passare dalla merce importata per via aerea dal Brasile, dove praticamente la produzione copre 12 mesi dell’anno. Questo ovviamente si ripercuote sui prezzi, che sono doppi, se non tripli o più, rispetto ad altre tipologie di frutta nostrana: per della papaya importata per via aerea siamo circa sui 4 euro/kg; un prezzo pressoché costante lungo tutto l’anno, perché la voce di costo maggiore è il trasporto, che è una spesa fissa. Paradossalmente, si può dire che in una cassa di papaya quello che costa di meno è il

frutto. E’ comunque possibile trovare anche della papaya a prezzi più accessibili, anche nell’ordine di 2/2,50 euro/kg, ma parliamo di frutta importata via mare da Ecuador e paesi dell’Africa Centrale, come la Costa d’Avorio, e soprattutto parliamo di un frutto di una qualità diversa, che si è fatto diverse settimane in container. Anche per questo, ad oggi, sui mercati tradizionali la maggior parte della papaya venduta è importata via mare. Al pari della papaya, anche il consumo italiano di avocado e mango sta crescendo. L’avocado sta prendendo sempre più piede e si iniziano a vendere e consumare anche varietà più particolari e pregiate come l’Hass. In questo momento si parla di un prodotto importato via nave da Israele, il principale mercato d’approvvigionamento, e, in misura minore dalla Spagna. Un mese fa sul mercato c’era l’avocado sudafricano. Il mango invece merita un discorso a sé, perché se è vero che i suoi consumi stanno aumentando, l’anno scorso si è registrata, in Europa, una certa impasse, soprattutto a causa degli attentati terroristici a Parigi, mentre per quest’anno si stimano degli arrivi di mango in Europa

inferiori del 30/40% rispetto al normale, a causa soprattutto della siccità registrata in Perù che ha portato a frutti di piccolo calibro. Nonostante la crescita dei consumi, quello della frutta esotica è ancora un mercato di nicchia dunque con l’Italia fanalino di coda in Europa: rispetto a noi nazioni come la Francia, la Spagna, la Germania, il Regno Unito, il Portogallo, sono, sul fronte dei consumi, avanti anni luce anche perchè si tratta spesso di paesi ex coloniali che hanno tutti (oltrechèuna lunga e forte tradizione in tema di immigrazione) una più naturale inclinazione al consumo di tali prodotti.


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gricoltura

Convegno con Uncai, Unima, Confai e Crea

Agricoltura e Contoterzismo, prove di dialogo all’Accademia dei Georgofili

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ontoterzisti, portatori sani di innovazione e pilastri per l’agricoltura. Il riconoscimento arriva dal convegno “Contoterzismo e agricoltura” organizzato dall’Accademia dei Georgofili con UNCAI, UNIMA, CONFAI (le tre associazioni nazionali di contoterzisti) e CREA. Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha dichiarato: “In oltre 260 anni, l’Accademia ha sempre operato per il bene dell’agricoltura italiana. Il rapporto con il mondo del contoterzismo è quindi molto utile, rappresentando uno strumento in più per promuovere la competitività dell’agricoltura italiana, oggi messa in crisi dalla globalizzazione, e per una gestione del territorio più responsabile”. Il vice presidente dell’Accademia, Pietro Piccarolo, ha quindi richiamato l’attenzione sul futuro dell’agricoltura che “si gioca sull’innovazione e ha bisogno della disponibilità al dialogo sia delle associazioni sindacali di contoterzisti che di tutte le categorie che operano nel settore primario. Le macchine sono il fulcro dell’agricoltura di precisione ma attualmente in Italia solo l’1% della superficie agricola utilizzata è lavorato con macchinari innovativi. L’obiettivo dichiarato dal ministro Martina è di arrivare al 10% in 5 anni. Un traguardo ambizioso che per essere raggiunto richiede maggiore formazione e mezzi per fare agricoltura di precisione”. Il Presidente di UNCAI Aproniano Tassinari ha aggiunto: “Siamo onorati per il riconoscimento in questa prestigiosa sede dei contoterzisti e del valore aggiunto che portano all’agricoltura. Potersi confrontare in maniera costruttiva con tutte le associazioni di categoria a casa dei Georgofili ci fa sentire parte di un nuovo progetto europeo e mondiale di agricoltura”. I temi per il confronto non sono mancati: “Il ritardo delle norme sulle revisione del mezzi agricoli crea incertezza

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e blocca gli investimenti. La tutela del territorio è inderogabile. La formazione di chi usa macchine innovative, in particolare dei giovani, è un aspetto centrale. Le nuove tecnologie non possono essere applicate se non si recupera una cultura profonda. Soprattutto occorre uno specifico, inedito sostegno finanziario ai contoterzisti che investono in macchinari e tecnologie innovativi, in formazione e sicurezza. Su questi temi i contoterzisti sono più avanti degli agricoltori, ma insistere troppo su un tipo di sostegno, i PSR, crea ostacoli”. «Produrre di più con meno – ha commentato Salvatore Parlato, Commissario straordinario del CREA - è l’imperativo di una nuova agricoltura che sia non solo competitiva sul mercato globale, ma anche e soprattutto rispettosa dell’ambiente. In questo senso, il fenomeno del contoterzismo rappresenta un fattore decisivo, soprattutto per quei settori che rappresentano le nuove frontiere dell’agricoltura, come l’agricoltura di precisione e l’agricoltura 4.0. Come CREA siamo impegnati nel delineare approfonditamente il fenomeno per fornire strumenti idonei a tracciare politiche specifiche di sostegno dell’ammodernamento tecnologico compatibile con la sostenibilità ambientale».

Nell’ambito del convegno l’Accademia ha sottoscritto un protocollo di intesa con UNCAI per lo sviluppo di attività di comune interesse nel campo agricolo finalizzate a favorire forme di coordinamento tra agricoltori, tecnici agricoli, industria agromeccanica e contoterzisti. L’accordo, firmato da Aproniano Tassinari e da Giampiero Maracchi, avrà una durata di tre anni e consentirà di promuovere iniziative nel settore della meccanizzazione e dello sviluppo rurale volte a una maggiore efficienza, sostenibilità ed equità del comparto. Inoltre si propone di promuovere il ruolo del contoterzista quale consulente e gestore economico dell’azienda agricola, in grado di accelerare l’introduzione di innovazioni tecniche, tecnologiche e organizzative con ricadute positive su agricoltura, foreste e comunità rurali.

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CIA Puglia guarda con attenzione ai progetti di ricerca come quello del CREA di Caserta

Xylella: “I monitoraggi continuino a tambur battente, lavoriamo insieme”

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ARI – “Olivicoltura di qualità. Xylella fastidiosa, nuove risposte nella prevenzione e cura della fitopatologia”: è stato questo il tema di un interessante incontro pubblico svoltosi nei giorni scorsi ad Alberobello presso la sala consiliare di palazzo di città. Organizzato dalla O.P. “Terra di Bari” e dalla Cooperativa Ortofrutticola di Alberobello con la collaborazione della CIA - Agricoltori Italiani di Puglia, l’evento ha visto la partecipazione del prof. Marco Scortichini, direttore del CREA di Caserta, che ha presentato i primi risultati del progetto di ricerca che

della CIA - Agricoltori Italiani di Puglia Giannicola D’Amico. “Mai come in questo particolare momento storico - ha evidenziato nel suo intervento il vicepresidente regionale della CIA D’Amico - con altri focolai di Xylella ritrovati a nord di Brindisi e nel tarantino, gli agricoltori hanno bisogno di informazione e di essere guidati nelle operazioni colturali da compiere per ridurre l’avanzare della sputacchina, che è il vettore del batterio Xylella fastidiosa. La CIA Puglia ha sempre sostenuto che il suo riferimento è la scienza e non la fantascienza, per cui guardiamo con grande attenzione e aspettiamo con ansia i

il CREA di Caserta sta portando avanti in Puglia per far fronte al batterio Xylella fastidiosa attraverso l’impiego di prodotti a base di rame e zinco già utilizzati nella agricoltura biologica. Ad aprire l’incontro è stato Franco Tinelli, consigliere della OP “Terra di Bari”, cui sono seguiti i saluti del sindaco di Alberobello, Michele Longo, e l’introduzione di Gianluigi Cesari, componente della task force regionale sulla emergenza Xylella, che ha aggiornato sui lavori e su tutte le attività che si stanno portando avanti a livello regionale per fronteggiare il batterio. Dopo l’esposizione dei primi risultati del progetto di ricerca portato avanti dal CREA di Caserta è intervenuto il vicepresidente regionale

risultati dei vari progetti di ricerca, come quello del CREA di Caserta, messi in campo sia dalla Regione Puglia che dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Unione Europea. Contemporaneamente il monitoraggio del territorio, ripartito da qualche settimana dopo che proprio la CIA Puglia lo aveva sollecitato, deve continuare a tamburo battente come sta avvenendo nelle ultime settimane e diamo atto sia alla Regione Puglia che all’Arif di aver attuato finalmente un controllo a tappeto sia nella zona cuscinetto che di contenimento. Mai come in questa occasione serve lavorare insieme, enti, istituzioni, associazioni, per mettere in atto tutte le azioni utili a contrastare il propagarsi della Xylella. A rischio

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vi è infatti la Piana degli ulivi millenari tra Carovigno e Monopoli, ma anche l’olivicoltura intensiva della provincia di Bari e anche la frutticoltura. Non dimentichiamoci infatti che ci sono specie come il mandorlo e il ciliegio che sono suscettibili alla Xylella”. All’incontro di Alberobello hanno partecipato anche il direttore regionale della CIA Puglia Danilo Lolatte, il vicepresidente della CIA di Taranto Franco Bruni, e l’assessore all’agricoltura del Comune di Alberobello Vitantonio Ignisci.

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mbiente

Incontro – dibattito a Monopoli

“Le nostre città”: tra speculazione edilizia e fondiaria

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i territorio, città, le “nostre città”, si è diffusamente parlato a Monopoli in una serata a tema. L’evento ospite della Biblioteca dei Ragazzi lo scorso 24 novembre, è stato promosso e organizzato dalle associazioni “Donne per la città”, “Presidio del libro”, “Terre d’Egnazia”, “Salviamo il paesaggio e difendiamo i territori”. A Vezio De Lucia (insigne urbanista italiano e memoria storica di Roma, autore di successi come “Roma Disfatta”, “Se questa è una città”, “Nella città defunta” e a Francesco Erbani ( illustre firma di Repubblica, saggista) l’invito a leggere la storia della nostra civiltà recente in chiave urbanistica. Il dibattito moderato dall’urbanista Enrico Grifoni, ha messo in luce una serie di macro abusi a livello di pianificazione edilizia che hanno intaccato in modo irreversibile la vivibilità sia in centri ad elevata potenzialità demografica che in piccoli centri. “Emblematico il caso romano – ha esordito De Lucia - dove la speculazione fondiaria negli ultimi decenni è stata distruttiva. Rispetto ad altre città, la capitale è cresciuta in modo spropositato. Si è quadruplicata come superficie coperta, con asfalto e cemento, pur non dovendo soddisfare una reale esigenza di sviluppo insediativo”. Già perché, paradossalmente, la popolazione capitolina non è cre-

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di Paola DILEO sciuta negli ultimi 40 anni. Ciononostante la speculazione edilizia ha avuto campo libero per assecondare un modello di urbe disseminato. “Quella romana è una popolazione così sparpagliata che non permette una dotazione di servizi adeguati, ma solo sul versante privato del commercio – ha spiegato De Lucia - . Sebbene lungo il raccordo anulare vive un terzo dei romani. Ma in questi quartieri non ci sono piazze, centri di aggregazione; a supplire è il centro commerciale”. L’abusivismo edilizio della capitale ha così raggiunto dimensioni sterminate : circa un terzo degli ultimi quartieri urbani è frutto di un condono edilizio nelle migliori delle ipotesi. “Lentamente Roma ha perso quella sua caratterizzazione di città pubblica - ha rincarato Erbani - . Intorno al raccordo anulare si è sottratto alla città un cospicuo patrimonio fondiario, portatore di valori ecologici indispensabili per la vivibilità dei luoghi. Garanzie sottratte per sempre alle genti che vi risiedono, preferendo una destinazione privata ai suoli agricoli”. Zone della città che non sono servite da una rete di trasporto pubblico, di qui la necessità di spostarsi col mezzo privato con un aumento vertiginoso del traffico veicolare e di inquinamento da CO2. Questo avanzamento indiscriminato del cemento verso la

periferia romana, ha stravolto per sempre la morfologia del territorio: l’unico tratto residuale di campagna è quello dell’Appia Antica. In questo viaggio fra i casi emblematici di cattiva edificazione , non sono mancate lodi alle iniziative virtuose di pianificazione urbana.”Città esemplare è quella di Ferrara – ha commentato il giornalista di Repubblica -, dove si è conservato una qualità elevata di vita, dove i centri storici sono stati pedonalizzati ,dove si è previsto o recuperato spazi che formano l’assetto pubblico della città, dove l’espansione è stata disegnata con un’addizionale verde che ripropone un progetto del 400, quello di un parco agricolo di 1200 ettari, da destinare ai ferraresi di oggi e a venire. Caratteristiche che rendono la città emiliana un modello di dimensione urbana alternativa, che soddisfa gli standard di sostenibilità, anche di sviluppo attraverso lo sfruttamento e la conversione dell’esistente. Un caso non isolato ma ripetibile: stranamente , anche a Napoli già a partire degli anni 90’ c’è stato un consumo di suolo pari a zero e un piano urbanistico contrario a quello romano dove si è intensificata la densità abitativa nel centro tramite una recupero dell’esistente. Politiche amministrative audaci, auspicabili anche nei nostri centri.

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groalimentare

Approvato dopo ben 977 giorni

Testo Unico del vino è legge

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pprovato definitivamente il Testo Unico del vino, una norma unica di riferimento per gli operatori del settore su cui il Parlamento ha avviato i lavori nel lontano 27 marzo 2014. Ci sono voluti ben 977 giorni per arrivare all’approvazione di un provvedimento molto atteso dal mondo del vino, un tempo insostenibile che rallenta la competitività delle imprese vitivinicole che si sono affermate con grande sforzo sui mercati nazionali ed internazionali. Si tratta di una norma che punta alla semplificazione burocratica, un passaggio normativo determinante che, unitamente alla dematerializzazione dei registri, potrà certamente agevolare il lavoro quotidiano degli operatori del settore. Una sola norma di riferimento per il settore vitivinicolo che rafforza un settore che in Puglia ha centrato importanti risultati e con i 7,5 milioni di ettolitri e gli 88mila ettari a vigneto e si è ritagliata uno spazio importante nel panorama enoico nazionale. Vengono impiegati in media quasi dieci mesi (294 giorni) per l’approvazione di un disegno di legge ordinario da parte del Parlamento nell’attuale assetto istituzionale secondo il bilancio della sedicesima legislatura che dice anche che sono stati presentati un totale di 8277 disegni di legge tra Camera e Senato dei quali

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ne sono stati approvati solo 767, il 9 per cento. Cosa cambia. Tra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia specialmente nelle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o di particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell’attività di enoturismo, che riguarda l’accoglienza e l’ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine. Tra le principali innovazioni ci sono poi le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini DOP ed IGP di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d’intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più DOCG e/o DOC o IGT nell’ambito del medesimo territorio. Inoltre è stato ridotto da dieci a sette anni l’arco temporale entro il quale un vino DOC può richiedere il riconoscimento DOCG e da quattro a tre le campagne necessarie alla richiesta di cancellazione del-

la protezione qualora le DOP e IGP non siano state rivendicate o certificate. Inoltre, sono stati inseriti: una sanzione da 30.000 a 100.000 euro per le contraffazioni o alterazioni dei contrassegni, il richiamo ai regolamenti della Commissione europea e una correzione formale che riguarda la salvaguardia dei vigneti eroici o storici.

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ivaismo

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Grazie alla tavola rotonda della filiera florovivaistica

Sgravi fiscali ai privati che curano il verde

gravi fiscali ai privati che curano il verde: tra i promotori di questa iniziativa politica c’è l’Associazione Italiana Centri Giardinaggio, che da sempre promuove la cultura del verde e anche i modi per agevolarne lo sviluppo sul territorio. Quali sono le ricadute positive che la cura del verde può avere su salute, economia e decoro delle città? Quali sono i danni provocati dall’inquinamento? E quali sono le piante che lo abbattono? Migliorare la qualità della nostra vita e l’aspetto delle città in cui viviamo, permette anche di creare occupazione. L’istituzione di un bonus fiscale per il verde può essere possibile grazie al lavoro delle Commissioni parlamentari di finanze, ambiente, agricoltura e bilancio, le quali hanno reso possibile, a partire dal 17 novembre 2016, le votazioni alla Camera. Que-

sto importante passo avanti è stato ottenuto grazie alla Tavola rotonda della Filiera Florovivaistica. Un’idea partita nel 2015 a Montichiari (BS) che, dopo vari incontri intermedi, a portato al raggiungimento dell’obiettivo: defiscalizzare i lavori nei giardini privati e condominiali. Era questo un impegno preso dal ministro Maurizio Martina (Politiche agricole, alimentari e forestali), chiamato a sostenere al settore del florovivaismo, un importante settore dell’agricoltura italiana. Un aspetto importante ed innovativo che potrebbe trovare input con il bonus fiscale è quello del verde pensile. Fra le misure continua a riscuotere attenzione e apprezzamento la delibera del Ministero dell’Ambiente che conferma la detrazione fiscale del 65% per la conversione di tetti e lastrici solari in coperture a verde pensile.

Assieme alla neonata associazione La Puglia è Servita

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Presentata la guida VinidiPuglia 2017

e migliori strutture ricettive e ristorative e le eccellenze vitivinicole di Puglia sono state protagoniste dell’evento che, presso la Sala degli Affreschi dell’Ateneo dell’Università degli Studi di Bari, ha visto la presentazione della neonata associazione “La Puglia è Servita” e della quarta edizione della guida “VinidiPuglia” edita da Tirsomedia, alla presenza del Magnifico Rettore Felice Uricchio. Un passaggio di testimone impor-

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tante, che rende la guida “viva” con la creazione di un’associazione fra le strutture già presenti nella versione cartacea e che è stato operato da Vittoria Cisonno, fondatrice della storica pubblicazione, che ha simbolicamente “ceduto” un simpatico testimone rappresentato da coltello e forchetta al nuovo presidente Giuseppe Schino. “Sono orgoglioso di essere presidente di un’associazione che, appena nata, ha già vent’anni di storia- dichiara il presidente Beppe Schino. - Per

portare avanti i nostri obiettivi di elevare il livello dell’offerta e formare professionisti per “far lavorare i pugliesi in Puglia” c’è bisogno dell’aiuto di tutti e di lavorare in squadra. Pertanto abbiamo già avviato collaborazioni con il Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia e l’associazione Buonaterra-Movimento Turismo dell’Olio Puglia e siamo pronti a lavorare con la Regione, gli enti formativi, il mondo produttivo e tutti gli attori che vorranno abbracciare il nostro progetto”

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groalimentare

Circa 200 ristoranti

Online il portale dedicato ai ristoranti pugliesi in Italia

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online www.ristorantipugliesiinitalia.it, il portale internet dedicato a ristoranti, osterie e pizzerie che propongono specialità gastronomiche pugliesi in Italia, oltre i confini della Puglia. Nella sua homepage campeggia una mappa studiata per favorire l’individuazione dei locali anche all’interno delle aree urbane in cui sono suddivise le città metropolitane. Risulta in evidenza anche una sezione dedicata all’informazione sulla ristorazione pugliese che darà spazio a news e immagini dalla Puglia verso le altre regioni e dai ristoranti sparsi sul territorio italiano verso i loro clienti e la Puglia. Tratterà di serate dedicate a prodotti o piatti tipici, apertura di ristoranti, lancio di prodotti e tanto altro. Troveranno spazio anche le ‘finestre’ dedicate a: ‘I grandi protagonisti della cucina pugliese’, rubrica inaugurata da Massimo Sgobba, corporate chef di Veratour e Renato Morisco, gastrosofo e patron di

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Villa Morisco (Bari – Santo Spirito); i ‘Piatti di Stagione’, suggeriti dalle pagine del libro ‘Io mangio Puglia’ (2016), a cura dell’ONB (Ordine Nazionale dei Biologi), l’ABAP (Associazione Biologi Ambientalisti della Puglia) e il MeDì (Istituto Europeo della Dieta Mediterranea ‘Margaret e Ancel Keys’); ‘Le eccellenze’ agro-alimentari indicate da Enti pubblici, come l’Istituto delle Bioscienze e Biorisorse (IBBR) del CNR, e consorzi privati. Il portale ospiterà inoltre specifiche pagine caratterizzate dalla presenza delle cosiddette notizie utili sui ristoranti ossia: indirizzo, recapito telefonico, sito internet, mail, numero coperti, prezzo medio, assieme a una breve presentazione storica del locale, all’indicazione dei piatti dello chef e a una breve descrizione dell’offerta enologica. Per rendere agevole la consultazione, i ristoranti potranno essere ricercati per regione, città o nome. Il portale è il fulcro di un progetto nato da un’idea di

Michele Papavero, già founder del network pugliaconvegni, e sviluppatosi grazie a una ricerca, durata diversi mesi, condotta con il supporto della prof.ssa Fiammetta Fanizza, sociologa del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, nell’ambito di AFIE, Apulia Food Innovation Excellence (www. apulianfirst.it). L’obiettivo primario del progetto è contribuire, senza mai formulare classifiche di merito, alla promozione della cucina pugliese, favorendo i processi di comunicazione tra ristoratori, clienti e partner. In altre parole, il progetto ha l’ambizione di voler costruire, per la prima volta, un unico, ampio e solido recinto per la ristorazione pugliese in Italia, attraverso: il portale, una presenza costante sui social network e anche iniziative culturali, promozionali, commerciali e finanche formative che vedranno, nei prossimi mesi, coinvolti i ristoratori, gli chef, i pizzaioli, i clienti e i partner commerciali.

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gricoltura

Lamponi, bacche di Goji, mirtilli, fragole

Focus sul mercato globale dei piccoli frutti

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’Italia investe in coltivazioni La categoria dei piccoli frutti ha un grande potenziale di espansione in Italia. Per ottenere l’aumento di produzione e ricorrere sempre meno all’importazione di frutta controstagionale, una cooperativa del Trentino, specializzata in piccoli frutti, ha avviato, già da qualche anno, investimenti colturali nel Sud Italia, prima in Calabria, successivamente in Sicilia. Per quanto riguarda l’Isola, sono già in produzione 15 ettari di lampone Vajolet. L’investimento si è ampliato anche alle more, con varietà storiche come la Lochness: le produzioni precoci siciliane cominciano già a marzo e proseguono fino a maggio/giugno, sovrapponendosi in parte alle produzioni calabresi. Lamponi - Due società hanno in programma la coltivazione di circa 14 ettari di lampone Adelita in coltura protetta. La produzione sarà disponibile in un arco temporale molto interessante, quello che va da novembre ad agosto. Si tratta di una grande occasione anche per gli areali meridionali, dove Adelita ha dimostrato di attecchire al meglio. Sperimentazioni sono state fin qui condotte con successo in Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. La varietà di lampone sarà prodotta e commercializzata mediante la formula del club varietale, denota tratti di indubbio valore. I primi trapianti si

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effettuano da fine maggio-inizio giugno se si adotta una coltivazione in suolo, oppure dalla prima decade di luglio fino alla prima decade di agosto se viene utilizzata la tecnica del fuori suolo in vasi in polistirolo, utilizzando come substrato fibra di cocco. Quest’anno si effettueranno prove in serra a Terracina, Scanzano Jonico e Policoro con il lampone San Rafael, una varietà caratterizzata da frutti di grande dimensione, elevato sapore e lunga shelf-life. Inoltre, a seconda della data di trapianto, si ha la possibilità di ottenere produzioni al centro e al sud Italia in due periodi distinti: gennaio-marzo e marzo-maggio, periodi notoriamente caratterizzati da una scarsa presenza di lamponi sul mercato. Bacche di Goji - Dopo alcuni anni di sperimentazione nella sibaritide e la selezione accurata tra 42 ecotipi di Lycium barbarum si è capito che la pianta ben si sviluppa nei climi del Meridione e trae grande beneficio da alti livelli di insolazione e dalle alte temperature. La bacca è coltivata da diverse aziende in diverse regioni. C’è molta richiesta interessata alla fornitura di bacche fresche; i primi test commerciali realizzati l’anno scorso presso un paio di catene della Gdo sono stati un successo. Un produttore pugliese ha dichiarato che è necessario comunicare che in Italia e in Euro-

pa le bacche di Goji non sono disponibili solo nella versione essiccata. Mirtilli - Secondo un produttore, l’Italia dovrebbe concentrarsi di più sul mirtillo e sui berries, considerando che tra l’altro il Paese ha un importante vantaggio commerciale nella finestra temporale per l’export. L’Italia entra in produzione a giugno, per chiudere la stagione a metà agosto. Il consumo di mirtillo è in forte ascesa per le sue doti salutistiche: è un super food ricco di antiossidanti. Per questo c’è spazio commerciale, soprattutto per il prodotto fresco, che è più richiesto di quello trasformato. Fragole - La diffusione in Italia e all’estero della varietà di fragola Marisol sta rispettando in pieno le aspettative. Marisol si inserisce tra le varietà con le maggiori prospettive di crescita nel segmento della fragola di qualità, sia in Italia come all’estero. Qualità molto buona e prezzi interessanti. A Verona hanno capito che il periodo autunnale è interessante per un frutto come la fragola, che il consumatore vuole avere a disposizione tutto l’anno. Una delle varietà più impiantate per la produzione autunnale è Eva, affiancata da altre più recenti come Garda. La raccolta autunnale inizia dopo circa 35-40 giorni la piantagione (20-25 agosto) e va avanti per circa 20-25 giorni a seconda delle annate. Dalle stesse piante

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si ottiene anche la produzione primaverile, concentrata in genere fra aprile e maggio. In autunno quantitativamente è meno significativa, ma i prezzi sono sempre molto interessanti. Nord Europa - Nel nord Europa, la stagione dei piccoli frutti sta volgendo al termine. Le ultime partite di frutta domestica stanno ottenendo buoni prezzi. Ora si attende che le importazioni dall’Europa meridionale aumentino. Inoltre, soprattutto nel caso dei mirtilli, ci sono anche le importazioni dell’America Latina. I coltivatori argentini stanno affrontando dei problemi, ma cileni e peruviani sono molto più ottimisti. Anche il Messico ha buone prospettive. Più a nord, negli Stati Uniti, è stato sollevata un’allerta per le fragole. La fornitura è limitata e vi è un gap tra le stagioni. Allarme fragole negli Stati Uniti - La stagione autunnale delle fragole sta terminando. La raccolta è stata completata nella California settentrionale. Il mercato è ora in attesa che prenda il via la raccolta a Santa Maria e Oxnard. La raccolta invernale a Oxnard inizia a novembre e il volume aumenta nel mese di dicembre. La fornitura dal Messico è limitata e la Florida non arriverà sul mercato prima di altre tre o quattro settimane. di conseguenza, al momento si registra una carenza di questo frutto estivo. La domanda di fragole è decisamente superiore all’offerta. La produzione della California è limitata a causa del passaggio alle fragole invernali. Di

N° 21 - 1 dicembre 2016

conseguenza, vi è un gap nella transizione tra le varie regioni. Le fragole che sono disponibili hanno una serie di problemi di qualità, tra cui morbidezza, maturazione eccessiva e la comparsa di teste bianche e deformità. Pertanto, la shelf life non è quella a cui sono abituati gli operatori. Superficie coltivata stabile per le fragole spagnola - Quest’anno la superficie totale destinata alle fragole è in linea con quella dell’anno precedente (5.800 ettari), con una possibile riduzione nella piantagione di non più del 4 o 5%. La superficie dedicata ai mirtilli è in crescita, anche se l’impatto reale non può ancora essere stimato, dato che queste piante impiegano 3 anni per diventare commercialmente produttive dopo la messa a dimora. È previsto un aumento anche nella piantagione di lamponi e more. Al momento i coltivatori a Huelva sono in grado di rifornire il mercato con quattro tipi di piccoli frutti: fragole, mirtilli, lamponi e more. Se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli, le prime fragole potranno essere raccolte intorno a Natale. L’anno scorso, le alte temperature avute in autunno hanno fatto sì che la produzione delle prime fragole arrivasse sul mercato ai primi di dicembre. Prezzi elevati in Francia - Le stagioni nelle regioni francesi di Rodano-Alpi e Valle della Loira stanno volgendo al termine. I prezzi per le fragole di varietà Charlotte variano tra 5,80 e 6 euro per 500 grammi. I lamponi ot-

tengono quasi il doppio con appena la metà di quel volume. La quotazione per 125 grammi è pari a 12 euro e i lamponi sfusi di Rossiglione hanno un prezzo di 6 euro. I danesi pagano bene per le fragole locali - Il settore di vendita al dettaglio ha messo i prezzi talmente sotto pressione che molti coltivatori non potrebbero sopravvivere. Di conseguenza, il mercato dei piccoli frutti è nelle mani di poche grandi imprese, come ha spiegato un commerciante. I produttori restanti si trovano in una buona posizione e dato che la fornitura è scarsa, i prezzi si possono mantenere elevati. Il consumatore danese vuole frutta locale ed è pronto a pagare bene. Ciò è particolarmente vero per le fragole. Il picco della stagione dura solo tre settimane. La maggior parte del raccolto è coltivato in campo aperto, ma ci sono anche alcune piccole colture in serra, la cui stagione dura fino a ottobre. Per le colture in campo aperto il picco di stagione va da giugno ad agosto. Al momento non c’è un gap nella fornitura di fragole. Attualmente le importazioni sono effettuate dai Paesi Bassi fino a che la stagione non comincerà in Spagna e in Italia. La stagione italiana comincia nella 48ma settimana, mentre la stagione spagnola prenderà il via un paio di settimane più tardi. In vista del nuovo anno, la domanda di fragole è in aumento, raggiungendo il suo picco due settimane prima del Capodanno. I prezzi sono ancora più alti rispetto ai mesi estivi. Alla 48ma settimana, i prezzi delle fragole siciliane si attestano su circa 20 euro per 2,5 kg.

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gricoltura

Il punto sulla stagione

L’Italia vuole produrre più funghi esotici

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’Italia vuole produrre più funghi esotici - Il periodo di maggior consumo dei funghi è quello autunno-vernino. Non essendo prodotti a cielo aperto (ma in fungaie), sono una costante per tutto l’anno. Secondo un grossista di Bologna, i funghi hanno i loro consumi e le loro produzioni che sono sempre piuttosto costanti un anno per l’altro, così come bene o male è costante anche il loro prezzo. Anche quest’anno non fa eccezione, con volumi e prezzi che sono dati in linea con quelli dell’anno scorso. In questi giorni lo champignon bianco, il fungo in assoluto più consumato in Italia, è quotato tra 1,80 e 2 euro al kg. In ordine di preferenza degli italiani segue il Pleurotus che sta venendo battuto, a Bologna, tra 2,50 e 3 euro al kg. Seguono quindi nella classifica delle preferenze del consumatore italiano, il pioppino e il cornucopia,

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quotati rispettivamente a 9 e 4 euro/ kg. In Sardegna, in autunno e inverno si coltivano Champignon (bianco e crema) e Cardoncello. In primavera ed estate cala la richiesta di funghi, nonostante ci sia un gran flusso di turisti e si coltiva principalmente lo Champignon bianco. In futuro si punta a coltivare anche Pioppino, Shiitake e Pleurotus Cornucopiae ma per far apprezzare queste tre tipologie ai consumatori sarà necessario intraprendere un percorso di marketing finalizzato alla conoscenza generale dei funghi e alle loro numerose proprietà. Nei mercati all’ingrosso di Roma e Torino, i prezzi vanno da 1,70 a 1,85 euro per i prataioli bianchi a quotazioni più elevate per i funghi esotici. A Verona, i Cantarelli Galletti costano 9-14 euro/kg, il pleurotus del Veneto raggiunge i 3,20 euro/kg, mentre il Pioppino costa 10 euro/kg e il porcino raggiunge 25,50 euro/kg.

MONDO - Con l’arrivo dell’autunno nell’emisfero nord del mondo è salita la domanda di funghi. Da uno studio recente sembra che nel 2015 il mercato abbia raggiunto un valore di 35 miliardi di dollari. Tra il 2016 e il 2021 si prevede una crescita del 9,2%; nel 2021 si parlerà quindi di circa 60 miliardi di dollari. L’aumento è previsto soprattutto nei Paesi asiatici. Il consumo di funghi in Cina, Giappone e India è, infatti, considerevole. Per via della crescente attenzione verso cibi salutari e biologici, la domanda in questi Paesi crescerà ulteriormente. L’Europa rappresenta il principale mercato per i funghi coltivati, con oltre il 35% a livello mondiale. Inoltre, la richiesta è in aumento anche in Nord America; l’America Latina mostra una crescita esplosiva nella domanda di prodotto. Africa e Medio Oriente registrano un aumento ragionevole.

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