FOGLIE n.20/2020

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Agricoltura - Agroalimentare - Turismo rurale

Numero 20 - 15 novembre 2020 www.foglie.tv

RIST-ORA O MAI PIÙ Tutte le misure per agricoltura e agroalimentare previste dal decreto anti-Covid

AGRICOLTURA

Le “cassandre” del PSR Puglia Approvata riforma servizio fitosanitario nazionale AGROALIMENTARE

Il bonus “salva Made in Italy”


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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

IL MONDO DELL’AGRICOLTURA A PORTATA DI MANO MAGAZINE - WEB TV - WEBINAR

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LA STRATEGIA INTEGRATA EFFICACE CONTRO LA BOTRITE

Il posizionamento dei prodotti è da considerarsi indicativo e soggetto ad adattamenti in funzione delle realtà locali. Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia alle schede dei prodotti disponibili anche in internet; usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.).



Editoriale

Numero20 18 -- 15 15Novembre Ottobre 2020 Numero 2020

QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE Iscritto all’Albo Cooperative a Manualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore Responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Donatello Fanelli, Rino Pavone, Mara Coppola, Gianvito Gentile, Giuseppe Sciannamblo Pubblicità G.Ed.A. Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61 / 06 del 15 / 11 /2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 904 0264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazioni ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

CENTRO MEDIA REGIONALE

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DECRETO RISTORI PER AGRICOLTURA E PESCA E’ da poco in vigore il cosiddetto Decreto Ristori ( D.L. 137/2020 “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connes-se all'emergenza epidemiologica da Covid-19”). Tra le principale misure di interesse per le imprese di agricoltura e pesca si segnalano: Art. 1 - Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive (secondo le attività ATECO e le percentuali di cui all’Allegato del DL) Art. 7 - Misure di sostegno alle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura; Il provvedimento dà il via libera a contributi a fondo perduto riconosciuti "in via straordinaria e urgente" nel limite di 100 milioni per il 2020. Per rendere operativo il provvedimento è necessario un decreto del ministro delle Politiche agricole, di concerto con il ministro dell'Economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato. Regioni. In base a tale decreto saranno definiti la platea dei beneficiari ei criteri per usufruire dei benefici. All'attuazione della misura provvede l'Agenzia delle Entrate. Art. 8 - Credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda. Confermato il credito di imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda già previsto dal decreto legge Agosto. Pertanto le imprese agricole che svolgono attività agrituristiche di ristorazione e/o alloggio potranno beneficiare anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 del credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d'imposta precedente. Art. 9 - Cancellazione della seconda rata IMU Art. 10 - Proroga del termine per la presentazione del modello 770; Art. 12 - Nuovi trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga. Disposizioni in materia di licenziamento. Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione; Art. 16 - Esonero contributivo a favore delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Riconosciuto l'esonero dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti e autonomi del settore agricolo. Alle aziende agricole, della pesca e acquacoltura, compresi quelle produttrici di birra e vino è riconosciuto l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL, per la quota a carico dei datori di lavoro relativi alla mensilità di novembre. L'esonero vale anche per gli imprenditori agricoli professionali, ai coltivatori diretti, ai mezzadri e ai coloni. L'agevolazione è riconosciuta sui versamenti che i datori di lavoro devono effettuare entro il 16 dicembre 2020 relativo alla retribuzione di novembre.


15 Novembre 2020

BASF ACQUISISCE ASL

SOCIETÀ INNOVATIVA NEL SETTORE DEL BREEDING SEMENTI MELONE •L’acquisizione rafforza la posizione di BASF nel campo delle sementi di melone •In Francia lo sviluppo delle attività BASF di breeding e di produzione •Chiusura dell’acquisizione prevista il 1° gennaio 2023 BASF ha formalmente accettato di acquisire ASL, una delle aziende di breeding di melone più innovative del mondo, per continuare ad ampliare la propria posizione di partner privilegiato nella filiera ortofrutticola. L'operazione che ha coinvolto la società francese di proprietà privata con sede nei pressi di Avignone, copre tutti gli asset, compresi la produzione di sementi, i diritti di proprietà intellettuale, il germoplasma, le strutture di ricerca e sviluppo, e i collaboratori. ASL è specializzata nella produzione di sementi di melone a polpa arancione dei tipi Cantalupo e Charentais. La chiusura dell'acquisizione è prevista il 1° gennaio 2023, in modo da garantire un ade-guato trasferimento del know-how. La decisione dei proprietari di intraprendere la cessione della società al loro partner BASF, con cui collaborano da anni, garantirà la continuazione del programma di breeding di melone più innovativo.

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"Il melone rappresenta una coltura importante per l’industria globale delle sementi orticole. Il portafoglio di sementi orticole di BASF, commercializzato con il marchio Nunhems® comprende già le se-menti di melone ibride", ha dichiarato Vicente Navarro, Senior Vice President del settore delle sementi orticole di BASF. "Attraverso l'acquisizione di ASL, continuiamo a garantire ai nostri partner e Pagina 2 consumatori all’interno della filiera una pipeline dedicata al melone altamente innovativa. Sono i consumatori la ragione ultima di tutte le nostre attività aziendali e il motivo per cui vogliamo rendere accessibile e sostenibile un’alimentazione sana, coltivando e selezionando nuove varietà che soddisfino le loro aspettative in termini di gusto e convenienza." I siti produttivi e i centri di breeding delle sementi, situate nei pressi di Avignone, completeranno il network BASF di 23 stazioni di breeding di sementi orticole presenti in tutto il mondo e costituiranno la prima struttura situata in Francia dedicata ad attività di ricerca e sviluppo, come il breeding e la selezione. I dettagli finanziari dell'operazione non sono stati divulgati.


Sommario

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Editoriale Agricoltura Agricoltura Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare Agricoltura Agricoltura Agrioalimentare Agricoltura Macchine agricole

Agricoltura Zootecnia Cereali Agricoltura Agricoltura Economia Agricoltura Agricoltura

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Decreto ristori per agricoltura e pesca True PSR Approvata la riforma del servizio ďŹ tosanitario Consumate italiano Nutriform Battery Confagricoltura In G.U. il bonus salva Made in Italy A Cerignola il piu grande centro canapa Censimento api DaggiĂš, la startup che accompagna la cultura Innovagro, la Puglia e le imprese agricole Ultimo trimestre in recupero Xylella, liquidadi 67mln di euro a 121 comuni Zootecnia da latte in ripresa FAO, dal 2000 +68% per il pil agricolo Olio di famiglia compie 10 anni Agricoltura in ripresa in Puglia Persi 28.767 addetti in Puglia AGEA contro i liberi professionisti Lasciapassare per 1,2 milioni di contadini


Agricoltura

15 Novembre 2020

TRUFFE PSR, SOTTRATTE INGENTI RISORSE UE DESTINATE AD AZIENDE AGRICOLE COPAGRI PUGLIA, OPERAZIONE “GRANDE CARRO”

“Esprimiamo grande sconcerto e sgomento per gli arresti di diversi funzionari regionali e del titolare di uno dei più grandi studi di consulenza della Regione, indagati a vario titolo per diversi reati fra i quali associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione e truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che di fatto sono state sottratte ai legittimi destinatari, ovvero le aziende agricole”. Lo afferma il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista a proposito dell’operazione “Grande Carro” condotta e portata a termine dai Carabinieri del Ros.

“Chiediamo pertanto alla Regione Puglia di contribuire a fare chiarezza, istituendo una apposita commissione che, in collaborazione con le autorità preposte e con gli Organi di vigilanza e controllo, verifichi la regolarità delle procedure attualmente oggetto di ricorsi e di quelle che hanno visto coinvolti i funzionari arrestati. Non possiamo liquidare ciò che è accaduto come un riferimento del passato; la programmazione 2007-13, infatti, è organica all’attuale PSR, attraverso i trascinamenti che hanno interessato circa 150 milioni di investimenti avviati con la precedente programmazione, ma gestiti e finanziati con l’attuale PSR”, sottolinea Battista. “Chiediamo chiarezza per difendere la maggior parte delle imprese agricole, che sono estranee a queste logiche, e perché sappiamo che lo studio di consulenza al centro dell’operazione è referente per migliaia di domande del PSR; vogliamo capire il motivo per cui si sono riscontrate così tante irregolarità nella definizione delle graduatorie, che sono state annullate e riformulate senza mai mettere in discussione le procedure di selezione, giudicate dai magistrati amministrativi e viziate da palese illogicità e irregolarità”, rimarca il presidente della Copagri Puglia. “In tempi non sospetti avevamo aperto un aspro confronto con l’ex assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia, contestando una gestione poco trasparente e inefficace del PSR che aveva creato le condizioni per la presentazione di un numero sproporzionato di domande. Anche per questo è necessario un cambio di passo, che riporti fiducia nell’operato della P.A. e che dia a chi non ha avuto accesso ai contributi europei la certezza che la selezione che lo ha coinvolto sia stata corretta. La Copagri Puglia, pertanto, valuterà se sussistono gli estremi per costituirsi parte civile a tutela delle aziende agricole pugliesi associate escluse dai finanziamenti PSR 2014/2020”,

Presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista

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conclude Battista.


Agricoltura

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IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVA LA RIFORMA DEL SERVIZIO FITOSANITARIO NAZIONALE Gli schemi di decreto legislativo relativi al riordino del Servizio fitosanitario nazionale, dei settori sementi, dei fruttiferi e delle ortive, della vita hanno ottenuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri. I testi unici di riordino normativo dei settori interessati sono frutto della delega al Governo inserita nella legge di delegazione europea 2018 e sono stati elaborati nell’ambito del Comitato Fitosanitario Nazionale per l’adeguamento alle norme comunitarie. Le modifiche intervengono profondamente sulle modalità di intervento sulle emergenze fitosanitarie mediante l’elaborazione di specifici Piani di emergenza, il rafforzamento dei controlli alle importazioni e alle produzioni interne, l’individuazione di una rete laboratoristica nazionale per la diagnosi, la modifica della struttura del passaporto delle piante, ma, soprattutto, attraverso una maggiore responsabilità a carico degli operatori professionali in un’ottica di tracciabilità totale. “I cambiamenti climatici e la globalizzazione degli scambi commerciali impongono, infatti, un approccio più armonizzato e proattivo per garantire lo stesso livello di protezione fitosanitaria in tutta l’Ue e condizioni di parità per i numerosi operatori e produttori commerciali dell’Unione. Per questo – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole con delega ai servizi fitosanitari, Giuseppe L’Abbate – i nuovi regolamenti comunitari incrementano i controlli alle importazioni e alla circolazione dei vegetali e introducono strutture e procedure specifiche per una gestione più rapida ed efficace delle emergenze fitosanitarie e, inoltre, fissano i requisiti minimi delle strutture di controllo e dei laboratori nonché accrescono le responsabilità di tutte le parti coinvolte, in particolare le autorità competenti e gli operatori professionali. Le realtà regionali del Servizio fitosanitario – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – sono oggi estremamente diversificate sia per strutture che per allocazione delle risorse umane e tecniche. A fronte di questo scenario, oggi diamo concretezza ad un riordino ed una riorganizzazione che fa sì che si rendano celeri, efficienti ed efficaci gli

interventi e le misure da attuare per fronteggiare le oltre venti emergenze fitosanitarie attualmente presenti sul territorio nazionale, tra le più note Xylella fastidiosa e Cimice asiatica. I testi unici approvati – conclude Giuseppe L’Abbate – costituiscono la base normativa che, oltre ad allineare i sistemi di controllo specifici di determinati settori al sistema di controllo fitosanitario, hanno permesso di eliminare ogni duplicazione sia nelle procedure amministrative sia nei controlli, con indubbio beneficio per gli operatori che per l’intero sistema agricolo nazionale”. La riforma prevede la completa riorganizzazione del Servizio Fitosanitario Nazionale, ridefinendo competenze e responsabilità del Servizio Fitosanitario Centrale (SFC) e dei Servizi fitosanitari regionali (SFR). A ciò si aggiunge l’adozione di un Piano di emergenza nazionale, in cui definire le linee di azione, le strutture coinvolte, le responsabilità, le procedure, nonché le risorse finanziarie da mettere a disposizione in caso di ritrovamento di focolai di organismi nocivi; l’adeguamento dei posti di controllo frontalieri anche sotto il profilo delle dotazioni strumentali e di personale; la definizione di un “Piano di controllo nazionale pluriennale” in ambito fitosanitario; la designazione dei Laboratori nazionali di riferimento e dei laboratori ufficiali, con le necessarie strutture e risorse per eseguire gli obblighi previsti nel rispetto degli standard più elevati; l’identificazione delle stazioni di quarantena o di confinamento; la realizzazione di un sistema informatico, da collegare e rendere compatibile con quello in essere a livello europeo, per la raccolta e la registrazione di tutti i dati e le informazioni nonché la ridefinizione del sistema sanzionatorio.

Le misure da attuare per fronteggiare le oltre venti emergenze fitosanitarie attualmente presenti sul territorio nazionale, tra le più note Xylella fastidiosa e Cimice asiatica. 9


Agricoltura

15 Novembre 2020

CONSUMATE ITALIANO DOPO LE NUOVE MISURE RESTRITTIVE

“Acquistate i prodotti agroalimentari italiani”. E’ l’appello rivolto ai consumatori dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla vigilia delle nuove misure restrittive all’esame del governo e delle Regioni per fermare la diffusione dei contagi da Covid-19. Un analogo invito è stato rivolto nei giorni scorsi dalla federazione dei produttori agricoli francesi FNSEA ai cittadini d’Oltralpe, per sostenere il settore agroalimentare nazionale in questo periodo di lockdown. “Chiediamo anche noi un patriottismo alimentare per sostenere la filiera italiana, puntando sulla qualità. Da parte nostra, continueremo a lavorare per garantire i rifornimenti. Le imprese agricole non si fermano”. “La stretta sull’attività del canale HoReCa nel nostro Paese e a livello europeo inciderà anche sul giro d’affari dell’agricoltura e dell’industria di trasformazione” – sottolinea Giansanti – In Italia, i consumi alimentari extradomestici ammontano a circa 80 miliardi di euro l’anno e nuove restrizioni sono già state decise in Francia, Germania e Regno Unito, vale a dire i principali mercati di sbocco per il Made in Italy agroalimentare”. “Durante la prima ondata della pandemia – aggiunge il presidente di Confagricoltura – alcuni settori hanno sofferto più di altri per la chiusura di bar e ristoranti non compensata dall’aumento dei consumi domestici. E’ il caso di vini, ortofrutta di quarta gamma, salumi e carni bovine”. “L’appello a privilegiare l’acquisto di prodotti italiani – prosegue Giansanti – è rivolto anche ai centri di acquisto per la ristorazione collettiva (ad esempio ospedali e caserme)”. “Alla grande distribuzione chiediamo di organizzare l’esposizione dei prodotti alimentari in modo da rendere più visibile il Made in Italy e agevolare così le scelte dei consumatori. Abbiamo di fronte mesi particolarmente difficili”. “Il sostegno pubblico adeguato in termini di risorse finanziarie e rapido nell’erogazione risulta fondamentale, ma alcuni comportamenti degli attori economici possono contribuire ad attenuare le conseguenze della crisi e ad allentare le tensioni”.


Agroalimentare

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NUTRINFORM BATTERY, CONFAGRICOLTURA: SISTEMA CORRETTO PER IL CONSUMATORE SOSTENIAMO UNICA ALTERNATIVA A NUTRISCORE

“Il decreto che introduce il logo nutrizionale facoltativo ‘NutrInform Battery’ è una passaggio essenziale, perché si tratta di un sistema più coerente e rispettoso delle esigenze del consumatore e perché rappresenta l’unica alternativa concreta al sistema Nutriscore, che si basa invece su una classificazione fuorviante degli ingredienti”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, plaude così alla firma del decreto da parte della ministra Bellanova, che nei mesi scorsi si era presa l’impegno di portare avanti una proposta italiana fondata su solide basi scientifiche messe in relazione anche alle quantità di consumo e al fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in grado di favorire una scelta consapevole. Confagricoltura ricorda che il sistema Nutriscore, invece, classifica i prodotti destinati all’alimentazione sulla base dei contenuti di sale, grassi e zuccheri senza riferimenti alle quantità normalmente consumate e al regime alimentare, penalizzando, tra l’altro, alcune eccellenze della dieta mediterranea.

E’ il caso dell’olio di oliva, per il quale la Spagna, primo produttore mondiale, era dovuta intervenire, escludendolo dal Nutriscore, per ovviare a una classificazione con semaforo rosso nel Regno Unito e addirittura inferiore all’olio di colza in Francia. Incongruenze che vengono meno con la proposta italiana ufficializzata ieri con la firma del decreto. Confagricoltura, quindi, conferma il pieno sostegno alle iniziative in questa direzione già avviate dall’Italia in Europa, per aggregare tutto il consenso necessario sul “NutrInform Battery”, che sposa l’obiettivo della corretta informazione al consumatore.

Si tratta di un sistema più coerente e rispettoso delle esigenze del consumatore e perché rappresenta l’unica alternativa concreta al sistema Nutriscore

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Agroalimentare

IN GAZZETTA UFFICIALE IL IL BONUS SALVA MADE IN ITALY AL VIA IL CONTRIBUTO FINO A 10MILA EURO PER CIBO E BEVANDE TRICOLORE NEI MENU

Al via il contributo fino a 10 mila euro per cibo e bevande tricolore con il bonus ‘salva Made in Italy’ per l’acquisto di salumi, formaggi, pasta, passata di pomodoro e per l’olio extravergine di oliva. Questo con l’avvenuta pubblicazione nell’ultima Gazzetta Ufficiale n.277 del Decreto che fissa: “Criteri e modalità di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione istituito ai sensi dell'articolo 58 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126”.

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15 Novembre 2020 Con questo Decreto si interviene per la prima volta in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus Filiera Italia per l’acquisto di prodotti Made a sostegno della ristorazione che ha subito nel 2020 con l’emergenza Covid un taglio del fatturato del 48% che ha travolto a cascata anche l’industria alimentare e l’agricoltura. Sono stati stanziati 20 milioni di euro per l’olio extravergine che continua a risentire pesantemente gli effetti della chiusura del canale della ristorazione e degli agriturismi, con l’azzeramento del segmento dell’oleoturismo. I magazzini di stoccaggio in Puglia sono pieni di quasi 38 milioni di litri di olio extravergine di oliva, con un aumento del 180% rispetto all'anno scorso, secondo l’elaborazione di Coldiretti Puglia sulla base dei dati di 'Frantoio Italia' dell'Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole a novembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, anche a causa del blocco delle vendite per la chiusura del canale Ho.Re.Ca durante il lungo lockdown causato dall'emergenza Coronavirus. Al Fondo per la filiera della ristorazione sono stati stanziati 250 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l'acquisto di prodotti di filiere agricole e alimen-tari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario e' tenuto ad acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non puo' superare il 50 % spesa totale sostenuta mentre il contributo non puo' mai essere superiore all'ammontare complessivo degli acquisti che non può essere inferiore ai 1.000 euro ne superiore a 10.000 euro (esclusa IVA) . Del bonus potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo. I contributi sono concessi nei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis e de minimis agricolo anche con la finalità di contenere gli sprechi alimentari attraverso


Agroalimentare l'utilizzo ottimale delle eccedenze determinate anche dalla crisi di mercato. Nella lista dei prodotti sono compresi latte 100% italiano, prosciutto crudo DOP e prosciutto cotto 100% italiano, salumi vari da suino DOP e IGP da animali nati allevati e macellati in Italia, salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia, formaggi DOP o da latte 100% italiano, olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o DOP, carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia, carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia, zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana, minestrone con verdure filiera e materia prima italiana, pasta secca con grano 100% italiano, riso da risotto con riso 100% italiano, preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana, passata, polpa e pelati di pomodoro 100% italiano, sughi pronti da materia prima italiana, verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana, verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato per mense, legumi in scatola

www.foglie.tv (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana, macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana, succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana, crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano, vini DOP e IGP e aceti balsamici DOP e IGP. Su www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli postali sono partite le domande per il bonus di FilieraItaliana.

Con questo Decreto si interviene per la prima volta in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus Filiera Italia per l’acquisto di prodotti Made in Italy a sostegno della ristorazione che ha subito nel 2020 con l’emergenza Covid un taglio del fatturato del 48% che ha travolto a cascata anche l’industria alimentare e l’agricoltura.

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Agricoltura

15 Novembre 2020

A CERIGNOLA NASCE IL PIÙ GRANDE CENTRO DI TRASFORMAZIONE DELLA CANAPA D’ITALIA STIMOLO ALLA RINASCITA DELLE FILIERE KM 0 SUL TERRITORIO E AD UNA ECONOMIA STABILE

L’azienda Bio Hemp Trade e la cooperativa Palma D’oro hanno inaugurato a Cerignola, lo scorso 31 ottobre, il centro di prima trasformazione della canapa, ad oggi l’unico funzionante in Italia. Presente il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate, che ha sottolineato: “Chiudere la filiera della canapa diventa strategico per questo comparto. Farlo in Puglia, nel raggio di 100 km, è un ulteriore motivo di vanto per questa Regione che da tempo crede nel rilancio di questa coltura. Dai campi all’industria, sia essa agroalimentare, tessile o edile, è l’obiettivo primario della proposta di legge fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e approvata nel dicembre 2016 e sarà al centro del neo-costituendo tavola di filiera, a cui ho dato vita al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Con il coinvolgimento dei diversi ministeri competenti, affronteremo anche le altre questioni dibattute per addivenire ad una conclusione condivisa che possa sostenere e incentivare la filiera, creando così nuovi posti di lavoro e rendendo sempre più competitive le nostre

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imprese” Grazie agli starting material che si ricavano da questa prima lavorazione della pianta della canapa, canapulo e fibra, sarà possibile avviare anche nel nostro paese intere filiere industriali a base di canapa ad oggi non presenti nel nostro paese come quella della bioplastica, della carta o del tessile. Intanto il primo effetto è stato quello di chiudere la filiera delle case di canapa in Puglia dove, nel raggio di pochi chilometri, si passa dalla coltivazione alla prima trasformazione, all’ulteriore lavorazione per ottenere i prodotti necessari per l’edilizia, fino al loro impiego in cantiere nel nuovo complesso “Case nel verde” in via di costruzione a Bisceglie da Pedone Working con i materiali in canapa BioMat. Non bisogna dimenticare che se l’edilizia a livello globale incide per il 30/40% delle emissioni di CO2, la canapa da vita all’unica filiera costruttiva carbon negative, che toglie cioè dall’ambiente più CO2 di quella che ne verrebbe immessa.


Agricoltura Un progetto dal forte valore ambientale, che mette davvero in pratica i principi dell’economia circolare, che può essere la base per una nuova economia sostenibile nel centro-sud. “Il primo passo per tornare ai vecchi albori della canapa italiana che negli anni ’50 era il secondo produttore mondiale di canapa, è realtà”, sottolinea Pietro Paolo Crocetta di Bio Hemp Trade specificando che: “Per arrivare a questo risultato abbiamo lavorato in questi anni sia sulle tecniche di coltivazione, sia sulle tecnologie che ci avrebbero dato la possibilità di arrivare a questo traguardo. Quest’anno, dopo test continui sulla linea di produzione, siamo riusciti a raggiungere uno standard che può essere competitivo sul mercato”

Chi è Bio Hemp Trade

Bio Hemp Trade, nata nel 2016, è un’azienda

www.foglie.tv leader per la coltivazione della canapa in Italia con 600 ettari di campi coltivati nel nostro paese. Il credo dell’azienda è che la diversificazione delle attività possa portare benefici a tutta la filiera, mirando a creare un portfolio di bio-prodotti, con la valorizzazione dei sottoprodotti, dei residui e degli scarti delle produzioni agricole e la creazione di nuove filiere produttive legate alla canapa grazie alla grande superficie colturale.

Chi è Palma D’oro

La società cooperativa Palma D’oro è una cooperativa fondata nel 2013 composta attualmente da 86 soci. Dopo aver iniziato la propria attività commercializzando il pomodoro, ha continuato inserendo l’asparago come nuova coltura nel 2017 e poi la canapa nel 2019.

CENSIMENTO API, È OBBLIGO ISCRIZIONE ALL'ANAGRAFE APISTICA

I proprietari e i detentori di alveari sono tenuti al Censimento annuale nel periodo compreso tra il 1/o novembre ed il 31 dicembre di ogni anno, impegnandosi ad aggiornare la consistenza e la dislocazione di Apiari, Alveari e Sciami posseduti (ivi compresi l'indirizzo e le coordinate satellitari). A ricordarlo la FAI-Federazione Apicoltori Italiani, che richiama l'attenzione di quanti si trovino in possesso di api, specie per la quale è previsto l'obbligo di denuncia e iscrizione all'Anagrafe Apistica Nazionale del ministero della Salute.

La Federazione rende inoltre noto che chiunque fosse interessato a ricevere supporto per l'iscrizione e l'aggiornamento dei propri dati in Banca Dati dell'Anagrafe Apistica Nazionale può rivolgersi alle Sedi e Associazioni territoriali degli Apicoltori o direttamente alla FAI-Federazione Apicoltori Italiani.

La FAI evidenzia inoltre che chiunque contravvenga all'obbligo di denuncia o comunicazione di variazione della consistenza di alveari può incorrere nel pagamento di una sanzione amministrativa da 1.000 a 4.000 euro (Legge 28 luglio 2016, n. 154, art. 34, comma 2). Quanti non siano iscritti all'Anagrafe delle api, infine, non possono attribuirsi la qualifica di "Apicoltore" decadendo dal beneficio dei finanziamenti previsti per gli operatori del comparto.

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UPL ITALIA - LA DIFESA DELL’OLIVO CONTRO L’OCCHIO DI PAVONE UNA STRATEGIA COMPLETA PER LE MALATTIE FUNGINE DELL’OLIVO PER LE ESIGENZE DELL’OLIVICOLTURA DI QUALITÀ

All’interno del panorama delle molecole disponibili in alternativa ai tradizionali prodotti rameici, si assiste sempre più all’introduzione di molecole con un rischio di resistenza medio-alto. Da questo deriva quindi la necessità di creare delle strategie anti-resistenza con molecole ad azione multi-sito che siano in linea con gli elevati livelli di efficacia richiesti da un’olivicoltura altamente specializzata. Gli attuali limiti normativi impongono inoltre il rispetto del limite dei 28 kg di rame nell’arco di 7 anni. In quest’ottica, UPL Italia propone diverse soluzioni tecniche che vanno incontro a queste esigenze: Poltiglia Disperss®: è un formulato rameico di qualità, disponibile anche in versione BLU, che supera quelle che sono le caratteristiche di una semplice poltiglia bordolese, è caratterizzata da elevata selettività sulla vegetazione, rapidità di dispersione, elevata sospensività in acqua, assenza di schiuma, elevata miscibilità e soprattutto da un’elevata efficacia a dosaggi di rame inferiori del 30% rispetto ai rameici da ossicloruro. Penncozeb DG®, formulazione WG a base di Mancozeb, molecola di contatto ad azione multi-sito, caratterizzata da un ampio spettro d’azione (occhio di pavone, lebbra, cercosporiosi), perfettamente selettiva sulla vegetazione e in grado quindi di non arrestare lo sviluppo vegetativo. Tra le proprietà del mancozeb vi è inoltre la capacità di redistribuirsi sulla vegetazione in presenza di umidità o di una leggera pioggia, garantendo quindi una copertura ottimale della vegetazione.

Per queste caratteristiche, Penncozeb DG® è il prodotto ideale per il controllo dell’occhio di pavone, soprattutto da ripresa vegetativa ad allegagione, mentre per il controllo della lebbra può essere impiegato da inizio invaiatura a pre raccolta. Penncozeb DG® può essere utilizzato su olivo, con dosi da 260 a 320 mL/hL, per un solo trattamento all’anno, fino a 21 giorni prima della raccolta. Il Mancozeb, inoltre, è inserito nei disciplinari di produzione integrata della Regione Puglia per il contenimento della lebbra. Syllit, è il marchio che caratterizza gli agrofarmaci a base di Dodina della gamma UPL. Tale molecola, formulata in sospensione concentrata a 544 g/L (Syllit 544 SC) e in granuli idrodispersibili al 65% (Syllit 65), è in grado di penetrare nella foglia e quindi sia di prevenire che di curare le infezioni di occhio di pavone: le foglie, quindi, rimangono sulla pianta, evitando importanti defogliazioni e di conseguenza senza rallentare il regolare sviluppo vegetativo. Syllit, inoltre, è caratterizzato da una notevole resistenza al dilavamento: (entro due ore, infatti, penetra nei tessuti della pianta), non è soggetto a perdite di efficacia sia a basse che ad alte temperature ed è attivo anche su vegetazione bagnata. Su olivo sono ammessi due trattamenti all’anno: Syllit è impiegabile sia in prefioritura che nella fase autunnale, avendo un tempo di carenza di soli 7 giorni. Le dosi consigliate su olivo sono di 1,25-1,65 litri/ha di Syllit 544 SC, oppure di 1-1,3 Kg/ha di Syllit 65 (granuli idrodispersibili). La Dodina è presente in tutti i disciplinari di produzione integrata.

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Agroalimentare

15 Novembre 2020

DAGGIÙ: LA STARTUP CHE ACCOMPAGNA LA CULTURA DEL SUD NEL RESTO D’ITALIA

DAGGIÙ: LA STARTUP CHE ACCOMPAGNA LA CULTURA DEL SUD NEL RESTO D’ITALIA Ogni anno la percentuale di persone che lasciano il proprio paese d’origine per raggiungere diverse parti d’Italia è piuttosto alta. Secondo un report Istat, solo nel 2018 sono stati più di 117.000 i movimenti da Sud e Isole che hanno avuto come destinazione le regioni del Centro e del Nord Italia. I motivi che spingono giovani e meno giovani a trasferirsi non sono mai gli stessi: chi per lavoro, chi per studio o chi semplicemente perché alla ricerca di nuove opportunità. Una volta stabiliti nella nuova città, però, ci si accorge che una cosa manca più di tutte: la cucina e i propri prodotti tipici. Per chi sceglie di allontanarsi da casa, infatti, casa è e resterà dove si trova il cibo buono. Il “pacco da giù” è un vero e proprio gesto d’amore che viene preparato con cura da persone care, oltre che una tradizione che non smetterà mai d’esistere. Ricevere un pacco con i prodotti tipici della propria zona non è una novità, ma quale sarebbe il valore di riceverne uno a sorpresa? Ecco spiegato cosa fa Daggiù: selezionare eccellenze tipiche del Sud Italia e inserirle in una food box a sorpresa, seguendo un tema diverso ogni mese. Lo scopo della food box a sorpresa creata dalla startup Daggiù non è solo quella di far arrivare i migliori prodotti culinari nelle varie parti d’Italia, ma è soprattutto quello di sostenere e supportare i produttori del Sud,aiutandoli a farsi conoscere oltre i propri confini. Mantenere la filiera più corta possibile è

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l’obiettivo principale di Daggiù, al fine di garantire qualità e sostenibilità. Dietro l’idea di Daggiù c’è Arnaldo, un ragazzo pugliese che come molti altri giovani ha scelto di spostarsi a Milano per studiare. Come da tradizione, riceveva regolarmente il suo pacco durante gli anni di università, fino a quando, per motivi familiari, da un giorno all’altro ciò non è più avvenuto. Arnaldo, estremamente orgoglioso delle proprie origini, non si è perso d’animo e per far sì che l’emozione di ricevere i suoi prodotti del cuore non si spegnesse, ha creato Daggiù. La startup, infatti, permette a lui e a chiunque lo desideri, di farsi recapitare eccellenze gastronomiche del Sud Italia sempre diverse e a rendere la tradizione del “pacco da giù” sempre più condivisa. “Grazie a numerose interviste fatte prima di avviare la startup, ho capito che l’amore per la cultura del sud non era solo “nostra”, ma molte persone (milanesi e non) avrebbero voluto saperne di più; è nata così l’idea di Daggiù, che si differenzia dal pacco di cibo classico perché custodisce prodotti di alta qualità, con la caratteristica di essere a sorpresa” ha affermato Arnaldo Thomas Derosa, founder di Daggiù. Daggiù dà la possibilità a chiunque sia curioso di ricevere una food box a sorpresa di scegliere tra tre piani di abbonamento, il “One shot”,che consente di ricevere il pacco una sola volta; il “3 mesi” o il “6 mesi” se invece si desidera un’esperienza più immersiva.


Agricoltura

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INNOVAGRO,LA PUGLIA INTERNAZIONALIZZA LE IMPRESE AGRICOLE SUI MERCATI DI SLOVENIA, SERBIA, ALBANIA, GRECIA E CROAZIA

Lo scorso 30 ottobre si è tenuto l'Info-Day sul progetto Innovagro, una rete che vede collaborare CIA Puglia e diverse aziende agricole pugliesi con le istituzioni e il mondo imprenditoriale del comparto primario e del turismo di diversi Paesi: Slovenia, Serbia, Albania, Grecia e Croazia. Nell'info-day, si è discusso dei primi risultati ottenuti grazie agli incontri e agli scambi di esperienze e buone pratiche che hanno cominciato a costruire una rete di progetti per lo sviluppo e la cooperazione. La Puglia e le sue eccellenze produttive approdano sui mercati dell'area Adriatico-ionica grazie a CIA Agricoltori Italiani. Con la piattaforma VIBIEC e il progetto Innovagro, finanziato nell’ambito del Programma Adrion, le imprese agricole pugliesi associate a CIA Puglia avranno a disposizione un sistema di promozione innovativa a livello internazionale, attraverso il rafforzamento di una piattaforma interattiva ed il sostegno all’ingresso sul mercato internazionale. CIA Puglia ha scommesso sulla scelta di presentare i modelli agricoli dei propri associati legati al rispetto del territorio e alla valorizzazione delle capacità di integrazione con l’ambiente d il benessere sociale. Quello che offre la piattaforma è un vero e proprio accompagnamento, con un servizio utile a valorizzare le singole produzioni e a

lanciare il network del progetto Innovagro a beneficio degli associati. Ci sono piccole, medie e grandi realtà del comparto primario pugliese pronte a esportare innovazione, conquistando un mercato internazionale sempre più interessato ai nostri modelli di agricoltura sociale ed ecosostenibile. Le nostre filiere produttive, quelle con maggiore capacità di creare valore aggiunto, sono la chiave di volta per allargare gli orizzonti commerciali delle imprese pugliesi. Migliorare i margini aziendali attraverso l’attivazione di una filiera lunga, un modello di produzione ecosostenibile e l’agricoltura inclusiva. Partendo da dati concreti, CIA Puglia ha conquistato la fiducia degli operatori internazionali, primo requisito per intraprendere un percorso che vedrà protagoniste le aziende associate nelle successive tappe del progetto. Per le imprese che hanno aderito al progetto, CIA Puglia garantisce una serie di servizi, a partire dall’accompagnamento e promozione utili ad avviare attività di import/export sui nuovi mercati. Cia Puglia sta lavorando per la partecipazione ad altri progetti simili e alla relazione di un'eventuale seconda fase del progetto. Il progetto prevede l’adesione alla piattaforma on line disponibile sul https://innovagro.adrioninterreg.eu.

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Macchine agricole

15 Novembre 2020

MACCHINE AGRICOLE: ULTIMO TRIMESTRE IN RECUPERO. TRATTRICI NON OLTRE IL 9% Il mercato delle macchine agricole verso chiusura d’anno in recupero, ma resta il calo per le trattrici intorno al 9%. Stime e dati FederUnacoma che guarda all’andamento rispetto al 2019, ma anche, inevitabilmente, agli effetti della crisi da Covid. Eppure a settembre la situazione non era negativa. Si guarda a settembre scorso, infatti, come momento cruciale e con segno positivo grazie a un sostanzioso +20,7% per le trattrici. Ciò nonostante, il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno era negativo, gravato dalle forti perdite causate dal lockdown a primavera. Più nel dettaglio, secondo i dati elaborati da FederUnacoma, sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Ministero dei Trasporti, il segmento delle trattrici aveva registrato nel nono mese del 2020 un incremento netto di 260 unità (1.512 macchine immatricolate a fronte delle 1.252 dell’anno precedente), ma il bilancio complessivo era ancora in rosso (-11,8% sul 2019), nonostante il passivo fosse andato in diminuzione rispetto al primo semestre quando le immatricolazioni, a causa del blocco per la pandemia, risultavano in calo del 18%. Ora stando alle stime dei costruttori, l’ultimo trimestre dell’anno potrebbe confermare l’andamento migliorativo, con un ulteriore recupero dei volumi di vendita. Ad ipotizzare un consolidamento di questo trend è anche il Cema, l’associazione europea dei costruttori di macchine agricole, che in una recente indagine di clima ha incluso l’Italia tra

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i Paesi europei con le maggiori possibilità di ripresa per il settore della meccanica agricola. Se le immatricolazioni di mietitrebbiatrici si confermano sostanzialmente sugli stessi livelli del settembre 2019 con 33 mezzi (il dato ai nove mesi registra una flessione del 12,8%), quelle dei rimorchi registrano, invece, un incremento nel mese del 3,9% in ragione di 834 macchine immatricolate. Sempre per i rimorchi, il dato sui nove mesi (-17% sul 2019) evidenzia lo stesso trend osservato per i trattori: una forte battuta d’arresto nel primo semestre (-22,6% sul 2019), seguita da una riduzione del passivo nei successivi tre mesi, con un recupero pari a 5 punti percentuali. La ripresa ha interessato anche le trattrici con pianale di carico: sono 56 le macchine immatricolate nel mese di settembre (erano state 40 nello stesso periodo del 2019) che portano il totale dei nove mesi a 418 mezzi, con un passivo di sole 9 unità rispetto allo stesso periodo 2019, un incremento quello di settembre che di fatto compensa il calo di inizio anno causato dal lockdown. Dinamica molto simile per i sollevatori telescopici, che con 88 macchine immatricolate a settembre (65 nello stesso periodo del 2019) raggiungono un totale di 648 unità da inizio anno (-4,8% sul 2019). Anche in questo caso la tendenza registra un parziale recupero delle quote perse durante le settimane in cui le attività produttive e commerciali sono state sospese.


Agricoltura

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XYLELLA: LIQUIDATI 67 MILIONI DI EURO A 121 COMUNI CALAMITA' 2016 E 2017 ORA STRETTA SUI COMUNI PER VERIFICHE E PAGAMENTI

Liquidati 67 milioni di euro a 121 Comuni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto per la calamità causata dalla Xylella fastidiosa per gli anni 2016 e 2017. A darne notizia è Coldiretti Puglia, a seguito delle istruttorie effettuate dalle amministrazioni comunali e dopo la verifica dell’ARIF, Agenzia regionale delle arrività Irrigue e Forestali della Regione Puglia. Si tratta di 31,78 milioni di euro per l’annualità 2016 e 35,086 milioni di euro per l’annualità 2017 delle indennità compensative riconosciute agli agricoltori per la grave calamità causata dalla Xylella fastidiosa – aggiunge Coldiretti Puglia – risorse liquidate a 4 Comuni della provincia di Taranto, 20 della provincia di Brindisi e 97 in provincia di Lecce.

a partire dal 7 dicembre prossimo, i tempi sono stretti, resi ancora più stringenti dall’emergenza Covid”,

“Dopo il pressing di Coldiretti affinché venisse garantito agli agricoltori il ristoro per la calamità subita nel 2016, bisogna fare in fretta per non perdere le risorse da spendere entro il 31 dicembre. Ora è indispensabile e urgente che i Comuni interessati procedano tempestivamente alle verifiche di DURC, anagrafica tributaria e antimafia delle aziende ricadenti nell’area delimitata a cui è stato riconosciuto lo stato di calamità.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica con un danno stimato di 1,6 miliardi di euro, lavorativa con 5mila posti di lavoro persi, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

afferma Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce. Il Decreto attuativo relativo alle indennità compensative contempla le annualità 2017, 2018 e 2019, ma il provvedimento ha ricompreso anche l’annualità 2016, per cui è possibile utilizzare il regime di esenzione del 2015, utilizzando parte delle risorse del Piano per le calamità e destinandole agli interventi compensativi, ma serve di fare in fretta, perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre 2020, sennò andranno perse.

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Zootecnia

LA ZOOTECNIA DA LATTE PROTAGONISTA DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

PROGRAMMA DI RIFORME A LUNGO TERMINE

Alle inevitabili conseguenze del lockdown affrontato per fronteggiare l'avanzata della pandemia Covid-19, per la zootecnia da latte italiana anche il 2021 si prospetta poco roseo. Sembrerebbe, infatti, che si assisterà ad un calo del prezzo che scenderà sino a 355 euro per 1.000 litri. Le preoccupazioni per il futuro del comparto sono emerse nel corso di una interrogazione parlamentare, a cui ha risposto il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L'Abbate, dove sono state sollevate richieste sugli interventi di sostegno previsti alla luce dei nuovi finanziamenti comunitari.

15 Novembre 2020 Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un programma di riforme a lungo termine da realizzare grazie ad un sostegno finanziario su larga scala ad investimenti pubblici in grado di rendere le economie degli Stati membri più resilienti e meglio preparate per il futuro. Investimenti e riforme dovranno essere incentrate sulle sfide e sulle esigenze connesse alla transizione verde e digitale. In quest'ottica, tra le proposte avanzate dal Ministero delle Politiche Agricole, vi sono i contratti di filiera e di distretto a cui riservare almeno 1 miliardo di euro. Il rafforzamento dei rapporti tra produzione agricola e mondo della trasformazione e commercializzazione, al fine di realizzare una più equa distribuzione del valore è uno degli obiettivi più importanti per il comparto della zootecnia da latte , risorse adeguate saranno rivolte ad aumentare il tasso di innovazione delle aziende, alla promozione e alla pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, alla ricerca e sperimentazione. Il miglioramento dei rapporti di filiera incentiverà, inoltre, il contrasto al caporalato nella misura in cui la promozione di un tessuto di aziende agricole sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale è essenziale per assicurare condizioni di lavoro dignitose. Gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza si sommano alle azioni già intraprese a livello comunitario e italiano come la concessione di aiuti all'ammasso privato di burro, latte scremato in polvere, formaggi DOP che ha contributo a stabilizzare il mercato dopo la chiusura del canale Ho.re.ca. A ciò si aggiungono le risorse stanziate per il Fondo nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, fortemente potenziato nel corso del 2020 nonché, infine, l'esonero contributivo per i mesi di gennaio-giugno 2020 a favore di tutti gli allevatori.

Si assisterà ad un calo del prezzo che scenderà sino a 355 euro per 1.000 litri. 22


Cereali

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FAO, DAL 2000 +68% PER PIL AGRICOLO GLOBALE. UN TERZO DELLA PRODUZIONE SONO CEREALI Da inizio millennio la produzione agricolaha conosciuto una crescita rilevante, aumentando il suo contributo al prodotto interno lordo mondiale. Ma più della produzione è aumentato il commercio globale: il suo volume è quasi quadruplicato. La tendenza dei principali indicatori economici del settore primario è stata rilevata dalla Faoche ha pubblicato il suo ultimo Annuario statistico. Una sintesi degli elementi più importanti dell’agroalimentare mondiale, dalle materie prime alla sicurezza alimentare all’impatto ambientale con riferimento al periodo 2000-2018.In questi diciotto anni il contributo in termini di valore aggiunto dell’agricoltura al Pil mondiale è salito del 68%. Tuttavia la sua quota del Pil resta stabile intorno al 4%. Se l’Asia la fa da padrone con il 63% del valore aggiunto complessivo nel 2018, l’Africaha conosciuto invece la crescita maggiore raddoppiando il suo valore in questo ventennio scarso. Tuttavia il numero dei lavoratori in agricoltura è diminuito dal 40% al 27% del totale della forza lavoro, in particolar modo in Europa dove è impiegato solo il 5,3% dei lavoratori. ProduzioneL’output delle colture primarie ha raggiunto i 9,2 miliardi di tonnellatenel 2018, circa il 50% in più rispetto al 2000. Dietro questo andamento l’incremento dell’utilizzo di alcuni fattori (risorse irrigue, pesticidi e fertilizzanti), un miglioramento delle pratiche agricole e l’impiego di colture ad alto rendimento. Sono aumentati anche gli ettari coltivabili (+75 milioni tra 2000 e 2017).La categoria che ha fatto registrare la crescita più elevata è stata quella dei semioleosi, pari all’88%. La metà dell’intera produzione agricola è costituita invece da sole quattro materie prime: canna da zucchero, mais, grano e riso.

Di queste i maggiori produttori rappresentano una consistente quota della produzione globale: il Brasile per la canna da zucchero, la Cina per il riso, gli Usa per il mais (e la soia). Anche sul fronte della trasformazione ci sono sempre pochi Paesi che controllano una parte consistente di quel mercato, ad esempio per l’olio di soia sono la Cina, gli Usae il Brasile: è loro oltre il 60% della produzione. Addirittura sfiora il 90% la quota di olio di palma prodotto da Indonesia, Malesia e Thailandia.Un terzo della produzione di beni agricoli primari sono cereali, una proporzione pressoché invariata dal 2000. Nel 2001 c’è stato il sorpasso tra riso e mais, in terza posizione il grano. Anche in questo caso pochi Paesi controllano una larga parte della produzione: il 60% per il mais è nelle mani di Usa, Cina e Brasile; India, Cina e Russia controllano più del 40% dell’output di granomentre per la soia si arriva all’80% solo contando Usa, Brasile e Cina.CommercioSe la produzione è cresciuta, il commercio globale lo ha fatto ancora di più. Il suo valore è quasi quadruplicato. Per quantità il tipo di alimento più commercializzato sono i cereali: Europa e America del Nord e del Sud sono i principali esportatori mentre l’Asia è il primo mercato di destinazione. L’export di cereali ha toccato la quota record di 481 milioni di tonnellate nel 2018, +76% sul 2000. Dominano grano, mais e riso, che insieme fanno l’86% dell’export totale(rispettivamente 40%, 36% e 10%). E se riso e grano sono rimasti stabili, per il mais c’è stato un rialzo del 6% tra 2000 e 2017. Spesso produttori ed esportatori coincidono come nel caso del mais (Usa, Brasile e Argentina) mentre per il grano ci sono delle variazioni: i Paesi che esportano di più sono infatti Russia, Canada e Usa (la Cina ha una forte proiezione al mercato interno).

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Agricoltura

OLIO DI FAMIGLIA COMPIE 10 ANNI E CHIAMA A RACCOLTA GLI AMATORI OLIVICOLI IL CONCORSO MONOPOLITANO SI ARRICCHISCE DI EVENTI COLLATERALI

X^ anniversario per il concorso monopolitano “Olio di Famiglia – Oli preziosi da olivicoltori dilettanti”. Dal primo novembre si dichiara ufficialmente aperta l’edizione 2020-2021 della seguitissima gara che, quest’anno, prevede un ricco ventaglio di progetti collaterali. Tante le novità tra mille difficoltà, nonostante la pandemia da virus COVID-19 e le conseguenti restrizioni. Seppure con uno spirito diverso e con le dovute prescrizioni sanitarie, la campagna olivicola 2020 è in pieno svolgimento; per gli olivicoltori professionisti e dilettanti/hobbisti è tempo di raccolta e di olio “extravergine”. Poi per gli autoconsumatori, è anche il momento di “mettere a frutto” quanto appreso in questi 10 anni di “Olio di Famiglia”. Si perché, la lungimirante iniziativa nata da un’idea di Mimmo Lavacca dell’Ass. TerraSud, non è una competizione fine a se stessa, tra dilettanti allo sbaraglio, ma si conferma un prezioso appuntamento di divulgazione sulla cultura olivicola e oleica. Infatti, la grande famiglia dei “produttori non professionisti” ha trovato nello staff tecnico di “Olio di Famiglia” un costante riferimento per accrescere il sapere in materia di produzione, trasformazione, conservazione e consumo di olio evo. “Lo scopo del concorso – spiega Mimmo Lavacca – oltre a classificare il miglior olio evo, è quello di dare una serie di informazioni utili agli olivicoltori, al fine di migliorare il proprio olio e di rendere più proficuo il proprio lavoro” Un progetto che mira a valorizzare quindi le produzioni di olio evo da agricoltura famigliare, un modello di conduzione agricola fondata sul lavoro e sulle capacità dei piccoli nuclei famigliari. Una realtà molto diffusa nel nostro Paese, in grado di assicurare un uso sostenibi

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15 Novembre 2020 le delle risorse e delle energie, di promuovere un’agricoltura e un’alimentazione legate alle specificità e varietà dei luoghi. “Di qui l’idea – prosegue Lavacca – di accendere una luce su questo spaccato produttivo olivicolo che svolge un importante ruolo economico, sociale ed ambientale”. Le famiglie tradizionalmente legate alla cura doviziosa degli oliveti, per la produzione di olio da destinare all’autoconsumo, rappresentano di fatto un presidio sul territorio, determinante per la salvaguardia di paesaggio e ambiente dall’incuria generalizzata. Come ogni anno il concorso si rivolge alle famiglie e a tutti i cittadini che producono olio evo in Italia e nei Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo, che svolgono attività diversa da quella di agricoltore a titolo principale. Il programma 2020-2021 prevede: - la raccolta di campioni e la successiva classificazione dell’olio attraverso analisi chimiche e sensoriali; - la partecipazione ad OLIOOFFICINA Festival di Milano; - con FONAGRI il racconto del mondo agricolo italiano tramite lo sguardo degli studenti di scuola secondaria superiore, che devono produrre dei brevi video con lo smartphone. Tre i temi principali, gli agricoltori, le produzioni, il territorio rurale; - DALL’OLIVO ALLA TAVOLA, iniziativa che si rivolge ai cittadini e consumatori con l’intento di fornire utili informazioni sulla qualità degli oli attraverso assaggi amatoriali degli extravergini d’oliva, nonché notizie sulle modalità di produzione, trasformazione, conservazione ed etichettatura degli oli; - Il LABORATORIO DELL’OLIO vuole essere un momento di approfondimento su una serie di tematiche che riguardano l’olivicoltura italiana con studiosi ed esperti del settore; - SCUOLA AGRICOLA E OLIVICOLTORI DILETTANTI si rivolge agli olivicoltori dilettanti con l’obbiettivo di fornire informazioni tecnicoscientifiche utili alla loro passione olivicola.


Agricoltura

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Le lezioni avranno lo scopo di accrescere il bagaglio culturale olivicolo, a partire dalle buone pratiche agronomiche; - FESTA DI FINE CONCORSO prevede un evento pubblico cittadino con concerto e mercato degli olivicoltori, oltre ad un evento privato con proclamazione dei vincitori e consegna degli attestati di partecipazione. In programma un brindisi di fine concorso alla Masseria Lama dei Taveri delle Sorelle Barnaba. Concorrono alla realizzazione di “Olio di Famglia – Oli preziosi da olivicoltori dilettanti”: il Comune di Monopoli, Olioofficina Festival, Chemiservice, Talenti del Gusto, Az. Agricola Sorelle Barnaba, ADOC Puglia, COOPAGRI, COMPULAB PARTNER IN. Per info: tel 3389257741 – www.oliodifamiglia.org

Paola Dileo

Foglie Tv vuole condividere con voi con i propri utenti uno spazio dedicato al confronto dei prezzi in Puglia sull’andamento del mercato dell’olio all’ingrosso. Ogni giovedì sul nostro sito www.foglie.tv potete trovare i prezzi aggiornati.

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Agricoltura

15 Novembre 2020

L’AGRICOLTURA È IN RIPRESA IN PUGLIA DOPO UNA COSTANTE FLESSIONE DEL NUMERO DELLE AZIENDE

L’agricoltura è in ripresa in Puglia. Dopo una costante flessione del numero delle aziende, si sta registrando, in questi mesi, una sorprendente inversione di tendenza, che lascia ben sperare. Come riporta Cia-agricoltori italiani della Puglia, è questo il quadro che emerge dall’ultimo studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi, che ha preso in esame tutte le imprese attive, escludendo quelle fallite o cessate, iscritte al “Registro Imprese” delle Camere di commercio pugliesi. Anche se nell’ultimo decennio, in Puglia, si sono perse ben 11.785 aziende agricole (erano 88.943 al 30 settembre 2010), durante il lockdown e nei mesi a seguire sono aumentate di 716 unità (erano 76.442 al 29 febbraio scorso) ed ora sono 77.158. Attualmente, rappresentano il 23,5 per cento del totale delle imprese attive pugliesi (328.881). Ben 22.966 hanno sede legale in provincia di Foggia; 18.455 sono ubicate in quella di Bari; 10.474 in quella di Taranto; 8.913 in quella di Lecce; 8.856 in quella di Barletta-Andria-Trani; 7.335 in quella di Brindisi (e altre 159 senza indicazioni della rispettiva provincia). “L’agricoltura rappresenta quasi un quarto delle imprese complessivamente attive nella nostra regione”, sottolinea Raffaele Carrabba, presidente di Cia-agricoltori italiani della Puglia. Il settore primario può rappresentare un’importante opportunità di fare impresa, un comparto che, dopo anni, finalmente torna ad essere dinamico e vitale, oltre che strategico per l’economia, il turismo e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani.

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«In un quadro congiunturale complesso, anche la riforma della Politica agricola comune (PAC) deve dare risposte concrete per la crescita e la sostenibilità delle aziende agricole che, a loro volta, necessitano di figure professionali nuove e specializzate al fine di poter spingere sull’innovazione. Ad oggi, infatti, non tutti i territori e non tutte le imprese riescono a viaggiare alla stessa velocità e chi rimane indietro spesso fatica a tenere il passo degli altri. Sono necessarie, perciò, nuove e più equilibrate regole, al fine di sostenere anche le aziende agricole di piccole e medie dimensioni che si trovano a competere sui mercati globali», spiega Carrabba. Agricoltura e tecnologia sono un binomio senza tempo. Nell’epoca dell’emergenza pandemica, l’agricoltura deve centrare nuovi obiettivi, come l’utilizzo, senza sprechi, delle risorse idriche (il 70 per cento dell’acqua dolce globale viene drenata dall’agricoltura), la fertilità del terreno (attraverso la riduzione delle superfici coltivate intensamente) e il miglioramento della resa (con sensori tutor che monitorano il terreno); ed ancora, lo sviluppo di applicazioni che vanno dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio del consumo di carburanti. Il settore primario necessita di nuove figure professionali per il crescente ricorso all’automazione, all’intelligenza artificiale, alle machine learning, ai droni e non solo.


Agricoltura

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La tabella completa Ate

descrizione attivitĂ

11 111

Brin-

Fog- Lec

Ta-

n.

totale al

d.

30/09/2020

ri

t

disi

gia

ce

ranto

100

27

54

102

7

13

coltivazione di colture agricole non permanenti

639

275

433

1.398

322

251

6

3.324

coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi da granella

2.8

e semi oleosi

01

567

203

523

561

1

15.832

595

913

2.382

1.730

488

13

7.264

1

144

co 1

Ba Ba

coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi

113 coltivazione di ortaggi e meloni, radici e tuberi

1.1 43

11.17 6

303

115 coltivazione di tabacco

8

116 coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili

6

2

5

5

18

3

119 floricoltura e coltivazione di altre colture non permanenti

301

44

49

84

270

94

1

843

4.7

2.8

34

49

2.406

914

758

2.096

10

13.767

2.1

1.9

19

66

556

2.229

557

3.261

3

10.691

12

coltivazione di colture permanenti

121 coltivazione di uva

39

122 coltivazione di frutta di origine tropicale e subtropicale

1

123 coltivazione di agrumi

33

3

5

19

29

1.115

1.204

124 coltivazione di pomacee e frutta a nocciolo

287

322

2

24

1

14

650

457

90

24

48

40

46

705

3.6

1.8

31

01

2.253

2.820

3.727

1.241

125

coltivazione di altri alberi da frutta, frutti di bosco e frutta in guscio

126 coltivazione di frutti oleosi 127 coltivazione di piante per la produzione di bevande 128

129

coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche coltivazione di altre colture permanenti (inclusi alberi di natale)

1

153

1

2

3

1

12 4

15.597 3

16

6

5

2

12

3

44

35

9

27

9

16

18

114

13

riproduzione delle piante

63

13

18

20

31

19

164

14

allevamento di animali

22

5

6

15

14

19

81

315

8

26

228

110

186

873

17

5

2

141

25

141

allevamento di bovini e bufale da latte, produzione di latte crudo

142 allevamento di bovini e bufalini da carne

27


Economia

15 Novembre 2020

«PERSI» 28.767 ADDETTI IN PUGLIA LA PERDITA DEI POSTI DI LAVORO È DOVUTA AL MANCATO RINNOVO DEI CONTRATTI A TERMINE, MA NON SOLO

«Persi» 28.767 addetti in Puglia. Vale a dire il tre per cento della forza lavoro. È quanto emerge dallo studio condotto dall’Osservatorio Economico di Aforisma School of Management, riferito al terzo trimestre di quest’anno (luglio-settembre). La perdita di tanti posti di lavoro è dovuta, principalmente, al mancato rinnovo dei contratti a termine e alla forte stagionalità del settore turistico-ricettivo, in gran parte compromessa dal Covid-19. «L’analisi per settori e per province – spiega lo studio – consente di comprendere quali siano i comparti e quali siano le aree più colpite dalla recessione economica, innescata dal nuovo coronavirus. Prendendo in esame le imprese attive ed escludendo quelle cancellate o sottoposte tuttora a procedure concorsuali, la più penalizzata è la provincia di Foggia che ha perso ben 8.663 addetti, pari ad un tasso negativo del 5,7 per cento: da 151.244 unità lavorative a 142.581. Seguono, in termini percentuali, la provincia di Brindisi, con una flessione del -4,7 per cento (da 87.998 a 83.904, ovvero 4.094 addetti in meno); quella di Lecce, con un decremento del -3,6 per cento (da 177.535 a 171.124, ovvero 6.411 addetti in meno); quella di Taranto, con un calo del -2 per cento (da 122.785 a 120.299, ovvero 2.486 addetti in meno); quella di Bari e Barletta-Andria-Trani, con una contrazione del -1,8 per cento (da 405.899 a 398.786, ovvero 7.113 addetti in meno). Nelle aziende attive pugliesi – evidenzia Stasi – si contano 916.694 addetti. La media è di 2,8 addetti per impresa, considerato che le attività economiche

28

attive, iscritte al «Registro Imprese» delle Camere di commercio della Puglia, sono 328.881. Il sistema produttivo pugliese è caratterizzato, nel complesso, dalla forte presenza di ditte individuali e micro-imprese, considerato che la media per impresa non arriva neppure alle tre unità lavorative». In particolare, gli addetti nelle «attività dei servizi di alloggio e ristorazione» sono diminuiti di 14.282 unità, pari ad un tasso negativo del 14,2 per cento (da 100.362 a 86.080). Nell’agricoltura, si registrano 9.247 addetti in meno (da 110.942 a 101.695, ovvero l’8,3 per cento in meno). Nel manifatturiero, «scomparsi» 2.262 addetti (da 148.383 a 146.121). In termini percentuali, a pagare di più sono le «attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento», che hanno avuto un calo del 16,3 per cento (da 13.743 a 11.505, cioè meno 2.238 addetti).In difficoltà anche il commercio che ha «perso» 2.088 addetti (da 207.262 a 205.174); le attività di noleggio e delle agenzie di viaggio (-1.395 addetti; da 59.498 a 58.103); le attività professionali, scientifiche e tecniche (-252 addetti; da 20.545 a 20.293); i servizi di informazione e comunicazione (-184 addetti, da 18.397 a 18.213). In controtendenza, la sanità e l’assistenza sociale (+1.034 addetti; da 43.394 a 44.428, pari ad un incremento del 2,4 per cento); le costruzioni (+976 addetti; da 89.571 a 90.547); il trasporto e il magazzinaggio (+845 addetti; da 54.114 a 54.959); le attività finanziarie e assicurative (+347; da 19.405 a 19.752).


Economia

www.foglie.tv Addetti

Puglia

Var.% Var. 30/09/2020 30/09/2020 su su 31/12/2019 31/03/2020 30/06/2020 30/09/2020 30/06/2020 30/06/2020 A - Agricoltura, silvicoltura e pesca 108.789 111.184 110.942 101.695 -8,3% -9.247 B - Estrazione di minerali da cave e miniere 1.225 1.227 1.237 1.199 -3,1% -38 C - Attività manifatturiere 147.945 148.943 148.383 146.121 -1,5% -2.262 D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 3.717 3.735 3.688 3.677 -0,3% -11 E - Fornitura di acqua, trattamento dei rifiuti e risanamento 14.012 13.933 14.030 13.956 -0,5% -74 F - Costruzioni 89.183 89.907 89.571 90.547 1,1% 976 G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli 208.965 208.925 207.262 205.174 -1,0% -2.088 H - Trasporto e magazzinaggio 54.331 54.661 54.114 54.959 1,6% 845 I - Attività dei servizi alloggio e ristorazione 102.127 100.707 100.362 86.080 -14,2% -14.282 J - Servizi di informazione e comunicazione 19.635 18.647 18.397 18.213 -1,0% -184 K - Attività finanziarie e assicurative 19.454 19.495 19.405 19.752 1,8% 347 L - Attività immobiliari 5.683 5.718 5.676 5.563 -2,0% -113 M - Attività professionali, scientifiche e tecniche 20.071 20.599 20.545 20.293 -1,2% -252 N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 59.235 60.558 59.498 58.103 -2,3% -1.395 O - Amministrazione pubblica e difesa - assicurazione sociale obbligatoria 31 31 31 27 -12,9% -4 P - Istruzione 6.598 6.660 6.590 6.620 0,5% 30 Q - Sanità e assistenza sociale 43.129 43.543 43.394 44.428 2,4% 1.034 R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 13.936 13.760 13.743 11.505 -16,3% -2.238 S - Altre attività di servizi 28.070 28.099 27.879 27.886 0,0% 7 T - Produzione di beni indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie 3 3 3 3 0,0% 0 X - Imprese non classificate Totale attività economiche

609 946.748

840 951.175

711 945.461

893 916.694

25,6% -3,0%

182 -28.767

Var.% Var. 30/09/2020 30/09/2020 su su 31/12/2019 31/12/2019 -6,5% -7.094 -2,1% -26 -1,2% -1.824 -1,1% -40 -0,4% -56 1,5% 1.364 -1,8% -3.791 1,2% 628 -15,7% -16.047 -7,2% -1.422 1,5% 298 -2,1% -120 1,1% 222 -1,9% -1.132 -12,9% -4 0,3% 22 3,0% 1.299 -17,4% -2.431 -0,7% -184 0,0% 0 46,6% -3,2%

284 -30.054

fonte: elaborazioni Osservatorio Economico AFORISMA su dati Infocamere

Bari e Bat 31/12/2019 31/03/2020 30/06/2020 30/09/2020 A - Agricoltura, silvicoltura e pesca

35.317

Var.% Var. 30/09/2020 30/09/2020 su su 30/06/2020 30/06/2020 -7,0% -2.639

Var.% Var. 30/09/2020 30/09/2020 su su 31/12/2019 31/12/2019 -5,3% -1.964

37.281

38.015

37.956

431

427

415

418

0,7%

3

-3,0%

-13

C - Attività manifatturiere

67.060

67.812

67.474

66.871

-0,9%

-603

-0,3%

-189

D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

1.246

1.256

1.256

1.220

-2,9%

-36

-2,1%

-26

E - Fornitura di acqua, trattamento dei rifiuti e risanamento

5.316

5.219

5.243

5.275

0,6%

32

-0,8%

-41

F - Costruzioni

38.723

39.092

39.044

40.046

2,6%

1.002

3,4%

1.323

G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli

88.446

88.728

88.076

86.914

-1,3%

-1.162

-1,7%

-1.532

H - Trasporto e magazzinaggio

28.091

28.293

28.014

29.023

3,6%

1.009

3,3%

932

I - Attività dei servizi alloggio e ristorazione

38.481

38.866

38.841

34.392

-11,5%

-4.449

-10,6%

-4.089

J - Servizi di informazione e comunicazione

11.312

11.644

11.485

11.404

-0,7%

-81

0,8%

92

K - Attività finanziarie e assicurative

9.097

9.111

9.065

9.107

0,5%

42

0,1%

10

L - Attività immobiliari

2.815

2.854

2.846

2.854

0,3%

8

1,4%

39

M - Attività professionali, scientifiche e tecniche

11.695

12.070

12.040

11.736

-2,5%

-304

0,4%

41

N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

27.708

27.356

26.744

27.107

1,4%

363

-2,2%

-601

B - Estrazione di minerali da cave e miniere

24

24

24

20

-16,7%

-4

-16,7%

-4

P - Istruzione

3.181

3.161

3.095

3.052

-1,4%

-43

-4,1%

-129

Q - Sanità e assistenza sociale

16.797

17.062

17.125

17.700

3,4%

575

5,4%

903

R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento

5.500

5.493

5.503

4.639

-15,7%

-864

-15,7%

-861

S - Altre attività di servizi

-160

O - Amministrazione pubblica e difesa - assicurazione sociale obbligatoria

11.509

11.486

11.361

11.349

-0,1%

-12

-1,4%

X - Imprese non classificate

331

361

292

342

17,1%

50

3,3%

11

Totale attività economiche

405.044

408.330

405.899

398.786

-1,8%

-7.113

-1,5%

-6.258

fonte: elaborazioni Osservatorio Economico AFORISMA su dati Infocamere

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Agricoltura

15 Novembre 2020

AGEA CONTRO I LIBERI PROFESSIONISTI L’ESPULSIONE DEI TECNICI PER “OBBLIGO EUROPEO”

Il tentativo di AGEA di eliminare i liberi professionisti dal settore di attività di CAA (cioè di eliminazione dal mercato dei soggetti più preparati per sostituirli con altri, senza alcun titolo di studio specifico e reale preparazione, peraltro definendo questa operazione “innalzamento delle garanzie procedimentali”. Se non altro AGEA dimostra senso dell’umorismo) è approdata in Parlamento, venendo il caso sollevato da diversi Deputati -non solo di opposizione- durante l’Audizione svolta dalla Ministra Teresa Bellanova in ordine alla nuova PAC. La Ministra, pur assumendo l’impegno di discutere della vicenda con il Direttore di AGEA Gabriele Papa Pagliardini (cioè con il pervicace esecutore dell’espulsione dei liberi professionisti. Il che equivale a chiedere all’oste se il suo vino è buono. Ma tant’è), ha peraltro affermato che il comportamento di AGEA sarebbe pressochè obbligato, in quanto dettato dall’osservanza alla disciplina comunitaria ed agli indirizzi della Commissione Europea: peccato però che quella disciplina non esista e quegli indirizzi nessuno li abbia mai visti. E qui sorge un problema: escludendo che la Ministra Bellanova voglia prendere in giro il Parlamento ed altrettanto che si inventi risposte a casaccio, chi le ha dato quelle informazioni non vere?

30

Chi cerca di nascondere dietro una cortina fumogena di fake news le vere ragioni per cui si vogliono eliminare i liberi professionisti? “Mi auguro -ha comunicato Roberto Orlandi Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati- che la Ministra Bellanova, persona che stimo per la sua storia personale, voglia adesso chiedere conto a chi l’ha scorrettamente informata e prenda i provvedimenti conseguenti. La verità è che non c’è, e nemmeno potrebbe esserci, una richiesta europea di “eliminare” i liberi professionisti dai CAA. Nulla di tutto questo. Ci smentiscano, se sono in grado! Ci mostrino questa fantomatica “disciplina” europea. Vi è invece un preciso disegno, portato pervicacemente avanti dal Direttore di AGEA che risponde a logiche inconfessabili. O perlomeno finora non confessate, perchè un motivo per tutto questo dovrà ben esistere!” Sia chiaro che il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati si batterà con tutte le sue forze, in ogni sede e con ogni strumento lecito, in difesa del diritto al lavoro di ogni libero professionista, quello stesso diritto al lavoro sancito dall’art. 4 della Costituzione e che dovrebbe stare al primo posto dell’azione del Governo e delle Agenzie governative. Anche di AGEA, che pare essersene dimenticata.


Agricoltura

15 Novembre 2020

IN TEMPI DI COVID-19 LASCIAPASSARE A 1,2 MILIONI CONTADINI PER HOBBY Via libera agli spostamenti per 1,2 milioni di italiani che fanno gli agricoltori solo per passione coltivando appezzamenti di terreno pubblici o privati per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po' di tempo all'aria aperta. Secondo la faq pubblicata sul sito del Governo chiarisce che anche nelle zone rosse e arancioni "e' consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione. La cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, integra il presupposto delle esigenze lavorative, contemplato per le zone "arancioni" e "rosse" dagli artt. 2 comma 4 lett. a), e 3, comma 4, lett. a), del Dpcm 3 novembre 2020. Quindi la coltivazione del terreno per uso agricolo e l'attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento dell'area coltivata.

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