FOGLIE n.18/2020

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Agricoltura - Agroalimentare - Turismo rurale

Numero 18 - 15 ottobre 2020 www.foglie.tv

LA NOMINA PIÙ VELOCE DEL WEST Emiliano sceglie Donato Pentassuglia come assessore regionale all’agricoltura prima di nominare la nuova giunta

AGRICOLTURA

Uva da tavola, export in crecita + 25% Xylella, a Monopoli 58 piante infette AGROALIMENTARE

Vino italiano, il Covid non ferma le vendite negli USA


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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

IL MONDO DELL’AGRICOLTURA A PORTATA DI MANO MAGAZINE - WEB TV - WEBINAR

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Editoriale

Numero 18 - 15 Ottobre 2020

QUINDICINALE DI AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE Iscritto all’Albo Cooperative a Manualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore Responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Donatello Fanelli, Rino Pavone, Mara Coppola, Gianvito Gentile, Giuseppe Sciannamblo Pubblicità G.Ed.A. Giuseppe Sciannamblo Gianvito Gentile Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61 / 06 del 15 / 11 /2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 904 0264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazioni ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

CENTRO MEDIA REGIONALE

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VELOCITÀ DI NOMINA UGUALE VELOCITÀ DI AZIONE? 15 Ottobre 2020 - Copertina In Puglia c'è ancora la vecchia giunta in carica, perché non è ancora stato proclamato ufficialmente il Consiglio regionale, ma il nuovo assessore all'Agricoltura - il consigliere Donato Pentassuglia - è già stato nominato dal presidente Michele Emiliano. La Corte di appello di Bari non ha ancora ricevuto tutti i dati da tutte le sezioni elettorali e pertanto non è ancora nelle condizioni di procedere. E in questi giorni il riconfermato presidente Emiliano non ha voluto nominare la nuova giunta, perché lo Statuto prevede che l'80% dei componenti dell'organo di governo deve essere eletto in Consiglio regionale. "Se non so con certezza chi sono tutti i consiglieri, come faccio a nominare la giunta?" aveva detto alcuni giorni fa il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti. Ma nei giorni scorsi, dall'ufficio stampa della Regione Puglia giunge una nota che mette in chiara luce quale sia l'urgenza con la quale l'ente ha necessità di affrontare i problemi dell'agricoltura pugliese. "Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha nominato il consigliere regionale Donato Pentassuglia nuovo assessore regionale all'Agricoltura" vi è scritto testualmente. Ora toccherà vedere se la stessa celerità verrà utilizzata per le priorità del settore che sono gli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle infrastrutture idriche, la Xylella, l'innovazione del mondo rurale, il Piano di sviluppo rurale e la Politica agricola comune, la ristrutturazione e l'adeguamento della struttura del Dipartimento agricoltura.


15 Ottobre 2020

GAL TRULLI BARSENTO E PROGETTO TAGS: L'IMPORTANZA DELL'INNOVAZIONE NELL'AGROFOOD Interreg Italia-Grecia, nel Comune di Sammichele di Bari

Il Gal Trulli e Barsento ha organizzato nell'ambito del progetto TAGs un workshop sull'importanza dei servizi di innovazione tecnologica e di business per i gruppi di azione locale nel settore agrofood. Presso il castello Caracciolo di Sammichele di Bari l'incontro ha visto i significativi interventi, sia in presenza nel rispetto delle norme anti Covid che online, di diversi professionisti che hanno affrontato temi come agricoltura di precisione, droni, stazionimeteorologiche, gestione del raccolto tramite rilevamento prossimale, carbon e wate footprint dei sistemi agroalimentari sostenibili secondo metodologia lca.

Sono seguiti due importanti approfondimenti su "casi di studio" come l' albicocco e il pomodoro due colture su cui la tecnologia sta incidendo positivamente. Obiettivo è, grazie alle moderne applicazioni tecnologiche , un aumento significativo della produttività dell'azienda agricola con processi più rispettosi dell'ambiente, come ad esempio la riduzione del consumo di acqua e dei prodotti chimici. Il convegno è stato organizzato nell'ambito del Programma di Cooperazione Territoriale Interreg V-A Grecia – Italia 2014-2020.

Partendo da sinistra, Sindaco di San Michele Lorenzo Netti, Raffaele Santoro, Stefano Genco Presidente Gal Trulli e Barsento e Vito Pellegrino

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Sommario

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Editoriale

Velocità di nomina uguale velocità di azione? Uva da tavola: export in crescita +25% Pentassuglia nuovo ass. regionale agricoltura Misure al sostegno avicolo e lattiero-caseario Presentazione domande per aiuti regionali Covid: sicurezza a costi stellari in campagna In fiera le nuove frontiere dell’e-commerce Mercato contadino in rosa Il Covid non ferma le vendite del vino negli USA Sfida dell’export per il rilancio delle imprese Oscar Green 2020: l’elenco dei premiati Premio di Confagricoltura al via L’evoluzione del Good Growth Plan Xylella: 58 piante infette a Monopoli Xylella: convocati gli addetti ai lavori CCNL: Passo indietro per Federalimentare Agriturismo: bene bonus ristorazione Etichette: nuovo sistema condiviso europeo Obesity Day: 4 pugliesi su 10 in sovrappeso

Agricoltura Agricoltura Zootecnia Zootecnia Agricoltura Agroalimentare Turismo rurale Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare Eventi Agricoltura Agricoltura Agroalimentare Turismo rurale Agricoltura Agricoltura


Agricoltura

15 Ottobre 2020

UVA DA TAVOLA:EXPORT IN CRESCITA +25% QUANTITÀ IN CALO MA QUALITÀ SUPER

Export dell’uva da tavola pugliese in crescita del 25% nonostante l’emergenza Covid e il lungo lockdown per un prodotto d’eccellenza che nella campagna 2020 ha registrato un calo delle quantità fino anche al 30% in alcuni areali produttivi a causa del clima pazzo, con qualità molto apprezzate dal mercato. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell'ultimo Focus Ismea 'Tendenze Frutta fresca', centrato, nell’ultimo trimestre, proprio sull'uva da tavola. “Per sostenere le esportazioni, la crescita e le nuove opportunità di lavoro – dichiara il presidente Muraglia - occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo, attraverso l’avvio e la promozione di un progetto “Ortofrutta italiana” attraverso il quale vengano sponsorizzati i prodotti a marchio Italia sui mercati europei e non, così come sta facendo la Spagna e la Francia” Dei circa 15 milioni di quintali di uva da tavola prodotti ogni anno in Italia – aggiunge Coldiretti - il 70% è made in Puglia, un segmento dell’attività agricola da promuovere e tutelare che ha registrato un aumento stellare dei costi per garantire sicurezza nei campi e nel trasporto degli operai agricoli. “Il settore ortofrutticolo non ha beneficiato – insiste il presidente Muraglia - dell'esonero per i primi sei mesi 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti

Uva da tavola pronta per la raccolta

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dai datori di lavoro e oggi alla luce delle evidenti difficoltà causate dal periodo di incertezza causate dal Covid, vanno pensati e adottati provvedimenti e strumenti urgenti ed essenziali per dare liquidità e sostegno agli operatori della filiera ortofrutticola pugliese”. Le esportazioni dell’agroalimentare pugliese in Russia hanno perso oltre 160milioni di euro in 5 anni, a causa dell’embargo totale sancito dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, mentre le esportazioni di ortofrutta pugliese in Germania sono crollate del 10% nei primi 9 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, su valori stimati pari a circa 201 milioni di euro. Un motivo di forte preoccupazione degli operatori in Germania dove si consuma quasi 1/3 dell’ortofrutta Made in Italy esportata, sottolinea la Coldiretti. Servono nuovi mercati per l’ortofrutta pugliese e maggiori tutele per i produttori circa il prezzo di vendita dei prodotti che possa tutelarli e consentirgli la copertura dei costi di coltivazione, gestione e raccolta dei prodotti così da poter distribuire maggiori ricchezze anche ai lavoratori, quindi rispetto dei contratti di lavoro per evitare situazioni involontarie di sfruttamento dovute dall’appiattimento dei margini di guadagno. La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale.


Agricoltura

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DONATO PENTASSUGLIA NUOVO ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha nominato il consigliere regionale Donato Pentassuglia nuovo assessore regionale all'Agricoltura. «Le tempistiche necessarie alla proclamazione del nuovo Consiglio regionale e i numerosi impegni sul fronte delle tematiche connesse all'agricoltura hanno consigliato di procedere alla nomina immediata dell'assessore all'Agricoltura, il cui profilo è il più adatto a questo difficile ed importante ruolo» dichiara Emiliano. BIOAGRAFIA PENTASSUGLIA - Nato a Locorotondo (BA) il 21 ottobre 1967 e risiede a Martina Franca (TA). Ha conseguito il diploma di tecnico commerciale. Eletto nella circoscrizione di Taranto per la lista il Partito Democratico, già consigliere regionale nella VIII legislatura nella lista La Primavera Pugliese. Nel 2005 è eletto per la prima volta al Consiglio regionale e ricopre la carica di vicepresidente della commissione consiliare agli affari generali e segretario della commissione all’ecologia. Politicamente nasce in occasione delle elezioni provinciali di Taranto e, candidato nella lista Florido nel collegio di Martina Franca, risulta il consigliere più suffragato. È segretario provinciale del PD di Taranto. È cresciuto nella Cisl, nella categoria della FISBA Cisl di Martina Franca. Dal 1995 al 1999 è operatore sociale del Patronato Inas a Taranto e nel 2003 è nominato direttore provinciale dello stesso ente.

E' arrivato il momento di mettersi al lavoro con un ruolo diverso e di rispondere alla fiducia del Presidente Michele Emiliano. Di passare dalle parole ai fatti, ma soprattutto di archiviare polemiche ed errori. 9


Zootecnia

15 Ottobre 2020

LE MISURE DI SOSTEGNO AL SETTORE AVICOLO E LATTIERO-CASEARIO Fondo indigenti, aiuti all’ammasso, trasparenza sulle importazioni, sgravi contributi per i datori di lavoro. Nonostante il decreto filiere, che ha stanziato 90 milioni di euro per la zootecnia nazionale, non abbia previsto misure specifiche per i comparti lattiero-caseario (tranne bufalino) e avicola, sono diverse le linee di intervento messe in campo dal Ministero delle Politiche agricole. Ad illustrarle in Senato è stato il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate, rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione Agricoltura. “Nel quadro della distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, abbiamo previsto di destinare un totale di 64,5 milioni per l’acquisto di formaggi DOP – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – A sostegno del settore lattiero-caseario la Commissione Europea, con Regolamenti emanati lo scorso maggio, ha introdotto una serie di misure rese immediatamente applicabili a livello nazionale con l’emanazione di apposite circolari ministeriali e di Agea”.

Sono stati previsti aiuti all’ammasso privato di burro (Regolamento 220/597), latte scremato in polvere (Reg. 220/598) e formaggi DOP (220/591): in quest’ultimo caso per l’Italia l’aiuto ha interessato 12.654 tonnellate di formaggi DOP e IGP che ha contribuito a stabilizzare il mercato dei formaggi dopo un’iniziale riduzione dei prezzi dovuta al calo dei consumi per la chiusura del canale Horeca. “A ciò si aggiunge una maggiore trasparenza nelle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – su cui sono state predisposte le nuove bozze dei decreti ministeriali, previsti dal Decreto Emergenze in Agricoltura: uno per il latte ovicaprino e uno per il latte bovino. Questi provvedimenti recano l’obbligo di fornire informazioni su importatori e trasformatori di latte, dati che saranno sottoposti all’attenzione della filiera per la prevista consultazione”. Ha patito meno le conseguenze economiche del Covid-19, invece, la filiera avicola che, grazie alle sue peculiari caratteristiche di cicli di produzione nettamente più brevi, reagisce storicamente meglio alle situazioni di crisi. I prezzi delle uova, infatti, si sono mantenuti sempre sopra i livelli del 2019, specialmente durante il lockdown quando è stato riscontrato un incremento superiore al 25%. Attualmente si riscontrano quotazioni di oltre il 6% rispetto all’anno scorso. “Il settore avicolo gode dei vantaggi di un mercato nazionale autosufficiente e di una filiera integrata verticalmente, caratteristiche che lo hanno preservato da problematiche legate alla dipendenza da altri Paesi – conclude il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – Nel quadro della distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti, abbiamo comunque stanziato 10 milioni di euro per l’acquisto di polli interi surgelati, ovvero quei polli leggeri che, a causa della chiusura delle rosticcerie, non sono stati venduti durante il lockdown e sono stati congelati”. Gli allevatori, infine, sono stati interessati dall’esonero straordinario dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, previsto dal Decreto Rilancio.

Allevamento avicolo

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Zootecnia

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E’ POSSIBILE PRESENTARE LE DOMANDE PER OTTENERE GLI AIUTI REGIONALI Imprese lattiero-casearie

Dal 5 ottobre sono aperti i termini per la presentazione delle domande di aiuto per i caseifici pugliesi. Il bando della Regione Puglia è stato pubblicato ed è riservato alle imprese di trasformazione lattiero-casearie gravemente colpite dal blocco delle vendite causato dalle misure restrittive contro il Covid-19 dei mesi di marzo e aprile. L’avviso pubblico, con una dotazione complessiva di 800mila euro, interamente da bilancio regionale, è rivolto alle imprese di trasformazione che nel periodo del fermo delle attività economiche, imposto dal Governo e dalla Regione, hanno continuato a raccogliere latte immagazzinandolo sotto forma di cagliata o di formaggi stagionati,

sostenendo spese straordinarie per via dell’invenduto. “Si tratta – sottolinea il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Gianluca Nardone – di uno dei provvedimenti regionali adottati per sostenere i settori produttivi agricoli colpiti dalle inevitabili strette anti Covid. Il bando dedicato al comparto lattiero caseario è immediatamente operativo e ha l’obiettivo di incoraggiare la ripresa economica delle centinaia di piccole imprese del nostro territorio. La procedura di candidatura, semplificata e telematica da portale regionale, consentirà di pagare quanto prima le aziende. Il contributo sarà rilasciato a quei caseifici che dimostreranno, come indicato nel bando, di aver remunerato il latte al giusto prezzo”.

Mucche da allevamento in una stalla

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Agricoltura

COVID: SICUREZZA A COSTI STELLARI IN CAMPAGNA In 6 mesi spesi 10 milioni di euro solo per mascherine

Le imprese agricole pugliesi hanno sostenuto costi pari a 10 milioni di euro di mascherine e gel igienizzanti per mettere in sicurezza gli oltre 100mila operai agricoli impegnati nelle campagne, da quando a marzo è scoppiata l’emergenza Coronavirus.

15 Ottobre 2020 E’ l’analisi di Coldiretti Puglia, presentata durante l’incontro sul lavoro nei campi ai tempi del Covid, con le imprese agricole che hanno subito un ingente aggravio dei costi a carico delle imprese agricole per il welfare aziendale, dove solo il 9% della spesa per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale è stato compensato dal credito d’imposta. “In questo momento di incertezza per la brusca risalita dei casi di infezione, da gennaio ad agosto appena lo 0,2% delle 1281 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Puglia riguarda l’agricoltura, dove nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. Si tratta di uno sforzo necessario a garantire sicurezza che va riconosciuto e premiato quando l’emergenza ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. E’ necessario investire – afferma Coldiretti Puglia - sul futuro competitivo delle imprese agricole, spesso penalizzate dai costi di burocrazia e lavoro, con una tassazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna”. “Sono stati stringenti i protocolli adottati dalle aziende agricole – dichiara Romano Magrini, Responsabile nazionale delle Relazioni Sindacali e del Lavoro di Coldiretti - con un aggravio dei costi per la cartellonistica interna, i termo scanner, i trasporti con la riduzione a tratta del numero di operai condotti nei campi, la formazione, oltre al ridimensionamento

Incontro tenuto dalla Coldiretti Puglia

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Agricoltura degli spazi di lavorazione nelle aziende agroalimentari per garantire le distanze di sicurezza. Un impegno sul fronte della sicurezza a cui gli imprenditori agricoli hanno adempiuto con enorme senso di responsabilità, soprattutto rispetto agli oltre 100mila operai agricoli impiegati nelle campagne pugliesi”. Per questo semplificazione e sussidiarietà sono necessarie, soprattutto in questo periodo di emergenza a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi, considerato che l’attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. “Lo squilibrio fra controlli “giusti”, che fanno dell’agricoltura pugliese un emblema di qualità e sicurezza - ha rimarcato Magrini - e pressione burocratica derivante dalla molteplicità di interventi tra loro non coordinati, finiscono per generare un grave elemento di malessere nei confronti dell’azione pubblica”.

Oltre 100 mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare non hanno mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentare alla popolazione

www.foglie.tv Per Coldiretti sono tante le azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro “a partire dal trasporto dei lavoratori nei campi che rappresenta un aspetto fondamentale del business dei caporali, facendo controlli mirati, in particolare nei confronti delle cooperative senza terra che svolgono solo ed esclusivamente servizi agricoli, pulendo le sacche di grigio in tutti i segmenti del lavoro”. “Ciò passa anche dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse inutilizzate del Meridione. Coldiretti lo sta facendo, presentando progetti di sviluppo insieme ai principali gruppi industriali e bancari d’Italia, progetti che realizzano nuovi e moderni strumenti di gestione delle relazioni contrattuali lungo le filiere – ha concluso Magrini che vogliono rappresentare un modello di coimprenditorialità, sostenibilità economica, ambientale e dello sviluppo dell’occupazione, nel rispetto dell’ambiente e del consumatore. E’ necessario che le istituzioni a tutti i livelli – conclude Coldiretti Puglia - implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo, attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore”.

Incontro tenuto dalla Coldiretti Puglia

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Agroalimentare

15 Ottobre 2020

IN FIERA LE NUOVE FRONTIERE DELL’E-COMMERCE “La formazione al digitale per le imprese è una necessità e il deficit di cultura digitale è un fenomeno sociale”. Lo ha dichiarato Alessandro Ambrosi, Presidente della Nuova Fiera del Levante al convegno sulle nuove frontiere dell’e-commerce. Al tema è stato dedicato un incontro organizzato dalla Sezione Internazionalizzazione della Regione Puglia in collaborazione con la Sezione Competitività e con Puglia Sviluppo, nel padiglione Internazionalizzazione della Fiera del Levante (stand 110). “Non c’è tempo da perdere – ha detto il dirigente della Sezione Internazionalizzazione Giuseppe Pastore – il lockdown ha fatto sprofondare l’economia mondiale e italiana. Il crollo dell’export (-15% per l’Italia e -12% per la Puglia) ci dice che occorre cercare nuove strategie. L’e-commerce ha avuto ruolo trainante nella crescita del commercio globale. Ma adesso non è più una scelta, è un obbligo”.

“L’e-commerce - ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Ice Carlo Maria Ferro - è un mercato da 1,5 miliardi di consumatori ed Ice Agenzia è attiva per supportare le Pmi a migliorare queste opportunità. Mi fa piacere constatare che delle imprese che partecipano alle nostre 14 piattaforme del made in Italy sull’e-commerce, il 40 per cento è del Sud e di queste il 10 per cento sono imprese pugliesi. Il nostro obiettivo è aumentare la partecipazione delle imprese del Sud all’export nazionale che da 10 anni è ferma al 10%”. Tre imprese hanno presentato le loro soluzioni innovative per l’e-commerce: Amazon (Stati Uniti), la più grande internet company al mondo, specializzata nel commercio elettronico, presente in Italia da 10 anni; Archiproducts (Italia), il più grande catalogo online di prodotti per l’architettura e il design che ha anche punti vendita fisici; Prouvé (Polonia), società di cosmetica, che vende online solo i prodotti di sua produzione e quest’anno ha aperto una sede italiana in Puglia, a Brindisi. “Nel 2020 – ha detto Piero Crivellaro, Head of Public Policy di Amazon in Italia - è cresciuto il numero degli italiani che hanno iniziato a utilizzare l’e-commerce, così come quello di chi ha apprezzato soluzioni di digital retail come il Click&Collect. Quindi, le aziende che hanno avviato una strategia multicanale vedono crescere costantemente il proprio business”. Lorenzo Angeloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha annunciato un bando da 50 milioni di euro per manager della digitalizzazione per l’export, misura rivolta a 2.500 micro e piccole imprese. Il vicesindaco del Comune di Bari Eugenio Di Sciascio ha sottolineato l’importanza di creare un mercato elettronico che sostenga e accompagni soprattutto le piccole imprese.

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Convegno sulle nuove frontiere dell’e-commerce tenutosi alla Fiera del Levante


Turismo rurale

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MERCATO CONTADINO IN ROSA PER TAPPA GIRO D'ITALIA A BRINDISI Si è ‘vestito’ di rosa il mercato contadino di Brindisi per salutare i ciclisti del Giro d’Italia che sono passati in Via Appia durante la settima tappa da Matera a Brindisi e sono stati accolti e festeggiati dai contadini di Campagna Amica con il cibo e il vino a km0, pronti alle degusta-zioni per i testimonial della campagna #MangiaItaliano. La ‘regina viarum’ si è tinta per un giorno di rosa e non poteva mancare all’appuntamento il mercato di Campagna Amica che si è ‘pantanizzato’, divenendo già uno dei luoghi privilegiati per gli scatti da social network, per celebrare l’italianità vera, quella del cibo agricolo a km0, che diventa strumento per la divulgazione culturale, l’incontro sociale, per l’educazione alimentare, per i numeri servizi alla città in un’ottica sempre più inclusiva e solidale, così come la migliore tradizione rurale insegna, lo specchio della “multifunzionalità” dell’attività agricola. Nel primo food hub di Coldiretti e Campagna Amica a Brindisi, nel cuore economico della città di Brindisi, è possibile conoscere i segreti di prodotti belli e buoni delle aziende agricole, tra cui straordinarie realtà condotte da giovani agricoltori e da belle contadine multitasking che hanno cercato di raccontarsi ai ciclisti ed all’intera carovana del Giro d’Italia, presi per la gola dagli assaggi del cibo contadino.

#MangiaItaliano: degustazioni per i testimonial della campagna, con il cibo e il vino a chilometro zero.

Ciclisti impegnati nel giro d’Italia

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Agroalimentare

15 Ottobre 2020

COVID NON FERMA LE VENDITE VINO MADE IN ITALY NEGLI USA (+2,3%) BOOM E-COMMERCE E FINE WINES, ITALIA IN POLE, FRANCIA AL PALO

Il Covid-19 ha modificato l’approccio al consumo di vino negli Stati Uniti ma non ne ha depresso la domanda. Volano i consumi al di fuori dei luoghi di acquisto e ancora di più le vendite online, che compensano in buona parte il gap riscontrato nei locali (bar e ristoranti). L’Italia in questo quadro approfitta dei dazi aggiuntivi applicati ai principali competitor per allungare notevolmente su una Francia sempre più difficoltà. Lo rileva Veronafiere, con gli ultimi dati doganali elaborati dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor per wine2wine e con il web-focus sugli effetti del Covid sul vino italiano. Mercato Usa: Italia sempre più top player, Francia perde 1/4 del mercato Italia sempre più protagonista nelle vendite di vino negli Stati Uniti; Francia sempre più tramortita dai dazi aggiuntivi. Secondo gli ultimi dati doganali elaborati dall'Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitori per wine2wine, nei primi 8 mesi di quest’anno l’Italia ha infatti recuperato oltre 370 milioni di euro sullo storico competitor d’Oltralpe e chiude l’estate con un ulteriore allungo a 1,16 miliardi di euro di vendite (+2,3% sul pari periodo 2019), contro una Francia mai così in basso e un trend in rosso del 25,7% (998 milioni di euro).

Lo scenario, esattamente invertito rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è influenzato più dai dazi aggiuntivi che dal Covid-19. Basti pensare come oltre al -25,7% a valore della Francia – con i vini fermi a -32,5% –, anche Spagna (-11,8%) e Germania (-34,4%) registrano cali pesanti, che contribuiscono in maniera decisiva alla contrazione complessiva dell’import di vino statunitense sul periodo (-10,5%). «L’Italia – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – oggi detiene una quota di mercato sulle importazioni Usa di vino che si avvicina al 35%, un record raggiunto grazie alla congiuntura e a un rapporto qualità-prezzo più che mai competitivo. Ora serve man-tenere le distanze e riallineare i segmenti di mercato penalizzati dal Covid-19 attraverso un’accelerazione della promozione made in Italy. A questo – ha proseguito – servirà wine2wine exhibition & forum, un evento fisico e digitale a cui parteciperanno, grazie alla partnership con Agenzia-Ice, centinaia di buyer in presenza e altrettanti online, per cui sono previsti masterclass, networking, b2b e seminari in remoto». Webinar Vinitaly: e-commerce e fine wine, l’accoppiata vincente Vola l’e-commerce a partire dai grandi aggregatori di vendite online, come riscontrato nel seminario Vinitaly-wine2wine da Heini Zachariassen, fondatore della principale app enologica al mondo, Vivino: «In questi mesi abbiamo assistito agli incrementi di acquisto più forti di sempre da parte dei nostri 46 milioni di utenti, con crescite in tripla cifra nei 5 mesi di emergenza. Nel periodo – ha proseguito – abbiamo registrato un punto di svolta per i fine wine italiani, soprattutto per i rossi toscani, l’Amarone e il Brunello di Montalcino».

Export di vino Made in Italy negli Stati Uniti

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Agroalimentare

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L’AGROALIMENTARE ALLA SFIDA DELL’EXPORT PER IL RILANCIO DELLE IMPRESE Imprese lattiero-casearie Un sistema integrato di promozione del made in Italy che potrà contare su Ambasciate, Istituti di Cultura e ICE (Istituto per il Commercio Estero) e tante linee di finanziamento in grado di supportare le imprese che vorranno esplorare i mercati internazionali. Questo è lo scenario delineato durante il convegno “Fatto in Italia, richiesto nel mondo: l’export che ci rende eccellenti” organizzato dall’associazione “Il Chiostro per la trasparenza e professionalità delle lobby” presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la partecipazione del Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, e del Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate.Uno scenario che il patrimonio agroalimentare nazionale dovrà essere in grado di sfruttare pienamente per continuare il trend positivo che non si è arrestato neppure durante il blocco forzato dovuto all’emergenza Covid-19. Nel primo semestre 2020, infatti, l’export agroalimentare made in Italy ha raggiunto 221,1 miliardi di euro, in progressione del 3,5% su base annua, pari all’11% dell’esportazione complessiva di beni e servizi. Risultati positivi che spingono il Governo a sostenere con ancor più decisione le politiche di supporto alle esportazioni. “Accanto alle diverse linee di finanziamento e alle ingenti risorse messe a disposizione delle imprese italiane con il Patto per L’Export – ha dichiarato il Sottosegretario Di Stefano – il nostro impegno mira a garantire una attenzione ancora maggiore alle attività diplomatiche sul versante tecnico e su quello promozionale. In questo contesto, si inserisce la novità dei 6 esperti agricoli all’interno delle Ambasciate dove vi sono maggiori necessità di questi profili per accompagnare le imprese agricole ed agroalimentari nelle esportazioni”.

L’ultima Legge di Bilancio ha potenziato il contingente di esperti presso le sedi diplomatiche italiane nel mondo e, su suggerimento del MIPAAF, sono stati individuati anche 6 esperti agricoli che opereranno presso le Ambasciate italiane a Londra, New Delhi, Brasilia, Tokyo, Washington e Pechino, ovvero dove è emersa maggiore necessità da parte del comparto agroalimentare. “Un ulteriore strumento è poi quello del portale Export.gov.it che fornisce un quadro chiaro, attraverso step semplici e intuitivi, alle piccole e medie imprese permettendogli di venire a conoscenza sia dei fondi a disposizione sia dei possibili mercati di interesse rispetto al proprio settore commerciale e alle proprie produzioni” – ha proseguito il Sottosegretario Di Stefano. “Ringrazio il Sottosegretario Di Stefano per aver accolto la richiesta del comparto agroalimentare, di cui mi sono fatto portavoce, potenziando con questo primo contingente di esperti agricoli le nostre Ambasciate – ha dichiarato il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Il comparto agroalimentare ha dimostrato tutta la sua strategicità durante il lockdown. Ora è fondamentale che le nostre imprese non perdano questa stagione di grande impegno sulle esportazioni. È necessario ragionare come Sistema Paese, con le Istituzioni e l’imprenditoria che sappiano dialogare e collaborare in maniera sinergica per comuni obiettivi. In alternativa, l’Italia rischia di non essere in grado di vincere le sfide future”.

Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, e del Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate

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Agroalimentare

15 Ottobre 2020

ECCO TUTTI I PREMIATI OSCAR GREEN 2020

DALLA BOTTIGLIA DI VINO CHE SI FA IN 3 AL GIN A KM0 Dal Try wine, la bottiglia di vino che si fa in 3, al siero antiage alla bava di lumaca, dal gin a Km0 con botaniche made in Puglia e acqua purificata di mare mediterraneo, fino all’agricoltura coesiva e al green network, sono le 6 idee geniali premiate con l’Oscar Green Puglia 2020, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa arrivato alla quattordicesima edizione che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio fu-turo l'agricoltura. “La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura”, ha spiegato Veronica Barbati, leader nazionale di Coldiretti Giovani Impresa che ha premiato i 6 giovani talenti. “Anche attraverso i giovani l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale – conclude Veronica Barbati – con l’agricoltura più green d’Europa. La Puglia si sta im-ponendo con 5 oli extravergine di oliva DOP e l’IGP Olio di Puglia, 2 formaggi DOP canestrato e caciocavallo, oltre a 27 vini DOC, 4 DOCG e 6 IGP, con un forte e rinnovato impegno nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare”.

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I PREMIATI ‘OSCAR GREEN 2020’ Categoria: IMPRESA 5.TERRA TRY WINE: QUANDO LA BOTTIGLIA SI FA IN 3 OTRI DEL SALENTO - Ivan Conte

È nel Salento, crocevia di popoli e culture, che nasce il progetto di produzione e commercializzazione dei vini dell’azienda vinicola Otri del Salento. Tonino Manieri e Ivan Conte, figli dei figli della terra, hanno ideato un prodotto che lega la millenaria tradizione agricola della Magna Grecia all’innovativa creatività manageriale, prettamente italiana. Un nuovo modo di bere vino, l'innovazione nel rispetto della tradizione è rappresentato dal Primitivo - Salice Salentino “Try Wine”. Rappresenta un nuovo concept per degustare il vino. Try Wine è la prima bottiglia impilabile nata dall’esigenza di accontentare gusti diversi, allo stesso tavolo, una bottiglia che si fa in 3. Ideato per assaporare tre diverse etichette di qualità, senza sprechi. Mini bottiglie di vetro da 25 centilitri ciascuna che, messe ad incastro una sull’altra, formano un’unica bottiglia con tre tipologie di vino diverse. Armonja, Superbo e Oltre sono le etichette base, che assicurano un viaggio sensoriale alla scoperta dei vini salentini.

Categoria: Campagna Amica LA BAVA DI LUMACA: ELISIR DI BELLEZZA Bio Natura Regina – Roberto Regina

Laureato in Ecobiologia all’università “la Sapienza di Roma”, Roberto Regina nel 2017 crea l’azienda Bio Natura Regina, sfruttando i terreni fertili dell’agro di San Severo, alle pendici del Gargano. Qui alleva le sue chiocciole della specie Helix Aspersa Muller con il metodo più naturale possibile, riproducendo il loro habitat naturale in un terreno di 6000 mq2. In questo spazio le chiocciole possono “pascolare” liberamente e cibarsi dei prodotti della terra, coltivati appositamente per loro, dal cavolo cavaliere alla bieta da costa per assicurare un’alimentazione completa e il trifoglio nano, per creare un microhabitat nel quale le chiocciole possono rifugiarsi dai raggi diretti del sole. Le chiocciole allevate in campo aperto sono meno stressate e producono una bava di qualità superiore, inoltre il metodo di estrazione non è invasivo, infatti la bava viene prelevata con il metodo della “stimolazione manuale”.


Agroalimentare

15 Ottobre 2020

Da qui è nata una linea di cosmetici a base di “bava di lumaca”, con prodotti che variano dalla crema mani alla linea viso - creme antiage, sieri, maschere e scrubs - passando per la linea corpo, fino ad arrivare ai prodotti per la cura dei capelli.

Categoria: Creatività IL GIN A KM0 CON BOTANICHE PUGLIESI E ACQUA PURIFICATA DI MAR MEDITERRANEO Società MUMA (Trinitapoli) – Stefania Urso

Da 6 botaniche rigorosamente Made in Puglia la Camomilla, l’Ireos, la cannella, limone, arancia e ginepro, con l’acqua purificata del Mar Mediterraneo a completare la preparazione insieme all’ottavo ingrediente, segreto e gelosamente custodito nella ricetta nota solo ai 4 soci, nasce il MuMa Gin, il primo gin pugliese all’acqua di mare. Oltre alla bottiglia grande, da mezzo litro, è disponibile quella mignon, con l'idea è di entrare nelle case e risolvere il problema di chi non sa fare i cocktail, in tal modo si ha già il dosaggio giusto. Dalla prima produzione sono venute fuori 4mila bottiglie grandi e 2mila mignon, già in vendita online e offline (info mumagin.com). Il primo gin made in Puglia sarà seguito presto da altre varianti: la prima ricetta è molto equilibrata, con un grado alcolico non eccessivo (41,8%) e una sapidità che ricorda il mare. Il primo gin pugliese che celebra chi lo sceglie e consente di promuovere il territorio pugliese, il modo di vivere che è diverso, più rilassato, inteso come godersi la vita

Categoria: NOI PER IL SOCIALE L’AGRICOLTURA COESIVA Coop. Soc. FORE ETS – Fabio Garrisi

La cooperativa sociale FORE ETS è nata il 17 aprile 2020 in piena emergenza Covid-19. È composta da tre membri del CdA, due soci svantaggiati (o che vivono in un contesto di svantaggio sociale) e due ragazzi migranti. Fore, cooperativa sociale ETS promuove esempi concreti e buone patiche: dall’agricoltura coesiva volta a difendere la terra e a promuovere la coesione sociale al turismo sostenibile e lento come connubio tra immergersi nelle bellezze rurali e costiere dei paesaggi salentini con lo sviluppo di un welfare locale e alle progettazioni sociali legate a questi temi. Quella di Fore è una visione che mira a rivitalizzare il territorio creando concrete opportunità di sviluppo insieme a persone autoctone, migranti, persone con disabilità e detenuti.

Il gin a km0 con botaniche pugliesi e acqua purificata di mar mediterraneo della società Muma

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Agroalimentare Tutte queste azioni vengono supportate dal Consorzio Sale della Terra, ente del terzo settore italiano, che attraverso molteplici attività è attivatore di percorsi locali e nazionali di coesione sociale. La cooperativa Fore vuole rilanciare il tema dell'agricoltura nella città di Lecce.

Categoria: FARE RETE IL GREEN NETWORK Consorzio Agrario di Lecce – Nicola Vantaggiato

Sempre al fianco degli agricoltori e delle aziende, il Consorzio Agrario di Lecce è il punto di riferimento per tutte le attività e procedure nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento. E’ un green network composto da professionisti del comparto agroalimentare del sud Italia, con l’impegno quotidiano nell’offrire a soci e clienti, una gamma completa di servizi esclusivi, prodotti innovativi e soluzioni all’avanguardia. Una storia esemplare quella del Consorzio Provinciale di Lecce, nato nel 1928, da sempre tassello fondamentale dell’agricoltura salentina che accompagna tutti i passaggi salienti del mondo rurale, con presidi storici come le cantine per la raccolta delle uve e del vino di Squinzano, Matino, Parabita, Galatina, il frantoio di Casarano e tante strutture ubicate in modo capillare sul territorio. È stato ed è ancora di più oggi uno strumento in

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15 Ottobre 2020 mano alle imprese agricole e ai coltivatori per abbattere i costi di produzione ed arrivare più velocemente al mercato. Un presidio importante a difesa dall’agricoltura del Tacco d’Italia.

Categoria: Sostenibilità BIRRA Olì ALLE FOGLIE D’ULIVO Di Molfetta Pantaleo & C (Bisceglie) – Lucia Di Molfetta

Dall’antica tradizione del frantoio aziendale che produce olio extravergine con olive di varietà ‘Coratina’, nasce la birra Olì in cui sono utilizzate le foglie d’ulivo, ricche di sostanze benefiche per l’organismo, con un sapore erbaceo e gradevole al palato. Si presenta di color oro velato con perlage fine e di bassa intensità. La schiuma è bianca con bolle piccole di media compattezza e discreta persistenza. Al naso è molto delicata con una nota caramellata che fa da sfondo a sentori citrici e pepati ed una scia che ricorda il thè. Al gusto, accenni di crosta di pane e la conferma dell’agrumato e del pepato con un accento erbaceo conferito dalla foglia d’ulivo. Il luppolo, quasi assente nella parte aromatica, contribuisce unicamente all’amaricatura che resta comunque lieve e non troppo persistente. Nel complesso ben bilanciata e senza spigolosità, cosa che le permette una certa versatilità negli abbinamenti con il cibo.


Agroalimentare

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INNOVAZIONE, AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO DI Lazzàro: “Un passo importante per CONFAGRICOLTURA valorizzare le eccellenze regionali "L'innovazione oggi più che mai svolge un ruolo chiave per l’agricoltura. Per questo - ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti vogliamo premiare quelle aziende che, avendo investito in modernizzazione e tecnologie d’avanguardia, rappresentano delle eccellenze in questo campo”.

in crescita”

Parte la seconda edizione del Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, dopo il successo della prima, culminata con la cerimonia di premiazione alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Confagricoltura, con questa iniziativa, intende valorizzare la varietà e ricchezza di soluzioni tecnologiche, di prodotto, di processo e organizzative delle imprese del settore primario, con l’obiettivo di enfatizzare il ruolo centrale degli imprenditori agricoli, come promotori dello sviluppo economico, non solo aziendale, ma anche territoriale. Ruolo che in questo tempo di pandemia è emerso con ancora maggiore evidenza. Ad essere premiate saranno le aziende agricole, in forma singola e associata, che hanno introdotto, negli ultimi tre anni, innovazioni che contribuiscono al miglioramento della competitività e della sostenibilità. Maggiore attenzione, alla luce delle nuove esigenze, sarà data ad alcuni aspetti strategici per il settore, tra cui la digitalizzazione e le innovazioni sviluppate dalle imprese agricole nelle aree interne del Paese.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 23 ottobre 2020 e saranno selezionate da una giuria composta da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico. La premiazione avrà luogo durante uno specifico evento celebrativo. Il bando ed il regolamento sono disponibili nella sezione “Premio innovazione” del sito di Confagricoltura, (https://www.confagricoltura.it/ita/attivita/premio-innovazione). Il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro dichiara: “Gli agricoltori innovatori in Puglia sono in movimento grazie anche a tanti giovani preparati, con una visione mondiale dei mercati, che si sono avvicinati al settore negli ultimi decenni. Saper valorizzare queste intelligenze in fermento è compito di chi legifera e molto spesso questo non accade. Un passo importante per valorizzare le eccellenze regionali in crescita è dunque partecipare a eventi come il Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura indetto da Confagricoltura, importante vetrina nazionale e internazionale. Per questo auspico una grande adesione da parte delle aziende pugliesi”.

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Eventi

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L’EVOLUZIONE DEL GOOD GROWTH PLAN Syngenta presenta il nuovo programma quinquennale di impegni per supportare gli agricoltori Nella giornata inaugurale della 4° edizione del Mantova Food&Science Festival, Syngenta, uno dei maggiori player dell’agribusiness a livello mondiale e ormai partner consolidato della manifestazione, ha organizzato l’evento “Agricoltura, sostenibilità e cambiamenti climatici: l’evoluzione del The Good Growth Plan” per presentare la seconda edizione del The Good Growth Plan, il piano di impegni sostenibili che impegnerà l’azienda da oggi fino al 2025. “The Good Growth Plan è un percorso intrapreso nel 2013 per dimostrare come un’agricoltura efficiente e sostenibile possa esistere.”, afferma Riccardo Vanelli, Amministratore delegato di Syngenta Italia. “Per questo, in linea con i Sustainable Development Goals dell’ONU per il 2030, ci siamo dati degli obiettivi che abbiamo pienamente raggiunto e, in alcuni casi, superato.” “Ma ora il contesto è diverso sia a livello ambientale sia sociale, con i cambiamenti climatici che presentano effetti sempre più impattanti sul terreno, mettendo a serio rischio il futuro degli agricoltori e di tutti noi. Quindi, con l’evoluzione del The Good Growth Plan vogliamo porci degli obiettivi ancora più ambiziosi per supportare gli agricoltori nell’affrontare le sfide sempre più grandi che si trovano di fronte. Per farlo, accelereremo ancora di più la nostra innovazione, convinti che questa sia l’unica strada per rispondere in maniera tempestiva alla necessità di sostenibilità in agricoltura. E questa idea, alla base dei nuovi impegni, si declinerà in quattro ambiti specifici: accelerare l’innovazione per gli agricoltori e l’ambiente, impegnarsi per un’agricoltura a zero emissioni di CO2, contribuire alla salute e alla sicurezza delle persone, stringere partnership per generare un impatto migliore” conclude Vanelli.

Alcuni momenti dell’incontro

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THE GOOD GROWTH PLAN: I PROGETTI ITALIANI A livello italiano, il The Good Growth Plan si comporrà di alcuni progetti con forte vocazione locale, ma in grado di concorrere al raggiungimento degli obiettivi che l’azienda si è data a livello globale. Tra gli esempi presentati nel corso dell’incontro, un ruolo chiave è svolto sicuramente dalla genetica attraverso la quale, ad esempio nel settore delle orticole che vanta in Italia un heritage importantissimo, è possibile garantire non solo rese maggiori e di alta qualità con una migliore gestiore delle risorse, ma anche e soprattutto andare incontro alle rinnovate esigenze dei consumatori e della filiera in termini di shelf life, proprietà nutrizionali e attenzione agli sprechi. Un altro esempio concreto e con già una discreta diffusione in Italia è il progetto Grape Quality Agreement, dedicato al settore vitivinicolo. GQA è un programma che aiuta il produttore a coniugare produzioni di alta qualità con i requisiti sempre più stringenti del mercato in termini di tutela della salute, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale attraverso la combinazione di difesa della biodiversità con il programma Operation Pollinator, la gestione razionale delle risorse idriche con Heliosec© e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di agricoltura digitale finalizzate al controllo dei residui in base alle normative vigenti nei mercati di destinazione del vino prodotto grazie alla piattaforma Emat©.


Eventi

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GOOD GROWTH PLAN: GREEN DEAL E RESIDUO ZERO Per contestualizzare al meglio il nuovo corso del The Good Growth Plan, molti relatori si sono succeduti sul palco. La prima parte della giornata, infatti, è stata dedicata a una contestualizzazione del quadro normativo e regolamentare scaturito dal Green Deal europeo e dalla sua applicazione concreta nel tessuto imprenditoriale agricolo italiano. A disegnare il quadro di riferimento i contributi dell’On. Paolo De Castro, Primo Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale presso Parlamento Europeo, l’On. Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’On. Filippo Gallinella, Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera del Parlamento, Ersilia Di Tullio, Senior project manager Nomisma, e il Prof. Gabriele Canali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. “L’agricoltura ha un ruolo centrale nel Green Deal europeo e quindi, nel momento in cui si parla di sviluppo di un’agricoltura sostenibile, è importante che si guardi con fiducia all’Europa come a un interlocutore consapevole che ha sempre dimostrato un’attenzione particolare per le peculiarità e necessità degli agricoltori di tutti i Paesi membri con uno slancio incessante per favorire l’innovazione in agricoltura”, con queste parole l’On. Paolo De Castro, Primo Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale presso Parlamento Europeo, ha scelto di contestualizzare il tema della nuova politica europea e della strategia Farm to fork lanciata di recente. Successivamente, il tema di residui, sicurezza e qualità ha animato una tavola rotonda che ha visto la partecipazione del Prof. Angelo Moretto, Università degli Studi di Padova, l’intervento video di Piero Mastroberardino, Presidente della cantina Mastroberardino, l’On. Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’On. Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Matteo Lasagna, Vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Riccardo Vanelli, Amministratore Delegato Syngenta Italia, e Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato VéGé Italia.

Alcuni momenti dell’incontro

Il panel di relatori, stimolati dalla moderatrice Beatrice Mautino, si sono confrontati sul tema dei residui negli alimenti e sugli errori interpretativi e comunicativi che spesso accompagnano un argomento così importante per l’intera filiera agroalimentare e per i consumatori, sottolineando la centralità della qualità, salubrità e sicurezza alimentare dei prodotti italiani, ponendo poi attenzione sul tema delle certificazioni, e interrogandosi su come si debba trovare una voce comune lungo l’intera filiera per fare in modo che il lavoro degli agricoltori non perda di valore nella strada dal campo alla tavola e si possano evitare errori comunicativi che alimentino paure e incomprensioni invece di favorire una corretta e consapevole cultura del cibo.

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Agricoltura

15 Ottobre 2020

XYLELLA FASTIDIOSA: 58 PIANTE INFETTE A MONOPOLI IN DIFESA IL NEO COMITATO “NO XYLELLA, SÌ PRODUTTIVITÀ”

Ha impiegato sette lunghi anni, ma alla fine è arrivata anche a Monopoli. Il problema, ieri del Salento, è diventato ora il nostro, con 58 piante infette in terreni a monte della Statale 16. Si è sempre sperato che la cura quasi “maniacale” dei nostri olivicoltori tenesse a debita distanza l’inarrestabile batterio. Ma così non è stato, qualcosa è sfuggito nelle operazioni di contrasto o di monitoraggio e, le aree tipizzate di “contenimento” e ”indenne” hanno fatto registrare casi di positività nella piana degli olivi monumentali di Monopoli. Al consulente agrario Paolo Leoci (anche coordinatore del Comitato Intercomunale “Sì, Comabatto Xylella” chiediamo.

Quali sono gli umori dominanti fra gli olivicoltori?

Nel 2013 è stata accertata la presenza di xylella fastidiosa “pauca” st.53 tra Alezio e Taviano in Salento, già nel 2015 partecipai a Castellana Grotte ad un convegno organizzato dal pedologo Francesco Bellino, a cui intervenne anche il prof. Vito Nicola Savino già preside dell’UNIBA, da allora la mia attenzione, nonché preoccupazione, è stata sempre alta, sino ad occuparmi nel dicembre 2018 del Coordinamento Vivaisti Pugliesi, con cui abbiamo risolto tanti problemi legati alla xylella , dall’ottenimento dei “siti indenni” al finanziamento economico per l’istituzione degli stessi, alla possibilità di produrre e movimentare piante specificate non ospiti nella zona infetta, sino alla eliminazione del vincolo riportato nel Reg. esecuzione UE 2020/2021, della Commissione del 14 agosto 2020.

Ulivi colpiti da Xylella

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Chiusa questa partita con non poche soddisfazioni per gli addetti ai lavori, oggi la batteriosi è davvero a Monopoli (perché lo scorso anno c’ è stato un falso allarme, un presunto caso infetto alla Masseria Caramanna, che ha portato la magistratura ad aprire un’inchiesta e a sequestrare 8 ettari di terreno. Un caso ancora irrisolto, che obbliga il conduttore dei terreni a chiedere le autorizzazioni alle autorità per effettuare le normali attività di manutenzione) e precisamente tra via Castellana Grotte e via Conversano, a pochi km da Polignano a Mare, siamo tutti sotto minaccia. La grande manifestazione del 13 gennaio 2019 del Comitato “Si, Combatto Xylella”, a cui sono seguite attività volontarie di comunicazione in tanti comuni pugliesi, con la presenza di dottori, ricercatori e professori del CNR, UNIBA, CRSFA, ha messo fine alle frange negazioniste, in verità sono i 20 milioni di piante infette e i 400 frantoi chiusi, che hanno dato un incontrovertibile segnale: ad oggi la xylella non si cura, si può solo cercare in tutti modi di contenerla ed auspicabilmente di eradicarla, soprattutto nei focolai isolati. Questa lunga premessa per dire che, quanto successo, è sotto gli occhi di tutti e, gli imprenditori locali di fronte all’evidenza si sono attivati nella direzione giusta. Stiamo facendo riunioni tutte le sere, in piccoli gruppi e con le mascherine per le limitazioni del Covid-19 ed è nato un neo comitato di base “No Xylella, Si Produttività”.


Agricoltura

I primi incontri tra Amministrazione Comunale, ARIF, Associazioni di Categoria e proprietari di oliveti, lasciano intravedere un orientamento favorevole all’eradicazione tempestiva? È così? Si ma con delle grandissime difficoltà e quindi con delle richieste puntuali per poterle superare. L’olivicoltura monopolitana a differenza di quella salentina coesiste con colture orticole, impianti serricoli florovivaistici e una densità abitativa rurale accentuata (in 18700 risiedono nell’agro). Una caratterizzazione variegata che richiede interventi ad hoc sia per le operazioni di contrasto al batterio, al vettore, sia per le somme previste a risarcimento dei proprietari. Ci sono dubbi e riserve in merito? Certo, quello che ho sollevato da subito a seguito della notizia del focolaio monopolitano. Urge l’intervento della politica a sostegno di tutti gli attori chiamati al contrasto della malattia, quindi il regime di aiuto istituito nel 2017, quando il prezzo della legna da ardere era per 3-4 volte più alto di quello attuale, a cui si aggiunge il fatto che non c’è mercato, visti i grandi quantitativi ottenuti dagli abbattimenti; poi il valore delle olive è almeno il triplo, il valore dei terreni in alcuni casi raggiunge quotazioni di 10 volte in più rispetto al vicino alto Salento. La presenza di antropizzazione nell’agro è un altro limite al corretto utilizzo degli insetticidi nei tempi indicati dall’Osservatorio Fitosanitario Regionale, a seguito del monitoraggio degli insetti vettori; poi la coltivazione promiscua con piante orticole, è quella che avrà maggiori danni, in quanto per intervenire tempestivamente, si è costretti a distruggere gli ortaggi a dimora, per le necessarie operazioni di abbattimento con escavatori, motoseghe, ramaglie ecc. Immaginate la primavera prossima i filari con la pacciamatura e magari il tunnellino con piante da orto, da frutto come peperoni, meloni, quindi il collasso, che si fa? Si va avanti con lo squarciato e dopo qualche mese arrivano altre comunicazioni di piante infette e la restante parte della coltivazione ortiva a raccolta deve essere distrutta, oppure una successiva. È un danno costante che durerà per anni. Poi immaginiamo aziende molto grandi per arare 150 ettari di superficie ulivetata, ci vogliono diversi giorni, se dovesse piovere più in primavera, più volte nasceranno erbe infestanti e cresceranno in fretta, quindi potranno ospitare gli stadi giovanili del vettore. Oltre il 30 aprile le aziende sono esposte a multe salate, 1000 euro per appezzamento e per ogni comproprietario. La situazione è complessa.

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Come la politica e la scienza possono intervenire per tutelare la nostra piana degli ulivi monumentali, un patrimonio d’interesse storico, paesaggistico, ambientale, turistico, ma non ultimo produttivo? È tempo di cambiare passo, servono soldi per incentivare gli abbattimenti delle piante infette, destinate irrimediabilmente alla morte. Non dobbiamo far seccare le piante, altrimenti verrà meno il terreno e poi tutto il territorio. È fondamentale che le imprese restino virtuose, no alla xylella ma sì alla produttività, anche per l’imprese che fanno ricettività turistica, per il settore immobiliare e per tanto altro. È necessario per gli oliveti potenziare il monitoraggio con campionamenti ed analisi molecolari, poi continuare con quello degli insetti vettori, dare soldi ai proprietari e conduttori dei fondi per la lotta obbligatoria, quindi arature e dove non è possibile con diserbi. Poi organizzare con personale specializzato a carico della Regione Puglia i trattamenti insetticidi obbligatori, anche con le ultime tecnologie. Paola Dileo

Ulivi colpiti da Xylella

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Agricoltura

XYLELLA: IL COMUNE CONVOCA GLI ADDETTI AI LAVORI

MARTELLOTTA: SI LAVORA PER L’ERADICAZIONE SENZA ESITAZIONI di Paola Dileo Come l’Amministrazione Comunale intende affrontare l’emergenza?

Stiamo lavorando affinché le piante risultate infette siano abbattute immediatamente. Questo lo diciamo con profondo dolore perché si tratta di un patrimonio ambientale inestimabile.

Quante sono le aziende coinvolte? Trattasi di esemplari monumentali? Se si quanti sono? Quali le cultivar prevalenti?

I proprietari dei terreni sono 7. Si tratta nella maggior parte dei casi di ulivi monumentali. La determina dell’Osservatorio Fitosanitario non specifica le cultivar delle piante infette.

Gli addetti ai lavori pronti a intervenire contro la Xylella

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15 Ottobre 2020 Quante sono le aziende coinvolte? Trattasi di esemplari monumentali? Se si quanti sono? Quali le cultivar prevalenti?

I proprietari dei terreni sono 7. Si tratta nella maggior parte dei casi di ulivi monumentali. La determina dell’Osservatorio Fitosanitario non specifica le cultivar delle piante infette.

In questi anni cosa non ha funzionato nelle attività di contrasto? C’è stata certamente una conflittualità tra cittadini e istituzioni che ha fatto avanzare inesorabilmente il batterio. Probabilmente si sarebbe dovuto estirpare “immediatamente” gli alberi del primo focolaio, forse questo avrebbe ridimensionato il problema. Di sicuro però, con i se e con i ma non si fa la storia.

Monopoli vanta una realtà olivicola “produttiva” fiorente, solo l’Oleificio Cooperativo che tu presiedi conta oltre 400 soci. Lo scenario salentino con la chiusura di tantissimi frantoi e la svendita delle macchine ai Paesi Terzi (es. Turchia,) spaventa?

L’olivicoltura oggi soffre di prezzi molto bassi che non danno molta soddisfazione ai produttori olivicoli. Negli anni l’Oleificio Coop di Monopoli è diventato una realtà molto importante nel panorama delle cooperative pugliesi, abbiamo anche ricevuto il riconoscimento da parte del Ministero dell’Agricoltura come Organizzazione di Produttori, un’attribuzione che ci permette di partecipare a bandi specifici. Quello che sta accadendo nel Salento sicuramente ci spaventa, ma non ci abbatte. Vedremo quali saranno le evoluzioni produttive al problema xylella fastidiosa.


Agroalimentare

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“FIRME CON LE 10 ASSOCIAZIONI IL RINNOVO DEL CCNL DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE” FAI, FLAI E UILA PUGLIA: “FEDERALIMENTARE FACCIA UN PASSO INDIETRO” Il 31 Luglio è stato sottoscritto il rinnovo del CCNL industria alimentare tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e tre associazioni di riferimento (Unionfood, Ancit e Assobirre). Tuttavia la trattativa non ha visto l’adesione di altre associazioni appartenenti a Federalimentare nonostante gli accordi iniziali e le mediazioni raggiunte nel tempo tra le parti. “Un rinnovo che interessa in Italia circa 400mila lavoratori – scrivono Paolo Frascella Segretario Generale FAI CISL Puglia, Antonio Gagliardi Segretario Generale FLAI CGIL Puglia e Pietro Buongiorno, Segretario Generale UILA UIL Puglia - nonostante le iniziative di lotta sindacale, quali il blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive, ad oggi permangono numerose aziende anche nel nostro territorio che non hanno aderito all’accordo sottoscritto lo scorso 31 luglio”.

La nostra lotta non si fermerà per portare avanti le istanze di quei lavoratori cui sono ancora preclusi tutti i diritti e le tutele dell’accordo del 31 Luglio scorso, compreso l’aumento salariale di 119 euro a regime.

“A livello nazionale le segreterie di Fai, Flai e Uila – continuano i tre segretari regionali – hanno stigmatizzato un atteggiamento incomprensibile e potremmo dire paradossale perché le associazioni datoriali si sono tirate indietro proprio nel momento in cui andavano ripagati i sacrifici di quei lavoratori che, soprattutto nel periodo di lockdown, hanno offerto il proprio contributo affinché ci fossero approvvigionamenti di derrate alimentare nelle comunità di riferimento. Tutto ciò mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro cari. La nostra lotta non si fermerà per portare avanti le istanze di quei lavoratori cui sono ancora preclusi tutti i diritti e le tutele dell’accordo del 31 Luglio scorso, compreso l’aumento salariale di 119 euro a regime. Ma è bene ricordare i punti qualificanti del rinnovo: l’introduzione di specifici piani di formazione preassunzione, l’obbligo di garantire l'accesso alla formazione a tutti i lavoratori, il rafforzamento della collaborazione tra imprese e mondo della scuola e dell'Università, il recepimento dei contenuti del Patto della Fabbrica su partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, l’obbligo, da parte dell’azienda, in caso di mancata iscrizione al sistema di welfare, a versare 20 euro mensili in busta paga. Adesso per equilibrare una situazione di forte disparità all’interno del comparto tra i lavoratori cui viene applicato il nuovo contratto e i lavoratori ‘tagliati fuori’ continueranno le azioni di lotta, così come già avvenuto negli ultimi mesi e nelle ultime settimane.”

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Turismo rurale

15 Ottobre 2020

AGRITURISMO: BENE BONUS RISTORAZIONE PER SOMMINISTRAZIONE 'RURALE' ORA ATTIVARE SUBITO MISURA 21 PSR PUGLIA 2014 – 2020

Il DL agosto ha assicurato il "bonus ristorazione" anche agli agriturismi che effettuano la somministrazione, fortemente colpiti dalla pandemia ed esteso l’esonero IMU per i terreni agricoli anche ai coadiuvanti familiari, ai pensionati CD e IAP che continuano a svolgere attività agricola e ai soci CD e IAP di società agricole, una boccata d’ossigeno ad un settore che ha bisogno di liquidità e che aspetta l’attivazione urgente della cosiddetta Misura Covid del PSR Puglia 2014 – 2020. E’ il commento di Coldiretti Puglia al provvedimento assunto dal Governo che prevede l’erogazione 600 milioni di euro per il 2020 anche gli agriturismi, fortemente voluto da Coldiretti e Terranostra, associazione agrituristica di Coldiretti, che plaudono anche all’esonero della tassa IMU con cui si risolvono così migliaia di contenziosi con cui i Comuni ingiustificatamente chiedevano il pagamento del tributo. Rilevante – sostiene la Coldiretti – è l’impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema turistico nazionale per le mancate spese di alloggio, trasporti, divertimenti, shopping e alimentazione.

L’emergenza Covid – spiega la Coldiretti – ha fatto crollare del 30% la spesa turistica per la tavola nel 2020 a causa dell’assenza dei vacanzieri stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani colpiti dalla crisi con drammatici effetti sulla ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare. “Va immediatamente attivata almeno la misura 21 del PSR per l’agriturismo, percorso già ben definito a livello nazionale che la Regione Puglia deve semplicemente declinare a beneficio dei nostri imprenditori”, sollecita nuovamente Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia. “In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, come l’agriturismo, dove le 876 strutture agrituristiche potrebbero beneficiare di un contributo forfettario di 7000 euro ad azienda per un totale di oltre 6 milioni di euro di risorse comunitarie”.

Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute

Agriturismo Lama San Giorgio (Rutigliano)

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E’ SOS in Puglia per molte attività – denuncia Coldiretti - che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse", l'agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. “Non c’è tempo da perdere perché le risorse della Misura 21 vanno spese entro il 31 dicembre 2020. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale e non possono perdere anche questo minimo aiuto disposto dall’Unione Europea”, conclude il presidente De Miccolis. In Puglia c’è in gioco un sistema agrituristico e agroalimentare di enorme valore che è in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità.


Turismo rurale

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EIMA LA MECCANIZZAZIONE GLOBALE CINQUE SALONI SPECIALIZZATI

EIMA International è l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio, rassegna a cadenza biennale promossa dal 1969 da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) ed organizzata dalla sua società di servizi FederUnacoma surl, in collaborazione con BolognaFiere. L'emergenza Covid-19 ha riscritto una nuova geografia economica e sociale con restrizioni a livello globale. Il calendario fieristico internazionale è stato completamente rivisto e molti eventi sono stati annullati o rinviati. Anche EIMA International ha dovuto rivedere il suo programma spostando l'appuntamento espositivo di Bologna a febbraio 2021, e prevedendo per novembre 2020 un importante e articolata anteprima digitale dell'evento. Nel 2022 EIMA tornerà al suo appuntamento tradizionale di novembre. Alla Rassegna, organizzata in 14 settori merceologici e articolata anche nei saloni specializzati di

EIMA Componenti, EIMA Green, EIMA Energy, EIMA Idrotech ed EIMA Digital, partecipano direttamente industrie costruttrici di ogni continente, presentando le tecnologie di avanguardia del comparto a livello mondiale. La razionale organizzazione merceologica dell'esposizione consente ad un enorme platea di visitatori professionali - ai quali vengono riservati i primi due giorni di svolgimento dell'esposizione - e amatoriali di focalizzare subito i settori d'interesse e di organizzare così al meglio la loro visita. A EIMA prendono parte missioni di operatori economici provenienti da 60 paesi. EIMA si svolge nel quartiere fieristico di Bologna su una superficie complessiva di 375.000 mq (140.000 mq la superficie espositiva netta), e in ogni edizione ospita circa 1950 espositori provenienti da 50 paesi che espongono oltre 50.000 modelli di mezzi, macchine e attrezzature per ogni tipo di lavorazione agricola o “verde” e per ogni modello di impresa.

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Agricoltura

15 Ottobre 2020

ETICHETTE ALIMENTARI: OCCORRE UN NUOVO SISTEMA CONDIVISO EUROPEO SECONDO DUE RICERCATORI DEL CNR

Due ricercatori del Cnr, Roberto Volpe dell’Unità prevenzione e protezione e Stefania Maggi dell’Istituto di neuroscienze, hanno pubblicato un articolo su ES Journal of Nutritional Health che sottolinea la necessità di un nuovo sistema comprensibile e condiviso in Europa che fornisca un’informazione visibile, immediata e facile da comprendere. L’innovazione sarebbe utile anche per prevenire i decessi dovuti a malattie quali infarto, ictus e tumore. Presso il Consiglio dell’Unione Europea si sta sviluppando un acceso dibattito sull’etichettatura nutrizionale delle confezioni di alimenti, il “Front of pack nutrition labelling”, che vede l’Italia, con al fianco Cipro, Grecia, Lettonia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria, impegnata in difesa del proprio modello di etichettatura degli alimenti, il cosiddetto Nutrinform, in opposizione ad altri modelli, come il francese Nutriscore, il finlandese Finnish Heart Symbol, lo sloveno Protective Food Symbol, lo svedese Keyhole. Roberto Volpe e Stefania Maggi propongono un algoritmo europeo che sia più completo e condiviso rispetto a quelli attualmente utilizzati. L’argomento è di grande interesse in quanto alimentazione non corretta e obesità concorrono a determinare patologie quali infarto, ictus, tumore, che costituiscono circa il 50% delle cause di decesso degli europei che muoiono prima dei 65 anni.

Etichette alimentari

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Morti premature che potrebbero essere prevenute anche con una sana alimentazione. A tal riguardo, rilevante appare il ruolo delle etichette nutrizionali: esse, infatti, dovrebbero fornire ai consumatori un’informazione ben visibile, immediata e facile da comprendere, finalizzata a orientarli verso una scelta consapevole e salutare. “Ci si dovrebbe basare su un nuovo algoritmo che, partendo dalle positività presenti nei loghi già in uso, esprima un giudizio ancora più completo, che tenga conto di altre importanti informazioni nutrizionali, quali, ad esempio, la differenza tra grassi saturi della carne e dei formaggi (questi ultimi meno dannosi); la presenza di grassi parzialmente idrogenati, la cui pericolosità è accertata; la differenza tra cereali raffinati e integrali; l’indice glicemico e la natura degli zuccheri presenti (naturali o aggiunti); il calcio, le vitamine, gli anti-ossidanti (polifenoli). Inoltre, dovrebbe applicarsi a tutti i prodotti europei, anche a quelli tipici di ogni nazione” dice il ricercatore del Cnr. Modifiche sono richieste anche riguardo all’uso delle porzioni. “Le quantità espresse in grammi di prodotto possono risultare non comprensibili e produrre confusione, sarebbe meglio indicare la porzione in unità: ad esempio, una fetta biscottata, un hamburger, un vasetto di yogurt, dieci pistacchi, una mela, una pallina di gelato. Inoltre, per semplicità, dovrebbe essere fornita l’informazione riguardante le calorie”, conclude Volpe.


Agricoltura Agroalimentare

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CORSA AD ACQUISTI DI VERDURE (+25%) E FRUTTA DI STAGIONE (+30%) OBESITY DAY: CON EFFETTO COVID OLTRE 4 PUGLIESI SU 10 IN SOVRAPPESO

Oltre 4 pugliesi su 10 sono in sovrappeso a causa del Covid, tra lo smart working, le limitazioni imposte dal lockdown e la maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina, per questo è corsa agli acquisti dai contadini di prodotti salubri e vegan con un aumento del 25% per le verdure e del 30% per la frutta di stagione nei mercati contadini. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia condotta nella rete di fattorie e mercati di Campagna Amica e su dati Crea, il Centro di ricerca alimenti e nutrizione, diffusa in occasione dell’Obesity Day 2020 che si celebra in tutto il mondo il 10 ottobre in piena pandemia con il varo di nuove misure restrittive. La pandemia ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo – sottolinea Coldiretti - che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica. “La ricerca sta dimostrando che stare in una zona di equilibrio attraverso la sana e corretta alimentazione crea le condizioni per ammalarsi di meno e soprattutto di curarsi meglio. Secondo i dati AIRC in Puglia è stato superato il 58% delle cure per tutti i tumori a 5 anni, un dato incredibile se si considera che negli anni ‘90 la percentuale si attestava sul 30/35% anche grazie ad un regime sano nell’alimentazione e con la dieta mediterranea e il cibo a KM0”. La situazione peggiora per le persone obese – continua la Coldiretti – soprattutto per quelle collocate in smart working e in cassa integrazione, che nel 54% dei casi ha registrato un aumento medio di peso di ben 4 chilogrammi, secondo una

ricerca della Fondazione Adi dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Soprattutto per questa fascia di popolazione il “lavoro agile” ha favorito l’adozione di comportamenti poco salutari, come mangiare scorrettamente e diminuire l’attività fisica. Ma l’aumento di peso è legato anche alla maggiore tendenza a cucinare per sé e per i familiari, con lo smart working che ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata. Il risultato è un aumento di 10 miliardi di euro della spesa alimentare nelle case degli italiani nel 2020, secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea. Numerosi i progetti che vedono coinvolti Coldiretti, il Servizio Consumatori della Regione Puglia e l’Istituto Pugliese per il consumo, utili a formare e informare i consumatori sulle proprietà benefiche dei prodotti agroalimentari a KM0 che tutelano la salute e anche l’ambiente. L’idea dei Mercati contadini di Campagna Amica nasce proprio dall’esigenza di far incontrare i produttori e i consumatori in un mercato senza alcuna intermediazione al fine di calmierare i prezzi e creare maggiore potere di acquisto a beneficio dei consumatori che grazie alla vendita diretta hanno garanzia della sicurezza sull’origine, della qualità e del prezzo. L’obiettivo di Coldiretti e Campagna Amica è ‘culturale’ e consiste nel tentativo di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti.

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