All Fly Line 6_2018

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dell’acqua e si servono dei cerci come di un timone, in modo da mantenere la corretta posizione. In acque più calme, invece, possono spostarsi utilizzando la forma idrodinamica del corpo e per la propulsione i cerci, che risultano abbondantemente ricoperti di peli. Dagli angoli posteriori dei sette segmenti addominali si dipartono sette paia di tracheobranchie, raramente sei paia (es. Baetis digitatus e Baetis niger), mono o bilamellari. Si tratta di organi che “servono alla respirazione anche in quanto con i loro movimenti determinano una corrente d’acqua lungo il corpo, rinnovando così continuamente il liquido attorno alla ninfa”. La d.ssa Marta Grandi in Ephemeroidea (1960) cita anche gli studi di O. Harnish (1957) il quale, sperimentando con alcune specie,

aveva mostrato come, abbassando la pressione parziale dell’ossigeno, le lamelle respiratorie si fanno più grandi e le trachee più robuste, così che il battito delle tracheobranchie diviene più forte. Da ciò consegue che il corpo di una ninfa realizzato con una sezione di penna, prelevato ad esempio dalla coda di un fagiano, può fornire l’im-

pressione di vita e, nello stesso tempo, riprodurre convenientemente le tracheobranchie dell’insetto, grazie alle sue barbule. Ma torniamo ai caratteri discriminativi utili all’identificazione dei vari generi della famiglia Baetidae. Dovremo, di conseguenza, verificare se le tracheobranchie 1 – 6 siano monolamellari o bilamellari. In tal caso, infatti, bisogna considerare che i generi Baetis, Acentrella, Centroptilum e Procloeon hanno tracheobranchie monolamellari, mentre le prime sei tracheobranchie dei generi Pseudocentroptilum e Cloeon sono bilamellari. Occorre, tuttavia, rilevare come non sempre sia facile accertare la bilamellarità delle tracheobranchie, soprattutto quando sono sovrapposte o una è più piccola dell’altra. È, quindi, sempre opportuno osservare l’intersezione delle tracheobranchie con l’addome, in quanto in questo punto è possibile visualizzare meglio se abbiano origine una o due trachee (lamelle).

Le pteroteche

Esaminando il dorso di una ninfa noteremo tra torace e addome le due pteroteche anteriori, ossia gli astucci alari dai quali fuoriusciranno le splendide ali opache delle subimmagini.

Sopra: contenuto stomacale di una trota dedita a un lauto pasto. Anch’essa, ingorda, ha mangiato una ninfa di troppo. Tuttavia gode ancora di ottima salute: i contenuti stomacali sono prelevati dal diabolico strumento qui a destra, il famigerato “Slogatrachee”.

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