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“The Fly - La genesi” Sone le 16 pagine del capitolo “DIPTERA” e ti mostreranno come l’argomento è trattato in quest’opera.


Diptera he personalmente sia legato al mondo classico della pesca con la mosca artificiale, soprattutto in termini di etica, uomini ed artificiali, visto che siete alla lettura di uno degli ultimi capitoli di questo lavoro, credo sia superfluo venga sottolineato. Effimere, plecotteri e tricotteri restano sempre e comunque al primo posto, emblema di questo antico e nobile mondo. Al tempo stesso è però innegabile l’impressione generalizzata che il pesce tenda ad alimentarsi di invertebrati sempre di minori dimensioni. Nonostante le discussioni e disquisizioni in materia di catch & release legate al supposto continuo martellamento a cui sono soggetti gli abitanti di queste acque a regolamentazione specifica, dal mio punto di vista resta comunque difficile concludere se la causa di questo comportamento derivi appunto da questi scenari particolari o dalla più tangibile ed effettiva rarefazione dei classici insetti acquatici oggetto e soggetto principale della nostra passione. Il degrado delle acque a vantaggio di invertebrati che dal punto di vista halfordiano potremmo definire meno nobili, come tanti piccoli ditteri, è un fatto innegabile. Ora la verità potrebbe anche stare nel mezzo, ma resta il fatto che i pesci sono indiscutibilmente interessati anche a queste forme di

C

I bibionidi raggruppano insetti tipicamente neri, pelosi e di media dimensione.

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vita di piccole dimensioni, a volte minuscole, con tutto quello che ne consegue in termini di attrezzature, finali e, soprattutto, imitazioni. Un altro aspetto da non dimenticare è però la tecnologia moderna, non quella dell’abbigliamento super tecnico o più semplicemente degli attrezzi che oggi abbiamo a disposizione, ma quella della possibilità di poter usufruire di monofili adatti alla taglia di queste imitazioni con carichi di rottura che ne consentono il reale impiego in pesca e soprattutto ami e filati da costruzione che permettono la realizzazione di imitazioni realmente credibili ed un tempo impensabili, rileggevi, se non lo ricordate, il capitolo sulle Caenidae o il passaggio di Skues sul capitolo dedicato alle mosche di fantasia. A questo posso personalmente aggiungere che il livello della sfida s’innalza e quindi sono a maggior ragione per giocare la partita. Se un pesce si nutre, dove e comunque sia, lo fa sempre e comunque su degli insetti veri ed in un particolare stadio vitale ed è con l’imitazione di questi che ha un senso la cattura, specie per il pescatore che ha deciso di farlo con la mosca artificiale. Nella prefazione si è già trattato dei meccanismi della natura legati ad aggressività, territorialità e riproduzione o comunque a cause esterne al normale comportamento di alimentazione dei pesci, che se opportunamente sfruttati possono portare al successo in termini di catture. Ora la domanda è semplice, tentare di catturare un pesce sfruttando solo questo e quindi “non” imitando quello di cui si sta nutrendo si può realmente considerare una cattura visto che si “è scelto” di pescare con la mosca? Dal mio punto di vista equivale ad innescare sull’amo una camola del miele, un cagnotto od un lombrico vero magari in alternativa al San Juan Worm, a meno che in quel particolare giorno l’unica cosa che andavamo cercando era il sentire una trazione sulla punta della canna, ma a questo scopo, riflettendoci un poco, basterebbe un lancio appositamente sbagliato sulla vegetazione o più semplicemente una sardina innescata a


Numerosi sono i ditteri dai colori vivaci, metallici e cangianti. Esistono ditteri che imitano imenotteri ed altri che, se non fosse per le ali, parrebbero coleotteri.

svantaggio del gatto di casa. Per questi pescatori la risposta è semplice: domandatevi che ci fate con una canna da mosca in mano e tornate dignitosamente alla pesca al colpo o allo spinning. Non c’è nulla di male o scandaloso ed anche io, quel poco o molto che ho imparato, l’ho fatto e costruito con anni e anni di pesca al tocco nei torrenti degli Appennini, canna fiorentina e canna bolognese a razzolare sui ghiareti dell’allora biondo Tevere da Sansepolcro a Perugia. Non chiedetemi se rimpiango quei tempi, se non altro per la bellezza e ricchezza di vita dei fiumi d’allora. Quando le condizioni non sono state più tali mi sono rifugiato in questo che considero a chiare lettere un nobile mondo, quello della pesca con la mosca, inferiore in termini di catture, ma molto più ricco nel rapporto che impone con la natura. Torniamo ai ditteri e quindi al fatto che può essere un’occasione per cimentarci al massimo della difficoltà, o meglio della sfida. Se in questo scenario è la taglia degli insetti a fare da padrone, la stregua è però la stessa di emerger, cripple o stillborn relative agli insetti più nobili. La pesca con la mosca

è semplicemente l’esaltazione della sfida, non occorre quindi aggiungere altro se non la conoscenza dei ditteri della storia e prendere coscienza dei vantaggi che la moderna tecnologia oggi offre in termini di dimensioni di monofili, ami e filati. Se è la sfida che ci interessa, è possibile ancora praticare questa antica e nobile passione ricavandone soddisfazioni di altri tempi. La pesca con i midge può essere a volte così realmente affascinante che gli si può dedicare addirittura tutta un’intera vita di pescatore con la mosca, raggiungendo dei livelli a dir poco incredibili, è il caso di Don Holbrook ed Ed Kooch che hanno sintetizzato questa esclusiva esperienza nel loro bellissimo Midge magic (2001) opera che andrebbe semplicemente... letta. Le considerazioni effettuate in apertura di questo capitolo non devono però far credere che questa categoria di insetti sia stata in passato snobbata, oltettutto non tutti sono piccolissimi, anzi! Ne fanno parte svariati artificiali il cui nomi non possono non essere conosciuti dai pescatori a mosca: Black Gnat, Oak Fly, Cow Dung o Hawtorn Fly sono da

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Un piccolissimo dittero, ben definibile come “la maledizione del pescatore”.

tempo immemorabile presenti nelle scatole di artificiali e citate in tutti i libri che hanno fatto la storia di questa nostra passione. Nel suo A Dictionary of Trout Flies, Williams sintetizza molto bene l’importanza di questo ordine di insetti, facendo anche un imprescindibile riferimento al loro impiego nella pesca nei laghi. A testimoniare ancora una volta che è difficile inventare qualcosa di nuovo, cita le imitazioni di Mottram relativamente agli emergenti di chironomo, che venivano costruite fissando un pezzetto di sughero all’altezza del torace in modo che l’amo, affondando a causa del suo peso, conferisse un assetto verticale all’imitazione nella tipica posizione delle emergenti di questi insetti. L’opera di West resta comunque una pietra miliare, anche per il fatto di dedicare il giusto spazio ad imitazioni ed insetti che classicamente non rientravano nella triade effimere, tricotteri e plecotteri, a testimoniare anche la grande importanza di tutti gli altri ordini di insetti nella pesca con la mosca artificiale. Per ragioni di ordine pratico le imitazioni relative all’ordine dei ditteri sono state trattate come insieme: una suddivisione degli artificiali nelle innumerevoli famiglie avrebbe avuto poco senso ai fini della pesca ed anche e soprattutto perché gli artificiali della bibliografia storica sono piuttosto concentrati nei ditteri più comuni. È importante ricordare

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soprattutto ami e tip disponibili all’epoca. In questa logica ritengo però fare piccolissimi approfondimenti relativamente a Bibionidae, Chironomidae, Simulidae e Culicidae. La famiglia Tipulidae, pur rientrando nell’ordine dei ditteri, ha un piccolo capitolo a sé per la gloria della Daddy Long Legs. Relativamente alla famiglia Bibionidae è più che sufficiente ricordare che ne fanno parte Bibio marci e Bibio johannis, alla storia come Black Gnat e Hawtorn Fly, praticamente un reale pezzo di storia in tema del contenuto delle scatole di mosche artificiali dei pescatori di tutti i tempi. I bibionidi sono insetti di dimensioni medie e piccole, le loro larve sono terricole, ma gli insetti adulti vivono tipicamente presso i corsi d’acqua, quindi e soprattutto durante il periodo dell’accoppiamento, che avviene nei mesi estivi, si può assistere a vere e proprie cadute in massa sulla superficie dell’elemento liquido con le conseguenti reazioni da parte dei nostri amici pinnuti. Fra le righe della bibliografia storica comunque, aldilà di casi particolari, Black Gnat è anche sinonimo di qualsiasi insetto “tutto nero” che sia preda dei pesci, ed in questi scenari sono senza dubbio i caratteri distintivi colore e taglia ad essere determinanti, senza troppa dovizia di particolari nella struttura degli artificiali.


Relativamente ai Chironomidi, il carattere distintivo è certamente la taglia, da 1 a 10-14 millimetri, si tratta di insetti che non sono nella totalità delle famiglie legati agli ambienti acquatici, ma relativamente alle forme di vita alate che possono essere preda dei pesci la migliore soluzione riguardo alle loro imitazioni consiste nell’osservare e nell’indagare gli ambienti di pesca che abitualmente vengono frequentati dal pescatore. Relativamente alle famiglie di chironomidi che legano il proprio ciclo vitale interamente agli ambienti acquatici, soprattutto per quanto riguarda la pesca nei laghi o nei fiumi a corrente lenta, non è possibile sottovalutare nè gli stadi larvali (blood worm) nè quelli di emergenza (chironomid pupa), relativamente ai quali, soprattutto dal dopoguerra, si potrebbe scrivere un’intera opera monotematica. I simulidi potrei dire che rappresentano una delle mie passioni, perché di minuscole dimensioni. Lo stadio larvale non è interessante ai fini della pesca, poichè, nella quasi totalità dei casi, i soggetti vivono ancorati ai substrati. Durante la fase di impupamento costruiscono una specie di bozzolo fissato alle pietre del fondo, che abbandonano quando è il momento di sfarfallare, inglobati in una piccolissima bollicina d’aria che permette loro di raggiungere la superficie. Qui il minuscolo in-

setto alato “scia” per un certo tratto prima di abbandonarla e soprattutto i temoli ne vanno pazzi. Occorre aggiungere altro? Solo affinare e raffinare tecnica ed artificiali, ma se non vi interessa, perchè pescate con la mosca? I Culicidae sono molto simili come etologia ai Chironomidi, unico particolare non indifferente è che le sottofamiglie contemplano anche le nostre “amiche” zanzare e quindi, anche solo per questo motivo, potremmo rifiutarci di prenderle in considerazione. Gli sfarfallamenti avvengono tipicamente di notte, ma l’ovideposizione si consuma al tramonto, alla storia il dusk nella pesca alle trote di mare, per gli specialisti chiamato “primo tempo”. Questo significa migliaia di spent sull’acqua e festa grande a galla per i pesci, per i pescatori significa finale 8X e centrare alla luce della pila l’anello di un amo della misura almeno n. 22.

BLACK GNAT (BIBIO JOHANNIS) Il riferimento della Black Gnat a Bibio johannis è citato da Williams in A dictionary of Trout Flies ed è più che legittimo, ma in pratica questo famosissimo artificiale è adatto ad imitare tutte le piccole mosche di silhouette analoga, dalla mosca domestica ai moscerini. Nel caso specifico comunque tutte le specie appartenenti ai bibionidi sono caratterizzate da insetti dal corpo peloso, le cui

Black gnat e Hawthorn fly di Ronalds.

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femmine scavano nel suolo dove depongono gruppi di uova. Le larve vivono nello stesso ambiente dove sono schiuse o su letame e lettiere, lo sfarfallamento avviene per lo più in primavera quando gli adulti si vedono in sciami in accoppiamento che volano con le zampe tipicamente a penzoloni. La Black Gnat è una delle mosche più nominate in tutte le opere storiche significative. Bainbridge in The Fly Fisher’s Guide è il primo a citarne le lodi, a partire dal mese di aprile ed in acque “basse e fini” è una mosca praticamente infallibile, e questo si deve probabilmente al fatto che il naturale è facilmente imitabile con un semplice addome realizzato in herl di struzzo, due alette in stornello ed una hackle di gallo poco fornita in testa. Anche Arundo nel suo Pratical Fly Fishing sottolinea che quando questi esemplari sciamano lo fanno a centinai se non migliaia e se l’imitazione è lanciata con accuratezza garantisce quasi sempre il successo, il suo modello è realizzato con filo di montaggio di colore “tabacco irlandese” con il quale si deve costruire l’addome, aggiungendo un herl di struzzo nero avvolto a spire larghe, in modo che resti visibile il filo di montaggio fra il ribbing. Le ali sono assenti e l’hackle può essere di rondone o di gallina nera. In Art of Fly making, Blaker’s la considera un’ottima imitazione da utilizzare nelle giornate limpide a partire da maggio, meglio se leggermente afose e umide, il corpo è realizzato in peluria tratta dall’orecchio di cane razza spaniel, morbida e fine, ma all’occorrenza si può utilizzare herl di struzzo di colore nero. Ali in stornello e hackle morbida e di colore nero. Un’ottima variante è considerata quella con il corpo costruito in seta blu scuro. Veniamo ora a Francis Francis che nel suo A Book on Angling la annovera fra le “fisherman’s curse”, leggi “maledizioni del pescatore” per la relativa taglia minuscola. In ogni caso la considera una mosca efficace anche se il naturale non è presente sull’acqua, poichè quando questo accade i pesci se ne nutrono avidamente e quindi l’insetto è bene impresso nella loro memoria. L’autore consiglia di procurarsi l’amo di taglia più piccola in commercio e realizzare il corpo con un herl di struzzo nero dalle fibre più corte che è possibile reperire. Le ali in stornello devono essere montate piatte sul corpo e l’hackle è

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di gallo nero. In Yorkshire Trout Flies anche Pritt attribuisce alla minuscola taglia dell’insetto naturale il fatto che molti pescatori lamentino il poco successo delle imitazioni, a questo scopo propone una versione priva di ali ed un artificiale molto povero di materiali, corpo in herl di struzzo nero e solo un paio di giri di hackle di colore nero, dalle fibre molto morbide. Ogden considera questo piccolo midge molto gradito sia alle trote che ai temoli, che se ne “ingozzano” letteralmente quando sono presenti sulla superficie dell’acqua. Il suo modello prevede il corpo realizzato in crine di cavallo nero ed ali in sezioni di stornello montate ben verticali sul corpo. L’hackle può essere tratta dal petto di storno “vecchio”, dai tipici riflessi metallici bluastri, o da un collo di gallina nero. Aggiungere al corpo rigaggi di tinsel di colore argento aumenta di certo l’attrattività verso questo artificiale. Nel modello di Tayler descritto nel suo Red Palmer il corpo è realizzato con una piuma tratta dal ciuffo di pavoncella, dai riflessi metallici verdastri o sempre in herl di struzzo, le hackle sono assenti e le ali sono in sezioni di penna di ala di stornello. Anche le considerazioni di Theakston in British Angling Flies, che riclassifica questo artificiale col nome di Black Spinner, non si discostano molto da quelle dei suoi colleghi, la presenza di questi insetti è importante e gradita dai pesci, ma “peste” per i pescatori. Il dressing riportato è essenziale, amo il più piccolo possibile, corpo in seta nera, ali assenti ed una piccolissima piuma del collo di storno come hackle. Nel suo Rod and River pure Fisher definisce la Black Gnat come una positiva “molestia” per il pescatore, che non può permettersi di ignorarla, ma al tempo stesso non avrà mai garanzia di avere successo. Quando i pesci si dedicano a questi insetti non vedono niente altro, ma al tempo stesso le dimensioni degli ami da utilizzare per la costruzione delle imitazioni non garantiscono di trattenere il pesce. L’autore consiglia di utilizzare ami leggermente più grandi mantenendo le proporzioni dell’insetto come se fosse costruito su amo più piccolo e riporta due dressing. Il primo prevede amo n. 00, una piccola “tag” realizzata con due giri di tinsel di colore argento a ridosso della curvatura e corpo o in seta nera ben cerata o in herl di


struzzo. Le ali in sezioni di penna di stornello molto chiare e l’hackle tratta da una piccola piuma del collo di storno. Il secondo è identico al primo nelle proporzioni, ma costruito su amo n. 1. L’autore riporta anche alcuni tentativi di altri costruttori di imitare le ali utilizzando scaglie di luccio, ma anche esperimenti, come nel caso di Richardson’s, di utilizzare le ali naturali dell’insetto. Fisher conclude che fra tutti gli insetti presenti durante tutto il corso della stagione di pesca, i fisherman’s curse sono sicuramente i meno benvenuti. Anche Walker in Old Flies in New Dresses riprende le congetture di tutti i suoi predecessori, ma fa anche notare che non è del tutto corretto includere fra gli gnat questo artificiale che imita Bibio johannis. Il dressing che propone prevede il corpo realizzato in seta nera o quill di pavone tinto nero. Le ali sono realizzate in quill chiarissimo di stornello per il maschio e con la punta delle piume della coda di storno per la femmina. L’hackle è tratta dal collo di storno maschio, avvolta dopo avere rimosso tutte le fibre da un lato della piuma stessa. I dressing dei grandi costruttori del passato sono quindi numerosi e significativo è anche il fatto che Halford, nella sua collezione che rappresenta la sintesi della sua maturità in 33 artificiali contenuti nel Modern Development of the Dry Fly, includa due artificiali specificatamente dedicati a questi insetti, relativamente a Black Gnat

maschio e femmina. Fra le due quella della femmina è riconosciuta più efficace. La Black Gnat male di Halford è costruita su amo n. 00, il corpo è realizzato in quill di pavone naturale con quattro giri di crine di cavallo di colore nero nei pressi della curvatura. La testa è realizzata con tre giri serrati di crine di cavallo di colore marrone chiaro. Le ali sono realizzate con due punte di hackle di gallo blue dun e le hackle sono realizzate con due piume brillanti di stornello. La Black Gnate female di Halford è costruita su amo n. 00, il corpo è realizzato in quill di pavone tinto nero corvino. Le ali sono realizzate in sezioni di ala di stornello chiare e le hackle sono sempre in due piume brillanti di stornello. Nelle precedenti opere del grandissimo Halford che includono tavole e dressing di artificiali le mosche dedicate specificatamente a Bibio johannis sono le stesse due, sia in Dry Fly Entomology che nel Floating Flies and How to Dress Them, ma in entrambe le pubblicazioni è presente una terza imitazione molto particolare con l’ala realizzata in scaglia di luccio. Definita nei due volumi rispettivamente Pike Scale Black Gnat e Black Gnat “C” il dressing è lo stesso della Black Gnat female prima descritta con la variante appunto dell’ala realizzata con questo particolare materiale. Questa era la mosca preferita anche del grande Hall. Mentre Pritt raccomanda l’utiliz-

Oak fly e Cow dung di West.

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zo anche di una versione sommersa costruita su amo n. 15 e priva sia di ali che di hackle, con il corpo realizzato solo in herl di struzzo, Roger Woolley costruisce la sua Black Gnat su amo n. 16, corpo in quill di colore nero e hackle di gallo nero o piuma del collo di stornello, priva di ali. Tod in Wet Fly Fishing propone nuovamente una versione sommersa giudicata molto efficace e costruita su amo del n. 14 o n. 16. Il corpo è realizzato in seta nera e le code sono in due fibre tratte da una hackle di gallina nera. Le ali sono in due punte di piuma di stornello brillanti e l’hackle è di gallina di colore nero. Come di consueto, sia Williams che altri famosi ed autorevoli pescatori, sostengono che la migliore Black Gnat sia la versione costruita dal grande Skues, il cui dressing è descritto in Minor Tactics od the Chalk Stream e prevede un amo n. 16, il corpo realizzato in seta di montaggio nera con un due o tre giri di herl di struzzo nei pressi della curvatura. Le ali sono realizzate in beccaccino chiaro e l’hackle è di gallina nera o tratta da una piuma della testa di storno, due avvolgimenti al massimo. Quando accade che i bibionidi in accoppiamento cadano in grande numero sull’acqua, una versione Knotted Midge è consigliata. Il montaggio appena citato prevede una hackle in testa ed una presso la curvatura, divise dal corpo, sulla tipologia della nota Fore and Aft o della più moderna Renegade. Le imitazioni di West restano tuttavia forse le più attuali, ed anche in questo caso per ogni gnat vengono riportate due versioni, con e senza ali (winged e hackled). La Black Gnat di West alata prevede un amo AD e le antenne realizzate con due spezzoni di herl di struzzo molto corti. Il corpo è realizzato in quill di colore scuro, anellato da tinsel colore oro. Il torace è in herl di struzzo e le ali sono in punta di hackle di gallo blue dun scuro. L’hackle è di gallo nero dalle fibre non molto lunghe, mentre si dovranno montare alcune fibre di hackle più lunghe ai lati e rivolti all’indietro per imitare le lunghe zampette e stabilizzare l’artificiale. La versione hackled ha un dressing identico, ma privo di ali.

HAWTHORN FLY (BIBIO MARCI) Siamo di fronte ad una altra pietra miliare della pesca con la mosca e spesso mi stupisco quando la nomino in una conversazione di pesca e lo sguardo dell’interlocutore rima-

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ne attonito, lasciando trasparire la sua non conoscenza. L’artificiale è citato da madama Juliana Berners a Izaak Walton, ma quello che più conta è la sua eccellenza in pesca. Il dressing standard proposto da Williams è costruito su amo n. 12, il corpo è in herl di struzzo di colore nero, le ali sono realizzate in sezioni di ala di stornello di colore chiaro e l’hackle è di gallo di colore nero. Come accade sempre per ogni artificiale di successo, molti altri costruttori ne hanno elaborate versioni personalizzate, una di queste è quella di Roger Woolley, costruita su amo n. 13. Il corpo è realizzato in due fibre tratte da una piuma di tacchino, al termine dell’avvolgimento le due sezioni devono essere ripiegate all’indietro, a rappresentare le zampette dell’insetto. Le ali sono realizzate in sezioni di penna di ghiandaia e l’hackle è di gallo di colore nero. In Irlanda questo artificiale è in antitesi utilizzato sommerso, ed il dressing standard prevede un amo dal n. 9 al n. 5. Il tip è realizzato con avvolgimenti di tinsel piatto di colore oro o in alternativa con avvolgimenti di seta floss di colore arancio. Le code possono essere realizzate in fibre di alzavola o di fagiano dorato. Il corpo è in seta floss di colore nero e l’hackle è di colore nero o marrone rossiccio che richiama al colore del vino “Porto”. Le ali sono in fibre tratte dal fianco di germano di colore marrone. Alcuni pescatori Irlandesi sostengono che aggiungendo semplicemente un tocco di hackle di colore blu si ottiene una micidiale mosca sommersa da sea trout. La versione di Ronalds della Hawthorn Fly è il classico per eccellenza, costruita su amo n. 2 o n. 3 a gambo lungo, ha il corpo realizzato in herl di struzzo. Le ali sono realizzate in sezioni di penna di stornello. L’hackle è di gallo di colore nero, rasata lasciando solo le fibre rivolte verso la curvatura dell’amo, come tutte le imitazioni sullo stile di Ronalds, può essere impiegata sia secca che sommersa, ma è in quest’ultimo caso che la mosca si rivela eccellente. Ovviamente anche West non poteva esimersi dall’includere nelle sue digressioni questo famoso artificiale. La sua versione preferita della Hawthorn Fly è costruita su amo DF. Il corpo è in herl di struzzo nero compreso il torace, le ali sono assenti e sono presenti gli occhi, realizzati con uno spezzone di lana rossa montato al di sopra dell’occhiel-


lo dell’amo. Il corpo è anellato di tinsel tondo di colore argento e l’hackle è di gallo di colore nero. Sono presenti anche in questo caso i bilancieri, realizzati con due coppie di fibre di hackle montati ali lati dell’addome dello stesso colore dell’hackle. Trattandosi di un artificiale famoso è ovviamente descritto in numerosi altri testi storici. Nel The Fly Fisher Guide, Bainbridge attribuisce il nome della mosca al fatto che l’insetto naturale è normalmente rinvenuto presso i cespugli di biancospino, Hawthorn appunto, e la considera un ottimo killer da metà aprile alla fine di maggio, curiosamente dalle 10 del mattino fin verso le 3 del pomeriggio. Il corpo è realizzato in herl di struzzo nero e l’hackle è di gallo nero. Le ali possono essere in sezioni di penna di beccaccino o germano, ma, fatto curioso, l’autore afferma di costruttori che impiegano la sostanza dura e semitrasparente che si può rinvenire nella zona attorno ai semi delle mele. Francis Francis nel suo A book on Angling si limita a dire che la mosca è utilizzata dove abbondano le siepi lungo la riva del fiume, ma non riporta nessun dressing e considera equivalente quello della Black Gnat. In British Angling Flies, Theakston considera questo artificiale eccellente nei mesi di aprile e maggio; testa, corpo e torace tutti realizzati in seta nera con un leggero dubbing di pelo di foca nero. Ali

da piume di colore neutro dell’ala di beccaccino o storno ed hackle di morbida gallina nera. Nel bellissimo Rod & River, Fisher sottolinea che si tratta di un insetto non acquatico, ma lo considera indispensabile per il pescatore. Il dressing che riporta è in diretto riferimento a quello Theakston e trova il suo migliore impiego proprio dove i cespugli di biancospino si protendono sull’acqua. Nel suo Old Flies in New Dresses, Walker riassume gli stessi concetti dei suoi predecessori, ma ritiene opportuno imitare solo il maschio del Bibio marci con l’addome realizzato in lana nera anellata di tinsel colore argento, ali in quill trasparente di penna di storno ed hackle di gallo nero. Bibio marci (maschio) leggi Hawthorn e Bibio johannis (femmina) leggi Black Gnat, come riportato anche nei cataloghi delle Roberto Pragliola degli anni ‘80, sono un’accoppiata vincente ed indispensabile nelle scatole del pescatore a mosca.

Olive gnat di West.

OLIVE GNAT - WEST L’opera The Natural Trout Fly and Its Imitation di West è realmente omnicomprensiva, ed alla classica Black Gnat vengono affiancati altri quattro modelli di chironomidi il cui dressing è estremamente attuale. L’Olive Gnat è costruito su amo CE, le antenne sono realizzate con due spezzoni di herl di struzzo 261


Fog Black, Baby Sun Fly e Black Quill di Williams.

di colore nero, il corpo è realizzato in quill di pavone di colore oliva anellato di tinsel tondo di colore oro ed il torace è in quill di condor oliva. Le ali sono realizzate in punta di hackle di gallo di colore rusty e le hackle sono in gallo Coch-y-Bondhu. Importanti per l’assetto in acqua le due coppie di fibre di hackle posizionate ai lati del corpo a fare da bilanciere. Anche in questo caso è prevista una versione alata ed una hackled.

GREEN GNAT - WEST La serie di West prosegue con il Green Gnat costruito su amo AC, sono presenti anche in questo modello due piccole antenne realizzate in herl di struzzo verde. Il corpo è realizzato in quill di colore verde anellato in tinsel di colore oro ed il torace è in herl di struzzo tinto verde. Le ali sono in punta di hackle di colore blue dun e la hackle e di gallo badger. I bilancieri sono in fibre di hackle di gallo tinto verde ed anche in questo caso esiste sia la versione alata che quella hackled.

RUBY GNAT - WEST La Ruby Gnat è costruita su amo CF, il corpo è realizzato in quill di pavone di colore rosso vermiglio anellato da tinsel tondo di colore oro. Il torace è in herl di struzzo di colore oliva e le ali sono in punta di hackle di colore 262

blue dun. L’hackle è di gallo di colore oliva ed i bilancieri sono in fibre di hackle di gallo blue dun. Anche in questo caso esiste sia la versione alata che quella hackled.

BROWN GNAT - WEST La Brown Gnat è costruita su amo AC, il corpo è realizzato in fibre tratte dalla coda di fagiano con anellatura di tinsel tondo di colore oro. Il torace è in herl di struzzo di colore marrone e le ali sono in punta di hackle di gallo di colore marrone. L’hackle è di gallina di colore marrone e sono sempre presenti i bilancieri laterali in fibre di hackle gallo di colore marrone, sia per la versione alata che per quella hackled.

FOG BLACK Questo famoso artificiale è la versione del grande Pritt della Black Gnat, che egli raccomandava calorosamente a partire dal mese di giugno fino alla fine della stagione. Eccellente nelle giornate più calde dell’autunno, è considerata una mosca micidiale per il temolo in settembre ed ottobre. Costruita su amo del n. 14, il corpo è realizzato in seta di montaggio viola scuro ricoperto con avvolgimenti di una fibra tratta dalla penna di airone o in alternativa, ma con avvolgimenti molto più distanziati, con herl di struzzo di colore


efficace versione della Black Gnat.

OAK FLY (LEPTIS SCOLOPACEA)

nero. Le ali sono in sezioni di penna di ciuffolotto, in alternativa di stornello. L’hackle è tratta dal collo di stornello.

BABY SUN FLY La Baby Sun Fly è la versione della Black Gnat del famoso reverendo pescatore Edward Powell. A giudizio di molti il colore nero utilizzato da altri costruttori per il corpo non è proprio i più fedele al naturale. Questa versione rende giustizia a questa opinione e per ottenere il giusto colore per il corpo lo stesso autore consiglia di mischiare dubbing tratto dal muso di coniglio in uguale quantità fra nero e marrone. L’artificiale è costruito su amo del n. 14 o n. 16, la seta di montaggio è nera ed il corpo è realizzato come descritto: dubbing di peli del muso di coniglio neri e marroni. L’hackle deve essere di dimensioni piccole e di gallo coch-y-bondhu e le code di gallo nero o dello stesso colore delle hackle.

BLACK QUILL Non ci si poteva esimere dall’includere fra le imitazioni di ditteri la Black Quill, un classico tutto irlandese essenziale quanto efficace. Costruito su amo n. 14 o n. 16, il corpo è realizzato in quill di colore nero, le ali sono in sezioni di stornello di colore scuro e l’hackle è di gallina nera. Semplice, essenziale,

Siamo di fronte ad un altro artificiale storico, conosciuto anche con i nomi di Downhill Fly, Ash Fly, Cannon Fly, Downlooker o Woodcock Fly, ogni famoso costruttore ne ha proposta una sua versione. Secondo Williams l’insetto è un ottimo volatore e quindi raramente cade incidentalmente in acqua, come testimoniano gli altrettanti sporadici ritrovamenti nelle autopsie delle trote. Tuttavia bisogna riconoscere che l’imitazione risulta molto attrattiva per tutti i pesci soprattutto da aprile a giugno. Il dressing riportato da Williams è costruito su amo dal n. 12 al n. 14, il corpo è realizzato in seta floss di colore arancione e la coda è in due barbe di hackle di gallo di colore rosso naturale. Le ali sono realizzate in sezioni di penna di beccaccia e l’hackle è di gallo Coch-y-Bondhu. Il grande Hanna sperimentò per la prima volta su questo artificiale un materiale considerato innovativo per la realizzazione del corpo, la cartapecora tagliata in strisce, che poi si rivelò eccellente per numerose altre imitazioni sommerse, vista la traslucentezza che la caratterizza una volta bagnata. Ronalds nel suo The Fly Fisher Entomology raccomanda questo artificiale per i mesi di maggio e giugno soprattutto nei giorni ventosi, il dressing è costruito su amo n. 2 o n. 3 a gambo lungo, il corpo è realizzato in seta floss di colore arancio, il filo di montaggio è di colore grigio cenere ed alcuni avvolgimenti devono essere evidenti sia presso la curvatura che a ridosso delle hackle. Le ali sono in sezioni di penna tratte dalle piume della scapola dell’ala di beccaccia. L’hackle è di gallo furnace con la parte centrale e le punte ben marcate di nero. Per i costruttori principianti Ronalds consiglia una versione senza le ali, realizzata semplicemente con il corpo in seta arancione anellata con spire di seta nera leggermente cerate e la testa in seta marrone, l’hackle, che indifferentemente può essere di beccaccia o di pernice, deve avere le fibre lunghe fino alla curvatura dell’amo e dev’essere fissata per la punta appena dietro la testa ed avvolta come una hackle di gallo. La Oak Fly è considerata da Ronalds anche un’ottima imitazione della mosca scorpione (panorpa, diffusissima). West propone due versioni della Oak Fly, quella standard ed una

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più piccola riferita a Leptis lineola. La prima è costruita su amo DF e sono presenti gli occhi, realizzati con uno spezzone di lana verde. Il corpo è realizzato in quill di colore nero anellato da quill di pavone di colore arancio, il torace è in herl di struzzo di colore oliva e le ali sono in sezioni di penna dell’ala di beccaccia. L’hackle è di fagiana, rasando dopo l’avvolgimento tutte le fibre tranne che quelle rivolte verso la curvatura dell’amo. La Small Oak Fly è costruita su amo AC ed ha gli occhi realizzati con uno spezzone di lana rossa posizionato sopra l’occhiello dell’amo. Il corpo è sempre in quill nero anellato da tinsel tondo di colore oro ed il torace è in herl di struzzo di colore marrone caldo. Le ali sono assenti e l’hackle è in gallo Coch-y-Bondhu. Nel suo The Fly Fisher Guide, Bainbridge descrive l’insetto con accuratezza, ali più corte del corpo e spianate su di esso, colori di insieme molto variabili e di difficile imitazione, la testa è tipicamente rivolta verso il basso, da cui deriva l’appellativo di downlooker, letteralmente “che guarda verso il basso”. Il suo dressing prevede la testa realizzata in dubbing di peluria dell’orecchio di lepre, la parte del corpo che sta al di sotto delle ali in dubbing di peluria di colore dun, la rimanente parte del corpo in peluria di colore giallo arancio che deve sfumare grigio marrone al termine dell’addome. Le ali sono tratte da piume di gallina marroni gialliccie, ma all’occorrenza si possono eliminare montando una hackle di tarabuso fra testa ed addome. In Pratical Fly Fishing, Arundo la descrive come un bellissimo insetto dai colori variegati, dalle tonalità del nero marrone ed arancio che si può osservare sul fiume in maggio e giugno, anche se non è chiaro quale sia l’ambiente in cui esso riproduce. Il suo dressing prevede il corpo realizzato in dubbing di peluria tratta dalla guancia di scoiattolo su seta di montaggio arancione ed una hackle tratta dalla parte superiore delle ali di beccaccia. Nel suo Art of Fly Making, Blaker’s avanza delle ipotesi relativamente al fatto che l’ambiente di riproduzione della Oak Fly siano gli alberi di melo e considera questo artificiale eccellente nelle giornate ventose e grigie, ma senza pioggia. Il dressing riportato prevede il corpo realizzato in seta di colore arancio, con un leggero dubbing in orecchio di lepre solo nella parte dell’addome. L’hackle è di gallo furnace e deve

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partire dal centro del corpo fino alla testa, le ali sono in collo di gallina ben screziato o in sezioni di ala di beccaccia dalla tonalità rossiccia. Anche Ogden nel suo Ogden on Fly Tying descrive questo artificiale come eccellente per le giornate ventose da maggio fino alla fine di giugno, il suo dressing prevede il corpo realizzato in seta floss di colore arancio, ben curato nella silhouette. Il filo di montaggio è di colore grigio piombo, e deve essere mostrato ad entrambe le estremità dell’addome. L’hackle è di gallo furnace, che dovrà essere rasata nella parte superiore per favorire il montaggio delle ali in sezione di penna di ala di beccaccia, montate ben piatte sul corpo. In Red Palmer, Tayler descrive questo artificiale come molto comune nei sottoriva alberati di quercie e altrettanto comunemente utilizzato dai pescatori. Il dressing che riporta è attribuito a Ephemera e prevede il corpo in lana mohair di colore giallo anellato di seta marrone scuro. L’hackle è di gallo honey dun e deve essere avvolta in tre giri al di sotto delle ali, che devono essere montate piatte e tratte da sezioni di penna di ala di giovane pernice o di fagiana. Anche il dressing di Theakston in British Angling Flies è abbastanza in linea con quelli dei suoi predecessori, il corpo è in seta gialla o ambra chiaro anellata di seta bruno rossiccio molto scuro con un leggerissimo dubbing di topo d’acqua all’estremità dell’addome. Le ali sono in sezioni di penna di beccaccia, hackle di tarabuso o gallina ben maculata. In Old Flies in New Dresses di Walker la Oak Fly è descritta come buon killer da aprile a luglio, corpo lungo e conico e nel maschio di un bellissimo colore arancio segmentato di nero, con le ali marroni. Il dressing prevede corpo in lana arancio rossiccia, anellata di seta nera con, fra i rigaggi in seta, tinsel colore oro. Le ali sono in sezioni di penna di rallo e l’hackle è di gallo Coch-y-bondhu.

COW DUNG FLY (SCATOPHAGA STERCORARIA) Da non confondere con la Cow Dung Beetle, quando si parla di Cow Dung è questo il famosissimo artificiale a cui ci si riferisce. L’insetto è presente in pratica durante tutto il corso dell’anno e costituisce una valida scelta quando non ci sono altri insetti in superficie. Il suo impiego diventa specifico se si osservano esemplari sull’acqua, che una volta cadu-


ti sembrano non riuscire più a risollevarsi in volo, ma nel tentativo di farlo emettono vibrazioni con le ali che sono di grande attrazione per i pesci. Le imitazioni possono essere pescate sia sommerse che secche, ma è in questo ultimo caso che risultano più efficaci. Un dressing molto popolare è quello di Hanna, costruito su amo n. 12 con il corpo realizzato in ciniglia tinta giallo marrone diviso in due sezioni, di cui quella dalla parte della curvatura deve essere più lunga. Le ali in punta di hackle di gallo honey dun e l’hackle di gallo honey dun più scuro devono essere montate fra le due porzioni di addome, con le ali nella tipica posizione a “V” orizzontale. Il corpo deve essere anellato di seta verde chiaro. La versione più classica rimane comunque quella di Ronalds, costruita su amo n. 3 a gambo corto si riferisce al maschio. Il corpo è realizzato in lana mohair pettinata di colore giallo o cammello, mischiata con una piccola parte di pelliccia di orso ed avvolta con un dubbing abbastanza vaporoso su seta di colore marrone chiaro. Le ali sono in sezioni di penna di rallo e l’hackle è di gallo ginger. Ronalds propone anche l’imitazione della femmina con il corpo in lana mohair di colore oliva in dubbing su seta di montaggio dello stesso colore. Ali ed hackle sono in gallo rosso naturale tinto di colore marrone immergendolo in una soluzione di solfato di ferro. West propone

la sua versione della Cow Dung su amo CE, con gli occhi realizzati con uno spezzone di lana rossa al di sopra dell’occhiello dell’amo. Il corpo è realizzato in herl di colore giallo oliva, mentre il torace è in herl di colore oliva. Le ali sono opzionali e nel caso realizzate in punta di hackle di gallo di colore blue dun. L’hackle è di fagiana. West fa notare che comunque il colore del corpo può variare dal giallo all’arancio fino al verde. La Cow Dung è comunque un grandissimo classico citato da Bainbridge nel The Fly Fisher Guide, dove la descrive come un insetto ovviamente non acquatico, che ama gli escrementi degli animali. Diffuso da marzo a settembre è un altro classico da impiegare nei giorni ventosi, quando cade anche abbondantemente sulla superficie dell’acqua. Il corpo è realizzato in lana mohair giallo cammello miscelata a pelo di orso marrone e deve essere ben voluminoso. Ali in sezioni di penna di rallo ben spianate sull’addome ed hackle di gallo ginger. Nel suo Pratical Fly Fishing, Arundo è estremamente sintetico, conferma l’efficacia dell’artificiale nei giorni freddi e ventosi e fornisce il dressing che prevede l’addome in lana mohair arancio e rosso mischiati su seta di montaggio arancio, con l’aggiunta di pochissima peluria di maschera di lepre. Le hackle sono assenti e le ali sono in piume di beccaccia bruno gialliccie. In A Book on Angling, Francis Francis

Wood fly e Blow fly di West.

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descrive la Cow Dung come sicuro punto di riferimento nelle giornate ventose se lungo il fiume sono presenti pascoli e mucche. Il dressing descritto prevede un addome voluminoso in lana arancio bronzeo miscelata a poca peluria di scoiattolo. Le hackle sono rosso gialliccio da un gallo cochin china e le ali in sezioni dei penna di rallo molto chiare. La sua caduta in acqua è rumorosa ed assomiglia al “flop” di numerosi coleotteri, per questo il pescatore non deve curarsi di fare pose delicate, anche se poi l’insetto naturale guadagna subito il galleggiamento grazie alla vaporosità di insieme della sua struttura. Nel suo Ogden on Fly Tying, Ogden conferma che si tratta di un artificiale forse non molto diffuso, ma quando nelle giornate ventose è presente sull’acqua, è senza dubbio il caso di pescare con un’imitazione dall’addome corto e tozzo realizzato in dubbing di lana gialla e marrone scuro ben miscelati ed avvolti su seta di montaggio marrone. Ali in sezioni di penna di rallo montate ben piatte sull’addome ed hackle di gallo ginger. Il dressing può essere montato anche buzz, eliminando le ali e montando l’hackle, come di consueto in questo montaggio, dalla punta e verso la testa. In British Angling Flies, Theakston descrive questo insetto come irresistibile quando cade in acqua, a causa dei suoi colori e dei riflessi metallici. Il dressing che consiglia prevede l’addome in seta di montaggio arancio con applicato un dubbing di lana mohair colore oro miscelata a peluria di scoiattolo. Le ali sono in sezioni di penna di rallo e l’hackle è di gallina colore ambra. Nel suo Old Flies in New Dresses, Walker descrive accuratamente la Cow Dung Fly, affermando che questi insetti possono apparire fin da gennaio, anche se la loro dimensione è più piccola di quelle che si possono osservare nel resto della stagione fino all’arrivo di nuovo del freddo. Il maschio è di dimensioni maggiori della femmina, ed è contraddistinto da un colore giallo chiaro mentre la femmina è sulle tonalità del verdastro. I corpi di entrambi gli insetti sono ricoperti da peluria che danno un aspetto vellutato all’addome, che pare collegato direttamente alla testa. A causa del corpo abbastanza tozzo, si dovranno impiegare ami che abbiano una sufficiente distanza fra la punta ed il gambo. Il corpo è realizzato in ciniglia gialla o verdastra anellata di tinsel oro. Le ali

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sono in sezioni di penna di rallo o storno dalle tonalità marroni e l’hackle è di gallo ginger. Infine Fisher in Rod and River riporta in pratica tutte le considerazioni dei suoi predecessori ed il dressing citato differisce di poco dallo standard; corpo in lana mohair di tonalità arancio sporco, ali in sezioni di penna di rallo ed hackle ginger. Il dressing riportato da Halford in Floating Flies and How to Dress Them prevede il corpo realizzato in filo di lana di colore ginger, lo stesso delle hackle. Amo del n. 2 o n. 1 ed ali in sezioni di penna di rallo.

GOLDEN-DUN MIDGE Molti pescatori con la mosca contemporanei forse non conoscono questo nome, ma basta osservare la stampa a corredo dell’artificiale di Ronalds è tutto sarà chiaro. Quest’imitazione è ancora oggi validissima, ed è costruita su amo n. 1, considerata micidiale per il temolo, il corpo è realizzato in seta floss di colore oliva anellato di tinsel colore oro, la seta di montaggio è grigia. Le ali sono realizzate in sezioni chiare di ala di stornello giovane. L’hackle è di gallo blue dun, montata dopo avere fissato le ali. Gli unici commenti dell’autore riguardano la grande abbondanza dell’insetto naturale, fattore non trascurabile.

HOVERER - WEST Con questo artificiale siamo di fronte al primo di una dozzina di dressings di West non molto noti alla maggioranza dei pescatori con la mosca, ma che costituiscono un ottimo punto di riferimento per artificiali dell’ordine dei ditteri e il commento che vale per tutti è uno solo: costruitene un modello per ognuno e andateci a pescare magari proprio nelle selettive acque dei tanto famigerati no kill della nostra era. La Hoverer è costruita su amo DF, il corpo è realizzato in herl di penna di colore giallo e nero avvolti accoppiati. Il torace è in herl di colore marrone caldo e le ali, opzionali, se presenti sono realizzate in punta di hackle di gallo rusty. L’hackle è di fagiana e sono presenti gli occhi, realizzati con uno spezzone di lana marrone montato al di sopra dell’occhiello.

SMALL HOVERER - WEST Questo artificiale è realizzato su amo BD, il corpo è realizzato in herl di penna di


colore nero anellato da tinsel piatto di colore oro. Il torace è in herl di struzzo di colore nero e le ali, sempre opzionali, sono sempre in punta di hackle di gallo rusty. L’hackle è di gallo furnace e sono sempre presenti gli occhi realizzati con uno spezzone di lana rossa.

STRIPED HOVERER - WEST L’ultima versione di Hoverer è realizzata su amo DF, il corpo è realizzato in quill di colore nero anellato da tinsel piatto di colore oro. Le ali sono realizzate in punta di hackle di gallo blue dun ed il torace è in herl di struzzo di colore marrone. L’hackle è di gallo di colore giallo e gli occhi sono realizzati con uno spezzone di lana marrone caldo.

BLACK CUSS - WEST La Black Cuss è realizzata su amo AC, il corpo è in herl di penna di colore nero ed il torace in herl di struzzo di colore nero. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo di colore nero, sono presenti gli occhi realizzati con uno spezzone di lana nera.

GREEN INSECT La Green Insect descritta da West è costruita su amo AC, il corpo ed il torace sono realizzati in herl di pavone di colore verde. L’hackle è di gallo di colore blue dun e sono

presenti gli occhi realizzati con uno spezzone di lana rossa montato al di sopra dell’occhiello. Questo artificiale è però anche presente in Floating Flies and How to Dress Them di Halford. Il grande autore la considera un’ottima mosca da temoli per fine autunno e inverno. Il dressing prevede il corpo realizzato con 2 o 3 barbe di pavone arrotolate assieme ed avvolte sull’amo. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo blue dun molto chiaro.

GREEN BOTTLE - WEST La Green Bottle di West è inclusa dal suo autore fra i ditteri, ed è costruita su amo DF. Il corpo ed il torace sono realizzati in herl di pavone di colore verde. L’hackle è di gallo di colore blue dun e sono presenti occhi in lana rossa.

SNIPE FLY - WEST La Snipe Fly è costruita su amo DF, il corpo è realizzato in fibre di coda del fagiano maschio anellato di tinsel piatto di colore oro ed il torace è in herl di penna di colore oliva scuro. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo di colore rusty blue. Gli occhi sono in lana rossa.

SILVER TAIL - WEST La Silver Tail è costruita su amo AC. Il

Hoverer e Green insect di West

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corpo è realizzato in tinsel piatto di colore argento ed il torace in herl di pavone di colore verde. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo di colore blue dun. Gli occhi sono in lana rossa. Sono presenti i bilancieri realizzati con una coppia di fibre di hackle blue dun ali lati del corpo.

WOOD FLY - WEST La Wood Fly è costruita su amo DF. Il corpo è in herl di struzzo di colore grigio scuro anellato da herl di penna di colore grigio. Il torace è in herl di struzzo di colore grigio scuro. Le ali sono in punta di hackle di gallo blue dun e l’hackle è di gallo blue dun. Gli occhi sono in spezzone di lana di colore marrone caldo.

SPECKLES - WEST La Speckles è costruita su amo CE. Il corpo è realizzato in quill di colore oliva anellato con tinsel di colore oro e deve essere accentuato nella grossezza nella parte verso la curvatura e molto esile al centro. Il torace è realizzato in herl di penna di colore oliva è l’hackle è in pernice dalle screziature molto evidenti. Gli occhi sono in spezzone di lana marrone caldo e sono presenti i bilancieri, realizzati con due coppie di fibre di hackle di colore blue dun chiaro montati ali lati del corpo.

BRONZE FLY - WEST La Bronze fly è costruita su amo BD. Il corpo ed il torace sono realizzati in herl di pavone gialliccio, naturale o tinto. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo blue dun. Gli occhi sono in spezzone di lana rossa.

METALLIC FLY - WEST La Metallic Fly è costruita su amo AC. Il corpo è realizzato in quill di pavone tinto rosso arancio e l’hackle è di gallo furnace. Gli occhi sono in spezzone di lana rossa e sono presenti i bilancieri, realizzati con due fibre di hackle di gallo furnace ai lati del corpo.

BLOW FLY - WEST La Blow Fly è costruita su amo FH. Il corpo è realizzato in herl di pavone tinto blu ed il torace è in herl di struzzo di colore grigio scuro. L’hackle è di gallo di colore blue

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dun scuro e gli occhi sono in lana di colore marrone caldo.

BLACK&SILVER - WEST La Black & Silver di West è costruita su amo AC. Il corpo è realizzato in herl di penna di colore nero anellato da tinsel tondo di colore argento. Il torace è in herl di struzzo di colore nero e l’hackle è di gallo di colore nero. Gli occhi sono in lana rossa.

FISHERMAN’S CURSE “I fisherman’s curse, leggi la maledizione del pescatore, analogamente a smuts (letteralmente “macchiolina nera di fuliggine”) sono termini genericamente impiegati dai pescatori per designare in genere piccolissime mosche che schiudono in grandissimo numero e creano grande interesse ed euforia nei pesci. La loro dimensione è tale però che non possono essere ragionevolmente imitati in modo appropriato, aspetto da cui derivano i due appellativi.” Questa introduzione di Williams da A Dictionary of Trout Flies è eloquente dell’argomento, tuttavia e come ricordato nell’introduzione a questo capitolo, queste congetture si possono oggi ritenere nella quasi totalità retaggio del passato. Tuttavia curse e smuts hanno sempre avuto un posto in tutte le opere classiche, a testimoniare forse ancora una volta che quando il livello della sfida si alza, il pescatore con la mosca è ancor più motivato a raccoglierla. Nel suo Old Flies in New Dresses, Walker dedica un bel paragrafo a questi insetti nel quale elenca numerose situazioni di pesca che lo portano a concludere che la tonalità di colore dell’imitazione sia molto importante. Tuttavia il numero dei piccoli ditteri è così elevato che un’esatta classificazione sarebbe oltremodo eccessiva per il pescatore. L’autore si limita quindi a descrivere 4 modelli, sottolineando l’indiscutibile vantaggio che i costruttori di mosche artificiali hanno in queste situazioni, potendo osservare e riprodurre più fedelmente possibile gli insetti naturali. Walker propone un Black Curse su amo n. 000 con una piccola tag presso la curvatura in pochi avvolgimenti di tinsel argento, corpo in quill nero o seta nera. L’hackle è nera. Le altre imitazioni sono il Dun Curse con corpo in herl di struzzo marrone ed hackle di gallina blue dun, il Badger Curse corpo in herl di struzzo marrone ed


hackle di gallo badger ed il Red Curse con il corpo in quill di pavone tinto rosso vermiglio ed hackle nera. In tutti i modelli le ali sono realizzate con sezioni della parte più trasparente di penna di stornello. Le imitazioni di Halford relative ai fisherman’s curse scompaiono volontariamente nel Modern Development of the Dry Fly, poichè l’autore afferma che le imitazioni costruite su amo n. 000 non sono sufficientemente piccole a rappresentare correttamente il naturale. Nel Floating Flies and How to Dress Them i dressing riportati sono due, uno di Marryat denominato Fisherman’s Curse “A” che prevede amo n. 000 e corpo realizzato con una barba di coda di fagiano dorato. Ali in stornello chiaro ed hackle tratta dal collo di storno. Il secondo è di sir Maurice Duff Gordon e prevede sempre amo n. 000 e corpo in seta nera con un piccolo tag nei pressi della curvatura in tinsel piatto argento. Le ali sono assenti e l’hackle è di gallo badger, montata sopra a tre giri di herl di struzzo di colore nero all’altezza del torace. Nel Dry Fly Entomology le imitazioni raggruppate sotto i curse sono cinque, gli artificiali sono gli stessi relativamente ai due prima citati di Marryat e sir Maurice Duff Gordon ed alle due versioni di Black Gnat descritte nell’omonimo paragrafo. In aggiunta troviamo il Claret Smut

di Power. Costruito su amo n. 00 o n. 000. Corpo in quill di pavone tinto vinaccia, ali in stornello ed hackle in gallo nero.

Golden dun midge di Ronalds.

BLOOD WORMS I Blood Worm sono generalmente riferiti allo stadio larvale dei chironomidi, anche se Ronalds nel suo The Fly Fisher’s Entomology associa in modo specifico queste imitazioni alle larve del suo Golden Dun Midge. Il fatto che la larva venga nominata è comunque in riferimento all’impiego del naturale da parte dei non pescatori a mosca, poichè non si contano imitazioni artificiali di rilievo relative allo stadio larvale dei midge almeno fino Mottram, che proprio nell’anno della morte del grandissimo Halford, il 1914, pubblica il suo Fly Fishing Some New Arts and Mysteries dove compare il dressing della sua Midge Larva. Realizzata su amo “più piccolo possibile” e seta di montaggio nera, il corpo è in seta bianca anellata dalla seta di montaggio. Torace e testa un tutt’uno sempre in seta di montaggio. Le codine sono molto corte e realizzate in marabou marrone, probabilmente uno dei primi artificiali ad utilizzare questa soluzione con un materiale che con la sua mobilità conferisce “vitalità” alla minuscola imitazione.

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