Cdc Evolution

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Black Ant 2 A

differenza del modello precedente, questa tipologia di montaggio, certamente piĂš elaborata, ma non difficoltosa, consente di enfatizzare il carattere fondamentale delle formiche: le due masse di torace e addome unite da una vita sottilissima, come tutti gli imenotteri del resto,

come indica il loro nome. Ăˆ un modello leggerissimo, di galleggiabilitĂ estrema, abbastanza visibile grazie all’ala, ma piuttosto mimetico in giornate nuvolose. La sua resa è assicurata se il pesce denota la minima propensione a cercare a galla eventuali insetti terrestri.

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1) Amo Partridge SUD del N° 14 (16 o 18) e filo di montaggio fino a ridosso della curvatura. Predisporre ora un’asola in filo di montaggio ed il consueto dubbing rasato sui due lati, come mostrato in numerosi montaggi precedenti.

2) Inserire il dubbing dentro l’asola. 4) Attorcigliare il dubbing a spire serratissime, avendo cura ad ogni avvolgimento di non imprigionare le fibre fra di loro.

3) Ritorcere l’asola imprigionando le fibre di Cdc.

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Sopra: formica alata.


5) Creare con il filo di montaggio uno spazio libero che distanzierà i due segmenti tipici del corpo. 6) Sagomare il volume di cdc ottenuto in modo opportuno.

7) Inserire un’altra piuma nel foam.

9) Aprire il foam.

11) Recidere le fibre da un lato, spostarle in un’altra pinza e tagliare l’altro lato.

8) Raccogliere le fibre con la pinza.

10) Estrarre il tutto.

12) Realizzare un’altra asola e inserirvi il Cdc all’interno.

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13) Avvolgere l’ultima sezione di dubbing.

14) Sagomare la seconda parte del torace.

15) Ecco come deve risultare la silhouette. 16) Fissare ora una piccola piuma di Cdc dalle fibre raggruppate in testa alla mosca.

17) Recidere l’eccedenza. 18) Realizzare testa e nodo di chiusura.

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Coleottero I

piccoli e medi coleotteri di ogni colore e forma sono probabilmente i terrestrial che con maggior frequenza cadono in acqua. Il modello proposto qui è un dressing di Roberto Messori, presentato in anteprima nello Speciale Dressing di Fly Line 2006. I lettori della rivista che hanno realizzato questo modello ben ne conoscono le doti, più che quelle di galleggiamento, che già sono ottime, sono quelle di “convincimento” del pesce che si sono rivelate davvero inaspettate. Il tipo di montaggio con la piuma di

Cdc flessa come le ali “wonder”, posta a ponte sull’addome ed a sua volta contenuta in una sacca di barbe di coda di fagiano tinte di rosso, non solo presenta una massa perfetta e leggerissima, capace di trattenere un vero serbatoio d’aria, ma presenta anche una consistenza assimilabile a quella dell’insetto. Difficilmente questa mosca verrà rifiutata da pesce smaliziato dopo l’assaggio di rito che i grossi esemplari sono soliti fare, prima di ingoiare bocconi dubbi. Per questo dressing ho preferito riportare le immagini della realizzazione originale dell’Autore.

Qui sotto: il coleottero in galleggiamento.

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Il coleottero rosso terminato. La costruzione si risolve in una serie di passaggi che consistono nel riportare avanti e indietro le barbe di fagiano, del Cdc ed il filo stesso di montaggio.

1) Amo TMC 100 del N° 12 e filo di montaggio UNI 8/0 avvolto fino alla curvatura dell’amo. Fissare qui un gruppo di fibre tratte dalla coda di fagiano, in questo caso tinte di rosso.

2) Predisporre due piume di Cdc sovrapposte alle quali ribalteremo a “Wonder” le barbe della metà inferiore, poi sovrapporle all’amo e legarle dietro l’anellino come nella foto.

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3) Dividere in due il gruppo di barbe di fagiano, quindi rovesciarle entrambi in avanti, prima un bunch, poi l’altro, a formare una specie di ellisse orizzontale intorno all’amo. Ora bloccare il filo in testa con un nodo, oppure passarlo attraverso le eccedenze per poi riportarlo sulla curva dell’amo passando semplicemente sotto il corpo in un’unica soluzione. Questo sistema non creerà problemi.

4) Si fissano in coda le due piume “Wonder” tenendole arquate come nella foto. Lo spazio vuoto sotto l’arco in Cdc impri-

gionerà un volume d’aria che impedirà alla mosca di affondare. Ora è il momento di ribaltare all’indietro le barbe di fagiano.

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5) Ribaltare all’indietro creando un arco morbido le barbe di fagiano e bloccarle presso la curva dell’amo.

6) Realizzare un nodo di chiusura e portare passando sotto la mosca in unica soluzione il filo in testa. Ribaltare di nuovo le eccedenze in avanti e bloccarle, recidere gli avanzi, sollevare le barbe di Cdc tenendo tesi in avanti i calami, e fissarle verticali.

7) Recidere le eccedenze, realizzare la testa e concludere con nodo e punta di collante. La procedura sembra complicata, ma in realtà lo è solo la descrizione, l’esecuzione è assai più facile e veloce di quanto sembri.

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Bruco S

ono innumerevoli i dressing dei bruchi pelosi, in inglese “palmer”, nome che indica anche la pratica di avvolgere l’hackle a spirale lungo tutto il gambo dell’amo. Di regola i bruchi sono mosche assai dimensionate, su ami almeno del n. 12, più spesso del n. 10 o del n. 8. L’hackle avvolto a palmer conferisce un buon galleggiamento, ma questo aumenta ancor più con l’inserimento nel dressing del Cdc. Con questo modello di Gerhard Laible il Cdc è inserito, grazie al sistema dell’asola,

nel corpo stesso, poiché prima dell’avvolgimento è ritorto assieme all’herl di pavone. Questo sistema, che prevede come hackle il solo Cdc, è adatto soprattutto ad ami medi e piccoli, dal 16 al 10, tra i quali il n. 12 è l’ideale. Tutti i bruchi (finti), indipendentemente dalla dimensione, sono assai efficaci, quelli su amo 8 ad inizio stagione o con acque alte e leggermente velate, quelli su ami 10 o 12 da fine primavera a fine autunno, con livelli bassi o moderati.

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1) Amo TMC 100 del N° 12 e filo di montaggio UNI 8/0 fino alla curvatura dell’amo. Bloccare a ridosso della curvatura due herl di quill di pavone.

2) Costruire un’asola in filo di montaggio con cui verrà realizzato il dubbing in Cdc.

3) Inserire, in un taglio praticato in un pezzo di foam, una piuma di Cdc per raddoppiare le fibre su se stesse.

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4) Catturare le fibre con l’apposita pinza.


5) Rimuovere la piuma dal foam.

6) Recidere le fibre radenti il calamo.

7) Inserire le fibre di Cdc all’interno dell’asola.

8) Affiancare all’asola del dubbing le fibre di quill di pavone.

9) Attorcigliare l’asola su sé stessa.

10) Iniziare ad avvolgere il tutto sul gambo dell’amo, avendo cura che, ad ogni sviluppo, le fibre di Cdc del giro precedente non rimangano imprigionate in quello successivo.

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11) Proseguire con gli avvolgimenti fino a ridosso dell’occhiello dell’amo.

12) Realizzare testa e nodo di chiusura.

13) Rifinire la silhouette eliminando solamente le fibre di Cdc particolarmente lunghe.

14) Il bruco terminato.

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