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BREEDING BUSINESS NEWSLETTER OTTOBRE 2019

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Cymbidium: previsioni sulla produzione Autunno - Inverno Suggerimenti per la coltivazione Phalaenopsis e Cymbidium UmiditĂ

Una temperatura media di 20°C o piÚ, blocca l’allungamento dello stelo ed accelera la

crescita delle nuove

vegetazioni che fioriranno dopo 18 mesi.

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Cymbidium

Previsioni sulla produzione L’estate nei Paesi Bassi e nel Nord Europa è stata eccezionalmente calda, con due ondate di calore che avranno un impatto notevole sulla produzione da adesso fino alla prossima primavera

Le alte temperature hanno causato ritardi nella fioritura, in particolare ai coltivatori che non hanno nessun sistema di raffreddamento e/o sufficiente “cooling” (nebulizzazione). Per saperne di più vedi l’articolo su “l’umidità” alle pagine 8 e 9. La formazione degli steli è direttamente legata al sufficiente livello di raffreddamento (se non si ha il cooling o nebulizzazione) si ritarda l’allungamento e di conseguenza la fioritura.

Una temperatura media di 20°C o più blocca l’allungamento dello stelo ed accelera la crescita delle giovani vegetazioni che fioriranno dopo 18 mesi.

Risultato è che le piante che devono fiorire prima del primo novembre, saranno in grado di fiorire nel mese di novembre e le piante di fioritura natalizia saranno in ritardo. Nella stessa azienda, sprovvista di raffreddamento, ci saranno anche differenze tra una pianta e l’altra. La produzione sarà inoltre inferiore nelle varietà precoci dovuta all’abortimento degli steli. Anche la qualità sarà inferiore con annerimento delle antere, fiori con labello arrossato ed abortimento dei boccioli superiori.

Questo non avverrà invece sulla produzione delle varietà medie e tardive.

Al momento della preparazione di queste informazioni non veniva ancora rilevato un danno eccessivo. Notiamo mol-

ti steli ma in molti casi di qualità inferiore e deboli, pochi steli robusti e pochi fiori per stelo. Sarà anche possibile avere maggiori perdite di piante. Abbiamo già notato questo in diversi casi. La ragione è dovuta ad una combinazione di alte temperature, bassa umidità e l’utilizzo di minor acqua buona di irrigazione, come acqua dell’acquedotto.

Quest’ultima causa l’aumento della conducibilità EC nel vaso, in particolare nella parte superiore del substrato che è a contatto con l’aria. Le varietà più sensibili all’alta conducibilità EC avranno le radici bruciate e, quando le condizioni climatiche cambiano (tempo piovoso e buio dell’autunno) ed aumenterà l’umidità, la zona dove ci sono le radici bruciate, alla base della pianta, (bulbo) marciranno. Quindi da un giorno all’altro si passa da una bella pianta ad una pianta appassita. Le piante sane invece crescono bene, evaporano di più e consumano maggior quantità di acqua.

Maggiore è la conducibilità EC dell’acqua di irrigazione più veloce sarà questo processo. I coltivatori con un buon raffreddamento non subiranno questo problema o solo in minima parte. Lo stesso vale per coloro che hanno una buona riserva di acqua buona di irrigazione e, dove l’acqua pulita viene data di tanto in tanto dalle piogge.

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Varietà precoci, fioritura settembre/ottobre Queste varietà hanno ormai finito o stanno per finire la loro fioritura. E’ arrivato il periodo di raffreddamento per la crescita dei nuovi getti. La media della temperatura dovrà essere tenuta intorno a 12,5 – 13°C. per un periodo di almeno 90 giorni, ma preferibilmente 100 giorni. Si dovrà provvedere ad allargare, pulire ecc. ecc. all’inizio del periodo di raffreddamento, non alla fine, per evitare perdite nella produzione.

Le piante devono essere lasciate tranquille per almeno 1 mese prima di portare la temperatura a 20°C nella media delle 24 ore a fine gennaio metà febbraio. Se nel periodo di raffreddamento fuori fa’ caldo, cercate di tenere le piante attive. Una cosa da tenere in considerazione è l’evaporazione di circa 3 litri per m2/settimanale. Dare acqua pulita (o al massimo EC 0,25) durante il periodo di raffreddamento. Tenere sempre sotto controllo la conducibilità EC, pH e la quantità dell’acqua di drenaggio!

La temperatura media diurna delle piante e dell’ambiente deve essere aumentata a 20°C alla fine di gennaio e non più tardi di San Valentino. Se iniziate alcune settimane più tardi il raccolto migliora ma la fioritura verrà leggermente ritardata, è tuttavia importante che la media delle temperature venga comunque mantenuta. Se la media delle temperature, diurne, settimanali, o mensili è inferiore ai 20°C le piante fioriranno più tardi. I mesi di marzo ed aprile sono notoriamente imprevedibili quindi tenere controllate le temperature. Questo potrebbe significare di dover riscaldare per avere la fioritura in tempo. Un telino schermato AC perforato può aiutare ad aumentare la temperatura delle piante e della serra nel periodo da gennaio a marzo, in particolare se fa’ freddo, contribuendo anche ad un risparmio energetico. Chiudere i vetri delle serre a metà pomeriggio, per mantenere il caldo accumulato, con-

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tribuisce anche ad un ulteriore risparmio energetico.

Varietà Natalizie Le varietà Natalizie devono essere trattate come le precoci, ma solo posticipando il tutto di due mesi. Queste varietà devono essere pronte a S. Valentino. Ogni ritardo influirà sulla perdita di produzione, che aumenterà, grazie all’allungamento della giornata.

Si intensificherà nel caso a marzo ci sia bel tempo (più luce e meno umidità)Nelle prime due settimane dopo aver spostato i Cymbidium, le piante lavorano meno del 50% del normale.

Dai primi di aprile in poi, la media della temperatura diurna deve essere intorno ai 20°C, quindi in caso di pioggia o di brutto tempo, si dovrà accendere il riscaldamento. Fate molta attenzione al consumo di acqua nei prossimi giorni. Ci sono varietà che fioriscono intorno a Natale ed assimilano tantissima acqua durante l’allungamento dello stelo. Se siete dei coltivatori tendenti all’asciutto (irrigate poco), e c’è tempo soleggiato, dovrete ricordarvi di aumentare di un ciclo l’irrigazione, altrimenti rischiate la perdita degli steli. Se invece siete dei coltivatori tendenti ad irrigare molto, state attenti in caso di tempo nuvoloso ed umido, in questo caso ridurre di un ciclo l’irrigazione.

Tenere controllata, settimanalmente, sia la quantità di acqua data che

quella di sgrondo. Verificare la conducibilità dell’acqua di sgrondo su diverse varietà, così noterete subito eventuali aumenti della conducibilità EC nello sgrondo. In base al residuo che troverete nello sgrondo, potete capire se le piante stanno assimilando o meno, oppure, se non stanno assimilando del tutto, di conseguenza diminuire la conducibilità EC in entrata!

Questo permetterà di tenere le radici più sane. La temperatura dell’acqua dovrà essere almeno 12° C.

Varietà Medie Le varietà medie dovrebbero avere il periodo freddo per l’allungamento dello stelo da novembre. Questo processo dovrebbe essere virtualmente “naturale”/ fisiologico. Pasqua sarà la seconda settimana di aprile, quindi si può pensare di anticipare di due settimane la produzione che solitamente dovrebbe fiorire a metà aprile. Questo dovrebbe essere possibile. Potete anche decidere di lasciare le varietà medie o parte di essere per la fioritura della festa della mamma. Se desiderate qualche consiglio o idea in merito a questo non esitate a contattateci.

“In questo periodo, fare molta attenzione al consumo di acqua”

Varietà tardive Le varietà tardive devono essere riscaldate ad una media giornaliera di 20°-21°C. Per le varietà veramente tardive (giugno-luglio) questa media deve essere tenuta sino a Natale, ed alcuni coltivatori possono anche continuare sino ai primi o metà di gennaio. Questi coltivatori dovranno però essere in grado anche di tenere il giusto clima durante la fioritura di giugno, attraverso il raffreddamento altrimenti non è possibile avere steli di alta qualità con alte temperature per varietà così tardive.

“Ventilare e riscaldare a tempo debito” Questo è possibile nelle serre alte con un impianto di umidificazione e/o un telino esterno, ma senza di questo, il rischio è molto alto. Temperature eccessive diurne accelereranno la fioritura, con fiori più piccoli e colori più brillanti.

La temperatura deve essere ridotta gradatamente in un periodo da 10 a 14 giorni. Le temperature a questo punto possono scendere a 8-10°C, a secondo del tempo e dell’umidità.

Quando le temperature scendono sotto lo zero, si può facilmente ridur-

re sotto i 10°C senza problemi. L’evaporazione è più che sufficiente in queste condizioni. Se è insolitamente caldo per la stagione, in questo caso dovrete provvedere a scaldare al minimo i tubi sottobanco per 60-90 minuti ogni giorno oltre che a ventilare bene, per tenere le piante attive.

Le varietà tardive sono in grado di assimilare molti elementi nutritivi sino a metà gennaio. Se la conducibilità dell’acqua di irrigazione è EC 0,7, l’acqua di sgrondo raggiungerà facilmente una conducibilità EC 0,4. Se il livello di conducibilità dell’acqua di sgrondo aumenta, ridurre immediatamente del 50% la conducibilità! Controllare settimanalmente i livelli di conducibilità EC e pH dell’acqua di sgrondo, di varietà diverse, ed assicuratevi che le piante evaporino da 2 a 3 lt/m2/a settimana di media. Questo è pari alla stessa quantità di media di un giorno d’estate!

Tenere le serre chiuse il più possibile per un risparmio di gas andrà a compromettere la qualità del prodotto.

Quindi una linea di ventilazione è necessaria sopra o sotto le linee di riscaldamento. Quando le temperature scendono all’esterno e noi abbiamo bisogno di un caldo indumento, automaticamente anche le piante richiedono maggior calore e, di conseguenza, la maggior parte dei problemi spariscono. Se si scende sottozero con tempo gelido e/o con venti da nord est l’umidità nelle serre può essere troppo bassa. In questi casi è meglio chiudere per preservare l’umidità della serra. Cioè ridurre la ventilazione con i telini chiusi per mantenere il livello di umidità nella serra. Misurare la differenza tra l’umidità interna ed esterna, ed adeguare di conseguenza il riscaldamento e la ventilazione.

Umidità Nell’arco di un anno, vi sono due momenti principali che richiedono maggiore attenzione in merito alla regolazione dell’umidità; troppo bassa in primavera-estate, troppo alta in autunno. Dalla fine di luglio e metà agosto, è necessaria una politica attiva relativa all’umidità. Questo significa ventilare e riscaldare a sufficienza.

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Phalaenopsis

suggerimenti per la coltivazione Autunnale ed Invernale L’estate nell’emisfero nord settentrionale è finita, picchi di troppa luce non sono più un problema, dalla settimana 40 in poi, o comunque tra le 12 e le 14 o nei giorni soleggiati sino alla settimana 1. Di conseguenza, questi livelli maggiori di luce, se ci sono, possono essere concessi per permettere alle coltivazioni di accumulare una certa quantità di luce. Dopo la metà di ottobre, la luce naturale è così bassa che non vi è sufficiente luce naturale per la maggior parte delle coltivazioni, e quindi si sopperisce con la luce artificiale.

A causa delle basse radiazioni esterne, le luci artificiali avranno una maggiore influenza sulle coltivazioni per i prossimi mesi. Per prevenire un eccesso di concentrazione salina sullo strato superiore del vaso, dovuto all’illuminazione per diverse ore, si consiglia di dilavare regolarmente con acqua pulita. Questo pulisce le radici e la parte superiore del vaso. In passato prima di usare le luci artificiali, le settimane 39/40 erano conosciute come il periodo di ramificazione delle piante. Questo solitamente si verificava nella settimana 40 o dopo, a causa del giorno corto le piante diventano più sensibili ai cambiamenti della temperatura e luminosità. Ricordatevi che se si puliscono i vetri dalla calce,

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si otterrà dal 25 al 40% di luce in più.

Temperature esterne più basse sono, di conseguenza, temperature inferiori anche in serra e sulla pianta.

“Le piante assimilano di più, quindi crescono meglio” L’allungamento del giorno con luce artificiale riduce la tendenza alla ramificazione, tuttavia, se il sistema di riscaldamento e/o l’impianto di illuminazione si guasta e le temperature scendono troppo, questa possibilità

può ricomparire. La sensibilità a questo fenomeno scompare lentamente con il nuovo anno e l’allungamento naturale del giorno.

La ricerca ha dimostrato che l’assimilazione diminuisce rapidamente dopo circa 9-10 ore di luce. Se accendete le luci all’1, verso le 9-10 del mattino ed oltre si avrà luce naturale, ma la pianta a questo punto assimilerà meno. Di conseguenza, nel momento che possiamo avere più luce naturale e gratis, questa non viene sfruttata dalla pianta. Quindi sarebbe saggio accendere le luci alcune ore più tardi, oltre al fatto di avere anche un risparmio economico. Le piante assimilano di più e quindi, cresce-

La ricerca ha dimostrato che l’assimilazione diminuisce rapidamente dopo circa 9-10 ore di luce.

ranno meglio. Pertanto, illuminare per 16 ore non è efficace ed è costoso. E’ meglio quindi iniziare alle 5 sfruttando di più la luce naturale durante il giorno. Dopo le 15 la luce naturale si abbassa velocemente e le luci artificiali possono essere spente alle 18. Questo significa 14 - 15 ore di luce al giorno. Se l’illuminazione è scarsa ed il cielo è nuvoloso è meglio mantenere 16 ore di luce al giorno.

In inverno, non è una cattiva idea ridurre leggermente la quantità di azoto o aumentare nitrato di calcio nella fertilizzazione per avere piante più forti. Questo può essere fatto sostituendo alcuni Kg di fertilizzante composto con il nitrato di calcio. La conducibilità può essere variabile durante l’arco dell’anno. Un altro fattore importante è l’urea. Può essere ridotta da 30 a 50% in autunno/inverno sostituendo 20-20-20 con, per esempio, il 7-11-27.

La temperatura della pianta in autunno e inverno è molto importante ed è particolarmente rilevante conoscere la temperatura minima. E’ in particolar modo importante evitare un raffreddamento eccessivo della pianta quando le luci vengono spente, nel tardo pomeriggio. Questo può esse-

re evitato aumentando la temperatura dei tubi di riscaldamento e chiudendo i telini e/o le sportellature in tempo debito, ecc. Ricordatevi anche che la temperatura dell’acqua di irrigazione non dovrà essere troppo fredda (almeno 20°C). Assicuratevi che la temperatura del vaso, foglie e serra siano simili tra loro. Le Phalaenopsis in linea di massima non hanno grossi problemi di parassiti, ma in autunno possono essere regolarmente attaccate da bruchi e tripidi.

Entrambi possono essere facilmente identificati e catturati dalle lampade o strisce apposite. Controllate regolarmente così potrete intervenire in tempo. Potrete presto individuare le piante colpite che stanno soffrendo. I tripidi possono essere il problema maggiore sui boccioli dei fiori, se non li individuate in tempo, eliminandoli con trattamenti.

“E’ particolarmente importante evitare eccessivo raffreddamento della pianta quando le lampade vengono spente nel tardo pomeriggio”

Contro la Lyprauta (verme del vaso) non sono ancora state trovate delle adeguate misure per combatterla.

Quello che al momento stà funzionando meglio: è coltivare con meno acqua (irrigare meno)! In particolare, all’inizio della coltivazione, cercare di trattare la zona contro le farfalline. Alcuni coltivatori di orchidee sono passati ad un composto più fine nel quale le farfalline non possono volare.

Questo ha minimizzato il problema della Liprauta.

Adrie Smits

Consulente per la coltivazione di Phalaenopsis, Cymbidium, Miltonia, Odontoglossum.

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Negli ultimi mesi, abbiamo, in Olanda, vissuto giorni estremi in termini di temperature

Umidita’

Meccanismo di controllo e fattore importante per la crescita.

Quest’anno abbiamo avuto alte temperature, mai rilevate in precedenza, oltre i 40°C. L’aria può contenere 54 g di acqua per m3 al 100% di umidità relativa. Con una umidità relativa del 35% durante il giorno significa che contiene solo 18 g di acqua. La differenza di 36 g di acqua viene quindi estratta alla pianta. Noi sappiamo che quando gli stomi sono chiusi, l’acqua viene comunque estratta dalle foglie, persino nel caso del Phalaenopsis. E’ come uscire dall’auto nella “Valle della Morte” ed incamminarsi per una passeggiata senza prima bere, si può facilmente morire per carenza di umidità.

Gli stomi dei Phalaenopsis si aprono nel pomeriggio, nella maggior parte delle coltivazioni. Con questa caren-

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za di umidità gli stomi si chiudono arrivando al limite della disidratazione.

Questo fa sì che la pianta non assimila più la CO2 necessaria per la fotosintesi del giorno successivo. Se le circostanze migliorano durante il giorno, un po’ di CO2 può essere assimilata.

Tuttavia, l’assorbimento di CO2 è quasi certamente insufficiente. Questo pone automaticamente dei limiti sulla quantità di luce che la pianta è in grado di assimilare il giorno dopo. Anche gli stomi dei Cymbidium, Miltoniopsis ed Odontoglossum si chiudono quando l’umidità è troppo bassa.

“Il miglior consiglio è: limitare la quantità totale di luce diurna”

Oltre alla perdita di umidità della pianta, la pianta stessa non sarà in grado di agevolare il processo di fotosintesi se la temperatura della serra è troppo alta. D’altro canto, ogni grado in più di temperatura farà aumentare la quantità di zuccheri che la pianta brucia. Piante C-3 che solitamente crescono durante il giorno, gli stomi devono aprirsi per assorbire la CO2.

Questo significa che le riserve di zuccheri della pianta vengono facilmente esaurite in questi giorni caldi.

Una carenza nel processo di fotosintesi ha un’influenza negativa sulla formazione dei fiori e la ramificazione. Fondamentalmente, queste coltivazioni hanno difficoltà a far fronte alla luminosità dopo una giornata di caldo estremo. Il miglior consiglio è:

limitare la quantità totale di luce diurna e, tenere in considerazione che la pianta stà lottando alla fine del giorno. E’ pertanto meglio che alla fine del giorno la pianta venga ombreggiata! Ancora meglio è abbassare la temperatura della serra ed aumentare l’umidità dell’aria con sistemi di umidificazione (sistema nebbia).

Alcuni coltivatori di Cymbidium riescono a mantenere una temperatura della serra intorno ai 30°C ma sono anche in grado di creare umidità favorevole. In questo caso la serra deve avere un buon sistema di ombreggio ed un buon strato di calce

sui vetri. A temperature di circa 30°C una pianta di Cymbidium blocca il processo di evaporazione e di assimilazione. Per la maggior parte delle coltivazioni, gli stomi si aprono di più quando l’umidità è giusta. Questo permetterà maggior assorbimento di CO2 e di produzione di zuccheri. Inoltre, alcune orchidee sono in grado di avere più stomi per cm2 di foglia, sulle foglie appena formate, e in alcune coltivazioni gli stomi sono anche più grandi in presenza di una maggiore umidità. Questo offre alle piante possibilità di raffrescarsi meglio ed assorbire sufficiente CO2. Di

conseguenza le piante si sviluppano meglio, trattandosi di una azione vegetativa. Nota che, quando diamo più alimenti nutritivi, anche quella è una azione vegetativa. In definitiva, questo può facilmente ridurre il controllo generativo.

E’ stato dimostrato che una forte crescita vegetativa sia nei Phalaenopsis che nei Cymbidium può essere dannosa per la fioritura se non si interviene in tempo e sufficientemente. Il miglior consiglio qui è di applicare una azione generativa extra dando più luce. La luce è una azione generativa.

Bilanciamento di crescita e fioritura, con i Phalaenopsis per esempio:

Fiore

Luce più che per la crescita Temperatura 18-25°C Umidità insufficiente 6-10 gr/m3 Nutrimento 12-14 mmol/l N Acqua limitada CO2 800-1.000 ppm

Crescita

Luce da 3 mol/ giorno Temperatura >26°C Umidità insufficiente 4-6 gr/m3 Nutrimento >14 mmol/l N Acqua abbondante CO2 dipende dalla umidità relativa e luce (tra le altre cose).

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