VADEMECUM CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Page 1

COMUNE DI FLERO Assessorato alla Cultura

contro la violenza sulle donne



L'Assessorato alla Cultura del Comune di Flero, nell'ambito della promozione di iniziative rivolte alle donne, ha deciso di proporre questo “vademecum” per fornire alle donne suggerimenti e consigli per la propria autodifesa, arricchito di indirizzi a cui rivolgersi per chiedere assistenza e aiuto in caso di pericolo o aggressione. È un ottimo strumento consigliato anche per i familiari, per individuare i vari “sintomi” di pericolo di una aggressione.

Dal 1999 (con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre), il 25 novembre è la “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, decretata dall'Onu. Una data per commemorare l'orrendo assassinio (era il 1960) delle tre sorelle Mirabal, avvenuto sotto la perfida dittatura di Trujillo, nel- la Repubblica Dominicana. Attualmente i casi delle donne aggredite e violentate sollevano grandi e gravi interrogativi a cui la società intera deve fornire una risposta. Un sostanziale impegno, già in atto in tante città, è doveroso e non affatto rinviabile per liberare la donna dal suo ruolo di cittadino d'essere inferiore, per aiutarla a trovare la sua identità insieme ad una profonda fiducia in sé stessa.


Le Istituzioni, createsi in questo decennio, hanno una veste centrale nella prevenzione attraverso la proposizione di azioni positive e preventive, quali, ad esempio, l'educazione e la sensibilizzazione dei giovani al problema mediante percorsi formativi, affinché gli atteggiamenti violenti siano fermati in tempo e puniti.” Vivere sicure è un diritto di ogni donna. Da che punto partire, allora, per analizzare il problema e porvi rimedio? È appurato che il 93% dei casi di violenza è celato; infatti “molte donne non trovano ancora il coraggio di denunciare”. In Italia, una donna su tre è stata vitti-

ma di violenza; e, tante, le donne uccise dal partner o dall’ex.

La casistica conferma che il bersaglio può essere qualsiasi donna. Le vittime variano dalle bambine alle donne anziane. La maggioranza delle vittime sono ragazze per lo più


sotto i trent'anni. Coloro che accettano un passaggio in macchina da sconosciuti, sono le prede preferite, come pure le giovani turiste. Donne come infermiere e cameriere che finiscono il turno di notte per compiere il proprio lavoro, sono quelle che corrono rischi maggiori. Il colpevole può essere chiunque. C'è, dunque, una profonda e critica emergenza sociale denominata “violenza di genere”, un caso assai problematico nella nostra Provincia, un fenomeno in sviluppo che si concentra particolarmente al Settentrione. Una donna su cinque sta in Lombardia, il 26% delle donne, a Brescia, ha subito violenza.

Aprendo le pagine dei quotidiani v’è un crescendo di notizie riguardanti “stupri e violenza su donne di qualsiasi età, poiché tanti uomini considerano ancora la donna come oggetto che debba essere usata a proprio piacimento e come possesso.” Unico antidoto per le donne aggredite sta nella prevenzione, ossia correre ai ripari prima che accadano fatti gravi. Oltre che un diritto, è una necessità; è dovere di ogni


donna tutelarsi, imparando ad evitare situazioni pericolose e/o intuire che cosa fare in caso di aggressione. Ben 6 milioni 790 mila donne hanno subìto nella vicissitudine della propria vita una forma di violenza fisica o sessuale. Una cifra agghiacciante, così classificata: il 31,5% tra i 16 e i 70 anni; il 20,2% ha subìto violenza fisica; il 21% violenza sessuale; il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri; 21,9 altro. Il 10,6% va a donne che ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Mariti attuali o ex, partner attuali o ex, sono i maggiori responsabili dei casi di violenza sessuale verso la propria convivente e/o compagna. Le molestie sessuali sono invece più attuate degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%). Altro triste dato: le donne separate o divorziate hanno avuto violenze fisiche/sessuali in misura maggiore rispetto alle altre vittime-prede (51,4% contro 31,5%). Critica anche la condizione delle donne con stato di salute cagionevole o di handicap: violenze fisiche o sessuali il 36%. Il rischio di essere vittime di stupri o tentati stupri è raddoppiato: il 10% contro il 4,7% delle donne salubri.


Le diffuse forme di violenza sulle donne:

Violenza psicologica 37% → Violenza fisica 34% →

malvagità, insolenze, impeti, minacce implacabili, etc. trattamento violento, disputa fisica, schiaffi, etc.

Violenza psicologica e fisica 20% simultanea o sviluppata Violenza psicologica e/o fisica 9% anche quella economica (estorsione); simultanea o sviluppata → VIOLENZA PSICOLOGICA: Ogni uso illecito, abuso sessuale e mancanza di rispetto che mina il decoro e l’identità della persona (INTIMIDAZIONE, ISOLAMENTO, SVALORIZZAZIONE, UMILIAZIONE, OPPRESSIONE, CONTROLLO E PERSECUZIONE, RICATTI, MINACCE) VIOLENZA FISICA: Gli irruenti piaceri del corpo e contro le proprietà personali (percosse, lesioni, spintoni, devastazione di oggetti propri e documenti identificativi) VIOLENZA SESSUALE Per violenza sessuale si intende, secondo la definizione del codice penale italiano, la costrizione mediante violenza o minaccia a compiere o subire atti sessuali. In proposito si parla comunemente anche di stupro o (nel caso abbia luogo un rapporto sessuale) di violenza carnale. Lo stupro è considerato un grave crimine nella gran parte degli ordinamenti nazionali e presenta specifiche difficoltà per quanto riguarda la sua prevenzione e repressione.


Con la Legge n. 66/96 vennero modificati i reati riconducibili alla violenza sessuale sulle donne. Precedentemente reati come la violenza carnale, atti di libidine violenti (che si configurano quando il rapporto sessuale o gli atti libidinosi accadono con costrizione fatta con violenza o minaccia), il ratto a fine di matrimonio o a fine di libidine (quando con violenza, minaccia o inganno una donna nubile viene sottratta o ritenuta a scopo di matrimonio o di libidine) e la seduzione con promessa di matrimonio (quando un uomo, celando di essere coniugato, seduce con congiunzione carnale una donna minore di età), incastonati nel titolo IX del libro II del Codice Penale, riservato ai delitti contro l’onore, la moralità ed il buon costume, vengono ora ascritti al titolo XII, dedicato ai delitti contro la persona (art. 609 bis – 609 decies). Tale cambio di rotta costituisce un passaggio epocale di assoluta rilevanza. Reati che in precedenza ledevano l’onore, ora ledono la persona, la donna, e vengono puniti molto più pesantemente. VIOLENZA DOMESTICA Per “violenza domestica” si intende il comportamento abusante di uno o entrambi i compagni in una relazione intima di coppia, quali il matrimonio e la coabitazione. Si estrinseca in molte forme, quali abusi sessuali, aggressione fisica, minacce di aggressione, intimidazione, controllo, stalking, violenza psicologica, trascuratezza, deprivazione economica. Tali comportamenti possono costituire reato a seconda della locale legislazione e della loro gravità. È la più diffusa, e la più celata. Spesso le vittime hanno difficoltà ad individuare un rimedio che concretamente dia loro l'occasione propizia di uscire dalla penosa situazione. Il più delle volte la vittima non si confida con alcuno e non denuncia il fatto. Il solo parlare di separazione non avrebbe altra conseguenza che farla pic- chiare ancora. E persino dopo che la pratica di separazione legale è stata eseguita, una donna non si sente al sicuro, in quanto l’ex marito, di solito, sa sempre dove rintracciarla.


VIOLENZA ASSISTITA INTRAFAMILIARE Con l'espressione "violenza assistita" - traduzione dell'inglese witnessing violence - si indicano quegli atti di violenza (fisica, psicologica, sessuale ed economica) compiuti su figure affettive di riferimento, di cui il bambi- no può fare esperienza e di cui può patire successivamente gli effetti. L’esempio più diffuso: i bambini che assistono a violenza fisica e verbale sulla madre ad opera del partner. Tempo fa, l'antropologo, Fausto Antonini (ex professore Università di Roma) disse: «Gli uomini che maltrattano la moglie sono estremamente insicuri e incapaci di comunicare a un livello diverso. Questa è la maniera in cui essi tentano di affermare la loro superiorità, proprio quella di cui sono privi sia spiritualmente sia sessualmente. Spesso l'uomo non fa altro che sfogare addosso alla moglie tutte le sue frustrazioni del suo lavoro e gli incidenti extra-matrimoniali. Si tratta, in conclusione, di una nevrosi asso- ciata a pura e semplice vigliaccheria. Basta la stanchezza o un bicchiere di troppo a dar fuoco alla pericolosa miscela.»


Uno degli aspetti che lasciano più stupefatti è perché mai una donna non abbandona il consorte non appena viene maltrattata o ferita la prima volta. Spesso, le donne in causa ammettono che i motivi “di restare” con il partner violento sono i figli e l'amore. L'amore! Veramente... l'amore ha bisogno di un reciproco rispetto per proseguire e i figli non ricavano certo niente di buono da genitori che si accaniscono con violenza! «Il silenzio nasce dal timore di dissacrare la famiglia, il rapporto familiare crea una tale interdipendenza dei suoi membri che il male o la vergogna di uno è il male o la vergogna di tutti.» (Almachiara Dusi, psicologa). Mai abbandonare il partner prima di avere contattato un avvocato o, ancor meglio, l'Associazione per donne maltrattate. Il rischio di partire col piede sbagliato in una eventuale causa e di non vedere riconosciuti i propri diritti è alto, perché sono ampie le opinioni dei giudici che intravvedono nelle donne ree di lasciare in modo definitivo le mura familiari, più importante se ciò ha compromesso la rispettabilità dei figli di minore età. Il Giudice civile ha potere di emanare un “ordine di protezione” ove costringe al compagno truce:

• •

di prendere le distanze dall'ambiente familiare

• • •

di smettere con la condotta arrogante, fastidiosa o minacciosa

di non accostarsi ad ambienti frequentai da figli (scuole, parchi, oratori, asili) di tenere una condotta conforme alle leggi di non fornire ulteriori dispiaceri che le minano la vita


I consigli antistupro: •

• •

Se vivete sole o con una amica, non fatelo sapere in giro. Per quanto vero, molti stupri accadono nell'abitazione della vittima. Mettete solo il cognome e l'iniziale del nome sulla porta e sulla cassetta delle lettere. Siate assai prudente prima di aprire la porta a sconosciuti, quale che sia la qualifica con cui si presentano. Inoltre, prima di entrare o uscire dall'ascensore, guardate che non vi siano uomini dall'aspetto poco rassicurante e tenete pronta la chiave di casa. Se vi aggrediscono mentre siete in cabina, premete il pulsante “allarme” e quelli di quanti più piani potete. Di sera, specialmente nelle ore notturne, non camminate in zone buie e deserte (vicoli, parchi pubblici, parcheggi, ecc.) Tenete un'an- datura rapida per dare l'impressione che sapete dove state andando. Magari, anche fingendo di parlare al cellulare se non avete reale comunicazione in corso. Se sospettate che qualcuno vi stia seguendo, dirigetevi verso la zona illuminata o abitata più vicina. Se qualcuno vi aggredisce, per prima cosa cercate di convincerlo a non usarvi violenza. Cercate di guadagnare tempo, nella speranza di trovare il modo di scappare o gridare aiuto. Mezzi di offesa è bene adoperarli solo per procurasi l'opportunità di fuggire. Ci si può servire di una spilla, un fermacapelli, una penna, un mazzo di chiavi (con cui colpire al volto) o di un ombrello. Se non avete nessuna “arma” (sopra menzionata) a portata di mano, reagite fisicamente solo se pensate di potercela fare. Non reagite mai se l'uomo è armato, o se ad aggredirvi sono in più d'uno. Se subite violenza, non esitate a farvi prestare le cure mediche necessarie, denunciate il fatto e promuovete una azione giudiziaria.


STALKING È una ressa di azioni vessatorie come gesti persecutori, virulenza del linguaggio, ricatti, molestie, atti ributtanti “ripetuti nel tempo e indirizzati ad una persona conosciuta o meno, che inducono la vittima in uno stato di soggezione o grave disagio fisico o psichico tale da farle modificare le sue abitudini di vita.” Reato identificato dalla Legge n. 38 del 23 aprile 2009 – Codice Penale art. 612 bis: “È punito con la reclusione fino a quattro anni (aumentata se il fatto è commesso dall’ex coniuge, dal convivente, nei confronti di minora, donna incinta o disabili) chiunque, con condotte reiterate, minacci o molesti taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia ovvero di paura o ingeneri un fondato timore per sé o familiari tale da costringere la vittima ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita”. In tal caso è necessario recarsi al più presto all'Ufficio di Polizia Locale o dai Carabinieri per sporgere querela nei confronti dell’autore del comportamento vessatorio. Un aiuto concreto per la vittima è possedere prove come: sms, riprese video, fotografie… Lo Stalking è definito anche “sindrome del molestatore assillante”. La scorretta azione dell'individuo verso il prossimo di sesso femminile; reazioni insensate come le tentazioni di scritti anonimi, messaggi al cellulare, chiamate telefoniche, sorveglianza continua,… Se non si dovesse conoscere l’identità dello stalker è possibile sporgere querela contro ignoti. In alternativa alla querela ci si può rivolgere direttamente alla Questura per chiedere al Questore un provvedimento amministrativo (istanza di ammonimento), con il quale il Questore ammonisce molestatore invitandolo ad interrompere il comportamento persecutorio.” Dopo l'ammonimento può seguire la querela.


Le azioni dello STALKER

Le gesta insensate dello stalker sono forme di reato di “atti persecuto- ri” (art. 612-bis c.p.), introdotto con il D.L del 23 febbraio 2009, nr. 11 (decreto Maroni). «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita»

Per combattere la violenza contro le donne si sono costituiti gruppi femminili in molte città tra cui Brescia che svolge un ruolo attivo nella diffusione di consigli sulla prevenzione e l'autoassistenza.


Se subisci una violenza puoi rivolgerti: Polizia Locale Flero Orari di apertura al pubblico: Martedì 10.00 -12.00 Mercoledì 15.00 -17.00 Venerdì 10.00 – 12.00 telefono: 030.2563173 e-mail: polizialoca- le@comune.flero.bs.it Sportello Antiviolenza Ambito 3 Brescia Est La Rete Antiviolenza di cui il Comune di Brescia è capofila, è composta da Enti, Associazioni e Organizzazioni impegnati nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e il sostegno delle vittime di violenza. Alla rete aderisce anche il Comune di Flero telefono 380.6522730 email: nonseisola.ambito3@gmail.com Flero – Piazza IV Novembre n. 2 (presso Palazzo Municipale-Cortile interno) lunedì dalle 14.30 alle 17.30 Ente pubblico Distretto sociosanitario di appartenenza per valutare la richiesta d'intervento da parte di enti pubblici. Distretto nr. 3 Brescia Est, via F.lli Kennedy 115 Tel030.2499811/845 Per i comuni di Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno Naviglio.


Centro Antiviolenza Brescia I centri antiviolenza sono composti di personale qualificato nella gestione delle problematiche legate alla vessazione e alla violenza fisica. Psicologi, avvocati, assi- stenti sociali, operatori: persone per il sostegno psico- logico e sociale, consulenza legale, ospitalità tempora- nea. Il centro di rilievo si trova presso l'Associazione Casa delle Donne Onlus, via San Faustino nr.38. Tel: 030.2400636 / 030.2807198 Sito web: www.casadelledonne-bs.it e-mail: casa@casadelledonne.191.it Telefono Azzurro Rosa: 030.3530301 (via San Zeno, 174) Servizio gratuito. Forze dell'ordine Ai Carabinieri (Bagnolo Mella) tel. 112 Alla Polizia di Stato: www.poliziadistato.it Questura di Brescia – Via S. Botticelli n. 2 Brescia – Tel. 113 – 030/37441 Commissariato P.S. Carmine – Via Capriolo n.3 Brescia – Tel. 030/297521 Se sei impossibilitata a segnalarlo da sola (perché sei angosciata, perduta, irrazionale, ecc.), cerca aiuto nella persona amica o di fiducia e attendi l'arrivo delle forze dell’ordine a casa della persona a cui hai chiesto soccorso. Segnalando la violenza subita, sarai ammessa dagli agenti di P.s. che ti proporranno il modo eccellente e significativo per affrontare la situazione da ogni punto di vista. Dopo il verbale (che dovrai firmare) attinente agli episodi incivili che racconterai, ti proporranno (se l'accetti) di stilare una querela al Commissariato competente. Meglio ancora, oltre la dichiarazione a voce, cita eventuali testimoni ed elementi accusatori come fotografie, Sms, riprese tramite cellulari, lettere, oggetti immorali,...


Pronto soccorso Spedali Civili Il Pronto soccorso è casa ospedaliera nella quale è garantita la possibilità di ricevere esauriente e professio- nali prestazioni. Chiedi un certificato dal medico di tur no, utile come documentazione nel caso della scelta della separazione. Ti proporranno anche delle doman de e fornirai dettagliate risposte

Caritas Diocesana

Sede: Piazza Martiri di Belfiore nr. 4 – Tel. 030/3757746 – e-mail: caritas.brescia@caritas.it

Altre utilità di emergenze: 112 numero unico emergenza

1522 numero verde nazionale anti-violenza donna attivo 24 ore su 24

030.2400636-030.2807198 Associazione Casa delle Donne Onlus (Brescia)


Le regole per la tua sicurezza: A piedi Evita strade buie o deserte o parchi quando sei da sola Non eseguire mai operazioni di prelievo presso sportelli bancomat nelle ore buie o in luoghi deserti Mantieni la riservatezza dei tuoi dati personali Dotati di una rubrica con alcuni numeri telefonici brevi da usare in caso di emergenza Non inserire informazioni personali sui sociali network Tieni il telefonino in tasca o in mano Non indossare abiti vistosi o gioielli Tieni la borsetta stretta a te e sempre al lato della strada rivolta verso il muro In macchina Viaggia sempre con la sicura abbassata Non dare mai passaggi agli sconosciuti In caso di emergenza chiama il 112 Se noti un veicolo sospetto preleva il numero di targa e segnalalo alla polizia municipale e/o carabinieri Non accostare in luoghi incerti, insicuri o sospettosi da un certo andirivieni In treno o altri mezzi di trasporto pubblici Evita gli scompartimenti vuoti Rivolgiti agli organi di sicurezza se ti senti in pericolo Se scorgi un pericolo, cambia posto o, meglio ancora, accostati a un gruppo di persone o persona che può darti aiuto (capotreno, capostazione o organi di sicurezza se presenti sul posto)


In casa Non ricevere persone sconosciute quando sei in casa da sola Guarda sempre dallo spioncino chi suona alla porta o rispondi al citofono Non aprire a chi suona senza identificarsi Non “chattare” né scambiare informazioni proprie sui social network Altri luoghi •

• • •

Cerca di mantenere sempre alto il tuo livello di attenzione riguardo a tutto ciò che ti è intorno, in particolare se rientri nella tua dimora da sola o abiti in luoghi deserti. Proponi un atteggiamento certo, dinamico, anche se avverti incertezze o allarmismo Non lasciare documenti d'identità nei luoghi di lavoro o in casa di conoscenti o amici. Mantieni la riservatezza dei tuoi dati anagrafici in base a livello di conoscenza che hai con certe persone.



A cura dell’Assessore alla Cultura Elena Franceschini Comune di Flero P.zza IV Novembre, 4 Flero Rev. 2020


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.