Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi 2010

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www.casteldeimondi.it


Il Festival Internazionale Castel dei Mondi è una vetrina ormai insostituibile per la città di Andria, ma credo per l’intero territorio. Un appuntamento prestigioso ed apprezzato dai critici come dal pubblico e finanziato dalla Pubblica Amministrazione Comunale e da quella Regionale, che ne riconosce la peculiarità nel panorama pugliese. Compito dell’Amministrazione Comunale è rendere il Festival sempre più una occasione straordinaria per dare al nostro territorio una ulteriore accezione turistica, nel solco di un progetto teatrale innovativo, frizzante e vivace ma allo stesso tempo popolare.

Nicola Giorgino Sindaco della Città di Andria

Siamo orgogliosi di poter presentare l’edizione 2010 del Festival Internazionale Castel dei Mondi, una kermesse che quest’anno può anche fregiarsi del Premio Nazionale della Critica, che rende ancor più il Festival il fiore all’occhiello del cartellone estivo degli appuntamenti culturali di Andria. Un evento teatrale che dà lustro alla città e la fa assurgere a un ruolo ambito e rilevante nel panorama culturale pugliese. Il Festival che, appropriandosi della città e dei suoi luoghi simbolo, rende Andria una città viva culturalmente ed in continuo fermento, verso un obiettivo comune di crescita collettiva che riguardi cultura e turismo.

Antonio Nespoli Assessore alla Cultura della Città di Andria


Questo momento teatrale estivo andriese alimenta di volta in volta quell’economia della cultura che fa del nostro territorio il crocevia della reciproca conoscenza. Il Festival Castel dei Mondi rappresenta la permanenza delle espressività di eccellenze teatrali che sono forti, riconoscibili, sapienti. La Puglia intercetta e consolida, aggrega, mette in rete, fa sistema. La cultura influenza i comportamenti, la conoscenza, l’attrattività turistica. Le esperienze degli accadimenti di spettacolo dal vivo, teatro, musica colta, rappresentano un importante vettore di sviluppo, un contributo evidente alle espressioni e vocazioni del territorio. I castelli federiciani, i palazzi, le corti di volta in volta animati dalle arti, sono la culla di una politica dell’accoglienza di pubblici diversi, eterogenei, e testimoniano quel dinamismo fertile e accentuato di chi progetta, cura e promuove Festival di questo tipo. La Puglia orienta, anche in momenti come questo di forte crisi economica e di vere e proprie amputazioni. Abbiamo costruito un sistema stabile nel teatro, stiamo completando un percorso di internazionalizzazione del sistema musicale con incoming e out a livello internazionale, stiamo costruendo sistemi e interdipendenze di politiche culturali che abbiano un’interfaccia con il mondo economico, del lavoro, dell’occupazione indirizzata alla crescita dei territori e del turismo. Noi continuiamo, in una logica di resistenza, per rifarci al tema della scorsa edizione del Castel dei Mondi, proseguiamo nel nostro cammino strategico di salvaguardia della diffusione dei saperi e di sintesi delle bellezze.

Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia

Anche quest’anno ci troviamo a salutare una felice edizione del Festival, dopo l’ambito riconoscimento ricevuto dall’Associazione nazionale critici di teatro, testimonianza alta di uno sguardo sul lavoro eccellente compiuto in questi anni. Un Festival che punta alla contemporaneità e all’internazionalizzazione, riprendendo, calcandone i tratti, le principali linee di intervento del Teatro Pubblico Pugliese, ente delegato dalla Regione Puglia all’attuazione dei fondi FESR. Sostenere il Castel dei Mondi afferma il senso della collaborazione come canone centrale di orientamento politico del Tpp, quel “fare sistema” tra gli Enti, operatori culturali e circuiti come il nostro, divenuti punto di riferimento in tutta Italia, ma soprattutto punto di mediazione tra produzione e pubblico. Un augurio di buon cammino a questo Festival, sul quale il Tpp ha puntato e punterà ancora, in un anno particolarmente difficile per lo spettacolo in Italia; un anno che prelude ad un 2011 ancora più difficoltoso in previsione di ulteriori tagli al FUS e alle amministrazioni locali. Prevediamo un futuro inquieto per tutti gli organismi di spettacolo e allora un particolare plauso va all’amministrazione comunale di Andria che continua a credere ed investire nelle attività culturali. L’auspicio è che il pubblico ci segua nonostante tutto, confermando il principio del bisogno di cultura come nutrimento e costruzione di ogni sentimento di appartenenza.

Carmelo Grassi Presidente del Teatro Pubblico Pugliese


ALLA FACCIA DEL PIL! Riflessioni a margine del Festival “PIL = acronimo di Prodotto Interno Lordo, è l’indice usato dalla maggior parte dei Paesi per fornire un’indicazione sintetica sull’andamento della propria economia. Tiene conto di alcuni fattori come la produzione industriale, escludendone altri – altrettanto importanti - quali la cultura, l’integrazione sociale, e i danni causati all’ambiente dall’inquinamento. Ora, negli Usa e in Francia per esempio, si mette in discussione l’utilità del PIL come misura del livello di benessere raggiunto da una nazione. In pratica si vuole elaborare una nuova serie di indicatori, al fine di pervenire ad un sistema di valutazione delle performance economiche e del progresso sociale, capace di stimolare la nascita di nuove linee di condotta. L’equazione alla base del successo del PIL, cioè che quanto più un Paese produce tanto più aumenta il livello di benessere dei suoi cittadini, non funziona più. La cultura deve svolgere un ruolo sempre più determinante, pervadendo anche il tessuto produttivo, perché senza un arricchimento che sia prima di tutto culturale diventerà sempre più difficile attribuire un valore etico alle nostre azioni.” È così che in tempi di crisi si ripropone il triste balletto delle cifre e delle polemiche sui tagli fatti con la scure per risparmiare sulla spesa pubblica, che come sempre colpiscono in primo luogo la cultura, intesa come costo piuttosto che come risorsa. Mai si produce, nel rincorrersi delle proteste e delle giustificazoni, un serio e documentato dibattito sui differenti e ampi valori economici che gli investimenti in cultura possono produrre. La Puglia manifesta una particolare vitalità teatrale, e il Festival Castel dei Mondi ne rappresenta un importante motore. La particolare linea intrapresa anni fa, cioè quella di sostenere la produzione, di promuovere la scelta della contemporaneità, e di rileggere il passato nei suoi intrecci con il presente, si è rivelata vincente. Il Castel dei Mondi rafforza la propria identità diventando un luogo di produzione e creazione dove una comunità si riconosce, si sviluppa, si afferma, per progettare il proprio futuro. E rivendica la necessità del rischio, perché un Festival dev’essere capace di proporre delle prove di futuro. Sceglie quindi di tenere più indagini aperte, senza tematizzare o sbarrare porte. Nell’arco di due weekend si susseguiranno 31 compagnie di cui 9 di differenti nazionalità (Georgia, Rep. Ceca, Francia, Regno Unito, Olanda, Serbia, Germania, Croazia e Svezia), 60 repliche complessive, 9 luoghi di spettacolo e performance, 4 sostegni alle produzioni, 190 artisti coinvolti, mostre, classroom, incontri con la scena contemporanea a cura della rivista Hystrio.

Riccardo Carbutti Direttore artistico Festival Castel dei Mondi


La quattordicesima cittĂ edizione 2010

dal 26 agosto al 5 settembre anteprima dal 16 al 23 luglio

Festival Castel dei Mondi: Premio nazionale della critica 2010


- Finalmente comincia. Vediamo un po’… il programma segna due spettacoli: quello degli OrecchiAbili (al festival non si smette di ragionare di scienza e cosmogonie, a quanto pare), e quello nuovo del Teatro Minimo, come si chiama? e quante altre cose, che cominciano: questo Bici Caffè per esempio, cos’è? apparizioni improvvise… in giro per la città… sarà teatro di strada? si potranno vedere… cosa, esattamente? mi hanno detto: oggetti non meglio identificati, tipo delle macchine, costruzioni fatte con ruote di biciclette… poi tirano fuori un tavolino, e diventa un bar! - Davvero? - E senti: delle olandesi che preparano torte, gelati e chissà che altro, tutto con le mele. - Mele? - Mele! Anche loro, un po’ qui e un po’ là, in giro per i luoghi del festival. Per tutta la durata del festival, pare…

Tutti i giorni dal 26 agosto al 5 settembre dalle ore 17.00 alle ore 20.00 per le vie del centro

Bici Caffè La compagnia della Settimana Dopo Il Bici Caffè è un piccolo bar gestito da tre bizzarri individui che girerà e sosterà per le vie del centro

di Andria. L’intera struttura altro non è che una bicicletta con un carrellino, equipaggiata di cucina, bancone, tavolini all’aperto con ombrellone, una comoda toilette (guasta) e una sala giochi. Il menù prevede principalmente caffè dall’Africa e dal Sudamerica, orzo

dall’Ecuador e tisane, dall’Ecuador e dalla Bolivia, tutti prodotti provenienti dal Commercio Equo e Solidale nonché biologici. Fatta la scelta non rimane che attendere che il barista metta sul fuoco la moka o l’acqua, rigorosamente pubblica, a riscaldarsi. Nell’attesa possiamo sfogliare libri di racconti,


wqretqtreyuutiyoiiuwqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 26 agosto ore 19.30 ingresso gratuito, è consigliata la prenotazione

Gli OrecchiAbili Lezione Cosmicomica ispirato alle Cosmicomiche di Italo Calvino regia Nico Masciullo aiuto regia Deianira Dragone drammaturgia Angela Iurilli consulenza scientifica Elisabetta Carella scene e luci Tea Primiterra con Bruno Soriato, Angela Iurilli, Francesco Ocelli, Nico Masciullo produzione OrecchiAbili - Fabbricare conoScienze

Nico, Angela, Bruno, Francesco e Tea: ecco come nascono le stelle. La lezione cosmicamente lontana dalla noia accademica, grazie anche a un famosissimo professore, pure lui lontano lontanissimo dalla polvere del sapere, ci spiega non solo le stelle, come e perché, ma anche le galassie, il cosmo intero e come si producono. Lo spettacolo della giovanissima

associazione-compagnia di teatro OrecchiAbili parte proprio dall’origine del mondo, degli astri, del suono e della luce. E si sforza anche di guardare un po’ più in là, quando nulla c’era, neanche una lucciola e per chi si ricorda di quando non c’era niente si ricorderà anche che prima di tutto, prima di ogni cosa, una cosa in realtà c’era: il professor E. La passione per la scienza ha portato l’associazione di Martina Franca a confrontarsi con una necessità vitale per la conoscenza: la divulgazione del sapere scientifico ovunque questo sia possibile e con ogni strumento. Le competenze scientifiche di Elisabetta Carella e teatrali di Nico Masciullo e Angela Iurilli hanno reso possibile diversi laboratori e altri spettacoli teatrali in Puglia, nell’anno appena trascorso, di cui Lezione cosmicomica rappresenta l’ultima, e solo in termini di tempo, buona riuscita. Consigliato ai più piccoli e ai più grandi. http://blog.libero.it/OrecchiAbili/

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divertirci con uno dei giochi offerti dalla sala giochi che si trova a pochi centimetri dal tavolino, ascoltare un musicista che suona per gli avventori, intrattenerci con gli altri visitatori del bar (una serie di personaggi che si aggireranno fra i clienti) o, semplicemente, fare due chiacchiere col barista, individuo assai bizzarro.

Il Bici Caffè è basato sull’improvvisazione, non avendo schemi fissi viene determinato da chi di volta in volta si ferma a prendere il caffè. Nel tempo di preparazione un po’ più lungo del normale, perché viene utilizzato un fornello ad alcool, ecologico e lento, può succedere di tutto tanto da trasformare una

tranquilla sosta al bar in un trampolino di lancio verso un gioco divertito, clownesco nel senso più vero del termine.

In collaborazione con la Bottega Filomondo di Andria. www.lasettimanadopo.it


Palazzo Ducale, prima nazionale 26 e 27 agosto ore 21.30 28 agosto ore 22.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Teatro Minimo /Fondazione Pontedera Teatro Le scarpe

foto Š M. Caldarone

di Michele Santeramo regia Michele Sinisi con Vittorio Continelli, Michele Sinisi, Alice Bachi, Paola Fresa, Sergio Raimondi assistente alla regia Marianna Porro scene, luci e costumi Michelangelo Campanale organizzazione Antonella Papeo direttore di scena Nicola Cambione elettricista e datore luci Francesco Minuti produzione Teatro Minimo, Fondazione Pontedera Teatro in coproduzione con Teatri Abitati: una rete del contemporaneo, Festival Castel dei Mondi / Comune di Andria


Relazioni vissute al ribasso basate sul bisogno di mantenere vivi i rapporti a qualunque costo. Una debolezza dell’anima che non consente a nessuno di correre il rischio di perderli, anche a costo di mentire, anzi, mentendo. Relazioni imperfette e insane tra i due fratelli, Vittorio e Michele, trentenni alle prese con l’assenza di soldi e di lavoro. Eppure hanno tutti ragione, sopportano di mentire e di essere ingannati e sopportano anche la verità quando viene fuori ormai estenuata, innocente, quasi accettabile. Una verità incapace di frantumare le relazioni e gli intrecci tra i personaggi, assieme a Vittorio e Michele, Rosi (Paola Fresa), Anna (Alice Bachi) e Antonio (Sergio Raimondi), personaggi che non possono permettersi di cambiare. Dove accade invece, come ad Antonio, l’unico che riuscirà a farsi specchio dei vizi degli altri, la vita termina in un istante, un istante di solitudine. La compagnia Teatro Minimo nasce nel 2001 ad Andria dall’incontro tra Michele Sinisi e Michele Santeramo, attori legati dall’attenzione per la scrittura, per la parola, per il racconto. Dal 2004 si aggiunge alla compagnia Antonella Papeo che ne cura l’aspetto organizzativo, distributivo e progettuale. Dal 1999 il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale nato a Pontedera nel 1974 diventa Fondazione Pontedera Teatro. La Fondazione è riconosciuta come Teatro Stabile d’Innovazione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. www.teatrominimo.eu www.pontederateatro.it

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Tutti i giorni dal 26 agosto al 5 settembre, dalle ore 18.00 alle ore 24.00, in giro per i luoghi del festival

Public Pie di Maaike Bertens e Marieke van der Bruggen

Diplomate all’Accademia del Design di Eindhoven, hanno saputo unire l’intelligenza di progettiste e designer con la pasticceria di tradizione olandese, creando un mobile restaurant capace di girare e sostare ovunque. All’interno del piccolo ristorante trovano spazio tutti gli strumenti necessari per impastare, comporre e cuocere dolci tipici olandesi, come la deliziosa appeltaart, la torta di mele, per offrirli sul momento al pubblico, appena sfornati. Il Public Pie è un progetto speciale del Festival Castel dei Mondi. www.publicpie.nl


- E quella tenda enorme in piazza Catuma? cosa faranno lì dentro? e l’ingresso è libero? - Sì: ogni sera, a partire dalle 23. Conviene controllare il programma giornaliero sul sito del festival, www.casteldeimondi.it. Stasera c’è Microchanges in air density: visual e musica elettronica.

SPIEGELTENT IN PIAZZA CATUMA ingresso libero: musica dal vivo, nouveau cirque, dance hall, tavolini per trattenersi fino a tardi, tutto nella piazza più grande della città, nel cuore del festival

Spiegeltent, 26 agosto ore 23.00 ingresso libero

M.ind. Microchanges in air density, abbreviato in M.ind. è una citazione dall’Alien (1979) di Ridley Scott. Il progetto integra arti visive e sonore ed è composto da Luigi Mastandrea e Dario Jurilli. Memorie, visioni fantascientifiche, spazi immaginari invitano ad una esplorazione dinamica del sentire e del guardare, in un concerto per immagini in movimento e musica elettronica. M.ind. è pubblicato da Miraloop e da Dimmicosavedilab.


wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 27 agosto ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Memeo e Rossi Fuoritempo di e con Antonio Memeo e Gianbattista Rossi

Due esistenze, due solitudini, due clown. Uno spazio fuori dal tempo per incontrarsi e vivere un attimo nell’illusione del gioco, e credere che nel sogno tutto non passi in fretta, e che è possibile essere soli.

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- Alle sei e mezza voglio andare a sentire, c’è il primo di questi incontri organizzati da Hystrio, la rivista di teatro, si chiamano “Incontri con la scena teatrale italiana”. Al Genius Loci, una saletta-conferenze qui in centro.

- E alle nove e mezza c’è la replica de Le scarpe.

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di Michele Santeramo regia Michele Sinisi

Genius Loci, 27 agosto ore 18.30 ingresso libero

Hystrio: incontri con la scena teatrale italiana Costruire un teatro “al tempo del colera” con Fiorenzo Grassi, direttore organizzativo del Teatro Elfo Puccini, Milano

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- Alle otto alla Manzoni ci sono Antonio Memeo e Gianbattista Rossi.

wqretqtreyuutiyoiiu Palazzo Ducale, ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Teatro Minimo / Fondazione Pontedera Teatro Le scarpe

vedi scheda a pagina 8

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- Ma come avranno fatto… - Cosa? - A portarli tutti su un palco. Attori e non attori. Rom. Italiani. Serbi. Professionisti e non professionisti. Sono tantissimi, sono ragazzi. Recitano… - …sì? - …o non recitano, dopo una giornata di lavoro, pesante… e davvero è un testo del settecento? e dov’è Smederevo poi? 11


foto © L. Romano

Seminario, 27 agosto ore 22.30 e 28 agosto ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Cantieri Teatrali Koreja e Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia) Brat (Fratello) Cantieri per un’opera rom da Opera del Mendicante di John Gay con Goran Galic, Miljan Guberinic, Ajnur Ibraimi, Damir Kriziv, Kriziv Dzemailj, Kurtisi Sead, Lazic Vukosava, Miladinovic Marija, Mladenovic Marija, Pasti Ana, Petrovic Darko, Petrovic Igor, Ramadani Ferdi, Redzepi Ajnur, Sabani Emran, Sulejmani Senad, Stojanovic Marko, Todorovic Danijel, Vulic Andjelka ideazione e regia Salvatore Tramacere collaborazione alla regia Fabrizio Saccomanno collaborazione allestimento Mariarosaria Ponzetta cura del movimento Silvia Traversi musiche di Admir Shkurtaj eseguite dal vivo da Giorgio Distante, Redi Hasa, Admir Shkurtaj luci e suoni Mario Daniele, Angelo Piccinni organizzazione Marija Anicic, Dragoljub Martic, Laura Scorrano, Francesca Vetrano cura del progetto Franco Ungaro produzione Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia) con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese

Undici non attori rom e otto giovani attori serbi, assumono ruoli da commedia dell’arte, facendosi testimoni di una cultura, la propria. I Cantieri Teatrali Koreja incontrano da tre anni un gruppo di giovani rom e giovani attori che vivono a Smederevo, settanta chilometri da Belgrado, alcune centinaia da Lecce. Lavorano di sera, dopo giornate faticose di lavoro per i giovani rom, a raccogliere frutta, vetro e carta. Lo scopo del progetto dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, un Teatro Stabile d’Innovazione, che da anni si muove e interagisce nel nostro prossimo est, non è quello di creare una compagnia professionale di teatro né di utilizzare il teatro come strumento di catarsi sociale. Utilizzano un testo graffiante, quello dell’Opera del mendicante (1728) dell’inglese John Gay, riletto al tempo del reality, il nostro. L’Opera e lo spettacolo che ne è scaturito, Brat (Fratello), permettono di “presentare”, giocando con gli stereotipi di una cultura periferica destinata a scomparire e popolata da ladri, ricettatori, donne di malaffare e capi di polizia tutti mossi dal desiderio di arraffare di più e dove si può, di presentare, e dunque di mettere in discussione, il sempre più labile confine tra finzione e realtà. www.teatrokoreja.it

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wqretqtreyuutiyoiiu Chiostro San Francesco, dal 28 agosto al 5 settembre, dalle ore 18.00 ingresso libero

Il volto del teatro mostra di Renzo Francabandera

- Oggi repliche. Cos’è che non hai visto? - Io BRAT. - Io SCARPE. - Bene, il tuo è alle 21,30 il mio alle 22,30: c’è un po’ di tempo, possiamo andare all’inaugurazione di questa mostra di disegni. - Cos’è? - Mah sono schizzi, disegni a mano. Sai che una volta, quando non esistevano i fotografi di scena, c’erano certi strani personaggi, un po’ giornalisti un po’ vignettisti un po’ critici teatrali, che nel buio della sala tratteggiavano un volto, un taglio di scena, per illustrare l’edizione del giorno dopo? ecco, dev’essere qualcosa del genere. Ma è teatro contemporaneo. Vuoi un po’ di… - Nooo, di nuovo dalle olandesi? ebbasta mele!

Una raccolta di primi piani, catturati nell’istante dello spasmo scenico, durante gli spettacoli. Il raccolto e intimo itinerario che Renzo Francabandera lascia percorrere all’occhio dello spettatore attraverso le quasi venti tavole ospitate nel Chiostro San Francesco è un vero e proprio racconto di sguardi, una linea di contorno del sentimento. Nato a Bari nel 1973, Francabandera vive e lavora a Bergamo. Attualmente si occupa di critica teatrale su diverse testate giornalistiche.

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Seminario, ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Cantieri Teatrali Koreja e Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia) Brat (Fratello) Cantieri per un’opera rom vedi scheda a pagina 12

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Palazzo Ducale, ore 22.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Teatro Minimo / Fondazione Pontedera Teatro Le scarpe vedi scheda a pagina 8

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Spiegeltent, ore 23.00 ingresso libero

DJ set wqretqtreyuutiyoiiu 13


- Ma tu ci sei stato al Castello?

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- Infinite volte.

Genius Loci, 29 agosto ore 18.30 ingresso libero

- Io una sola, quand’ero piccolino. Così avevo pensato di tornarci. C’è un autobus che parte dalla stazione.

Conversazioni su Castel del Monte a cura della Libreria Guglielmi

- Vuoi andarci adesso? - Quasi quasi… - Oggi pomeriggio parlano giusto del Castello. - Dove? - Al Genius Loci. C’è Michele Palumbo, che ha scritto quel librino, “Il taccuino di Castel del Monte”, quello che sembra una moleskine l’hai visto? - Sì, in libreria. - …e l’ingegner De Tommasi, quello che ha fatto l’ultimo restauro del Castello. Che poi, quand’è stato?

Michele Palumbo (Gazzetta del Mezzogiorno, autore di “Il taccuino di Castel del Monte”) dialoga con Giambattista De Tommasi, direttore del Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari, nonché direttore degli ultimi lavori di restauro del Castel del Monte.

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- Scusa stiamo parlando di Darwin? e non era l’origine DELLA specie? - No no, è DELLE specie. È il Teatro Sotterraneo, la compagnia che ha vinto il Premio Hystrio-Castel dei Mondi. Bello che il festival abbia un premio tutto suo. - Di che parla poi? - Ehhh… della nostra evoluzione… - Mi devo preoccupare? - Un po’, sì.

Auditorium Manzoni, 29 agosto ore 20.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Teatro Sotterraneo L’origine delle specie da Charles Darwin creazione collettiva Teatro Sotterraneo in scena Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri scrittura e traduzione Daniele Villa luci Roberto Cafaggini suono Francesco Canavese costumi Lydia Sonderegger animazione video Marco Smacchia supervisione video Jacopo Mariani realizzazione maschera Francesco Givone e Crea Fx. disegno e grafica cartolina Marco Smacchia produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Teatro Sotterraneo col sostegno di Centrale Fies / Fies Factory One e Regione Toscana


foto © L. Palazzo

Non potresti assistere al Big Bang senza morire. Non potresti osservare una supernova né esplorare il brodo primordiale senza morire. Nel continuum spaziotemporale le condizioni della tua nascita coincidono con quelle della tua morte. Da quando siamo comparsi non siamo rimasti a quattro zampe, non siamo rimasti coi piedi per terra, non siamo rimasti sul nostro pianeta, ma l’origine di tutte le cose è in nostra assenza. Non ci resta che colonizzare il futuro. Scienza e immaginazione. Adattamento continuo ai mutamenti dell’habitat. Potevi nascere nei secoli della peste. Potevi non essere nato. Potevi nascere fra mille anni. Potresti rinascere Panda. L’estinzione è collettiva. L’origine è individuale, dominio della probabilità, dell’unico e irripetibile. Ognuno ha il suo orologio biologico, ognuno scorre col proprio tempo. Amen. Teatro Sotterraneo ha vinto il premio Hystrio-Castel dei Mondi 2010, destinato a una giovane compagnia, con la seguente motivazione: «Nell’arco di soli sei anni Teatro Sotterraneo […] si è rivelato capace di rinnovare la scena grazie a un linguaggio in cui si intrecciano rigore formale e gusto dello sberleffo. Da Post-it a La Cosa 1, fino al dittico composto da Dies irae e L’origine delle specie, Teatro Sotterraneo ha indagato con caparbietà e leggerezza il tema della fine, sia del singolo che della società occidentale, avvicinando a problematiche complesse pubblici diversi per età e formazione grazie a una pratica scenica che riesce a coniugare profondità e accessibilità. Così il collettivo fiorentino […] non smette di interrogare il presente con spirito caustico, insinuandosi in formati pop per innescarvi inedite linee di fuga costantemente in bilico tra affresco epico e ritratto generazionale». www.teatrosotterraneo.it

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Palazzo Ducale, 29 e 30 agosto ore 21.45 a pagamento, è consigliata la prenotazione

C.R.E.S.T. Tempi comici i segreti dell’arte comica testo e regia Gaetano Colella con Gaetano Colella e Raffaele Zanframundo scene Mario D’Amico costumi Cristina Bari collaborazione artistica Giovanni Calò video Gianni Giacovelli disegni Venere Rotelli musica pianoforte Giampietro Frulli assistente di produzione Sandra Novellino foto Lorenzo Palazzo


- Senti ho voglia di qualcosa da ridere. - Teatro comico, solito tuo. Ma non ti va proprio di riflettere? che ne so: qualcosa di più profondo, di destabilizzante… - No, è che… ecco appunto: riflettevo. -? - Su questa storia della comicità. E quindi basta, questi li vado a vedere. Alle dieci menunquarto, se corriamo ce la facciamo.

Una coppia d’attori comici disperati. Si chiamano prima Ray e Charlie, in un’America anni venti, poi Richy e Carlo, in una ruggente Italia anni settanta e infine due attori dei nostri giorni: disperati perché non sono più in grado di far ridere. Il loro pubblico diminuisce di sera in sera e non sanno spiegarsi il perché. Si scoraggiano. Se la prendono con tutti, prima col cinema poi con la televisione poi con i telefilm. Con gli attori imbranati e con la critica ma anche con le poltrone del teatro che forse, pensano, sono scomode, poi con quelli che dicono che al teatro ci andranno e poi puntualmente non ci vanno mai. I due proprio non si accorgono che nel loro essere infelici diventano sempre più comici, e si avvicinano sempre di più all’essenza della comicità: la loro infelicità universale, il loro disadattamento senza tempo. Esiste infatti una sostanziale differenza tra il saper far ridere e l’essere comici e come insegnano i grandi Chaplin, Keaton, Fatty Arbuckle, dove alberga la disperazione lì prospera il comico. Solo dal dramma e dalla miseria può nascere la comicità. Cosa c’è dunque di più comico di due comici che si struggono nel pensiero di non esserlo più?

- E stasera, c’è musica? - Brandt Brauer Frick, dice. wqretqtreyuutiyoiiu Spiegeltent, 29 e 31 agosto ore 23.00 ingresso libero

Brandt Brauer Frick concerto

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www.teatrocrest.it

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wqretqtreyuutiyoiiu Chiostro del Seminario, 30 e 31 agosto ore 19.30 ingresso libero

Aperitivo con Cˇechov letture teatrali a cura della compagnia

Teatroscalo

- Sai cos’è una residenza teatrale? - No. wqretqtreyuutiyoiiu Genius Loci, 30 agosto ore 18.30

Hystrio: incontri con la scena teatrale italiana Teatri e Residenze: cantieri e creatività Rappresentanti delle Istituzioni e operatori culturali delle regioni Puglia, Lombardia, Piemonte e Toscana a confronto sul tema delle residenze teatrali.

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- Da oggi, al chiostro del Seminario, iniziano delle letture. È un bel posto. - Cosa leggono? - Cˇ echov. Aperitivo con Cˇ echov, si chiama qui. Quindi… - Quindi? - Niente. Poi vado anch’io a vedere Tempi comici, che non ce l’ho fatta ieri. Com’era? 18

Gli attori Franco Ferrante e Rossella Giugliano leggeranno un piccolo classico cechoviano, “I danni del tabacco”, e un brano tratto da “Il gabbiano”. Nel 2003 l’Associazione culturale La Pecora nera apre a Modugno il centro teatrale Teatroscalo, che prende il nome dalla compagnia fondata nel 2001 da Michele Bia e Franco Ferrante. Il centro svolge un’intensa attività di rassegne e laboratori, partecipa a festival importanti quali il Mittelfest di Cividale del Friuli, la Primavera dei Teatri, il Castel dei Mondi, e collabora stabilmente con istituzioni, università e scuole. Attivo anche nel campo cinematografico, nel 2007 vince il David di Donatello con il cortometraggio “Meridionali senza filtro”, diretto da Michele Bia. www.teatroscalo.com

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Palazzo Ducale, ore 21.45 a pagamento, è consigliata la prenotazione

C.R.E.S.T. Tempi comici i segreti dell’arte comica vedi scheda a pagina 16

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- Io sono un anarchico. - Hai bevuto? gli anarchici hanno sempre torto. E se no sono sfortunati. - Ecco appunto.

Auditorium Manzoni, 30 agosto ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Manifatture Knos e Induma Teatro W l’anarchia! liberamente tratto da Anarchia in Baviera di Rainer Werner Fassbinder regia Werner Waas con Lea Barletti, Simone Franco, Anna Lisa Gaudino, Cecilia Maffei, Otto Marco Mercante, Giuseppe Semeraro musiche dal vivo Tobia Lamare organizzazione Anna Lisa Gaudino promozione Margherita Capodiferro amministrazione Giuseppe Suppa elementi scenici Dario Rizzello comunicazione Pierpaolo Lala, Gemma Montinaro produzione Induma, Manifatture Knos

W l’anarchia! utilizza il teatro come una illusoria via di fuga da una serie di prigioni. È confessione, rivoluzione, provocazione, sogno, esperimento e scherzo. È un teatro di ricerca, che non si censura e si ritrova programmaticamente incerto sulla propria forma definitiva. Ha una forma corale polifonica e narra i retroscena di una rivoluzione temporanea di matrice anarchica in Baviera. È la storia di un fallimento, e nel fallimento stanno la sua bellezza, realtà e necessità. «Tutti invocano la libertà ma nessuno sa davvero dove sia di casa – e proprio qui sta il segno drammaticamente attuale (mutatis mutandis) della pièce. Riascoltare oggi le parole di Fassbinder, tuttavia, produce anche un altro cortocircuito: riscoprire il lato gioioso ed euforico che c’è dietro il pensiero, pur fallimentare, di chi ha osato credere che fosse possibile cambiare il mondo» (Graziano Graziani su Carta online). www.manifattureknos.org www.myspace.com/indumateatro

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Seminario, prima nazionale 30 agosto ore 21.00 31 agosto ore 21.15 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Marjanishvili Drama State Theatre The lady with the dog da Anton Cˇechov

di Levan Tsuladze regia Levan Tsuladze scenografia Levan Tsuladze puppets di Nino Namicheishvili coreografia Gia Margania musica composta da Vakhtang Kakhidze assistente alla regia Nino Jorjoliani con Anna - Nanka Kalatozishvili, Gurov - Nika Tavadze, Sanitarian / Gurovs wife - Nata Kakhidze, Professor - Beso Baratashvili, Puppetters Nino Namicheishvili, Zura Gagloshvili, Maia Sulkhanishvili, Megi Elbakidze, Malkhaz Gabunia, Tea Kitsmarishvili, Gia Margania


- Hai mai studiato il georgiano? - Come ti salta in mente? ovviamente no! - Beh non importa, ci sono i sovratitoli. E comunque, sappi che quella scritta sui manifesti del festival, quella cosa lì che non si capisce niente… beh, è georgiano. - “…ciò che l’arte deve fare… dare gioia e infondere coraggio nell’animo degli uomini”, è questo? Gente positiva! - Hmm. Non so. È La signora col cagnolino, che fanno. Ne sai qualcosa? - No. NO NON NE SO NIENTE. - Ma è Cˇ echov! Siediti che te lo spiego.

È vero, l’amore, il vero amore giustifica tutto anche l’andare contro le regole. Lo stato di errore e di fragilità dell’essere umano è parte piena della vita di ciascuno, da sempre: se così non fosse il mondo non sarebbe stato e non sarebbe stato così come lo conosciamo oggi. E i personaggi, gli eroi di The lady with the dog, una delle meglio note e amate piéce per il teatro di Anton Cˇechov, non si sottraggono a queste verità. Anna Sergeevna è sposata e anche Gurov ha una famiglia. Eppure l’amore, pazzo, gli tiene stretti uno all’altra. Né Anna né Gurov sono pronti a lasciare la propria famiglia e si accontentano di una doppia vita. Entrambi soffrono, ma quell’amore è ciò che hanno di più importante, troveranno, ne sono certi, un modo per continuare a viverlo. Eppure non gli sarà concesso. Scoppia, tragicamente, la guerra civile, la rivoluzione che investe rovinosa l’intera regione e il loro amore, spazzandolo via, molto lontano. Il Marjanishvili State Drama Theatre, fondato nel 1928, nella città di Tbilisi, dal grande regista e riformatore Kote Marjanishvili è parte fondamentale della storia del teatro georgiano. Il festival ospita la compagnia del Marjanishvili, con uno spettacolo in prima nazionale, per unirsi alle celebrazioni dedicate al 150° anniversario della nascita del grande drammaturgo e scrittore Anton Cˇechov. www.marjanishvili.net

wqretqtreyuutiyoiiuwqretqtreyuutiyoiiu 30 agosto

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foto © G. Mancini

Il progetto Diecipartite nasce da un’idea del giornalista Daniele Lo Monaco, in collaborazione con Giuseppe Manfridi, commediografo, attore e autore cinematografico e con il regista Stefano Sparapano, per coniugare il racconto letterario all’evento sportivo. È la Roma la protagonista degli spettacoli in programma con i racconti delle partite più belle, più difficili, i momenti più avvincenti ed epici della storia passata e recente della squadra giallorossa, partite rocambolesche o dal grande valore simbolico. Giuseppe Manfridi, uno dei più creativi e interessanti autori teatrali, intende mettere in scena i suoi monologhi dallo stile divertente ed ironico, unendo proprio le sue due grandi passioni: il teatro e la Roma. Raffinato attore e brillante narratore, riesce sempre ad avvolgere lo spettatore, partendo spesso da assunti che apparentemente sembra non abbiano a che fare col racconto, ma la sua abilità sta proprio nel dimostrare il contrario. Roma-Liverpool 1-1 del 1984, Lazio-Roma 3-3 del 1998, Pisa-Roma 1-2 del 1983, i loro racconti arricchiti da quello che succedeva all’epoca, curiosità storiche e calcistiche, Diecipartite è anche questo, storie pubbliche e private dei protagonisti di quelle partite. www.giuseppemanfridi.it

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- Ho voglia di tornarci, alle letture di Cˇ echov. - Ma alle otto e un quarto c’è la partita! - Devi fare una scelta esistenziale.

Auditorium Manzoni, tre episodi della serie Diecipartite 31 agosto: Lazio-Roma 3 a 3 1 settembre: Pisa-Roma 1 a 2 2 settembre: Roma-Liverpool 1 a 1 Tutti gli spettacoli alle ore 20.15 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Giuseppe Manfridi Diecipartite da un’idea di Daniele Lo Monaco di e con Giuseppe Manfridi regia di Stefano Sparapano


- Quei due miei amici di Potenza arrivano oggi, stasera vanno a vedere i georgiani al Seminario, c’è la replica.

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- Se non ti va di accompagnarli sai cosa possiamo fare invece? Possiamo andare a vedere questo Chicco Radicchio.

Palazzo Ducale, 31 agosto ore 21.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

- Ma è uno spettacolo per ragazzi. Per bambini, non so…

regia e coreografia Giulio De Leo drammaturgia Azzurra D’Agostino con Giulio De Leo, Ilaria Davvanzo musiche di Kronos Quartet, Pachbell, Paganini, Rodach, Shostakovjic, Tsabropoulos progetto luci Annalisa Pellegrini cura del progetto Marina Peschetola assistente alla coreografia Rosellina Goffredo prodotto con il sostegno di Teatro Comunale “G. Curci” di Barletta, con il patrocinio della Città di Barletta e in collaborazione con il Teatro Comunale di Ruvo di Puglia – Associazione Tra il dire e il fare - Compagnia Qualibò.

- Sì, che fa? mi piace il nome: chicco radicchio, spicchio farlocco… - Senti, perché non vai a riposarti un’oretta? wqretqtreyuutiyoiiu Chiostro del Seminario, ore 20.00

Aperitivo con Cˇechov letture teatrali a cura della compagnia Teatroscalo vedi scheda a pagina 18

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Seminario, ore 21.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Marjanishvili Drama State Theatre The lady with the dog da Anton Cˇechov

vedi scheda a pagina 20

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Compagnia Menhir Chicco Radicchio

Chicco Radicchio è una fiaba danzata dal forte carattere giocoso e allegorico. La fiaba è dedicata alla primavera e alle caratteristiche biologiche di piante, fiori e farfalle, ed è animata dalle suggestioni poetiche che derivano dalla brevità folgorante della loro incredibile esistenza. La fiaba è raccontata e danzata da due interpreti, Giulio De Leo e Ilaria Davvanzo. Il progetto di spettacolo è nato da una collaborazione con la giovane poetessa Azzurra D’Agostino e la compagnia di Bari, Menhir, diretta e fondata da Giulio De Leo, una compagnia di teatrodanza nata nel settembre 2007 e che nel prossimo autunno darà vita ad un primo progetto di coproduzione internazionale che li porterà prima a Strasburgo e poi ad Avignone. Consigliato ai più piccoli e ai più grandi. www.myspace.com/488393433

wqretqtreyuutiyoiiu 31 agosto

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- Scusa controlla un po’, c’è musica anche stasera? - Sì sì: di nuovo Brandt Brauer Frick. - Ah bene, allora ci vediamo alla Tenda.

wqretqtreyuutiyoiiu Lorusso Arte, dal 26 agosto al 5 settembre ingresso libero

Man Ray. The Fifty Faces of Juliet 1941-1955 in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano

- Si chiama SPIEGELTENT… - Ok ok. Porto anche gli amici di Potenza, così li conosci, ci beviamo una cosa. E vedi un po’ di non metterti pesante pure con loro, che dici? - Pesante io? - Ma tu l’avevi vista questa mostra, The Fifty Faces of Juliet? - Quella delle foto di Man Ray? ma non chiudeva a luglio? - No, vedi che la riaprono? rimane aperta per tutto il periodo del festival! - Oh bene, allora li porto anche lì.

Vengono proposti al pubblico i cinquanta ritratti che l’artista scattò alla moglie, Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955. The Fifty Faces of Juliet fu pensato da Man Ray agli inizi degli anni ‘50 come libro in omaggio a Juliet, ma anche come un “saggio” di opere fotografiche iniziato a Los Angeles nel 1941. Cinquanta fotografie, stampe originali in diverse tecniche e stili, alcune colorate a mano, di diverso formato che Man Ray ha dedicato alla musa definitiva della sua vita.

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Spiegeltent, ore 23.00 ingresso libero

Brandt Brauer Frick concerto vedi scheda a pagina 17

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31 agosto


- L’hai visto lo spettacolo di Babilonia Teatri l’anno scorso? - Qui al Castel dei Mondi? no, erano finiti i biglietti. Pare che sia stato…

Palazzo Ducale, 1 settembre ore 16.00/19.00, 2 settembre ore 16.00/18.00 è necessario iscriversi

Classroom sulla creazione teatrale Prima giornata con Babilonia Teatri www.babiloniateatri.it

- Strano. Scioccante. Comunque: i ragazzi sono di nuovo qui. Tengono una classroom, una specie di piccolo laboratorio di due giorni sulla scrittura scenica. Comincia oggi, mi sono iscritto, magari a sentir loro mi viene qualche idea fulminante su come mettere in scena quella… sai quella storia che stavo cercando di… - Sì sì, magari t’impongono le mani e ti fanno diventare all’improvviso sintetico. E dopo?


EXTRA FESTIVAL: Auditorium La Vallisa (Bari), 1 e 2 settembre dalle ore 19.00 Ingresso libero per uno spettatore alla volta, prenotazione obbligatoria. Solo in lingua inglese. Il Festival metterĂ a disposizione una navetta per raggiungere il luogo di spettacolo.

Adrian Howells Foot washing for the Sole


- Senti ma tu ci vai, a farti lavare i piedi? - Ma li lava in inglese? - Aha, hai letto qualcosa allora, su questo Howells! - Un po’. Ma vorrei andarci da solo se non ti dispiace. - Nel senso? - Non voglio andarci con te. Non voglio andarci con nessuno. Voglio andarci da solo. - Ok. Non ti innervosire. C’è una navetta, conviene che t’informi in biglietteria. - L’ho già fatto, mi hanno spiegato tutto. È la prima volta poi. - Che il festival va fuori Andria? Sì. È una bella cosa. Un po’ scomoda ma vabbè. Chissà se continueranno.

Adrian Howells è un performing artist gallese che ha lavorato negli ultimi dieci anni sulle performance one to one. Foot washing for the Sole è un micro evento della durata di venti minuti circa che coinvolge un solo visitatore per volta e il performer. Tutto avviene in una intimità piena, che dovrebbe permettere la creazione di un legame occasionale ma profondo tra il performer, un uomo sino ad allora sconosciuto e portatore di altre culture ed esperienze e il visitatore che si lascia lavare i piedi. Il titolo della performance, tradotto, sta a significare proprio il gesto intimo del lavaggio dei piedi (Sole), ma si lascia confondere, nella pronuncia, con un lavaggio ulteriore, quello dell’anima (Soul). www.britishcouncil.org/arts-performanceinprofile-2009-british_council-adrian_howells.htm

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1 settembre

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Auditorium Mater Gratiae, 1 e 2 settembre ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Antonio Panzuto L’Atlante delle città con Antonio Panzuto scene e oggetti Antonio Panzuto luci Paolo Rodighiero suoni Alessandro Tognon adattamento in versi e regia Vasco Mirandola collaborazione tecnica Gianugo Fabris collaborazione alla sceneggiatura Pierelisa Facco

- E dopo vorrei andare a vedere questo Atlante delle città. Mi affascinano gli atlanti. E poi Atlante… sai che Atlante era anche… - Senti, per piacere. E quindi non ce la fai, ad andare a Bari per la replica di Howells? sai che è stata una delle cose più commoventi che… - Mannaggia non mi dire niente, non ce la posso fare.


Lo spettacolo si sviluppa attorno ad una grande macchina scenica che, aprendosi, si trasforma sotto gli occhi dei bambini e diventa, di volta in volta, un aereo ad elica, una bicicletta o una lanterna magica e poi ancora un atlante di città. Una macchinamappa dove si nascondono infilate nei cassetti o tra sportelli e nascondigli storie, personaggi, racconti e città capovolte ma anche immagini vere, disegni di carta reali: inizia e si svolge un film che lentamente tra cigolanti carrucole si svela. L’apparizione delle città invisibili avviene all’interno di una tenda del deserto che rende intima e ricca di suggestioni la partecipazione allo spettacolo, dove i più piccoli potranno viaggiare assieme a Marco Polo, personaggio un po’ assente e stralunato che però continua a parlare in rima. Il riferimento alle Città invisibili di Calvino è evidente, proprio perché con Calvino si ha sempre la sensazione di essere sospesi e leggeri quando si legge. Le sue città invisibili sono dappertutto e lasciano le proprie tracce ovunque: così Antonio Panzuto prova a giocare con le figure di carta, con le mani, con i colori e i ricordi, prova a credere che un motore di una lavatrice può far muovere un intero luna park e che un semplice girarrosto può servire a far girare l’elica di un aereo. Il risultato è un gioco per sollevarsi dal mondo così normalmente quotidiano e ritrovarsi d’un tratto lontani, d’un tratto altrove. Consigliato ai più piccoli e ai più grandi. www.antoniopanzuto.it

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- Beh: non ho visto la prima partita, ma la seconda me la vedo di sicuro! - A che ora? magari ce la faccio anch’io. Contento? - Di portarti alla partita? non puoi capire! - …e dopo alla Tenda: 2levels! - Aha, hai detto Tenda! wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 1 settembre ore 20.15 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Giuseppe Manfridi Pisa-Roma 1 a 2 Secondo episodio della serie Diecipartite vedi scheda a pagina 22

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Spiegeltent, ore 23.00 ingresso libero

2Levels concerto a cura di A Silent Place

wqretqtreyuutiyoiiu 1 settembre

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www.gianfrancoberardi.it

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foto © A. Valenti

Io provo a volare nasce come un esplicito omaggio a Domenico Modugno, alla sua figura duplice d’artista e di uomo semplice, forte e umile. Un uomo che è riuscito a portare nello spazio inarrivabile della sua voce tutto il passato e la storia di fatiche e abbandoni del suo sud, la Puglia. Lo spettacolo parla di un custode di un piccolo cinema teatro di provincia che racconta episodi della sua vita di talento incompreso. Voleva essere un attore ma non ci è riuscito e, dopo aver provato tutte le strade possibili, decide di tornare al suo paese con la morte nel cuore a fare il custode. Ma il cinema teatro che avrebbe dovuto custodire non è più quello che si ricordava, cambiato brutalmente da un restauro. Modugno ha sempre cantato della sua Puglia e di quelle atmosfere meridionali dove è cresciuto e da dove è fuggito. In scena troviamo un attore, un cantante e tre musicisti che con poesia e ironia e un particolarissimo uso della luce non cercano di ripercorrere la biografia di Modugno ma invece come lui, provano a volare, portandosi dentro tutti gli sforzi, le lacrime e i bocconi amari, assieme al calore, la tempra, le passioni ed il sangue scuro, del sud Italia, di tutti i sud del mondo, una esperienza profonda ma da vivere con leggerezza.

- Questa è una delle quattro produzioni Castel dei Mondi invece. Sarebbe da vedere secondo me. - Sì, cloniamoci e andiamo. - No dai, c’è anche domani. Dillo ai tuoi amici però: se ripartono domani… - Sì certo. Ma mi pare che restano. Noi invece ce la facciamo col Frankenstein di Koreja… - Sai che cosa non ho mai sopportato di te? il dinamismo. - Non è che siano ste grandi distanze, il mio è dinamismo mentale.

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Palazzo Ducale, prima nazionale 1 e 2 settembre ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Compagnia Berardi Casolari Io provo a volare Sostegno alla produzione Festival Castel dei Mondi

di e con Gianfranco Berardi voce solista e chitarre Davide Berardi effetti, tastiere e fisarmonica Giancarlo Pagliara batteria e percussioni Vincenzo Pede contrabbasso, basso elettrico Francesco Salonna disegno luci Gabriella Casolari testo e regia Gianfranco Berardi assistenza alla regia Gabriella Casolari


Seminario, 1 settembre ore 22.15 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Koreja – Teatro Stabile d’Innovazione Doctor Frankenstein liberamente tratto dal “Frankenstein” di M. Shelley progetto Fabrizio Pugliese testo Francesco Niccolini con Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno regia Salvatore Tramacere e Fabrizio Pugliese scene Iole Cilento disegno luci Lucio Diana tecnici Mario Daniele, Angelo Piccinni si ringraziano Burambò e Istvan Zimmermann

Frankenstein è un mito multiforme, capace di influenzare il cinema come la letteratura, le comunicazioni di massa o la medicina. Un mito capace di generare domande mai sopite, anzi, rese quanto mai importanti in un mondo in cui la scienza è sempre sul punto di mettere a rischio l’equilibrio del pianeta. Domande che hanno a che fare con l’idea di limite, di controllo, di insaziabilità, e di onnipotenza. A quasi due secoli da quando Mary Shelley scrive e pubblica il suo capolavoro, questo Doctor Frankenstein non finge che il tempo non sia passato: lo scienziato aggiorna i suoi strumenti e le sue conquiste, moltiplica gli esperimenti e le creature, così come le possibilità di raffinare i suoi risultati, in balia dell’illusione di poter superare ogni limite alla propria libertà di ricerca e di conquista. Purtroppo, i figli che mette al mondo dimostreranno la follia della sua onnipotenza: crea esseri sempre più evoluti ma imperfetti. Lo scontro con l’ultima sua creatura è violentissimo. Lo spettacolo è duro, ma al tempo stesso è comico, comico fino alla stupidità, sia quella delle macchine che quella degli umani; nella consapevolezza che non solo il grande scienziato, ma ogni attore della vita, un giorno ha messo al mondo una creatura venuta male e non ha saputo amarla come avrebbe potuto. www.teatrokoreja.it

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1 settembre


wqretqtreyuutiyoiiu EXTRA FESTIVAL: Auditorium La Vallisa (Bari), dalle ore 19.00 Ingresso libero per uno spettatore alla volta, prenotazione obbligatoria. Solo in lingua inglese. Il Festival metterà a disposizione una navetta per raggiungere il luogo di spettacolo.

Adrian Howells Foot washing for the Sole vedi scheda a pagina 26

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- Oggi c'è la seconda giornata della classroom con Babilonia Teatri, quindi sono impegnato fino alle sei. Anzi no, anche dopo: alle sei e mezza c'è un focus sul loro teatro, è uno di quella serie di incontri organizzati da Hystrio. L’Atlante delle città l’ho visto ieri… e quindi vediamo… oh oh, c’è la terza partita: Roma-Liverpool 1 a 1! - Quanto vorrei sapere che ti è successo, a te… wqretqtreyuutiyoiiu

wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Mater Gratiae, ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Antonio Panzuto L’Atlante delle città vedi scheda a pagina 28

wqretqtreyuutiyoiiu wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 2 settembre ore 20.15 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Giuseppe Manfridi Roma-Liverpool 1 a 1 Terzo episodio della serie Diecipartite vedi scheda a pagina 22

Palazzo Ducale, ore 16.00 / 18.00 è necessario iscriversi

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Classroom sulla creazione teatrale Seconda giornata con Babilonia Teatri wqretqtreyuutiyoiiu

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Sostegno alla produzione Festival Castel dei Mondi

Genius Loci, 2 settembre ore 18.30 ingresso libero

Hystrio: incontri con la scena teatrale italiana Focus su Babilonia Teatri wqretqtreyuutiyoiiu

Palazzo Ducale, ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Compagnia Berardi Casolari Io provo a volare

vedi scheda a pagina 30

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foto Š P. Chamayou


- Tieniti leggero per stasera. - Sono leggero di natura.

Spiegeltent, 2 e 4 settembre ore 22.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Les Apostrophes L’écume de l’air di Martin Schwietzke con Michel Bismut, contrabbasso e Martin Schwietzke, giocoleria musiche Michel Bismut scenografia e costumi Sandrine Rozier luci Bertrand Poggioli

Lo spettacolo è nato con l’incontro del musicista Michel Bismut e il giocoliere e danzatore Martin Schwietzke. Ogni giocoliere sogna d’esser mago, capace di affrontare e annullare la tragedia della forza di gravità, di compiere un atto eroico o forse sommamente ridicolo poiché impossibile. Eppure nell’uomo si ritrova spesso il desiderio di affrontare sfide impossibili, un desiderio che è al tempo stesso la ragione del suo fallimento e del suo successo. Il giocoliere, dicono i due francesi, è colui che riesce a prendere in prestito e ad usare la scala immaginaria che lega il cielo alla terra. Martin danzando riesce a dare al tempo una struttura e una poesia, in velocità, in equilibrio, mentre Michel suona arie tradizionali ma anche selvagge e decise armonie occidentali, sperimenta virtuosismi orientali, rendendo il suo contrabbasso uno strumento capace di parlare più lingue e più sonorità. Il duo di artisti francesi dalla lunghissima carriera provano con tutta la leggerezza che deriva dalla grande esperienza e dal grande esercizio, a muovere l’aria, a renderla più solida e densa, un’aria che agitata sembra trasformarsi in quella scala che porta a sconfiggere, giusto il tempo del desiderio, l’inevitabile caduta verso il basso dell’uomo e delle cose. www.lesapostrophes.com

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- Si presenta un libro sui castelli medievali.

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- Si parla anche di percorsi al femminile. Figure letterarie sì, però…

Castelli medievali

- E questa Matijevic poi chi è? e che sarà mai successo, nel 1984? - Scherzi? un sacchissimo di cose! Lei è una ballerina se ho capito bene, ma non è uno spettacolo di danza questo è sicuro. - Mah. Tu quando sei nato? - Nell’84, perché?

Genius Loci, 3 settembre ore 18.30 (ed. Caratteri Mobili) L’autore Raffaele Licinio (Centro Studi NormannoSvevi, Università di Bari) presenta la nuova edizione.

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wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 3 settembre ore 20.15 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Ketty Volpe Icone (Percorsi al femminile) di e con Ketty Volpe prodotto da Nuova Ribalta

Sui testi di Rasi, Bodini, Pirandello, Benni, Dagerman, Ensler, Loriello, Rame e Cariello, Ketty Volpe autrice e unica interprete mette in scena sette personaggi femminili diversi tra loro ma tenuti insieme da una stessa necessità, una stessa urgenza: parlare, raccontarsi. Lo spettacolo offre numerose parti di un grande universo in rosa, risultando un affascinante collage di sensibilità che consegna e offre al pubblico sette diversi percorsi al femminile.

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Palazzo Ducale, 3 settembre ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Barbara Matijevic e Giuseppe Chico I am 1984

foto © J. Correc

di Giuseppe Chico e Barbara Matijevic performer Barbara Matijevic produzione de facto e 1er stratagème co-produzione ZeKaeM teatro (Zagabria-Hr) produzione delegata Grand Ensemble / Marie Roche


I AM 1984 utilizza il dispositivo di «rappresentazione» proprio ad una conferenza, esplorando la convenzione tra il conferenziere e il pubblico, allo scopo di stabilire una certa complessità di scambio d’informazioni. Il flusso verbale, supportato da illustrazioni, si dispiega cosi come una rete complessa di significanti che attivano un processo cognitivo diverso per ogni spettatore tale d’attingere in maniera ludica nel suo “sapere-catalogo” della storia, cultura popolare, arti, scienza, video-giochi, film, musica e finalmente diventando un esercizio nel trattamento delle informazioni. Il risultato finale è un disegno rizomatico, una specie di mappa mentale, «una cospirazione del cervello» che stabilisce dei legami tra un numero esuberante di avvenimenti e effetti eterogenei. Questa operazione, che è diventata un modello d’intelligibilità centrale al discorso politico attuale, è comica quanto tragica. Essa prova a dare un senso agli avvenimenti, alle situazioni ambigue e drammatiche, di fare una Storia intelligibile a partire da contraddizioni e trasformazioni che colpiscono il mondo di continuo, in vista di liberare la pressione insopportabile dalle contingenze della realtà. Una forma post-moderna di catarsi?

- Tu l’hai visto Obludarium l’anno scorso, quello dei Forman? - Sì, ehm… due volte, l’ho visto. - Ah bene. E ti ricordi il fabbro? quello che faceva i chiodi, fuori dal tendone? - Avoglia! Oltre a fare i chiodi cantava anche, nello spettacolo. Aveva una voce bellissima mi ricordo. - Beh: se vieni stasera alla Spiegeltent c’è una sorpresa…

Ruotando intorno all’anno 1984, la pièce stabilisce delle connessioni tra elementi autobiografici (la storia dell’exYougoslavia , i sogni d’infanzia di B.M, l’alter ego della performer Barbara Matijevic) e alcuni fatti, persone e avvenimenti della storia degli Stati-Uniti d’America (le Olimpiadi di Los Angeles, Walt Disney, Apple e Steve Jobs, George Lucas e Star Wars). In questo senso la pièce prova a “giocare” con quella sensazione di spaesamento dell’individuo di fronte a forze anonime appartenenti a quella “superstruttura“ (nella sua accezione economicolinguistica) che sembra controllare le nostre vite, pensieri e desideri i più intimi. I AM 1984 è la prima parte di una trilogia dal titolo: “di una teoria della performance a venire o il solo modo di evitare il massacro è diventarne gli autori?”. La pièce ha ricevuto il Premio Speciale del jury al festival Internazionale Infant 2008 a Novi Sad (Serbia). www.sodaberg.hr/thebook/barbara_eng.html

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Spiegeltent, ore 23.00 ingresso libero

Zatrest Band concerto


- L’Alfa Teatro al festival quest’anno! Beh, son contento. - Chi sono? - Una compagnia teatrale storica di Andria, è più di trent’anni che fanno teatro loro.

Auditorium Manzoni, 4 settembre ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Alfa Teatro Anna Cappelli di Annibale Ruccello regia Tito Del Gaudio con Annarita Di Cosmo elaborazioni musicali Davide Del Gaudio scene Leonardo Fiore e Tito Del Gaudio

La monotona vita di un’impiegata come tante in una tranquilla cittadina di provincia viene sconvolta da una relazione sentimentale. Lei, Anna Cappelli, si scopre aggressiva nel desiderio delirante di possessività. È un giallo psicologico in forma di monologo di un’altra figura di donna ‘deportata’, come l’autore, Annibale Ruccello (1956-1986), definiva questo e altri suoi personaggi femminili, sradicati e incapaci di adattarsi a una realtà che il mutamento culturale ha privato dei punti di riferimento tradizionali, intrappolando i rapporti in una quotidianità angosciosa, in cui il vuoto di valori si riempie di tragica follia.

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EXTRA FESTIVAL Teatro Comunale di Ruvo di Puglia, 4 e 5 settembre ore 21.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione Il Festival metterà a disposizione una navetta per raggiungere il luogo di spettacolo.

La Luna nel Letto Il vecchio e il mare da Ernest Hemingway

- Senti poi c’è questo spettacolo di La Luna nel Letto. Ma leggo bene, è a Ruvo? - Sì, è un altro degli Extra Festival. Anche per questo c’è la navetta gratuita, ti portano dritto dritto al Teatro Comunale di Ruvo. - Bello, non ci sono mai andato. - Invece ad Andria, al Seminario, c’è Mario Perrotta, col secondo spettacolo sull’individuo sociale. Il primo l’hanno fatto l’anno scorso ti ricordi? - Pure al Seminario, sì.

con Salvatore Marci, Robert McNeer, Bruno Soriato regia, scene e luci Michelangelo Campanale drammaturgia Katia Scarimbolo assistente alla regia e costumi Maria Pascale video Raffaella Rivi ricerca scenografica e oggetti di scena Paolo Baroni macchinista di scena Tea Primiterra consulenza musicale Tommaso Scarimbolo tecnico del suono Luca Ravaioli tecnico luci Sebastiano Cascione logistica e amministrazione Isa Pellegrini produzione Teatri Abitati: una rete del contemporaneo, Teatro Comunale di Ruvo di Puglia in coproduzione con il Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria in collaborazione con la Compagnia La luna nel pozzo


In una lettera del 7 febbraio del 1939 al direttore letterario della sua casa editrice, Hemingway scriveva di essere molto stimolato dalla storia di un vecchio pescatore dell’Havana che, dopo una lotta terribile di tre giorni aveva catturato un pescespada enorme, gigante. Ma dirigendosi verso terra, i pescecani avevano divorato a poco a poco tutto il pesce. Era ritornato a terra soltanto con la testa e la lisca. Nasceva così “Il vecchio e il mare”, romanzo che nel 1954 ottenne il Premio Nobel per la letteratura. In scena ci sono tre personaggi, tre vissuti, tre età: Hemingway lo scrittore avventuriero e le sue creature, Santiago il vecchio pescatore e Manolin il ragazzo. Hemingway è l’adulto nel pieno del suo vigore, stimolato e messo in crisi da una storia semplice ma emblematica, e dai suoi protagonisti guardati con rispetto, amore e pietà perché compagni e testimoni in un rito di passaggio. Santiago che lotta nel mare, tra le corde, il sudore, la fatica, il dolore delle mani e della sconfitta, fa un salto spirituale nell’ultimo passaggio della sua esistenza, mentre Manolin nell’attesa, si scopre importante per il vecchio e, grazie all’esperienza del suo maestro, si prepara a diventare uomo. Come in una importante partita di baseball, Hemingway fa rimbalzare la palla tra sé e i suoi personaggi, tra il vecchio e il ragazzo, tra il vecchio e il pesce, tra il mondo umano e la natura, che è sempre lì, a ricordarci che facciamo parte di un unico grande gioco, un unico grande rito, nel quale l’uomo non trionfa mai del tutto, ma che ci porta sempre e costantemente oltre. La creazione dello spettacolo non è partita dalla scrittura del copione. Il regista, essendo scenografo, ha creato l’impianto dello spettacolo attorno ad un elemento scenografico, che è stato giocato nell’improvvisazione teatrale e che ha permesso agli attori di dar vita alla messa in scena. Consigliato ai più piccoli e ai più grandi. www.lunanelletto.it

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Seminario, 4 settembre ore 21.30 a pagamento, è consigliata la prenotazione

I CAVALIERI Aristofane Cabaret di Mario Perrotta dai testi di Aristofane secondo capitolo della TRILOGIA SULL’INDIVIDUO SOCIALE, un progetto triennale di Mario Perrotta regia di Mario Perrotta con Donatella Allegro, Lorenzo Ansaloni, Giovanni Dispenza, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano musiche dal vivo eseguite da Mario Arcari e dagli attori della compagnia una produzione Teatro dell’Argine in collaborazione con Festival Castel dei Mondi, Lunatica Festival Provincia di Massa Carrara e Archivio Rossini opera Festival


“Questo non è Aristofane, questo è Aristofane rovistato e scorretto. Questa è una scorrettezza continua, è una fotografia scattata a sorpresa, senza preavviso, a futticumpagnu. È un Aristofane preso a prestito, quando serve, altrimenti… bastiamo noi”. Così comincia il mio nuovo cabaret contemporaneo. Come la televisione ci propone ogni giorno, l’agone politico - il momento più alto di una vera democrazia - ridotto a un cabaret, un avanspettacolo truce, fatto di parole vuote berciate al massimo volume, vaniloqui di chi non sa che cosa dice ma poco importa, purché risulti inascoltabile la voce dell’avversario. Complice di questo nulla spettacolare il pubblico inebetito, il popolo, che qui diventa il vero protagonista di una drammaturgia originale. Se con Molière sono stato filologicamente corretto, rispettando testo e versi alessandrini, con Aristofane sarò irriverente, lo prenderò a prestito, mantenendo intatta, però, la veemenza politica dei suoi testi, per realizzare una fotografia d’Italia il più possibile urticante, uno spaccato a sorpresa di un paese complice del potere, un paese che sfoga la sua rabbia per una situazione che, al di là delle rimostranze verbali, continua ad alimentare colpevolmente. “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. Basta virare in negativo uno dei versi più noti della canzone d’autore italiana per ritrovarsi di fronte i protagonisti del dissesto sociale e morale in cui viviamo. “C’è la crisi, non si campa più con ‘sta crisi” diventa così, il tormentone dietro il quale nascondere le proprie responsabilità, il mantra italiota che ci libera tutti, l’oppio contemporaneo di un popolo mai diventato nazione. E allora saranno scintille tra contendenti, musica oscena per rime triviali, intermezzi pubblicitari, gran varietà, cavalieri e macellai, e martellanti insofferenze da condominio. Panem et circenses per tutti! www.marioperrotta.com www.argine.it

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4 settembre

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Palazzo Ducale, 4 settembre ore 23.00 ingresso libero

NOWlab The rest is future music/words/images

NOWlab è il nome di un progetto che riunisce artisti di diverse nazionalità, Svezia, Guinea, Turchia, Italia, Spagna e ex-Jugoslavia. Il progetto si è sviluppato negli anni esclusivamente sul web con la creazione di uno spazio dove condividere immagini suoni e video. Dalla collaborazione a distanza di alcuni di loro è nato un album, The rest is future, che è il titolo di un piccolo tour che porterà per la prima volta i musicisti a incontrarsi e a esibirsi live, in Italia e in Svezia. I suoni e le immagini sono costruiti a partire dai testi di Ulf Kjell Gür, uno dei fondatori di NOWlab assieme a Eric Forsmark e Peter Danielsson. www.nowlab.org

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- E c’è ancora schiuma nell’aria. - E il resto è futuro. Ti va una birra? wqretqtreyuutiyoiiu Spiegeltent, ore 22.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Les Apostrophes L’écume de l’air vedi scheda a pagina 35

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wqretqtreyuutiyoiiu Auditorium Manzoni, 5 settembre ore 20.00 ingresso libero, è consigliata la prenotazione

Teatro Sospeso Numero UnoSeiOtto di Francesco Di Niccolo con Domenico Tacchio regia Domenico Tacchio organizzatrice di palcoscenico e costumista Stefania Sterlicchio

- Alle otto c’è questo spettacolo del Teatro Sospeso, una cosa su Don Chisciotte mi pare. - E al Teatro Comunale di Ruvo c’è ancora Il vecchio e il mare… e poi? - E poi basta. È finito, il festival. - E come, alla festa finale non andiamo? C’è di nuovo la Zatrest Band!

wqretqtreyuutiyoiiu EXTRA FESTIVAL Teatro Comunale di Ruvo di Puglia, ore 21.00 a pagamento, è consigliata la prenotazione

Numero Unoseiotto è una storia, la più comune delle storie, dove un ragazzo si trova in camera sua, di fronte alla sua cena, mentre legge un libro, il famoso “Don Chisciotte della Mancha”. Nulla di strano! La lettura, man mano che procede, si fa inspiegabilmente sempre più convulsa e lui da lettore si trasforma lentamente in attore. Ma chi interpreta? Lui è Don Chisciotte e il suo alter ego è Sancho Panza, ma interpreta anche e soprattutto se stesso, le sue paure e i suoi deliri. Le sue arrabbiature sono legate ad avvenimenti personali: delusioni, gioie, sconfitte, vittorie. Qui tutto prende una dinamica nuova. La cena che non finisce mai, le disquisizioni sull’amore, sull’apparenza, sulla schiavitù sociale, e sulla salsiccia… sì anche sulla salsiccia! Nella nostra stanza, metafora della mente umana, accade proprio di tutto… e non manca nemmeno il colpo di scena finale!

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Il Festival metterà a disposizione una navetta per raggiungere il luogo di spettacolo.

La Luna nel Letto Il vecchio e il mare da Ernest Hemingway vedi scheda a pagina 40

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FESTA FINALE con la Zatrest Band Spiegentent, ore 23.00 45


Direzione artistica:

Progetto di comunicazione:

Riccardo Carbutti

Carla Palladino con la collaborazione di FF3300: Carlotta Latessa Nicolò Loprieno Alessandro Tartaglia

Direzione di produzione:

Francesco Fisfola Direzione amministrativa:

Vincenzo Cannone Planning e coordinamento artistico:

Testi e redazione:

Clarissa Veronico Nicola Quacquarelli Silvana Pollice

Anna Maria Palladino Nicola Quacquarelli

Ufficio stampa nazionale:

Silvana Pollice

Maria De Barbieri Elisa Sirianni

Sviluppo web:

Area comunicazione Comune di Andria:

Servizi di stampa:

Vincenzo Rutigliano Lorenzo Di Cosmo

Traduzioni:

Francesco Leonetti CSA

biglietteria: Ufficio IAT piazza Catuma 0883 261605 dal lunedì al venerdì h 10.30/12.30 e 18.00/20.00 sabato h 10.30/12.30

www.casteldeimondi.it

Biglietteria e segreteria:

Debora Calabrese Tiziana Piccolo Benedetto Inchingolo Daniela Dantile Servizi tecnici e logistici:

Antonio Rezza Pino Loconsole Antonio Moschetta Accoglienza e servizi logistici:

ass. Andria 2.0 ass. Il Solstizio ass. Capolinea Karl G. Lafaut

Giuseppe Inchingolo

accrediti stampa: 0883 290224 stampa@comune.andria.bt.it

Francesca D’Ippolito Bianca Peloso

si ringrazia:

Coordinamento media locali:

info: 339 6015695 0883 290302 info@casteldeimondi.it

Coordinamento volontari e promozione:

…e tutti i volontari del Festival

COMUNE DI ANDRIA piazza Umberto I

Ufficio Cultura Dirigente: Vincenzo Lullo Tecnico servizio cultura: Tonia Scarcelli Collaboratore professionale amministrativo: Peppino Piccinino Coordinamento servizi organizzativi: MALEARTI associazione culturale 0883 592 225 info@malearti.it Si ringraziano: Assessorato ai Tributi Assessorato alla Polizia Municipale Assessorato allo Sviluppo Economico Assessorato al Patrimonio Assessorato alla Viabilità e Traffico Assessorato ai Lavori Pubblici


i luoghi del festival: Auditorium Manzoni  ingresso via Sosta San Riccardo 94 Auditorium Mater Gratiae  piazza Mater Gratiae Chiostro San Francesco  via San Francesco Genius Loci  via F. Cavallotti 29 Lorusso Arte-Design  via Napoli 71 Palazzo Ducale  piazza La Corte Seminario  largo Seminario 4 Spiegeltent  piazza Vittorio Emanuele II (piazza Catuma)

EXTRA FESTIVAL: Auditorium La Vallisa  strada Vallisa 24 - BARI Teatro Comunale Ruvo di Puglia  via A. Pertini 43 - RUVO Per raggiungere i luoghi EXTRA FESTIVAL sarà disponibile un servizio navetta gratuito.

Abbonamenti 10 spettacoli a scelta 45 Euro / intero 40 Euro / ridotto 30 Euro / in convenzione CTS

6 spettacoli a scelta 30 Euro / intero 25 Euro / ridotto

4 spettacoli a scelta 15 Euro / intero

Biglietto singolo 8 Euro / intero 5 Euro / ridotto 5 Euro / in convenzione CTS 5 Euro / formula last minute (dedicata al massimo al 10% della capienza della sala)


the aim of art is quite simple - to give joy and inject courage into men’s soul

ciò che l’arte deve fare è tremendamente semplice: dare gioia e infondere coraggio nell’animo degli uomini

Marjanishvili State Drama Theatre


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