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Bosideng/Giancarlo Tafuro
«Il nostro outerwear è sempre più URBANO» Oltre il nylon: porte aperte a ecopellicce, ecopelle, lane e mischie di materiali per i capispalla di Bosideng, che si caratterizzano per l’immagine fashion-informale e per l’appeal metropolitano DI Carla Mercurio
Bosideng exceeds the boundaries of a label linked to duvets, to head towards wider horizons. No more nylon only and doors opened to faux fur and faux leather, wool and mixtures of fabrics.
NUOVA SHOWROOM ANNARITA N
Sbarco nel quadrilatero
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1. Giancarlo Tafuro, marketing manager worldwide di Bosideng 2 . Una proposta di Bosideng per l’autunno-inverno 2016/2017
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na collezione di outerwear metropolitano: Bosideng supera i confini di etichetta legata ai piumini per proiettarsi verso orizzonti più vasti. Basta solo nylon e porte aperte a ecopellicce, ecopelle, lane e mischie di materiali per i capispalla del brand, che si caratterizzano per l’immagine fashioninformal. Un balzo verso una nuova era, alla quinta stagione dal varo del progetto: l’autunno-inverno 2016/2017. «Bosideng Italia è una costola del colosso cinese Bosideng International», racconta il marketing manager worldwide, Giancarlo Tafuro. «Un progetto - prosegue - che si caratterizza per il design italiano, la produzione in Cina e il respiro internazionale, con un forte accento sul binomio posizionamento alto-attenzione ai prezzi». La collezione invernale si attesta tra gli 89 e i 92 euro sell in per la donna e tra i 94 e i 97 euro
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23_02_2016
sell in per l’uomo. «Una scelta precisa, che dà al negoziante la chance di un markup tra il 2.8 e il 3 - sottolinea Tafuro - in presenza di un prodotto che ha le carte in regola per affiancare i brand più noti, nei negozi al top in Italia e all’estero». Il manager ha chiuso il 2015 a quota 5 milioni e 800mila euro e ipotizza per il 2016 una crescita del 30% con la sola Italia, che oggi vale il 90% del giro di affari, con un network di 375 punti vendita. All’estero i capispalla di Bosideng sono già approdati in Spagna, Germania, Russia, Giappone. Un’espansione che avrà come logico esito l’apertura di negozi bandiera nelle principali città del mondo: «Nel 2017 inaugureremo una vetrina nel Quadrilatero e poi, a seguire, sarà la volta di Parigi, New York e Dubai, nelle vie del lusso più prestigiose». Obiettivi ambiziosi, che si accompagnano a strategie di comunicazione e marketing mirate e a un lavoro attento sul prodotto. Non più solo nylon, si diceva, ma un’offerta donna e uomo ampia e diversificata nei modelli e nei tessuti e, presto, anche nuove merceologie che renderanno più logico l’ap■ prodo nei monomarca.
The fall-winter 2016 ready-to-wear collection signs Annarita N arrival in Milan Quadrilatero, with a 200 square meter showroom. Dalla stagione fall-winter 2016 il prêt-àporter donna firmato Annarita N approda nel Quadrilatero milanese con una showroom di 200 metri quadri, al civico 21 di via Sant’Andrea. Un biglietto da visita importante per una realtà che guarda con attenzione ai mercati esteri, in particolare Medio Oriente, Far East, Russia ed Europa dell’Est. Con un fatturato di 12 milioni di euro nel 2015, il brand bolognese disegnato da Anna Rita Noviello cresce fuori dai confini nazionali. Milano rappresenta la vetrina ideale per le visioni globali della label, che da sempre punta a coniugare e le tradizioni del made in Italy e la qualità delle lavorazioni artigianali, con le più innovative logiche distributive e stilistiche. Una collezione distribuita in 700 punti vendita multibrand dislocati tra Italia ed estero. Il nuovo spazio si caratterizza per il concept minimalista, che accosta acciaio e vetro a pareti bianche e pavimento in resina grigia. (c.me.)