business RITRATTID’AZIENDA
Guidato dalla seconda generazione, il calzaturificio di Fiesso d’Artico festeggia l’anniversario con nuovi progetti al via: il ritorno negli Stati Uniti, il potenziamento dell’area medio-orientale. E il re-opening del monomarca milanese, che sarà svelato durante la fashion week
1. Lo stile Ballin nella campagna per la primavera-estate 2015, frmata da Attila&Co.: gli scatti sono della fotografa parigina Sophie Delaporte 2. 3. 4. Alcune fasi della lavorazione delle scarpe all’interno del calzaturifcio, dove da qualche anno si produce anche una collezione di borse 5. Un sandalo della serie “Piercing” per la primavera-estate 2015, in denim e applicazioni metal 6. La facciata dell’azienda a Fiesso d’Artico (Venezia), sulla Riviera del Brenta 1
Ballin compie 70 anni:
«Ma la crescita continua»
di Angela Tovazzi
The family-owned shoemaker in Fiesso d’Artico celebrates its anniversary with new upcoming projects: the comeback to the U.S.A., the expansion into the Middle East and the re-opening of its flagship store in Milan, which will be unveiled during the Fashion Week.
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iamo a Fiesso d’Artico, a metà strada tra Padova e Venezia, in uno dei distretti calzaturieri più importanti d’Italia. Qui, lungo le rive del Naviglio di Brenta, costeggiate da un susseguirsi di ville Palladiane, c’è un concentrato di laboratori artigianali, di micro e macro aziende specializzate (basti pensare alla struttura di Louis Vuitton, proprio a Fiesso) che coprono tutta la filiera produttiva della calzatura. Ballin è un nome storico, quest’anno taglia il traguardo dei 70 anni di attività. All’esterno lo stabilimento è avveniristico, con le facciate rivestite di vetro. Ma una volta entrati ogni angolo conserva la memoria degli inizi, quando i fratelli Ballin nella loro bottega artigiana cominciarono a pro-
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durre scarpe su misura destinate ai signorotti del Veneto e delle regioni limitrofe. Oggi Giorgio Ballin ha 90 anni - «ne ho ancora 89, li compirò quest’anno» tiene a rimarcare - ma ogni giorno viene in azienda e dalla sua postazione osserva il lavoro delle “sarte”, che portano avanti quello che lui aveva immaginato. La gestione dell’impresa l’ha lasciata alla seconda generazione della famiglia, i figli Gabriella, Reanna e Alessandro, con Roberto Barina alla guida del team stilistico,
anche se da tre anni a questa parte sono state aperte le porte ai manager, con la nomina di Luigi Angelo Valsecchi ad amministratore delegato e di diverse figure di coordinamento. «Non abbiamo ereditato solo il business, ma anche il modo di portare avanti il business», racconta Roberto Barina, mentre ricorda che negli anni Ottanta-Novanta, quando tutti delocalizzavano, Gabriella Ballin Giorgio Ballin delineò le direttore sorti future del gruppo commerciale ribadendo il proprio savoir-faire italiano e riposizionando l’offerta nella fascia più alta del mercato. Oggi è come allora: grazie agli alti standard qualitativi Ballin è alleato produttivo di importanti maison internazionali (che rappresentano il 60% del fatturato) e sinonimo di un marchio proprio haut de gamme, con una distribuzione per il 90% votata all’export. Dallo stabilimento di Fiesso escono ogni anno