Salute Style Magazine | Gennaio-Febbraio 2018

Anno 3 - Numero 1 - Gennaio / Febbraio 2018

IL CONSIGLIO DEL FARMACISTA Tutta salute: dalla dieta detox agli antibiotici.

TRUCCO E OCCHIALI Il make-up più adatto anche in ufficio.

ALIMENTAZIONE BIOLOGICA Quali sono i benefici per l'organismo.

04. FOCUS: Il consiglio del Farmacista.

Consigliato dal Tuo Farmacista

06. SALUTE: I giorni della merla.

08. ALIMENTAZIONE: Alimentazione biologica.

10. CELIACHIA: Pane fatto in casa.

Anno 3 - Numero 1 Gennaio / Febbraio 2018 Testata Giornalistica Reg. Trib di Napoli n. 2016/00000467 Direttore Responsabile: Simona De Falco Ufficio Abbonamenti: 081 3982790

14. MAKE-UP: Trucco e occhiali.

16. PERSONAL CARE: Mani secche e screpolate.

Editore: Farvima Medicinali S.p.a.

18. SPORT: In palestra.

Promozione e pubblicità: marketing@farvima.it

20. VETERINARIA: Gli animali parlano davvero?

Redazione, grafica e impaginazione: aebstudio.com Centro stampa: ACM S.p.A. - tel. 081.882.30.00 Foto: Shutterstock

La Pasta con Ossido di Zinco di Baby Star è ideale per proteggere la pelle delicata del tuo bambino, prevenendo arrossamenti e mantenendo la cute visibilmente sana e idratata.

La linea Baby Star è sicura, anallergica e dermatologicamente testata.

12. DIETA: Dieta chetogenica.

L’alimento più conosciuto ed apprezzato al mondo è di sicuro il pane ma purtroppo anche la prima cosa ad essere messa in discussione quando si deve rispettare una dieta aglutinata, cioè priva di glutine. Fare il pane il casa permette di scoprire tante varianti sfiziose e gustose gluten free grazie all’utilizzo di nuovi semi. Sempre grande attenzione all’alimentazione con focus su quella biologica, alla scoperta di come funziona la filiera e quali sono i benefici per la nostra salute.

Ma tante sono le novità nel campo alimentare. Addirittura sta prendendo molto piede un tipo di dieta che esclude del tutto l’assunzione di carboidrati sostituendoli con grassi e proteine. Si chiama dieta chetogenica e sfrutta un fenomeno denominato chetosi per permettere al nostro corpo di bruciare chetoni piuttosto che carboidrati. Vedremo le caratteristiche e tutte le indicazioni di cui tenere conto nello specifico.

Intanto incalza l’inverno, con i giorni più freddi dell’anno. Come affrontare i giorni della merla? Sicuramente coprendosi! Gli sbalzi di temperatura sono pericolosi soprattutto se si passa senza precauzioni da un luogo ben riscaldato all’esterno. Coprire in particolare le vie respiratorie in modo da non introdurre il freddo nei polmoni e nel resto del nostro corpo.

Uno degli effetti più fastidiosi dell’inverno è rappresentato dalle mani secche e screpolate. Alcuni consigli per proteggerle dal freddo e nutrirle profondamente.

Gennaio non vuol dire che tutto si ferma. Anzi! Le temperature rigide invogliano ad usufruire più di una palestra che di spazi all’aperto.

Un occhio agli allenamenti migliori a seconda dei risultati che vogliamo ottenere. Mens sana in corpore sano: una mente sana in un corpo sano.

22. VIAGGI: Il mare d’inverno.

24. NEWS 2.0: Credo 360.

Così dicevano gli antichi che già sapevano quanto importante era l’attività fisica per il nostro benessere. Col passare degli anni gli uomini hanno attribuito un’ importanza sempre crescente alla forma fisica ed al giorno d’oggi allenarsi per molti rientra nelle azioni quotidiane fondamentali come mangiare e dormire. Andare in palestra è diventata quindi un’abitudine molto diffusa.

Passiamo poi a consigli di makeup a seconda del tipo di problemi alla vista che si indossano. Sono molteplici le varianti da cui prendere spunto per valorizzare il proprio volto anche in presenza degli occhiali! E ancora: poco prima dei giorni della merla si festeggia sant’Antonio Abate e la leggenda racconta che la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare.

Durante questo evento i contadini devono tenersi lontano dalle stalle ed è vietato ascoltare le conversazioni degli animali in quando segno di cattivo auspicio. Dunque meglio tenersi distanti e lasciare che si parlino a loro piacimento. E per restare lontani dalle stalle magari si può andare al mare, mare d’inverno; 5 posti da favola per scappare via dal grigiore e dal freddo delle nostre città e ritrovarsi a nuotare nelle acque più cristalline del mondo.

Al ritorno dalla vacanza è d’obbligo una recensione.

Grazie alla nuova app sarà possibile recensire non solo alberghi e ristoranti, ma anche le singole persone, col fine di stabilire o meno una certa affidabilità interpersonale.

Buona lettura!

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FOCUS Dalla dieta detossificante, che sta cambiando le abitudini alimentari degli italiani, agli antibiotici, che hanno una propria giornata europea dedicata al loro uso corretto: la salute passa per diverse strade, impariamo a orientarci su tutti i percorsi.

DIETA DETOX Dieta detox: che cos’è e in cosa consiste?

Il termine detox fa riferimento a un processo in cui una persona si astiene da o elimina dal proprio corpo sostanze tossiche o poco salutari. Depurare il corpo è una pratica che ha oramai secoli di tradizione alle spalle e che ha dimostrato di apportare benefici molto salutari all’organismo. Le diete detox a base di centrifugati detox depurativi hanno recuperato importanza negli ultimi anni grazie ai loro effetti, evidenti sia a livello fisico, che mentale. Elaborate con ingredienti organici (frutta, verdura, cereali, superalimenti) sono particolarmente indicate per la pulizia dell’organismo e per l’eliminazione delle tossine, grazie al loro effetto cleansing, e allo stesso tempo sono utili per incrementare l’assorbimento di vitamine e sostanze antiossidanti. Infatti la dieta depurativa detox rappresenta e corrisponde a uno stile di vita sano che dà risultati a breve termine e questo grazie all’eliminazione dei liquidi, all’apporto minimo di calorie e al considerevole contenuto di fibre, potassio e vitamine.

Oltre a realizzare in occasioni determinate delle terapie con centrifugati, è importante anche seguire una dieta ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, senza dimenticarsi dei frutti secchi, dei semi e di un po’ di attività fisica da fare regolarmente.

Chi ha bisogno di una dieta disintossicante?

Il nostro corpo è vittima di un’intossicazione costante, sia alimentare che ambientale e questa intossicazione è la causa di alcune delle malattie più tipiche del nostro secolo. L’acqua, l’aria, i prodotti chimici e anche gli alimenti che solitamente mangiamo sono pieni di elementi contaminanti e tossine.

Spesso non si è consapevoli del livello di accumulo di tossine che il nostro corpo deve sopportare ogni giorno, ma se ci fai attenzione, forse puoi identificare alcuni sintomi che ti fanno capire che hai bisogno di depurare il 4 - SaluteStyle

tuo organismo con una dieta detox. In particolare: mal di testa, problemi digestivi (stitichezza, cattivo assorbimento degli alimenti, gonfiore addominale, digestioni pesanti), sovrappeso, stress e stanchezza cronica, mancanza di energia e vitalità, malumore, pelle spenta, secca e priva di luminosità.

In che cosa consiste la dieta detox?

La dieta detox consiste nell’aiutare il nostro corpo a eliminare ciò di cui non ha bisogno. In tal modo il corpo funzionerà più efficacemente, perdere peso in modo sano sarà più facile e il riposo migliorerà.

Il corpo umano è formato da organi che si occupano giorno dopo giorno di pulire il nostro organismo.

Condurre una dieta detox significa quindi fornire un appoggio extra agli organi (reni, fegato, pelle e altri) che hanno il compito di pulire il nostro corpo dalle tossine che si accumulano quotidianamente e questo grazie a una corretta alimentazione.

Quali sono i vantaggi?

Una dieta detox a base di centrifugati detox è utile per una lunga lista di motivi, qui ne evidenziamo ed elenchiamo solo alcuni: perdere peso in modo sano, recuperare la vitalità del tuo corpo, adottare un nuovo stile di vita, molto più salutare, ridurre stanchezza e fatica, favorendo un riposo migliore, compensare le giornate di eccessi, sfoggiare una pelle morbida e idratata.

Dott. Alessio Lo Sardo Farmacia Santonuovo Via Europa 363 Pistoia (PT)

ANTIBIOTICI Gli antibiotici: cosa sono e come agiscono?

Con il termine antibiotico si intende un gruppo di composti in grado di inibire lo sviluppo o la vita di agenti patogeni. Le ormai numerosissime molecole disponibili impediscono lo sviluppo dei batteri attraverso meccanismi di azione differenti . A seconda della struttura chimica e del meccanismo di azione ciascuna molecola è efficace in modo selettivo su singole specie o gruppi di batteri oppure contemporaneamente su una vasta gamma di batteri (antibiotici ad ampio spettro).

L’utilizzo di antibatterici ad ampio spettro è indicato per le infezioni nelle quali non si conosce l’identità dei batteri responsabili e che possono essere provocate da agenti patogeni diversi.

Quando e come si utilizzano?

Quotidianamente notiamo in farmacia che c’è la tendenza ad impiegare gli antibiotici in maniera inappropriata e talvolta anche ad abusarne, in particolare per la cura di infezioni delle vie respiratorie e dell’influenza. Prima di tutto è importante ricordare vanno usati sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre gli antibiotici vanno usati per combattere Infezioni causate da batteri, risultano invece inefficaci sui virus quali quello del raffreddore o influenzale. Per le patologie invernali spesso sono inutili e portano ad indebolire l’organismo senza migliorare i sintomi. La terapia antibiotica non va interrotta quando migliorano i sintomi ma va portata a termine.

Se non vengono utilizzati bene avremo batteri che non saranno più sensibili alla loro azione, e si sviluppa antibiotico-resistenza. Attualmente, questo fenomeno, detto farmaco-resistenza, rappresenta uno degli ostacoli più grandi nel controllo delle infezioni batteriche e di conseguenza una delle maggiori emergenze sanitarie.

Talvolta gli antibiotici possono essere usati a scopo profilattico, in questo caso vengono somministrati in

anticipo, per prevenire infezioni per esempio prima di un intervento chirurgico. In questo caso l’uso non è terapeutico ma preventivo.

Quali sono gli effetti collaterali?

L’effetto collaterale più comune è la distruzione dei batteri “buoni” presenti nell’organismo Gli antibiotici possono uccidere, o comunque alterare, l’equilibrio dei batteri naturalmente presenti nel tratto gastrointestinale, nell’apparato respiratorio, nel cavo orale, negli organi genitali e sulla cute. Un esempio è quello degli effetti indesiderati a carico della flora intestinale, per questo è importante prendere dei fermenti lattici sia durante che dopo la terapia antibiotica. Oltre alla diarrea possono presentarsi nausea, vomito e infezioni micotiche. Effetti collaterali più rari possono essere calcolosi renale (causata da sulfamidici), fotosensibilità (causata da tetracicline), e in alcuni pazienti possono causare reazioni allergiche che vanno da rush cutanei, difficoltà respiratorie, fino a shock anafilattico.

Concludendo cosa possiamo dire?

Gli antibiotici restano uno degli strumenti principali a nostra disposizione per combattere gravi infezioni.

Le loro capacità di guarigione hanno garantito un miglioramento dell’aspettativa di vita . Tuttavia, la loro efficacia è sempre minore a causa dell’uso smodato che ne viene fatto. Gli antibiotici sono un’arma usiamola bene!

Dott.ssa Francesca Franceschelli Farmacia Troilo Dr. Giovanni Viale della Vittoria 23 Palestrina (RM) SaluteStyle - 5

SALUTE

I GIORNI DELLA MERLA E LA CODA DELL’INVERNO Come prevenire i malanni dovuti alle temperature basse che si raggiungono nei mesi più freddi dell’anno.

29, 30 e 31 Gennaio: i giorni della merla! Pochi sanno la storia della bellissima merla bianca che, stanca come sempre del freddo di gennaio, un anno fece scorte di cibo tali da non uscire dal suo nido fino alla fine del gelo. Gennaio, che al tempo durava 28 giorni, infuriato della burla della merla si prese in prestito 3 giorni da febbraio e appena la merla uscì dal nido per canticchiare, scatenò freddo e tempesta. La merla si rifugiò in maniera fortunosa in un camino e quando ne uscì tutte le piume erano diventate nere dalla fuliggine. E da allora tutti i merli nacquero neri.

E i tre giorni finali del mese di gennaio si identificano, da consuetudine, come i giorni più rigidi di tutto l’inverno.

Una coda insomma che fa sentire le sue conseguenze anche a livello di salute. Infatti le basse temperature raggiunte in questi giorni determinano gravi malanni e seri disagi in molte persone.

Come affrontare dunque i giorni della merla?

Sicuramente coprendosi!

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Gli sbalzi di temperatura sono pericolosi soprattutto se si passa senza precauzioni da un luogo ben riscaldato all’esterno. Riparare in particolar modo le vie respiratorie in modo da non introdurre il freddo nei polmoni e nel resto del nostro corpo.

Molto esposte sono anche le nostre mani, che spesso tendono a seccarsi e screpolarsi a causa del forte freddo. Il consiglio è certamente quello di usare i guanti ma ancora maggiormente d’aiuto potrebbe essere l’utilizzo di creme idratanti e nutrienti.

In commercio ne esistono diverse, ma anche il fai da te regala prodotti efficaci.

L’importante, come sempre, è usare prodotti naturali, come ad esempio aloe e burro di karité e sfruttare al meglio le proprietà degli oli essenziali 100% puri, quali ad esempio la lavanda, che ha un potere lenitivo e calmante.

Le fredde temperature ci portano anche ad assumere posture errate, che si rivelano dannose per il nostro fisico.

Una tipica minaccia alla nostra salute è, ad esempio, costituita dagli atteggiamenti della muscolatura cervicale che va in sofferenza a causa del continuo stringerci nelle spalle per colpa del freddo.

Ed è proprio in questo periodo dell’anno che vedono impennarsi i casi di cervicalgia e dolori alle spalle.

Esercizi posturali e di mobilizzazione sono un toccasana per correggere e risolvere questi disagi e per affrontare quindi l’inverno nel modo migliore. Il consiglio è praticare corsi di yoga o pilates con addetti ai lavori competenti in materia.

Non dimentichiamo inoltre che un valido aiuto può venirci sempre dalla tavola attraverso il giusto nutrimento per ridurre i disagi causati dal freddo e dalle rigide temperature, preparando i piatti più caldi, quelli che solo a tenerli fra le mani, ci regalano un immediato ristoro.

Ribollite, zuppe, minestre, stufati, polenta, frutta cotta, bevande fumanti: un naturale conforto per il quale basta davvero solo un pizzico di fantasia per dare vita a ricette gustose e prelibate, come a d esempio lo stufato di manzo con polenta, la zuppa di cereali , le pere caramellate o fritte e dulcis in fundo, una calda tisana speziata alla mela.

Dunque tanto freddo , ma con gusto.

E poi, secondo un’altra leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

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COME FUNZIONA LA FILIERA E QUALI SONO I BENEFICI PER LA NOSTRA SALUTE. Dalla terra alla tavola nella maniera più naturale e possibile: questo vuol dire biologico. L’aggettivo che sta prendendo sempre più piede nelle abitudini e nel nostro sacchetto della spesa vuole esprimere appunto un insieme di caratteristiche, di metodi utilizzati e di regole da rispettare per far si che al centro di tutto ci sia il rispetto della terra e dell’ambiente.

Dunque nel mondo biologico non si parla ad esempio di abuso, ma di uso, tanto che non si finisce per sfruttare la terra ma per prendersene cura.

Il biologico si avvale di pratiche e tecniche tradizionali, le stesse che venivano utilizzate prima dell’ industrializzazione dell’agricoltura, che escludono assolutamente l’utilizzo di prodotti chimici quali fertilizzanti chimici, diserbanti, insetticidi, di antibiotici come gli ormoni che vengono ormai di consuetudine utilizzati nell’allevamento del bestiame.

Inoltre grande attenzione viene data a tutte quelle tecniche che riducano al minimo l’impatto ambientale, limitando particolarmente l’inquinamento atmosferico e delle acque, in modo da evitare l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e scongiurare l’estinzione di utili organismi, preservando dunque la biodiversità ambientale.

E se è vero che l’inquinamento dell’aria riguarda ed investe tutti, ci sono altre forme di inquinamento, come quello genetico, quello chimico, quello farmacologico, e quello delle acque e dei terreni che possono essere di gran lunga ridotte, a beneficio della salute dell’uomo e del pianeta stesso. Questa è la filosofia di un’ alimentazione biologica. Nel processo produttivo l’agricoltura biologica si avvale addirittura dell’uso controllato di insetti che si nutrono dei parassiti delle piante effettuando dunque una funzione di antiparassitario naturale.

Il rispetto di una filiera così attenta a questi elementi, nonché al rispetto dei tempi e la stagionalità delle coltivazioni permette di ottenere prodotti più genuini e sani: gli alimenti hanno un maggiore contenuto nutritivo, la verdura e la frutta in particolare hanno una presenza minore di acqua a beneficio delle vitamine e degli antiossidanti, e anche la carne non contiene gli antibiotici sebbene gli allevamenti siano caratterizzati da condizioni ottimali.

Un’alimentazione biologica permette di prevenire il deposito di tossine nel nostro corpo e contribuisce a smaltire in maniera più rapida quelle eventualmente già presenti. Inoltre rinforza le difese immunitarie ed il metabolismo in quanto il cibo biologico ha una genesi naturale e non contaminata chimicamente dal momento che cresce su terreni puri. È pur vero che tutto questo ha un costo economico, che grava sul consumatore finale, ma quando c’è di mezzo la salute non c’è ragione che tenga. Il nostro corpo ci ringrazierà, e anche il nostro palato. Un cibo biologico ha infatti un sapore più autentico rispetto ad uno stesso cibo cresciuto con pesticidi.

Sarà una prelibatezza poter assaporare un frutto biologico e riscoprirne il vero sapore dal momento che non viene esposto al processo di maturazione artificiale con il gas, come avviene ad esempio per le banane.

Tuttavia occorre stare molto attenti a non subire brogli: in commercio esistono purtroppo tante persone che sono pronte a frodare il consumatore con false notizie circa i prodotti e la loro provenienza.

Di contro, chi produce e vende prodotti biologici deve esporre obbligatoriamente il logo biologico dell’UE, che rappresenta una mera garanzia che l’azienda lavora secondo il rispetto della normativa vigente rispettandone tutti i requisiti richiesti.

LA PILLOLA DELL’ESPERTO Alimentazione biologica

Quali sono le caratteristiche degli alimenti biologici?

L’interpretazione più corretta di “alimentazione biologica” è la sua derivazione da “agricoltura biologica”, quella forma di agricoltura che utilizza concimi organici anziché fertilizzanti chimici, pesticidi e così via nelle varie fasi della coltivazione, trasformazione e stoccaggio.

Scegliere di nutrirsi con prodotti provenienti dall’agricoltura biologica significa percorrere la strada del benessere alimentare; ma occorrono delle dritte per saper distinguere ciò che è realmente biologico, da ciò che non lo è.

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Chi mi dice che è davvero bio?

A farlo è la “certificazione biologica”. Questa si basa su controlli, tutela e garanzia a livello europeo: chi produce e vende deve esporre obbligatoriamente il logo biologico dell’UE, garanzia che l’azienda lavora soddisfacendo tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente.

Per ogni prodotto biologico alimentare certificato, deve essere presente sulla confezione il logo verde a forma di foglia stabilito dall’Unione Europa e in etichetta il codice numerico che in Italia viene attribuito dal Ministero delle Politiche Agricole, insieme alle diciture relative al metodo di produzione. Inoltre accanto al logo UE, la dicitura Italia (IT) garantisce che le materie prime bio alla base del prodotto siano state coltivate nel nostro Paese.

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Non devono contenere alcuna traccia di ingredienti transgenici essendo per legge OGM free al 100%.

Nei prodotti convenzionali c’è una tolleranza dello 0,9% di OGM (organismi geneticamente modificati) senza obbligo di dichiarazione in etichetta, cosa che può trarre in inganno il consumatore, esponendolo inconsapevolmente a dei rischi; Analisi effettuate sugli alimenti biologici evidenziano contenuti in vitamine, polifenoli, flavonoidi, antiossidanti e minerali superiori rispetto agli alimenti convenzionali; La frutta e la verdura sono prodotte rispettando la stagionalità: non sono consentite maturazioni forzate né trattamenti con agenti chimici di sintesi per la conservazione.

È importante che il consumatore sia sempre consapevole di ciò che va ad acquistare, sia quando si parla di cibi che derivano dall’agricoltura biologica, sia per quelli che si ottengono dal sistema tradizionale, con un giusto ed equilibrato atteggiamento nella loro scelta.

Dott.ssa Anna Borzacchiello Biologo Nutrizionista Per un consiglio in più nell’area di Napoli scrivi una email a: annaborzacchiello.na@gmail.com

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ALIMENTAZIONE BIOLOGICA

ALIMENTAZIONE

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CELIACHIA Farina di soia e semi tostati.

Il pane è di sicuro l’alimento più conosciuto ed apprezzato al mondo ma purtroppo anche la prima cosa ad essere messa in discussione quando si deve rispettare una dieta aglutinata, cioè priva di glutine. Per fortuna al giorno d’ oggi sono presenti in commercio tante farine adatte a questa alimentazione e che permettono di realizzare vari tipi di pane, anche fatto in casa, come se fosse appena sfornato dal fornaio. E il pane casalingo, si sa, ha un valore aggiunto in termini di bontà, profumo e genuinità.

Il pane senza glutine apporta dalle 200 alle 320 Kcal circa per 100 gr. di prodotto a seconda di come viene realizzato, variando in base ai semi e le farine utilizzate.

Rispetto al pane cosiddetto comune contiene una quantità tripla di fibre, addirittura una quantità di grassi all’ incirca di 40 volte superiore e la metà delle proteine e dei carboidrati. Nello specifico, a seconda delle farine utilizzate cambiano i relativi valori nutrizionali, oltre che il gusto. E l’aumento della gamma dei prodotti offerti dal mercato permette davvero di sbizzarrirsi nel preparare deliziosi panetti dalle svariate fragranze, forme e colori.

PANE FATTO IN CASA Tutte le varianti più sfiziose senza glutine e i semi da abbinarci per benefici nutrizionali.

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Miscelando la farina di soia, che si ricava con la macinazione dei semi tostati, con lievito di birra, acqua tiepida e un pizzico di sale si ottiene un pane di soia, dal colore bruno, simile a quello integrale, che è altamente digeribile grazie alla ridotta quantità di amido, ricco inoltre di proteine, circa 36 grammi per 100 di prodotto.

Grano saraceno.

Tra le farine alternative più semplici da usare ritroviamo anche il grano saraceno, che si lavora davvero in pochi passaggi, ma occorre lasciarlo lievitare bene e a lungo.

Ricco di fibre, 10 grammi per 100 di prodotto, ha un colore scuro e un gusto deciso e può essere abbinato alla farina di mais ma anche ad alimenti alternativi, come ad esempio lo yogurt, dando vita ad un gustoso un pane rustico, ideale per fare il pieno di energie.

Farina di mais.

L’aggiunta della farina di mais invece conferisce una doratura della crosta della pagnotta la cui croccantezza viene apprezzata dalla stragrande maggioranza di consumatori di pane.

Farina di ceci.

In commercio esistono altri prodotti da forno che, pur discostandosi leggermente dai più comuni formati di pane, fanno parte del patrimonio gastronomico italiano, come ad esempio la farina di ceci che in Liguria fa da padrona nella preparazione della farinata, mentre in Sicilia della panella. Entrambe si ottengono miscelando farina di ceci, acqua, olio, sale e pepe, ma la panella viene arricchita anche di prezzemolo. In entrambi i casi, essendo naturalmente priva di glutine, incontra facilmente la preferenza dei celiaci.

Quinoa.

Esiste inoltre un seme molto in voga, dall’elevatissima quantità di nutrienti, che è la quinoa, composta per il 13% da proteine, per l’8% da fibre ed è ricca di fosforo, magnesio, zinco, vitamina E, C, e del gruppo B Negli ultimi anni si sta diffondendo molto in Italia e la sua farina, mescolata ad altre già citate, quali ad esempio la farina di grano saraceno, permette di ottenere un pane gustoso e molto nutriente, e per giunta adatto al 100% alle tavole senza glutine.

La ricetta della nutrizionista PANE PER CELIACI CON MIX DI SEMI Un caposaldo della Dieta Mediterranea consiste nel prediligere i grassi di origine vegetale, i famosi “grassi amici del cuore”, rispetto a quelli di origine animale. Per tale ragione ho pesato di proporre un pane senza glutine arricchito con un mix di semi: fonte preziosa di grassi vegetali. I semi che ho scelto sono: semi di girasole (ottima fonte di vitamina E), semi di lino (ottima fonte di omega 3), semi di sesamo (ottima fonte di calcio), semi di zucca (ottima fonte di fosforo).

I semi conferiscono al pane un caratteristico sapore rustico e croccante, oltre ad un elevato valore nutrizionale. Sono ricchi in vitamine idro e liposolubili, minerali, grassi mono e polinsaturi e proteine.

La loro composizione li rende un vero e proprio Functional Food o “cibo funzionale”, un alimento che non deve mai mancare sulle nostre tavole poiché conferisce proprietà benefiche e protettive verso vari tipi di patologie.

Ingredienti: • 480 g di farina mix senza glutine • 120 g di lievito madre per celiaci • 300 g di acqua • 3 cucchiai di olio d’oliva • 15 g di sale • Semi misti Procedimento: Iniziamo a sciogliere in una ciotola grande il lievito madre con l’acqua tiepida. Aggiungiamo l’olio d’oliva, il sale e la farina poco per volta.

Impastiamo energicamente e trasferiamo l’impasto su una spianatoia. Lavoriamo la massa per altri 10 minuti aggiungendo i semi poco per volta.

Diamo una forma al panetto e poi facciamo dei tagli sulla superficie per dare più consistenza all’impasto. Dopodiché mettiamo a lievitare al coperto direttamente in un cestino di lievitazione ben infarinato per 8-10 ore. Inforniamo a forno a 250° ventilato per 20 minuti, poi abbassiamo a 200° per altri 10 minuti, infine a 180° per 20 minuti. Lasciamo raffreddare e servite il vostro pane casareccio. seguimi su: Dott.ssa Anna Borzacchiello Biologo Nutrizionista Per un consiglio in più nell’area di Napoli scrivi una email a: annaborzacchiello.na@gmail.com

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DIETA

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DIETA CHETOGENICA Che cos’è, su quali principi si basa, pro e contro.

Grassi, proteine e carboidrati: questi sono i tre macronutrienti che caratterizzano la dieta e sui quali si potrebbe disquisire in lungo ed in largo e riempire tantissime pagine di interessanti e curiosi articoli. Negli ultimi anni si è sentito parlare di un tipo di dieta alimentare che esclude del tutto l’assunzione di carboidrati sostituendoli con grassi e proteine. Si chiama dieta chetogenica e sfrutta un fenomeno denominato chetosi per permettere al nostro corpo di bruciare chetoni piuttosto che carboidrati. Infatti sappiamo benissimo che il compito dei carboidrati è quello di darci energia e tutta quella parte di calorie rimanenti dai carboidrati che il nostro corpo non brucia come energia viene memorizzata come grasso. E talvolta questo comporta addirittura una dipendenza.

In pratica, non ingerendo carboidrati, il corpo va in riserva di zuccheri per cui utilizza il grasso per sopravvivere. Così facendo produce corpi chetonici, chiara espressione del fatto che il corpo sta usando lipidi a scopo energetico.

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L’esclusione dalla dieta dei carboidrati comporta sin da subito dei benefici dal punto di vista della forma e del peso ed il processo di chetosi può far dimagrire addirittura 4 kg in una settimana. Ma non dimentichiamoci che per seguire una dieta di questo tipo è necessario il supporto di un medico specialistico che ne controlli man mano l’evoluzione e le conseguenze. Farla in maniera arbitraria non porta spesso a risultati positivi e soprattutto il prolungamento di questa dieta oltre un certo tempo può arrecare addirittura danni alla salute.

Spesso questa dieta viene utilizzata dai culturisti in fase di preparazione ad una gara, quindi per puro scopo agonistico e non certo per assecondare uno sfizio.

I cibi da preferire per seguire una dieta chetogenica sono quelli ad alto contenuto proteico come ad esempio pollame, salsiccia, tacchino, agnello, uova, pesce, formaggi ed affettati, in particolare bresaola, prosciutto crudo e cotto e speck.

LA CHETOSI PERMETTE AL CORPO DI BRUCIARE CHETONI PIUTTOSTO CHE CARBOIDRATI. Tra i condimenti si dovrebbe utilizzare unicamente olio extra vergine di oliva, meglio se a crudo. Al bando tutti quegli alimenti che contengono carboidrati cioè pane, pasta, pizza, riso, bevande zuccherate, gelati e quelle tipologia di frutta e verdura dall’alto valore glicemico (ad esempio asparagi, broccoli, funghi, avocado, meloni e fragole).

Tra i cibi ammessi anche il pane di segale, pistacchi, noci e mandorle. Il limite massimo consentito di carboidrati è di circa 50-60 grammi al giorno. Bastano dalle due alle quattro settimane per far sì che il corpo entri in chetosi nutrizionale.

Quindi basterà davvero poco tempo per vedere una iniziale perdita di peso ma è anche vero che il peso perso con l’eliminazione dei carboidrati viene subito riassimilato non appena si riprende a mangiare in maniera completa.

Occorre davvero fare molta attenzione e farla seguendo un protocollo alimentare ben studiato, soprattutto per non rendere vani dei sacrifici consistenti perché, parliamoci chiaro, escludere pane, pasta e pizza dalla nostra alimentazione rappresenta davvero una grande privazione.

Tuttavia, essendo una tipologia di dieta particolarmente in voga, esistono tante versioni e tesi, non del tutto confermate, circa la sua efficienza e mancanza di effetti collaterali.

Mentre c’è chi addirittura polemizza su questo tipo di alimentazione sostenendo che, essendo una dieta iperproteica, può determinare un eccessivo lavoro per i reni.

In fin dei conti c’è da fare una puntualizzazione importante, capace di sfatare la maggior parte delle critiche create negli anni: un programma dietetico di tipo chetogenico va adottato solo se seguiti da un professionista abilitato e con la giusta formazione in questo specifico campo.

Grassi 65/70%

Carboidrati 5%

Proteine 25/30%

Ricorda che una dieta di questo tipo ha bisogno del supporto di un medico specialistico, seguirla per troppo tempo ed in modo arbitrario può arrecare danno alla salute.

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MAKE UP

TRUCCO E OCCHIALI Il make-up adatto per quando indossi occhiali da vista.

Quando non si ha una vista a 10 decimi esistono dei trucchetti che possono far risaltare lo sguardo di una donna anche dietro i suoi occhiali da vista.

La tecnologia ha permesso negli ultimi anni di creare delle lenti sempre più sottili a tal punto che l’occhiale, oltre ad essere una necessità, è diventato un accessorio di moda.

Addirittura qualcuno trova talmente accattivante la propria figura con gli occhiali che li indossa per vezzo.

Ciò nonostante, in fase di trucco possono riscontrarsi piccoli inconvenienti non legati soltanto alla presenza di un apparato visivo, che già di per sé rappresenta un’aggiunta costante sul volto, ma anche al tipo di problema che si sta correggendo. Ad esempio le donne con presbiopia, astigmatismo e ipermetropia quando indossano un paio di occhiali ottengono l’effetto degli occhi ingranditi, mentre avviene l’esatto opposto alle donne con miopia, che indossano quindi lenti negative.

Ci sono tuttavia delle tecniche per ovviare a questi inestetismi. In caso di presbiopia è consigliato l’utilizzo di ombretti scuri ed opachi, preferendo tinte marroni, verdi o grigie. Conviene evitare i mascara colorati o dall’effetto troppo artificiale, piuttosto stendere sulle ciglia un mascara leggero che apra lo sguardo e renda tutto più naturale.

Le donne miopi invece, dovendo camuffare un occhio rimpicciolito, è bene che utilizzino colori più lucidi e brillanti (beige, rosa, bianco e grigio chiaro). Anche l’applicazione del mascara ed eyeliner possono contribuire a rendere l’occhio più grande, allungando gradevolmente lo sguardo.

In entrambi ai casi il correttore è necessario, perché ogni minimo segno di occhiaie con gli occhiali risulta ancora più evidenziato. Scegliere un buon correttore e stenderlo prima del fondotinta per ottenere un make up perfetto.

Come regola generale, qualsiasi sia il problema ottico e con qualunque montatura indossata non bisogna mai oltrepassare la linea della montatura col trucco, onde evitare il fastidioso ed inestetico effetto panda. Per dare maggiore enfasi agli occhi ci sono piccole astuzie che riescono ad allargare perfino lo sguardo, ad esempio, creando dei punti luce con l’applicazione di un ombretto molto chiaro appena sotto l’arcata sopraccigliare.

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PRIMA REGOLA Mai oltrepassare la linea della montatura col trucco, per evitare l’effetto panda.

Si può rendere lo sguardo più intrigante anche infoltendo le ciglia con un ombretto nero ed una linea di matita scura, preferendo invece una matita chiara per la rima bassa della palpebra in modo da esprimere luminosità.

Un ulteriore suggerimento astuto per ottimizzare il trucco in caso di lenti da vista è quello di favorire l’abbinamento del colore dell’ombretto a quello della montatura con l’accortezza di, se quest’ultima è molto colorata e vistosa, scegliere una tinta più tenue e delicata per il trucco degli occhi e delle labbra, insomma un nude look.

Viceversa nel caso di un modello classico conviene indirizzarsi verso tinte dal colore più scintillante, controbilanciando appunto le cromie in questione.

Un trucco leggero è sempre da preferire tuttavia ad un trucco marcato, così da non appesantire troppo lo sguardo già incorniciato dalla montatura dell’occhiale.

RICORDA CHE...

Qualsiasi sia la scelta cromatica, è bene che ogni donna si senta a suo agio con il proprio stile e la propria personalità espressa attraverso tutto quello che sceglie di indossare, occhiali compresi.

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PERSONAL CARE

MANI SECCHE E SCREPOLATE ?

ALCUNI CONSIGLI PER PROTEGGERLE DAL FREDDO E NUTRIRLE PROFONDAMENTE.

Lavoro, agenti atmosferici e sostanze aggressive possono causare secchezza e screpolatura della pelle ed in particolare delle mani che sono una delle parti più esposte all’ambiente esterno, alla luce ed alle intemperie oltre che al contatto con persone ed oggetti.

In generale gli uomini tendono maggiormente a trascurare la cura della loro pelle, ma non per questo le donne non sono interessate a dover combattere questo problema, presentando anch’ esse sin dai primi freddi questi sgradevoli inestetismi. E quanto è più sensibile la pelle tanto più risulta danneggiata dagli agenti atmosferici.

È buona regola coprirsi e difendere le mani con guanti quando il clima diventa ostile.

Non solo gli agenti atmosferici, ma anche l’utilizzo di prodotti molto aggressivi, come detersivi concentrati, sgrassatori ed altri prodotti specifici per la pulizia.

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Se non usati con le giuste cautele le conseguenze possono risultare dannose e dolorose.

Infatti dalla semplice screpolatura si può passare a delle spaccature, delle vere e proprie lacerazioni della pelle che arrecano grande fastidio e richiedono un tempo maggiore di cura.

Se l’epidermide è di natura particolarmente sensibile occorre avere un’ attenta cura in tutti i periodi dell’anno, ma in particolare quando incalza il freddo ed il vento.

La cura per le mani screpolate e secche è davvero semplice e sin da subito efficace ed esistono svariati metodi naturali che reidratano la cute conferendole un aspetto straordinario. Idratazione: questa è la parola magica che occorre tenere a mente.

L’idratazione delle nostre mani va fatta attraverso creme specifiche, cercando di preferire prodotti privi di alcool, ma piuttosto ricchi di eccipienti naturali. Dunque non scegliere la crema solo in base alla profumazione, che ha sicuramente la sua importanza, ma soprattutto considerando la consistenza non grassa e la presenza di

importanti elementi nutrienti come l’olio di jojoba e la lanolina, un prodotto eccellente per la cura della pelle tanto da essere adatta a proteggere quella delle pecore dagli agenti atmosferici.

La crema va massaggiata delicatamente sulle mani fino a completo assorbimento. In caso di mani molto screpolate e spaccate, invece, il consiglio è quello di fare un vero e proprio impacco stendendo un abbondante strato di crema sulle mani per poi indossare dei guanti in lattice.

Questo è un trattamento che conviene fare la sera, prima di andare a dormire in modo che nel corso della notte la crema farà il suo lento e proficuo lavoro di nutrimento.

Tra le più indicate, anche da poter realizzare in casa, le creme a base di olio d’oliva, emolliente per antonomasia, e quello di mandorle. In alternativa molto validi sono anche gli impacchi con infusi di camomilla, immergendo le mani nel liquido tiepido e lasciandole immerse per 5-10 minuti.

In commercio al giorno d’oggi si trova facilmente qualsiasi ingrediente che possa aiutare l’idratazione delle

nostre mani in maniera semplice ed efficace. Tra gli altri ingredienti da preferire ricordiamo ad esempio l’ olio di cocco e di jojoba, così come di burro di karité. Ideali anche le creme a base di aloe vera, particolarmente idratante, e di acido lattobionico, famoso per l’aiuto determinante che da al rinnovamento cellulare.

Superati i 50 anni è preferibile puntare su un ingrediente assolutamente curativo, le ceramidi, sostanze lipidiche che aumentano la compattezza cutanea, a tal punto da essere definite il cemento della nostra pelle.

Curare le nostre mani con attenzione vuol dire prendersi cura del nostro corpo, e farlo con regolarità diventa una coccola per sé stessi che fa bene davvero.

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SPORT

IN PALESTRA Scegli il miglior allenamento a seconda del risultato che vuoi ottenere.

Mens sana in corpore sano Una mente sana in un corpo sano

Ma la crescita muscolare non avviene dall’oggi al domani. Innanzitutto è un fattore genetico, poi occorre seguire un programma dettagliato ed abbinare una corretta ed adatta alimentazione con particolare attenzione alle proteine che nutrono e fanno crescere i muscoli e ai carboidrati che promuovono la formazione e l’assimilazione delle sostanze nutritive.

In questo modo, seguendo questi principi basilari, già dopo 3/4 mesi di allenamento si intravedono importanti risultati.

Sono molte le persone, sia di sesso femminile che maschile, che invece si recano in palestra per perdere peso o comunque per acquisire una forma fisica migliore e più tonica. Bisogna sapere che, indipendentemente dal sesso, il corpo funziona come il cervello, per cui occorre fornirgli gli stimoli giusti per imparare qualcosa di nuovo e migliorare le prestazioni. Dunque, come principio base, occorre non restare sempre allo stesso gradino di intensità, ma aumentarla gradualmente, costringendo il nostro fisico ad un allenamento sempre crescente e progressivo.

Lo sviluppo di un muscolo e la sua tonicità vengono inoltre favorite dalle ripetizioni in serie di un determinato esercizio. Infatti queste variabili abbinate ad un determinato tempo di recupero permettono di modulare gli obiettivi da raggiungere, come l’aumento della massa o la riduzione del grasso.

Ovviamente occorre monitorare il programma di allenamento in modo da evitare anche un inutile sovraccarico muscolare che potrebbe, al contrario, arrecare disagi fisici. Tra le varie tipologie di allenamenti dimagranti e tonificanti degno di nota è quello denominato PHA, Peripheral Heart Action, un allenamento muscolare basato sui circuiti a ripetizioni in cui viene interessato in particolare il sistema cardiovascolare attivando la circolazione venosa. Questo permette una sollecitazione costante degli arti superiori ed inferiori e contribuisce ad un dimagrimento costante e crescente. Ottimo per il dimagrimento anche un programma che preveda la combinazione di un lavoro anaerobico ed aerobico. Se il primo si svolge in assenza di ossigeno, il secondo ne richiede la presenza. Nello specifico l’allenamento aerobico coinvolge l’apparato cardio-respiratorio, mentre l’allenamento anaerobico si basa sulla forza muscolare coinvolgendo attività fisiche che richiedono gesti brevi ed intensi.

Combinare sapientemente entrambi porta tanto allo sviluppo della capacità respiratoria quanto all’aumento del dispendio energetico, incrementando forza e massa muscolare.

Qualsiasi sia l’obiettivo preposto, di sicuro la costanza e la perseveranza sono alla base di ciascun programma di allenamento vincente.

Così dicevano gli antichi che già sapevano quanto importante era l’attività fisica per il nostro benessere.

Col passare degli anni gli uomini hanno attribuito un’importanza sempre crescente alla forma fisica ed al giorno d’oggi allenarsi rientra nelle azioni quotidiane fondamentali come mangiare e dormire.

Andare in palestra è diventata un’abitudine molto diffusa ed il consiglio è quello di farsi seguire sempre da persone qualificate in modo da effettuare allenamenti adeguati in base alla forma del proprio corpo ed ai risultati che si vogliono ottenere.

Perché va da sé che chiunque adotti un programma di attività fisica vuole vedere dei risultati. Se il fine del training è quello di perdere peso, mantenendo allo stesso tempo la massa muscolare tonica, occorre eseguire un programma diverso da chi, ad esempio, vuole aumentare la propria massa muscolare.

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VETERINARIA

La leggenda narra che lui insieme al suo maialino si recò tra gli inferi per prendere il fuoco e donarlo agli uomini. Il maialino lo aiutò a distrarre i demoni mentre lui si impossessava del fuoco. In questo giorno tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendo tutti sotto la protezione del santo.

La tradizione deriva dal fatto che l’ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all’interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant’Antonio (sfogo pruriginoso della pelle simile alla varicella).

I maiali erano sfamati a carico della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.

E da qui la rappresentazione del santo col maialino accanto. Inoltre la leggenda racconta appunto che la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini devono tenersi lontano dalle stalle ed è vietato loro ascoltare le conversazioni degli animali in quando segno di cattivo auspicio. Dunque meglio tenersi distanti e lasciare che si parlino a loro piacimento.

GLI ANIMALI PARLANO DAVVERO? “Secondo un’antica leggenda la notte del 17 Gennaio, in cui si celebra Sant’ Antonio Abate, agli animali è data la facoltà di parlare”

È impossibile non comunicare: questa è una certezza della nostra esistenza. Comunichiamo con le parole, ma anche e soprattutto con tanti altri linguaggi del nostro corpo, come ad esempio lo sguardo. La comunicazione non è tuttavia una prerogativa ad esclusiva caratteristica umana. Essa è alla base dei vari gruppi di esseri viventi che esistono sulla terra e che la utilizzano nella maniera più adatta ed appropriata per trasmettere un messaggio, per farsi capire e per ottenere una reazione.

Così, anche se gli animali non hanno facoltà di parlare riescono comunque a comunicare tra di loro, talvolta anche meglio di noi umani che parliamo, parliamo, e non ci capiamo. Il motivo per cui gli animali non “parlano” come l’ uomo è dovuto alla presenza di un gene che nella razza umana ha la funzione di regolare quelle abilità cognitive che sono necessarie per il linguaggio, mentre negli animali assume l’ importante funzione di coordinare i muscoli implicati nell’ emissione di suoni.

Quasi tutte le specie animali hanno un loro linguaggio per comunicare, a volte davvero molto complesso, spesso unione di diversi elementi acustici, ottici e chimici.

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In molti comuni italiani si usa anche accendere dei falò che hanno funzione purificatrice e fecondatrice, come di fatti è simbolo il fuoco, che segna il passaggio dall’inverno e dalle giornate più buie verso la primavera. Le ceneri raccolte vengono poi tenute come amuleto per allontanare le malattie, in particolare della pelle e degli incendi.

Alcuni animali fischiano alla presenza di un nemico, le termiti addirittura battono il corpo per terra per segnalare un pericolo agli altri. Le api parlano tra di loro attraverso una danza, comunicandosi dove e cosa c’è da mangiare.

Le balene sono capaci di emettere dei segnali acustici udibili fino a 5000 metri di distanza. Gli elefanti sono in grado di produrre altri suoni che l’uomo non comprende neppure. Nel corso della convivenza con il proprio amico fedele invece l’uomo ha imparato ad ascoltare e comprendere il linguaggio degli animali cresciuti a casa, quindi domestici. Ne comprendono meglio le esigenze e talvolta le richieste.

Infatti, nonostante l’impossibilità di avere una comunicazione verbale, con un po’ di esperienza si riesce ad instaurare un buon rapporto di complicità e una sempre migliore comprensione. La facoltà di parlare degli animali è supportata dalla leggenda che ruota intorno al loro santo protettore, Sant’ Antonio Abate, che si celebra il 17 gennaio. Egli è il protettore anche del bestiame e del lavoro nei campi, tanto da essere raffigurato con accanto un maialino con al collo una campanella.

Segui su Facebook il lavoro della Clinica Duemari su EFFETTO PALLA ONLUS per la cura degli “animali di nessuno”

Qualunque proprietario sa che il proprio animale “parla”. Chiunque abbia un animale in casa conosce gli innumerevoli modi di comunicare dei nostri amici.

Posture, atteggiamenti e vocalizzi vengono utilizzati per comunicare con noi. Si va dalle amabili ronfate di saluto del micio di casa agli imperativi miagolii di richiesta di cibo e attenzione. Dagli affettuosi mugoli di ben arrivato ai poderosi latrati di allerta quando estranei si avvicinano alla nostra porta. Gli animali parlano anche con le loro buffe espressioni interrogative o di palese disappunto

quando usciamo senza di loro. Anche le posizioni del loro corpo hanno significati molto simili alle nostre parole e i nostri amici a quattro zampe sono maestri nell’esprimere le loro emozioni o necessità “parlando” e miscelando queste loro peculiari possibilità di espressione. A volte non è facile capire la loro lingua e per questo si può essere guidati da buoni comportamentalisti che ci facciano comprendere la lingua dei nostri compagni di avventura.

Gli animali parlano, sono gli uomini che spesso non sanno ascoltare.

Dott.ssa Monica Pais - Medico Veterinario

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VIAGGI

IL MARE D’INVERNO 5 posti da favola per scappare via dal grigiore e dal freddo delle nostre città e ritrovarsi a nuotare nei mari più cristallini del mondo.

Maglioni, calzettoni, guanti e sciarpe di lana…e se invece cominciassimo a parlare di costume infradito e pareo?

Nel periodo in cui il freddo fa davvero sentire la sua rigidità possiamo scappare via dal grigiore e dal freddo delle nostre città ed andare al mare.

Mari lontani, ma tanto caldi e cristallini in cui perdersi in lunghe nuotate, gli sport più divertenti e le camminate più piacevoli, dall’alba fino al tramonto.

Scopriamo insieme quali sono le destinazioni con le spiagge più belle e i mari più puliti del mondo.

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CUBA, la grande isla, denominata così in quanto rappresenta l’isola più grande dei Caraibi, baciata dall’Oceano Atlantico a nord e dal Mar dei Caraibi a sud. 1250 Km di lunghezza, vanta addirittura 3500 km di costa, che offre un’ampia varietà di paesaggi marini, dalla costiera alta e con dirupi a quella rocciosa bassa ed allungata, ma soprattutto una sterminata distesa di spiagge di sabbia corallina ma anche finissima, bianca ed impalpabile. A largo dell’arcipelago di Camaguey, una delle principali città dell’isola, si estende una barriera corallina lunghissima che è seconda solo a quella australiana. Largo dunque alle attività subacquee, gli sport acquatici di ogni sorta e tutte quelle pratiche che utilizzano il mare come risorsa primaria. Raggiugere le spiagge intorno alle due città più importanti, Santiago e la capitale L’Havana, o nei tanti cayos, le oltre 4200 isolette che circondano l’isola principale, sarà come sentirsi in un paradiso in terra.

Paradisiache sono anche le spiagge delle MALDIVE, immerse in pieno Oceano Indiano, a sud-ovest dell’India.

Vantano una vegetazione lussureggiate e sono tutte pianeggianti. Meta ideale per una vacanza più riservata e tranquilla dove relax e benessere la fanno da padrona.

Inoltre il mare delle Maldive è un vero e proprio acquario abitato da migliaia di specie di pesci e le spiagge sono bianchissime ed accecanti.

Paesaggi da cartolina anche per chi sceglie di svernare in THAILANDIA, uno dei paesi più sviluppati della Penisola Indocinese.

Vanta una fascia costiera di oltre 3200 km e numerose isole in entrambi i mari che bagnano il Paese, alcune molto note per la bellezza del mare, come Phuket, Ko Lipe, Koh Samui.

Che si vada alla ricerca di un viaggio all’insegna del relax, tra mare cristallino e spiagge bianche, o per vivere un’intensa vita notturna, la Thailandia resta una destinazione perfetta.

Nello stesso Oceano, ma molto più a sud e più prossime al continente africano ritroviamo le SEYCHELLES. Le pittoresche spiagge e la diversità ecologica, che va da fitte foreste tropicali all’immenso oceano, rendono questo arcipelago famoso in tutto il mondo.

Sabbia bianca, palme che si diradano fin verso il mare e fondali cristallini: sembra la descrizione di una cartolina, eppure alle Maldive tutto questo diventa realtà.

Facciamo un volo nuovamente nei CARAIBI per trovare lo splendido mare blu di Turks and Caicos, un arcipelago che ospita addirittura la terza barriera corallina del mondo e che possiede un’acqua talmente chiara da rimanere senza fiato. Se dunque state partendo alla volta del paradiso, segnate tra gli appunti di viaggio nomi quali Grace Bay Beach, Sapodilla Bay Beach, Hollywood Beach e Grand Turk.

Non resta altro da fare che prendere una valigia, metterci dentro qualche maglietta, un paio di costumi, qualche pareo e un paio di infradito e partire!

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NEWS 2.0

Siete pronti a recensire i vostri contatti e farvi recensire?

Fare una recensione è diventata ormai un’azione comune dopo essere stati a mangiare in un ristorante o una pizzeria, aver soggiornato in un albergo o aver utilizzato un servizio come un mezzo di trasporto e così via. Ma come reagireste se si trattasse di dare un feedback sulle persone? È uscita una nuova app che permette di recensire i proprio contatti e di farsi recensire. Al momento è disponibile solo la versione beta ma verrà presto rilasciata quella ufficiale.

Lo scopo è quello di riuscire a visionare l’affidabilità di una persona per potersi regolare se portare a termine una transazione o meno. L’affidabilità viene espressa su un valore che parte da 1 e il cui picco è 360, da qui il nome che è stato dato a quest’applicazione.

Il punteggio viene influenzato dalla frequenza delle interazioni, dalle recensioni di altri utenti e dai collegamenti con altre piattaforme come Facebook e Linkedin.

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Il dato interessante è rappresentato dal fatto che le valutazioni non arrivano da persone ignote e sconosciute, ma dai propri contatti, i quali hanno già in precedenza avuto interazioni con l’interessato ed interagito con lui.

Dopo aver effettuato il download dell’applicazione è possibile messaggiare, inviare foto ed altri tipi di file.

L’intento di questa app è del tutto positivo, ma come sempre ogni strumento che riceviamo può essere dannoso o meno a seconda del modo in cui li utilizziamo.

Quindi si spera che verrà utilizzata per rendere utili le recensioni fatte in modo da permettere di sfruttare l’affidabilità che ne deriva per l’acquisto di un bene o di un servizio.

L’applicazione, che nasce da una start up, riprende le meccaniche della serie “Black Mirror”, in cui tutte le persone valutano le persone da 1 a 5 e i migliori ottengono accesso ai servizi migliori.

Lacie, la protagonista della serie, vive con l’unico scopo di migliorare il suo punteggio di 4,2, mostrandosi eccessivamente gentile e garbata, cercando di piacere

a tutti in maniera da essere valutata positivamente.

Tuttavia differisce da Black Mirror perché Credo 360 non considera tutte le piccole interazioni, ma solo quelle più importanti e la frequenza e la relazione delle interazioni determinano dei coefficienti.

E tu sei affidabile?

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