Intimo Retail - Marzo 2018

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Immagine Italia: si può fare di più Alla kermesse hanno partecipato circa 6mila visitatori. A fiera conclusa, alcuni operatori sono soddisfatti: durante la kermesse hanno addirittura siglato degli ordini. Per altri, invece, occorre rafforzare la presenza dei buyer esteri.

L'

11a edizione di Immagine Italia &Co, in scena a Firenze dal 3 al 5 febbraio, si è conclusa con poco meno di 6mila operatori, in lieve calo rispetto al 2017. A manifestazione conclusa, il sentiment diffuso tra gli operatori era alquanto eterogeneo. Ad esempio, alcuni sono tornati a casa molto soddisfatti perché i giorni trascorsi in fiera li hanno messi in contatto con nuovi potenziali acquirenti e c'è anche chi ha firmato degli ordini. Altri, invece, sono in dubbio se partecipare, o meno, alla prossima edizione. Per questi operatori, l'affluenza di retailer e buyer continua a essere concentrata nella giornata di domenica e il numero di compratori esteri continua a essere troppo basso. Sul fronte dei visitatori, il quadro che emerge è altrettanto eterogeneo. Immagine Italia è l'unico evento italiano dedicato alle collezioni invernali degli operatori del mercato della lingerie: rappresenta un momento di incontro e di confronto importante sia per l'industria sia per la distribuzione. Tuttavia, necessita di alcuni accorgimenti, anche piccoli, che potrebbero rendere più appealing la manifestazione agli occhi dei visitatori. Molti retailer lamentano l'assenza di un programma di incontri e di conferenze loro dedicato analogo a quello che, ad esempio, ormai da qualche edizione propone Maredamare.

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CALIDA RAFFORZA LA SUA IDENTITÀ GREEN

Da sinistria: Simone Willeke ed Erica Less di Calida. Nel 2017, in Italia l’azienda ha registrato un incremento del 3% grazie anche a un aumento del numero di clienti Per Calida, il 2017 è stato un anno positivo. «In Italia abbiamo registrato un incremento di fatturato del 3%», spiega Simone Willeke, export manager dell’azienda svizzera. «Grazie anche a un aumento del numero di punti vendita serviti. In generale, sui mercati esteri, Calida ha registrato trend positivi». Tra i fattori che hanno spinto la crescita del brand, un posto importante spetta agli investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi materiali. «Stiamo studiando tessuti innovativi, alternativi al cotone, funzionali, capaci di garantire i punti di forza dei nostri capi: termoregolazione, freschezza e trasporto dell’umidità». Esemplificativi in questo senso sono il Tencel e la viscosa di bambù. «Nella collezione FW 2018, inoltre, proponiamo anche la T-shirt 100% compostabile: è solo l’inizio di un percorso sempre più attento all’ambiente. Ad esempio, da luglio le confezioni delle linee maschili saranno in cartone, verranno così eliminati tutti i pack in plastica. Mentre nel 2019, saranno le linee femminili a cambiare confezioni», conclude Simone Willeke.


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