FARCORO 2 2019

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 Coro mani bianche del Veneto e Orchestra giovanile ‘Diego Valeri’

Ma quale musica si compera e di che qualità? Generalmente musica compressa nel formato audio mp3 e molto spesso di qualità bassa, sia tecnicamente che artisticamente. Un aspetto importante, infatti, è rappresentato dallo ‘scarico’ di un’enorme quantità di materiali musicali che vengono consumati, soprattutto dai giovani, senza soluzione di continuità. In ogni dove stazioni, aeroporti, parcheggi, ecc., si è bombardati dalla presenza di ‘musica’. Credo che ciò sia dovuto al fatto che l’individuo contemporaneo, sempre più sconnesso dal proprio contesto sociale, sia afflitto da una sorta di schizofrenico horror vacui. Il silenzio, già relativo nelle nostre città, è stato soppiantato da una sorta di ‘tappezzeria sonora’, all’interno della quale l’aspetto rumoristico, gradatamente, ha preso il sopravvento. Credo però che il fare coro possa essere, specialmente oggi, un antidoto fortissimo a tale degradata deriva. Col canto d’assieme, infatti, si possono combattere sia la solitudine che l’isolamento sociale, condizioni di difficoltà assai comuni per l’uomo di oggi. Non a caso nei paesi nordici il canto corale è assai praticato, in particolare, per combattere le malattie psicologiche depressive, strettamente connesse al cosiddetto Buio del grande Nord, quali, ad esempio, il Seasonal affective disorder (Disordine affettivo stagionale). Le persone affette da questa patologia, infatti, tramite il canto e la Light therapy, terapia che prevede la simulazione della luce naturale tramite una lampada ad intensa luminosità (10.000 lux), ottengono notevoli risultati nella cura delle problematiche relazionali connesse a questa forma depressiva.

Ben lo sapevano anche i nostri vecchi cantori che, fortemente, si stringevano nelle lunghe veglie notturne, con l’utopico desiderio che esse potessero non finire mai. Uno dei motti dei cantori e dei suonatori popolari era proprio: che non venisse mai giorno! Credo che nei prossimi anni assisteremo ad una notevole rivalutazione del canto popolare da parte delle giovani generazioni, che nauseate dalla mediocrità artistica dei prodotti proposti o imposti dai media, andranno alla riscoperta delle proprie radici culturali e musicali. I maestri in questo processo avranno un ruolo cruciale. Essi, infatti, essendo depositari di un prezioso bagaglio culturale, dovranno avere la lungimiranza e la generosità d’animo di farsi da tramite tra i giovani e la bellezza; dalla quale essi sono, tutt’ora, fortemente attratti.

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