FARCORO 1 2021

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Cantare insieme: una passione! 50 anni di AERCO DI PUCCIO PUCCI

Apriamo le celebrazioni per il 50° anniversario di AERCO con questo articolo di Puccio Pucci. Entrato, giovane studente universitario, nel Coro Stelutis (era il 1961) ne è stato Segretario e poi Presidente. Segretario dell’AERCIPAERCO dal 1971 al 2015, ha vissuto in questo ruolo gran parte del cinquantennio che quest’anno celebriamo. Ha ricoperto anche l’incarico di delegato nell’Assemblea Nazionale di Feniarco e dal 2002 al 2015 è stato redattore della rivista di Feniarco, Choraliter.

1. LE FASI ISTITUZIONALI: DALL’AERCIP ALL’AERCO Lo ricordo ancora con affetto; era stato Giudice a latere del Tribunale dei Minori di Bologna per divenire poi un alto Funzionario del Comune di Bologna, nell’Assessorato alla Cultura. Persona molto attenta a seguire le iniziative dei gruppi musicali, per lo più amatoriali, che nascevano in quegli anni a Bologna. Lo avevo conosciuto nelle mie scorribande in Regione e in Provincia in cerca di piccoli sostegni economici per il mio Coro, quando organizzavamo iniziative e concerti. Erano gli inizi degli anni ’70 e mi stavo occupando, da tempo, della Segreteria organizzativa di uno dei Cori che operavano nella città di Bologna, il Coro Stelutis, fondato e diretto dal maestro Giorgio Vacchi. Alla attenzione di questo amico non era sfuggito che, proprio sul modello dei tre importanti cori di ispirazione popolare che operavano nella nostra città, il Coro CAI, lo Stelutis e il Coro Leone, stava nascendo in Regione e in particolare nella Provincia, un fermento di attività musicali ispirate al canto corale, segnatamente più indirizzato al settore del canto alpino e del canto popolare. Sono derivati proprio dall’impegno di questo personaggio i primi contributi che l’Assessorato iniziò a concedere annualmente ai cori; io stesso consegnavo a lui i nominativi dei cori che entravano in attività, aiutato in ciò proprio dal maestro Vacchi che, per competenza e convinzione di percorrere un atto di dovuta socialità, divenne un sicuro riferimento per i tanti gruppi che si stavano attivando nelle Provincie della Regione e anche in alcune località del vicino Appennino Tosco-Emiliano e della Bassa Emiliana. Molti cori ancora ricordano di avere ricevuto la preziosa mano di “docenza musicale” che lui generosamente prestava. Questi contributi annuali ottenuti, per così dire “a pioggia”, rappresentarono, per dirlo con un termine musicale,

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