2 minute read

5 MITI DA SFATARE sul sonno dei bambini

a cura di Elena Biondi @elena_the_nanny

Ci sono tantissime convinzioni e luoghi comuni sul sonno dei più piccoli. Un mondo che si conosce ancora poco pur essendo una delle tappe di sviluppo più importanti per i piccoli. Credo sia più facile pensare secondo Come tutti i campi dove si cercano delle linee guida, forse a volte troppo nette, inevitabilmente si creano dei miti, che spesso si consolidano, evitando di farci vedere delle sfumature essenziali. Cerchiamo di sfatare almeno qualcuno di questi miti...

Advertisement

1. Se vanno a dormire tardi si svegliano presto.

Dipende dalla fascia di età, dal ritmo e dalla qualità del loro sonno diurno. Alcuni bambini hanno bisogno di meno ore di sonno e tentare di metterli a letto leggermente più tardi potrebbe funzionare. Sono pochi i casi in cui questo avviene e prima di ipotizzare una cosa simile bisognerebbe aver analizzato gli orari diurni, la quantità di sonno diurna, la quantità di sonno notturna e la distribuzione di pasti e/o poppate durante il giorno e la notte.

Generalmente però molti piccoli vengono messi a letto troppo tardi rispetto alle loro reali esistenze di addormentamento dettate dal loro ritmo circadiano. Questa è la componente più comune. Nei primi 3/4 mesi si può cercare un andamento orario ma non essendo presente un ritmo circadiano consolidato è poco plausibile trovare il giusto orario di addormentamento.

Più crescono, e il sonno diurno prende un ritmo, più è possibile individuare il momento del sonno ideale, quello che realmente gli appartiene e che aiuta in un sonno notturno più continuativo.

2. Bisogna smettere di allattare altrimenti non dormono.

Questo non solo è un mito ma una sciocchezza. Per chi allatta al seno e ha scelto questo percorso ma anche per chi si gode una coccola dopo o durante il biberon. Un conto è cercare un ritmo notturno per le poppate, specialmente dopo il quarto mese, un conto è sentirsi di dover smettere di allattare.

Prima cosa essenziale se il vostro e il loro riposo funzionano non avete un problema: tendenzialmente si analizza il ritmo del sonno dopo il quarto mese. Se dopo il quarto quarto/quinto mese il sonno notturno è molto frammentato e le poppate sono frequenti, possiamo cercare un ritmo diverso, ma questo non significa smettere! Significa trovare un ritmo diverso e dissociare suzione e addormentamento, lasciando spazio fra una poppata e l’altra quando possibile.

3. Non prendiamoli in braccio altrimenti prendono il vizio.

I piccoli non prendono il vizio. Capricci e vizio sono parole molto abusate al giorno d’oggi.

4. Bisogna mantenere degli orari rigidi per dormire bene.

Gli orari sono importanti ma non devono essere mai troppo rigidi. Cerchiamo sempre di osservarli per capire quello che serve e soprattutto ciò che funziona. Esiste una routine che aiuta ma non deve mai essere rigida. Soprattutto nei primi mesi non sarà facile scoprire qual è il ritmo giusto. Non sarà facile ma nemmeno impossibile.

5. Vuole dormire solo con me non vuole il papà.

È naturale che la mamma sia la figura primaria di attaccamento. È naturale e bello. Imprescindibile, ma soprattutto con il tempo non vuol dire che sia l’unico modo in cui possono addormentarsi.

A volte i cuccioli piangono per una situazione che non riconoscono e uno dei modi per far loro capire che è tutto ok è quello di sperimentare. Fate sperimentare ai papà la messa a letto. So che nei primi mesi non viene spontaneo ma con il tempo imparate a delegare perché le braccia dei papà, come di altri membri della famiglia, sono un luogo sicuro.

Cercare di coinvolgere di più i papà farà anche aumentare il senso di sicurezza dei piccoli nel momento in cui non vi percepiscono nelle immediate vicinanze aiutando non poco anche con l’ambiente culla. Spesso i passaggi graduali sono anche quelli più naturali.

Vi spaventa che possano protestare ma è più una protesta per verificare se sono al sicuro che un no assoluto. Certo ci saranno giorni in cui la mamma è la mamma ma alternarsi o anche delegare ogni tanto ha sempre aspetti positivi.

This article is from: