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A al alla allo’r – Caterina Mancuso


A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Alla scrittura - mezzo di sopravvivenza, che mi regala il tentativo di spiegare e spiegarmi il mondo collocandovi me stessa, e perseguendo in essa la ricerca della mia esistenza e presenza.

A al alla allo’r – Caterina Mancuso


“Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma, ci siamo capiti.” Stefano Benni da Saltatempo A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Il secolo trascorso e quello attuale sono stati raccontati dagli scritti in prosa, il romanzo è stato riconfermato genere più letto, così come la nostra epoca ha scandito i suoi pensieri e gli eventi che l'hanno contrassegnata con la scrittura digitale. I versi sono stati e sono attualmente vocazione di pochi. Erri De Luca, introducendo il suo primo libro di poesie, ha sottolineato che "per chi scrive storie all'asciutto della prosa l'azzardo dei versi è il mare aperto"*. La poesia è una scelta, un moto del cuore. Ci sono pause e ritmi che la scandiscono come i pensieri e i respiri; ci sono significati nascosti, sentimenti solo accennati, un infiniA al alla allo’r – Caterina Mancuso


to mondo di sensi da lasciare all'interpretazione di chi legge. LibertĂ . La nostra autrice vive i versi come un'esigenza: "sente il desiderio di doversi staccare dalla terraferma e andarsene al largo"**. Ho avuto modo di leggere queste poesie in una fase di gestazione del progetto, quando molto era ancora totalmente istintivo. Caterina vi ha riversato il cuore pulsante di tutte le cose che le appartengono; non vi è alcun elemento che senta distante, nulla scritto a caso, nulla che l'autrice non abbia provato sulla pelle con brividi e lacrime, sorrisi e rabbia. E' una raccolta di riconoscenza verso tutte le persone e gli attimi che incidono su di lei. " "A al alla allo'r": quattro sezioni di dediche e di pensieri, quattro raccolte di pezzetti di vita, di riflessioni; pagine di emozioni scritte, sussurrate e gridate al mondo da una giovane donna che ha nel cuore un immenso oceano. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


* E. De Luca, Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi, Torino, 2002. ** Ibidem. Melania De Martino

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Cerco me stessa e spero sia comprensiva. Sono difficile, forse. Spendo metà del mio tempo quotidiano in poesie. Disegni, musica e libri. Faccio grandi pasticci. Non ho quasi mai le sopracciglia perfette e lo smalto sulle unghie. Mangio per gusto, non per fame. E bevo per compagnia. Non per dimenticare. Sono romantica. Sconsideratamente. Ma odio le favole, i principi, le principesse e tutti i loro aiutanti. Sono diffidente. Lunatica. Inspiegabilmente radiosa. Non mi alzo mai… ...mai del tutto. Una parte di me affronta il mondo. L’altra resta a dormire. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Sto quasi sempre zitta. Ma sono logorroica. Rimugino. Trasformo giornate tranquille in ostacoli insormontabili. Amo il silenzio quanto il dialogo. Il silenzio è intimità. Fingo. Pur di non scoprirmi, di non restare nuda con le mie debolezze. Mi fingo insensibile, per non dover abbracciare. Faccio una fatica immensa ad abbracciare. Ma basta un niente e la mia giornata cambia. Una parola non detta. Un silenzio. Uno sguardo rivolto altrove. Una pausa. Un ricordo. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Non sono una che fa moine. Né esagerate sviolinature. Né ripetute carinerie. Non faccio smancerie. E non mi piacciono. Detesto le svenevolezze e adoro l’autenticità. Doso le parole e le appoggio su uno dei piatti della bilancia. Sull’altro ci peso il compiuto. Mi annoiano i discorsi vacui e frivoli. Le mode. Le diete. Mi urta sia la televisione che il gossip. Non tollero la permalosità. L’impulsività. E la scorrettezza. Soprattutto in amicizia. Sembro pesante e pignola. Lo sono. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Non lascio cuoricini. Lascio il cuore a chi lo merita. Sono ferma a 6 anni: al compleanno della mia migliore amica la scoprivo antipatica. al compleanno della mia nemica tornavo con il suo nome scritto sulla mano. Può darsi io sia dolce. Ma la gente scappa molto prima che io possa dimostrarlo. Adoro i dettagli nascosti. Quando devi spogliarti per mostrarli. Sono una ladra. Rubo. Colleziono attimi ed emozioni. Osservo in silenzio. E studio il viso. E le mani. E i gesti, le parole, le sfumature. Anche le più lievi. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Dico troppo spesso “grazie”. Non per educazione. Per colmare le mie mancanze. Come se non meritassi mai niente. Come se sbagliassi sempre qualcosa. Mi diverto davvero solo quando gli altri si annoiano. Mi diverto quando esco e vorrei restare a letto. Mi diverto il 30 di dicembre invece del 31. Mi diverto quando non c’è niente da fare. E quando non è scontato, né obbligatorio. Quando il divertimento lo devi inventare. Non è una borsa Gucci o una chiavetta di Tiffany a rendermi felice (che poi dovrebbe aprire qualcosa di veramente magico, se per averla doni un molare). Non mi rende serena. Mi basta un gelato. Una passeggiata. Odio il Natale. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


I compleanni. Gli anniversari. Apparecchiare per quattro da quando mio padre non c’è più. Che poi dire “non c’è più” è per addolcire. In realtà è morto. E scrivo. Scrivo ininterrottamente. E gli scrivo. E scrivo. E gli scrivo. Come una disperata. Non mi fermo mai. E se non lo faccio materialmente, gli scrivo nei miei pensieri. Forse è solo un rimedio. Riempio il mio vuoto con l’inchiostro. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Io non so scrivere. E so anche spiegare il perché: se rileggo quello che scrivo a voce alta, mi sento violata, violentata. Una sorta di continua ripetizione del dolore. E della felicità. Ripeto le stesse parole all’inizio delle frasi. È una scelta. Mi piace enfatizzare un’immagine. Solo un’immagine. Io non so scrivere. Mi lascio andare. Troppo. Non voglio sentirmi dire che non è vero, giuro. Voglio ammetterlo. Chi sa scrivere, quando si rilegge, non si sente soffocare. Ne sono certa. Io so trasportare le mie sensazioni su fogli inanimati. E questo no… A al alla allo’r – Caterina Mancuso


…non è scrivere. È provare a superarmi. Credo nell’arte. Nella luna. Nell’amore. L’amore è eterno anche quando finisce. Anche se fa male. Anche se non è sincero. Perché nelle parole “ti amo” c’è l’eternità. Come se due parole potessero avere conformazione e significato a sé stante, ogni volta. L’amore è la voce di Freddie Mercury. Nelle notti autunnali. Quando cadono le foglie multicolore e ci ripariamo sotto le coperte. La musica che il silenzio ascolta. Dell’amicizia non dico. So cos’è per me. Non so cos’è realmente per gli altri. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Non ho ancora conosciuto una persona che guardi e viva il mondo. Almeno non dalla mia stessa angolazione. L’amicizia dovrebbe essere in grado di capire tutto: la profondità fino a cui riesco a calarmi, quello che cerco di realizzare da sola, la portata della mia solitudine. L’amicizia è condivisione. Io tengo sempre le braccia incrociate. Strette, strette. Davanti al cuore. Non si sa mai che scoppi tutto. Non si sa mai che, appena mi lascio andare, non vada tutto in frantumi. Io sono una di quelle normali, strane, persone. Cerco qualcuno che non si imbarazzi quando confesso tutto questo. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Cerco me stessa. E spero sia comprensiva.

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Terrò la tua mano Con queste mie parole sospese nel silenzio affido i miei pensieri a te, e che leggero sia il lasciare. Forse così vuole la vita: il destino di venir sorpreso; ma cosa è saper soltanto le domande? Ora con un mio sguardo appeso al cielo mi dondolo alla luce, come se aspettassi il tuo sguardo. Annidati da me e per questo momento terrò la tua mano perché non fugga. Trattengo il respiro. Raccolgo forza per dirti addio. È già in arrivo il vento. Con i miei più bei ricordi ti lascio andare e mi fai capire che il tuo amore è qui, dentro me, come un fuoco che non si spegnerà, mai.

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Sarò una grande donna L'ho promesso: sarò una grande donna. La camera ardente lo tremò. Lo hanno serrato i sigilli. Una mano sul petto, come ad imitare quelle sue: "sarò una grande donna". Un colpo, un pugno nel cuore. Le parole vibrarono alte, l'aria singhiozzava e il popolo si dileguò. Se il respiro non fece giustizia,

ecco i miei polmoni: sarò una grande donna! Se anche le mura mi han tradito, udite, udite! Sarò una grande donna! Non un impegno. Non una speranza. Sarò una grande donna. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Questa è legge. La mia. La nostra. Mi manchi nel cammino della vita Mi manchi nel cammino della mia vita: quando ti cerco e non ti trovo, mentre stringo la tua foto tra le dita, quando ti sento accanto ma non posso né vederti, né toccarti. Mi manchi mentre osservo la vita: quando assisto al sudore di un uomo mentre solleva in alto la figlia, quando occorre un padre ma non puoi né parlarmi, né toccarmi.

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Il mio vuoto Ho l’anima strappata, e ferite invisibili mi invadono il corpo. Tutto intorno è vuoto. C’è un velo verde sui miei occhi che con lo stesso colore del tuo sguardo m’impedisce di vedere al di là. Però è qui che voglio stare: a rivederti ancora con la mente, mentre cammini fiero al mio fragile fianco. Ed io che alzo lo sguardo segnando il tuo profilo, faccio oscillare il cuore a riempirlo e poi colmarlo ancora e ancora di ogni istante lieto messo in serbo, come instancabile formica. Adesso il vuoto è denso, ma manchi già ai miei giorni e manchi già al mio respiro. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


In tua memoria Nel silenzio della notte, dondolandomi dolcemente in un’antica seggiola, osservo l’immensità del cielo, il bel manto stellato. La mente si perde e nostalgici pensieri trafiggono il cuore. Remoti ricordi si alternano tra il volto, le mani, gli occhi di un padre che, si dice, è lassù! Socchiudo gli occhi un istante, par di vedere il suo sorriso; echeggiano nella mente parole, la sua voce a me cara. Non si può dare ai ricordi un addio, sono qui, sigillati nel cuore! Osservo ancora il cielo e penso alle miriadi di anime che sono con lui lassù. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Mentre vola un pensiero, una prece e un sorriso nel blu, scende una lacrima, e mi par che le stelle ora brillino di piĂš.

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Notte di luce Genuina e conturbante. Notte di luna. Incipiente e sfolgorante. Quante sono? Alzo il mento a parlare al cielo. Ha le braccia grandi e il sorriso che sa di faville. Mi rassicura questo gigante che mi accarezza la testa, che mi guarda vivere e non dice niente. E vorrei contarle le sue stelle, per conoscerlo meglio, per scoprirlo complice. Quante sono? Mi ostino a numerarle, forse dovrei lasciarmi guardare semplicemente, forse. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Luna Se avessi uno specchio d’acqua, vedrei esile l’azzurro di una sera nel vecchio cuore freddo della luna. Ferma in assenza di vecchi sentieri che poltronano, giocando con fili speciali di lacci d’amore il tempo confuso. Ciò che non sa è del raggio del sole innamorato per sempre dell’aurora, dell’anima di un angelo in esilio in un mondo di sigilli di sogni. L’una Stanotte scorgo me stessa nel cielo, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


eccomi lĂŹ, al centro di un soffitto tappezzato di stelle, dal viso pallido e dagli occhi tristi, avvolta da un alone di mistero e di malinconia. Stanotte mi chiamo anche io Luna.

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Eccola Era lì, nella mia testa. Ma che dico! Nelle mie vene. Nel mio grembo. Eccola. L'attendevo. Con desolanti lacrime mi è nata una poesia. Era piena, come la luna; io lo ero. Così colma, che un centinaio di parole sono assurde, se non ridicole. Eccola. È tua! Perché è speciale: ero in dolce attesa; è il simbolo del ciclo e della fine; Scrittura. Pausa. Scrittura. L’inchiostro è agli sgoccioli e devo cambiare penna. È l'ultima di questo anno che mi ha sepolto e concimato. Sono il fiore delle mie ceneri e del mio letame. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Eccola, è tua. Perché tu c'eri. Eccola. Sappi che questa è tua figlia. Seme Non so cosa. Non so quando e se. Non so né dove e né perché. Niente certezze, si sa, per chi crede solo nei dubbi; e te, questo solo so, sei quella che custodirò, come la terra, il seme che crescerò. E cura e rispetto ne avrò, perché anche un piccolo seme con l’amore e la speme una quercia diventare potrà.

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Sentimenti fuori moda Non voglio salire sul podio degli affetti di nessuno. Niente medaglie e nessun primo posto. Voglio essere il posto in cui quel nessuno potrebbe trovare amore. Al contempo desidero un nastro, dove registrare i miei filmati migliori. I più importanti. I più belli. Vorrei un’amica come me. Voglio toccare cosa vuol dire far parte del cuore di qualcuno, in una società in cui i sentimenti veri appaiono fuori moda. Voglio percepire la delicatezza della comprensione, la forza dell'interpretazione e la voglia di capire, accogliere e averne cura, di quei sentimenti lì. Quelli veri. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


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Libertà Libertà. Amarti mi ha reso libera: non voglio trattenerti, non voglio che tu mi trattenga. Voglio sceglierti ogni giorno. Voglio ogni giorno essere scelta. L’amore è il più forte legame ed è l’unico legame che non ci incatena. Amare è una scelta. Vita in un istante Se mi dicessero che la vita vale un giorno, troverei un istante e il coraggio per dirti che ti voglio. Ma in un’esistenza così indefinita, per timore e speranza A al alla allo’r – Caterina Mancuso


c’è spazio, c’è vita e c’è tempo per storpiare parole in suoni, togliere forma a puzzle di emozioni. La mente, brava, riflette, blocca il cuore in fermento e le passioni si aggiungono, spente alle rovine del tempo; come il petal di quel fiore nato in primavera, che alla prima pioggia di marzo pianse e baciò la terra. Ma la goccia spinse un seme in quella terra che la giusta stagion farà rinascere, duri pure un giorno, un’ora, un istante.

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L’assurdo Non c’è un colore che soddisfi il vuoto bianco di questa vita, che aspetta una goccia da diluire in lacrime sole. L’assurdo è adesso, non trovare la voce per spiegare al tuo mondo quello che tu sapresti cambiare del mio. In nessuna lingua c’è un verbo che, usandolo, potrei raccontarti il futuro. Non esiste un’idea, questo è puro pensiero e l’assurdo per te è non poterlo comprendere. Non è il tempo, non è un confine, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


né un oceano, neppure anni luce. L’assurdo non è distanza, l’assurdo non è perdersi, ma ritrovarsi domani, pur se bendati, fra lo scintillio di mille stelle tutte attorno a noi. Giorni di vita Giorni di silenzio e di tormentati pensieri. Giorni di vuoto e giorni di attesa. Giorni di vita che corre veloce. Giorni di dubbi e di mancate attenzioni. Giorni di offese e giorni di rabbia. Giorni di vita che distrugge gli amori. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Giorni di sorriso e convinzione. Giorni di pianti e deserti interiori. Giorni di vita che stravolge gli umori. Giorni per te, giorni per me, giorni per noi. Anime erranti, così distanti da sembrare vicine. Non c’è amore Non c’è amore, se questa terra si sgretola tra le tue mani, come fosse A al alla allo’r – Caterina Mancuso


sabbia del deserto, granelli che offuscano la mente e confondono il cuore. Non c’è amore, se tu hai ammazzato i miei sogni. Non c’è amore che sia eterno nella distanza, se tu l’hai ignorato e ingannato. Non c’è amore da donare, perché tu l’hai avidamente consumato. Non c’è amore , non c’è forza da dedicare alle difese che devo necessariamente costruire. Non c’è amore da quando ti sei preso gioco della verità. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Lingue diverse Nel tuo linguaggio io non ho nient’altro da dire, adesso parlo la mia lingua. Il significato è tra gli spazi bianchi delle parole, a cui non do voce. Ma non possiedi questo vocabolario di pause e silenzi. Inutili parole Scuse tanto bramate, desiderate. E, ora che sei venuto a pormele tra le braccia, non hanno più spazio. Inutili le tue parole, insignificante la tua presenza, maledetto il tuo sorriso. Torna nel tuo inferno di luce morta. Io sono viva!

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Ritorni Nei sogni di notte, o di giorno, dopo che la pioggia ha cessato di battere e annuso come una gatta randagia le nostre strade, nell’ultimo raggio di sole di un malinconico tramonto, o nel frusciare delle pagine di un libro, in qualche profumo che mi blocca il respiro, o nella nota grave di un contrabbasso, a caso, così d’improvviso, ritorni. Come l’ultimo verso di un poema Non ti chiedo di restare, va’. Ti chiedo di tornare. Ma… A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Partire è un po’ come morire, come l’ultimo verso di un poema. Calore nei miei sogni Il tuo respiro mi attraversa l’anima e mi morde il cuore. Vorrei spogliarti lentamente come i petali di un fiore, per strapparti dolcemente le spine che hai nel cuore e i tuoi sogni proibiti avverare. Vorrei percorrerti lento, fino a sentire onde di brividi correrti addosso. Fino a che non siamo stanchi.

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Sotto le coperte Fallo durare ancora un po’, solo un altro attimo, questo momento di serenità. Gioia assoluta fuori da tempo e realtà, senza pensieri, senza paure, solo il calore di noi due, che ci avvolge come nuvola e ci separa dal mondo là solo noi due, io e te, che ci basta la nostra presenza, senza pressioni né progetti, solo bene insieme. La tua pelle morbida, i tuoi baci così dolci, fammeli sentire solo un’altra volta, prima di tornare alla morte del mondo che ci aspetta lì fuori.

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Se Se tu fossi capace di ascoltare la tempesta che è in me, se sapessi leggere i miei silenzi, se tu riuscissi a guardare oltre quella maschera di presunzione, se tu fossi in grado di spogliare la mia anima dalle incertezze… Sarebbe più facile raccontarti delle mie paure e di come, da un tuo sguardo, prende vita il mio sorriso di com’è soffocante e irruente il pensiero tuo Aria! Non respiro! Se tu potessi vederti attraverso i miei occhi, non avresti più bisogno di nasconderti. Abbiamo i cuori confusi e tormentati, come il mondo. Il tuo seduce e uccide. Un mondo che ho sfiorato e che avrei voluto violare. Invadere. Se... se... Resto immobile e dimentico. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


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Ritorno a casa Lontana da casa di giorno cavalco le ali del falco e il vento sferza le strade del nord; ma quando è sera mi fermo ed osservo i monti lontani una stella richiama il vuoto che è in me. Vi sono giorni in cui la pioggia cade ma non sa lavare. Voglio ascoltare la forza del cuore quando ruggisce e non sa neanche perché. Sono lontana da casa… Mentre le notti ai confini del mondo scordo chi sono e perché. Ripenso a te ed io ritorno a casa… Ritorno a casa. Mille i viaggi per cercare la vita A al alla allo’r – Caterina Mancuso


anche solo un minuto, troppe le albe e le unghie di ghiaccio, la voce nel sonno che ti chiama piano. Come un treno lanciato, una vela impazzita, io tornerò. Come un soldato accecato, cellula di vita, io tornerò. Un giorno io lo so… Strade di un tempo o partite nel vento sono momenti da vivere ancora. Quando io ritorno… Ritorno a casa. Basto a me stessa Sfuggo al ruolo di figlia, ma tale io non mi reputo. Rinnego le amicizie, ma io vivo diversamente. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Non consolo nessuno, perché pace ancora io non trovo e le parole le spazza via il vento. Vengo meno al conforto fraterno, ma c’è un patto di sangue a rimediare. Capricci e doveri sono il sapone delle mie mani. Mi hanno rubato l’affetto, fu un ladro infame e debitore. Basto a me stessa. Rimedio non c’è, se sento di non poterlo trovare. Pecco di forza di volontà o di forza, forse. L’inganno I rumori d’aiuto d’altri uomini soli hanno messo in fuga la mia mente, che cerca un teatro A al alla allo’r – Caterina Mancuso


vuoto in cui declamare il suo monologo. La mia anima si è segretamente rifugiata in una buia fortezza, per non vedere la triste sorte delle sue sorelle morenti. I pianti delle affollate vie della città hanno spinto lontano il mio spirito, che si è arrampicato sulla cima di un monte per concentrarsi su se stesso e conservarsi integro, lontano dagli strazi. Così, adesso, Io mi ritrovo in questo sentiero solitario, dove mi diceva che avrei incontrato tranquillità, e invece incontro sempre e A al alla allo’r – Caterina Mancuso


solo me stessa. Sì, mi ha ingannato, l’attraente corteggiatore di ogni anima in pena, che, tormentata, non vuol soffrire anche per gli altri. Sì, l’ho sposato quel malvagio incantatore: egoismo. Parole al silenzio Attraverso l’inchiostro i miei pensieri incidono la carta. E sono parole, senza suono, mute. Le consegno al silenzio di questa pagina, mentre la danza della mia mano non riesce a tenere il ritmo della tacita armonia, perché affanna nell’ascoltare. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Le canto a bassa voce , innocentemente rimbalzano su un muro. Il tono fiacco mi scuote, mi spaventa, come uno schiaffo dato senza forza. Brucio ossigeno Buio pece. La notte mi mette all’oscuro e accende emozioni. Emozioni che sono scintille. Puff… e si spengono. E io brucio ossigeno per rincorrerle. Affannata, mi faccio forza, e resto al buio. Iglù come il cuore Nuvole sopra la testa, pioggia tra le lacrime, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


grandine come i timori. Spoglia di fronte al gelo, neve tra i pensieri, stalattiti come i ricordi. Brina dentro le vene, ghiaccio tra i muscoli, banchisa come il sangue. Smetto e lo dico Smettetela di dirmi che sono forte, allegra, iperattiva, pazza. Ditemi che posso essere debole, triste, pigra e normale. Smettetela di dirmi che sono buona, intelligente, studiosa. Smettetela di dirmi che sono determinata. Ditemi che posso essere cattiva e con indifferenza, bocciata e noncurante dei miei progetti. Ditemi che posso gettare la spugna. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Smettetela di dirmi che sono un’amica. Ditemi che posso deludervi. Perché io sto per smettere e, voglio, devo, posso dirvelo! Così Un giorno. Da qualche parte. Qualcuno.

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A mio fratello Non c’è un me senza un te. Fragile senza speranza di cambiare, senza voglia di farlo, forse. Mi diverto a dirti che siamo diversi per poi spiare le tue reazioni. Ti spio adesso… credici, è dedicata a te! È dedicato a te il mio pensiero perché ti penso spesso, perché sei l’altra metà di me. Sei tu quello razionale, io sono quella sognatrice; sei tu quello riflessivo, io sono quella che non ci pensa due volte. Sei tu che dicevi che scrivo fesserie ed ora… è una lacrima quella?

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Camminerò con te Camminerò con te, quando ti sentirai solo e avrai paura dell’oscurità. Camminerò con te, quando crederai di non aver alcuna speranza e se la strada si farà impervia, asciugherò le tue lacrime. Ma quando all’orizzonte un’alba chiara nascerà e sul tuo volto un sorriso splenderà, ti lascerò andare. Sembri più piccolo La tua voce indecisa mi colpisce, la tua faccia preoccupata mi ferisce, i tuoi gesti impacciati mi fanno tremare dentro. Così indifeso non ti avevo visto mai, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


sembri più piccolo e mi ritorni in mente: la tua manina stretta nella mia. Ma ora noto il tuo braccio d’uomo, la linea del deltoide mentre stringi il pugno. Ho così paura! Mi sorridi, il mio ricordo è il tuo, stringimi la mano. Ci basteremo Ci passate avanti, senza nemmeno fermarvi. Come se voi aveste più diritto di noi. Ma nelle vene nostre scorre il suo plasma. Cosa pensate? Siamo macchine da guerra? Non ci sto. Vi lamentate...ma ci immobilizzate ancor di più. A al alla allo’r – Caterina Mancuso


Roccia gelida sto diventando, sto fermentando con il piombo. Lasciate che il caldo del mio cuore esploda, lasciate libertà al mio amore, lasciatelo esprimere come meglio crede. Questa indifferenza dove vi porterà? Siamo soli, lo sappiamo. Ma fino a che ci sono io, c’è lui. Viceversa. Ci basteremo. E i vostri figli, dov’è che sono? Le creature di questi uomini e di queste donne così bravi e pronti all’emergenza e all’aiuto e alla fratellanza... dove sono? Forse assenti? Oh, che fatalità! Questione di sangue... o di freddo orgoglio? Congelateci. Noi, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


ci basteremo. Appello alla maternità Io per lui ero il suo fiore e di ogni mio successo ne creava uno tutto per sé. Io per te sono le spine e di ogni tua mancanza ne faccio la mia sconfitta. Io ero il suo capolavoro incompiuto: delle mie dita ne ha fatto pennelli, dei miei sorrisi fotografie e delle mie parole jazz. Io per te sono un impetuoso torrente e un’ermetica poesia: ti sfuggo. Improvvisati artista e assolvi quest’opera: dipingimi, immortalami e ascoltami… non scapperò.

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Ad Alessandro Tedesco, per avermi dato inconsapevolmente l’idea di mettere assieme le poesie sparse qua e là. A Melania De Martino per la sua infinita disponibilità nel prendersi cura delle “mie penne”. A Cesare D’arco, mio alter ego artistico, per avermi spronato a scrivere in versi. Alle mie amiche, per le volte che hanno dovuto fare i conti con le mia stravaganza. Per il loro conoscere e accettare i miei “spazi” dove esisto soltanto io e le cose che voglio farci A al alla allo’r – Caterina Mancuso


entrare. Per avermi scelta e per aver scelto di condividere con me le loro esistenze. A Luigi Basso, professore degno di essere definito tale, per avermi insegnato a cercare la filosofia fuori da un manuale scolastico. A mia madre, perché da lei e con lei ho imparato a saper aspettare. Siamo entrambe cresciute per le illusioni. Ma mai abbastanza. A mio fratello, semplicemente per essere il perno attorno al quale tutto ruota; per essere l’altra parte di me. A mio padre, per avermi donato l’entusiasmo di dare sfogo alla creatività e di saperla apprezzare. Per ascoltarmi… dubito che avrà un eterno riposo, perché mille e mille preghiere gli giungono dal mio cuore, e avrà un gran da fare ad ascoltarle tutte. A me stessa, per tutte le volte che guardo allo specchio e le sorrido, per la stima che nutro di lei, A al alla allo’r – Caterina Mancuso


per aver perdonato chi non lo meritava, per amare in silenzio, per la predisposizione a irradiare felicità anche col cuore triste, per essere stata forte, per essere forte quando la vita la graffia, la morde, la taglia, e lei… e io? Io, nonostante tutto, ci sono…

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