Yuri Natale spaziale

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dicembre 2012

natale spaziale

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E

ccoci di nuovo! Per Natale Yuri sta costruendo il suo regalo per Sputnik, il fidato coniglietto di pezza: un bellissimo casco da cosmonauta, ricavato da un vecchio pallone da calcio. Nel frattempo Yuri legge: abbiamo una piccola favola natalizia, scritta bella grande, e un racconto del grande Collodi, l’autore di Pinocchio. Illustrazioni, giochi e idee, a completare il tutto. Ma, soprattutto, abbiamo due disegni con Yuri e Sputnik, fatti da un bimbo e una bimba che erano con noi in Biblioteca, a Trani, lo scorso 28 ottobre: sono il nostro fiore all’occhiello!

Con l’indispensabile collaborazione di: Antonio e Gaia, Enzo ed Elisa Covelli, Elena Del Vento, Laura Fanelli, Graziana Lamesta.

Testi di: Marco Piazzolla ed Enrico Piscitelli. Progetto grafico e copertina di Massimiliano di Lauro. Yuri è un progetto dell’Associazione Culturale Yuri.


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UNA RENNA NEL PAESE DEL SOLE

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LO SPAZIO DELLE MERAVIGLIE

testo di Enrico Piscitelli / illustrazione di Laura Fanelli

rubrica a cura dei librai Enzo e Elisa

10 LE AVVENTURE DI YURI Il regalo di Sputnik

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LA RUBRICA DI ROVERELLO

14

COME ANDÒ CHE PIPÌ PERSE LA SUA BELLISSIMA CODA

giochi e contenuti a cura del Parco Selva Reale

testo di Carlo Collodi / illustrazione di Elena Del Vento

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GIOCHI ALL’ARIA APERTA

Impariamo a giocare a “I 4 cantoni”

20 COLORA CON YURI 21

I DISEGNI DEI NOSTRI LETTORI


Una renna nel Paese del Sole testo di Enrico Piscitelli illustrazioni di Laura Fanelli www.laurafanelli.com


n giorno, nel Paese del Sole, un bambino trovò una piccola renna. Il Paese del Sole è un posto davvero caldo dove non fa mai freddo, e il bambino, che si chiamava Assad, portò la piccola renna a casa sua. “È un’antilope” disse la sorellina di Assad. “ È un cammello”, disse la mamma di Assad. “Anche se non sappiamo che animale è, dobbiamo darle un nome” disse il papà di Assad. “Chiamiamola Ma-


grolina”, disse la mamma di Assad, perché la piccola renna era magra. “Pòppete” disse la sorella di Assad, “perché mi piace, Pòppete”. Allora il papà di Assad disse: “deciderà Assad, perché lui l’ha trovata”. E Assad pensò e ripensò, poi gli venne un lampo e disse: “Cometa, si chiamerà Cometa!”. Passarono dei mesi, e venne dicembre nel Paese del Sole. Cometa diventava sempre più grande: in quei pochi mesi era diventata una renna fatta e finita, ma né Assad né nessun altro nel Paese


del Sole se ne meravigliò. Venne la vigilia di Natale e Cometa, che era sempre stata buonissima, cominciò a dar segni d’irrequietezza. Correva in tondo, e faceva versi strani e Assad decise di nasconderla nella sua stanza, per paura che suo padre la cacciasse via. Arrivò la sera e Assad si addormentò. Ma nel bel mezzo della notte si svegliò e vide qualcuno che accarezzava Cometa: un uomo grande e grosso, vestito di rosso, con la barba bianca. “Ciao”, disse l’uomo, “io sono Babbo Natale, e


porto i regali a tutti i bimbi del Mondo. Ogni anno una piccola renna parte dal Polo Nord - dove viviamo - e va dove ancora non mi conoscono, in cerca di bimbi dal buon cuore”. E fu così che Assad fu premiato per il suo animo gentile ed ebbe il suo regalo, un magnifica renna a dondolo, e rivelò a tutti i bambini del Paese del Sole l’esistenza di Babbo Natale e delle sue renne.


PARCO DI SANTA GEFFA, via delle Tufare, Trani (BT) tel. 0883 506807 cell. 348 6927867 / 349 6952335 www.xiaoyan.it

SANTA GEFFA equitazione è un’attività rivolta a piccoli e grandi che favorisce un approccio DIVERTENTE, SPORTIVO ed EDUCATIVO al mondo dei cavalli e della natura. Andare a cavallo aiuta a superare paure ed inibizioni, rafforzando la fiducia e l’autostima dei più piccoli.




Il regalo di Sputnik storia di Enrico Piscitelli illustrazioni di Massimiliano di Lauro



Il bosco incantato di Selva Reale a cura di Graziana Lamesta www.selvareale.it

Brrr... É quasi inverno e nel bosco incantato di Selva Reale fervono i preparativi per la magica festa di Natale. Anche noi elfi, con l’aiuto degli amici gnomi pasticcioni, prepariamo un gran banchetto nella casa della fata del bosco. Durante la nostra festa tutti si divertono: gli gnomi suonano i tamburi magici di Fata Corteccia e i violini stellati di Fata Foresta; i folletti si esibiscono in straordinarie acrobazie e gli animali invitano le fatine a danzare nel cerchio magico. Aspettate un attimo. Le mie lunghe orecchie vibrano: sento campanelline alate. É il richiamo delle fatine. Che sbadato, devo raccogliere foglie e pietre del regno elfico per la pozione di Natale. Ciao!


Porta la bacchetta nella casetta della fata

Lo gnomo occhialone, il saggio del bosco, vuole svelarti delle curiositĂ sui CERVI: mangia soprattutto graminacee, lamponi e ginestre

i maschi pesano circa

10/15 200 le femmine 150

al giorno

kg

kg

Lo sapevi che le corna dei cervi si chiamano PALCHI?

Nel PARCO NATURALE SELVA REALE puoi giocare con i cervi e vedere tutti gli animali del bosco. Per informazioni telefona allo 080 8971011 o scrivi a info@selvareale.it

kg

in francese cervo si dice

CERF


Come andò che PipÏ perse la sua bellissima coda testo di Carlo Collodi illustrazioni di Elena Del Vento www.eleola.ultra-book.com


Bi

isogna dunque sapere che, appena usciti fuori di quella foresta, dove stavano di casa Pipì e la sua famigliola, si trovava subito un gran lago abitato da

un vecchio coccodrillo, che contava oramai duemil’anni di vita. Arabà-Babbà (così chiamavasi il vecchio coccodrillo), divenuto cieco degli occhi a cagione dell’età decrepita, e non potendo più guadagnarsi un boccon di pane col sudore della sua fronte, era condannato a starsene dalla mattina alla sera rasente alla riva del lago, con la testa fuori dell’acqua e con la bocca sempre spalancata, aspettando che tutti quelli che passavano di là, uomini o bestie che fossero, mossi a compassione di lui, gli gettassero in bocca qualche cosa di masticabile, tanto da non morir di fame e da tirarsi avanti almeno per un altro migliaio d’anni. E tutti i passanti, uomini o bestie che fossero, bisogna dir la verità, non mancavano mai di fare un po’ di elemosina al povero vecchio. E anche Pipì lo soccorreva frequentemente: ma quella birba, spes-


so e volentieri, invece di dargli o una frutta o un pesciolino morto, si divertiva a mettergli in bocca ora una manciata di sassolini, ora un fastello di stecchi e di ortica, ora un chiodo o un arpione arrugginito, trovati per caso lungo la strada. Ma il vecchio coccodrillo non si arrabbiava per questi scherzi sguaiati. Tutt’altro. Risputava tranquillamente i sassolini, gli stecchi, le ortiche e i chiodi, e soltanto scoteva leggermente il capo, come per dire: “bada, monello! O prima o poi, una le paga tutte!...”. Un giorno Pipì, quasi impermalito di vedere che i suoi scherzi non facevano né caldo né freddo, domandò al coccodrillo, atteggiandosi a ingenuo e a innocentino: “dite, Arabà: dacché siete al mondo, ne avete trovati mai degl’impertinenti, che vi abbiano fatto qualche dispetto o qualche burla sgarbata?”. “Se ne ho trovati, scimmiottino mio! Nel mondo, per tua regola, c’è più impertinenti che mosche”. “Dite, Arabà: e quando i monelli vi fanno qualche dispetto, voi non vi risentite mai?”. “Caro mio! In tanti anni di vita ho imparato che la più gran virtù dei vecchi è quella di saper sopportare i giovani con pazienza e


rassegnazione”. “Dunque, dacché siete al mondo, non vi siete arrabbiato mai, mai, mai?”. Il coccodrillo, prima di rispondere, ci pensò un poco, e poi disse: “una volta sola. E sai chi fu che mi fece andare su tutte le furie? Fu uno scimmiottino, su per giù, della tua età...”. “E che cosa vi fece questo scimmiottino?” domandò Pipì, con una curiosità vivissima. “Questo monellaccio, non saprei dirti come, era venuto a sapere che io curavo moltissimo il solletico sulla punta del naso. Allora che cosa inventò per darmi noia? Salì sopra uno di questi alberi, che circondano il lago, e, calandosi di ramo in ramo, arrivò con la punta della sua coda a farmi il pizzicorino sul naso. Figurati io! Mi trovai attaccato da una tal convulsione di riso, che durai a ridere e a ballare nell’acqua per una settimana intera! Credevo quasi di morire!”. “Davvero?... Oh povero Arabà!...”, disse Pipì con falsa compassione. E dopo se ne andò di corsa: e a quante scimmie e scimmiottini incontrava per la strada, ripeteva a tutti ridendo queste parole:


“volete divertirvi? volete veder ballare il vecchio Arabà? Venite domattina sul lago e io vi farò assistere a questo bellissimo spettacolo”. La mattina dopo, come potete immaginarvelo, c’era sulla riva del lago una folla immensa. Tutti aspettavano che Arabà ballasse il trescone. Quand’ecco Pipì che salito sopra un albero sporgente sull’acqua, cominciò a calarsi giù di ramo in ramo, e tenendosi penzoloni per aria, si allungò e si distese tanto, da poter toccare con la punta della sua coda il naso del coccodrillo. Ma il coccodrillo, appena sentì la coda di Pipì, chiuse la bocca e zaff... con un semplice morso dato a tempo, gliela staccò di netto fin dal primo nodello. Lo scimmiottino cacciò un grido acutissimo di dolore: e buttandosi di sotto all’albero, si dette a scappare verso la foresta. Arrivato vicino a casa, vi lascio pensare come rimase, quando, portandosi una mano di dietro, si accorse che la sua coda non c’era più. La coda era rimasta in bocca al coccodrillo, che a quell’ora l’aveva bell’e digerita.


P

er giocare ai quattro cantoni bisogna essere in cinque. Si fa la conta per decidere chi sta in mezzo. I quattro giocatori rimanenti si dispongono ai vertici di un quadrato scelto come campo di gioco.

A

l via i bambini si muovono velocemente, scambiandosi le posizioni. Chi sta nel mezzo deve cercare di occupare un cantone lasciato vuoto dai compagni. Al bambino che perde il proprio posto toccherĂ stare nel mezzo. E cosĂŹ via. Buon divertimento!

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-COLORA CON YURIYuri ha cominciato a decorare l’albero di Natale, ma per completarlo ha bisogno del tuo aiuto. Scegli i colori che preferisci e disegna gli addobbi, le luci e tutto quello che serve per completare il disegno. Non dimenticarti di Sputnik, anche la sua navicella ha bisogno della tua fantasia. Avanti, coloriamo!


P

rova anche tu a disegnare YURI e SPUTNIK in una delle loro avventure spaziali e invia tutto qui: info@yurilarivista.net Il tuo disegno sarĂ pubblicato sul sito o sulla rivista come quelli di Antonio e Gaia

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