PetTrend Luglio/Agosto 2019

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Trend

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IN QUESTO NUMERO: MERCATO: TREND POSITIVO L’INDAGINE ANMVI 2019 L’ERA DEI CORVI VIAGGI E VACANZE COI PET

ANNO 8 • N° 6 • LUGLIO/AGOSTO 2019

Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790


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EDITORIALE

LA

SCOPERTA PERSONALE

DEL

E Antonio Manfredi Direttore editoriale PetTrend

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PETFOOD

ra, se ben ricordo, il 1980, dopo la separazione ero tornato single ed abitavo in una piccola mansarda di un antico palazzo nel centro città. Unica compagnia un giovane Bobtail femmina di nome Briciola che scandiva i tempi delle mie giornate trascinandomi con i suoi trenta chili giù dalle scale quando decideva che era il momento di uscire per fare una lunga passeggiata. Per portarlo in campagna a divertirci all’aria aperta avevo preso una Citroen 2 CV furgonata azzurra che mi permetteva di percorrere strade di campagna arrivando a zone tranquille ed isolate. Una situazione perfetta ed invidiabile se non fosse che Briciola soffriva di problemi intestinali e tenendo conto dei suoi trenta chili e delle dimensioni della mansarda la situazione era spesso non facile da gestire. Dopo un’attenta visita del veterinario mi fu consigliato di metterla a dieta: riso bollito con carne tritata. Visto che io ero abituato a non farmi da mangiare arrangiandomi con insaccati, formaggi, verdure e frutta che disponevo sul tavolo utilizzando il Corriere della Sera come tovaglia (avevo la brutta abitudine di leggere mentre mangiavo) mi sono trovato nella condizione di dover preparare il cibo per il mio cane. Situazione che vivevo con grande senso del dovere ma anche con grande fatica, soprattutto perché i problemi intestinali in realtà non si erano risolti con questa dieta ma solo leggermente migliorati. Ritornato dal veterinario sperando di trovare soluzioni migliori al mio problema, concordammo di provare un nuovo alimento, prodotto industriale, secco che in apparenza non sembrava essere una scelta azzeccata sia per l’odore che per la consistenza. Non avevo altre alternative che provarlo. Briciola dopo le prime resistenze lo accettò di buon grado e in pochi giorni la sua condizione migliorò nettamente. Potevo spegnere il gas e mettere via le pentole; avevo scoperto il petfood. Da quel giorno divenni un grande sostenitore dell’alimentazione industriale per il cane ed il gatto. A proposito di gatto, qualche anno più tardi il mio splendido felino di nome Mirò presentò i sintomi di un’infezione renale che riuscii a curare solo con una dieta prodotta da una azienda americana e da noi importata solo da poco. La produzione di diete specifiche per le diverse patologie qualificò il petfood rendendolo sempre di più il prodotto alimentare migliore per un’alimentazione equilibrata e corretta per il cane e il gatto ampliando sempre di più il mercato e d’altra parte migliorando la qualità della vita degli animali da compagnia. Anche i veterinari negli anni, di fronte ad approfondite ricerche e studi si sono convinti che il petfood è l’alimentazione migliore. Dalle ultime indagini risulta infatti che la quasi totalità dei veterinari per animali da compagnia consiglia ai propri clienti di alimentare i loro animali con il petfood che oggi si propone sul mercato con una gamma di prodotti talmente vasta da poter coprire ogni specifica esigenza. Mi raccontava pochi giorni fa un dirigente di una multinazionale del settore che il loro listino comprende più di 1600 referenze. Certo il mercato è molto cambiato rispetto al giorno in cui il mio veterinario mi ha consigliato (forse non ancora del tutto convinto) di provare un nuovo alimento secco che ricordava molto i popcorn. ●


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In questo numero

9 2 4 6 8

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EDITORIALE LA SCOPERTA PERSONALE DEL PETFOOD

ANNUNCI WONDERFOOD WONDERFOOD FESTEGGIA I SUOI 30 ANNI DI ATTIVITÀ

INNOVET CONDROGEN ENERGY. PER LA SALUTE DELLE ARTICOLAZIONI DEI NOSTRI ATLETI A QUATTRO ZAMPE

RAPPORTO ASSALCO ZOOMARK 2019 PROSEGUE IL TREND POSITIVO DEL MERCATO ITALIANO DEL PETFOOD

42

12 14

ZOODIACO PROLIFE, IL FUTURO DELLA NUTRIZIONE NON È MAI STATO COSÌ PRESENTE

PARS PARS - RITORNO ALLE ORIGINI DELL’ALIMENTAZIONE

16

ORIGINAL LEGNO ITALIA

18

PRURINA PRO PLAN VETERINARY DIETS

PASSIONE PER IL LEGNO E AMORE PER LA NATURA

IL GATTO: ESIGENZE NUTRIZIONALI E IDRATAZIONE

62

68

20

MARPET GREENFISH: DA SEMPRE LA FORMULA VINCENTE PER LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

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22 24 25 42 44 46 48 50 51 52 54

In questo numero

56 58

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SCHESIR SCHESIR, L’INNOVAZIONE CONTINUA, IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE NEL CANALE SPECIALIZZATO

60

AMBIVET CORSO DI TECNICO VETERINARIO, CON VALIDITÀ EUROPEA

62

CANI DI RAZZA

66

CANDIOLI

68

RAZZE FELINE

72

MONGE

74 78

UCCELLI

80

MORANDO

82

ACQUARIOLOGIA

PERICOLI DELLA BELLA STAGIONE: LA LEISHMANIOSI

86

IN VIAGGIO CON IL PET

PURINA PRO PLAN

89

STUDI INTERNAZIONALI

93

LAVORARE ASSIEME

OASY OASY GRAIN FREE FORMULA

INDAGINI E RICERCHE IL BENESSERE DEI PET È UNA PRIORITÀ PER I PROPRIETARI DI ANIMALI DA COMPAGNIA

ALIMENTAZIONE L’AFFERMARSI DEGLI SNACK: QUALI E PERCHÉ?

MARKETING GESTIONALE IL NEGOZIO “A TEMPO”: INTRATTENIMENTO, SORPRESA, ESPERIENZA

COMUNICARE IN RETE CREARE VALORE CON IL PROPRIO BLOG

VIAGGIARE INFORMATI LIBRI, SITI WEB E APP PER VIAGGIARE FACILE E PET FRIENDLY

VITAKRAFT DA VITAKRAFT TRE NUOVI SNACK PER GATTI

Lettera aperta VETERINARIA

PURINA PRO PLAN OPTIDIGEST

HILL’S BENVENUTO, WE VET

RINALDO FRANCO SPA QUANDO LA CUCCIA FA ARREDAMENTO

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IL CHIHUAHUA, TANTO PICCOLO QUANTO VIVACE KELLY BRUSH. LA SOLUZIONE SEMPLICE ED EFFICACE PER L’IGIENE ORALE QUOTIDIANA OCICAT, SELVAGGIO SOLO NELL’ASPETTO PATÉ MONGE MONOPROTEIN L’ERA DEI CORVIDI

FARMINA FARMINA, LE NOVITÀ PROPOSTE DA UN TEAM AL SERVIZIO DEI PROPRI PARTNER E DEL CONSUMATORE FINALE L’EVOLUZIONE CONTINUA DI MORANDO UN’ALGA, MA ORNAMENTALE! SPOSTAMENTI IN SICUREZZA PIPPO O ZOROASTRO? CON CHE CRITERIO SCEGLIAMO IL NOME DEI NOSTRI ANIMALI DA COMPAGNIA? ANIMALI ALLA CONQUISTA DEL COSMO

Annunci Lunigiana Toscana Dinamica e importante realtà, in relazione al progetto di sviluppo della propria rete Retail nel settore degli alimenti e accessori per animali, ricerca: RESPONSABILE DI PUNTO VENDITA Il/la candidato/a in accordo con le politiche aziendali avrà le seguenti responsabilità: • ottimizzare i risultati e le performance economiche del Punto Vendita • organizzare e pianificare orari e compiti del team di vendita • supportare il team di vendita al fine di assicurare uno standard elevato di servizio al cliente • gestire, formare e motivare il team di vendita • garantire nel rispetto degli standard aziendali l’immagine del Punto Vendita e l’implementazione delle azioni commerciali e promozionali • assicurare il rispetto delle direttive aziendali a garanzia della sicurezza delle persone e della salvaguardia del patrimonio aziendale • gestire il processo degli ordini e della tenuta degli stock Requisiti: • motivazione e dinamismo • amare gli animali • ottime capacità di gestione commerciale • forte orientamento verso la crescita professionale propria e dei collaboratori. • esperienza nella pianificazione dei turni di un team di part-time flessibili, oltreché dell’organizzazione delle loro attività. La risorsa ideale e ricercata è in possesso di consolidata esperienza nel ruolo e di provenienza dal settore di riferimento. Costituisce titolo indispensabile l’aver maturato un’esperienza analoga di almeno 2 anni all’interno di contesti della Grande Distribuzione Specializzata nel petfood. RESPONSABILE TOELETTATURA ALL’INTERNO DI UN PETSHOP Lunigiana Toscana Dinamica e importante realtà, in relazione al progetto di sviluppo della propria rete Retail nel settore degli alimenti e accessori per animali, ricerca per un proprio punto vendita TOELETTATORE/TOELETTATRICE Il/la candidato/a in accordo con le politiche aziendali avrà le seguenti responsabilità: Il/la candidato/a sarà responsabile della toelettatura, dovrà essere in grado di compiere tutte le operazioni, anche quelle più complesse. Inoltre sarà riferimento primario per la clientela per supporti e pareri sul benessere animale. L’offerta è indirizzata a persone interessate all’opportunità ed in possesso di competenze specifiche nel settore, comprovabili con: • attestato di partecipazione ai corsi di toelettatura seguiti (base, specializzati...) • eventuale certificato di partecipazione al corso di benessere animale (con indicazione della data di partecipazione) È necessario inoltre aver maturato un’esperienza lavorativa pregressa di almeno 2/3 anno nel settore della toelettatura animali. Completano il profilo alcune importanti caratteristiche: • passione, amore e rispetto per gli animali • flessibilità e disponibilità oraria • affidabilità, precisione e pazienza Requisiti: • precedente esperienza nel ruolo • motivazione e dinamismo • passione, amore e rispetto per gli animali • flessibilità e disponibilità oraria • ottime capacità di gestione commerciale • forte orientamento verso la crescita professionale propria e dei collaboratori. La ricerca è rivolta a candidati di entrambi i sessi (D.Lgs. 198/2006) Per info e candidature: tarasvillafranca@gmail.com


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Servizio Clienti Numero Verde: 800-555040 wonderfood.com

PUBBLIREDAZIONALE

WONDERFOOD FESTEGGIA I SUOI 30 ANNI DI ATTIVITÀ L’azienda fondata da Yvonne Valli è costellata di primati e successi e, a distanza di 30 anni, si posiziona ancora tra i leader di riferimento del mercato. Wonderfood continua ad ampliare la propria offerta e oggi con il suo brand Oasy offre un portafoglio prodotti sempre più completo: alimenti naturali per cani e gatti, con tanta carne come ingrediente principale e un ottimo rapporto qualità/prezzo

E

ra il luglio del 1989 quando veniva creata Wonderfood: una realtà unica, fortemente voluta dalla sua fondatrice - Yvonne Valli - che ha saputo unire la passione per gli animali domestici ad una grande intuizione imprenditoriale. Una sfida che si è rivelata estremamente impegnativa, ma anche entusiasmante e che ha contribuito a diffondere una nuova sensibilità verso la nutrizione di altissima qualità e la cura dei pet. Uno dei fattori chiave di questo lungo e duraturo successo è senza dubbio la professionalità in termini di servizio al trade e nei confronti del consumatore attraverso attività di informazione digitale, campagne pubblicitarie e attività sul punto vendita. Sin dagli esordi, Wonderfood ha sempre evitato di affidarsi a terzi per la distribuzione, la commercializzazione e la promozione dei suoi prodotti. Con grande lungimiranza, fu creata una strutturata rete di agenti di vendita, estremamente preparati da un punto di vista tecnico e commerciale, con l’obiettivo di avere una copertura capillare dell’intero territorio nazionale. E oggi, assieme all’ampia flotta di proprietà, vengono serviti oltre 3000 pet shop in Italia, in modo preciso e puntuale. Anche l’azienda stessa è caratterizzata da una tecnologia avanzata, dall’informatizzazione dell’ambiente di lavoro, sino al magazzino completamente automatizzato e tecno-

Yvonne Valli, presidente Wonderfood con il figlio Stefano, CEO di Wonderfood a Zoomark International 2019.

logicamente all’avanguardia. Cresciuta costantemente nel tempo, l’azienda ha saputo conservare l’agilità, la compattezza e il carattere familiare che l’ha contraddistinta agli esordi. E in un mercato così articolato, essere un’azienda dinamica, sensibile ai mutamenti, che investe e si rinnova è certamente determinante. Nel corso di questi 30 anni, Wonderfood ha subìto un cambiamento anche nel proprio portafoglio prodotti, raggiungendo un altissimo livello di organizzazione e servizio che da sempre la contraddistinguono. Ha potenziato l’ampiezza e la profondità di gamma dei suoi prodotti, ulteriormente migliorato i suoi servizi, confermandosi uno dei partner per eccellenza del canale specializzato. La qualità dell’offerta ha permesso di mettere a disposizione degli amici a quattro zampe tutta l’esperienza maturata in tre decenni e oggi Wonderfood è sinonimo di 6

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qualità a 360°: qualità dei prodotti che distribuisce e del team che la rappresenta e cerca di contribuire ogni giorno ad aumentare la professionalità e il valore del mercato del pet food. Nel frattempo, Wonderfood guarda al futuro: già da qualche anno, infatti, ha intrapreso un processo di internazionalizzazione, con il costante desiderio di migliorare, crescere e fare tesoro del know-how acquisito in ben 30 anni di attività per raggiungere nuovi traguardi ed affrontare nuove sfide in Italia e all’estero.

OASY - WORLD OF LOVE La storia di Wonderfood è segnata da momenti particolari, come il lancio del proprio brand OASY nel 2012. Grazie all’attenzione al benessere di cani e gatti con OASY viene garantita la massima qualità, senza trascurare il costo finale che deve essere congruo al prodotto offerto. Oasy presenta un portafoglio prodotti completo ed interessante: alimenti preparati con ingredienti naturali per cani e gatti, sia secchi che umidi con tanta carne come ingrediente principale e con un rapporto qualità/prezzo imbattibile. Inoltre, l’intera gamma è progettata, sviluppata e controllata direttamente da Wonderfood e lo sviluppo segue il rigoroso criterio di “qualità al primo posto”: la vera sfida che Oasy si pone è quella di unire un’elevata qualità al miglior prezzo. Oasy si sta consolidando come brand attento alle reali esigenze del pet, non solo sviluppando prodotti cruelty-free, ma anche adottando standard di produzione sempre più elevati. E dopo un lungo lavoro di ricerca e sviluppo durato quasi 3 anni, è appena stata lanciata Oasy Grain Free Formula, la nuovissima linea preparata senza cereali con un altissimo contenuto di carne, con l’integrazione di frutta e verdura per una nuova esperienza nutrizionale. I cani e gatti potranno migliorare ulteriormente il loro benessere ed il trade aspettava questa grande novità!

ALCUNE TAPPE DELLA STORIA WONDERFOOD

Linea Gatto

1989 WONDERFOOD VIENE FONDATA DA YVONNE VALLI 2012 VIENE CREATO IL BRAND OASY WORLD OF LOVE 2019 LANCIO DELLA GAMMA GRAIN FREE FORMULA PER CANI E GATTI ●

Linea Cane

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PUBBLIREDAZIONALE

CONDROGEN® ENERGY. PER LA SALUTE DELLE ARTICOLAZIONI DEI NOSTRI ATLETI A QUATTRO ZAMPE La nuova formula esclusiva di Condrogen® Energy è una preziosa opportunità per proteggere e rinforzare le articolazioni dei cani che svolgono intensa attività sportiva, e migliorarne capacità energetica e performance atletica A cura di CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) Innovet Italia Srl, Saccolongo (PD) - cedis@innovet.it Cani sportivi? La carta vincente è la salute delle articolazioni. Un cane che pratica regolarmente attività sportiva, specie a livello agonistico, è certamente un animale sano e dalla corretta struttura morfologica. Ma è soprattutto dalla salute delle sue articolazioni che dipende il livello della prestazione atletica, così come la capacità di resistere ad allenamenti intensi e sopportare la moltitudine di scatti, cambi di direzione, atterraggi e virate, tipiche delle gare di agility, disc dog o canicross, magari giocate su terreni tutt’altro che favorevoli (fango, fondi sintetici o suoli duri). Oltre a valutare la “forma” fisica generale, uno dei “bisogni primari” di salute dei cani sportivi è dunque sostenere le articolazioni, mantenendo il più a lungo possibile la loro integrità fisica e funzionale, e favorendone il rapido recupero tra una prestazione e l’altra e durante i periodi di allenamento. Il rischio è che, se non opportunamente protetti dalle tante e prolungate sollecitazioni meccaniche, questi importanti organi di movimento esauriscano le loro riserve energetiche e muscolari, perdendo la capacità di mantenersi saldi e stabili ed andando incontro ad affaticamenti e drastiche riduzioni della performance atletica. L’eccessivo stress da sforzo fisico e l’iperdinamismo possono anche ripercuotersi negativamente sull’integrità stessa di quei tessuti (cartilagini, ossa, membrana sinoviale, muscoli, tendini e legamenti) che, giocando “in squadra”, garantiscono la piena e armoniosa mobilità del cane, nonché la sua idoneità ad intraprendere un percorso agonistico. Ecco dunque aperta la strada ad un consumo precoce delle articolazioni, inevitabilmente destinato ad evolvere in una conclamata e dolorosa osteoartrite (artrosi), che ipoteca il futuro di atleta del cane, ma soprattutto lo espone ad una vita intera di dolore e disabilità.

Nuovo Condrogen® Energy: più protezione ed energia per atleti sempre in movimento La nuova formula di Condrogen® Energy rappresenta una novità vera e propria nel settore della medicina sportiva del cane. Nato da un più che ventennale impegno di ricerca e 8

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collaborazione con i migliori centri italiani di Ortopedia Veterinaria, il nuovo “Energy” è infatti in grado di svolgere una doppia azione: 1) nutre e rinforza la cartilagine, messa a dura prova dall’usura sportiva, grazie al contenuto in condroitin solfato e glucosamina vegetale; 2) aumenta la stabilità delle articolazioni sotto sforzo, migliorando la riserva energetica e la performance dei sistemi di contenimento (muscoli). La nuova formula di Condrogen® Energy contiene infatti Oxiforce®, un esclusivo complesso di nucleotidi e SOD (superossido dismutasi), frutto delle più avanzate ricerche scientifiche nel settore dell’ortopedia preventiva e della medicina sportiva applicate al cane. I nucleotidi sono composti ad effetto ergogenico: migliorano cioè la potenza e la resistenza muscolare e, così facendo, sostengono il maggior impegno dell’apparato muscolare e la necessità di maggior stabilità delle articolazioni attivamente impegnate nello sport. La SOD è la principale difesa antiossidante dei tessuti. La sua supplementazione è fondamentale per sopperire alle aumentate richieste antiossidanti dei tessuti articolari in corso di attività sportiva. A tutto vantaggio della performance fisica ed energetica delle articolazioni che devono sopportare il “peso” di competizioni ravvicinate ed allenamenti continui. Oxiforce® ha già ottenuto importanti risultati, migliorando la capacità antiossidante nei cani impegnati nell’agonismo (sleddog), e riducendo nel contempo i livelli circolanti di acido lattico, noto indicatore di affaticamento muscolare. Grazie a queste esclusive azioni sinergiche, il nuovo Condrogen® Energy si prende cura in maniera specifica dei bisogni articolari di cani giovani adulti esposti ad intensa usura articolare per attivo impegno nello sport. Condrogen® Energy è particolarmente indicato anche per proteggere i cuccioli predisposti (es. razze grandi/giganti) dal rischio di osteoartrite e garantire loro un corretto ed armonico sviluppo articolare. Il nuovo Condrogen® Energy è disponibile in tre confezioni da 30, 60 e 90 compresse masticabili e ad elevata appetibilità, per cani di ogni taglia. ●


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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2019

ALIMENTAZIONE E CURA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA

PROSEGUE IL TREND POSITIVO DEL MERCATO ITALIANO DEL PETFOOD Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

È

uscita la XII edizione del Rapporto Assalco Zoomark, realizzato con il contributo di IRI e ANMVI. Un articolato studio, tra le altre cose, sulla popolazione dei Pet in Italia, il valore del mercato e la struttura della distribuzione. Gli animali d’affezione in Italia sono oltre 60 milioni e 200 mila. Di quest’ampia popolazione fanno parte 7 milioni di cani e 7,3 milioni di gatti. Sono i primi dati contenuti nell’ultima edizione del Rapporto realizzato da Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia per Zoomark International e con il contributo di ANMVI, Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani e della società di ricerche di mercato IRI Information Resources.

Buono sia il volume che il fatturato Il mercato degli alimenti cane e gatto ha sviluppato nel 2018 un giro d’affari di 2.082 milioni di euro per un totale di 565.136 tonnellate vendute, registrando un incremento del fatturato del +1,5% rispetto all’anno precedente. Il pet food si conferma quindi un mercato in crescita a valore, con un tasso di sviluppo superiore a quello del Largo Consumo Confezionato (Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio-Piccolo, Specialisti Casa e Persona e Discount) che

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RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2019

Tabella 1 - Il mercato dei prodotti per l’alimentazione dei cani e gatti in Italia VOLUME

VALORE 1,5

2,3

-1,2

2,9

3,8

572

2016

1.975 1.920

551 2015

2.082

2.051

565 559

1,5

2017

2018

■ Vend Volume (milioni kg)

2015

2016

2017

2018

■ Vend Valore (MIO Euro)

Rapporto Assalco - Zoomark 2019 Fonte: IRI - 52 settimane al 30 Dicembre 2018

è stato pari al +0,1% nel 2018. A volume, il mercato del pet food non raggiunge il risultato del 2017 ma è comunque superiore ai due anni precedenti: 2016 e 2015 (Tabella 1).

La composizione del carrello Il 2018 mostra un moderato incremento dei prezzi del mercato, legato soprattutto alla composizione del carrello da parte dello shopper che si orienta sempre più verso prodotti premium, di alta qualità, formati più piccoli con un maggiore rapporto €/kg, alimenti dietetici nel canale specializzato e prodotti che cavalcano i trend emergenti come il bio, naturali, con un’unica fonte proteica, formulati con

materie prime selezionate, light, ecc. In ogni caso, nel periodo 2015-2018, il mercato si è sviluppato con un tasso di crescita annuo composto CAGR (Compounded Annual Growth Rate) pari al +2,7% a valore (+1,2% a valore il tasso del Largo Consumo Confezionato) e +0,9% a volume.

I canali distributivi Il fatturato del mercato dei prodotti per l’alimentazione di cani e gatti è sviluppato da tre piattaforme distributive - Grocery, Petshop Tradizionali e Catene - che mostrano dinamiche differenti (Tabella 2). Il Grocery canalizza il 55,3% del fatturato complessivo del mercato pet

Tabella 2 - Quote dei canali distributivi del mercato italiano del pet food Petshop Tradizionale Totale Italia

Petshop Catene

Supermercati

Ipermercati

LSP

Dettaglio Tradizionale (incl. Microm. <100 mq)

Discount

8,0% 19,6%

17,4%

3,3% 5,3% 30,9%

3,9%

8,9%

8,7%

6,2%

9,9% 29,9%

13,8%

34,1%

VOLUME Volumi Totali (Tons): 565.136 Rapporto Assalco - Zoomark 2019

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VALORE Valore Totale (Mio €): 2.082

food (ossia 1.151 milioni di Euro) e il 73,7% dei volumi (416.429 tonnellate). Nel 2018 si riscontra un rallentamento del canale con un incremento del fatturato del +0,4% e una riduzione dei volumi di -2,2%. Per Grocery si intendono i dati provenienti dalla somma dei canali: Ipermercati, Supermercati, LSP (Libero Servizio Piccolo), Tradizionali (inclusi i Micromarket, punti di vendita inferiori ai 100 mq) e Discount. I supermercati (9.002 punti vendita, secondo l’aggiornamento universi IRI al 30/6/2018) che sviluppano il 29,9% del fatturato e il 34,1% dei volumi hanno sviluppato una crescita in valore di +0,8% a fronte di una flessione dei volumi di -1,8%. I “superstore” nel 2018 frenano la crescita (superfici a libero servizio con superficie di vendita di almeno 2.500 mq e presenza di prodotti di LCC). Essi hanno generato il 7,9% del fatturato, con un fatturato sostanzialmente in linea con lo scorso anno e una riduzione dei volumi del -3,4%. Gli ipermercati (superfici a libero servizio con superficie di vendita di almeno 2.500 mq e presenza di prodotti di LCC (largo consumo confezionato) e assortimento continuativo di elettrodomestici bianchi e capi spalla), hanno realizzato il 9,9% dei volumi e l’8,7% del fatturato e si confermano in campo negativo (-5,9% a volume e 1,7% a valore); restano in campo negativo anche le piccole superfici a libero servizio (100-399 mq) che sviluppano il 5,3% del fatturato e il 6,2% dei volumi. Il canale discount (19,6% dei volumi e 8,0% del fatturato), a fronte di una flessione dei volumi pari al -0,4%, ha sviluppato una crescita di fatturato del +1,3%. Le insegne pet della GDO (come Conad, Coop e Finiper) hanno dato vita a un nuovo format distributivo: i petstore. Si tratta di punti vendita specializzati che puntano sull’assortimento ampio con la presenza di prodotti premium, funzionali, dietetici e sul servizio (personale qualificato, servizi di toelettatura e, a volte, veterinari) per contrastare la crescente competizione delle Catene Petshop. I petstore al momento sono esclusi dalla rilevazione, saranno disponibili nel prossimo aggiornamento del rapporto. Le Catene di Petshop (che pesano per l’8,9% dei volumi e 13,8% dei valori, per un totale di 50,6 tonnellate e 287,7


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Tabella 3 - Peso in volume delle aree geografiche e variazione % sul 2017 - su somma canali (Grocery+Petshop Tradizionali)

-1,9

Totale Italia

Sud 19,3% -2,4

Nord Ovest 32,0% Centro + Sardegna 28,7%

Nord Ovest

-3,3 Nord Est 19,9%

Nord Est

-1,0

Centro + Sardegna

-1,1

Sud

Rapporto Assalco - Zoomark 2019 Fonte: IRI - 52 settimane al 30 Dicembre 2018

Tabella 4 - Peso in volume delle aree geografiche e variazione % sul 2017 - Petshop

Totale Italia

Nord Ovest

Nord Est

Centro + Sardegna

Sud

milioni di euro) hanno continuato a crescere con dinamiche del +10,1% a valore e +7,3% a volume rispetto all’anno precedente. Le Catene Petshop sono da intendersi come insieme di punti vendita specializzati nella vendita di alimenti ed articoli per animali (circa 690), dotati di una struttura organizzata di almeno 7 punti vendita di proprietà: L’isola dei Tesori, Zoodom, Fortesan, Maxi Zoo, Croce Azzurra, Italpet, Zoo Megastore, Agrizoo2, Country Shop, Mister Animal, La casa degli Animali, Arcaplanet e Fauna Food. Si segnala che le ultime due insegne sono escluse dalla rilevazione IRI che rappresenta pertanto 447 punti vendita (ultimo dato disponibile maggio 2018). I petshop tradizionali (circa 4.960 punti vendita, ultimo dato disponibile maggio 2018) rappresentano il principale canale del trade non grocery in cui sono distribuiti i prodotti per animali da compagnia in Italia. Coprono solo il 17,4% dei volumi (che corrispondono a 98.143 tonnellate circa), ma generano il 30,9% dei valori (642,7 milioni di euro di fatturato). Nel 2018 il canale mostra un fatturato in linea con lo scorso anno e una flessione dei volumi di -1%. Nonostante la forte concorrenza da parte delle catene che continuano a crescere con ritmi sostenuti, l’avvento di nuovi format distributivi (petshop GDO) e l’e-commerce, l’innovazione, il servizio e la focalizzazione sul core business consentono ai petshop di difendere la propria identità e il giro d’affari sviluppato dal canale.

Rapporto Assalco - Zoomark 2019 - Fonte IRI - 52 settimane al 30 dicembre 2018

Oltre la metà delle vendite nel Nord Italia Tabella 5 - Peso in volume delle aree geografiche e variazione % sul 2017 - GDO

Totale Italia

Nord Ovest

Nord Est

Centro + Sardegna

Sud

Rapporto Assalco - Zoomark 2019 - Fonte IRI - 52 settimane al 30 dicembre 2018

Per quanto riguarda la ripartizione geografica delle vendite del Grocery e dei Petshop Tradizionali (Tabella 3), il Nord Italia sviluppa oltre la metà delle vendite (52%): in particolare il Nord Ovest sviluppa quasi un terzo dei volumi totali (32%), mentre il Nord Est sviluppa il 19,9% dei volumi. Il Centro + Sardegna, con il 28,7% delle vendite, risulta essere la seconda area in termini di incidenza sui volumi mentre il Sud resta tuttora l’area che copre i minori volumi (19,3% del totale). Confrontando Petshop Tradizionali e GDO (Tabelle 4 e 5), osserviamo che la ripartizione delle vendite per aree evidenzia a volume una maggiore localizzazione delle vendite al Nord per la GDO ed al Centro Sud per il Petshop. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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PUBBLIREDAZIONALE

Zoodiaco - Via della Cooperazione, 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com

PROLIFE, IL FUTURO DELLA NUTRIZIONE NON È MAI STATO COSÌ PRESENTE Prolife si rinnova integralmente e si arricchisce di preziosi contenuti tecnici e scientifici, frutto delle più avanzate ricerche condotte nell’ambito della nutrizione dei pet

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nutrizionisti Prolife hanno condotto studi e ricerche finalizzate a individuare il miglior programma nutrizionale per ciascun animale, un “abito nutrizionale” su misura che ne rispetti la natura e che proprio dalla natura tragga il suo principale spunto.

La Nutrigenomica, l’innovazione La Nutrigenomica, una scienza nuova per quanto fondata sulla Natura primordiale di ogni organismo, è la risposta a tale necessità. Per la Nutrigenomica, infatti, non esiste il miglior alimento in assoluto quanto il migliore alimento per le specifiche esigenze del singolo individuo. Come funziona. Una volta assimilate e poi metabolizzate, le molecole contenute nei vari cibi vengono utilizzate dall’organismo e sono in grado di interagire anche con il DNA andando a modificare il livello di attivazione dei geni; ne andranno, cioè, a influenzare l’accensione o il silenziamento, poiché direttamente correlati con fondamentali funzioni vitali. Influiranno quindi sul benessere dell’organismo. Per primi nel panorama mondiale, i nutrizionisti Prolife hanno declinato gli innovativi studi di Nutrigenomica nell’ambito della nutrizione del cane e del gatto, cercando di ottimizzare l’impatto dei vari nutrienti sulla risposta dei geni preposti alle varie funzioni vitali, per migliorarne l’efficienza o riattivarne le capacità funzionali. AlltechR Nutrigenomic System è un complesso di diversi elementi sinergici, organici e naturali: molecole attive utili a favorire l’accensione o il silenziamento dei geni preposti alle principali funzioni vitali in base alla fase biologica del cane e del gatto. È il frutto delle ricerche condotte da un’equipe congiunta di ricercatori AlltechR (azienda americana leader nella produzione di integratori naturali), e nutrizionisti Prolife. Ciascun alimento contiene uno speciale blend di nutrienti naturali in grado di agire sui geni preposti a funzioni fisiologiche fondamentali per la fase biologica in cui si trova l’animale, dalla crescita all’età adulta fino alla senilità. 12

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Le fonti proteiche, carne fresca disossata e pesce fresco diliscato Tutti gli alimenti della nuova linea Prolife sono ricchi in carne fresca disossata e pesce fresco diliscato, per aumentarne la qualità e ridurre la percentuale di ceneri apportate dalla componente ossea. Si tratta di materie prime in origine destinate al consumo umano, pertanto di elevata qualità, scelte per aumentare l’appetibilità degli alimenti in modo naturale. Non sono stati inoltre aggiunti additivi coloranti e conservanti, tutto secondo Natura.

Cosa non abbiamo messo Abbiamo inoltre deciso di escludere qualsiasi materia prima che apporti glutine, per rispettare la natura del cane e del gatto e limitare così possibili sensibilità verso questi componenti. Non sono inoltre stati inclusi mais, frumento e prodotti caseari, per prevenire qualsiasi possibile reazione avversa.

Origine, tracciabilità e trasparenza E proprio dalla Natura Prolife attinge le materie prime di cui abbiamo, orgogliosamente, deciso di comunicare l’Origine, in un atto di assoluta e totale trasparenza; lo abbiamo fatto in un sistema di informazioni tracciabili e rintracciabili. Il 90% circa delle materie prime impiegate è di Origine Italiana; ove possibile, infatti, e a parità di condizioni qualitative, abbiamo deciso di privilegiare fornitori provenienti


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dal nostro paese, che gode di favorevoli condizioni climatiche e ambientali, di una radicata cultura della qualità e del buon cibo oltre che di saperi antichi e di tradizioni tramandate, una terra fertile unica per l’incommensurabile bellezza paesaggistica ma anche per le numerose eccellenze produttive di cui è costellata. Collegandosi al sito www.prolife-pet/origine o tramite il QR code presente su ciascuna confezione da oggi è possibile conoscere l’origine di tutti gli ingredienti presenti in ogni prodotto.

Le linee, la risposta nutrizionale a ogni esigenza Per le esigenze del cane viene proposta una gamma completa articolata in sette linee: SMART, una gamma dedicata al cane nelle varie fasi di vita, dallo svezzamento al mantenimento, e in base alla taglia. Dal mini al cane gigante, alimenti ricchi di gusto. DUAL FRESH, una grande innovazione nel pet food, alimenti ricchi in due carni fresche non famigliari: oca e manzo, salmone e merluzzo, agnello e bufalo, maiale e tacchino. Un binomio di gusto e benessere per il cane adulto, tutti studiati in base alla taglia dell’animale. STERILISED: il cane sterilizzato presenta esigenze nutrizionali specifiche a partire da un apporto calorico controllato, per evitare il sovrappeso spesso connesso a tale cambiamento ormonale. Prolife propone due soluzioni specifiche, ricche in maiale fresco, per cani mini e per soggetti di taglia media e grande. LIFESTYLE, è una mini-gamma dedicata ai cani con esigenze legate alla condizione di vita: per il cane in sovrappeso e quello anziano, sempre in base alla taglia dell’animale. SENSITIVE: il cane sensibile necessita di un programma alimentare a misura delle sue esigenze, Prolife gli dedica una linea di alimenti con una sola fonte proteica di origine animale, carni disossate di qualità: agnello, coniglio e maiale. GRAIN FREE: con sempre maggior frequenza il cane manifesta sensibilità nei confronti di cereali e glutine. In natura, infatti, il cane e il gatto raramente si nutrono di tali componenti. Per rispettare la loro natura Prolife propone alimenti privi di cereali e glutine e una sola fonte proteica di origine animale. Tutti formulati in base alla fase biologica e alla taglia del cane.

EXTREME, due soluzioni nutrizionali pensate per rispettare la natura primordiale del cane, un’elevata percentuale di proteine di origine animale mixate a cereali antichi. Cinghiale, quaglia e fagiano, ma anche storione, trota e salmone, con legumi, amaranto e quinoa. Un mix perfetto per riscoprire le origini del benessere. Per il gatto, invece, vengono proposte quattro linee: LIFESTYLE: soluzioni nutrizionali tutte ricche in pollo fresco o pesce fresco, per rispondere con gusto alle esigenze del gattino e del gatto adulto. DUAL FRESH, una gamma di alimenti ricchi in doppia carne fresca, per coniugare gusto e benessere: salmone e merluzzo, agnello e trota, manzo e pollo. STERILISED: il gatto sterilizzato necessità di un’alimentazione specifica che assecondi il rinnovato fabbisogno e la frequente abitudine alla sedentarietà. Prolife risponde con una linea di alimenti specifici in grado di soddisfare le necessita di tutti i gatti sterilizzati: sensibili, in sovrappeso e anziani. Ricchi in deliziose carni fresche disossate e pesce fresco diliscato. EXIGENT: Prolife ha pensato anche ai soggetti più esigenti, con due alimenti ricchi in pregiate carni fresche di cinghiale, quaglia e fagiano, o salmone, trota e storione, secondo la vera natura dei felini. ●

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info@dietapars.it www.dietapars.it

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PARS - RITORNO ALLE ORIGINI DELL’ALIMENTAZIONE Sono arrivati altri sette nuovi gusti: I Monopaté. Formulati con un’unica fonte proteica di origine animale, SENZA CEREALI, CONSERVANTI e COLORANTI

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a preparazione del cibo è un elemento fondante del concetto stesso di famiglia, modernamente allungata agli animali da compagnia. Oggi, l’antica condivisione degli alimenti di carattere primario (carni, pesci, cereali, verdure, frutti) può essere ritrovata in modo, semplice e sicuro con la DIETA PARS, studiata da esperti nutrizionisti per permettere ad ogni proprietario di : mammiferi onnivori o carnivori, uccelli, rettili carnivori, di usufruire di un metodo alimentare immediato e naturale, modulabile con le necessità del singolo animale. PARS, più che una dieta ma in realtà un vero modello nutrizionale risponde alle esigenze della modernità alimentare: sicurezza, naturalità, leggerezza, velocità, adattabilità, conservando integre le fondamentali caratteristiche degli elementi nutritivi. Se cucinare per i propri cari rappresenta pur sempre un atto d’amore, con PARS sarà più facile trasferirlo sui propri animali da compagnia.

I MONOPROTEICI I Naturali da g 70 nei tre gusti Pollo, Tonno e Sgombro, gustosi sfilaccetti nel loro brodo di cottura. 3 gusti pollo, tacchino e suino da 200g. Dadini di carne ottenuti a partire dal petto o coscia di pollo, medaglioni o fesa di tacchino, spalla suina. Una morbida e delicata gelatina avvolge i dadini rendendo la consistenza piacevole al palato.

LE CARNI E IL PESCE Proposte nei cinque gusti classici (Le Carni Bianche, Le Carni Rosse, Le Carni Suine, La Selvaggina e I Pesci Oceanici). Sono presentati nei formati da 85 - 200 - 400 g, per

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un più facile dosaggio. Gli ingredienti vengono proposti “integrali” per apportare tutti i nutrienti essenziali e naturali quali: proteine (nel muscolo); vitamine e minerali (negli organi); calcio e fosforo (nelle ossa e nelle cartilagini). La cottura a vapore preserva i principali nutrienti naturali e le più importanti caratteristiche nutrizionali.

I SOFFIATI INTEGRALI Il Riso Integrale, fonte di fibre e carboidrati altamente digeribili, è proposto al naturale, allo stato secco. Il riso è l’unico cereale rimasto simile alla sua forma ancestrale e, per sua natura, è privo di glutine. Il Riso Integrale è proposto anche con verdure, frutti e erbe officinali. L’Orzo Integrale cereale a basso indice glicemico.

I PRODOTTI SECCHI MULTIPROTEICI Si possono definire complete, o nobili, quelle proteine che contengono tutti gli amminoacidi essenziali in quantità e rapporti equilibrati; in generale le proteine animali sono tra quelle. È proprio per questo che nei prodotti PARS IL MULTIPROTEICO, proponiamo tre prodotti secchi complementari per tutti gli animali da compagnia con ben 5 fonti proteiche diversificate: POLLO, MANZO, AGNELLO, SUINO, PESCE. PARS “IL MULTIPROTEICO” è formulato senza cereali. Con DIETA PARS potrai preparare in modo facile la più idonea e naturale alimentazione per i tuoi animali da compagnia, unendo tra di loro i vari componenti proprio come le tessere di un mosaico che, unite tra di loro, diventano un disegno finito e perfetto. ●


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Original Legno Italia Z.i. Fegotto - 91013 Calatafimi Segesta (TP) Tel. 0924 514511 info@original-legno.it www.original-legno.it

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ORIGINAL LEGNO ITALIA Passione per il legno e amore per la natura

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riginal Legno Italia nasce dalla passione per la lavorazione del legno e dall’amore per la natura, con particolare attenzione per gli animali domestici. È un’azienda dinamica che gode, sin dalla sua nascita, di grande rispetto e fiducia da parte dei propri clienti che ne apprezzano sia la professionalità che la qualità dei propri prodotti. La lavorazione consiste nella trasformazione del legno ad alto livello qualitativo, fino ad ottenere il prodotto finito, che viene collaudato e imballato, pronto per la spedizione in tutta Italia e all’estero. Tutta la produzione viene realizzata interamente nei nostri stabilimenti in Italia.

CUCCIA MODELLO ITALY Original Legno, in base alle richieste del mercato, ha pro16

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gettato e presentato il nuovo modello di Cuccia in legno. La novità consiste, rispetto al classico modello Alpi consolidato da anni, il tetto semipiano. Questo è dotato di un pratico gancio per facilitarne l’apertura. Colori Tetto: Rosso Tegola o Verde Prato. L’ingresso, dotato di bordatura in alluminio antimorso, è stato posizionato per soddisfare l’esigenze dei nostri amici a 4 zampe. Oltretutto è stata realizzata con un robusto legno massello spessore 15 mm di prima qualità, adatto per l’esterno. Poggiano su piedoni in materiale plastico che proteggono dall’umidità tutta la struttura. Le cucce sono altamente resistenti, adatte per l’esterno ed alle basse temperature e soddisfano tutte le taglie dei cani.


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RECINTO DIVISORIO IN LEGNO Il recinto modulare è realizzato in legno, finitura acero perfetto per animali domestici come cani, gatti, conigli ecc. È adatto per uso interno ed esterno. È completo di cancelletto con chiusura per facilitare l’entrata e l’uscita. È completo di piedi in gomma ed è facile da montare e smontare. Il recinto è uno strumento utile per chi ha bisogno di delimitare il raggio d’azione del proprio cane, in

presenza di ospiti, perché deve allontanarsi da casa per un po’ e non vuole correre il rischio di lasciare il cane a casa o libero in giardino, con la possibilità che metta tutto a soqquadro. Può essere utilizzato per dividere ambienti come scale, balconi e ingressi. Tutti i nostri prodotti sono verniciati con vernice atossica, ecologica, antimuffa, antisettica e repellente all’acqua. ●


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Per maggiori dettagli visitate il sito www.purina-proplan.it

IL GATTO: ESIGENZE NUTRIZIONALI E IDRATAZIONE I gatti, per loro natura sono definibili come “carnivori obbligati”, il che significa che la loro dieta deve includere necessariamente un livello preponderante di proteine. La loro origine li porta a preferire istintivamente alimenti con consistenza e addirittura temperatura specifiche

gatti preferiscono generalmente il cibo con una consistenza simile alla carne ma sembrano apprezzare anche il cibo “croccante”; altri fattori importanti per le loro scelte alimentari risulterebbero le elevate percentuali di proteine e di grassi. Oltre a queste sue caratteristiche si evince che il comportamento alimentare possa comunque essere fortemente influenzato dall’esperienza che ogni gatto vive nelle diverse fasi di vita.

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ed in modo passivo attraverso l’assunzione di cibi umidi di diversa natura, come ad esempio bocconcini, paté, mousse, ecc… Questa abitudine alimentare gli permetterebbe di assumere “inconsapevolmente” la quantità di acqua che necessita permettendo una più facile idratazione e quindi una più corretta diluizione dell’ambiente urinario. Tale buona consuetudine lo renderebbe potenzialmente meno esposto alle sensibilità delle vie urinarie.

Il gatto, a differenza della maggior parte dei mammiferi, possiede una particolare struttura anatomica dei reni, particolarmente adatta al recupero attivo dell’acqua; questo fenomeno adattativo deriva dalla sua ancestrale provenienza da ambienti caldi ed asciutti, ed al comportamento esclusivamente predatorio. Il gatto quindi non risulta essere per natura un “gran bevitore” e non tende a ricercare l’acqua in modo attivo come invece fa il cane.

Ecco alcuni importanti consigli da trasferire ai tuoi clienti per garantire la corretta idratazione del gatto

Per questa sua peculiarità, se il gatto non dovesse assumere le corrette quantità di acqua, produrrebbe urine estremamente concentrate esponendolo potenzialmente alle numerose problematiche delle vie urinarie, come ad esempio fastidiose cistiti o addirittura veri e propri calcoli. Quindi una corretta idratazione diventa un elemento fondamentale per garantire la salute del gatto. Una buona quota di acqua può essere acquisita efficacemente

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• L’acqua deve essere sempre fresca. • I recipienti (consigliabili in metallo o ceramica) devono essere ampi e colmi in modo da non interferire con le vibrisse del gatto. • I gatti sono spesso attratti dall’acqua corrente, pertanto può essere utile utilizzare apposite ciotole. • Posizionare più punti di abbeverata, possibilmente in luoghi tranquilli della casa e non necessariamente nei pressi dell’alimento. Considerando questi semplici consigli e conoscendo abitudini e preferenze del gatto, potremo aiutarlo ad alimentarsi nel modo più corretto e a garantirgli una corretta e fondamentale idratazione. ●


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Marpet s.r.l. Via Don Sasselli d’Era 12/A - 37041 Albaredo d’Adige (VR) Tel. 0456600134 - Fax 0457000124 www.marpet.it - info@marpet.it

GREENFISH: DA SEMPRE LA FORMULA VINCENTE PER LE INTOLLERANZE ALIMENTARI

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l benessere dei nostri amici animali si costruisce anche attraverso una nutrizione che sappia rispondere alle loro esigenze sempre più specifiche. Per questo Marpet propone, tra le sue varie linee, anche Greenfish, una gamma di alimenti noti per le loro proprietà benefiche nei confronti di cani e gatti. La formulazione di Greenfish utilizza il pesce come unica fonte proteica animale, integrata da alcune piante officinali di qualità per un mix che offre appetibilità e garantisce risultati concreti sul benessere dell’animale. È infatti in costante crescita il numero dei clienti che, fedeli consumatori di Greenfish, ne promuovono l’utilizzo alla luce della loro esperienza diretta.

formulati con una sola fonte proteica animale per la gestione delle intolleranze alimentari e Greenfish è stato il primo prodotto con il quale l’azienda si è affacciata al mondo del petfood. L’uso di una singola fonte selezionata di proteine animali permette, infatti, di poter seguire la dieta ad esclusione, identificando con l’aiuto del veterinario, il prodotto più adatto alla gestione delle problematiche di intolleranze alimentari, soprattutto nel cane. Nel caso di Greenfish, il pesce svolge un ruolo importante nella gestione di tali disturbi, anche grazie all’importante presenza di acidi grassi omega 3 e omega 6.

LA FORMULAZIONE SI EVOLVE: ANCORA PIÙ PESCE… UNA VALIDA SOLUZIONE PER LA GESTIONE DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI Fin dall’inizio Marpet ha creduto nell’efficacia di prodotti 20

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Per rispondere in modo ancora più efficace alle necessità degli animali domestici, Greenfish ha recentemente modificato la sua formula: la quantità di pesce utilizzato è


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stata ulteriormente aumentata, diventando così la prima voce degli ingredienti. Il pesce, infatti, essendo ricco di Omega 3 e 6 promuove il benessere della pelle anche nei soggetti più delicati. Il rinnovamento della formula ha permesso anche di dichiarare Greenfish come alimento dietetico per la riduzione delle intolleranze alimentari, proprio per la presenza del pesce come fonte selezionata di proteine.

…E CAMBIA ANCHE IL PACKAGING Ma anche il packaging è stato oggetto di un profondo rinnovamento: ora infatti esso è forte di un’immagine fresca e d’impatto, che invoglia il cliente a conoscere meglio il prodotto. Così facendo, le confezioni di Greenfish si vanno ad uniformare a tutti gli altri prodotti Marpet, in particolare alla linea Æquilibriavet, consentendo anche una migliore individuazione del marchio a scaffale.

UNA FORMULA SEMPLICE MA EFFICACE. E PUNTI DI FORZA CONCRETI Come detto in precedenza, la formula di Greenfish si basa sulla benefica sinergia del pesce, utilizzato come unica fonte proteica animale, con le pregiate piante officinali con proprietà depurative, un connubio che lo rende adatto a molteplici esigenze.

E i punti di forza della linea GreenFish sono soprattutto 3: – l’appetibilità, ottenuta grazie all’uso di materie prime di alta qualità e ad una produzione Made in Italy che offre ricette equilibrate, molto apprezzate dall’animale; – la possibilità di utilizzare Greenfish anche in caso di esigenze alimentari specifiche quali le intolleranze alimentari; – la leggerezza e digeribilità, un vantaggio che solo il pesce sa offrire e che rende Greenfish adatto anche a quei cani e gatti che devono mantenere il loro peso sotto controllo.

LE PIANTE OFFICINALI: DALLA NATURA I SEGRETI DEL BENESSERE Sono diversi gli estratti vegetali che rendono Greenfish così efficace nel contribuire alla salute di cane e gatto. Tra essi ricordiamo, in particolare: – il Cardo Mariano per le sue proprietà depurative, – il Carciofo per l’azione digestiva, – il Rosmarino con i suoi antiossidanti. Tali estratti vengono inseriti nel prodotto cercando di rispettare al massimo il processo produttivo. Per preservarne al meglio le proprietà, infatti, essi sono introdotti dopo il processo di cottura, così da essere disponibili in tutta la sua efficacia nella ciotola di cane e gatto. Per tutte le ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.marpet.it. ●


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Agras Pet Foods Via San Vincenzo, 4 - 16121 Genova Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.schesir.it E-mail: contact@agraspetfoods.com

SCHESIR, L’INNOVAZIONE CONTINUA, IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE NEL CANALE SPECIALIZZATO

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no dei maggiori punti di forza di Schesir è sempre stato nell’ampiezza della gamma, come nella numerosità delle diverse preparazioni, identificate tramite le bandine di diversi colori. Schesir sceglie ancora il segmento dell’umido naturale gatto, il più strategico nella sua storia aziendale, per lanciare oggi 8 nuove referenze in lattina 85g. Si presentano come gustose “Specialità del mare” con preparazione in gelatina, a base di tonnetto insieme a ben 8 diversi topping di pesce: CALAMARI, ORATA, SPIGOLA, TRIGLIA, DENTICE, LAMPUGA, CERNIA, RICCIOLA, di cui gli ultimi 4 del tutto inediti sul mercato. Il dentice è un pesce di mare la cui carne è povera di grassi, altamente proteica e facilmente digeribile. La lampuga è un pesce dalla polpa molto gustosa, con carni compatte e ricche in proteine. La cernia è un pesce molto pregiato, con carni ben digeribili, dal tenore lipidico moderato. La ricciola è tra il pesce azzurro quello più pregiato e con

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un sapore delle carni che ricorda quello del tonno. Ampliare l’offerta con ulteriori varietà risponde alla variabilità dei gusti dei nostri mici e al desiderio sempre forte di soddisfarli dei loro proprietari. Come per tutta la linea, ricordiamo che il tonnetto appartiene esclusivamente a specie non sovrasfruttate, con soggetti che abbiano già raggiunto la maturità riproduttiva (il termine “tonnetto”, infatti, non deve ingannare circa la dimensione del pesce impiegato, perché non indica un tonno di giovane età pescato anzitempo, bensì appartenente a specie che rimangono di piccole dimensioni anche da adulti, nel rispetto della nomenclatura ittica ufficiale chiarita dalle specifiche comunicazioni di legge). Pertanto anche sui tray espositivi relativi ai nuovi 8 gusti compare il logo “OCEAN FRIENDLY”, così come gli altri loghi di garanzia che esplicitano l’attenzione aziendale verso l’eco-sostenibilità marina: “sea water fish”, cioè pesce pescato in mare aperto; e “dolphin safe”, ovvero con modalità di pesca del tonno a tutela dei delfini; insieme naturalmente al logo


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“cruelty free” che contraddistingue tutti i prodotti Schesir. Sempre nell’ottica dell’attenzione all’ambiente che ci circonda, esplicitata da Agras Pet Foods nel suo bilancio di sostenibilità ad oggi alla sua seconda edizione e consultabile sul sito web, anche queste lattine monodose, come le altre da circa un anno a questa parte, sono prive del cartoncino esterno, in confezioni da 24 pezzi; per i packaging e i materiali per il punto vendita sono stati privilegiati materiali riciclabili e, quando possibile, in carta riciclata o proveniente da foreste controllate e rigenerate. A supporto del nuovo lancio l’Azienda mette a disposizione come materiali di comunicazione la reglette, per evidenziare la presenza del prodotto a scaffale, la locandina elettrostatica, di agevolissima applicazione, ed un espositore da terra in cartone, per attirare ancora di più l’attenzione del consumatore: il tutto realizzato in un’accattivante ed originale grafica che ri-

chiama l’ambiente marino mettendo in risalto la peculiarità dei nuovi ingredienti, punto di forza di queste 8 varietà. Questo nuovo lancio dimostra che, pur avendo Agras Pet Foods in questi anni sempre registrato crescite importanti ed una forte affermazione sui mercati internazionali, non ha cambiato il vincente posizionamento del marchio Schesir. Fin dall’inizio, infatti, la promessa di marca di Schesir, prima a lanciare in Europa un umido monodose naturale, è chiara: ingredienti naturali al 100%, con materie prime della stessa qualità di quelle utilizzate per il consumo umano, ma non destinate ad esso per motivi commerciali. Negli alimenti umidi Schesir non si aggiungono né conservanti né coloranti e si utilizzano solo le parti migliori di carni e pesci, offrendo un’alta digeribilità e una straordinaria appetibilità, come milioni di cani e gatti non mancano mai di confermare. Questa promessa ha determinato da anni il successo del prodotto e ha reso Schesir una marca leader. I brands principali dell’azienda, inizialmente Stuzzy, cui nel 1999 si è aggiunto Schesir, sono stati dedicati solo al canale specializzato, creando una forte sinergia nell’interesse comune di proporre ai consumatori finali solo alimenti della migliore qualità, le cui caratteristiche possono essere presentate nel modo più efficace dai professionisti del settore. Con Schesir, e successivamente con le sue evoluzioni, abbiamo infatti voluto riservare le innovazioni al canale che sa come valorizzarle davvero. A partire dalla linea con veri pezzi di frutta, che ancora oggi è un punto d’orgoglio dell’azienda, per arrivare ai lanci degli ultimi anni nel segmento dell’umido naturale gatto, con la proposta di nuove referenze che utilizzano originali materie prime come quinoa e nasello, molto interessanti dal punto di vista nutrizionale, sempre associate a tonnetto o filetti di pollo; o con il lancio del piccolo formato da 50g (primi, molti anni fa, con la lattina nel multipack), ideali per i gatti che mangiano in piccole dosi o che devono seguire una dieta ipocalorica, e pensate anche per evitare sprechi nella ciotola, Schesir si è sempre dimostrato all’avanguardia. Con le nuove ricette Schesir potrete quindi sicuramente soddisfare anche i gatti (e i loro proprietari) più esigenti! ●

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Servizio Clienti Numero Verde: 800-555040 www.oasy.com www.facebook.com/OasyItalia

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OASY GRAIN FREE FORMULA

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rain Free Formula è una gamma ideata per favorire la buona salute di cani e gatti con prodotti preparati senza cereali, con una percentuale di proteine animali superiore alla media e con l’integrazione di frutta e verdura per una nuova esperienza nutrizionale. La filosofia nutrizionale Oasy rimane la stessa di sempre, fedele ai suoi valori e principi nutrizionali e viene espressa dal Natural Quality Love che assicura l’utilizzo di ingredienti naturali, senza soia e OGM e cruelty-free. Oltre a questa importante garanzia di qualità la nuovissima Linea Grain Free Formula è prodotta senza cereali, senza glutine, senza coloranti e aromatizzanti artificiali aggiunti.

Grain Free Formula per il Cane La Linea dedicata al Cane è disponibile con tre varianti che contengono un’unica fonte proteica animale: Tacchino, Agnello o Pesce e tutti gli alimenti sono preparati senza cereali per offrire elevata digeribilità e rispettare al massimo la natura carnivora del cane. Differenziata in base al gusto e alla fase di vita, Grain Free Formula offre alimenti per cuccioli e cani adulti sia di taglia Small/Mini che Medium/Large nei formati da 800g, 2,5kg e 12kg. La linea contiene un elevato contenuto di carne, e quella fresca è sempre il primo ingrediente di ogni formulazione. Grazie all’innovativa tecnologia Fresh Meat Injection System, la carne fresca viene inserita direttamente all’interno del processo produttivo. Per offrire un profilo nutrizionale completo, Grain Free Formula include anche fonti disidratate e idrolizzate: la dichiarazione della percentuale totale di carne o pesce (50%) è posta bene in evidenza sul fronte del packaging. Tutti i prodotti presentano una sola fonte di proteine ani-

mali e questo importante plus viene comunicato attraverso l’icona One Animal Protein. La Mela, come fonte alternativa di fibre, favorisce una corretta funzionalità intestinale e l’esclusivo Vegetal Complex è un mix di frutta, verdura ed erbe aromatiche che fornisce preziosi antiossidanti, vitamine e minerali per supportare il benessere generale del cane.

Grain Free Formula per il Gatto La Linea dedicata la Gatto è disponibile con la variante Pesce, sia per gattini che per gatti adulti nei formati da 300gr 1,5kg e 7,5kg. Prodotta senza cereali, contiene Pesce come unica fonte di proteine animali - comunicata sul packaging attraverso l’icona One Animal Protein - per offrire la massima digeribilità e un gusto eccezionale che piacerà anche i palati dei mici più esigenti. Il contenuto di Pesce del 60% è evidenziato per comunicare al consumatore l’importante beneficio. Questa altissima percentuale è data dall’insieme delle fonti animali fresche, disidratate e idrolizzate per garantire un profilo nutrizionale completo e rispettare al meglio la natura carnivora del gatto. La carne fresca rimane sempre il primo ingrediente di ogni ricetta Grain Free Formula. Anche per la linea Gatto, Oasy utilizza l’innovativa tecnologia Fresh Meat Injection System per l’inclusione della carne fresca all’interno del processo produttivo affinché tutti i nutrienti inclusi nella carne fresca mantengano le loro proprietà. Infine, la Mela come fonte alternativa di fibra, fornisce il giusto apporto di fibre e supporta una corretta digestione. L’esclusivo Vegetal Complex contenuto negli alimenti Grain Free Formula è un mix di frutta, verdura ed erbe aromatiche che fornisce preziosi antiossidanti, vitamine e minerali per supportare il benessere generale di ogni micio. Il nuovo pack è resistente e pratico e grazie alla comoda chiusura a strappo, il prodotto si mantiene fresco più a lungo e si posiziona in modo facile e stabile sui vari ripiani. Nel formato volume il fondo e il lato sono “parlanti” per una veloce individuazione del prodotto sia a scaffale che su fuori banco.

E per il pet shop Oasy si presenta nel punto vendita con tanti materiali esclusivi per comunicare la nuova Linea Grain Free Formula. Il display in cartonato a 4 ripiani permette di esporre interamente la gamma Cane e Gatto ed è pratico e maneggevole. La locandina e il pendolino creano visibilità in modo ironico ed originale. ● 24

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INDAGINI E RICERCHE

INDAGINE ANMVI 2019 SU MILLE PROPRIETARI: UN SETTORE IN NETTO SVILUPPO. IN QUESTO SERVIZIO NE PUBBLICHIAMO LA SECONDA PARTE E LE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

BENESSERE DEI PET È UNA PRIORITÀ PER I PROPRIETARI DI ANIMALI DA IL

COMPAGNIA

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Foto di tracydonald Flickr CC20

onostante dieci anni di crisi economica il comparto resiste, non solo, continua a crescere mostrando una notevole vivacità. Dato per nulla scontato se si considerano la scarsa stabilità del Governo e le conseguenti difficoltà che stiamo incontrando quest’anno. I dati espressi da questo sondaggio sono, quindi, ancor più importanti per valutare in modo oggettivo i motivi dello sviluppo e dell’evoluzione di questo settore in rapido cambiamento.

Antonio Manfredi Direttore editoriale PetTrend Indagine realizzata da: Antonella Cassinari - Research & Consulting (associata ESOMAR) Realizzazione interviste: LB Research

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INDAGINI E RICERCHE

IL RAPPORTO CON IL VETERINARIO

LA FREQUENZA DI VISITA DAL VETERINARIO

La frequenza di visita dal veterinario Nel corso dell’ultimo anno lei si è recato dal veterinario… La frequenza media di visita di chi si reca più regolarmente dal veterinario cresce in questi ultimi due anni, soprattutto nelle regioni meridionali e centrali. Lo “zoccolo duro” dei clienti che si fanno vivi solo in caso di emergenze, resta fermo dal 2011.

La frequenza di visita dal veterinario: analisi socio-anagrafica dei clienti La frequenza più regolare si osserva fra coloro che hanno sia cani che gatti. Meno usuali le visite in struttura da parte dei clienti che hanno esclusivamente gatti, tra i quali prevale la tendenza a recarvisi una volta all’anno, per il controllo e la vaccinazione. La quota più bassa di pet owner che vanno dal veterinario solo in situazioni di emergenza, si riscontra fra i proprietari dei cani; la più alta fra quelli di small pet. Una maggiore cadenza delle visite dei pet (>2 volte/anno) si registra tra i clienti: • che hanno più animali (56,6%); • che vivono nelle grandi città (49%); • under 30 (50%); • in condizione non professionale (studenti, disoccupati 59,8%). La frequenza di visita dei pet è positivamente correlata al rapporto di fiducia con un veterinario. Gli animali con una salute più problematica vengono portati dal veterinario più di due volte all’anno, oltre due volte all’anno nell’87,9% dei casi; nel 41,5% dei casi quelli sani.

LA FREQUENZA DI VISITA DAL VETERINARIO: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA DEI CLIENTI

LA FREQUENZA DI VISITA DAL VETERINARIO: I CLIENTI MENO REGOLARI

La frequenza di visita dal veterinario: i clienti meno regolari Per quali motivi va poco dal veterinario? Si va poco dal veterinario perché i propri animali stanno bene, ma in misura decrescente dal 2011, soprattutto perché aumentano i clienti che si presentano solo per le emergenze e per la vaccinazione. Va poco dal veterinario perché i suoi animali stanno bene, soprattutto 26

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LO STATO DI SALUTE DEI PET


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INDAGINI E RICERCHE

chi non ha un veterinario di fiducia (81,2%). Vanno solo per emergenze soprattutto i pet owner con small pet (24,6%) e nel Centro Sud (21,5%). Solo in occasione della vaccinazione e del controllo annuale vanno soprattutto i dog owner (31%).

RUOLO DEL VETERINARIO

Lo stato di salute dei pet Nel complesso la salute del suo/dei suoi animali è… Il giudizio dei clienti dei veterinari sullo stato di salute dei loro pet è in generale del tutto positivo; raggiunge un picco massimo in corrispondenza dei proprietari di small pet (96,5% ottima + buona). I più soddisfatti (“ottima”) sono: • i pet owner più giovani (65,1%); • che hanno animali da meno tempo (68%); • i clienti che si rivolgono al veterinario solo per le emergenze (mai: 72,9%) e non ne hanno scelto uno di fiducia (66,3%).

RUOLO DEL VETERINARIO

Ruolo del veterinario I clienti ritengono indispensabile consultare il veterinario per i loro pet su… Pur scontando l’impatto di un nuovo sentire comune nazionale che spinge il cittadino a mettere più in discussione il ruolo dei professionisti della salute, per la maggioranza dei clienti il veterinario è sempre un influencer per le scelte sull’alimentazione degli animali d’affezione e tutte le problematiche di salute e benessere annesse ad essa. Le principali consulenze richieste si confermano quelle sulla salute e il benessere e sull’alimentazione (tipologia più prodotti), le prime collegate in modo sostanziale alle seconde. A seguire, la scelta del miglior antiparassitario esterno da utilizzare per le esigenze dei propri pet. Si osserva una riduzione comune alle diverse percentuali di risposta, la cui motivazione tecnica risiede nel numero medio delle risposte fornite a questa domanda multipla. Il dato riflette la tendenza del singolo pet owner a concentrare di più l’attenzione su alcune tematiche specifiche, anziché su tante. Si osserva una maggiore influenza dei veterinari soprattutto per le questioni legate all’alimentazione e alla scelta del pet food sui clienti: • che vivono in grandi città > 500 mila 28

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RUOLO DEL VETERINARIO

RUOLO DEL VETERINARIO: IL GRADO D’INFLUENZA PERCEPITO


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RUOLO DEL VETERINARIO: RELAZIONE CON LA TIPOLOGIA DI PET POSSEDUTI

abitanti; • più giovani; • user del pet food industriale. L’analisi dei dati conferma una significativa correlazione positiva fra la richiesta di consigli sull’alimentazione e sulla scelta del pet food.

Ruolo del veterinario: il grado d’influenza percepito LA SCELTA DEL VETERINARIO: PRESENZA DI UN PROFESSIONISTA DI FIDUCIA

I clienti seguono le indicazioni del veterinario… La maggioranza dei clienti italiani segue negli ultimi anni le indicazioni dei veterinari con una fiducia stabile; il dato sale nel Centro Italia (“sempre” 76,9%) e nel Nord Ovest (75,5%), nelle città più grandi (77,6%). Il ruolo del veterinario risulta ulteriormente incisivo quando si tratta del professionista di fiducia (75,6%) ed il cliente è più regolare come frequenza di visita dei suoi pet (76,4%).

Ruolo del veterinario: relazione con la tipologia di pet posseduti e analisi socio-anagrafica dei clienti

LA SCELTA DEL VETERINARIO: TREND E DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO

Le indicazioni dei veterinari vengono seguite in generale con molto scrupolo, in particolare dai proprietari che hanno sia cani che gatti. Hanno risposto “sempre” soprattutto: • i pet owner con più di due animali (75,8%); • under 30 (76,4%); • user del pet food (73,3%).

La scelta del veterinario: presenza di un professionista di fiducia Utilizza veterinari diversi per le procedure di routine (visite, vaccinazioni) e per le emergenze?

La scelta del veterinario: trend e distribuzione sul territorio LA SCELTA DEL VETERINARIO: RELAZIONE CON LA TIPOLOGIA DI PET POSSEDUTI

L’analisi del trend nel corso di dodici anni conferma che il cliente italiano preferisce sempre scegliersi un professionista di riferimento: oltre nove su dieci hanno un veterinario di fiducia. Dal 2007 in avanti si osserva la continua crescita, tra le strutture di fiducia, delle cliniche private rispetto ad ambulatori e studi; residuale e stabile dal 2017 la quota delle cliniche universitarie. Il trend rispecchia l’evoluzione strutturale del settore veterinario italiano per animali da affezione. Sette clienti su dieci utilizzano lo stesso veterinario sia per la routine, che per le emergenze, in linea con i Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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INDAGINI E RICERCHE

LA SCELTA DEL VETERINARIO DI FIDUCIA: FATTORI DETERMINANTI

LA VALUTAZIONE DEI CLIENTI

L’IMMAGINE DEL VETERINARIO

La scelta del veterinario: relazione con la tipologia di pet posseduti I proprietari dei cani presentano negli anni il maggior grado di fidelizzazione come clienti, anche quando hanno sia cani che gatti. I proprietari di gatti, specialmente se hanno solo questi animali, hanno un legame più stretto con le piccole strutture tradizionali; quelli di small pet e con “sia cani che gatti” hanno un rapporto più significativo con le cliniche universitarie. I proprietari di small pet sono i più propensi a rivolgersi a veterinari occasionali.

La scelta del veterinario: analisi socio-anagrafica dei pet owner La presenza di un veterinario di fiducia è ancora più significativa nelle città più grandi (> 500 mila ab. 95,5%). Tra i clienti più recenti il 12,7% non ha ancora un veterinario di fiducia. Le strutture di fiducia sono cliniche private ed universitarie soprattutto nelle città dai 100 ai 500 mila ab. (24,5% e 2,8%). Preferiscono rivlgersi agli ambulatori tradizionali: • le famiglie con bambini (82,9%); • le persone di età fra i 30 e i 45 anni (82,2%) e gli over 65 (81%), con minore grado d’istruzione (84,6%), le casalinghe (83,2%). Queste ultime sviluppano un rapporto di fiducia significativo anche con le cliniche universitarie (2,9%). Sono clienti abituali delle cliniche private soprattutto: • gli under 30 (27,1%); • persone in condizione non professionale, studenti o disoccupati (26,7%).

La scelta del veterinario di fiducia: fattori determinanti

dati di due anni fa. Nel Nord Est è leggermente inferiore alle altre aree la quota di clienti che scelgono un veterinario di fiducia. 30

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Nel Centro aumenta ancora dal 2017 la preferenza per le cliniche, private (in Toscana soprattutto), ma anche per quelle universitarie.

La scelta del veterinario di fiducia è sempre legata soprattutto al passaparola tra i pet owner, alla vicinanza a casa e alla conoscenza personale. A livello di territorio rileviamo una ancora maggiore efficacia del passaparola nel Sud (56,7%) e della vicinanza a casa nelle regioni centrali (30,6%). Nei microcomuni si attribuisce una maggiore importanza al fattore umano della conoscenza personale (26,7%), nelle città più grandi a quello logistico


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INDAGINI E RICERCHE

della vicinanza a casa (29,7%). Il passaparola incide più significativamente: • tra i proprietari di small pet (56,5%). La conoscenza personale: • tra i proprietari che hanno sia cani che gatti (24,5%); • lavoratori autonomi (30,9%); • pet owner da oltre 25 anni (28,9%). La vicinanza a casa: • per i proprietari di gatti (28%); • per chi è un pet owner da 10 a 25 anni (28,7%). Esiste un legame statistico significativo fra il fattore più determinante nella scelta del veterinario di fiducia, il passaparola, e la frequenza con cui gli si portano i propri animali: il 56,7% dei clienti più regolari ha seguito il consiglio di altre persone.

La valutazione dei clienti Su di una scala da 1 a 10 dia un voto al suo veterinario (di fiducia o occasionale) La soddisfazione dei clienti dei veterinari italiani per le cure ricevute dai loro pet, è molto elevata e si mantiene in linea con l’aumento registrato nel 2017. Il giudizio medio resta superiore nelle regioni del Centro Italia. I clienti che esprimono un giudizio mediamente più elevato sono: • i proprietari dei cani (9,02) specialmente se hanno anche gatti (9,06); • i lavoratori autonomi (9,01); • le persone che hanno animali da oltre 25 anni (9,02). Significativamente elevato il giudizio di chi ha un rapporto più assiduo con il proprio veterinario: • proprietari che mettono più alla prova le sue capacità professionali, avendo animali con problemi di salute (9,09); • che hanno un professionista di fiducia e sono clienti regolari (9,04); • clienti che si fanno guidare da lui anche per le scelte commerciali riguardanti la salute ed il benessere dei loro pet (alimentazione e pet food, 9,05; prevenzione e lotta ai parassiti 9,03). Leggermente più bassa, in media, la valutazione dei proprietari di small pet e dei pet owner ancora poco esperti.

L’immagine del veterinario Le caratteristiche che il cliente attribuisce al suo veterinario di fiducia sono… 32

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Si afferma con maggiore rilevanza oggi l’immagine del veterinario di fiducia come professionista competente e serio. L’apprezzamento per le sue doti umane e soprattutto per il valore condiviso dell’amore per gli animali

restano vivi, anche se un po’ meno incisivi rispetto a prima. Le qualità principalmente cercate e riconosciute al proprio veterinario di fiducia sono sostanzialmente le stesse per tutti i tipi di proprietari.

L’IMMAGINE DEL VETERINARIO

L’IMMAGINE DEL VETERINARIO: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA E PER TARGET

L’IMMAGINE DEL VETERINARIO: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA E PER TARGET


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I proprietari di gatti sono i più sensibili alla competenza del professionista; per quelli che hanno sia cani che gatti l’onestà ricopre più importanza. Disponibilità e onestà sono negli anni caratteristiche significative soprattutto per per chi ha uno small pet.

L’IMMAGINE DEL VETERINARIO: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA E PER TARGET

La fedeltà del cliente Il grado di fidelizzazione dei clienti dei veterinari italiani si mantiene molto alto ed in linea con il 2017. La crescita generalizzata dei fattori di concorrenza presenti nel mondo delle professioni negli ultimi anni, ha inciso dal 2007 ad oggi solo in misura contenuta in questo settore. I clienti più fedeli sono: • i single (92,9%); • i pet owner più recenti (89,8%); • che vanno dal veterinario una /due volte l’anno (88,7%). I clienti più irrequieti, quelli che hanno cambiato più spesso degli altri il professionista di fiducia, rappresentano il 4% del totale e sono soprattutto: • i proprietari che hanno sia cani che gatti (7,4%); • quelli che hanno più animali (7,3%); • i proprietari di animali con una salute problematica (10,8%). Cambiano più spesso veterinario anche i pet owner che si informano su internet riguardo alla cura dei loro animali (11,9%). Presentano già un certo grado di rischio d’abbandono (“hanno cambiato una volta”) soprattutto: • i proprietari con una famiglia più numerosa (15,7%); • i più istruiti (15,9%).

LA FEDELTÀ DEL CLIENTE

La fedeltà del cliente: motivi d’insoddisfazione Motivi che hanno spinto a cambiare il veterinario La facilità di accesso alla struttura, una valutazione negativa sulla capacità professionale e a seguire la difficoltà di reperibilità sono le principali motivazioni che hanno spinto a cambiare il proprio veterinario. I problemi logistici, legati al parcheggio e all’ubicazione della struttura, sono tornati a crescere significativamente rispetto a due anni fa. Aumenta rispetto al passato l’insoddisfazione per la prestazione professionale ricevuta; in linea con la crescente tendenza alla critica delle capacità professionali, specialmente nel mondo della salute. ●

LA FEDELTÀ DEL CLIENTE: MOTIVI D’INSODDISFAZIONE

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INDAGINI E RICERCHE

LE STRUTTURE DI CURA

LE CARATTERISTICHE RICHIESTE ALLA STRUTTURA DI CURA E AL PERSONALE

Le caratteristiche richieste alla struttura di cura e al personale Le caratteristiche più importanti, indicate da oltre la metà dei clienti nel corso di dodici anni, sono la capacità professionale e quella di trattare l’animale. Sempre stabile e non prioritario nonostante le crisi economiche, il ruolo del costo delle prestazioni erogate. Non cambiano le priorità, ma semplicemente si rileva, come già accaduto tra il 2011 e il 2007, un calo generalizzato delle percentuali di risposta, dovuto al fatto che i pet owner tendono in queste fasi a focalizzarsi su alcuni fattori, diminuendo le risposte fornite a questo tipo di domande multiple.

LE CARATTERISTICHE RICHIESTE: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA E PER TARGET

Le caratteristiche richieste: analisi socio-anagrafica e per target La capacità di trattare l’animale è richiesta in misura superiore al Nord rispetto al Centro Sud. La clientela del Nord Est è la più esigente rispetto alla capacità professionale percepita nei veterinari che curano i suoi pet. Il costo delle prestazioni ha una rilevanza inferiore nel regioni del Sud e delle Isole. Non si rilevano differenze significative nella distribuzione dei dati secondo la tipologia dei proprietari. Si osserva solo una minore capacità di scegliere le caratteristiche fra i proprietari di small pet (3,5%). Si rilevano differenze nelle priorità secondo la tipologia di comune di residenza. Interessante osservare come la disponibilità di tecnologie avanzate sia valutata soprattutto sia nei microcomuni che nelle città più grandi, rispetto agli altri centri e realtà urbane. Si individuano sempre, secondo il momento storico di riferimento, target di clientela più esigenti che esprimono valutazioni significative un po’ su tutti gli aspetti (professionali, logistici, relazionali): Si tratta di: • persone con grado più elevato di istruzione, un lavoro autonomo; • proprietari di animali da molto più tempo degli altri. In corrispondenza di una istruzione molto bassa, si trova invece una quota maggiore di persone che non sono in grado di individuare le caratteristiche 34

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LE CARATTERISTICHE RICHIESTE: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA E PER TARGET

LA PERCEZIONE DELLE DIFFERENZE DI PREZZO FRA STRUTTURE


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INDAGINI E RICERCHE

I PREZZI: ANALISI SOCIO-ANAGRAFICA DEI CLIENTI

LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO DIRETTO NELLE STRUTTURE

I prezzi: analisi socio-anagrafica dei clienti Si aspettano maggiormente differenze di prezzo per ricevere prestazioni migliori, i pet owner clienti dei veterinari del Sud ed Isole ed i proprietari di small pet. Si aspettano un livello di qualità standardizzato e non giustificano tariffe differenti, soprattutto i pet owner del Nord Est e del Centro. Giustificano differenze di prezzo soprattutto: • gli uomini (26,1%); • i pet owner che hanno più di due animali (25,8%). Ritengono ingiustificate le differenze di prezzo fra strutture: • i nuclei familiari più piccoli di una, massimo due persone (39,1% e 39,9%); • le persone meno istruite (44%); • che convivono con i pet da 5 a 10 anni (39%); • i clienti che non hanno un veterinario di fiducia (38,6%). Accettano in parte differenze di tariffe per trovare maggiore qualità: • famiglie con bambini (50,4%); • gli under 30 (54,7%); studenti o disoccupati (50,5%); • i laureati (48,2%). Chi utilizza il web per informarsi sulla cura dei pet è più convinto di dover cercare un buon rapporto qualità/prezzo, non aspettandosi differenze di qualità nelle prestazioni, legate alle tariffe applicate.

La certificazione di qualità

da cercare. Le due caratteristiche prioritarie raggiungono le quote più elevate: • la capacità professionale tra i clienti che vanno dal veterinario solo in caso di emergenze (70,5%); • la capacità di trattare gli animali tra gli under 30 anni (61,3%) e i single (57,6%). I proprietari di pet con uno stato di salute problematico ripongono più attenzione degli altri nel ricercare la capacità professionale e quella di trattare con l’animale. 36

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La percezione delle differenzE di prezzo fra strutture Il 65,1% dei clienti delle strutture veterinarie italiane ritiene che tariffe più alte siano giustificate, in parte o del tutto, da una maggiore qualità di prestazioni. Un dato superiore al 2011. Negli ultimi dieci anni è aumentata la percezione che non vi sia uno standard uniforme di qualità erogata nel settore veterinario per animali da compagnia. I clienti si aspettano di trovare differenze significative.

Ritiene importante che una struttura veterinaria sia ufficialmente certificata per la sua attività, a garanzia della qualità delle prestazioni che fornisce? La certificazione di qualità rappresenta un valore aggiunto per la grande maggioranza dei clienti dei veterinari, una quota che torna in linea con il dato del 2007 e cresce soprattutto fra i proprietari: • che vivono nelle città più grandi (97%); • che si informano sul web riguardo alla cura dei loro pet (96,8). I meno interessati alla presenza della certificazione, sono i proprietari di small pet ed i lavoratori autonomi.

La propensione all’acquisto diretto nelle strutture La propensione all’acquisto dei


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prodotti all’interno delle strutture veterinarie torna a crescere dopo la flessione registrata tra il 2011 e il 2017, quasi sette clienti su dieci sarebbero disposti ad acquistare dal proprio veterinario. I clienti prospect si distribuiscono uniformemente fra le diverse tipologie di proprietari in base ai pet posseduti.

LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO DIRETTO NELLE STRUTTURE

Acquisterebbero dal veterinario… La propensione ad acquistare dal veterinario, oltre ai farmaci, prodotti commerciali, è rivolta soprattutto verso antiparassitari esterni, pet food, in particolare diete.

La propensione all’acquisto diretto nelle strutture: trend Acquisterebbero dal veterinario… Rispetto al 2017 riprende a salire la propensione ad acquistare farmaci, più che altri prodotti, fra i quali cresce l’interesse per gli antiparassitari esterni. I nuovi prospect per i prodotti commerciali (in particolare antiparassitari, prodotti dermatologici, mangimi e diete) sono soprattutto quelli che hanno small pet.

LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO DIRETTO NELLE STRUTTURE: TREND

La propensione all’acquisto: profilo dei clienti prospect La propensione all’acquisto è cresciuta rispetto al 2011 soprattutto nelle regioni centrali, in particolare per i farmaci. È nelle regioni meridionali che si osserva la presenza più significativa di clienti interessati ad acquistare direttamente nelle strutture veterinarie dei prodotti commerciali, soprattutto pet food. Nel Centro Italia è minore la presenza di clienti possibili acquirenti prospect. I clienti più propensi ad acquistare nelle strutture veterinarie prodotti per i loro pet: • vivono in piccoli centri da 5 a 10 mila abitanti (73,2%), o in città tra i 100 e i 500 mila abitanti (71,3%); • sono famiglie più numerose, soprattutto con bambini (79,6%); • persone più giovani (88,7%), con un lavoro autonomo (73%); • user internet, soprattutto utilizzatori che si informano su quanto riguarda la cura dei loro pet (77,8%). Il 59% dei pet owner che non hanno un veterinario di fiducia non acquisterebbe nelle strutture di cura, si

LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO: PROFILO DEI CLIENTI PROSPECT

tratta quindi di minori prospect. I clienti più interessati all’acquisto di farmaci si trovano anche fra i clienti in condizione non professionale (studenti, disoccupati) e con istruzione

più elevata. Gli utilizzatori del pet food vorrebbero acquistarlo presso i veterinari in misura maggiore rispetto ai non utilizzatori. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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INDAGINI E RICERCHE

INTERNET E FONTI D’INFORMAZIONE

IL GRADO DI UTILIZZO

Il grado di utilizzo I pet owner clienti dei veterinari italiani utilizzano internet… L’aumento degli utilizzatori di internet tra i pet owner clienti dei veterinari italiani è stato molto alto dal 2017 ad oggi, ed è divenuto un uso soprattutto abituale in tutte le aree d’Italia. La quota rappresenta una percentuale superiore al dato medio ricalcolato sulle percentuali ISTAT (Fonte Istat 2016: è stata calcolata la media dei dati riferiti alle fasce di età che vanno dai 18 in avanti) riferite alla popolazione italiana maggiorenne, pari a 64,7%. Superiore agli altri proprietari l’utilizzo di internet degli appassionati di small pet (82,3%, di cui 68,1% abitualmente). La quota di user è inferiore fra i clienti che non hanno un veterinario di fiducia (65,1%).

L’utilizzo del web per valutare le diagnosi dei veterinari e le strutture di cura

Foto di Noshin R, Flickr CC20

I pet owner clienti dei veterinari italiani utilizzano internet… Il 64,1% dei pet owner utilizzatori di internet (pari al 48,5% sul totale) naviga in rete per informarsi sulle diagnosi ricevute dai veterinari e sulle strutture di cura, soprattutto sulle prime. Il dato è in linea con il 2017 (67,2%); si presenta inferiore nel Nord

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PET OWNER USER ABITUALI E NON USER: TARGET DI CLIENTI

L’UTILIZZO DEL WEB PER VALUTARE LE DIAGNOSI DEI VETERINARI E LE STRUTTURE DI CURA

Est (56,3%) e non si differenzia secondo il tipo di pet posseduto. La voce “nessuna di queste” oggi molto probabilmente è passata a significare “cerco consulenze su altri PetTrend • Luglio/Agosto 2019

temi riguardanti i miei animali”. Ricorrono all’informazione fornita dal web per valutare le strutture di cura e cercare approfondimenti sulle diagnosi ricevute soprattutto:


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L’UTILIZZO DEL WEB PER VALUTARE LE DIAGNOSI DEI VETERINARI E LE STRUTTURE DI CURA

UTILIZZO DI FONTI D’INFORMAZIONE DIVERSE DAL VETERINARIO

gnificativo a fonti d’informazione alternative (si: 41,6%). Non ricorrono a fonti diverse dal veterinario soprattutto: • pensionati (49%) e casalinghe (41,6%); • persone over 65 (54,6%), con minore istruzione e single (58,7%); • i clienti più regolari (39,5%); • che possiedono più animali (41,9%). I proprietari che si informano su problemi e temi riguardanti i loro pet in completa autonomia sono soprattutto: • famiglie con bambini (50,4%); • under 30 (54,7%), persone con istruzione più elevata (39,8% - 40,8%), studenti e disoccupati (49,5%). La ricerca di fonti diverse d’informazione è correlata con l’utilizzo di internet e l’abitudine a cercare in rete dati e notizie sul mondo pet.

VALUTAZIONI CONCLUSIVE

UTILIZZO DI FONTI D’INFORMAZIONE DIVERSE DAL VETERINARIO

• i clienti del Sud (71,4%); • le famiglie con bambini (72%); • le persone più giovani (76,9%); studenti, disoccupati (78%); • i proprietari di due pet (70,1%). Non si rilevano differenze significative nelle informazioni cercate tra i proprietari delle diverse tipologie di pet. Naviga invece più degli altri in cerca di chiarimenti chi ha animali con problemi di salute (72,5%).

Utilizzo di fonti d’informazione diverse dal veterinario Ritiene utile cercare informazioni

sui suoi animali ricorrendo a fonti diverse dal veterinario? Oltre la metà dei clienti si affida al veterinario per le informazioni utili alla convivenza e alla cura dei suoi pet, rivolgendosi direttamente a lui per ogni informazione, oppure per chiedergli di valutare quelle reperite da altre fonti. Meno di quattro su dieci si informano autonomamente e regolarmente. Una quota residua di pet owner cerca altre fonti, ma solo in casi particolari. Tra i pet owner sono quelli con small pet a ricorrere in modo più si-

• Gli italiani preferiscono sempre avere un professionista di riferimento a cui affidare la cura dei loro animali. È continua la crescita negli anni delle cliniche private anche come strutture di fiducia, mantenendosi comunque molto alta, quasi otto su dieci, la quota dei clienti di ambulatori e studi. • Dodici anni di analisi del trend consentono di affermare che il pet owner italiano è un cliente che sviluppa un legame di fidelizzazione molto stretto con il proprio veterinario: difficilmente lo cambia, nemmeno per le emergenze; cresce la frequenza media di visita dei pet; il giudizio medio è in generale ottimo, anche nei confronti dei professionisti a cui ci si rivolge occasionalmente; solo il 5% circa dei clienti dichiara di non seguire le indicazioni che riceve dai veterinari. • Il cliente si consulta con il veterinario per tutte le problematiche riguardanti la salute e il benessere che sono in relazione con l’alimentazione e per le scelte d’acquisto ad esse connesse (mangimi e diete), soprattutto gli utilizzatori del pet food industriale. Cresce la richiesta di consulenza sulla scelta degli antiparassitari esterni. • L’immagine percepita del proprio veterinario di fiducia è innanzitutto quella di un professionista competente e serio, ma gli si riconoscono anche doti relazionali e valori sia Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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nel rapporto con il proprietario, che con i suoi animali. La grande fidelizzazione sviluppatasi negli anni tra i veterinari italiani e i loro clienti, pone le basi nella soddisfazione raggiunta trovando il settore all’altezza delle proprie aspettative. Questa percezione si evince dall’incrocio dei dati sulle caratteristiche riconosciute al proprio professionista di riferimento, con quelli riguardanti le caratteristiche cercate nel rivolgersi ad una struttura veterinaria. I proprietari dei cani, che crescono nel 2019 all’interno dei nuclei familiari con bambini, si sono rivelati nel tempo quelli con un rapporto più regolare con il veterinario; specialmente - emerge ora - se hanno anche dei gatti. Quasi la metà dei pet owner, ormai stabilmente nel tempo, adotta i propri animali (cresce il canale internet e social); sono in aumento, però, negli ultimi due anni gli acquisti, soprattutto da privati e pet shop. I proprietari di piccoli animali manifestano nell’arco di tempo considerato comportamenti ed atteggiamenti spesso differenti rispetto a quelli di cani e gatti. Sono il target più irrequieto e critico di clienti; più propensi a cambiare; maggiormente esperti nell’utilizzo del web ed inclini a cercare fonti d’informazione alternative ai professionisti. Si tratta però di clienti con più elevate potenzialità attuali di acquisto di prodotti commerciali direttamente nelle strutture di cura. Il profilo dei clienti che hanno un veterinario di fiducia corrisponde a quello di un proprietario più consapevole. Si attiene alle regole, sulle quali viene certamente meglio informato e di conseguenza responsabilizzato: dalla registrazione dei propri cani in Anagrafe, all’interesse per l’utilità dell’iscrizione in un’Anagrafe anche dei gatti, all’adozione di un’alimentazione mirata sulle esigenze dell’animale. La grande maggioranza dei clienti attribuisce una valutazione positiva alla presenza della certificazione di qualità. Cresce anche negli ultimi due anni la percezione che esista un legame fra tariffe e qualità erogata, si è disposti sempre di più a ritenere giusto pagare per avere prestazioni specialistiche migliori, piuttosto che limitarsi a cercare un

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Foto di jgullo Flickr CC20

INDAGINI E RICERCHE

buon rapporto qualità prezzo. Vedono cioè il settore come competitivo al suo interno rispetto alla qualità erogata. Il costo infatti, contrariamente a quanto si poteva pensare, non si è mai rivelato particolarmente decisivo dal 2011 al 2019, come parametro di scelta e soprattutto di abbandono, di una struttura di cura. • La propensione all’acquisto diretto nelle strutture veterinarie torna a crescere. Il mercato potenziale, ormai allargato ai prodotti commerciali per il benessere dei pet (pet food e diete, antiparassitari esterni, integratori, linee dermatologiche e prodotti per l’igiene e la cura), torna ad includere in una misura più significativa la domanda di farmaci. Più interessati ad acquistare pet food e diete nelle strutture sono i clienti che hanno un veterinario di fiducia che li consiglia. • I pet owner sono diventati rapidamente negli ultimi anni heavy users di internet. Questo strumento ha avuto un impatto anche sul rapporto fra il cliente e il veterinario: la maggioranza dei clienti, proprio come accade nel settore della salute umana, cerca soprattutto conferma nelle informazioni che trova sul web alle diagnosi ricevute e confronta le strutture ed i professionisti. • Si ricorre oggi anche a fonti diverse dal veterinario per avere informazioni su tutto quanto concerne la cura ed il rapporto con i propri animali, lo strumento del web ricopre un ruolo predominante in questo fenomeno, come si rileva già da un

certo tempo per la professione medica. La maggioranza dei clienti però preferisce sempre non affrontare queste tematiche da solo, ma almeno affiancato dal veterinario. • I clienti più recenti dei veterinari italiani sono persone giovani, che non lavorano ancora, famiglie con bambini. Il target rivela molta attenzione verso la professione veterinaria; la frequenza di visita dei loro animali è superiore alla media, si rivolgono più degli altri alle cliniche private. Oltre uno su dieci fra loro non ha scelto un veterinario di fiducia. Sono clienti che navigano sul web e sono sempre in cerca di informazioni, ma su temi importanti per la salute ed il benessere dei pet come quelli riguardanti l’alimentazione ed il pet food, di cui sono maggiori user, si consultano in misura significativa con i veterinari. Esprimono un alto potenziale di acquisto in struttura. • Nonostante la stabilità complessiva dei dati di base, negli ultimi due anni emerge la tendenza a consultare un po’ meno i professionisti anche sulle tematiche principali, un fenomeno che va contestualizzo nel momento storico attuale. È oggetto di analisi di molte indagini come Il ruolo sociale dei professionisti, in particolare di quelli della salute, venga messo in discussione come prima non accadeva, soprattutto per quanto attiene l’acquisizione di informazioni (ad es, Rapporto sulla situazione sociale - Censis 2018). Si può dire che anche i veterinari, dopo i medici, ne stiano risentendo, soprattutto alla luce del ruolo importante ormai ricoperto dai pet nelle famiglie italiane. Il fenomeno esiste ed è un problema ed una sfida che anche i veterinari debbono affrontare, e le basi per riuscirci ci sono. • Va infatti considerato, rispetto ad altri settori, che quando si scende a rilevare nel dettaglio i fattori determinanti per la valutazione del rapporto pet owner - veterinario, sperimentati attraverso le cure ricevute dai propri pet, ne emerge il quadro di una clientela sì più indipendente e critica di prima, ma in larghissima maggioranza molto soddisfatta delle prestazioni ricevute e della professionalità e affidabilità riscontrate costantemente nel tempo. ●


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ALIMENTAZIONE

TANTI GLI ALIMENTI PREMIO SUGLI SCAFFALI DEI PUNTI DI VENDITA CHE SUSCITANO CRESCENTE INTERESSE

L’AFFERMARSI DEGLI SNACK: QUALI E PERCHÉ? Giuliano Zaghini Ex Ordinario Zootecnia Speciale e professore a contratto Dipartimento Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Studiorum

L

Un segmento merceologico importante I dati più recenti in nostro possesso (Rapporto Assalco-Zoomark 2018) evidenziano, infatti, come l’offerta di tali prodotti copra in valore economico l’8,4% del mercato complessivo degli alimenti per cani e gatti (per un totale di 171,4 milioni di euro) e continui a mostrare dinamiche positive di tutto riguardo. Non solo, ma evolvendo verso le linee di sviluppo dei segmenti più forti, ne interpreta, seppur in chiave embrionale, gli analoghi orienta42

PetTrend • Luglio/Agosto 2019

Foto di Jelly Dude Flickr - CC20

’impiego dei supplementi alimentari ai pasti, denominati treat nel mondo anglosassone o snack, utilizzati per gratificare e/o tenere occupato il proprio animale (per esempio nella masticazione e per favorire l’igiene orale, nell’addestramento o per rinforzare il comportamento desiderato…), rappresenta una realtà ormai ben consolidata nell’ambito della gestione alimentare del cane e in più piccola parte anche del gatto. Vediamone il perché, menzionandone le principali tipologie. menti salutistici (naturalità, funzionalità) del cliente del petshop. Non va però dimenticato come un uso improprio da parte del proprietario (eccesso di somministrazione) possano avere ripercussioni sullo stato di salute dell’animale (in primis obesità). Già a partire dal 1885 in Gran Bretagna furono prodotti i primi biscotti composti per metà da farine di carne e per metà da cereali macinati. Ma è solo negli ultimi 20-30 anni che, con la crescente umanizzazione dei pet e innovazione nel campo dei feed e dei food, si è verificata la marcata

evoluzione del settore con l’immissione sul mercato di prodotti sempre più specifici e sofisticati.

Biscotti Questi prodotti, ottenuti con la tecnica classica della cottura in forno, sono composti classicamente da ingredienti come farina di frumento e acqua, e arricchiti con grassi e ingredienti proteici. Il biscotto tradizionale è rappresentato in genere a forma di osso; a esso si affiancano prodotti di forme e colori molto diversi, talvolta evocativi del componente più appeti-


Foto da Pxabay - CC20

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bile impiegato nella formula (pesce, frutta, …) e molto spesso più prossimi, nell’immaginario, ai gusti e fantasie dell’acquirente.

Prodotti estrusi e coestrusi Questi prodotti nel loro insieme rappresentano una classe di snack notevolmente diversificata; essa si avvale di tecniche e impianti già ampiamente impiegati nella produzione dei petfood tradizionali, necessitando ovviamente di alcune modifiche di processo, molto importanti per gli aspetti di appetibilità. Possono essere espansi o meno (di forma allungata come gli stick) e utilizzati come secchi o semiumidi. In quest’ultimo caso, in ragione di un tenore idrico del 18-30%, è necessaria l’aggiunta di additivi ad azione conservante per evitare contaminazioni batteriche e/o fungine. Sono presenti inoltre sul mercato prodotti ripieni, che presentano un involucro esterno rappresentato da un prodotto estruso vero e proprio e da una parte più interna costituita da una matrice di consistenza semi fluida (simil crema) e dai gusti più svariati, formulati in base alle preferenze alimentari della specie fruitrice.

Prodotti naturali o di origine animale Lo schema di produzione di questi snack, provenienti dall’industria della macellazione delle carni deve garantire la qualità igienico sanitaria, rispettando la normativa inerente gli alimenti per animali da compagnia. Essi sono rappresentati da una notevole varietà di ossa, strisce di pelle, sottoprodotti vari (zampetti, orecchie eccetera) che, in forma essiccata, sono oggi presenti negli scaffali, pronti a soddisfare i desiderata dei nostri pet.

Prodotti per la masticazione/dentizione In questa categoria rientrano supplementi alimentari con la funzione di coadiuvare l’igiene dentale tramite specifiche della formulazione (es. aggiunta di calcio e fluoro) e/o della struttura (forma e consistenza dello snack). Sono altresì compresi gli articoli di masticazione che, oltre ad assolvere il compito di passatempo, svolgono anche il ruolo di un’azione meccanica di rimozione di placca e tartaro, nonché la gamma di prodotti per migliorare l’alitosi.

Packaging I prodotti in oggetto sono tipicamente confezionati singoli, in scatole o in sacchetti. Se sfusi all’interno delle confezioni è consigliabile travasare i treat in contenitori di vetro richiudibili e seguire le indicazioni riportate sulla confezione in merito alla conservazione del prodotto.

Come utilizzarli al meglio? Frequenti sono le domande di molti proprietari circa le caratteristiche e il corretto impiego degli snack nei confronti del proprio animale, non volendo rinunciare a priori al loro notevole impatto emotivo. Il primo fattore da considerare al riguardo è rappresentato dall’apporto energetico fornito, che impatta sulla quota calorica complessiva fornita dalla dieta e che il proprietario tende di norma a non considerare con sufficiente attenzione. Un surplus energetico, anche se modesto, protratto per lunghi periodi può infatti determinare sovrappeso, obesità ed eventuali patologie a essa correlate. Si impone al riguardo un controllo quantitativo delle quantità somministrate o l’adozione di “versioni light” di tali supplementi e comunque vale ridurre

la razione giornaliera ogni qual volta per motivi diversi si pensi di integrarla con snack. Il veterinario di fiducia saprà consigliare, in funzione del tipo e della quantità di snack utilizzato, di quanto deve essere l’eventuale riduzione calorica della dieta abituale. La seconda valutazione dovrà considerare il problema delle allergie e intolleranze alimentari; non può essere dimenticato che anche gli ingredienti e/o gli additivi utilizzati nella preparazione degli snack possono interferire con le pratiche gestionali di una corretta dietetica terapeutica tesa a eliminare/ridurre la presenza di allergeni nella dieta. Pur nella oggettiva difficoltà di stabilire un rapporto di causa-effetto tra condizioni patologiche e nutrienti/ ingredienti, è opportuna una valutazione della dieta nel suo insieme, per tentare di risolvere questo problema complicato dal punto di vista diagnostico e terapeutico. La terza valutazione va fatta tenendo conto, infine, dell’eventuale tossicità rappresentata da singoli ingredienti. Il caso più eclatante ci viene fornito dal cacao, il cui contenuto in metilxantine (teobromina) può determinare quadri di grave tossicità per il cane. La scelta di prodotti realizzati appositamente dall’industria del pet food garantirà il ricorso a sostanze idonee al consumo del pet al quale il prodotto è destinato.

In ultima analisi Una volta conosciute le caratteristiche dei singoli prodotti, non si può che considerare favorevolmente il desiderio di gratificare il proprio beniamino con un piccolo premio alimentare. Negli ultimi anni lo sviluppo di caratteristiche di tipo nutrizionale/funzionale già presenti negli alimenti completi ne permettono, per alcune categorie o singoli alimenti, una connotazione più “salutistica” e una valutazione più favorevole che in passato. Al di là di un inconscio ruolo utilitaristico per la “cattura del consenso” dell’animale, non va infine dimenticato l’impatto di tipo affettivo-relazionale che si determina tramite la soddisfazione “psichica” del proprietario e alimentare dell’animale. È comunque compito del medico veterinario quello di fungere da opinion leader nell’universo sempre più dinamico e diversificato della dietetica canina e felina. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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MARKETING GESTIONALE

"LA VITA È CIÒ CHE TI SUCCEDE MENTRE SEI IMPEGNATO A FARE ALTRI PROGETTI” JOHN LENNON, compositore e cantante britannico, fondatore dei beatles ha usato questo aforisma riprendendolo dal vignettista allen saunders

IL NEGOZIO “A TEMPO”: INTRATTENIMENTO, SORPRESA, ESPERIENZA Foto da Wkimedia Commons

Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa

C

ome sosteneva il filosofo polacco Zigmunt Bauman nei suoi saggi sulla società liquida, tutto nel mondo contemporaneo è friabile e provvisorio, negli affetti così come nel lavoro e nelle relazioni sociali. Anche il commercio è diventato più rapido e aleatorio di un tempo. I negozi aprono e chiudono velocemente, seguendo le mode del momento, le location più gettonate e i mutevoli gusti di un pubblico di consumatori sempre più eterogeneo e alla continua ricerca di novità.

Nuove soluzioni dinamiche La società attuale è caratterizzata da un rapido susseguirsi di idee e progetti anche nella distribuzione commerciale, che impone a tutti gli ope44

PetTrend • Luglio/Agosto 2019

Il negozio dell’App Line all’interno del centro commerciale Hysan Place di Hong Kong.

ratori di rinnovarsi in maniera costante. E sono generalmente i giovani imprenditori i più propensi a sperimentare nuove formule commerciali, magari prese da altri Paesi come per esempio i garage shop, i negozi allestiti su veicoli, gli outlet shop, lo street food e molto altro.

Concentrare il business in un bREve periodo Di fatto il commercio “mordi e fuggi” non è una cosa degli ultimi tempi. Da molti anni esistono le licenze

per l’esercizio del commercio ambulante in sede fissa e itinerante su mezzi di trasporto di varie forme e dimensioni. Un’attività, quest’ultima, spesso considerata marginale, relegata a situazioni sporadiche come eventi sportivi, feste cittadine, concerti e raduni. Nel caso dei Temporary Store (TS) si tratta invece di negozi a tutti gli effetti, con una propria struttura, attrezzature dedicate e un arredamento curato che vengono allestiti in locali già esistenti oppure in spazi di grande passaggio come aeroporti, stazioni, parchi e grandi


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alcune settimane, dove si ha la possibilità di acquistare qualunque genere di prodotto. La differenza con gli altri negozi sta soprattutto nella gestione: non devono pensare a ordini e rifornimenti, bilanci, gestione del personale o linee di credito. Tutto è molto agile e il fine principale è quello di esaurire la merce presente al suo interno. Ovviamente, si tratta di una soluzione particolarmente vantaggiosa anche sotto il profilo dell’investimento economico. Chi apre uno store temporaneo infatti, opta per un affitto che, anche se costoso, può essere ripagato già nel brevissimo periodo.

piazze cittadine. Un fenomeno in crescita, il cui sviluppo è visto anche come un tentativo di risposta alla crisi economica attuale, in quanto la soluzione consente, almeno parzialmente, un abbattimento di costi fissi quali i canoni di affitto degli immobili o il leasing delle attrezzature.

Il fenomeno nacque in Inghilterra nel 2003; si sviluppò poi negli Stati Uniti (specialmente a New York) per approdare successivamente in molti Paesi europei. In Italia fu il gruppo automobilistico FCA a sperimentare per primo questa formula a Milano, con la presentazione del nuovo modello della Lancia Y10 in corso Como, una celebre via dello shopping e della movida milanese. Nel nostro Paese è Milano la capitale dei temporary shop, con 115 location (pari al 75% degli spazi dedicati a questo format), seguita da Roma, Napoli, Firenze, Bologna e Venezia. Per quanto riguarda i settori merceologici, il 58% dei negozi è specializzato in prodotti di moda e design, il 15% in alimentari e bevande, l’8% in gioielleria e bigiotteria, il 7% è rappresentato dalle auto e il restante 12% da altri settori.

TS anche in movimento Da segnalare anche il boom dei “moving store”, la forma itinerante di temporary store: in Italia circolano circa 23 mila negozi a tre o quattro ruote, che le aziende soprattutto del fashion e del food impiegano per operazioni di vendita e marketing. Secondo le stime dell’associazione di categoria Assotemporary, lo scorso anno il fatturato generato dai temporary store ha superato 83 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente. La cifra include l’affitto delle location e i servizi accessori, tra i quali primeggia l’organizzazione di eventi. Le posizioni metropolitane e cittadine sono quelle più richieste (77%), seguite dai centri commerciali (12%), da aeroporti e stazioni (8%) e da altre location (3%). Infine, in media il costo dell’affitto settimanale delle location è di 1.500 euro a Milano e di 1.200 euro nel resto d’Italia.

Foto da Wkimedia Commons

Formula made in UK esportata nel mondo

Normativa in fase di definizione

Il John Lennon Memorial di Liverpool.

come uno strumento di marketing non convenzionale. Sono aperti infatti con l’obiettivo di giocare sulla curiosità indotta dalla sua principale caratteristica, ovvero il fatto di rimanere aperti per un limitato periodo di tempo. Si prestano a creare visibilità a nuovi marchi oppure a consolidare l’immagine di quelli più affermati, a presentare al pubblico nuovi prodotti/servizi e particolari offerte promozionali, a promuovere eventi speciali come fiere o congressi, a studiare le caratteristiche di nuove location in modo da aprire successivamente un negozio tradizionale nella zona; e infine ad avvicinare nuovi target di consumatori che normalmente non rientrano tra la clientela abituale. Da questo punto di vista il format incontra il favore soprattutto dei consumatori più giovani ed esigenti delle grandi aree urbane, che cercano nel temporary shop prodotti esclusivi (non commercializzati in altri punti vendita), un servizio particolare e un’esperienza di acquisto divertente. Ha anche una funzione meramente commerciale tanto da poter valutare la trasformazione da Temporary Store a negozio a tempo indeterminato a seconda del successo del Temporary stesso.

Strumento di marketing e comunicazione

Gestione economica e flessibile

Oltre a vendere prodotti o servizi, i temporary store vengono utilizzati

I temporary shop sono negozi che vengono aperti per qualche giorno o

I temporary shop sono un fenomeno relativamente nuovo e, per tale motivo, il Governo italiano non ha ancora elaborato una specifica normativa. I normali contratti di locazione commerciale (6 anni + 6), non sono ovviamente adeguati per questo tipo di format. È infatti necessario un contratto di tipo transitorio, che ha una durata massima di 18 mesi e viene stipulato per venire incontro a particolari esigenze. Una volta ottenuto il contratto ed essere entrati in possesso della Partita IVA (nel caso non sia già attiva), occorre richiedere presso il Comune nel quale si trova lo store temporaneo la comunicazione SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Se non si intende invece utilizzare lo spazio per un’attività di vendita, ma solo per fini promo-pubblicitari con l’esposizione di prodotti/ servizi e l’organizzazione di eventi, la SCIA non è necessaria. Infine, nel caso si vogliano organizzare delle attività di intrattenimento musicale all’interno del temporary store, occorre ottenere l’autorizzazione SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori).

E i petshop? Come si è visto, l’idea si presta alla verifica della validità di una nuova apertura di un punto vendita in una zona opportunamente studiata. Il format del business toccata e fuga è anche applicabile in un’area sprovvista di un pet shop. Per concludere il temporary può essere utile a rendere visibile in un luogo scoperto un marchio di prodotti per l’alimentazione o un marchio di una grande catena di distribuzione. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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COMUNICARE IN RETE

COS’È UN BLOG, PERCHÉ SERVE AVERLO E COME RACCONTARE LA STORIA GIUSTA SILVIA BOSIO E-commerce specialist e divulgatrice

U

n blog serve a dare visibilità, creare traffico e generare di conseguenza profitto. Quest’ultimo risultato resta di certo il più difficile da ottenere, ma vedremo più avanti come provare a raggiungerlo mettendo in pratica i giusti tips & tricks, ovvero i suggerimenti e i trucchi del mestiere.

Storia Il termine Blog nasce negli anni ’90 dello scorso secolo, per indicare una sorta di diario on line. I primi blog erano infatti molto simili a diari digitali creati da alcune persone per raccontare le proprie esperienze. Oggi il concetto di blog è cambiato sia nella sostanza che nella forma. Sono oramai pochi i blog che raccontano esperienze di vita fini a se stesse e sono tantissimi invece i blog che hanno come obiettivo quello di creare informazione, divulgazione e, perché no, portare traffico e visitatori al sito internet di riferimento attraverso i clic dei naviganti.

Avere un blog non significa essere un blogger Scrivere su un blog, proprio o altrui, non significa però necessariamente diventare dei blogger, inteso come una persona che si dedica a tempo pieno a questa attività come fanno invece alcuni dei blogger più conosciuti e diventati noti proprio per questa loro dedizione. Resta però inteso che per avere successo occorre prima di tutto essere dotati di passione per l’argomento scelto (l’interesse non basta), dimostrare amore per la scrittura e aver voglia di misurare i risultati costantemente. La costanza è alla base del successo qualunque sia l’obiettivo che abbiamo in mente, perché il blog, non va dimenticato, è “vivo”. 46

PetTrend • Luglio/Agosto 2019

CREARE

VALORE CON IL PROPRIO

BLOG Come scegliere gli argomenti del blog La scelta degli argomenti da trattare sul proprio blog deve essere accurata e non sicuramente lasciata al caso o alla moda del momento. Si può parlare di argomenti tecnici, di curiosità, o di “come fare a...” l’importante è che alla base della scelta ci sia un piano editoriale (vedi box) ben ragionato e sviluppato sui propri obiettivi. Gli argomenti del blog, dicevamo, vanno scelti con cura sulla base del risultato che si vuole raggiungere, sia esso divulgazione, informazione o veicolare traffico. Le proprie competenze specifiche sono sempre di grande aiuto e contribuiscono a creare contenuti unici, dal momento che ciascuno vive ed elabora le proprie esperienze in maniera diversa.

Come strutturare un blog Strutturare correttamente un blog permette al lettore di cercare e tro-

vare senza sforzo le informazioni che sta cercando. Una buona usabilità influisce inoltre su due parametri di valutazione fondamentali delle pagine web, ovvero aumenta il tempo di permanenza sul sito e diminuisce la frequenza di rimbalzo, intesa come la percentuale di visitatori che si limi-


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tano a visitare una sola pagina del sito web in cui sono atterrati (il termine “rimbalzo” indica appunto un utente che arriva sul sito e rimbalza subito via). Perché ciò non accada il consiglio è di creare una prima linea di categorie principali, ovvero quelle che sono necessarie al lettore per identificare il macro argomento che sta cercando e di esplodere poi ciascuna di esse in sottomenu non troppo lunghi e senza ridondanze o ripetizioni.

Come scrivere un blog post Una volta definiti tutti gli aspetti preliminari, si può passare alla stesura dell’articolo vero e proprio, detto anche blog post. • Il titolo è quello che permetterà al lettore di capire con poche parole se l’articolo tratta l’argomento ricercato. Il titolo deve rispecchiare quanto scritto nel post, un titolo ingannevole non farà altro che penalizzare la pagina sui motori di ricerca. • Il sottotitolo aggiunge particolari importanti per il lettore, arricchisce il titolo senza scendere ancora nei dettagli dell’argomento. È importante che sia formulato in modo chiaro e sintetico. • La data di pubblicazione può essere indicata oppure no, è sicuramente necessaria per argomenti legati a fatti di attualità o cronaca in quanto aiuta il lettore e collocare nel tempo il post. Pur essendo consigliabile indicarla sempre, può essere omessa per articoli di divulgazione. • Un’immagine in evidenza che sia di

buona qualità e adatta all’argomento è utilissima per catturare l’attenzione del navigante. Ricordiamoci che il tempo impiegato dal potenziale lettore per decidere se leggere o no il nostro post è di pochi decimi di secondo, per cui se saremo bravi ad ammaliare il suo istinto avremo un lettore in più! Le immagini vanno scelte tra quelle riproducibili liberamente (CC-Creative Commons) e non soggette a copyright, Google stesso permette di filtrare questo tipo di immagini evitando così di incappare in situazioni spiacevoli di diritti d’autore. • Il post è il cuore del nostro lavoro. Frasi brevi e facilmente comprensibili, divisione in paragrafi, ed elenchi puntati saranno apprezzati sia dai motori di ricerca che dai lettori in carne e ossa. Mettiamoci nei panni del lettore e cerchiamo di scrivere come se lo avessimo davanti a noi e gli stessimo raccontando ciò che lui vuole sapere. Essere spontanei, non troppo ripetitivi (Google vi penalizzerebbe), esaustivi e chiari renderà l’articolo piacevole e scorrevole, aumentando il numero delle letture. • Assegnare la giusta categoria e la sottocategoria permetterà una catalogazione precisa. Se gli argomenti trattati possono essere considerati trasversali su diverse categorie si può abbinare l’articolo a tutte o alle principali. • Un box dedicato alla biografia dell’autore, meglio se con una foto, aiuta il lettore a sentirsi più vicino e riduce il senso di impersonalità. Poter vedere il viso di chi ha scritto aumenta la fiducia, specie se si trattano argomenti delicati. • L’area commenti non sempre è prevista ma sicuramente è consigliata per aumentare le interazioni sulla

COSA È UN PIANO EDITORIALE Il piano editoriale è il documento strategico alla base del progetto di ogni blog. Il piano editoriale serve a definire quali saranno i contenuti, come verranno esposti e quando saranno pubblicati. In questo articolo abbiamo volutamente darne solo un accenno, vi rimandiamo al prossimo scritto per darvi delle risposte circostanziate e dettagliate per la categoria a cui è destinato un blog creato dai lettori di PetTrend: petshopper, toelettatori allevatori, addestratori, e altre categorie che lavorano con e per gli animali da compagnia.

pagina e, di conseguenza, la visibilità data dai motori di ricerca. Il consiglio è quello di poter moderare i commenti prima della pubblicazione o di permettere ad esempio solo agli utenti registrati di poter commentare.

Quando il blog diventa Vlog Negli ultimi anni l’aumento costante del traffico da dispositivi mobili, dove la lettura non è sempre agevole per via delle dimensioni ridotte dello schermo, ha portato alla nascita dei Vlog, ovvero dei blog in formato video. Le competenze necessarie per creare il contenuto non sono tanto differenti da quelle che occorrono per scrivere un blog, c’è però da considerare un altro aspetto, quello della registrazione, che può rivelarsi impegnativo specie quando si è alle prime esperienze. Le caratteristiche dei contenuti video possono però avere risvolti interessanti, in primo luogo sulla fruizione stessa: non occorre leggere ma ascoltare. Oppure basta guardare le soluzioni proposte per ottenere un risultato o risolvere un problema. Difficile dire se i vlog soppianteranno definitivamente i blog, è troppo presto per capire se questi contenuti saranno adatti anche alla ricerca vocale, che sta invece prendendo sempre più piede. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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VIAGGIARE INFORMATI

IN VACANZA CON IL PET? PER FARSI ACCOGLIERE OVUNQUE A BRACCIA APERTE BASTA DOCUMENTARSI UN PO’ Lorena Bassis Giornalista pubblicista

Una ciotola, un guinzaglio e, già che ci siamo, mi dia anche un consiglio”. Man mano che si avvicina la data della partenza niente di più facile che al petshopper venga chiesto, per esempio, dove si trovano le strutture pet friendly in Italia, quali documenti servono per portare il cane in vacanza oltreconfine, cosa mettere nella sua valigia, quali accorgimenti adottare a seconda dei mezzi utilizzati per gli spostamenti. Le cose da sapere per un viaggio a “sei zampe” sono tantissime e le regole cambiano continuamente. L’ideale è poter consigliare al cliente dove trovare tutte le informazioni aggiornate perché l’animale possa usufruire delle migliori condizioni di viaggio e di soggiorno. Ecco, allora, qualche utile suggerimento.

LIBRI, SITI WEB E APP PER VIAGGIARE FACILE E PET

FRIENDLY

Quelle del Touring Club Italiano restano sempre un classico fra le guide turistiche. Per la loro autorevolezza e affidabilità - maturata in oltre cento anni di esperienza - sono punto di riferimento per chi ama viaggiare. In Viaggiare con cane e gatto troviamo 320 pagine ricche di suggerimenti per prepararsi alla partenza e come affrontare gli imprevisti una volta giunti a destinazione. Ci sono i consigli del veterinario, quelli dell’avvocato e le regole per spostarsi in treno, aereo o nave, oltre alla mappa autostradale delle aree di sosta e di servizio attrezzate per i pet. Chi viaggia oltreconfine può trovare la normativa redatta in collaborazione con Anmvi. In chiusura, una sezione con gli itinerari regionali, le spiagge accessibili, i centri di addestramento, i veterinari aperti 24 ore, le aree verdi e centinaia di alberghi e ristoranti dove il cane e il gatto sono sempre i benvenuti. Si parla invece di kit di pronto soccorso, di trasportini, ma anche di vaccinazioni, salute in viaggio e dei riferimenti legislativi che è sempre bene tenere presente nel manuale Viaggiare con il cane. Desti48

PetTrend • Luglio/Agosto 2019

Foto di Kent Wang - Flickr CC20

Manuali di viaggio

nazioni, salute, documenti, pernottamento di Janine Eberle e Jess Golden. Tanti utili suggerimenti raccontati dai due autori grazie all’esperienza maturata viaggiando con i loro amici a quattro zampe. Raffaella Amadasi, nel suo libro Viaggi a sei zampe. Guida alla vacanza con il tuo cane, non solo indica le mete ideali da raggiungere in compagnia del proprio cane ma anche i consigli per muoversi in tranquillità cercando però di risolvere l’aspetto più strettamente gestionale, cioè “cosa fare con lui”. Ecco allora una serie di suggerimenti sulle

attività da fare insieme o indicazioni su percorsi e itinerari a misura di uomo e cane. Gli indirizzi delle spiagge accessibili, gli alberghi e gli agriturismo pet friendly, le pensioni che ospitano gli animali e le norme per viaggiare in regola sono contenute nella guida pratica In viaggio con il cane. La guida per viaggiare con Fido di Renato Berti e Stefania Vinciguerra.

Siti & App Il cliente che naviga sul web apprezzerà di più l’indicazione di un sito dove poter cercare tutte le informazioni


utili per organizzare il suo viaggio con il pet. Facile accontentarlo perché non c’è che l’imbarazzo della scelta. Quasi tutti i portali che trattano l’argomento, offrono la possibilità di individuare le strutture ricettive pet friendly suddivise per comuni, province e regioni italiane, come per esempio pethotels.it. Altri siti - per citarne alcuni, zampavacanza.it; dogwelcome.it; vacanzebestiali.org - prevedono itinerari per fare le vacanze con il quattro zampe al seguito al mare, in montagna o nelle città d’arte in Italia o all’estero, oltre a fornire informazioni sulla normativa in vigore nei vari paesi. Le regole per il trasporto, i documenti e i consigli per viaggiare con il pet nel nostro Paese sono reperibili anche su salute.gov.it/viaggiare-con-gli-animali. E se l’animale risulta particolarmente nervoso all’idea di mettersi in viaggio? Diversi suggerimenti pratici su come affrontare il problema su siviaggia.it. In caso di problemi gravi consultare il proprio medico veterinario e/o il veterinario esperto in problemi comportamentali. Chi non si separa mai dallo smartphone preferirà optare per una delle tante app sul tema. Scaricando, per esempio, Viaggiare con Cane e Gatto si possono programmare soggiorni senza correre il rischio che l’animale non sia ben accetto. L’applicazione fornisce infatti l’elenco di spiagge e strutture alberghiere pet friendly oltre alle indi-

Foto di Pete Beard - Flickr CC20

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PRENOTARE UN VIAGGIO A SEI ZAMPE Al cliente che vorrebbe partire ma non ha ancora scelto la destinazione, si può suggerire di visitare il sito tripdoggy.com per avere un preventivo - oltre alla possibilità di prenotare direttamente con un click - un viaggio a misura di pet. Viaggiconilcane.com è un tour operator specializzato in itinerari da fare con l’animale al seguito per vivere insieme grandi avventure. Altre idee possono arrivare leggendo la guida di Silvia Allegri, A spasso con il cane - 30 itinerari nella provincia di Verona.

cazioni dei mezzi di trasporto più idonei per spostarsi con il pet. Con Vacanze Animali, dopo aver individuato la struttura, sarà possibile visualizzare l’elenco dei servizi disponibili della zona dedicati ai quattro zampe. Le spiagge, i parchi, i ristoranti e le strutture amiche degli animali possono essere trovate anche scaricando le app Pet Friendly Hotel e Dog Park Finder Plus.

E per saperne di più ... A prescindere dalla destinazione e dalla tipologia di animale da compagnia da portare con sé, prima di partire va sempre raccomandato di dare un’occhiata ai siti istituzionali per raccogliere il maggior numero di informazioni possibili. Può essere, per esempio, il sito del Ministero degli Affari Esteri - viaggiaresicuri.it - oppure il portale ufficiale del turismo in Italia - italia.it - o quello dell’Agenzia nazio-

nale del turismo - enit.it, - o del Dipartimento delle politiche europee vivieuropa.it. Per essere certi di avere tutte le carte in regola varrebbe la pena anche di navigare sul sito del Ministero della Salute - salute.gov.it - e della Polizia di Stato - poliziadistato.it. Anche il Centro Europeo Consumatori Italia - euroconsumatori.org - ha nel suo sito un’apposita sezione con la regolamentazione per il trasporto degli animali da compagnia all’interno dell’Unione Europea. Infine, a seconda del mezzo prescelto per lo spostamento, è indispensabile visitare il portale della compagnia ferroviaria, marittima o aerea con la quale è stato prenotato il viaggio. Per esempio, trenitalia.com o italotreno.it, traghettilines.it, moby.it; tirrenia.it, ecc., ryanair.com, easyjet.com, airitaly.com, alitalia.com, neosair.it, bluepanorama.com e via di seguito. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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PUBBLIREDAZIONALE

Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it

DA VITAKRAFT TRE NUOVI SNACK PER GATTI In un segmento di mercato come quello degli snack per gatti che va a gonfie vele, come dimostra il recente Rapporto Assalco uscito in occasione di Zoomark, Vitakraft non smette mai di innovare e presenta tre linee esclusive e trendy Snack con Superfood Vitakraft segue il grande trend del superfood in ambito umano e amplia la linea Crispy Crunch e Cat Yums con nuove varianti ripiene di ingredienti benefici per la salute e la vitalità del gatto. Crispy Crunch è la linea di croccanti fagottini con cremoso ripieno tanto amati dai gatti. Ora è disponibile in sei deliziosi gusti, tutti realizzati con ricette senza zucchero. Le due nuove varianti “Superfood”, entrambe senza cereali, sono prodotte con anatra & aronia e tacchino & chia e sono particolarmente indicate per animali con sensibilità alimentari. Le bacche di aronia sono naturalmente ricche di antiossidanti che favoriscono la protezione delle cellule, mentre i semi di chia contengono preziosi acidi grassi Omega 3 per una pelle sana ed un bel pelo. La linea Crispy Crunch comprende anche due gusti “Classic” con salmone e pollo e due gusti “Healthy”, uno con malto contro la formazione dei boli di pelo e l’altro con olio di menta piperita contro tartaro e alitosi. Anche la linea Cat Yums, ha la sua variante Superfood. La linea di morbidi fagottini ripieni, oltre ai gusti con paté di fegato, formaggio, salmone e pollo, si arricchisce infatti della nuovissima versione con anatra e bacche di sambuco ricca di antiossidanti utili per la protezione cellulare.

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Bocconcini da dividere e condividere Triggles è uno snack saporito e morbido, con tanta carne di tacchino o merluzzo. La particolarità è data dalla sua speciale forma che permette di spezzare facilmente il prodotto in tre piccoli bocconi a misura di gatto. Per triplicare il numero delle coccole! Non solo, lo speciale metodo di cottura lenta rende questa leccornia super morbida! Due sono le varianti, entrambe senza zucchero, in confezioni da 40 g: Triggles con Tacchino, con oltre il 30% di carne di tacchino e Triggles con Merluzzo nero, con oltre il 60% di pesce proveniente da fonti sostenibili certificate MSC. ●


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LETTERA APERTA

D Antonio Bruzzone BolognaFiere spa

esidero condividere, con i protagonisti di Zoomark International, il successo e i risultati che hanno caratterizzato l’edizione appena conclusa. Risultati che assumono un valore ancora più significativo in un anno in cui l’evento - organizzato da BolognaFiere, con il patrocinio di Assalco e Anmvi - si è confrontato con nuove sfide. La prima, senza dubbi, la variazione delle giornate di svolgimento della Fiera che, escludendo il fine settimana - ha allineato Zoomark International ai grandi eventi professionali internazionali rafforzandone ulteriormente la vocazione b2b. Le nuove date hanno dato vigore anche alla visualizzazione professionale e internazionale, il bilancio finale di questa edizione vede gli operatori esteri in crescita del 23 per cento e rappresentare oltre il 50 per cento delle presenze complessive, a dimostrazione che la business community riconosce in Zoomark International l’evento di riferimento mondiale negli anni dispari. Sono diversi i fattori che ci proiettano, ora, verso Zoomark International 2021 con l’obbiettivo di dare il via a un evento ancora più performante in termini di contenuti e di opportunità

di business per gli espositori e gli operatori di tutto il mondo. Fra i fattori di successo di quest’anno: l’ampia offerta espositiva valorizzata anche dal lay-out che si è sviluppato comprendendo i nuovi padiglioni 29 e 30 del Quartiere fieristico; le moltissime novità in mostra; la grande partecipazione ai momenti di cultura e di aggiornamento professionale che si sono susseguiti nelle giornate di fiera; il successo registrato dal programma di incoming. Il dinamismo di Zoomark International è stato testimoniato anche dall’attenzione che hanno riservato all’evento i media, ai quali è doveroso estendere un sincero ringraziamento. Ci attendono nuove sfide e nuovi obiettivi ai quali lavoreremo per dar vita a uno Zoomark International 2021 ancora più ricco di iniziative; parallelamente proseguirà il nostro impegno per portare all’estero, nei marcati a più alto indice di sviluppo, la manifestazione e offrire all’industria del pet nuove opportunità comerciali. Ribadendo il mio più sincero ringraziamento, colgo l’occasione di per porgere i più cordiali saluti. ●

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VETERINARIA

Alessio Arbuatti

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on l’arrivo della bella stagione si riattivano i cicli biologici di numerosi parassiti che possono colpire i nostri pet. I potenziali pericoli non provengono però solo da quegli organismi che si spostano sul terreno come pulci, zecche, pidocchi masticatori e pungitori, ma anche da quelli abili nel volo. Tra questi vi sono tutti gli insetti ematofagi, ossia quelli che si nutrono di sangue e che, non solo possono arrecare lesioni localizzate dovute alla puntura, ma anche fungere da vettori di altri parassiti microscopici, agenti di importanti patologie per i pet e per l’uomo.

Arriva il pappatacio

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PERICOLI DELLA BELLA STAGIONE: LA

Phlebotomus pappatasi (Scopoli, 1786), un nome che in apparenza solo a pochi può evocare un pericolo, ma che descrive in realtà un temibile insetto volante ematofago di piccole dimensioni, capace di causare spiacevoli conseguenze a pet e proprietari. Questo insetto infatti può a sua volta ospitare nel proprio corpo il microscopico protozoo agente della leishmaniosi, una temibile patologia che può colpire il cane e l’uomo (zoonosi). L’attività biologica delle specie appartenenti al genere Phlebotomus è stagionale, legata ai mesi più miti e caldi da maggio a ottobre. Il nome comune deriva dal comportamento tipico della specie che, a differenza delle zanzare, punge la vittima per il pasto di sangue (pappa) dopo essersi avvicinato in silenzio totale (tacio).

glicifagi (si nutrono di materiale in decomposizione). Durante l’arco delle 24 ore, l’attività si concentra tra le ore crepuscolari e l’alba. Inoltre, a differenza delle zanzare, questo insetto non depone le uova negli specchi d’acqua, ma per lo sviluppo di queste è sufficiente un sito con un’elevata umidità ambientale. Conoscerne le caratteristiche biologiche consente dunque ai proprietari di mettere in atto tutta una serie di semplici misure preventive per scongiurare i danni diretti e indiretti che possono colpire il cane e i proprietari.

Morfologia

Azioni preventive

Il flebotomo (Fig. 1) non deve innanzitutto essere confuso con le zanzare; è infatti più simile a un grande moscerino rivestito da una fine peluria (Fig. 2) con una grandezza di 2-3 millimetri. Solo le femmine si nutrono di sangue (Fig. 3), mentre i maschi sono

Per prevenire le conseguenze delle punture dei pappataci è fondamentale agire in contemporanea su due binari paralleli: protezione del pet e la corretta gestione dell’ambiente. Il ciclo vitale di questo insetto raggiunge il proprio apice durante la bella stagione, periodo

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Foto di U.S. Department of Agriculture - CC BY 2.0

Medico veterinario, docente di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo

LEISHMANIOSI durante il quale il cane trascorre più tempo in giardino o in passeggiata con il proprietario. 1. La passeggiata. Gli studi scientifici hanno dimostrato che il flebotomo ha abitudini in prevalenza crepuscolari. È dunque sconsigliato uscire in passeggiata durante la fascia oraria che decorre dal tramonto alla primissima mattina. Nello specifico gli entomologi hanno descritto tre momenti della giornata utili per i pasti di sangue: il primo un’ora dopo il tramonto, un secondo intorno a mezzanotte, l’ultimo un’ora prima del sorgere del sole. 2. In casa. L’utilizzo di zanzariere a maglia fine istallate su appositi telai, è una semplice tecnica per proteggere l’ambiente domestico, i giardini d’inverno e gli eventuali box esterni che ospitano le cucce, dalla penetrazione dei flebotomi.


Foto di CDC Frank Collins-public domain

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LA VACCINAZIONE

Foto di Yasser - CC BY 2.0

A partire dal 2012 anche in Italia si sono resi disponibili i primi vaccini contro la leishmaniosi canina. Prodotti innovativi che sicuramente hanno aperto la strada per un nuovo approccio in continuo sviluppo, contro la patologia. Solo previo consulto con il proprio medico veterinario, in relazione al cane, alla presenza della patologia sul territorio e ai dati della letteratura scientifica, sarà possibile concordare o meno la scelta anche della profilassi vaccinale che, nel caso, potrà essere effettuata a partire dai sei mesi d’età. Tale opzione però non deve escludere la necessità di mettere in atto tutte quelle misure preventive già descritte in precedenza.

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3. Presidi. La protezione diretta del cane può essere condotta tramite la somministrazione di molecole farmacologiche dotate di una specifica attività repellente nei confronti dei pappataci. Gli antiparassitari esterni sono disponibili in diverse formulazioni, tra questi le fiale spot on monodose facili da utilizzare purché se ne rispetti il dosaggio e la tempistica di somministrazione. In alternativa sono disponibili specifici collari, da sostituire periodicamente rispettando quanto riportato nel bugiardino.

4. In giardino. Poiché tutto il ciclo riproduttivo del pappatacio avviene nell’ambiente, per la prevenzione della leishmaniosi, è importante creare condizioni ambientali sfavorevoli alla riproduzione dell’insetto vettore. Semplici gesti, come l’eliminazione dai giardini delle erbe infestanti, consentono di diminuire l’umidità residua del terreno che resta invece elevata laddove non si effettuano periodici sfalci. Un’attenzione particolare deve essere dedicata anche agli spazi in apparenza inutilizzabili dall’insetto. Sottovasi bagnati, l’umidità residua nei pozzetti di drenaggio, incavi degli alberi, gli escrementi e le fessure dei vecchi muri sono ambienti perfetti per lo sviluppo larvale. Un periodico lavoro di asciugatura e pulizia di queste piccole nicchie ambientali diminuisce i siti di riproduzione. Quest’azione è ancora più efficace se condotta nell’ambito della gestione coordinata del verde comunale; infatti i flebotomi non sono abili volatori, si spostano in

LEISHMANIA: MITI DA SFATARE E GIUSTA CONOSCENZA La leishmaniosi è una zoonosi, ossia una patologia che può essere trasmessa da animale a uomo e viceversa. L’uomo però non si infetta direttamente dal cane malato (e viceversa) bensì, come questo, dalla puntura di un flebotomo infetto. Nel bacino del Mediterraneo, Italia compresa, la patologia è presente, seppur con pochi casi annuali, sia in forma cutanea sia viscerale. Così come per il cane, i fattori che possono predisporre l’uomo all’infezione sono numerosi e il controllo del Sistema Sanitario Nazionale è costante grazie anche al Centro di Referenza Nazionale per le Leishmaniosi (C.Re.Na.L.) che è stato istituito presso la sede centrale dell’IZSSI (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia).

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genere di poche centinaia di metri e il record registrato è di poco più di 2 chilometri.

Un parassita subdolo Leishmania spp. è un protozoo che per sopravvivere richiede un vettore appartenente al genere Phlebotomus e un ospite vertebrato. Il ciclo di Leishmania infantum comincia con un pappatacio sano che si infetta ingerendo con la puntura il sangue di un vertebrato infetto (cane-uomo). In tal modo è ingerita la forma senza flagello (amastigote), che raggiunge l’apparato digerente dell’insetto e matura acquisendo la tipica forma flagellata infettiva (promastigote). A seguito della puntura di un vertebrato, il ciclo si ripete in attesa di un nuovo flebotomo che succhierà il sangue infestato. Il sistema immunitario del cane, l’età, la razza e numerosi altri fattori giocano un ruolo fondamentale tanto nel controllo quanto nella progressione della patologia che coinvolge fegato, milza, linfonodi, cute diffondendosi poi in tutti distretti corporei. È dunque fondamentale parlare sempre con il proprio medico veterinario di fiducia che saprà consigliare per tempo i periodici controlli e le analisi di screening da effettuare e per confermare una positività scegliendo di conseguenza la terapia più idonea al caso. L’autore ringrazia flickr per le immagini di dominio pubblico. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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PURINA® PRO PLAN® OPTIDIGEST Perché è importante la salute dell’apparato digestivo?

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na maggior attenzione alla sensibilità digestiva nel cane è fondamentale. È noto che nel tratto digerente risieda la gran parte delle cellule del sistema immunitario. Questa condizione deriva dal fatto che il sistema digerente è una delle più importanti vie di accesso all’organismo. Ciò nonostante, alcuni cani potrebbero mostrare una maggior sensibilità digestiva non necessariamente legata a un cattivo stato di salute.

In quali occasioni un alimento ad alta digeribilità può essere utile al mio cane? Saltuari episodi di feci molli e flatulenze possono anche passare inosservate, ma denotano la precisa esigenza di un alimento dalle caratteristiche molto digeribili. I fattori che possono influenzare situazioni di sensibilità digestiva possono essere: la taglia, lo stile di vita sedentario, il sovrappeso, una razione alimentare non bilanciata o semplicemente una transizione alimentare troppo rapida.

PURINA® PRO PLAN® OPTIDIGEST è un alimento completo per cani adulti con digestione sensibile Si è dimostrato efficace come alimento di alta digeribilità grazie a: – le fonti proteiche di alta qualità (tacchino 17% e 16%) o agnello (19% o 20%), pollo e uova per un completo apporto di aminoacidi essenziali; – le fonti di prebiotici e di fibre (polpa di barbabietola), per supportare l’equilibrio della flora intestinale; – la bentonite nota per il suo ruolo a favore della buona qualità delle feci; – la formulazione “Grain Free” presenta fonti alternative di carboidrati molto digeribili (manioca 12%) e completa la gamma ad alta digeribilità che soddisfa tutti i bisogni specifici. ●

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BENVENUTO, WE VET L’innovativa piattaforma Hill’s dedicata all’informazione ed alla formazione omnicanale della professione veterinaria

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ill’s Italia annuncia la nascita di We Vet, l’innovativa piattaforma di servizi dedicata all’informazione e alla formazione della Professione Veterinaria. We Vet è una piattaforma omnicanale fruibile in qualsiasi momento ed adattabile ad ogni necessità del Veterinario. La crescente complessità della pratica veterinaria, la carenza di tempo, la digitalizzazione dell’informazione sono tra le principali ragioni alla base del nuovo approccio integrato ed omnicanale di Hill’s, che mette al centro il Medico Veterinario, offrendo una formazione flessibile, sempre disponibile ed adattabile alle sue esigenze. Digitalizzazione e personalizzazione dei contenuti e delle modalità di fruizione degli stessi rappresentano i punti

chiave di We Vet. Questa nuova piattaforma integrerà online ed offline, affiancando e potenziando le visite svolte attraverso la rete di Informatori Veterinari Hill’s sul territorio. La grande novità di We Vet sono infatti le visite virtuali Hill’s, un servizio gratuito dedicato alla Professione Veterinaria per offrire formazione, consulenza e supporto a distanza, on demand o su appuntamento, attraverso Informatori Veterinari virtuali. Cuore di We Vet e primaria risorsa a disposizione della Professione Veterinaria è Hillsvet.it, un portale web che offre una selezione di strumenti e sezioni per supportare operativamente e quotidianamente il Medico Veterinario con: – Prontuario digitale dei prodotti Hill’s – Analisi gratuita degli uroliti presso il Minnesota Urolith Center – Quick Reco, per creare piani nutrizionali su misura – Articoli scientifici – Calendario eventi – HillsperTe, dove è possibile acquistare i prodotti a marchio Hill’s per i propri animali. Nella costruzione di We Vet, Hill’s ha pensato anche ai Social Media. Su Facebook, ha creato Hillsvet Italia Professional, un gruppo aperto solo al mondo veterinario, per condividere, discutere ed informarsi su eventi, iniziative e novità. Su Youtube invece, con il canale HillsPetItalia, è possibile seguire Webinars ed ascoltare la libreria di Podcast Hill’s in remoto. Attraverso We Vet, i Medici Veterinari potranno iscriversi agli eventi Hill’s organizzati con le Associazioni Veterinarie ed i principali Key Opinion Leader italiani su temi di alto interesse. E sono molteplici le tipologie previste per questi incontri formativi: sia dal vivo che da remoto, dai congressi alla formazione online, dal webinar allo speaker tour. Per chi non vuole perdersi le news del mese, le novità dal mondo veterinario, gli aggiornamenti Hill’s ed il calendario degli eventi sarà poi possibile iscriversi alle Newsletter Hill’s. Per la prima volta una piattaforma di servizi dedicata all’informazione ed alla formazione omnicanale della Professione Veterinaria. We Vet è gratuito, personalizzabile e sempre disponibile. ●

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Rinaldo Franco Spa tel. 0248376157, fax 0241291840 www.recordit.com, record@recordit.com fb google+

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QUANDO LA CUCCIA FA ARREDAMENTO Scopri il nuovo catalogo HOME DESIGN di Record con le fantastiche linee di cuscineria

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om’è cambiata la concezione della cuccia in casa? Il team Record è partito da questa domanda per sviluppare nuovi modelli di cuccette e cuscini. In primis, come è giusto, ci deve sempre essere la comodità e il comfort del nostro amico a 4 zampe. Appurato questo, bisogna però pensare che la cuccia è un oggetto che farà parte dell’arredamento di casa nostra e dovrà adattarsi il più possibile al nostro stile. Per questo Record ha creato il nuovo catalogo HOME DESIGN con ben 9 linee pensate per accontentare i gusti più differenti: dal sobrio Mediterraneo, con stampe che riprendono le famose piastrelle colorate, al più aggressivo Adios, con immagini di teschi fiorati, passando per lo stile Jungle, Polinesia e Cactus. Per i gusti più classici sono perfette invece le linee Edera, Mandala e Ricamo. All’interno del catalogo spicca la linea BYECTERIA, bellissime cuccette e cuscini realizzati con uno speciale tessuto che contiene una molecola per eliminare batteri e odori. Il sistema utilizzato da Byecteria è una vera e propria innovazione nell’ambito della sanificazione di numerosi materiali (plastica, tessuti, ecc). Permette di creare superfici igienicamente sicure che garantiscono una protezione dai batteri continua e costante per gli animali e per tutta la fa-

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miglia: è il primo e unico sistema di sanificazione attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel tessuto viene inserita una molecola di biossido di titanio che, grazie all’azione della luce, è in grado di eliminare più del 99% di virus, muffe, batteri e odori presenti nell’ambiente in cui viene utilizzato. Di questa linea sono disponibili 4 modelli: Londra, in tinta unita grigio; Parigi, blu a pois bianchi; Hollywood Violet e Hollywood Pink con simpatici motivi a stelle e strisce. Scopri tutti i nuovi modelli di cuscineria Record richiedendo il catalogo al tuo agente di zona o scaricandolo dal sito www.recordit.com ●


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www.abivet.com

CORSO DI TECNICO VETERINARIO, CON VALIDITÀ EUROPEA Il corso è l’unico in Italia a far parte del programma per la certificazione di qualità degli standard europei

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l corso, articolato secondo il programma formativo europeo del dossier delle competenze di ACOVENE (The Accreditation Committee for Veterinary Nurse Education), è l’unico in Italia a far parte del programma per la certificazione di qualità degli standard europei.

Il corso ha frequenza obbligatoria e prevede circa 300 ore di lezioni teoriche in sede e 400 ore di osservazione di tirocinio pratico all’anno direttamente sul campo. Il corso dura due anni, al termine del quale è previsto l’esame finale. L’esame consiste in una prova scritta su tutte le materie svolte nei due anni di corso. Al superamento della prova scritta ci sarà poi una prova pratica. Al termine di entrambe le prove si ottiene una certificazione di competenza per Tecnico Veterinario, con validità europea. Il corso è realizzato attraverso l’insegnamento di veterinari e docenti che operano nel settore pubblico e privato.

Per l’ammissione Requisito di ammissione preferenziale richiesto è il diploma di scuola secondaria. Per poter partecipare al corso è necessario aver svolto la scuola dell’obbligo. Per poter sostenere gli esami finali lo studente dovrà aver frequentato l’80% delle ore di corso.

Come e quando Orario e distribuzione delle lezioni per la sede di Cremona. Le lezioni si svolgeranno per 8 ore giornaliere dalle 9:00 alle 12:35 e dalle 13:35 alle 17:10 con le rispettive pause. Le settimane di lezione saranno 8 suddivise per tutto l’arco dell’anno da Ottobre a Maggio. L’inizio del corso è previsto per Lunedì 14 ottobre. ● 60

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Foto di I am R - Flickr CC20

Struttura del corso

PER ISCRIVERSI È possibile effettuare l’iscrizione contattando le seguenti segreterie: Cremona: EV Eventi Veterinari Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 Contatti Segreteria: Sofia Bassanini Tel: 0372 - 403515 Fax: 0372 - 458577 E-mail: cortecnico@evsrl.it Roma: ABIVET Via Gennargentu, 20 Contatti Segreteria: Alessandra Terzoni Tel: 06 -87182658 E-mail:romainfocorsi@abivet.org


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CANI DI RAZZA

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VI STUPIRÀ CON CHILOMETRI DI PASSEGGIATE E LUNGHE CORSE, SENZA MOSTRARE IL MINIMO SEGNO DI STANCHEZZA

IL CHIHUAHUA, TANTO PICCOLO QUANTO VIVACE NICOLAS PATRINI Psicologo, educatore cinofilo

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onsiderato il più piccolo cane di razza esistente al mondo, porta il nome dello stato più grande della Repubblica del Messico. Si pensa che un tempo questo cane vivesse libero e che sia stato addomesticato dagli indigeni all’epoca della civilizzazione tolteca. In realtà, sono state fatte tante ipotesi sulla nascita di questa razza e alcuni sostengono sia originaria della Cina più che del Sud America. Alcuni reperti mostrano come alcuni cani molto simili al chihuahua di oggi fossero presenti già al tempo degli Aztechi e che abbiano addirittura rischiato più volte l’estinzione.

Storia e leggende La maggior parte degli studiosi cinofili concorda però sulla teoria che vede le origini della razza derivate dal techichi, un piccolo cane della regione di Tula allevato dai Toltechi. Si tratta di cani risalenti alle civiltà che vissero dove attualmente c’è il Messico, nel IX secolo a.C. Questi popoli credevano che il Techichi fosse un cane sacro e alcune leggende narrano di come avesse il compito di traghettare le anime dei defunti dalla terra all’aldilà. Tali leggende derivano in larga misura dalla conformazione del cranio di questo piccolo cane: il cranio era caratterizzato dalla mellera, ossia un punto in cui le ossa non sono completamente saldate tra loro.

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CANI DI RAZZA

Foto di Tommaso Urciuolo

fatto sì che questa razza diventasse famosa. Basti pensare che questo piccolo cane accompagnò Marylin Monroe, Britney Spears, Madonna e le tante altre celebrità che hanno scelto il chihuahua come amico.

Morfologia Il chihuahua è un cane dalla costruzione compatta ed è importante ai fini dello standard di razza il fatto che il suo cranio sia a forma di mela. A un primo sguardo, la lunghezza del corpo è leggermente superiore all’altezza al garrese. Tuttavia, è desiderabile un corpo quasi iscritto nel quadrato, specialmente nei maschi. Nelle femmine, a causa della funzione riproduttiva, è permesso un corpo leggermente più lungo. La bilancia deve segnare un peso ideale fra 1,5 e 3 kg. Un peso tra 500 gr e 1,5 kg è tollerato, ma non ricercato.

Lo standard di razza

Secondo la cultura messicana di quel periodo storico, questa peculiarità era dovuta alla capacità del cane di comunicare con il regno dei morti e con le divinità. L’arrivo degli Aztechi cancellò per sempre il popolo dei Toltechi e il chihuahua iniziò a essere considerato parte della vita del popolo. Considerati a tutti gli effetti animali da compagnia, erano rispettati e venerati. La situazione, però, cambiò in fretta: l’arrivo degli Spagnoli pose fine a un periodo idilliaco per la razza, che vide decimati i soggetti a causa delle guerre.

Poi arrivarono gli spagnoli I Conquistadores, nelle loro razzie, salvarono pochi cani e questi vennero incrociati nuovamente con alcuni soggetti spagnoli. In tempi più recenti, alla fine del XVII secolo, questa razza si diffuse a livello globale, ma in particolare negli Stati Uniti, grazie all’opera del popolo messicano. I contadini presenti nell’area di Chihuahua iniziarono riprodurre i loro cani con l’obiettivo di scambiarli e vendere gli esemplari ai visitatori; ciò portò a una rapida diffusione di questo piccolo cane. 64

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Riconoscimenti Nel 1904 venne riconosciuta la razza dall’American Kennel Club. In quegli anni la variante a pelo corto era la preferita e la maggior parte degli allevatori si dedicarono a questa, ignorando quella a pelo lungo. Ripopolata, la razza iniziò a essere apprezzata e diffusa in tutto il mondo, fino a riscuotere un grande successo anche nel Vecchio Continente. A metà del ’900 del secolo scorso la variante a pelo corto era ancora la preferita, ma la diffusione di quella a pelo lungo aumentò il numero di esemplari presenti in Europa. Un secondo rischio per le sorti del chihuahua arrivò con le guerre mondiali, quando gran parte dei soggetti venne sterminato nuovamente. A risollevare le sorti della razza furono allevatori e appassionati; oggi, le due varianti di manto vanno di pari passo e sono entrambe apprezzatissime. Ai giorni nostri il chihuahua è spesso trattato come uno status-symbol dalle star non solo hollywoodiane. Numerosi VIP sulle passerelle e sugli schermi di tutto il mondo insieme ai propri amici a quattro zampe hanno

La testa è rotonda, con stop (interruzione nasofrontale) molto marcato, profondo e ampio poiché la fronte è arrotondata al di sopra della base del muso. Tra le caratteristiche della razza c’è il tartufo, che può non essere di colore nero. Il muso è corto e, visto di lato, diritto; è ampio all’inserzione e si assottiglia verso la punta. Le labbra si presentano asciutte e ben aderenti. Le guance solo leggermente sviluppate, molto aride. I denti presentano chiusura a forbice o a tenaglia. Gli occhi sono larghi, rotondeggianti nella forma, molto espressivi, non sporgenti, scuri. Gli occhi chiari sono permessi ma non ricercati. Le orecchie sono larghe, erette, largamente aperte; si presentano più ampie all’inserzione e gradualmente si assottigliano verso la punta, che è leggermente arrotondata. Il collo ha il profilo superiore leggermente arcuato ed è di media lunghezza: ha più spessore nei maschi che nelle femmine ed è senza giogaia. Nella varietà a pelo lungo, la presenza di un collare con pelo più lungo è altamente desiderabile. Il corpo del chihuahua è compatto e ben costruito; la linea superiore è orizzontale e il garrese solo leggermente marcato. Il dorso è corto e fermo, con rene muscoloso. La cassa toracica è ampia e alta, con costole ben cerchiate. Visto dal davanti, il torace di questo cane è spazioso, ma non esagerato;


visto di lato arriva a livello dei gomiti. La linea inferiore, invece, è formata da un ventre ben rialzato. La coda è inserita alta, piatta in apparenza e di lunghezza moderata; si presenta larga alla radice e si assottiglia gradatamente verso la punta. Il portamento della coda è un’importante caratteristica della razza: in movimento è portata o alta formando una curva, o a semicerchio con la punta diretta verso la regione lombare, il che contribuisce all’armonia dell’insieme. La coda non deve mai essere portata fra gli arti posteriori, né arrotolata sotto la linea dorsale. Il pelo della coda, secondo la varietà, è in armonia col pelo del mantello. Nella varietà a pelo lungo forma un pennacchio. La coda, a riposo, è pendente e forma un leggero uncino. Gli arti anteriori, visti dal davanti, formano una linea diritta con i gomiti. Visti di lato sono verticali. Le spalle si presentano come moderatamente muscolose. Gli arti posteriori sono molto muscolosi e con ossa allungate; verticali e paralleli fra loro, con buone angolazioni al bacino, ginocchio e garretto, in armonia con le angolazioni degli anteriori. I piedi dei chihuahua sono molto piccoli e ovali, con le dita ben separate ma non schiacciate (non piede di lepre né piede di gatto). Le unghie sono particolarmente arcuate e moderatamente lunghe. I cuscinetti sono ben sviluppati e molto elastici. Gli speroni non sono desiderabili.

Andatura L’andatura della razza è caratterizzata da passi lunghi, elastici, energici e attivi, con buon allungo e buona spinta. Visti da dietro, gli arti posteriori dovrebbero muoversi restando quasi paralleli, così che le orme del piede posteriore vadano direttamente a cadere su quelle dell’anteriore. Aumentando la velocità, gli arti mostrano la tendenza a convergere verso il piano mediano. Il movimento rimane elastico, sciolto e facile, senza visibile sforzo, la testa è rialzata e il dorso fermo.

Mantello La pelle che ricopre il chihuahua è liscia ed elastica su tutta la superficie del corpo. In questa razza vi sono due varietà di pelo: corto e lungo. Il pelo è corto e ben adagiato su tutto il corpo; in presenza di sottopelo,

Foto di Tommaso Urciuolo

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il pelo è un po’ più lungo; un pelo rado è accettato alla gola e al ventre; è leggermente più lungo sul collo e sulla coda, corto sul muso e gli orecchi. Il pelo è lucido e la sua tessitura è morbida. Cani senza pelo non sono ammessi. Nella varietà a pelo lungo, il manto deve essere fine e serico, liscio o leggermente ondulato; è ricercato un sottopelo non troppo spesso; il pelo è più lungo, formando frange, nelle zone di orecchie, collo, sulla parte posteriore degli arti anteriori e posteriori, sui piedi, e sulla coda. Cani con lungo pelo fluttuante non saranno accettati. Tutti i colori con tutte le possibili sfumature e combinazioni sono accettati, tranne il “merle”.

Il carattere in cerca di un conduttore fermo ma gentile Il chihuahua adora stare a stretto contatto con il proprietario, dal quale difficilmente vuole allontanarsi e mal tollera la solitudine. È un cane vivace e giocherellone, estremamente dolce con i membri della famiglia, coi quali instaura un rapporto di fiducia e verso i quali è dedito, ma si lega in modo particolare a quello che ritiene il “capo branco”. Il chihuahua è, infatti, un cane che necessita di punti di riferimento e di sapere sempre qual è il proprio posto all’interno delle relazioni che instaura. Un proprietario consapevole delle esigenze del proprio amico a quattro zampe sa scaricare il cane dall’onere di doversi prendere cura della casa e della protezione dei suoi abitanti. Da questo punto di vista è una razza molto coraggiosa e devota, che non si tira indietro davanti a nulla

e che utilizza l’abbaio in modo frequente per avvisare gli altri di un pericolo imminente o di un cambio delle condizioni presenti nel suo ambiente di vita. Onde evitare un cane eccessivamente propenso all’abbaio, il consiglio è quello di non alzare la voce contro il cane o sgridarlo in caso di abbai prolungati, ma ignorare invece il comportamento indesiderato e premiare la calma e i comportamenti voluti. In linea generale, questo vale anche per tutti gli altri comportamenti messi in atto dal nostro piccolo amico e fa parte del metodo gentile di apprendimento. In questo senso, occorre sottolineare come il proprietario che grida contro il cane non sta facendo altro che aizzarlo maggiormente facendo esattamente la stessa cosa. Il chihuahua è un cane che apprende velocemente e ben presto capirà cosa fare per appagare il conduttore. Tra le caratteristiche peculiari di questo piccolo cane troviamo il tremore degli arti quando è nervoso o spaventato. Questo comportamento non va quindi scambiato con la necessità di calore e occorre sapere come calmarlo, deviando le sue attenzioni verso altro o scaricando la tensione manifestata tramite il gioco. Il chihuahua è un cane molto intelligente e necessita di un conduttore dinamico e in grado di rispondere ai suoi bisogni: è ben lontano dall’essere solo un cane da appartamento.

In casa e fuori Tollera la vita domestica, ama le comodità e il tempore della casa, ma ha anche bisogno di sfogare le proprie energie, giocare con i propri simili e passeggiare. Non si deve mai scambiare il suo essere “tascabile” con una mancanza di prestanza fisica: vi stupirà con chilometri di passeggiate e lunghe corse, senza mostrare il minimo segno di stanchezza. Tra le cose importanti da fare quando si entra in possesso di un cucciolo di chihuahua c’è la socializzazione. Malgrado da cucciolo sia davvero molto piccolo, si tratta di una razza che rischia di divenire aggressiva se isolata dal mondo e senza un adeguato periodo in cui sperimenta il gioco tra conspecifici. Occorre da subito far sì che il proprio cane entri in contatto con altri soggetti equilibrati e che abbia la possibilità di imparare a rapportarsi a loro nel modo corretto. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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KELLY BRUSH. LA SOLUZIONE SEMPLICE ED EFFICACE PER L’IGIENE ORALE QUOTIDIANA

A

litosi, placca dentale, gengivite, stomatite, tartaro… i nostri amici a quattro zampe sono frequentemente affetti da queste condizioni che possono avere un impatto significativo sulla loro qualità di vita. Candioli Pharma, da sempre all’avanguardia nell’offrire soluzioni innovative ed efficaci, propone sul mercato KELLY BRUSH, un nuovo dispositivo che consente una agevole pulizia di denti e gengive, capace di rimuovere la placca in modo completamente atraumatico per la bocca del nostro amico. Le spugnette KELLY BRUSH, disponibili in 3 diversi formati (piccolo, medio, grande) per adattarsi alle dimensioni della bocca del vostro cane, sono ideali per la pulizia e l’igiene dei denti e delle gengive. L’igiene orale domestica è un fattore essenziale nella gestione e prevenzione delle patologie orali: infatti l’obiettivo della prevenzione domestica è eliminare la placca dalla superficie dentale ed impedirne la riformazione. Ricordiamoci che la placca non è altro che una sottile pellicola, molto adesiva sulla superficie dei denti, che trattiene batteri e residui di cibo, e che può rapidamente inspessirsi e indurirsi fino a formare il tartaro. Placca e tartaro sono causa di gengiviti e stomatiti, che possono rapidamente degenerare e provocare gravi danni, sia locali che generali per disseminazione di batteri in altri organi quali cuore e rene. Dopo aver indossato guanti monouso e applicate le spugnette abrasive KELLY BRUSH sulle dita, è possibile massaggiare delicatamente denti e gengive, così da rimuovere in modo efficace e non traumatico la placca dentale, senza dover utilizzare scomodi spazzolini.

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Inoltre, se necessario, è possibile applicare paste dentifricie, liquidi o gel per uso orale, semplicemente imbibendo le spugnette prima del massaggio. Le spugnette KELLY BRUSH sono monouso, quindi il rischio di contaminazione batterica è praticamente nullo. Sviluppata in collaborazione con specialisti odontoiatri, l’uso della spugnetta KELLY BRUSH è molto semplice ed è ben tollerato dalla maggior parte dei cani, in particolar modo da quelli di piccola taglia che sono maggiormente predisposti allo sviluppo di queste problematiche e che possono essere agevolmente trattati senza timore di provocare danni al cavo orale e causare stress al cane. è disponibile in confezioni da 4 e 8 paia di spugnette abrasive presso i migliori petshop. www.kellybrushpet.it ●


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RAZZE FELINE

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PELLICCIA MACULATA E ATTEGGIAMENTO FIERO, L’OCICAT SEMBRA UN GRAN FELINO PER LA SUA SOMIGLIANZA ALL’OCELOT, AL MARGAY, AL LEOPARDO MA IN REALTÀ È UNA RAZZA PERFETTAMENTE DOMESTICA

OCICAT, SELVAGGIO SOLO NELL’ASPETTO

Q

uesto felino nasce dall’incrocio tra gatti di casa ben socializzati con l’uomo quali l’abissino, il siamese e l’american shorthair selettivamente allevato per emulare l’aspetto dei gatti selvatici.

Origini recenti I primi ocicat nacquero nel 1964, per caso, a seguito dell’accoppiamento tra una gatta siamese e un abissino. L’intento dell’allevatrice statunitense Virginia Daly sarebbe stato di far nascere un siamese con il ticking dell’abissino, cioè con il pelo a strisce di colore distinto che dà al mantello un aspetto “sale-pepe” o “sabbia”. La cucciolata che nacque, invece, era composta da gatti color avorio con macchie dorate. Per la loro somiglianza con l’ocelot (Leopardus pardalis), felino selvatico che vive nelle fitte foreste equatoriali del Centro e del Sud America, la figlia dell’allevatrice gli diede il nome: ocicat. Il tipico mantello dall’aspetto wild, da Grande Felino, contrasta con l’indole di questo gatto, con un carattere tranquillo, proprio perché nel suo DNA non c’è niente di selvaggio! I piccoli ocicat nati da questa cucciolata furono poi sterilizzati per andare a vivere come pet, ma quando il giornale di Detroit fece un servizio pubblicizzando uno di questi bellissimi gatti, di nome Tonga, il genetista Clyde Keeler, vedendolo maturò il progetto di creare un gatto che imitasse nel mantello le specie di grandi felini selvatici. Fu per questo motivo che si riaccoppiarono un abissino e un siamese introducendo, in seguito, l’american shorthair per conferire nella razza: robustezza, struttura e il gene silver (argento).

riconoscimento travagliato FRANCESCA SERENA Medico veterinario Medicina comportamentale e consigliere Anfi

Il percorso per il riconoscimento di questa nuova razza è stato lungo e non privo di ostacoli ma, all’inizio del 1984, nacque l’Ocicat Breed Club che riuscì a creare uno standard per la razza e giunse a presentare dei magnifici esemplari di ocicat al Cat Fanciers’ Association - CFA Board Meeting a Orlando, in Florida, nel 1986 Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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RAZZE FELINE

Aspetto generale Possente, atletico, ma pieno di grazia e sinuoso nei movimenti, questo gattone maculato, di taglia da media a grande, è aitante, muscoloso, elegante e agile. Reattivo nei confronti di ciò che lo circonda, ha una grande vitalità agli stimoli. Il maschio pesa da 5 a 7 kg, le femmine sono generalmente più piccole dei maschi.

Standard

Foto: Sylvia Pampallona-OnlyforPets

La testa ha una forma leggermente

triangolare, con contorni arrotondati. Il profilo ha una dolce incurvatura dalla testa al mento. Il muso deve essere ben disegnato, largo, con un mento forte. Muso ampio e ben definito con un suggerimento di ortogonalità (lievemente spigoloso). Osservato di profilo deve mostrare una buona lunghezza. Mento forte con mandibola ferma e morso (profilo dei denti anteriore) corretto. La testa è portata con grazia su un collo arcuato. Le orecchie sono larghe alla base e distanziate, piazzate non troppo in alto né troppo basso e ben aperte sulla testa, il bordo esterno forma una linea continua con le guance. Se presenti dei ciuffi di pelo sulla punta delle orecchie essi

Foto: Sylvia Pampallona-OnlyforPets

ottenendo l’anno dopo l’ingresso a pieno titolo nel Campionato Ufficiale CFA.

sono molto apprezzati. Gli occhi sono grandi, a mandorla leggermente inclinati in alto e ben distanziati. Sono ammessi tutti i colori degli occhi, tranne blu. Non c’è corrispondenza tra il colore degli occhi e il colore del mantello. Il colore degli occhi è preferito in tonalità intense. Il corpo ha un’ossatura possente e ben sviluppata, il petto è largo e profondo e il dorso si rialza leggermente verso la groppa. L’ocicat poggia su zampe mediamente lunghe, di buona sostanza e ben muscolose, potenti e ben proporzionate al corpo, i piedi sono ovali e compatti, proporzionati alle zampe. La coda è lunga in proporzione al corpo e affusolata verso l’estremità che deve essere scura e presentare la tipica serie di anelli del gatto “selvaggio”.

Mantello Il pelo è corto e denso, lucido e setoso, aderente e senza sottopelo, la texture è di una lucentezza brillante quasi satinata, sulla quale risaltano le tipiche bande di colore.

Disegni

CURIOSITÀ GENETICA Il disegno del mantello dell’ocicat è “spotted - rosettato”, cioè rosette che possono essere a due o tre colori aperte, chiuse, a punta di lancia o a “paw print” (a impronta) un gruppetto di piccole macchie scure appoggiate su una più grande come l’impronta della zampa di un leopardo.

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In questa razza è importante che vi sia un contrasto marcato tra il fondo e le macchie (o le striature) che appaiono distaccate e ben visibili. Il colore più chiaro si trova di solito sul muso intorno agli occhi, sul mento e mascella inferiore. Il colore più scuro è situato sulla punta della coda. Nelle aree in cui le bande di colore si sovrappongono, si vengono a formare


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degli spot, cioè delle macchie in netto contrasto con il fondo. Le macchie presenti sui fianchi sono piuttosto grandi e vengono definite a «impronta di pollice»; sono presenti sulle spalle, sull’addome e proseguono il più possibile sulle zampe a eccezione della coda ad anelli, con possibili piccoli spot tra una tigratura e l’altra. Sulle zampe e sulla gola si trovano delle tigrature incomplete. Sulla fronte, la tigratura forma un complesso disegno che si estende su tutto il cranio e si interrompe a livello del collo, formando piccoli spot.

Colori Anche i colori devono essere netti e gradevoli. I colori finora riconosciuti sono dodici: brown (un caldo marrone), chocolate, cannella, blu, lilac (color malva), fawn (un delicato color camoscio) e tutte queste varietà possono essere argentate grazie all’intervento di un gene detto “silver” (black silver, chocolate silver, cannella silver, blu silver, lilac silver e fawn silver).

Sono considerati difetti una corporatura tozza e poco elegante, un mantello con marcature leggere e poco distinte, la presenza di macchie allungate invece che tonde. Il pelo non deve essere lanoso o di lunghezza eccessiva. Non è ammessa nemmeno la presenza di macchie bianche o di bianco se non intorno a occhi, narici, mento e parte superiore della gola, non sono ammessi gli occhi blu.

Carattere Anche se sembra un felino selvatico, l’ocicat non lo è affatto ma, anzi, è un pacioccone domestico amante delle comodità. Il suo temperamento non è minimamente aggressivo, anzi, è affettuoso, fiducioso e decisamente estroverso; non teme gli sconosciuti e fa amicizia facilmente con altri pet di casa. Assai interattivi, gli ocicat seguono i componenti della famiglia in giro per casa nelle loro attività e amano essere al centro della scena. Intelligenti e curiosi, accettano di buon grado pettorina e guinzaglio per le passeggiate in giardino, si adattano facilmente alle regole di casa in quanto la loro natura è sociale. Sono tolleranti e stare in loro compagnia è fonte di continuo divertimento, essi non amano però la soli-

Foto: Sylvia Pampallona-OnlyforPets

Difetti rispetto allo standard di razza

tudine, il loro temperamento prevede assolutamente che abbiano sempre compagnia, umana o di altri pet.

Patologie più comuni Il vasto background genetico dell’ocicat gli conferisce salute, vigore e vitalità, quindi non sono soggetti ad alcun particolare problema di salute. Anomalie genetiche o problemi connessi con consanguineità sono stati evitati grazie a una base genetica ben diversificata. Le femmine non hanno problemi di parto, le cucciolate hanno grandezza costante e i gattini sono allegri e giocherelloni.

Cura del pelo Non è necessaria alcuna cura particolare per questi gatti, il loro mantello

corto ha bisogno solo di un paio di spazzolate settimanali per mantenerlo denso e lucido. Nel periodo della muta invece sarà opportuno spazzolarlo una volta al giorno per togliere il pelo morto che, se accumulato, può venir ingerito durante le operazioni di toelettatura personale eseguite dallo stesso micio e determinare vomito e disturbi gastrici. Al termine della spazzolatura un passaggio finale con un panno di camoscio conferirà al pelo lucentezza e porterà via gli ultimi residui di peli caduti. Si consiglia di spuntare le unghie, pulire le orecchie e gli occhi periodicamente. Se il cucciolo è abituato fin da subito, sarà per lui un piacere, e a volte decisamente un gioco, essere spazzolato. ● Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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PATÉ MONGE MONOPROTEIN I benefici di un’alimentazione formulata con una singola fonte proteica animale per ogni ricetta

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li alimenti MONGE MONOPROTEIN sono formulati con singole fonti proteiche animali e nascono dalla sempre più elevata prevalenza di cani con reazioni avverse agli alimenti (allergie o intolleranze alimentari). Gli animali non nascono allergici, ma lo diventano alle fonti proteiche a cui più frequentemente sono esposti nel tratto gastroenterico. Al fine di limitare l’insorgenza di tali fenomeni, si rende sempre più frequente la somministrazione di alimenti con singole fonti proteiche animali con cui l’animale non sia mai entrato in contatto in precedenza e per un periodo di tempo prolungato. Le nostre ricette MONGE MONOPROTEIN sono anche prive di cereali, quindi GRAIN FREE. Patate, piselli e tapioca rappresentano nelle nostre nuove ricette una valida alternativa nutrizionale ai comuni cereali. Solo gli ingredienti migliori sono presenti in tutte le ricette: carni fresche di alta qualità, altamente digeribili, e in alcuni casi a chilometro zero. La linea paté MONGE MONOPROTEIN “SOLO” è presente in 2 formati: la pratica vaschetta 150 g per cani di piccola taglia (oggi i più diffusi) e la lattina 400 g.

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Tutte le ricette sono Made in Italy, garantite senza coloranti, conservanti e con assoluta assenza di materie prime essiccate. Come tutti i brands di Monge, anche Monge Monoprotein è garantito No OGM, No Cruelty test, quindi non viene testato in modo forzato sugli animali, ma solo attraverso prove di somministrazione libera per individuare le ricette più idonee in termini di appetibilità. È disponibile in esclusiva solo nei migliori pet shop e negozi specializzati. ● 72

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UCCELLI

STIAMO ASSISTENDO A UN PROGRESSIVO AUMENTO DELLA PRESENZA DI QUESTI ANIMALI SOPRATTUTTO IN PROSSIMITÀ DELLE ABITAZIONI E DELLE AREE URBANIZZATE

L’ERA DEI Diego Cattarossi

CORVIDI

Foto di Cattarossi

Medico veterinario, Certificato ESVPS Accreditato Fnovi per animali esotici

Gazza ladra variante albina.

I

corvidi sono un gruppo di uccelli appartenenti all’ordine dei passeriformi. Sono animali cosmopoliti, troviamo diverse specie appartenenti a questo gruppo in tutto il mondo. Sono presenti da tempo immemore in Europa occupando diverse fasce climatiche e diverse latitudini, a seconda della specie di appartenenza; tra le più note nel nostro areale possiamo citare: gazza ladra (Pica pica), ghiandaia (Garrulus glandarius), corvo imperiale (Corvus corax), corvo comune (Corvus frugilegus), storno comune (Sturnus vulgaris) e la cornacchia grigia (Corvus cornix).

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Caratteristiche salienti

Alimentazione

Questi passeriformi compiono la muta del piumaggio una sola volta all’anno, alla fine della stagione riproduttiva. Il colore di base è perlopiù il nero, ma non mancano piume iridescenti o dai colori brillanti presenti in alcune zone del corpo di molte specie. Non esiste dimorfismo sessuale, ovvero i maschi non sono distinguibili dalle femmine solo attraverso l’osservazione di caratteri esterni: per determinare il sesso è necessario eseguire un sessaggio molecolare da penne o sangue oppure un sessaggio chirurgico tramite l’endoscopia.

I corvidi sono onnivori, quindi perfettamente adattabili a ogni genere di dieta. Una dieta completa prevede sia prodotti di origine animale (insetti, piccoli invertebrati, carcasse animali, uova e pulcini di passeriformi) sia prodotti di origine vegetale (bacche, frutta, gemme e germogli di piante). Nei petshop sono presenti diverse tipologie di alimenti che rispondono perfettamente alle esigenze nutrizionali dei corvidi, ad esempio quelli per gracule o maine. Spesso, in periodi di abbondanza di cibo, questi uccelli ne fanno scorta, nascondendolo nelle


Cornacchia grigia.

cavità degli alberi o sotto terra per i momenti di carenza.

Foto di Bonte Kraai - Wikipedia commons CC20

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Corvo Grand Canyon.

Comportamento I corvidi sono animali sociali, vivendo in gruppo e in coppia. Spesso maschi e femmine si uniscono per stare insieme molti anni o addirittura tutta la vita. La coppia nidificante diventa molto territoriale e caccia gli intrusi dal proprio habitat e dall’albero prescelto per “metter su famiglia”. Il cliente che ha sul proprio terrazzo o giardino questi uccelli vedrà che le coppie si avvicenderanno di anno in anno e di generazione in generazione. Proprio per questo motivo, se i soggetti sono abituati all’uomo perché gli fornisce del nutrimento, i nuovi soggetti (nati da coppie già addomesticate) saranno più confidenti.

Distribuzione ed espansione

Foto Wikipedia commons CC20

In Italia, come nel resto del sud Europa, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo aumento della presenza di questi animali, soprattutto in prossimità delle abitazioni e delle aree urbanizzate. Questo fenomeno ha delle ripercussioni negative sulle popolazioni di piccoli passeriformi, i nidi dei quali vengono abitualmente predati da questi uccelli. Alcune province hanno stabilito dei piani di controllo della popolazione proprio per cercare di limitare la loro Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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Foto di Cattarossi

UCCELLI

Gazza australiana.

Corvo imperiale.

inarrestabile espansione a scapito di altri animali autoctoni.

Intelligenza

Foto di Cattarossi

L’intelligenza dei corvidi è nota sin da tempi remoti, troviamo tracce scritte su questo argomento sin dai tempi dell’antica Grecia. Recenti studi confermano la capacità cognitiva superiore di questi animali, al pari di quella di molte specie di pappagalli. In particolare grandi pappagalli e grandi corvidi sono in grado di risolvere problemi considerati idonei dai test di valutazione per determinare le capacità cognitive di un bambino di cinque anni. Questi uccelli risolvono questi problemi ed esercizi con ragionamento compiuto e originale. I corvidi amano giocare anche con utensili che muovono con l’uso del becco o più raramente delle zampe. Questi uccelli hanno memoria e ricordano persone, circostanze, luoghi e… sanno contare! I corvidi hanno consapevolezza della morte e sembrano soffrire per la perdita del compagno facendo esperienza del lutto.

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Foto di Cattarossi

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Il possesso di corvidi Quasi tutte le specie di corvidi, anche se non godono di un grande mercato in Italia, sono acquistabili, ma solo a patto che gli uccelli siano nati in cattività, da genitori regolarmente detenuti. L’origine dei soggetti deve essere dimostrabile agli organi ispettivi tramite appositi documenti che devono sempre accompagnare la cessione dell’animale (certificato Cites - Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione). L’animale deve essere identificato in maniera certa tramite anello inamovibile oppure applicazione di trasponder (nano microchip). I soggetti trovati in natura non possono essere detenuti, ma vanno immediatamente conferiti ai centri di recupero della fauna selvatica (Cras).

Domesticazione Succede però che siano questi stessi animali a cercare un contatto con la nostra specie! Essendo intelligenti e scaltri, spesso si rendono conto che la vicinanza all’uomo è per loro motivo di vantaggio soprattutto in termini alimentari. Molte persone infatti dedicano ogni giorno del tempo per portare alimento agli animali selvatici e godono della vicinanza e fiducia reciproca che questo atto comporta. Per quanto lodevole e caritatevole possa sembrare il gesto, questo atteggiamento non ha un immediato riscontro positivo negli equilibri naturali, anzi può risultare dannoso. Gli alimenti che noi forniamo (provenienti dalla nostra tavola), infatti, risultano spesso inadatti alla dieta che naturalmente dovrebbero assumere la specie in questione. La disponibilità eccessiva di alimento, inoltre, favorisce il proliferare di alcune specie a discapito di altre. Un alimento troppo energetico se disponibile in una stagione (invernale) nella quale la natura offre poco o nulla è una pratica antitetica a quella sulla quale si sono selezionate le specie dalla notte dei tempi. La perdita della naturale diffidenza per il genere umano inoltre riduce le difese di questi pennuti: non tutti gli uomini hanno comportamenti corretti se avvicinati da animali e non tutti li amano. Sarebbe quindi sempre buona norma non interferire con i meccanismi e con la selezione naturale, ma assecondarla per quanto possibile. ●

Corvo collobianco africano.

LA MENTE DEL CORVO Ricerche e avventure con gli uccelli-lupo di Bernd Heinrich - Adelphi Bernd Heinrich, dopo anni di ricerche, ha dato vita a questo libro interamente dedicato alla mente di una delle creature più straordinarie del pianeta, il corvo imperiale (Corvus corax), l’uccello-lupo dei popoli nordici. Per verificare la diffusa credenza, comune a tutte le culture, che i corvi abbiano una intelligenza prodigiosa (per Tucidide erano abbastanza scaltri da non cibarsi di animali morti di peste, e Plinio descrisse il modo ingegnoso in cui riuscivano a bere da un recipiente col collo troppo stretto gettandovi dentro pietruzze per innalzare il livello dell’acqua), Heinrich ha realizzato infatti una avventurosa serie di esperimenti e di osservazioni sul campo, vivendo in solitudine nei boschi, arrampicandosi sugli alberi ad altezze vertiginose, e spingendosi a fare da padre adottivo a giovani corvi. L’esito è un’indagine che del corvo ci svela tutto: dal comportamento sociale alla sfera affettiva, dalla capacità di riconoscimento individuale alle paure, dai giochi all’alleanza con predatori intelligenti e pericolosi come i lupi. Unendo al rigore scientifico un delizioso senso dell’umorismo e soprattutto la brillantezza dello stile, Heinrich ci racconta in pagine animate da un contagioso entusiasmo quelli che, alla fine di questo libro, non vedremo più come semplici uccelli, bensì come esseri viventi sommamente espressivi, in grado di comunicare emozioni, intenzioni e aspettative – e che si comportano come se ci capissero.

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Farmina Pet Foods www.farmina.it contact: info@farmina.it Numero Verde Italia: 800-86-45-87

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N&D Ocean In risposta alle richieste del mercato, Farmina ha lanciato N&D Ocean, una linea completa di prodotti basata esclusivamente su proteine ittiche. Un alimento dal grande valore nutrizionale e dai tanti benefici. Sia nella sua versione in crocchette che umida, è un alimento completo, ovvero con-

tenente tutti gli elementi ed i nutrienti necessari al quotidiano benessere dei nostri familiari a quattro zampe, che può essere consumato in via esclusiva e ideale per il mix-feeding. La linea N&D Ocean è composta da 20 prodotti di primissima qualità, 6 alimenti secchi e 14 umidi, capaci di soddisfare i fabbisogni nutrizionali sia di cuccioli e gattini che di cani e gatti adulti.

La partnership con il trade Farmina sostiene il mercato a tutti i livelli, seguendo con passione e competenza i propri partner per aiutarli ad essere sempre più vicini ai clienti finali. Per supportare i nostri clienti abbiamo sviluppato una serie di servizi espressamente rivolti al sell-out. Attività di formazione rivolte ai banconisti, con i nostri esperti pronti ad illustrare le caratteristiche dei prodotti Farmina. Promozioni in-store con personale altamente qualificato, sampling sul territorio, in spazi aperti o a ridosso dei punti vendita di maggior affluenza, merchandising con materiale pop di altissima qualità che aiuta il proprietario del pet ad orientarsi al meglio nella scelta a scaffale. Un’offerta di supporto da parte dell’azienda di cui tutti i nostri partner commerciali possono beneficiare.

Il consumatore finale Farmina si propone al consumatore finale come Pet Nutritional Company: un’azienda specializzata nella nutrizione dei pet che non si limita a vendere alimenti, ma che accompagna i proprietari di cani e gatti nel percorso di vita dei propri animali. Abbiamo creato un team di persone altamente specializzate che, con il supporto della tecnologia, aiutano i clienti finali a disegnare il vestito nutrizionale più adatto al proprio pet. Le nostre Consulenti Farmina sono ovunque, a disposizione per fornire una consulenza gratuita, dare supporto costante e realizzare per il cliente un piano nutrizionale personalizzato in base alle caratteristiche di ogni singolo pet. ●

L’AZIENDA Farmina Pet Foods oggi è un’azienda presente sul mercato con 7 linee di prodotto secco e umido: Natural&Delicious Prime, Ancestral Grain, Pumpkin, Quinoa e Ocean, Farmina VetLife (Diete Veterinarie) e Matisse e 5 linee solo secco Cibau, Ecopet, Fun Dog e Fun Cat, TeamBreeder (dedicata agli allevatori) e distribuisce i propri prodotti in oltre 62 Paesi nel mondo.

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PUBBLIREDAZIONALE

Morando S.p.a. Via Chieri, 61 - 10020 Andezeno (TO) Tel. 011/9433311 - Fax 011/9434289 info@morando.it - www.morando.it www.facebook.com/morandopetfood

L’EVOLUZIONE CONTINUA DI MORANDO Tante novità e una nuova linea superpremium per il canale specializzato

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er Morando, la storica azienda del pet food in Italia, il 2019 è l’anno del cambiamento e della trasformazione. L’azienda, fondata oltre 60 anni fa da Enrico Morando, che fu il primo a produrre e commercializzare alimenti per cani e gatti nel nostro Paese, è una realtà moderna, dinamica, dotata delle più avanzate tecnologie, che investe in ricerca e innovazione per offrire un’ampia gamma di ricette in grado di rispondere ai nuovi trend di mercato. Il testimone di Enrico Morando è stato raccolto dai figli Walter e Giovanni e dai nipoti Franco e Laura, che insieme al nuovo Direttore Generale Giuliano Rombolà guidano la storica azienda con uno sguardo al futuro, che si traduce in strategie innovative e in una costante trasformazione ed evoluzione di Morando, nel pieno rispetto della sua storia e dei suoi valori e avendo sempre a cuore il benessere degli amici a quattro zampe. Di più e oltre, sempre è la vision che guida la strategia aziendale, un connubio tra tradizione e innovazione, da sempre nel DNA di Morando, che si traduce nell’impegno quotidiano per trasformare l’esperienza accumulata negli anni in prodotti di grande qualità. Una filosofia che si riconferma anche nel 2019 con notevoli cambiamenti e novità che interesseranno tutti gli aspetti dell’offerta: più ricette, più prodotti, packaging più distintivi, brand più riconoscibili, sempre nel segno della tradizione.

Packaging più chiari e distintivi Tutte le linee di prodotto avranno una nuova veste grafica, moderna, dettagliata e di facile lettura. I nuovi packaging sono stati ideati per rendere più omogeneo, ma sempre riconoscibile e distintivo il design delle diverse linee. In ogni pack, il marchio riceverà maggiore visibilità e le diverse linee saranno distinte da un colore specifico; verranno inoltre messi particolarmente in risalto gli elementi distintivi di ciascuna gamma: claim funzionali, ingredienti, caratteristiche individuali del pet per il quale è stata pensata ogni specifica ricetta, così da rendere semplice e intuitiva la scelta del prodotto ideale per il proprio amico a quattro zampe.

Più offerta e riconoscibilità nei petshop e negozi specializzati Migliorcane Professional e Migliorgatto Professional, la linea storica di Morando, cambierà nome e diventerà Morando Professional. Il re-branding ha lo scopo di rendere più riconoscibile all’interno del canale specializzato questa gamma di prodotti secchi e umidi, che comprende più di 90 alimenti specifici di altissima qualità, realizzati con materie prime selezionate e disponibili in una grande varietà di gusti, formati e caratteristiche nutrizionali specifiche. Arriverà inoltre nei migliori negozi specializzati Morando SuperPetFood, la linea superpremium di prodotti no grain a base di carne fresca di anatra, salmone, tacchino, agnello o manzo, arricchiti con superfood: ingredienti naturali e ricchi di proprietà nutritive, in grado di apportare vitamine, minerali, fibre e acidi grassi essenziali, di svolgere funzioni benefiche per l’organismo e di offrire ai pet una dieta più gustosa e variegata. I superfood sono ormai uno dei trend culinari e salutistici più seguiti e consolidati. Anche i pet lovers sono sempre più informati ed interessati a provare ingredienti innovativi e seguire un’alimentazione sana e bilanciata senza rinunciare al gusto; non solo per se stessi, ma anche per tutti coloro che amano, compresi gli animali domestici. Cresce quindi il numero di coloro che prestano particolare attenzione agli ingredienti utilizzati quando si tratta di scegliere il cibo migliore per il proprio pet, al quale vogliono garantire la stessa qualità e lo stesso benessere che ricercano per gli altri membri della famiglia. Mirtillo rosso, mora, semi di zucca, tè verde, bacche di goji, ananas, cavolo nero, melograno, curcuma, rosa canina e alga norvegese sono solo alcuni dei super ingredienti dalle eccezionali proprietà nutritive utilizzati per dare vita alle nuove ricette, pensate per chi vuole garantire ai propri amici a quattro zampe un’alimentazione bilanciata e ricca di nutrienti. Tutti i prodotti sono inoltre senza cereali, senza coloranti, senza conservanti e a base di anatra, salmone, tacchino, agnello o manzo freschi. Una gamma ampia e completa di ricette “naturalmente super”, in grado di soddisfare davvero ogni esigenza grazie a prodotti secchi e umidi specifici per cuccioli o adulti, per gatti sterilizzati e cani di ogni taglia.

Più prodotti per rispondere a bisogni più specifici Morando riconferma infine la grande attenzione verso i nuovi trend e i bisogni specifici legati alla taglia, alla razza, all’età o a particolari condizioni di benessere di ogni amico a quattro zampe. L’azienda ha infatti ampliato la linea Migliorcane Unico e Migliorgatto Unico con nuovi prodotti pensati appositamente per i Toy dog, e ha rinnovato la gamma Migliorgatto Sterilized con ricette ancora più gustose e sempre più attente alle esigenze nutrizionali dei gatti sterilizzati. Morando, la storia del pet food in Italia ● 80

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ACQUARIOLOGIA

LE GRANDI POTENZIALITÀ DELLA CLADOPHORA NELL’ACQUARIO D’ACQUA DOLCE

UN’ALGA, MA

ORNAMENTALE! 1

Alessio Arbuatti Medico veterinario accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari” Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo

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La cladophora (Fig. 1) è una particolare alga diffusa in natura in molte zone del mondo e da secoli ben nota. Descritta per la prima volta nel proprio ambiente naturale in Austria presso il Lago Zell (Fig. 2) nel 1800, era in realtà già conosciuta in molte zone del mondo. In Islanda, tra i pescatori del lago Myvatn era chiamata kúluskítur, ossia “la palla che blocca le reti”, mentre in Giappone era nota con uno dei nomi oggi usati in ambito ornamentale, ossia “marimo,” letteralmente “la pianta che rimbalza” per la sua tipica forma rotondeggiante. Oggi questa macroalga è segnalata dall’Europa fino all’Australia passando per l’Asia (Fig. 3). Inserita dai tassonimisti nel Genere 82

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Foto di David Pursehouse CC BY 2.0

Tanto diffusa quanto poco nota in acquariofilia

Foto di Arbuatti

a parola “alga” incute spesso timore nell’acquariofilo d’acqua dolce poiché questi antichi organismi fotosintetici compaiono quando uno o più parametri si modificano e in taluni casi possono compromettere l’intero layout dell’acquario. Esiste però una specie di alga ornamentale, nota tra gli appassionati come cladophora, molto apprezzata in oriente; essa può rappresentare per il pet shopper e per l’acquarista, anche neofita, una piacevole sorpresa grazie alla sua resistenza e adattabilità.


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Aegagropila (1843), letteralmente “pelo di capra”, è stata riclassificata fino al 2002 come Cladophora aegagropila (1849) quindi, in seguito a studi sulla genetica, ha riacquisito la classificazione Aegagropila linnaei.

Piccoli rotolamenti

3 Foto di David Pursehouse CC BY 2.0

Il successo evolutivo di quest’alga deriva dalla lenta conquista degli ambienti d’acqua dolce da parte di ancestrali antenati marini ritrovatisi isolati nell’entroterra. Questi hanno sviluppato sia la capacità di fotosintesi, anche con poca luce, sia quella di assorbire le sostanze nutritive direttamente dai fusti pluricellulari disposti a raggiera. In tal modo, favorito anche dal continuo lento movimento dei flussi d’acqua, nasce il tipico aspetto a palla che rotolando consente l’esposizione alla luce di tutti i fusti e una crescita uniforme che può raggiungere il diametro di 20 centimetri.

Foto di Arbuatti

Foto di Arbuatti

Localizzazione

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In natura questa specie può comunque ritrovarsi sotto diverse forme e posizioni all’interno della colonna d’acqua: • infossata nel sedimento, • in forma circolare adagiata sul fondo, • in forma estesa sviluppata sul fondale, • in forma estesa adagiata su rocce e soggetti giovanili distaccatesi dalle sfere madre (Fig. 4).

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ACQUARIOLOGIA

Riproduzione La riproduzione può seguire due modalità: 1. tramite la formazione di piccole masse, che si staccano dalla piana madre sotto forma di piccoli amassi algali, 2. in seguito alla rottura traumatica della sfera.

Metodo espositivo alla vendita Queste alghe si prestano molto bene alla gestione nel pet shop poiché richiedono una minima cura, possono essere facilmente spostate in quanto non radicano pur occupando il fondo della vasca e non necessitano un’eccessiva quantità di luce e nutrimenti. Possono dunque tanto essere inserite nelle vasche espositive per piante, poste nelle vasche di vendita dei pesci (evitando quelli alghivori), catturando così nel contempo l’attenzione dei clienti e creando strutturazione e arricchimento ambientale, oppure essere poste, come avviene nelle fiere di settore, in vasche monospecifiche (Fig. 5) avendo però l’accortezza di muoverle periodicamente e di avere un impianto d’illuminazione e ricircolo idonei.

Caratteristiche dell’acquario La cladophora ben si adatta a temperature comprese tra gli 8° e i 25°, può dunque essere utilizzata negli acquari d’acqua dolce fredda e tropicale facendo attenzione agli eccessi di temperatura estiva. È inoltre consigliato un pH con valori intorno alla neutralità (7) così come un’acqua con una buona

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Gli acquariofili e gli aquascapers del sudest asiatico, grazie anche alla nascita di vari club d’appassionati tra i quali uno dei più noti è il malesiano “Marimo Club”, hanno stabilito alcuni criteri che consentono di classificare dal punto di vista qualitativo questi organismi. I parametri seguiti sono la 7 conformazione esterna e le Foto di Nigel Koo dimensioni. Il criterio della conformazione riconosce due categorie: • “grado A” presentano esternamente un maggior numero di filamenti (Fig. 7), mostrando così un aspetto non liscio bensì quasi “peloso” • “grado B”, sono invece classificati tutti quegli esemplari più diffusi nell’hobby, con forma sferica e superficie liscia. Il criterio delle dimensioni e dall’età dell’esemplare si compone invece di 5 categorie: • dalla “nona marimo” (1 cm), alla “jumbo marimo” (da 9 fino a 20 cm).

quantità di sali disciolti (durezza media/alta). Al momento della vendita possono essere poste in sacchetti da trasporto con acqua o semplicemente mantenute umide se il trasporto è breve (Fig. 6). Una volta portate a casa andranno prima sciacquate, con acqua prelevata dall’acquario, e poi messe in acquario dove inizialmente potrebbero galleggiare. In tal caso è possibile strizzarle leggermente per permettere l’imbibizione e consentirne la caduta a fondo.

La vasca giusta e i compagni ideali Duttile e resistente, si presta a molteplici utilizzi in vasca, con grandi potenziali spesso ancora inesplorati primo tra tutti il settore dell’aquascaping (Fig. 8) nelle cui vasche la cladophora potrebbe divenire un’interessante aggiunta. Infatti, è persino possibile distenderla e fissarla su rami e tronchi come in uso tra gli aquascaper asiatici. La conformazione a palla è ideale specialmente per i classici acquari e soprattutto per i piccoli cubi con muschi dove gli ospiti

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Foto di Arbuatti

Foto di Arbuatti

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DIFFERENTI QUALITÀ PER LA MEDESIMA ALGA

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Foto di Arbuatti

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UNA LENTA CRESCITA

Foto di Arbuatti

ideali sono rappresentati dalle caridine. Questi piccoli crostacei non si nutrono infatti delle cladophore ma effettuano sulla loro superficie una continua attività di pulizia (Fig. 9). Inoltre, le forme larvali dei gamberetti nate in vasca trovano sulla superficie di queste alghe parte del microscopico alimento adatto per la loro crescita. Anche se a volte è possibile vedere queste alghe in vasche d’acqua fredda con pesci rossi (Fig. 10), sono segnalati numerosi casi di esemplari che dopo un po’ di tempo hanno mangiato le sfere d’alghe, dunque ogni caso andrà valutato singolarmente nel tempo. In una vasca ben strutturata queste alghe crescono lentamente e costantemente resistendo all’attecchimento delle alghe infestanti, ma quando si sviluppano cianobatteri, sono rapi-

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damente ricoperte rendendosi necessario un intervento di risciacquo unito alla risoluzione completa del problema che affligge la vasca.

Un elemento nella cultura asiatica La cladophora è parte integrante della cultura di numerose nazioni asiatiche, in particolare di quella giapponese. Qui la specie è stata dichiarata “tesoro nazionale” fin dal 1920; nella prefettura di Hokkaido, nei pressi del lago Akan, dal 1950 si celebra annualmente una festa in suo onore. L’evento è nato per la protezione dell’ecosistema lacustre locale. Questo organismo ha persino ispirato la creazione di linee di giocattoli (Fig. 11), elementi di arredo e piccoli accessori di design composti da una piccola vasca all’interno della quale sono

presenti giovani esemplari molto apprezzati come regali tra gli innamorati grazie anche a un’antica storia popolare tramandata da generazioni. Questa leggenda narra infatti di Sanato, figlia di un capo tribù che viveva proprio nei pressi del lago Akan in Giappone, innamoratasi, contro il volere della sua famiglia, di Manato, un contadino. Fuggiti per scappare dai congiunti, attraversarono un bosco morto per raggiungere una montagna dove vissero insieme. Alcuni decenni dopo comparvero le cladophore nel lago, incarnazione delle anime dei due amanti unite per sempre. L’autore desidera ringraziare il dr. Nigel Koo e il Marimo Club Malaysia. L’autore ringrazia Flickr per alcune immagini. ●

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Foto di SteFou!

Non ci troviamo di fronte a un organismo a rapida crescita, a lungo si è pensato che per raggiungere le dimensioni di una palla da tennis sarebbero serviti 100-200 anni. I pochi dati scientifici disponibili ipotizzano una crescita media di 5-10 mm annui; l’esemplare più grande conosciuto ha una larghezza di più di 95 centimetri e un’età di circa 200 anni, a dimostrazione della rusticità e longevità della specie.

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IN VIAGGIO CON IL PET

ACCESSORI PER I VIAGGI, UNA BUONA OPPORTUNITÀ PER IL PET SHOPPER

SPOSTAMENTI IN SICUREZZA Alessio Arbuatti Medico veterinario Professore di Zoologia ed Ecologia Facoltà di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Teramo

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on più di 14 milioni di esemplari in Italia, cani (7 milioni) e gatti (7,3 milioni) sono a tutti gli effetti compagni di vita e membri della famiglia per i quali sono a volte opportune specifiche modifiche domestiche o del proprio stile di vita. Gli spostamenti giornalieri e i viaggi, brevi o lunghi, sono senza dubbio momenti delicati che necessitano di un’attenta pianificazione e della conoscenza delle norme vigenti, spesso poco note. Nel contempo è fondamentale utilizzare una componentistica che coniughi sicurezza e praticità. Grazie alla continua ricerca tecnica, il pet shopper può trovare in questo specifico settore un nuovo segmento commerciale utile a implementare l’offerta per una clientela sempre più legata al proprio pet.

il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete o altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C. (Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione)”.

Sicurezza in macchina Il ruolo del petshopper diviene dunque fondamentale nell’informare e consigliare il cliente sull’acquisto dei prodotti omologati in base alle esigenze. Per il cane l’offerta in negozio deve essere dunque varia, tra i prodotti più evoluti ci sono speciali pettorine modulabili, prodotte con materiali che assorbono e distribuiscono le forze disposte a fibra incrociata (Fig. 1). Una volta imbragato il cane, sulla

L’utilizzo di un veicolo, in quanto mezzo di trasporto, deve seguire la normativa vigente del codice della strada, all’interno del quale si trova chiaramente esplicitato il trasporto degli animali da compagnia come segue in base all’articolo 169: “È vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito 86

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Foto di Alessio Arbuatti

Le norme


Foto di Alessio Arbuatti

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Foto di Alessio Arbuatti

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Foto di Alessio Arbuatti

Foto di Alessio Arbuatti

Foto di Alessio Arbuatti

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parte dorsale verrà fatta passare la cintura di sicurezza della macchina che sarà agganciata nell’apposito vano. In alternativa, per cani di razze toy, vi sono supporti modulabili dotati di cinture di sicurezza (Fig. 2) sui quali porre il trasportino che rimarrà saldamente bloccato in caso di urto accidentale o contenitori rigidi dotati di sistemi d’aggancio per le cinture (Fig. 3). Vi sono poi i modelli più semplici che consistono in pettorine dotate di un moschettone agganciabile al supporto della cintura.

Il criterio alla base della scelta Prima di scegliere bisogna sempre ricordare due fattori: la sicurezza del conducente, poiché il pet non deve mai poter raggiungere il posto di guida, e la sicurezza in caso di impatto. Sono infatti ben note le forze dirette frontalmente o lateralmente

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che colpiscono chi si trova in macchina in caso d’incidente. Bisogna dunque evitare sempre l’utilizzo di sistemi basati su semplici collari, preferendo le pettorine e i trasportini in materiale tecnico appositamente studiato per assorbire gli urti. Se il trasporto riguarda due o più esemplari è necessario l’utilizzo di un adeguato contenitore; se i cani sono di grandi dimensioni, la creazione di uno spazio dedicato, anche fisso, in macchina è l’opzione da consigliare. I modelli a disposizione sono molti e adatti a tutte le dimensioni (Fig. 4), abbinabili persino con apposite rampe modulari, richiudibili (Fig. 5) disponibili in diverse grandezze e conformazioni (Fig. 6) (Fig. 7).

e su due ruote? Secondo l’Art. 170 del codice della strada: “su cicli e motocicli è vietato trasportare oggetti che non siano so-

lidamente assicurati, che sporgano lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente rispetto alla sagoma di esso oltre i cinquanta centimetri, ovvero impediscano o limitino la visibilità al conducente. Entro i predetti limiti, è consentito il trasporto di animali purché custoditi in apposita gabbia o contenitore”. Esistono dunque soluzioni anche per scooter e biciclette, rappresentate da comodi trasportini in polipropilene che possono essere fissati sul portapacchi posteriore, ben adatti per cani di piccola taglia. Molto simili ai bauletti porta caschi o porta vivande, sono dotati di una piastra fissabile sul portaoggetti e di un oblò e/o finestre di aerazione. Attenzione perché alcuni regolamenti cittadini applicano ulteriori restrizioni sul trasporto dei pet su mezzi a due ruote, è opportuno dunque informarsi anche presso gli uffici comunali predisposti. Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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Brian Snelson - CC BY 2.0.

Foto di Alessio Arbuatti

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Duttili e multifunzionali per la vita cittadina Spostarsi in città con i mezzi pubblici, laddove consentano il trasporto dei pet, può comportare il continuo cambio di linee tra metropolitana, bus magari intermezzati da brevi tratti da percorrere a piedi. Un comune tra-

sportino potrebbe rivelarsi scomodo, per questo motivo esistono in commercio alcuni modelli che possono essere utilizzati come zainetti (Fig. 8), o tracolle (Fig. 9), nei quali porre i cani o i gatti durante gli spostamenti. Con un design moderno e costruiti in materiale performante, possono essere dotati di accessori removibili come gli oblò (Fig. 10) per impedire il contatto con gli sconosciuti e possiedono numerosi scomparti nei quali inserire tutti quegli accessori utili come porta sacchetti, guinzaglio e museruola, spesso richiesti sui mezzi pubblici.

Taxi... su misura!

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Foto di Alessio Arbuatti

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In molte città italiane purtroppo non è semplice viaggiare in taxi con il

Sono diventate virali online le immagini 11 della metropolitana di New York, non per il fascino che questo mitico mezzo di trasporto riveste da sempre, bensì per il trasporto degli animali da compagnia. Infatti, il regolamento della MTA dichiara che i cani possono essere portati se trasportabili in un contenitore (Fig. 11) e in maniera da non creare problemi ai passeggeri. Il regolamento però non specifica…quanto questo “borsone” debba essere grande. Ecco dunque comparire online la soluzione dei newyorkesi che si sono sbizzarriti con buste e tracolle oversize portate da proprietari, a volte stanchi, dalle quali sbucano simpatici i volti oversize di boxer, pastori tedeschi e anche molossi.

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Foto di Dave Herholz_CC BY - SA 2.0

Intanto nella Grande Mela…

proprio pet, si consiglia per tale motivo di comunicare la presenza del cane fin dalla prenotazione della corsa ma la decisione finale spetta all’operatore. Fortunatamente, sulla scia dell’esperienza nordamericana (Fig. 12), è possibile trovare online diverse agenzie, sparse nelle principali città, che offrono autovetture attrezzate e dotate di certificato di omologazione rilasciato dai servizi ASL, per soddisfare le richieste di tutti i proprietari. ●

Foto di Boris Kasimov - CC BY 2.0

Foto di Alessio Arbuatti

IN VIAGGIO CON IL PET


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STUDI INTERNAZIONALI

UNA SERIE DI STUDI INTERNAZIONALI CI SPIEGA LE MOTIVAZIONI CON CUI DIAMO IL NOME AI NOSTRI ANIMALI DI COMPAGNIA, CON ALCUNE CONSIDERAZIONI SOCIO-ONOMASTICHE E QUALCHE AVVERTIMENTO DI ORDINE PRATICO

PIPPO O ZOROASTRO? CON CHE CRITERIO SCEGLIAMO IL NOME DEI NOSTRI ANIMALI DA COMPAGNIA? Marco Gorieri Divulgatore e semiologo

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Foto di Sheila Sund - Flickr CC20

are un nome alle cose è la prima e la più importante azione nell’ambito del linguaggio ed è certo che l’atto di denominare qualcosa ci permette di poterne parlare in termini specifici, che si tratti di un essere umano, di un animale o di un oggetto inanimato. È altrettanto vero che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il solo fatto di scegliere un particolare nome può avere delle conseguenze sul modo con cui vediamo le persone, gli animali, i luoghi e le cose in generale. E se, come è stato scritto, il linguaggio è Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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STUDI INTERNAZIONALI

uno strumento di potere, allora l’atto del nominare si trova al suo centro.

Il nome umanizza l’animale L’argomento potrebbe sembrare quanto meno futile e la pletora di siti web che dispensano consigli su come dare nomi originali ai propri pet parrebbe confermarlo, ma in realtà non lo è per nulla, tant’è che sono stati scritti saggi approfonditi e in alcuni casi persino ponderosi a proposito. In uno di questi, Adam’s Task: Calling Animals by Name, la filosofa e addestratrice Vicki Hearne, ci suggerisce una prima considerazione fondamentale: l’atto di dare il nome a un animale ce lo fa avvicinare, facendoci pensare a lui come a una persona, in una parola, personificandolo. Il che è particolarmente vero se consideriamo la sempre più diffusa l’abitudine di chiamare i nostri pet con nomi normalmente propri degli esseri umani. “È probabile che lo si debba alla consapevolezza acquisita delle reali capacità di pensare e sentire degli animali, che ci fa guardare a loro con maggior complessità”, osserva Katharina Leibring dell’Institute for Language and Folklore di Uppsala, Svezia, nel suo saggio Names of Companion Animals: Rovers in the Onomasticon. “Il ruolo degli animali di compagnia nella nostra società”, continua Leibring, “è cresciuto notevolmente rispetto al passato e ciò potrebbe influenzare anche la scelta dei loro nomi.” 90

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Le funzioni dei nomi degli animali La ricerca appena citata individua alcune funzioni fondamentali legate alla denominazione di un animale: 1) Comunicazione 2) Identificazione 3) Espressività 4) Ritualità 5) Reintroduzione di nomi Comunicazione: nomi corti ed efficaci. È la funzione più importante, dato che ci permette di comunicare in modo diretto con l’animale o indirettamente quando si parla o si scrive di lui. Quali sono dunque i nomi più adatti ai fini della comunicazione con i nostri pet? Per Alexandra Horowitz, autrice di Inside of a Dog: What Dogs See, Smell, and Know, è meglio scegliere nomi di una certa flessibilità onde consentire un uso giocoso o serio

Foto di Jeff Marquis Flickr CC20

a seconda del caso. Le parole bi- o trisillabiche, inoltre, offrono maggiore duttilità vocale e si consiglia di adottare nomi che si distinguano chiaramente da altri suoni e termini (di richieste o comandi) che il pet può ascoltare durante la giornata. Come suggerisce Christopher Pachel, veterinario comportamentista di Portland (US): “Consiglio di dare agli animali nomi corti ed efficaci, possibilmente di due sillabe e contenenti consonanti come k (c), p e d, che generano sonorità agenti su frequenze capaci di stimolare meglio l’attenzione dell’animale” e continua “ciò incoraggia l’attività motoria meglio dell’uso di tonalità più morbide”. Opinione per altro condivisa già nell’antichità dallo storico greco Senofonte, che raccomandava appunto di dare a cani e cavalli nomi bisillabici. Identificazione: l’importanza di chiamarsi Bucefalo. Alessandro Magno evidentemente non dovette ascoltare il dotto consiglio di Senofonte quando decise di chiamare il suo cavallo Bucefalo (“Testa di Bue”), il che non gli impedì di conquistare il mondo e dedicargli una città, Bucefalia, per l’appunto. La funzione dell’identificazione ci permette di distinguere l’animale dagli altri elevandolo alla dignità di individuo: la storia e la letteratura sono piene di figure di animali dal nome mitologico, come il vecchio cane Argo, il solo a riconoscere Ulisse di ritorno a Itaca o il leggendario Vegliantino, destriero di Orlando.


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Tolkien inventa il cane elfico Huan e lo splendido palafreno Ombromanto, fedele compagno di Gandalf. Tra le divinità egizie troviamo poi Myeou, personificazione di Ra in forma di felino; Cerbero era il cane tricipite posto a guardia degli inferi e ora in senso figurato sta a indicare un custode alquanto sgarbato. A proposito di passaggi di senso e funzione di identificazione, non meno noto è il ronzino di Don Chisciotte, che icasticamente Cervantes chiama Ronzinante. Ma naturalmente anche la cultura pop ha consegnato alla storia parecchi protagonisti: Lassie, Rex, Chloe, Ace, Garfield, Pluto, Snoopy, Babe, Flipper e il cane del tenente Colombo, che però si chiama solo “Cane”. Se volete saperne di più vi consiglio l’agile compendio di Gioachino Gili Il libro dei nomi dei cani, che ne elenca oltre 250, magari potreste trarne argute ispirazioni zoonomastiche.

Ritualità: il cane immortale di Aurel Stein. Aurel Stein è stato un esploratore e archeologo anglo-ungherese della prima metà del secolo scorso e compare qui nella nostra ricerca non tanto per le sue scoperte in Asia Centrale, ma per il fatto che si portò dietro per quarant’anni sempre lo stesso cane, Dash.

Naturalmente Dash non visse così a lungo: Stein infatti ebbe sette cani, tutti fox terrier tranne uno, e li chiamò tutti Dash, o meglio, Dash I, Dash II, etc., fino all’ultimo, Dash VII. L’aspetto rituale della reiterazione dei nomi - la ripetizione dello stesso nome in successione dinastica -, ben nota agli storiografi tedeschi come Nachbenennung, è anch’esso un fattore importante e funziona per gli animali così come per gli umani, come ci ricorda ancora Leibring: “Forse nel riciclare il nome dell’animale precedente intendiamo richiamarne le qualità positive”. Reintroduzione: la gatta Dorotea. Conosco anche gatte chiamate Clotilde e Joséphine e ho sentito del cane Armando e del criceto Amilcare, tutti nomi caduti piuttosto in disuso. Bene, al di là del tono simpaticamente antiquato, sotto la scelta di tali nomi si potrebbe nascondere, sostiene sempre Katharina Leibring, un’interessante ipotesi di ordine socio-linguistico. L’indagine condotta dalla ricercatrice sembrerebbe infatti rivelare che molti dei nomi dati a umani come Torsten, Gösta o Lennart, popolari in Svezia un’ottantina di anni fa e poi caduti nell’oblio, siano ricomparsi da un ventennio per nominare animali di compagnia e stiano godendo di un insperato

Foto di Bryan Ledgard - Flickr CC20

Espressività: i gatti Ying e Yang. L’autore citato poco sopra scrive: “Il nome del nostro cane costituirà allo stesso tempo il suo biglietto da visita e un po’ anche il nostro: lo specchio dei nostri gusti, delle nostre passioni, forse delle nostre speranze.” La funzione legata all’espressione è interessante anche per capire la psicologia dei proprietari degli animali e

in questo senso molti autori si sono dedicati a studiare le motivazioni che spingono, ad esempio, un proprietario a dare ai suoi due gatti il nome di Ying e Yang o a chiamare una coppia di cuccioli Star e Bucks, o Schwarzenegger un Chihuahua di tre chili e Bilbo Baggins un coniglio. E ancora scopriamo che ci sono dei Belzebù, Copernico, Leomessi, Al Capone, Duchessa, Biscotto, Agamennone e perfino qualcuno che osa dissacrare il celeste Serpente Piumato denominando un pappagallo Quetzalcoatl. In The Psychology Behind Naming Our Pets, Carrie Sloan traccia un’analisi psicologica più bonaria e scanzonata ponendo l’accento sull’influenza della cultura pop con interessanti notazioni quali la diffusione di nomi come Fiore e Pace durante l’epoca hippy e l’imporsi sempre più frequente di antroponimi (nomi di umani) ai nostri giorni.

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Foto di Nan Palmero - Flickr CC20

STUDI INTERNAZIONALI

Alessandro e Bucefalo alla battaglia di Isso - Museo Nazionale di Napoli.

revival fra i nomi di bambini nati negli ultimi tempi. Chissà dunque se fra qualche anno ci ritroveremo una generazione di baby millennial dal nome di Asdrubale, Gianfilippo, Corinna e appunto, Dorotea…

E in Italia, quali sono i nomi più diffusi? A quanto pare da noi non è stata ancora condotta una ricerca sistematica, ma sembrerebbe, da varie fonti più o meno attendibili, che fra i gatti siano ancora i più frequenti i vari Briciola, Minou, Leo, Trilli, Luna e Romeo, mentre tra i cani si imponga la moda degli antroponimi, fra cui il più gettonato parrebbe Mario, e poi Ambrogio, Pippo, Cesare, Otto, Arturo, Armando e Oliver, Camilla, Priscilla, Luna, Maya, Margot e Cloe, tutti nomi piuttosto antiquati, come si vede, il che sembrerebbe confermare la validità dell’ipotesi sulla funzione di reintroduzione di cui abbiamo appena scritto. Fra le femmine si assiste a un curioso fenomeno di diffusione di cinonimi formati da allitterazioni sulla L, come Lalla, Lella, Lilly, Lola e Lulù. A Milano poi, e vai a sapere perché, sono assai trendy nomi di ispirazione nipponica come Akihiko, Hiroshi, Haru, Kenji, Daiki, Takao e Yoshiro. Che dire infine, dei poveri Jack Russell terrier, tutti rassegnati a chiamarsi univocamente, Jack?

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Una conclusione e una considerazione L’argomento, come si è visto, è tutt’altro che banale e meriterebbe maggiore approfondimento anche in considerazione di alcuni aspetti per nulla trascurabili legati alle conseguenze del dare un nome agli animali. Come ci avverte Sune Borkfelt dell’Institute of Language, Literature and Culture, dell’Università di Aarhus, Danimarca, nel suo saggio What’s in a Name? - Consequences of Naming Non-Human Animals, è certo vero che “Per quegli animali cui decidiamo di dare un nome, ciò può significare la differenza fra la vita e la morte”. Questo ad esempio fu il caso dell’agnellino scampato all’epidemia di afta epizootica, divenuto popolare con il nome di Phoenix e poi salvato dall’abbattimento selettivo grazie alla sollevazione popolare, o dell’orso polare Knut dello zoo di Berlino che, grazie alla sua fama, poté evitare la sorte di tanti altri cuccioli spesso sacrificati in quanto inutili o per mancanza di spazio. D’altra parte però, continua Borkfelt, “L’eccesso di popolarità, e purtroppo fu proprio il caso di Knut, può condurre a un inevitabile sfruttamento commerciale, il che può comportare una vita del tutto anormale per animali di tal specie”. Il caso della pecora clone Dolly, in questo senso, è emblematico. Resta aperta un’ultima questione,

quella degli animali utilizzati nella sperimentazione scientifica. Anche qui, e bene lo analizza Michael Erard in What’s in a name? Naming research animals may improve their wellbeing - or bias experiments, la questione di dare o meno un nome a un animale apre un tema delicato e controverso: se da un lato conoscere per nome un animale da laboratorio può migliorare il suo benessere, per quelle stesse ragioni legate all’umanizzazione spiegate poc’anzi, dall’altro vi è ancora una certa resistenza da parte di alcuni ricercatori che continuano a preferire l’anonimato degli animali, o la riduzione degli esemplari a codici alfanumerici per evitare contaminazioni emotive e mantenere quel distacco che ritengono essenziale per l’osservazione obiettiva degli esperimenti. Per concludere, noi siamo tutti ovviamente dalla parte di Ham, il giovane scimpanzé mandato nello spazio nel 1961 nella capsula Mercury, che non solo sopravvisse al volo ma portò a termine adeguatamente i compiti ai quali era stato addestrato. Fonte: Names of Companion Animals: Rovers in the Onomasticon?, Katharina Leibring; In: Names and their environment: Proceedings from the 25th International Congress of Onomastic Sciences / [ed] Carole Hough & Daria Izdebska, Glasgow: University of Glasgow, 2016, Vol. 5, p. 114-122. ●


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I PRIMI A VIAGGIARE NELLO SPAZIO SONO STATI GLI ANIMALI, INVOLONTARI APRIPISTA CHE HANNO RESO PIÙ SICURE LE STRADE VERSO IL CIELO

Martino Vecchi

I

l 12 aprile di ogni anno ricorre la giornata mondiale dell’uomo nello spazio, nello stesso giorno in cui, nel 1961, Juri Gagarin compiva il primo volo in orbita attorno al nostro pianeta. Eppure il cosmonauta russo non fu il primo terrestre a viaggiare nello spazio: il sentiero verso le stelle era già stato battuto da altri pionieri, involontari esploratori a quattro (o più!) zampe.

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Le origini I primissimi animali a viaggiare nello spazio furono degli insetti: nel 1947 infatti alcuni moscerini della frutta (Foto 1) vennero lanciati con un missile V-2, recuperato dagli arsenali nazisti, fino a un’altitudine di 108 km. La sopravvivenza di questi primi viaggiatori, atterrati sani e salvi grazie al paracadute del razzo, incoraggiò gli scienziati a tentare nuovi lanci, coinvolgendo altre specie nella corsa verso il cosmo.

Topi, ratti e cani I topi sono sempre stati gli immancabili e involontari protagonisti di quasi tutte le ricerche scientifiche: il primo roditore venne lanciato in orbita nel 1950, ma non sopravvisse a causa dello schianto del razzo in fase di rientro. Un piccolo equipaggio di 42 topi e due ratti accompagnò anche le cagnoline Belka e Strelka nel 1960 a bordo dello Sputnik 5, la prima missione spaziale russa conclusasi con il ritorno a casa dei cosmonauti animali. Furono i russi a scegliere i cani come protagonisti del loro programma spaziale, “reclutandoli” tra i randagi di Mosca che erano particolarmente resistenti al freddo. I soggetti scelti dovevano essere di piccola taglia (peso inferiore ai sei chilogrammi) ed esclusivamente femmine, sia per il carattere più docile sia per la maggiore facilità di raccolta delle deiezioni durante il volo.

Foto di Sanjay Acharya da Wikimedia - CC BY-SA 4.0

Medico veterinario divulgatore

ANIMALI ALLA

CONQUISTA DEL COSMO L’addestramento di queste cagnoline era in tutto e per tutto simile a quello degli astronauti umani: dovevano abituarsi agli spazi angusti della capsula, a indossare speciali tute spaziali (Foto 2) e a sopportare il rombo dei potentissimi motori e la violenza dell’accelerazione in fase di lancio. La prima a essere effettivamente inviata nello spazio, il 3 novembre 1957, fu Kudriavka (“Ricciola” in russo) ribattezzata dai giornali Laika: un grande successo mediatico (Foto 3), ma al contempo un doloroso sacrificio, visto che la capsula non era predisposta

per il ritorno a terra e la cagnetta era quindi condannata in partenza. Migliore sorte ebbero Belka (“Scoiattola”) e Strelka (“Freccia”), lanciate il 19 agosto 1960 e rientrate sane e salve dopo aver orbitato per 18 volte attorno alla Terra (Foto 4). Il loro trionfo fu tale che, in via eccezionale, nessuna delle due venne uccisa e sezionata, come avrebbe invece voluto l’abituale protocollo di ricerca. La lista dei cani spaziali però sarebbe ancora lunga, poiché oltre cinquanta di questi animali partirono verso le stelle tra il 1951 e il 1966. Luglio/Agosto 2019 • PetTrend

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LAVORARE ASSIEME

Foto di ITU Pictures da Flickr - CC BY 2.0

Foto di James Duncan da Wikipedia - CC BY-SA 2.0

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CRONOLOGIA DELLE AVVENTURE SPAZIALI ANIMALI E UMANE

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1947

I moscerini della frutta sono i primi esseri viventi a venir lanciati in orbita

1949

Il macaco Albert II è la prima scimmia a viaggiare nello spazio

1950

Viene lanciato il primo topo nello spazio

1957

I russi inviano in orbita Laika, primo cane a viaggiare nello spazio

1960

Le cagnoline Belka e Strelka, assieme al loro equipaggio di topi, ratti e conigli, sono i primi animali vertebrati a tornare vivi da una missione spaziale

1961

31 gennaio: viene lanciato Ham, il primo scimpanzé astronauta, in un volo sub-orbitale 12 aprile: Gagarin è il primo uomo nello spazio 29 novembre: lo scimpanzé Enos viene lanciato nello spazio

1963

La gatta francese Felicette è il primo gatto nello spazio

1968

La sonda Zond 5, con a bordo due tartarughe, gira attorno alla Luna e fa ritorno sulla Terra

2017

Vengono al mondo i primi topi nati da spermatozoi conservati nello spazio per quasi 9 mesi

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Scimmie La scelta americana ricadde in seguito sulle scimmie, animali filogeneticamente più affini all’uomo e ritenuti quindi più adeguati per la ricerca aerospaziale. La prima scimmia a raggiungere lo spazio, nel 1949, fu un macaco di nome Albert II, perito in fase di rientro per un guasto al paracadute: la stessa sorte era toccata al suo predecessore, Albert I, e venne condivisa anche dai suoi successori Albert III, IV e V. Si dovrà attendere fino al 1959 per veder tornare sani e salvi dei primati lanciati in orbita: Able, un altro macaco, e Baker (Foto 5), una minuscola scimmia scoiattolo, che per nove

Foto NASA - Public domain

Foto Laika ac from USA da Wikipedia - CC BY-SA 2.0

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Foto NASA - Public domain

6 minuti sperimentarono la totale assenza di peso. L’ultimo passo prima del volo umano fu compiuto dai nostri parenti più stretti, gli scimpanzé, nel 1961: prima con Ham (Foto 6), protagonista di un volo sub-orbitale il 31 gennaio, quindi fu la volta di Enos (Foto 7), spedito in orbita il 29 novembre. Entrambe le scimmie sopravvissero, ma il povero Enos rischiò seriamente di lasciarci la pelle a causa di una serie di malfunzionamenti. Diversamente dai cani, che riponevano una fiducia assoluta negli scienziati che li avevano addestrati, le scimmie al momento della partenza andavano nel panico e pertanto, per il loro benessere, venivano inviate in missione sotto anestesia.

Gatti Anche i gatti hanno scritto la loro pagina nella storia dell’esplorazione spaziale, questa volta per mano dei francesi. Il primo gatto stellare avrebbe dovuto essere Félix, un maschio tigrato, che però se la diede a gambe il giorno prima del lancio. Fu sostituito da una micia bianca e nera di nome Felicette, che il 18 ottobre 1963 divenne il primo felino a viaggiare in orbita e a tornare incolume a terra. Un secondo gatto, rimasto anonimo, fu lanciato il 24 ottobre.

rettili dimagriti di un 10%, ma vivi, attivi e molto affamati.

minali possono sopravvivere e mantenersi inalterate anche nelle condizioni estreme dei laboratori orbitali.

L’arca di Noè naviga tra le stelle In realtà gli animali cosmonauti, dal 1949 a oggi, sono stati davvero una moltitudine: conigli, insetti, ragni, gechi, meduse, vermi, ranocchie, ma anche batteri, piante e funghi hanno viaggiato e continuano a essere inviati in orbita. Ora queste creature non partono più come apripista delle missioni umane, bensì con lo scopo di studiare gli effetti della permanenza prolungata nello spazio, dove l’organismo subisce gli effetti dell’assenza di gravità e dell’esposizione a costanti flussi di particelle cosmiche (Foto 8). Molte delle attuali ricerche vertono sulla possibilità o meno di riprodursi nel cosmo: pesci, vermi, nematodi e gli onnipresenti moscerini della frutta hanno felicemente figliato con successo, mentre ratti e ricci di mare sinora hanno fallito. Nel 2017, tuttavia, sono venuti al mondo i primi “topi spaziali”, perfettamente sani, nati sulla Terra da spermatozoi conservati per quasi nove mesi nello spazio: la prova che le cellule ger-

Verso l’infinito e oltre… La storia degli animali nello spazio, per quanto avvincente, resta in gran parte un racconto drammatico, spesso tragico, in cui il sacrificio, peraltro senza possibilità di scelta, è un tema ricorrente. Per questo è doveroso celebrare il ricordo di questi involontari pionieri, senza i quali non avremmo avuto il volo di Gagarin, il “piccolo passo” di Armstrong o quel prodigioso avamposto verso le stelle che è la Stazione Spaziale Internazionale. Ma la storia dell’esplorazione spaziale è fatta innanzitutto di sogni, quindi vogliamo anche augurarci che in futuro, qualora l’uomo riuscisse a trovare la via per esplorare nuovi mondi, gli animali possano accompagnarlo da pari a pari, come amici con i quali condividere un’avventura. Perché difficilmente l’uomo potrà mai chiamare “casa” un pianeta dove non si possa vedere l’allegro scodinzolio di un cane o udire le dolci fusa di un gatto. ●

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Tartarughe Chi va piano va sano e va lontano, anzi, arriva fino alla luna: è il caso delle due tartarughe imbarcate sulla sonda russa Zond 5, che furono i primi animali a scorgere la faccia oscura della luna quando la navicella, per la prima volta nella Storia, fece il giro del nostro satellite. Ripescata nell’Oceano Indiano, la capsula restituì i

Foto NASA - Public domain

Foto NASA - Public domain

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ELENCO INSERZIONISTI

I Copertina Zoodiaco - Prolife

II Copertina Wonderfood Oasy

III Copertina Allevamento la Pioppa

IV Copertina Innovet Condrogen

1 Agras Delic Schesir

5 Vitakraft - Enjoy your Summer

15 Cerere - Pars

17 Original Legno

19 Purina - ProPlan Vet Diets

21 Marpet - Green Fish

27 Msd - Exspot

31 Royal Canin Canine Care Nutrition

35 Drn - Catnivor

41 Esvps

55 Purina Optidigest

57 Hill’s - We Vet

59 Record - Fashion Milano

61 Scuola Tecnici Veterinari

67 Candioli - Kelly Brush

73 Monge Monoprotein

79 Farmina - Natural & Delicious

81 Morando - Super Pet Food

Trend

Sono presenti con pubbliredazionali, in ordine di apparizione: Wonderfood; Innovet; Zoodiaco; Pars; Original Legno; Purina Pro Plan Veterinary Diets; Marpet; Schesir; Oasy; Vitakraft; Purina Pro Plan Optidigest; Hill’s; Rinaldo Franco Spa; Abivet; Candioli; Monge; Farmina; Morando.

Luglio/Agosto 2019 N° 6 - ANNO 8 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARIA LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it

Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona ilaria.costa@pettrend.it Editor e progetto editoriale FRANCESCA CONFORTI Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Pubblicità: ILARIA COSTA pubblicita@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Antonio Manfredi; Fabrizio Vallari; Giuliano Zaghini; Silvia Bosio;

Lorena Bassis; Alessio Arbuatti; Nicolas Patrini; Francesca Serena; Diego Cattarossi; Martino Vecchi; Marco Gorrieri; Alessio Arbuatti

Stampa PRESS POINT Srl Via Luigi Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Mi)

Foto da agenzie: Tommaso Urciuolo; Silvia Pampallona Only for pet.

Iscrizione al registro del tribunale di Vigevano N. 1/2012. Iscrizione nel registro operatori di comunicazione n° ROC 9606. Tutti i diritti riservati. È vietata ogni riproduzione se non autorizzata dall’editore.

Ringraziamenti motori di ricerca Creative Commons Public License di Wikimedia Commons; Pixabay; Flickr Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it

Rivista di riferimento di


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