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29-05-2012
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73° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
AMELOBLASTOMA ACANTOMATOSO NEL CANE: TRATTAMENTO RADIOTERAPICO INNOVATIVO P. Laganga, DMV 1, S. Cancedda, DMV, MS 1, V. F. Leone, DMV, Dr. Sa. Qual Prod. An., Spec. Tec. Pat. Avic. 1, F. Rossi, DMV, SRV, DECVDI 1,2, R. Terragni, DMV, SPCAA 1,2, M. Vignoli, DMV, SRV, DECVDI, PhD 1,2, C. Rohrer Bley, DMV, DACVR (Radiation Oncology) 1,3, L. Marconato, DMV, DECVIM-CA (Oncology) 1 1 Centro Oncologico Veterinario, Sasso Marconi (BO), Italia 2 Clinica Veterinaria dell’Orologio, Sasso Marconi (BO), Italia 3 Sez. Radio-Oncologia, Vetsuisse Faculty, Università di Zurigo, Zurigo, Svizzera Tipologia: Ricerca Originale Area di interesse: Odontostomatologia Scopo del lavoro. L’ameloblastoma acantomatoso è un tumore dall’aspetto esofitico ed irregolare, che determina marcata lisi dell’osso alveolare ed interessa soprattutto la porzione rostrale della mandibola(1). Nel cane il trattamento d’elezione è rappresentato dalla chirurgia ad ampi margini. Nel caso in cui l’intervento chirurgico venga escluso per dimensioni, sede o risultato cosmetico, la radioterapia rappresenta una valida alternativa. La radioterapia può essere anche utilizzata in una strategia multimodale o se la chirurgia non è stata radicale.1,2 Nel 1997, Thèon et al hanno descritto un protocollo radioterapico con megavoltaggio, che prevedeva una dose totale di 48 Gy, frazionato in dosi di 4 Gy ciascuna a giorni alterni, accompagnato tuttavia da tossicità sia acuta sia cronica.2 Più recentemente è stata segnalata l’induzione di un secondo tumore maligno nel campo irradiato a distanza di anni dal trattamento.3 È stato inoltre descritto il trattamento intralesionale con bleomicina,4 ma l’esposizione dell’operatore al chemioterapico ne limita l’uso. L’obiettivo di questo lavoro è di valutare un protocollo radioterapico alternativo in cani con ameloblastoma acantomatoso in termini di efficacia e tollerabilità. Materiali e metodi. In questo studio sono stati inclusi cani con ameloblastoma acantomatoso confermato istologicamente e trattati con radioterapia presso il nostro centro nel periodo compreso tra Maggio 2009 e Febbraio 2012. La pianificazione del trattamento è stata effettuata con piano manuale, avvalendosi di misurazioni tomografiche o radiografiche. La macchina utilizzata per la radioterapia era un acceleratore lineare (Clinac DMX, Varian). Il protocollo prevedeva 16 frazioni di 3 Gy ciascuna (dose totale 48 Gy), effettuate quattro volte alla settimana per quattro settimane consecutive. Il follow-up dei cani prevedeva controlli clinici a tre settimane e successivamente ogni 3 mesi dalla fine della radioterapia. È stata valutata l’efficacia di questo protocollo, valutando risposta antitumorale e tossicità secondo VRTOG.5 Risultati. Sono stati inclusi 6 cani. L’età media era di 6,5 anni (range 1-11 anni). La neoplasia era localizzata a livello di mandibola (n=3) e mascella (n=3). In presentazione i pazienti manifestavano alitosi correlata ad infezione orale (n=3), tumefazione gengivale (n=4), emorragia orale (n=2), mancata crescita del canino permanente (n=1). Un cane era stato precedentemente sottoposto a mandibulectomia bilaterale rostrale, ma i margini erano infiltrati. Tutti gli altri cani inclusi non erano mai stati trattati in precedenza. Tutti i cani hanno completato il protocollo radioterapico. Ad oggi, la mediana di follow up è di 367 giorni e tutti i cani sono ancora vivi. In 4 soggetti si è avuta remissione completa ed in 2 remissione parziale. In tutti i soggetti è stata riscontrata tossicità acuta (alopecia, dermatite umida, mucosite, scialorrea), classificata di grado 2 per quanto riguarda la cute e la mucosa orale. Tali effetti sono autolimitanti e transitori (durata 10-15 giorni) ed hanno richiesto terapia di supporto (antibiotico e corticosteroidi). Non è stata riscontrata alcuna tossicità cronica, anche se il breve follow up è limitativo in questo senso. Conclusioni. Il protocollo da noi eseguito comprende un numero di frazioni maggiore rispetto a quelle riportate in letteratura. Il protocollo era ben tollerato, sia dal punto di vista anestesiologico sia di tossicità acuta. Inoltre la sintomatologia clinica presentata dal soggetto durante la prima visita (es. sanguinamento) migliorava repentinamente già durante il protocollo radioterapico. Con questo protocollo ci aspettiamo una ridotta probabilità di effetti collaterali cronici, sia per l‘utilizzo di un acceleratore lineare che eroga fasci ad alta energia, sia perché la dose erogata a frazione è minore rispetto a quella riportata in letteratura. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5.
Mayer MN, Anthony JM. Radiation therapy for oral tumors: canine acanthomatous ameloblastoma. Can Vet J 2007 Jan; 48(1): 99-101. Thèon AP, Rodriguez C, Griffey S, Madewell BR. Analisys of prognostic factors and patterns of failure in dogs with periodontal tumors treated with megavoltage radiotherapy. J Am Vet Med Assoc 1997 Mar 15; 210(6): 785-8. McEntee MC, Page RL, Theon A, Erb HN, Thrall DE. Malignant tumor formation in dogs previously irradiated for acanthomatous epulis. Vet Radiol Ultrasound 2004 Jul-Aug; 45(4): 357-361. Yoshida K, Watarai Y, Sakai Y, Yanai T, Masegi T, Iwasaki T. The effect of intralesional bleomycin on canine achantomatous epulis. J An Anim Hosp Assoc 1998 Nov-Dec; 34(6): 457-461. La Due T, Klein MK. Toxicity criteria of the veterinary radiation therapy oncology group. Vet Radiol Ultrasuond 2001 Sep-Oct; 42(5): 475-476.
Indirizzo per corrispondenza: Dott.Ssa Paola Laganga, Via Pietro Micca, 28, 40033 Casalecchio Di Reno (BO), Italia Cell. 340/8534397 - E-mail: paola.lp@libero.it
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