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73° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI, 8-10 GIUGNO 2012

Il neonato patologico: principali patologie neonatali – Parte prima Maria Cristina Veronesi Med Vet, Dr Ric, Dipl ECAR, Teramo

gravità variabile (dall’arresto temporaneo della motilità intestinale all’infezione da Herpes virus canis, ecc). I neonati ipotermici si presentano intorpiditi, depressi, indeboliti e manifestano scomparsa del riflesso della suzione e della deglutizione, ipomotilità, bradicardia, insufficienza cardiocircolatoria, fermentazioni del contenuto gastroenterico con meteorismo addominale, algia e ileo paralitico ed eventuale enterocolite necrotizzante, possibile dispnea, ipoglicemia, danni neurologici, coma e morte. L’ipotermia influenza negativamente la funzione immunitaria linfocitaria e predispone all’infezione da Herpes virus canis e alla setticemia. Inoltre non è da sottovalutare l’effetto di neonati ipotermici sul comportamento materno: neonati ipotermici possono infatti scatenare disinteresse materno o cannibalismo. Sempre in dipendenza delle peculiarità fisiologiche, un’altra condizione di frequente riscontro nei neonati è l’ipoglicemia. Essa può essere espressione di insufficienza placentare, di prematurità, di stati ipossici o derivare da anomalie del metabolismo glucidico o amminoacidico. L’ipoglicemia può anche conseguire a situazioni acquisite di lieve gravità (digiuno) o particolarmente serie (endotossiemia, sepsi). I neonati si presentano con scarse riserve energetiche, l’immatura funzionalità epatica, limitate masse muscolari, una relativa insensibilità all’insulina e con immaturi o assenti meccanismi di controllo tra la concentrazione ematica di glucosio e la gluconeogenesi epatica. Per tali motivi l’ipoglicemia può instaurarsi rapidamente anche a seguito della semplice ritardata o mancata assunzione alimentare. I neonati ipoglicemici sono deboli e inquieti, disoressici o anoressici e, se la condizione persiste, presentano tremori, convulsioni, depressione, coma e morte. La disidratazione neonatale è un’evenienza molto comune per l’elevato contenuto idrico, per l’immaturità dei sistemi di conservazione idrica (immaturità cutanea, renale e circolatoria) e per l’alto rapporto superficie/peso corporeo dei neonati. La disidratazione associata a mancata o inadeguata assunzione alimentare si associa all’ipoglicemia. La disidratazione può conseguire sia all’alta temperatura e/o inadeguata umidità ambientale sia a numerose condizioni patologiche che comportano febbre, diarrea, vomito e in corso di polmonite. I neonati disidratati o affetti da patologie di cui la disidratazione è un sintomo, sono in genere deboli, privi del riflesso della suzione, ipoglicemici e ipotermici.

PREMESSA La mortalità neonatale nel cane e nel gatto, con una media stimata attorno al 10-20%, può raggiungere percentuali fino al 40%. Nel gatto oltre il 90% dei decessi neonatali avviene entro la prima settimana di età e nel cane circa il 50% entro i primi 3 giorni. Le principali cause di morte nella prima settimana di età possono essere dovute al parto, a inadeguate cure materne, alla presenza di malformazioni congenite, all’insufficiente alla nascita, a inadatte condizioni ambientali (temperatura, umidità, igiene, promiscuità/sovraffollamento, ecc), a carente alimentazione, a isoeritrolisi neonatale e a sepsi. Diversi sono i motivi della mortalità neonatale, che può verificarsi improvvisamente o dopo un periodo di continuo scadimento delle condizioni generali, comunemente noto con il termine di “sindrome del cucciolo deperito”, indicando il progressivo “appassimento” di individui nati apparentemente sani. Nei gattini le patologie infettive e soprattutto virali rivestono un ruolo considerevole nella mortalità pre e post svezzamento. Anche se una percentuale di decessi sia da considerare ineluttabile, lo scopo del medico veterinario è quello di ridurre quanto più possibile, mediante una corretta gestione del periodo perinatale, sia la natimortalità che la mortalità neonatale.

IPOTERMIA, IPOGLICEMIA, DISIDRATAZIONE Le tre principali condizioni osservabili nei neonati patologici sono: l’ipotermia, l’ipoglicemia e la disidratazione, spesso concomitanti e con effetto sinergico negativo, che possono essere causa o effetto di patologie. Nei neonati, caratterizzati da un immaturo sistema di controllo della termoregolazione, la corretta temperatura corporea dipende strettamente dalle condizioni termiche ambientali, dal contatto con corpi caldi e dall’assunzione di latte a temperatura fisiologica. Le caratteristiche fisiologiche dei neonati, li rendono particolarmente sensibili all’ipotermia. L’ipotermia può essere conseguenza di situazioni facilmente controllabili (inadeguata temperatura ambientale, scarso interesse materno, digiuno, ecc) o gravissimi (sepsi). L’ipotermia può, a sua volta, essere il fattore predisponente di condizioni di

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