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73° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI, 8-10 GIUGNO 2012

Lesioni follicolari: quello che la citologia non dice Chiara Brachelente Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVP, Perugia

Le lesioni follicolari comprendono un gruppo eterogeneo di lesioni neoplastiche e non neoplastiche, i cui criteri classificativi si basano sulla complessa istologia e fisiologia del follicolo pilifero. Conseguentemente, al fine di comprendere le caratteristiche fondamentali delle più comuni lesioni follicolari, è necessario riassumere brevemente gli elementi strutturali del follicolo pilifero. Tradizionalmente esso è diviso in tre parti secondo un piano parallelo alla superficie cutanea che, dall’esterno verso l’interno, sono: • L’infundibulo: che si estende dall’apertura dell’ostio infundibulare fino allo sbocco del dotto escretore della ghiandola sebacea – Questo segmento è costituito prevalentemente da cellule epiteliali della guaina epiteliale esterna che sono morfologicamente indistinguibili dalle cellule dello strato spinoso dell’epidermide, con il quale sono in continuità nella porzione superficiale del follicolo • L’istmo: che si estende dallo sbocco della ghiandola sebacea all’inserzione del muscolo erettore del pelo – L’epitelio della guaina esterna dell’istmo comprende cheratinociti di piccole dimensioni, con citoplasma pallido ed eosinofilo, che vanno incontro a cheratinizzazione in assenza di uno strato dei granuli. Questo pattern di cheratinizzazione trichilemmale produce cheratina amorfa, al contrario della cheratina lamellare prodotta attraverso lo strato granulare con granuli cheratoialini, proprio dell’epitelio infundibulare. • Il bulbo, la porzione più profonda che origina dall’inserzione del muscolo erettore del pelo e comprende la porzione germinativa del pelo stesso Ciascuna di queste sezioni presenta caratteristiche strutturali e fisiologiche proprie, che riguardano in particolar modo il tipo di cellule che costituiscono la parete follicolare ed il tipo di cheratinizzazione da esse prodotto. Le lesioni che interessano le strutture follicolari comprendono lesioni neoplastiche e non neoplastiche

Amartomi Secondo la nomenclatura corrente, l‘amartoma è una malformazione caratterizzata da un’anormale mescolanza di elementi costitutivi normali e propri del tessuto in cui si trovano. Nel caso delle strutture cutanee, essi possono derivare da strutture follicolari o annessiali.

Amartoma follicolare L’amartoma follicolare, precedentemente definito nevo follicolare, rappresenta una lesione non comune del cane, ad eziologia sconosciuta. Clinicamente esso appare sotto forma di noduli confluenti con superficie irregolare e generalmente associati alla presenza di grandi peli duri che emergono dall’infundibulo. Istologicamente l’amartoma follicolare è caratterizzato dalla presenza di clusters di follicoli piliferi intatti e con architettura preservata, generalmente in fase anagen, che sono caratteristicamente più grandi e più profondi dei follicoli normali adiacenti. Nella maggior parte dei casi, tutti i follicoli all’interno di un cluster sono di dimensioni uniformi e con un aspetto riconducibile a follicoli primari. Le ghiandole sebacee possono essere lievemente iperplastiche, mentre le ghiandole sudoripare appaiono normali.

Amartoma fibroannessiale Tale lesione veniva precedentemente definita displasia fibroannessiale o displasia focale degli annessi. Essa rappresenta una lesione amartomatosa ad eziologia controversa, nella quale si ipotizza che la formazione di tessuto cicatriziale secondario alla risoluzione di un processo infiammatorio possa comportare l’intrappolamento con conseguente distorsione delle unità follicolo-sebacee. Precedentemente si pensava che tali lesioni fossero primarie (spesso congenite), sebbene la loro identificazione in animali adulti e la frequente localizzazione sui punti di pressione renda più probabile una patogenesi traumatica. L’aspetto clinico è quello di una massa solitaria, di consistenza ferma e ben delimitata, che si presenta spesso sopraelevata rispetto alla superficie circostante e di dimensioni variabili da 1 a 4 cm di diametro. Le sedi più frequentemente colpite sono le porzioni distali degli arti, i punti di pressione e le aree interdigitali, sebbene tali lesioni possano essere meno frequentemente osservate sulla testa e sul tronco. Non sono descritte predi-

LESIONI NON NEOPLASTICHE CHE DERIVANO DAL FOLLICOLO Tali lesioni comprendono amartomi e cisti.

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