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29-05-2012

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73° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI, 8-10 GIUGNO 2012 • SESSIONI AVANZATE

Studio elettrodiagnostico delle patologie neuromuscolari Ezio Bianchi Med Vet, Parma

Uno studio elettrodiagnostico completo di un paziente con patologia neuromuscolare è costituito da una serie di esami che consentono di valutare le diverse componenti dell’Unità Motoria (corpo cellulare del motoneurone, radice ventrale del nervo spinale, fibre motorie del nervo periferico, branche terminali, placca neuromuscolare, fibrocellule muscolari) e delle vie sensitive (fibre sensitive dei nervi periferici, radice dorsale e ganglio spinale). Uno studio elettrodiagnostico completo si compone, in particolare negli animali colpiti da forme neuromuscolari generalizzate, di esami quali: l’Elettromiografia (EMG), gli Studi di Conduzione Nervosa, la Stimolazione Nervosa Ripetitiva, lo studio delle Onde F e del potenziale Cord Dorsum. Questi esami vengono eseguiti quasi sempre su soggetti sedati o anestetizzati. Alla luce dei risultati di questi test verrà emessa una diagnosi elettrodiagnostica. La diagnosi elettrodiagnostica non è una diagnosi eziologica ma funzionale, quindi consentirà di definire la sede della/e lesione/i e le alterazioni funzionali da questa/e causate. Il neurologo, sulla base di questi dati oggettivi e delle altre informazioni cliniche e strumentali, emetterà la diagnosi definitiva.

Solamente se l’ago è posto nelle vicinanze delle placche neuromuscolari è possibile registrare un’attività oscillatoria non patologica di frequenza variabile, di ampiezza compresa fra i 5 e i 15 μV (fino a 50 μV se la temperatura corporea è elevata) e della durata di 1 – 2 msec, chiamata Miniature End Plate Potentials (MEPPs). Sempre nella stessa area, e spesso associati ai MEPPs, sono osservabili anche i Potenziali di Placca Neuromuscolare, che appaiono come onde bifasiche, cioè composte da un picco negativo iniziale (verso l’alto) seguito da uno positivo (verso il basso), della durata di 2-4 millisecondi e di ampiezza compresa fra 100 e 300 μV. Entrambi questi fenomeni sono fisiologici e sono dovuti all’attività dell’acetilcolina che diffonde nello spazio sinaptico e che determina, nel primo caso fluttuazioni del potenziale sulla porzione postsinaptica della placca, mentre nel secondo un potenziale che diffonde lungo una singola fibrocellula, per il fisiologico mantenimento del tono muscolare anche nel muscolo a riposo. In presenza di patologie delle fibre nervose motorie che innervano il muscolo (denervazione) o di patologie primarie del muscolo stesso, si evidenzieranno dei potenziali patologici. Quelli più comuni sono i Potenziali di Fibrillazione e le Onde Positive a fronte ripido. I primi consistono in onde bifasiche o trifasiche di ampiezza compresa fra 10 e 200 μV della durata di 0,3-3 millisecondi. Il suono che fanno agli altoparlanti è caratteristico e assomiglia molto a quello prodotto dalle uova che friggono in un tegame. Le Onde Positive, o Onde Lente Positive a Fronte Ripido sono deflessioni solo positive della linea isoelettrica di ampiezza variabile dai 50 ai 4000 μV e di durata spesso inferiore ai 5 msec, che i alcuni casi può arrivare a 10 msec. La densità dei Potenziali di Fibrillazione e delle Onde Positive sullo schermo si correla alla gravità del danno funzionale e quindi alla prognosi dell’animale. Le Scariche Ripetitive Complesse sono potenziali patologici polifasici o a palizzata che si manifestano con forma, frequenza (5 – 100 Hz) e ampiezza (100 - 1000 μV) costanti. Possono iniziare a manifestarsi in seguito al movimento dell’ago oppure spontaneamente ed hanno la caratteristica di iniziare bruscamente e di cessare o di cambiare configurazione altrettanto bruscamente dopo qualche secondo dall’inizio. Producono un suono caratteristico, detto “a mitragliatrice”. Si possono riscontrare anch’esse sia in presenza di patologie neurogene che in alcune miopatie. I Potenziali Miotonici sono scariche ripetitive con frequenza

ELETTROMIOGRAFIA (EMG) L’esame EMG si esegue inserendo nel ventre muscolare l’ago bipolare concentrico, un ago-elettrodo di diametro e lunghezza variabili a seconda delle dimensioni del muscolo studiato. Al fine di ottenere una registrazione ottimale e con il minor numero di artefatti ed interferenze elettriche è necessario utilizzare un elettrodo di terra da porre sull’animale. Nell’animale sedato e con i muscoli a riposo inserendo l’ago nel ventre muscolare si ottiene per prima cosa un particolare potenziale elettrico detto “di inserzione” che è dovuto alla stimolazione meccanica dell’ago sulle fibrocellule muscolari. È un potenziale composto da onde a punta di ampiezza varia e della durata legata al movimento dell’ago, che scompare dopo pochi millisecondi dal suo arresto. Terminato il Potenziale di Inserzione, con l’ago-elettrodo lasciato immobile, nell’animale sano, sedato e con un buon grado di rilassamento muscolare, non si dovrebbe notare alcun tipo di attività elettrica. Questa condizione sul monitor appare come una linea isoelettrica senza increspature, che ha come corrispettivo sonoro il completo silenzio degli altoparlanti.

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