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29-05-2012
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73° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC RIMINI, 8-10 GIUGNO 2012
Neurolocalizzazione al midollo spinale: quando le cose si complicano Gualtiero Gandini Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVN, Bologna
volontari e il sistema vestibolare mantiene l’equilibrio durante l’esecuzione del movimento. Gli impulsi nervosi che vanno dall’encefalo ai nervi periferici e quindi ai muscoli decorrono lungo le vie discendenti del midollo spinale. Le informazioni sulla posizione degli arti durante il movimento arrivano al cervelletto e al prosencefalo dalla periferia percorrendo le vie ascendenti del midollo spinale e del tronco cerebrale. Con approssimazione giustificata dalle finalità didattiche, si può quindi affermare che il movimento volontario è frutto della azione sinergica di funzioni motorie (discendenti) e di funzioni sensitive (ascendenti). La funzione motoria - In modo estremamente semplificato, si può affermare che le vie discendenti motorie siano formate da due tipi di motoneuroni. I motoneuroni superiori, i cui somi si trovano sempre a livello encefalico, sono i neuroni la cui funzione è quella di iniziare il movimento volontario: da queste cellule si dipartono assoni che discendono il Sistema Nervoso Centrale (SNC) costituendo i fasci discendenti del midollo spinale, e contraggono sinapsi con i motoneuroni inferiori, voluminose cellule situate nelle corna ventrali del midollo spinale. Gli assoni dei motoneuroni inferiori fuoriescono dal midollo spinale e, riunendosi, costituiscono dapprima le radici spinali dei nervi, quindi i nervi spinali e, opportunamente aggregandosi, i nervi periferici. Sono questi assoni che si connettono alla muscolatura striata attraverso la placca neuromuscolare. La funzione sensitiva (propriocezione) - La cinestesia è la consapevolezza della posizione e dei movimenti del proprio corpo, ed in particolare degli arti, nello spazio circostante. Le informazioni cinestesiche vengono rilevate e trasmesse dai neuroni deputati alla funzione propriocettiva generale. Il sistema propriocettivo generale è schematicamente costituito da un recettore periferico, da parte della componente sensitiva del nervo periferico, da quei fasci ascendenti che veicolano l’informazione al cervelletto o, attraverso il lemnisco mediale, alla corteccia cerebrale. La propriocezione generale, fornendo continue informazioni sulla posizione degli arti durante il movimento, è essenziale per la coordinazione del movimento stesso. Altri input necessari alla coordinazione del movimento sono quelli di derivazione vestibolare (sistema della propriocezione speciale), quelli visivi e quelli di integrazione ad opera del cervelletto. Per le loro implicazioni cliniche è importante sapere le fibre che veicolano la propriocezione generale si trovano
INTRODUZIONE Le malattie del midollo spinale si presentano clinicamente con alterazioni della deambulazione che possono variare in termini di gravità in dipendenza della severità della lesione. Nell’ambito dell’esame neurologico, le procedure che più contribuiscono alla definizione e alla localizzazione di una lesione del midollo spinale sono rappresentate dall’esame dell’andatura, delle risposte posturali e propriocettive e dei riflessi spinali. Nella maggior parte dei casi, le lesioni del midollo spinale non sono particolarmente difficili da individuare e da localizzare nell’ambito dei suoi diversi segmenti. Nonostante ciò, esiste una percentuale non trascurabile di casi in cui non è così immediato attribuire la paternità dei segni clinici ad una lesione del midollo spinale, piuttosto che non ad un insulto del sistema nervoso periferico o, addirittura, dell’apparato locomotore. Queste brevi note sono finalizzate a chiarire le modalità procedurali volte a distinguere e definire una lesione del midollo spinale.
VALUTAZIONE DELL’ANDATURA L’andatura di un animale deve essere valutata osservando l’animale di lato, di fronte, di dietro, mentre cammina su una superficie non sdrucciolevole in linea retta, in circolo, su e giù dalle scale e da un tratto in pendenza. Valutare l’andatura del gatto può essere molto più difficile: a tal fine può essere opportuno liberare l’animale al centro della stanza di consultazione per valutarne i movimenti nel momento in cui cerca di raggiungere il trasportino, piazzato opportunamente ad una certa distanza, oppure qualsiasi altro riparo. È estremamente importante avere familiarità con i pattern di normalità delle andature per le diverse specie, razze ed età. RICHIAMI ANATOMOFUNZIONALI: L’andatura normale - Nel cane e nel gatto un’andatura normale dipende dall’integrità funzionale di corteccia cerebrale, tronco encefalico, cervelletto, midollo spinale (vie ascendenti e discendenti), nervi periferici (sensitivi e motori), giunzione neuromuscolare e muscoli. Il movimento volontario è iniziato da impulsi nervosi generati nella corteccia cerebrale o nel tronco encefalico. Il cervelletto coordina questi movimenti
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