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29-05-2012
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73° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC
La velocità di infusione di tale soluzione non deve superare gli 0,5 mEq/kg/h. In caso di gravi ipopotassiemie (K<1,5 mEq/L), previo monitoraggio elettrocardiografico, è possibile raggiungere la velocità di infusione di 1.0 mEq/kg/h. Nel caso in cui fosse presente una contemporanea ipofosfatemia è possibile ricorrere all’integrazione di fosfato di potassio che in commercio si può reperire in preparazioni ipertoniche contenenti 3 mmol fosfato/ ml diluendole con cristalloidi che non contengano calcio. La dose raccomandata è di 0,01-0,03 mmol/kg/h in 6 ore in infusione continua fino ad arrivare, in caso di gravi ipofosfatemie, alla velocità di 0,06-0,10 mmol/kg/h in 6-24 ore.
I presidi terapeutici utilizzati, i meccanismi d’azione e i dosaggi sono descritti nella tabella 5.
MAGNESIO I valori normale di magnesio totale e di magnesio ionico sono riportati in tabella 6. L’omeostasi di questo catione è regolata principalmente dall’escrezione renale e dall’assorbimento intestinale.
IPOMAGNESEMIA Le cause generiche di ipomagnesemia sono indicate in tabella 7. Una carenza di magnesio si può riscontrare in pazienti che sono sottoposti a TPN (alimentazione parenterale totale) o PPN (alimentazione parenterale parziale), dialisi o massive trasfusioni di sangue; oppure in animali che assumono farmaci che ne aumentano l’escrezione renale (es: diuretici, aminoglicosidi, cisplatino o ciclosporina). Stati patologici associati più frequentemente all’ipomagnesemia sono: patologie infiammatorie del tratto gastroenterico, chetoacidosi diabetica, pancreatite, sepsi e shock. I sintomi clinici possono essere molteplici e spesso sono causati anche dalle altre disionie associate all’ipomagnesemia (ipokaliemia, iponatriemia, ipocalcemia). Possono essere presenti: letargia, depressione, debolezza, tachiaritmie, iperiflessia, fascicolazioni muscolari o convulsioni. Come per il potassio sono molto importanti le alterazioni che si possono verificare a livello cardiaco (fibrillazione atriale, tachicardia sopraventricolare, complessi prematuri ventricolari, tachicardia ventricolare, torsione di punta e fibrillazione ventricolare).
IPERKALIEMIA Si definisce iperkaliemia una concentrazione di potassio sierico superiore ai 5,5 mEq/L. Le cause di iperkaliemia nel cane e nel gatto sono descritti nella tabella 3. Nella pratica clinica le situazioni più frequenti in cui si riscontra iperkaliemia sono: insufficienza renale acuta oligurica/anurica, ostruzione urinaria acuta, insufficienza surrenalica, grave acidosi metabolica e cause iatrogene. Le ripercussioni più gravi di tale disionia si riflettono a livello cardiaco (vedi tabella 4). La gravità delle alterazioni elettrocardiografiche non è direttamente proporzionale alla severità dell’iperkaliemia.
Terapia La terapia dell’iperkaliemia mira ad abbassare i livelli sierici di potassio e a controllare gli effetti cardiotossici.
Terapia
TABELLA 3 - Cause di Iperkaliemia nel Cane e nel Gatto • • • •
La terapia (per valori inferiori a 1,2 mg/dl) consiste nell’integrazione del magnesio attraverso la somministrazione di cloruro di magnesio (MgCl2) o solfato di magnesio (MgSO4) per via endovenosa (diluiti in soluzione fisiologica o in destrosio al 5%) in infusione continua alla dose iniziale di 0,75-1 mEq/kg/die per i primi due gg., se persiste una
Pseudoiperkaliemia. Eccessivo apporto (in genere iatrogeno). Ridotta escrezione renale Rapido spostamento del K dal liquido intra a quello extracellulare
TABELLA 4
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