53a edizione Scivac Rimini

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53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

FREE PAD PUNCH GRAFTING COME TECNICA DI SALVATAGGIO DELL’ARTO IN LESIONI PODALI: VALUTAZIONE PRELIMINARE IN TRE GATTI Giuliana Bonetti Med Vet, Luca Lideo Med Vet, Matteo Gobbo Med Vet, Roberto Milan Med Vet, Ermenegildo Baroni Med Vet Liberi professionisti, Rovigo Introduzione. Le lesioni delle estremità degli arti causano a volte la perdita completa delle falangi; qualora non sia possibile praticare l’avanzamento del cuscinetto carpale/metacarpale/metatarsale viene spesso proposta l’amputazione dell’arto in quanto il tessuto cicatriziale non è adatto a sopportare i carichi; la tecnica microvascolare risulta poi, a nostro avviso, poco proponibile nella pratica clinica. Scopo. questo lavoro propone l’applicazione nel gatto di una tecnica di salvataggio dell’arto descritta nel cane; tale tecnica, pur avendo ottenuto un buon risultato funzionale, è stata tuttavia poco usata. Materiali e metodi. Sono stati portati a visita tre gatti con traumatismo all’estremità distale degli arti. Caso 1: gatto europeo maschio castrato di 2 anni con trauma alla zampa posteriore destra; permanenza del solo secondo dito. Caso 2: gatto europeo femmina sterilizzata di 3 anni con trauma alla zampa anteriore sinistra; rimaneva in sede mediale una parcella di cuscinetto metacarpale che veniva suturato, in occasione del primo curettage, al tessuto sano rimasto. Caso 3: gatto europeo maschio di 2 anni con trauma all’arto posteriore destro; perdita di falangi e cuscinetti in toto. Come alternativa all’amputazione dell’arto è stata proposta una tecnica di free grafting usando come siti donatori i cuscinetti metacarpali/metatarsali sani. Dopo aver ottenuto un tessuto di granulazione sano a carico dell’arto colpito, la tecnica chirurgica ha previsto l’innesto, in sede di presunto futuro appoggio dell’arto, di free grafts (2 nei casi 1 e 2 e 3 nel caso 3) prelevati dai cuscinetti metacarpali/metatarsali sani; il prelievo avveniva mediante biopsy punch di 4 millimetri di diametro e la lesione risultante veniva suturata con un punto incrociato di polidiossanone 4 – 0. Il letto ricevente veniva preparato asportando il tessuto di granulazione con biopsy punch di 6 mm e tamponando con bastoncini cotonati sterili fino a cessazione dell’emorragia; dopo asportazione del tessuto sottocutaneo i free grafts venivano alloggiati in sede. Nei casi 1 e 2 nella stessa seduta chirurgica sono stati impiantati anche dei free grafts cutanei mentre nel terzo caso è stato eseguito, in un secondo momento, un innesto cutaneo a lembo libero a rete. Agli arti oggetto di trapianto veniva applicato un bendaggio semiocclusivo, sostituito inizialmente in quarta, e poi in settima ed undicesima giornata. I gatti 1 e 2 sono stati dimessi tra la quindicesima e ventesima giornata, a seconda dell’aspetto dei trapianti; al terzo animale in ventesima giornata veniva applicato il lembo libero. I bendaggi venivano sostituiti bisettimanalmente fino al raggiungimento della completa epitelizzazione; i soggetti mantenevano un collare elisabettiano fino a 3-4 giorni dopo la “liberazione” dell’arto. Risultati. Caso 1: ripresa funzionale dell’arto; il proprietario riferisce che a tre mesi di distanza dal trapianto il gatto zoppica sul terreno accidentato. Caso 2: completa ripresa funzionale dell’arto. Caso 3: buona ripresa funzionale iniziale; in seguito ad un ulteriore traumatismo si è assistito alla perdita quasi completa dei pad grafts per cui si è reso necessario un altro intervento. Al momento il gatto è in fase di guarigione. Discussioni e conclusioni: la tecnica di trapianto cutaneo mediante punch grafts è stata ampiamente studiata e documentata; l’esigua dimensione dei frammenti da trapiantare ne rende poco utile l’impiego in difetti cutanei di grande entità. La tecnica di trapianto di frammenti liberi di cuscinetto per ricostruire una superficie supportante il peso è già stata applicata nel cane con buoni risultati. Con questa comunicazione si è valutato l’uso di tale tecnica chirurgica anche nel gatto. Si sono riscontrate tre tipi di difficoltà: l’immobilizzazione degli arti oggetto di trapianto, soprattutto nel caso 2 dove il gatto era obeso e poco collaborativo, la necessità di sedare l’animale almeno per le prime due medicazioni e la scelta del sito di innesto dei cuscinetti, che devono essere impiantati nelle zone di massimo carico. Dal nostro punto di vista, tenendo comunque in considerazione l’esiguo numero di casi, questa tecnica si è dimostrata una valida alternativa all’amputazione degli arti; è sicuramente un intervento da programmare con cura, soprattutto per la scelta del sito di innesto dei grafts. Bibliografia Slatter: Textbook of small animal surgery, 3th ed 2003, Saunders, pp 321-39. Fossum TW: Chirurgia dei piccoli animali, 1997 Masson, pp 150-52. Pavletic m M.: Atlas of small animal reconstructive surgery, 2nd ed, Saunders, pp275-95 365-79. Bojrab MJ, Ellison GW, Slocum B: Tecnica chirurgica vol 1, 2001 UTET, pp 558-61. Shahar R et al: free skin grafting for treatment of distal limb skin defects in cats, J Small Anim Pract, 1999 Aug; 40 (8): 378-82. Swaim SF et al: Free segmental paw pad grafts in dogs, Am J Vet Res 1993 Dec;54(12):2161-70. Bradley DM et al: Contruction of a weight bearing surface on a dog’s distal pelvic limb, J Am Anim Hosp Assoc 1998 Sep-Oct;34(5):378-94. 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Indirizzo per la corrispondenza: Giuliana Bonetti, Clinica Veterinaria Baroni E. Via Martiri di Belfiore 69/D - 45100 Rovigo Tel. 0425/471076 - Fax 0425/404918 E-mail: aratinga@virgilio.it


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