53a edizione Scivac Rimini

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53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

Medicina felina cosa c’è di nuovo Colin Harvey DVM, BVSc, MRCVS, Dipl ACVS, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Philadelphia, USA

L’accumulo di placca e tartaro a livello dentale è causa di gengivite, che comunemente porta a periodontite (osteomielite alveolare). Le affezioni periodontali nel gatto possono essere controllate, benché in genere questi animali non collaborino alle operazioni di cure a casa. Due malattie orali frustranti, la stomatite e le lesioni da riassorbimento dentale, sono molto più comuni nel gatto che nel cane.

Stomatite La stomatite è un’infiammazione localizzata in un punto qualsiasi della bocca. La dolorosa “stomatite cronica” (infiammazione o ulcerazione orale non gengivale) è un’entità clinicamente riconosciuta nel gatto. Si osservano lesioni bilaterali infiammate o ulcerate adiacenti alla gengiva infiammata o nelle pliche boccali caudali: lingua e palato duro sono colpiti solo raramente. Diagnosi: lo scopo dei test diagnostici in questi pazienti è quello di confermare o escludere la possibile esistenza di cause sottostanti. Nei gatti con infiammazione orale cronica si raccomanda caldamente l’esecuzione dei test per la diagnosi dell’infezione da FeLV e FIV, dal momento che questi agenti virali provocano immunosoppressione. I test di isolamento virale spesso permettono di identificare la presenza dei calicivirus nei fluidi orali, benché questi virus si riscontrino spesso anche in gatti clinicamente normali. È comune l’ipergammaglobulinemia, conseguente alla produzione di anticorpi dovuta all’invasione batterica dei tessuti orali. Le biopsie spesso evidenziano un numero elevato di linfociti e plasmacellule; tuttavia, questa è una risposta prevista all’invasione batterica cronica. Sino ad oggi, benché ormai siano state acquisite molte conoscenze sulla fisiologia della stomatite infettiva felina, non ne è ancora stata identificata una causa specifica. Attualmente vengono utilizzati molti trattamenti, con successo variabile. Il trattamento periodontale (ablazione, cure a casa) fa parte della terapia medica; di raro è sufficiente di per sé. Nei gatti con dolore orale, la collaborazione del proprietario è spesso scarsa. La terapia antibiotica determina spesso un beneficio di breve durata. La soppressione dell’attività batterica orale riduce l’infiammazione locale, ripristina l’appetito e diminuisce il disagio; tuttavia, di solito si osservano rapide recidive. Esami colturali ed antibiogrammi sono uno spreco di tempo e denaro a causa della ricchezza della flora orale. I farmaci d’elezione sono l’amossicillina-acido clavulanico, la clindamicina, il metronidazolo o il pradofloxacin. I farmaci antinfiammatori spesso determinano un miglioramento che dura più a lungo di quello ottenuto con un ciclo di antibiotici a breve termine e possono essere titolati riducendone la posologia sino ad ottenere un dosaggio minimo; in alcuni pazienti è necessario un trattamento a lungo termine. Sono stati impiegati sia farmaci immunosoppressori che molti altri trattamenti. Non esistono risultati di prove cliniche controllate casuali e condotte alla cieca che possano aiutare il clinico. Il trattamento più sicuro è l’estrazione di tutti i premolari ed i molari: nel 70-80% dei gatti colpiti è stato descritto un significativo miglioramento a lungo termine. È essenziale rimuovere tutti i frammenti delle radici.

Lesioni da riassorbimento dentale In questa condizione, si verificano delle cavitazioni in qualsiasi punto della superficie cementale delle radici dei denti. Le lesioni localizzate a livello del margine gengivale sono spesso coperte da tessuto gengivale granulomatoso e possono scalzare la corona causandone la frattura. Una conseguenza comune è la ritenzione delle radici. Spesso, effettuando il sondaggio del dente e della gengiva colpiti si suscita un movimento della mandibola per cui l’animale “batte i denti”. Poiché questa condizione è accompagnata da dolore, i gatti possono sviluppare disfagia, anoressia e disidratazione, benché le lesioni da riassorbimento (in particolar modo dei canini) si osservino talvolta con scarse o nulle manifestazioni di flogosi gengivale o evidente dolore. Nella maggior parte dei casi il riassorbimento dentale coinvolge i premolari ed i molari. Nel 50% dei gatti domestici di età pari o superiore ai 4 anni sono colpiti uno o più denti. La condizione non è una demineralizzazione da carie della sostanza del dente. La patogenesi è nota (cellule staminali attratte ed attivate come cellule clastiche). Microscopicamente, si osservano molte lesioni iniziali senza focolai infiammatori. Recentemente è stata ipotizzata come possibile eziologia l’ipervitaminosi D, dal momento che i gatti colpiti presentano livelli sierici più elevati di quelli dei gatti che non mostrano lesioni clinicamente evidenti. L’applicazione di un materiale di ricostruzione dentale dopo riparazione della cavità porta a scarsi risultati a lungo termine perché spesso la lesione continua a svilupparsi. Attualmente, l’unico trattamento pratico è l’estrazione dei denti con lesioni da riassorbimento; non previene lo sviluppo delle alterazioni nei denti superstiti e spesso risulta difficile perché quelli colpiti si fratturano facilmente e le radici anchilosate non vengono separate agevolmente. Un esame radiografico conferma che l’estrazione è stata completa. La ritenzione pianificata di segmenti radicolari vitali è accettabile se: il frammento ritenuto si trova al di sotto del livello dell’osso, non è presente alcuna gengivite-stomatite in quella parte della bocca, non ci sono segni radiografici di malattia periapicale e la gengiva viene suturata. Nel gatto, il 70% della totalità delle neoplasie orali (benigne o maligne) è rappresentato dal carcinoma squamocellulare, che si osserva tipicamente come una lesione protuberante sulla gengiva o sulla radice della lingua. Le masse orali asimmetriche del gatto devono sempre essere sottoposte a biopsia. Recentemente, prove condotte mediante chemioterapia e/o radioterapia non hanno portato ad identificare un trattamento di successo.

Bibliografia Harvey CE: Oral and Dental Diseases. In Feline Medicine and Therapeutics. E Chandler and CJ Gaskell. 2004. Reiter AM, Lewis JR, Okuda A: Update on the etiology of tooth resorption in domestic cats. Vet. Clin Nor Am Sm Anim Pract, 913-942, July 2005.

Indirizzo per la corrispondenza: Colin Harvey - VHUP 3113 3900 Delancey Street - Philadelphia, PA 19104, USA


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