53a edizione Scivac Rimini

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53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC

Patologie infiammatorie del sistema nervoso centrale: il punto di vista del neurologo, approccio clinico e terapeutico Laurent S. Garosi Med Vet, Dipl ECVN, MRCVS, Higham Gobion, UK

INFETTIVA O NON INFETTIVA? QUESTO È IL PROBLEMA… Le malattie infiammatorie del SNC sono un gruppo estremamente eterogeneo di affezioni che differiscono per quanto riguarda le cause, i processi patologici coinvolti e la distribuzione delle lesioni. È possibile riconoscere due distinti gruppi: la meningoencefalomielite ad eziologia sconosciuta e quella infettiva. La meningoencefalomielite ad eziologia sconosciuta nel cane viene comunemente attribuita alla meningoencefalomielite granulomatosa (GME) ed alle meningoencefaliti razza-specifiche. La GME è un processo infiltrante angiocentrico di tipo linfoide misto che colpisce principalmente la sostanza bianca del SNC e le leptomeningi. I segni clinici sono variabili e riflettono il tipo morfologico della malattia nonché la sede della lesione. Sulla base delle anomalie neurologiche, morfologiche e cliniche sono state descritte tre forme di GME: disseminata, focale ed oculare. La forma disseminata si manifesta tipicamente con l’insorgenza acuta di segni clinici rapidamente progressivi indicativi di un disordine multifocale del SNC, mentre la GME focale è associata a segni clinici indicativi di una singola massa occupante spazio, con un’insorgenza insidiosa ed un andamento lentamente progressivo. La forma oculare della GME si manifesta con l’insorgenza acuta di una compromissione della visione e dilatazione pupillare con mancata risposta alla luce a causa di una neurite ottica. I cani colpiti da una forma oculare possono successivamente sviluppare lesioni a carico del SNC. La causa della GME non è nota e sono state ipotizzate come possibili le eziologie immunomediate, infettive e neoplastiche. Le attuali ipotesi prevedono una risposta neurologica aspecifica del sistema immunitario del cane e possono essere coinvolte molteplici eziologie. Le lesioni associate alle meningoencefaliti razza-specifica differiscono da quelle della GME per quanto riguarda distribuzione e gravità. L’encefalite del Carlino e del maltese è caratterizzata da estesa necrosi ed infiammazione non suppurativa della sostanza grigia centrale e di quella bianca subcorticale (meningoencefalite necrotizzante o NME). I segni neurologici sono acuti e progressivi e riflettono principalmente dei disordini del proencefalo e, nella maggior parte dei casi, si osservano crisi convulsive. Un’encefalite necrotizzante viene anche descritta in chihuahua, Shi tzu e Yorkshire terrier ed è caratterizzata istologicamente da aree multifocali di infiammazione mononucleare estremamente grave che circonda un grande centro gliotico malacico che colpisce principalmente il tronco encefalico e la sostanza bianca cerebrale periventricolare (leucoencefalite necrotizzante o NLE). Frequentemente predominano i segni del tronco encefalico, con una disfunzione vestibolare centrale. È probabile una base gene-

tica. Senza ricorrere all’istopatologia, la diagnosi ante-mortem della GME o delle meningoencefaliti razza-specifiche può solo essere sospetta. Per i casi in cui i tessuti cerebrali sono stati sottoposti ad una valutazione istopatologica si deve quindi utilizzare il termine di meningoencefalite ad eziologia sconosciuta. Nei cani e nei gatti con infezione del sistema nervoso centrale si ha spesso la coesistenza di encefalite e meningite. Sono stati ritenuti responsabili numerosi agenti infettivi che comprendono virus (cimurro, rabbia, parvovirus, parainfluenza, herpes, leucemia felina, immunodeficienza felina), batteri (da inoculazione diretta, da embolizzazione o da altre fonti per estensione di processi microbici), rickettsie (Ehrlichia, febbre maculosa delle Montagne Rocciose), protozoi (Toxoplasma, Neospora), miceti (blastomicosi, istoplasmosi, criptococcosi, aspergillosi, coccidiomicosi) e spirochete (malattia di Lyme, leptospirosi). In aggiunta a questa lista, sono stati segnalati numerosi parassiti capaci di colpire l’encefalo nel corso di migrazioni aberranti (Toxocara, filarie, larve di Cuterebra). La loro incidenza dipende principalmente dalla localizzazione geografica. La malattia tende ad avere un’insorgenza acuta e ad essere progressiva, spesso con una distribuzione multifocale o diffusa delle lesioni all’interno del SNC.

DIAGNOSI È stata segnalata una predisposizione delle femmine alla GME e la malattia è più comune nei cani giovani o di media età. La maggior parte dei casi di meningoencefaliti razza-specifiche descritti finora si è verificata in soggetti giovani ed adulti (da 6 mesi a 7 anni), senza alcuna predisposizione legata al sesso. La diagnosi ante-mortem della GME o delle meningoencefaliti razza-specifiche (NME, NLE) spesso è priva della conferma istopatologica. I segni al di fuori del sistema nervoso, come l’ipertermia, sono rari. Gli esami ematochimici possono essere normali o rivelare un leucogramma da stress. L’analisi del liquido cefalorachidiano (liquor) mostra una pleocitosi mononucleare pura o una popolazione cellulare mista (in particolare nei casi acuti). Benché sia un indicatore sensibile dell’infiammazione del SNC, la pleocitosi mononucleare del liquor non consente di distinguere fra le possibile diagnosi differenziali di origine immunomediata infettiva e neoplastica della meningoencefalite del cane. L’assenza di anomalie del liquor non permette di escludere la possibilità di una GME, in particolare nei cani che sono stati preventivamente trattati con corticosteroidi o quando le lesioni non sono molto vicine al sistema ventricolare ed allo spazio subaracnoideo. Anche nei cani con NME o LNE i riscontri dell’analisi del liquor rivelano una moderata pleocitosi con elementi mononucleari o di


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