Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 40

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Professione 40-2007

12-11-2007

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PROFESSIONE

la VETERINARIA 402007

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

A.N.M.V.I.

Brevi

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Anno 4, numero 40 dal 12 al 17 novembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Elaborati i dati dell'indagine ANMVI

QUALIFICHE Il Ministro Emma Bonino è soddisfatta del recepimento della Direttiva Europea sul riconoscimento delle qualifiche professionali: l’Italia “risulta, al momento, tra i soli tre Paesi UE che hanno portato a termine la trasposizione completa della direttiva”. Sul provvedimento la Bonino incontrerà l’ANMVI ai primi di dicembre.

BSE Nessuna “indennità-mucca pazza” per i dipendenti di Lungo Tevere Ripa. Il Ministero della Salute ha smentito il settimanale L’Espresso secondo il quale si spenderebbero 3 milioni di euro in indennità, bastanti a regolarizzare i precari. L’unica indennità accessoria per il personale ministeriale è stabilita dalla Legge n. 362/1999 e non è stata stabilita in relazione alla BSE, ma “per fini di doverosa perequazione salariale''.

RICERCA È on line, sul sito internet del ministero della Salute, il Bando per la Ricerca Finalizzata per l'anno 2007. L’intento è di promuovere gli obiettivi previsti nel Piano Sanitario Nazionale, individuati come fondamentali per il SSN. Per presentare la lettera d'intenti dei progetti strategici c’è tempo fino al 21 dicembre, mentre i progetti ordinari vanno presentati il 28 dicembre.

VARGAS L’on. Mancuso ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali affiinché non si consenta nel nostro Paese l’ingresso allo “pseudo artista” Guillermo Vargas. Le sue performance, presentate alla biennale centroamericana, consistono in un cane lasciato morire di fame e di sete, con una corda al collo ed una catena che lo tiene lontano da una scodella di cibo.

FRONTIERE Globalizzazione e salute richiedono di potenziare i controlli alle frontiere. Lo sostiene la senatrice Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Igiene e Sanità, che ha pubblicamente elogiato le barriere di controllo italiane: “sono di primissimo ordine - ha detto - ottimo il lavoro svolto dai veterinari”.

AVIARIA Un'eventuale pandemia di influenza aviaria costerebbe all’Italia come lo 0,6 del Pil, quasi l'intero bilancio annuale del Servizio sanitario nazionale. La stima è di Paolo Tedeschi della dell'università Bocconi.

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Pet corner: vorrei ma non posso... È una prestazione accessoria ancora poco diffusa, ma la maggioranza è A PAG. 3 favorevole e chiede nuove regole

Dobbiamo ancora difendere il nostro posto “Ci auguriamo che, per il bene del Paese, tre cardini della vita degli italiani come salute, lavoro e pensioni non vengano declassati dalle istituzioni alla stregua di funzioni da semplificare e da ridurre. Per la sanità veterinaria e per la sicurezza alimentare sarebbe un duro colpo: significherebbe cancellare gli sforzi fatti per dare alla salute animale e alla sicurezza delle produzioni alimentari di origine animale una collocazione istituzionale degna dell’importanza di queste politiche e delle professionalità di cui hanno bisogno”. La lettera inviata dal Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, alle commissioni parlamentari impegnate nel varo della Finanziaria è un atto di accusa nei confronti di quanto si è verificato in Senato. Le norme “taglia ministri” sulla formazione e la composizione del Governo sono infatti state approvate dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama in sede d’esame della Finanziaria (e mentre andiamo in stampa anche dall’Aula). Queste norme prevedono che “a partire dal Governo successivo a quello in carica”, il numero dei Ministeri e il relativo riparto di competenze vengano rivisti in base alla Riforma Bassanini (decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300). Quella riforma aveva accorpato il Ministero della Salute ai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, attribuendo a questo “ministero unico” le funzioni e i compiti spettanti allo stato in materia di sanità veterinaria, igiene e sicurezza degli alimenti, tutela della salute umana, coordinamento del sistema sanitario nazionale politiche sociali, tutela della salute nei luoghi di lavoro, politiche del lavoro e sviluppo dell’occupazione e adeguatezza del sistema previdenziale. L’emendamento approvato dalla commissione Bilancio di palazzo Madama limita a 12 ministri e 60 membri complessivi (tenendo conto dei viceministri e sottosegretari) la composizione del governo. “Crediamo - prosegue Scotti - che allo stato attuale non ci siano le condizioni perché il nostro Paese si presenti ai suoi cittadini e a quelli d’Europa senza un Ministero della Salute e senza dare centralità alle politiche di sicurezza sanitaria. In un’epoca nella quale le maggiori organizzazioni sanitarie mondiali invitano a ragionare in termini di prevenzione e non di emergenza, mescolare in un unico calderone salute, previdenza e lavoro rivela una insufficiente conoscenza di questi ambiti, una sottovalutazione dei problemi di ciascuno di essi e non è rispettoso né dei cittadini né delle professionalità che si adoperano in questi settori. La veterinaria, indignata, non può che dissentire profondamente dall’operato del Legislatore e si augura che, preferendo la politica alla demagogia, torni subito sui propri passi”.

BASTA CAMICE BIANCO Da Londra è partita una rivoluzione nell'abbigliamento dei medici, rivoluzione che presto arriverà anche in Italia e nel nostro settore. Il tutto deriva da un problema sempre più serio e difficile da affrontare: quello delle infenzioni nelle strutture ospedaliere. Il Ministro della Salute britannico, Alan Johnston, a conclusione di una approfondita indagine negli ospedali che vedono un continuo incremento del numero di pazienti che contraggono infezioni durante la loro permanenza nelle strutture sanitarie, ha deciso che era urgente intervenire ponendosi come obiettivo quello di sconfiggere i superbatteri responsabili della maggior parte di queste infezioni: il Mrsa, lo stafilococco aureo che resiste a tutti gli antibiotici, e il Clostridium difficile che attacca pericolosamente l'intestino. Visto che, secondo l'indagine, sembra che i batteri si trasmettano fra i pazienti attraverso i polsini dei camici dei medici, il Ministro ha deciso una rivoluzione nell'abbigliamento degli operatori sanitari. Nel libretto che sarà distribuito a tutti i medici sono indicate le nuove regole da rispettare dal 1° gennaio 2008 e numerosi consigli per poter migliorare le

condizioni igieniche e ridurre il rischio di infezioni. Tutti i medici dovranno avere le braccia scoperte e quindi camici a maniche corte o maniche arrotolate (nudi al di sotto del gomito). I camici saranno di plastica colorata usa e getta. I maschi non potranno portare la cravatta che è risultata un vero ricettacolo di microbi in quantO portata con regolarità quotidiana ma lavata raramente. Scarpe chiuse con suola di gomma. È vietato uscire dall'ospedale con l'uniforme e questo vale anche per le scarpe. Via gli orologi, i bracciali, e gli anelli tranne la fede nuziale, se molto semplice e sobria. Le donne dovranno tenere i capelli raccolti dietro la nuca ed evitare gli orecchini. I tatuaggi devono essere tenuti nascosti perché danno l'impressione di scarsa pulizia. Le unghie devono essere corte e curate, assolutamente vietate quelle finte. Tutti sono fermamente convinti che queste nuove regole daranno presto buoni risultati migliorando la situazione infettiva degli ospedali. Resta però il problema igienico: il 60% dei medici non si lava le mani dopo una visita e saranno quin■ di installati lavabi ovunque.

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