Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 37

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Professione 37-2007

22-10-2007

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laPROFESSIONE VETERINARIA 37/2007 ANMVI INFORMA

ANMVI e SIVE hanno scritto al Ministero della Salute

AIE, scadono le misure di profilassi. La malattia preoccupa gli ippiatri

n vista della scadenza delle “Disposizioni urgenti in ambito di Anemia Infettiva Equina” (Ordinanza del Ministero della

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Salute GU n. 285 del 7-12-2006Suppl. Ordinario n. 230), i Presidenti di ANMVI e SIVE hanno scritto alla Direzione Generale di Sanità Animale del Ministero della Salute ribadendo la scarsa incisività delle misure adottate sino ad ora. Secondo le Associazioni le ragioni di tale limitata efficacia vanno ricondotte alle seguenti criticità e carenze: 1) il contesto epidemiologico richiede la certezza dell’identità dei capi, una certezza che l’attuale gestione provvisoria dell’anagrafe degli equidi non garantisce; 2) a livello regionale, non si ravvisa alcuna uniformità di intervento in seguito alla denuncia di focolai; 3) non è assolutamente chiaro il destino dei cavalli infetti: può verificarsi il caso del proprietario che non voglia eliminare

un soggetto positivo e può nel contempo mancare la possibilità di individuare una precisa destinazione/detenzione alternativa del capo. In tal caso, la vigente normativa non dà alcuna soluzione al medico veterinario ippiatra, non prevedendo- ad esempio- l’abbattimento; 4) non è nemmeno chiaro come debba comportarsi la struttura sanitaria che ricovera un soggetto, successivamente risultato infetto, a fonte di un proprietario che non intenda richiederne la soppressione; 5) è necessario chiarire se le strutture sanitarie debbano sottostare agli stessi provvedimenti previsti per scuderie, allevamenti o altre tipologie di struttura non sanitaria; 6) è necessario, infine, adottare provvedimenti di profilassi nei

confronti dei cavalli provenienti dalla Romania. A sostegno di quanto esposto, al Ministero è stato inviato un documento scientifico di sintesi sull’AIE, a cura della SIVE (Società Italiana Veterinari per Equini) che da un lato evidenzia come sia auspicabile la prosecuzione del monitoraggio sierologico nel 2008 e dall’altro come sia necessario chiarire i punti sopra esposti per una ottimale azione di contrasto della malattia. (v. la rubrica Dalle Associazioni, in questo stesso numero). ■

I precari del Ministero a Livia Turco: siamo stanchi

La sede ministeriale di Lungo Tevere Ripa, 1, a Roma “Gentile Ministro, i veterinari precari del suo Dicastero Le scrivono in seguito alle confortanti dichiarazioni a sua firma, riportate dal notiziario @nmviOggi in data 26-92007”. I medici veterinari in forza presso le sedi centrali e periferiche del Ministero della Salute con contratti a tempo determinato hanno scritto al Ministro Livia Turco “preoccupati perché, purtroppo, almeno per ora nel Ddl finanziaria 2008 non è comparso alcun articolo riguardante la nostra stabilizzazione e sembra che, negli intenti politici, tale obbiettivo sia totalmente ed inspiegabilmente scomparso” . Nella nota, inviata anche ai Sottosegretari di Stato alla Salute, i Colleghi ricordano, “con rammarico e perplessità”, che la maggior parte di loro ha lavorato con contratti atipici di vario genere da più di dieci anni, alcuni da venti e che, nel tempo, “tanti sono stati gli impegni dei colleghi per ottenere un riconoscimento ed un equo contratto da parte dell’Amministrazione, a fronte di responsabilità dirette e di un impegno costante in prima linea nel controllo e nel-

la tutela della salute pubblica, sanità e benessere animale”. In questi lunghi anni - prosegue la nota recapita per conoscenza all’ANMVI in settimana - le emergenze e le problematiche sanitarie non sono mai mancate nel settore veterinario. È dello scorso settembre il documento FAO “Produzione industriale zootecnica e rischi globali per la salute” dove si afferma che “nel futuro, il rischio di trasmissione delle malattie dagli animali all’uomo aumenterà a causa della crescita della popolazione, sia umana che animale, dei cambiamenti dinamici nella produzione zootecnica, della nascita di reti agroalimentari su scala mondiale, e del notevole incremento della mobilità di persone e di beni” e che “si dovrebbe investire in modo adeguato per innalzare il livello di biosicurezza e migliorare il sistema di monitoraggio delle malattie, a salvaguardia della salute pubblica”. “Noi veterinari del Ministero - aggiungono i Colleghi-, deputati anche ai controlli sugli animali vivi e prodotti che si spostano nella Comunità Europea e provenienti dai Paesi Terzi, abbiamo ben presente il concetto sopra esposto, di come cioè, nel tempo, le emergenze sanitarie siano in continuo aumento”. È un dato di fatto che i precari Veterinari attualmente in servizio presso il Ministero della Salute rappresentano oltre il 50% di tutto il personale sanitario in servizio, e dunque sono in gran parte responsabili della tutela della salute pubblica nel nostro Paese. “Abbiamo sempre svolto i nostri compiti con responsabilità e senso del dovere - concludono - anche a fronte dei gravi disagi subiti (continua incertezza per il futuro, ritardi cronici nella corresponsione degli stipendi, ecc.) e questo sicuramente non contribuisce alla stabilità ed efficienza del sistema. Ora sinceramente siamo stanchi: stanchi di continue promesse, stanchi di sentirci come obbiettivo prioritario di tutte le campagne elettorali e di tanti discorsi alla ricerca di consensi, per poi vedere con l’ennesima finanziaria, sfumate, senza capirne i reali motivi, tutte le confortanti dimostrazioni di attenzione”. ■

Ultimi giorni per l’indagine sul pet corner ’indagine conoscitiva sul pet corner si concluderà il 30 ottobre prossimo. Le risposte possono essere inviate per posta o per fax ai recapiti indicati sul questionario. Oppure, si può aderire in line dal sito www.anmvi.it (accesso con i Codici Ego). La finalità è quella di capire qual è il reale interesse dei colleghi verso questa prestazione accessoria e ricavare dati che ci permettano di capire quale sia il pensiero della veterinaria e le sue esigenze rispetto alla possibilità di cedere ai clienti, all’interno delle proprie strutture, prodotti attinenti la salute ed il benessere degli animali. La FNOVI è intervenuta sul tema con circolare del 28 giugno 2007 per chiarire alcuni aspetti deontologici ed è su questo documento che l’indagine fonda le sue premesse. Ringraziamo i numerosi Colleghi che hanno già aderito e in particolare i Colleghi che hanno inviato osservazioni e suggerimenti, con nota a parte, come indicato nel questionario. I risultati dell’indagine saranno pubblicati su Professione Veterinaria

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