Professione Veterinaria 32-2011:ok
21-09-2011
ONLINE
14:51
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
32 2011
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 8, numero 32 dal 26 settembre al 2 ottobre 2011
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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OBBLIGHI DI SICUREZZA PER I TIROCINANTI
DIRITTI ANIMALI E BUONA AMMINISTRAZIONE
REGOLARE IDENTIFICAZIONE DEGLI EQUIDI
LA PAGINA NERA DELL’IVA AL 21%
A PAGINA 4
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A PAGINA 10
BREVI ORDINI
DOPING
CNSA Ferdinando Romano, professore ordinario alla Sapienza di Igiene Generale e Applicata, è il nuovo presidente del Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare del Ministero della Salute. Diciotto i componenti del Comitato. Il Ministro Fazio: Comitato molto rafforzato dal punto di vista scientifico.
IZS Agli Istituti zooprofilattici sperimentali è complessivamente assegnata la somma di 20milioni di euro per investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie. La ripartizione dei fondi e i relativi interventi sono dettagliati con decreto del Ministero della Salute pubblicato sulla GU n. 216 del 16 settembre.
ILARIA CAPUA Attribuito a Ilaria Capua (ISZVE) il premio Penn Vet World Leadership in Animal Health Award 2011. Centomila dollari, assegnati dall'Università della Pennsylvania (Usa), ad un veterinario che “ha modificato in maniera significativa l'immagine e la pratica della professione e ha influenzato la vita e la carriera di altre persone”.
ANTIBIOTICI In un documento congiunto FVE e AVMA affermano che bisogna “preservare sia l'efficacia che la disponibilità di antibiotici per uso terapeutico da parte del medico veterinario”. L’uso prudente è un obiettivo da raggiungere, anche attraverso la responsabilizzazione di proprietari e produttori.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
www.anmvioggi.it
EV LANCIA LA FORMAZIONE A DISTANZA A PAGINA 19
GLI ABUSIVI NON HANNO NULLA DA TEMERE
La categoria professionale dei biologi e quella degli psicologi saranno ricomprese tra le professioni sanitarie, fra cui quella veterinaria, disciplinate dal decreto legislativo 13 settembre 1946, n. 233. Lo prevede un emendamento approvato in Commissione Affari Sociali al DDL di riordino delle professioni sanitarie. Parere favorevole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Dieci condanne per doping tra allevatori, proprietari, fantini e due veterinari alla Quintana di Foligno (Perugia). Si è conclusa così l’operazione “Zodiaco” condotta da Nas e Magistratura. La LAV ha pubblicamente chiesto la sospensione dall’Ordine per i veterinari.
ONLINE
MINSAL 2010
Un anno di controlli ufficiali Trasporto, benessere e sicurezza alimentare. Punti di forza e di debolezza dei settori e dei sistemi ispettivi. Tre relazioni. A PAGINA 3
L’esercizio abusivo di una professione è un reato. È perseguito dal Codice Penale all’articolo 348. E presto ci sarà un 348bis per arrivare alla confisca delle attrezzature con cui si è consumato l’illecito. Sarà merito dei dentisti dell’ANDI che da molti anni (era Ministro Livia Turco) hanno sollecitato il Ministero della Salute ad intervenire con misure rafforzative del divieto. Non sarà merito della veterinaria, che non può nemmeno portare i dati di un reato che pure si consuma quotidianamente. Nei canili, nei centri di recupero, nei negozi, nelle toelettature, a domicilio e persino… nelle strutture veterinarie. C’è complicità anche nella nostra professione, al punto da richiedere un articolo dedicato del nuovo Codice Deontologico: “al Medico Veterinario è vietato collaborare a qualsiasi titolo e favorire chi eserciti abusivamente la professione; qualora venga a conoscenza di situazioni di abuso di professione è tenuto a darne immediata comunicazione all’Ordine competente per territorio”. Ma anche gli utenti, quelli che per primi sono vittime del reato (che non è contro una categoria, ma contro una prestazione tutelata dallo Stato) non denunciano. “Denunciare” non vuol dire fare esercizio di indignazione, per quanto sincera, sui
blog o in una email, sia pure per conoscenza all’Ordine. Denunciare vuol dire fare qualcosa in prima persona, rendersi testimoni, fare nomi e cognomi e andare alla Procura della Repubblica. L’ANMVI è sempre pronta a farlo. Era già pronta a farlo per un pulcino ricoverato e quasi ucciso in un centro di recupero di fauna selvatica, un luogo dove l’abusivismo è prassi, quasi una mansione nell’organigramma. Senza contare che la violazione dell’articolo 348 si porta dietro anche molti altri illeciti, basti pensare ai farmaci. La proprietaria si è rifiutata di addurre le prove e il dispiacere le è passato in fretta: “Non vorrei arrivare a tanto” ci ha detto. Nel frattempo il nostro legale si era già informato per verificare la sostenibilità della denuncia: “Per un pulcino, messi come sono i Tribunali, non ci danno retta”. Serviva circostanziare la continuità dell’esercizio abusivo, pulcino a parte, perché in Procura ci vogliono elementi probanti. C’erano i presupposti. E qui sta il punto. All’ufficio legale dell’ANMVI, dove arrivano frequenti segnalazioni di esercizio abusivo della professione veterinaria, finché nessuno sarà disposto a fare sul serio, non è dato procedere. Aspettiamo il prossimo esercizio di indignazione. ■
GLI INTOCCABILI SARÀ PERCHÉ SONO FRA I PROFESSIONISTI A REDDITO PIÙ ELEVATO, MAGARI PERCHÉ SONO FORTEMENTE UNITI A DIFENDERE I LORO INTERESSI, perché sono molto bravi a fare lobby, perché da sempre sono molto invischiati con la politica italiana, o solo perché sono belli, eleganti, educati e simpatici, ma nessun Governo riesce a scalfire i loro interessi. Da anni tutte le manovre di intervento sull’economia partono molto decise sulla liberalizzazione di alcuni settori, compreso questo, e poi alla fine tutto viene modificato ed annullato. Evidentemente fanno parte di quella Casta, compresi i parlamentari, i consiglieri regionali, ecc. contro i quali ogni battaglia è persa perché sono loro ad avere il potere. E così, con un semplice emendamento, anche questa volta la liberalizzazione delle farmacie è saltata e resta il numero chiuso: “La limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una professione è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana”. A parte che le farmacie sono oggi più supermercati che strutture a “tutela della salute umana”, sarebbe interessante capire perché il numero chiuso garantisce questa tutela. Tremonti potrebbe spiegarcelo? Potrebbe anche dirci perché, parlando di “salute” le prestazioni veterinarie hanno oggi una aliquota IVA del 21% come un prodotto di lusso? Nessuno gli ha detto che le prestazioni veterinarie hanno una forte valenza sulla salute umana decisamente maggiore della consegna di una confezione di farmaco dopo aver stampato uno scontrino con il lettore ottico? Nulla di personale verso i farmacisti ma ci sentiamo veramente presi in giro.
@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line