Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 29

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Professione Veterinaria 29-2010:ok

8-09-2010

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

29 2010

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 29 dal 6 al 12 settembre 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

L’ANMVI SCRIVE AL MINISTRO DEI TRASPORTI

PREVENZIONE NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI RURALI

TROPPO VAGO DIRE MEDICO VETERINARIO

REGISTRO STUPEFACENTI E CAMBIO TITOLARE

I SOTTOPRODOTTI DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE

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BREVI

TROPPO BASSI I VOTI DI AMMISSIONE

OGM La Commissione Ogm ha autorizzato il 28 luglio sei mais per l’alimentazione umana e animale, ma non per la coltivazione. Le autorizzazioni saranno valide per dieci anni, e tutti i prodotti ottenuti a partire da questi mais Ogm saranno soggetti a rigorose regole di etichettatura e tracciabilità.

CAMPIONAMENTO Il Ministero della Salute ha emanato nuove Linee Guida sul campionamento per il controllo ufficiale degli alimenti per gli animali. Riunione di coordinamento in settembre per la definizione del periodo transitorio del controllo su ogm e micotossine, chiesto dalla Regione Veneto. Prevista anche la riduzione dell'attuale numerosità campionaria, a causa della necessità di disporre di idonee attrezzature per la macinazione dei campioni e la valutazione dell’attendibilità dei risultati.

BIOLOGICO La Commissione europea ha pubblicato on line il manuale d’uso del logo europeo accompagnato dalle 10 FAQ sul suo uso. Il logo è in uso dal 1 luglio. Gli agricoltori convenzionali devono sottostare ad un periodo di conversione di un minimo di due anni prima di poter iniziare a produrre prodotti agricoli commercializzabili come biologici. I due processi di produzione dovranno essere separati.

CONVENZIONATI L’intesa Stato Regioni dell’8 luglio 2010 per la medicina veterinaria specialistica convenzionata è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’intesa riguarda il biennio economico 2008-2009. (GU n. 176 del 30-7-2010 - Suppl. Ordinario n.175).

MISURA 215 È stata prorogata al 30 settembre la scadenza per la presentazione delle domande per i "Pagamenti per il benessere degli animali" (Misura 215). I medici veterinari hanno quindi più tempo per la valutazione sul benessere animale (check list), che gli allevatori devono allegare alla domanda del contributo economico.

AGGRESSIVITÀ Ritirata l’Ordinanza del comune campano di Altavilla che prevedeva l’abbattimento di cani randagi aggressivi. Il Sottosegretario Martini: “La comprovata pericolosità di un cane può essere determinata solo attraverso un’accurata analisi comportamentale effettuata da un medico veterinario esperto in comportamento animale e la soppressione dell’animale deve essere l’estrema ratio nei casi in cui non sia possibile alcuna terapia di recupero”.

www.anmvioggi.it

SCIENZA E GIUSTIZIA

Prednisolone: non è trattamento illecito Allevatore assolto. Sivar: noi buiatri i primi a mettere in dubbio le positività ai cortisonici A PAGINA 3

Secondo un’indagine proposta da Il Sole-24Ore il sistema di selezione per l’ammissione ai Corsi di laurea a numero chiuso o programmato non funziona. Troppa differenza di punteggio fra le varie Università per essere ammessi. Il Miur sta valutando possibili correttivi. Basandosi sui punteggi ottenuti dagli studenti agli esami di ammissione ai Corsi di laurea a numero chiuso o programmato per l’anno accademico 2009/2010 Il Sole-24 Ore sviluppa un interessante confronto evidenziando reali sperequazioni fra le diverse sedi. Vediamo la situazione di alcuni Corsi di laurea in Medicina Veterinaria ricordando che i test di ammissione sono identici in tutte le sedi e vengono svolti tutti nello stesso giorno: a Padova gli studenti che hanno superato il test e sono stati ammessi hanno ottenuto un punteggio superiore a 49,3, questo significa che l’ultimo ammesso ha ottenuto questo punteggio. A Pisa il valore è leggermente inferiore, 42,8 mentre a Bologna è bastato un 41. In altre sedi, però questi valori sono risultati decisamente più bassi: a Sassari bastava un punteggio di 33, a Teramo 34,3 e a Bari o Camerino 35,5. Cosa significa questo? Visto che i test erano identici, dovremmo pensare che gli studenti che si sono presentati all’esame di ammissione a-

vessero una preparazione molto diversa a seconda delle regioni, e questo dipendendo in gran parte dal percorso scolastico potrebbe anche essere vero ma a condizione che gli studenti che si sono presentati a Padova fossero tutti del Veneto, a Pisa tutti toscani, a Bologna emiliani e di seguito a Sassari solo sardi, ecc. In verità mentre alcune facoltà, quelle ritenute migliori, richiamano studenti da tutta l’Italia, altre si limitano ad un bacino regionale. Per capirci studenti “bravi” tentano l’ammissione a Padova, Bologna, o Pisa, ecc. ed arrivano anche da fuori regione perché ritengono che una laurea acquisita presso queste facoltà, indipendentemente dal valore legale, abbia un titolo diverso da spendere sul mercato del lavoro. Questa situazione sta creando però sperequazioni evidenti. A Padova, Pisa o Bologna, per ricordare solo le tre università riprese dall’indagine, sono rimasti esclusi molti studenti che comunque hanno raggiunto punteggi che in altre sedi avrebbero dato loro la certezza di ammissione. Sono tanti infatti che pur non raggiungendo a Padova il 49,3 hanno ottenuto valutazioni nettamente superiori al 33 di Sassari. Se si fossero quindi presentati in Sardegna, o a Bari, Camerino, Teramo, ecc. la maggior parte di loro sarebbe stata ammessa a scapito di tanti altri studenti della regione. ■

LA QUALITÀ CORRISPONDE AL PREZZO NEGLI ULTIMI GIORNI SULLA VETLINK SI È SVILUPPATA UN’INTERESSANTE DISCUSSIONE SU TEMI PROFESSIONALI, IN PARTICOLARE SUI COSTI DELLE PRESTAZIONI. Un collega, nel suo intervento, ha voluto citare l’economista inglese John Ruskin riportando questa sua frase: “Non c’è prestazione professionale che non possa essere eseguita in modo un po’ peggiore facendola pagare un po’ di meno, e chi bada solo al prezzo è la legittima preda di queste persone”. Può essere un ragionamento in apparenza scontato o banale ma purtroppo terribilmente vero. Se un collega non rispetta le BPV (Buone Praticate Veterinarie) o semplicemente il Codice Deontologico è evidente che non vi è limite al ribasso. Per questo abbiamo sempre sostenuto che nelle professioni sanitarie sia necessario un tariffario minimo a garanzia della salute e del benessere del paziente, umano o animale che sia. Se il tariffario minimo, come è quello elaborato dalla FNOVI, non è altro che la sommatoria dei costi che si devono sostenere per una prestazione corretta, è evidente che sotto quel livello non ci può essere “qualità” e spesso, purtroppo, si evidenziano, mal practice o concorrenza sleale. Un tariffario difende anche l’immagine professionale garantendo al veterinario un corretto riconoscimento delle sue prestazioni. Lo svendersi per non perdere a tutti i costi un cliente o per acquisirne di nuovi facendo concorrenza ai colleghi sul prezzo non è mai produttivo. Certamente la tariffa elevata non assicura per forza la qualità, ma di certo una tariffa particolarmente bassa non potrà mai garantirla. Oggi i nostri clienti sono spesso in grado di valutare il nostro lavoro e sanno benissimo che la qualità richiede un giusto prezzo.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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