Professione Veterinaria 19-2012ok:ok
31-05-2012
15:30
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
19 2 012
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 19 dal 28 maggio al 3 giugno 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
ABBANDONO DEL CANE O NO AL CANILE?
POLIPI NASOFARINGEI DEL GATTO
XIV EDIZIONE DEL CONGRESSO SIVAR
INCONTRO INTERNAZIONALE SUI RETTILI
PRIMO CORSO PER IL MICROCHIP NELLE TESTUDO
A PAGINA 9
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A PAGINA 19
C’È SCAPPATO IL MORTO
BREVI AMICOPETS La Federcalcio da dato il patrocinio ad AmicoPets. Asta di beneficenza proENPA con le maglie della Nazionale autografate dai giocatori. La finalità è il contrasto all'abbandono degli animali di compagnia.
RANDAGISMO Il Presidente della Commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, ha chiesto una relazione tecnica al Governo. Dubbi sulle effettive coperture del testo unificato Nuove norme in materia di animali d'affezione, di prevenzione e controllo del randagismo e di tutela dell'incolumità pubblica.
TERAMO Non si sono ancora insediati i nuovi vertici dell’Izs dell’Abruzzo e del Molise. Durante la visita all’Istituto di alcuni dirigenti ministeriali, i rappresentanti delle due Regioni hanno assicurato “la volontà di procedere a ritmo serrato nel percorso volto a ripristinare gli Organi ordinari di amministrazione”.
RABBIA Le autorità sanitarie londinesi hanno confermato un caso di rabbia nell’uomo. Il cittadino sarebbe stato morso da un cane durante un soggiorno in un Paese del Sud asiatico. Il Regno Unito non registra casi “autoctoni” dal 1902. Da allora la malattia è sempre stata contratta all’estero: gli ultimi 4 casi risalgono al 2000.
INDAGINE 2012
Farmaci ma non pet corner Il 40% delle strutture veterinarie distribuisce farmaci A PAGINA 3
RICERCA (1) "L'Oréal Italia per le Donne e la Scienza" ha premiato le migliori ricercatrici d'Italia nei campi delle "Scienze per la Vita e la Materia". La veterinaria Federica Franciosi fra le cinque vincitrici selezionate da Umberto Veronesi.
RICERCA (2) La virologa Ilaria Capua è stata insignita del premio Gentile da Fabriano 2012 nella sezione "Scienza, ricerca e innovazione".
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
www.anmvioggi.it
Il Presidente della FOFI, Andrea Mandelli, ha richiamato gli Ordini dei farmacisti sull'obbligo del rigoroso rispetto, da parte del farmacista, della prescrizione medico veterinaria. La comunicazione del Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, ha fatto seguito alla segnalazione del Presidente ANMVI, Marco Melosi, sullo scambio in farmacia fra medicinale prescritto e venduto, dopo il decesso di un cane a cui era stato somministrato il farmaco sbagliato. Il proprietario aveva presentato la ricetta del medico veterinario su cui era indicato il Sinulox, ma gli era stato venduto il Synflex. Sappiamo dal proprietario com’è andata e che è partita l’azione legale. La nota del Presidente Mandelli ha ricordato ai farmacisti che il mancato rispetto della ricetta medico-veterinaria è penalmente sanzionato e invita gli Ordini a richiamare gli iscritti sul corretto comportamento da seguire. Abbiamo ringraziato il Presidente Mandelli. Su Facebook tutta la vicenda dello scambio è stata fra le più partecipate, con interventi di veterinari sulla necessità di raccomandare al proprietario di fare attenzione e anche con post di farmacisti, non senza qualche bisticcio: “e voi fate
questo e voi fate quello”. Per un attimo vorremmo mettere la palla al centro e fissare la riflessione su un fatto: per la prima volta, in decenni di rimostranze dentro le nostre stanze sul fatto che in farmacia si cambia il prodotto, il Presidente dell’ANMVI scrive pubblicamente all’Ordine dei Farmacisti e questi risponde. Risponde e scrive pubblicamente a tutti gli Ordini territoriali che così non si fa e allega da leggere una nota scritta da medici veterinari e ricorda che cambiare la ricetta veterinaria è perseguibile penalmente. A qualche farmacista è venuta la stizza ed è andato avanti il giochino “e voi fate questo”. Facciamo mente locale anche su questo: la somministrazione è stata fatale. C’è stato un morto. L’essere “senziente” è morto. È morto. In questi casi, fosse stata una persona, si direbbe che doveva scapparci il morto. E invece non c’è stata quella sollevazione indignata che avrebbe pervaso l’opinione pubblica se si fosse trattato di una persona. Sono le situazioni in cui si misura davvero la sensibilità per la vita animale e registriamo che ci sono ancora due pesi e due misure. Ringraziamo di nuovo il Presidente Mandelli.
ASSOCIARSI CONVIENE IL 70% DELLE STRUTTURE VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA HA UN UNICO TITOLARE, il 60% ha la presenza regolare di un solo veterinario, il titolare, quasi sempre senza alcun collaboratore laico. Questa è la tipologia di struttura che in questo momento di crisi sembra incontrare maggiori difficoltà anche perché in media questi Medici Veterinari hanno più di 50anni. Chi negli anni “buoni” ha avuto la capacità o la lungimiranza di investire nella professione e nella struttura oggi riesce ad affrontare la situazione chi, invece è vissuto di “rendita” pensando che il trend positivo potesse continuare all’infinito si trova di fronte a problemi di non facile soluzione. Secondo una ricerca di Confprofessioni una delle soluzioni possibili, se non auspicabile, è quella dello studio associato evidenziando nell’associazionismo il futuro e lo sviluppo del modello professionale. Non è infatti un caso che dove questa tipologia di struttura si è sviluppata si sia avuto un aumento della produttività sia in termini di qualità di servizi professionali che di percentuale di occupati. In Italia, purtroppo, la logica dell’associazionismo fa molta fatica a diffondersi ed il mondo libero professionale continua a privilegiare l’attività individuale. Da noi, infatti, prevale ancora la struttura con il singolo professionista autonomo, soprattutto nel settore veterinario dove il sistema individuale sembra resistere ad ogni logica evoluzione e trasformazione. Basti pensare che dal 2005 ad oggi la percentuale di strutture veterinarie con unico titolare è diminuita solo del 5%, e nonostante la crisi del settore, il numero di ambulatori sul territorio nazionale continua a crescere avvicinandosi a 7000, un numero veramente insopportabile per la realtà italiana.
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