PET TREND FEBBRAIO 2017:ok
26-01-2017
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Acquariologia COME ACCETTARE LA SFIDA PER ALLEVARE E FAR RIPRODURRE IN ACQUARIO I PESCI AGO
Singnatidi d’acqua dolce, una rarità per acquariofili esperti
Figura 1 - Doryichthys boaja
Alessio Arbuatti Medico veterinario, acquarista, docente di Zoologia, Università degli Studi di Teramo FOTO
DELL’AUTORE
I
l mercato acquariofilo più esperto è costantemente alla ricerca di rarità e nuove sfide nell’allevamento degli organismi d’acqua dolce. I negozi d’acquariofilia devono dunque poter proporre e offrire, anche su richiesta, specie poco diffuse. Tra queste, i Singnatidi d’acqua dolce rappresentano una sfida appassionante ed entusiasmante grazie alle caratteristiche uniche della famiglia.
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PetTrend • Febbraio 2017
Le specie in commercio e le loro caratteristiche Numerose specie di pesci ago popolano le acque salmastre e dolci tropicali, ma la comune disponibilità negli stock list di queste è bassa e stagionale. Tra le specie strettamente d’acqua dolce provenienti dal sudest asiatico, la più grande (40 cm) è Doryichthys boaja (Bleeker, 1850) (Fig. 1), ma sono commercializzati anche membri più piccoli appartenenti allo stesso genere tra i quali D. martensii (Peters, 1868) lungo 15 cm. Gli esportatori offrono periodicamente anche l’asiatico Microphis deocata (Hamilton, 1822) ed Enneacampus ansorgii (Boulenger,1910) dall’Africa occidentale. L’acquario giusto e i compagni di vasca ideali Timidi per natura, i pesci ago devono es-
sere ospitati in piccoli gruppi (Fig. 2) all’interno di vasche ben strutturate (Fig. 3) caratterizzate da una zona che consenta il comportamento criptico (discosto) e mimetico della specie e una seconda zona di acqua libera. Gli esemplari sono soliti nascondersi tra le piante (Fig. 4) che fungono, nel contempo, da rifugio e luogo dal quale condurre agguati a piccole prede. In acquario è possibile ottenere un buon risultato strutturando la vasca con robuste piante quali le vallisnerie e altre specie a rapida crescita e foglia stretta (Fig. 5), al fine di creare folti cespugli. Una buona filtrazione, una chimica stabile con un pH tra i 6,5 e 7,5 e un’elevata durezza dell’acqua sono parametri essenziali per il successo nell’allevamento. Per valorizzare al massimo queste spe-