Professione 26-2016:ok
15-07-2016
11:46
Pagina 1
la VETERINARIA
PROFESSIONE
Anno 13, numero 26 Dal 25 al 31 luglio 2016 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
26 2016
POSTE ITALIANE SPA Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
USO DI ANIMALI A FINI SCIENTIFICI
ANTIBIOTICI GRUPPO DI LAVORO SCIVAC-ANMVI
E ORA IL DECRETO SUL VETERINARIO AZIENDALE
IL PNALM 2016 NON ERA DA AUTORIZZARE
GLI EQUIDI NON SONO ANIMALI DA COMPAGNIA
A PAGINA 4
A PAGINA 6
A PAGINA 8
A PAGINA 17
A PAGINA 19
NON RINUNCIAMO AI PARAMETRI
BREVI BLUE TONGUE Il Ministero della Salute ha inviato alla Commissione Europea il dossier epidemiologico nazionale relativo alla Blue Tongue “per le opportune valutazioni”; il dossier contiene dati e analisi della sorveglianza sierologica ed entomologica dell’ultimo biennio.
RESIDUI Pubblicati i risultati del Piano Nazionale Residui 2015: attuazione superiore al numero minimo di animali e prodotti da analizzare e alla programmazione nazionale. Conformità ai parametri di legge del 99,8%, una percentuale in linea con i dati europei.
ACN In calce all’Intesa del 17 dicembre 2015, il ’nuovo’ Accordo Collettivo Nazionale degli specialisti ambulatoriali, veterinari ed altre professionalità sanitarie, è approdato alla Gazzetta Ufficiale del 6 luglio 2016.
PIER PAOLO GATTA Il 14 luglio, il prof. Pier Paolo Gatta è stato eletto all’unanimità Presidente della Conferenza dei Direttori di Dipartimento. Attualmente Gatta dirige il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bologna.
PALERMO L’ex direttore del Dip.to di prevenzione veterinario dell’Asp di Palermo, nonché ex presidente dell’Ordine dei veterinari, è stato rinviato a giudizio assieme ad altre 23 persone fra dirigenti Asp e imprenditori alimentari. Processo il 19 ottobre davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo.
CANE ABRUZZESE La Regione Abruzzo ha riconosciuto il cane bianco italiano da custodia delle greggi con il nome di "Cane da Pecora Abruzzese" o "Mastino Abruzzese”. È patrimonio culturale regionale. Un regolamento definirà i dettagli relativi alle sue caratteristiche morfo-attitudinali.
ANMVI BPV
Buone Pratiche Veterinarie Come applicare nella propria struttura il Disciplinare BPV-ANMVI e cosa si deve sapere per fare il salto di qualità A PAG. 3
Abbiamo scritto al Sen Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro del Senato, appoggiando la proposta di introdurre i parametri tariffari e chiedendo di estenderla ai Medici Veterinari liberi professionisti. L’occasione è data da alcuni emendamenti al Jobs Act - Lavoro Autonomo (DDL 2233) che riguardano i compensi del professionista. Più di un Senatore propone di rendere nullo qualsiasi patto nel quale il compenso sia manifestamente sproporzionato all’opera prestata, intendendo per "manifestamente sproporzionata" la pattuizione di un compenso inferiore rispetto ai parametri ministeriali applicabili alle professioni regolamentate nel sistema ordinistico, oppure "nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale". ANMVI ha suggerito di riformulare le proposte emendative in modo da non alterare l’impianto liberalizzatore avviato dieci anni fa dall’Antitrust, proprio cominciando dalla professione veterinaria, la prima professione che abolì i minimi tariffari, a seguito di una istruttoria per violazione della concorrenza. Al contrario, gli emendamenti dovrebbero recuperare quei parametri tariffari - perfettamente coerenti con le ulteriori spinte liberalizzatrici (Legge 27/2012) del Governo
Monti - previsti da una delega legislativa che venne lasciata scadere: l’articolo 9 della Legge 27/2012 stabiliva infatti che il Ministero vigilante (Salute nel nostro caso) decretasse entro 120 giorni i parametri tariffari a cui fare riferimento in caso di liquidazione davanti al Giudice. Quei 120 giorni trascorsero inutilmente per noi, mentre altre professioni (es. forensi e ingegneri) non solo li ottennero per risolvere i conflitti con i clienti in sede giudiziale, ma li agganciarono al Codice degli Appalti: i parametri tariffari valgono come riferimento per le Pubbliche Amministrazioni che ‘appaltano’ prestazioni libero-professionali. È a questo scopo che - secondo ANMVI - si deve resuscitare quella delega. Non si tratterebbe certo di reintrodurre le tariffe professionali ma di dare alla Pubblica Amministrazione un parametro ogni volta che si ‘appaltano’ prestazioni medico veterinarie, specie per l’erogazione di prestazioni di rilevanza pubblica (es. randagismo), evitando il ricorso a gare al ribasso e forme di ‘reclutamento’ non trasparenti e prive di garanzie per l’utente. Il parametro tariffario di riferimento altro non sarebbe che il già predisposto “Studio indicativo Fnovi in materia di compensi professionali del medico veterinario”.
PER FAVORE, NON ESAGERIAMO LA MEDICINA COMPORTAMENTALE HA SEMPRE AVUTO VITA DIFFICILE. Sin dai primi sviluppi, la SISCA è nata nel 1996 ma già si parlava di questi temi soprattutto da parte di alcuni colleghi che avevano avuto occasione di fare esperienze all’estero (Francia, Inghilterra, Stati Uniti), la medicina comportamentale ha dovuto conquistarsi il suo spazio sia all’interno della categoria vaterinaria, che esprimeva forti diffidenze verso questa disciplina, sia scontrandosi con altri settori professionali (educatori cinofili, istruttori, educatori, ecc.) che da anni coprivano le esigenze del mercato sia pure, spesso, senza alcuna preparazione specifica o esperienza professionale. A distanza di 20 anni, nonostante tutti gli sforzi che si sono fatti, i numerosi corsi, itinerari, master e la lista di esperti definita dalla FNOVI, la situazione non è molto cambiata. Possiamo pensare che ancora oggi questo sia il settore della veterinaria dove è più alto il fai da te o l’abuso di professione. Oltre alle categorie professionali che abbiamo già citato, e che sono riconosciute a svolgere alcune attività collaterali e complementari a quella del medico veterinario comportamentalista e che a volte si prendono anche quest’ultimo ruolo, dobbiamo ricordare altri che invadono spazi in modo improprio e del tutto illegale: psicologi, biologi, sensitivi, esperti di ipnosi, santoni, ecc. È di questi giorni la notizia di un giovane ingegnere di Modena che, oltre a svolgere un’attività professionale inerente al suo titolo, si rende disponibile a risolvere problemi comportamentali degli animali, non solo quelli da compagnia, sfruttando la sua incredibile capacità di stabilire con loro una “comunicazione intuitiva”. Tutto è iniziato dal suo grande amore per gli animali e la sua particolare sensibilità resa più raffinata da esperienze di viaggi all’estero, in particolare in paesi africani. In sostanza l’ingegnere modenese (che non vuole mettersi in concorrenza con i veterinari) “parlando” con gli animali ne comprende il disagio psicologico riuscendo ad intervenire e risolvere il problema che si riflette su aspetti comportamentali. I suoi consulti possono essere richiesti anche inviando una semplice fotografia dell’animale. Gli basta questa immagine per comprendere l’origine di un eventuale malessere dell’animale. Forse stiamo un po’ esagerando.
A.N.M.V.I