Professione Veterinaria 15-2011:ok
22-04-2011
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laPROFESSIONE
Area Sanitaria Confprofessioni
VETERINARIA 15| 2011
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Veterinari professionisti che contano Riuscita giornata di formazione dei quadri regionali: in Confprofessioni motivati e compatti di CARLO SCOTTI Coordinatore dell’Area Sanità e Salute Giunta Esecutiva di Confprofessioni ala partecipata e grande affluenza sabato 19 aprile all’Hilton di Fiumicino. Vorrei dire che è stata una giornata storica. La prima nel suo genere e nella quale noi medici veterinari abbiamo dimostrato di essere pronti e attivi. Eravamo in molti, dal Friuli alla Sicilia, e ringrazio anche i pochissimi che non ce l’hanno fatta a raggiungerci, perché conosco le difficoltà personali e il rammarico di non aver potuto presenziare. L’esperienza politica in ANMVI è servita, anzi è indispensabile per entrare nel meccanismo di Confprofessioni, che è comunque complesso e richiede una certa preparazione. Cosa vuol dire essere parte sociale? Cosa sono gli enti bilaterali? Perché possiamo parlare di welfare delle professioni? Saper rispondere è importante perché è da queste domande che nasce la nostra forza. A Fiumicino abbiamo fatto formazione, abbiamo fatto un quadro d’insieme di Confprofessioni, un excursus storico e d’organigramma della confederazione, con la grande soddisfazione nel vedere tutti i dirigenti dell’area sanitaria uniti: la nostra rappresentanza territoriale, quella dei medici di famiglia, degli odontoiatri e degli psicologi. Se erano le prove generali della nostra coesione territoriale le abbiamo superate con lode. L’Area Sanità e Salute di Confprofessioni si è rivelata la forza trainante di Confprofessioni, pronta a diventarne il motore anche a livello regionale. È un’Area capace di mettere a fuoco i problemi comuni di area sanitaria, un ambiente in cui si parla e si riflette, in cui la Veterinaria gode di grande considerazione. A Fiumicino c’erano i vertici di ANDI, ANMVI, FIMMG e PLP e tutti i rispettivi delegati regionali per una giornata di formazione quadri, oltre cento professionisti della salute, da tutto lo Stivale, per affinare le strategie comuni e replicare il modello centrale sul territorio. Abbiamo voluto cementare la nostra comune appartenenza alla nostra Area e farne un propulsore per la casa comune confederale. Dimostrare identità e compattezza è da sempre il nostro obiettivo e sabato l’abbiamo fatto con la prima riunione plenaria della nostra dirigenza territoriale. In pochi anni, Confprofessioni ha radicalmente cambiato il mondo della rappresentanza dei professionisti che adesso deve crescere in egual modo sul territorio, aggregando aree professionali e identificandosi in progetti comuni. L’Area Sanità e Salute ha individuato una identità comune, una dimensione identitaria e una progettualità comune, come professionisti: i rapporti di lavoro, la creazione di nuovi profili ausiliari, gli studi di settore. Anche cedendo una parte
zioni (del commercio, es.) dando linfa ad organizzazioni che poi non vanno certo a rappresentare i nostri interessi.
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I NOSTRI TEMI
“PRODUTTORI” DI SANITÀ eti e filiere è il leit motiv di Confprofessioni, richiamato dal suo presidente Gaetano Stella: “Siete “produttori” di sanità - ha dichiarato - coinvolti al pari delle altre professioni liberali dalla competizione economica e dalla trasformazione sociale”. Un tasto, quello della competitività, egualmente insistito da Roberto Callioni (ANDI e membro della Giunta Esecutiva di Confprofessioni) Gianfranco Prada (ANDI) e Giacomo Milillo (FIMMG), così come quello del sostegno economico e da un sistema di incentivi (es. la Tremonti ter) dal quale i professionisti sono esclusi. Come pure quello dei rapporti di lavoro, un tema urgente per la veterinaria particolarmente sentito anche dagli psicologi. Nella foto da sinistra: Antonio Zuliani (Presidente PLP), Massimo Magi (FIMMG, Presidente di Fondoprofessioni) Gianfranco Prada (Presidente ANDI), Roberto Callioni (ANDI, Giunta Esecutiva di Confprofessioni), Gaetano Stella (Presidente di Confprofessioni), Carlo Scotti (Coordinatore Area Sanitaria, Giunta Esecutiva Confprofessioni), Giacomo Milillo (Segretario Nazionale FIMMG), Dario Grisillo (FIMMG, curatore della giornata di formazione di Fiumicino).
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della propria individualità e una autoreferenzialità che ha danneggiato le professioni rendendole non chiaramente identificabili ai politici e alla Politica.
PARTE SOCIALE IN TUTTE LE REGIONI La forza di Confprofessioni (2 milioni di professionisti di area tecnica, giuridica, economica e sanitaria) è quella di firmare un contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti degli studi professionali. Cioè di dare lavoro, di creare occupazione. Il Ministero del Lavoro riconosce Confprofessioni nazionale per questo e oggi dobbiamo puntare ad ottenere questo riconoscimento per tutte le Confprofessioni regionali. Dal 2010 Confprofessioni è anche nel CNEL. Attorno al contratto è costruito un sistema di welfare, attraverso la formazione dei dipendenti con Fondoprofessioni, la loro tutela sanitaria con Cadiprof e l’ente bilaterale Ebipro che è il vero interprete delle esigenze del territorio. Un sistema che ha fatto in modo che i professionisti, anche grazie agli ammortizzatori sociali, si siano rivelati una forza occupazionale che non ha licenziato. Abbiamo sopportato la crisi senza scaricarla su altre forze sociali e come dice Roberto Callioni “ci mettiamo la nostra faccia e il nostro portafoglio”. Questo enorme credito politico-economico ci dà la chiave d’ingresso ai Palazzi e la forza di avanzare rivendicazioni anche per i professionisti stessi, anche per i giovani anche per chi non ha dipendenti in senso contrattualmente stretto. Siamo calcolati per il 12,5% del Pil del Paese. Questa ricchezza prodotta deve ora passare all’incasso. Per arrivarci dobbiamo svolgere questo ruolo professionale fino in fondo, al Centro e sul territorio e non solo
pensando al federalismo, ma perché i politici e la politica, come ha giustamente evidenziato Stella, nascono dal territorio. I politici che arrivano a Roma partono dal territorio, quindi se lavoriamo sul territorio, quando arrivano al centro sanno già con chi hanno a che fare e conoscono i professionisti. Eppure, come ha fatto giustamente notare Stella, ci sono professionisti che per distrazione, disinteresse o disinformazione ai loro dipendenti non applicano il ccnl degli studi, ma di altre organizza-
Si può andare oltre, si può valorizzare oltre, i professionisti, una parte della società scomoda, è stato detto da Gianfranco Prada, individualisti, non facilmente inquadrabili, e a volte quindi disturbano gli schemi politici generali. Ma se lo siamo è anche perché da sempre siamo discriminati. La Tremonti ter per esempio non ci ha considerato, come liberi professionisti non abbiamo l’obbligo dell’aggiornamento facilitato, abbiamo subito la Legge Bersani, la pubblicità sanitaria non permette una corretta competizione con i franchising da parte dei piccoli, gli Studi di Settore sono una battaglia continua. Sono tanti gli aspetti per cui Confprofessioni deve mobilitarsi e crescere. Come professionisti della sanità stiamo anche cercando di definire i profili ausiliari, figure tecniche di cui tutti i medici privati hanno grandemente bisogno. Abbiamo un contratto collettivo, crediamo si possano inquadrare con correttezza. Abbiamo enormi problemi con un diritto del lavoro che non ha saputo recepire la lezione di Biagi, che ragiona ancora per “subordinazione” e non ha capito che il mondo del lavoro tra professionisti è una grande realtà e va definita con strumenti giuridici nuovi. Pensiamo alla mono-committenza, ma potrebbe chiamarsi diversamente, il senso non cambia: il lavoro libero professionale non può essere apparentato dai controllori a quello subordinato. Le logiche tradizionali saltano e creano distorsioni invece di liberare la capacità di creare relazioni di lavoro fra i professionisti. Il tema della competitività è centrale e si sposa ad una visione manageriale più consapevole. L’attività professionale non può più essere gestita come una volta, c’è un mercato di servizi professionali molto allargato. In tutte le famiglie italiane c’è un professionista, siamo presenti nella competizione economica e nella trasformazione sociale. Facciamoci conoscere. ■
VETERINARI CON ORGOGLIO ome ANMVI, anche Confprofessioni è organizzata in delegazioni regionali. Eccetto Basilicata, Molise e Valle d’Aosta che confluiscono nelle Conf-regionali limitrofe, la Confederazione replica il modello nazionale sul territorio. Nella foto, i Colleghi intervenuti alla giornata del 19 aprile, con incarichi nelle Conf-regionali. Da sinistra: Emanuele Minetti (Lombardia), Gualtiero Tanturli (Liguria), Corrado Carotti (Marche), Sergio Guttadauro (Sicilia), Gianni Cavedagna (Sardegna), Daniela Boltrini (Lazio), Andrea Gallo (Calabria), Luca Cicola ( Puglia), Manciola Giuseppe (Marche), Marco Della Torre (Abruzzo), Stefano Candotti (Friuli Venezia Giulia), Carlo Scotti (Coordinatore d’Area e Giunta Confprofessioni) Roberto Callioni (ANDI- Giunta Confprofessioni), Lamberto Barzoni (Veneto), Marco Melosi (Toscana), Francesco Carrani (Toscana), Giuliano Lazzarini (Emilia Romagna), Giovanni Zorzi (Trentino).
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