Professione Veterinaria 26-2012:ok
31-07-2012
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
IL TAR LAZIO LA RESPONSABILITÀ CONFERMA ETICA DI ALLEVARE L’ORDINANZA SUI PALII E SELEZIONARE A PAGINA 4
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SIPE IN FACOLTÀ A LEZIONE DI FORGIATURA
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TUTTI CHIEDONO IL RICONOSCIMENTO
ACCESSO
INTRAMOENIA
PREMIO FNOVI
TRASPORTO Facendo seguito alle raccomandazioni del FVO il Ministero della Salute ha pubblicato le "Linee guida pratiche per valutare l’idoneità al trasporto dei bovini adulti" realizzate dalla FVE sul modello delle linee guida francesi prodotte dall’Institut de l’Elevage e Interbev.
SASSARI La Regione Sardegna finanzia 16 borse di studio di circa 11 mila euro ciascuna, per la frequenza delle scuole di specializzazione della facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari (corsi in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche e in ispezioni degli alimenti di origine animale).
ASSALZOO Alberto Allodi è stato eletto per il biennio 2012-2014 nuovo presidente dell’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici. Assalzoo rappresenta l’industria mangimistica italiana: 100 aziende, 130 stabilimenti, 8.500 addetti (escluso l’indotto) e una produzione che supera i 14 milioni di tonnellate.
Salute risparmio
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PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE
I deputati Melis e Pes hanno chiesto, con una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Università, di rivedere la tabella dei posti disponibili per l’a.a. 2012/2013, “diluendo negli anni successivi le riduzioni agli accessi programmatici dei corsi in Medicina Veterinaria in attesa della verifica della EAEVE”.
La Fnovi ha istituito il premio annuale “Il peso delle cose”, destinato a medici veterinari che si sono particolarmente distinti per il loro impegno, all’interno e all’esterno della professione. Regolamento su www.fnovi.it. Candidature entro il 15 settembre 2012.
Anno 9, numero 26 dal 16 al 22 luglio 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
INDAGINE SULLA FREQUENZA DAL VETERINARIO
BREVI
Sarà probabilmente posticipata al 31 dicembre, dopo una prima proroga al 31 ottobre, l’intramoenia allargata. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, precisa che si stratta dell’ultima proroga, poi si dovrà mettere mano ad una legge di riforma.
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
ACCORDO ANMVI ENCI
Master per l’Allevatore Cinofilo Una nuova stagione di formazione e di collaborazione per sostenere la cinofilia nazionale e la salute del cane di razza A PAGINA 3
Confprofessioni ha presentato alla Camera dei Deputati la ricerca “Trasformazioni delle professioni e regolazione in Europa”, una comparazione dei sistemi professionali in Francia, Germania, Italia e Regno Unito (Tolomeo Studi & Ricerche) realizzata dal sociologo e politologo Paolo Feltrin. La ricerca mette in evidenza elementi comuni ai “professional bodies” di stampo anglosassone con il modello latino di matrice ordinistica e mostra sorprendenti resistenze alle liberalizzazioni anche in Paesi considerati meno conservatori del nostro. Accanto a una certa refrattarietà alle liberalizzazioni c’è il dato del sovrappopolamento. Le professioni intellettuali sono in aumento negli Stati storici della Vecchia Europa da almeno vent’anni. In Italia come in Germania, ad esempio, è raddoppiato il numero degli iscritti in albi relativi a ordini professionali. Stessa tendenza in Francia e Regno Unito. I liberi professionisti europei aumentano, devono fronteggiare sistemi sociali ed economici sempre più complessi e devono fare i conti con una domanda di prestazioni sempre più differenziate e specializzate. Conseguenza comune è la pressante domanda di interventi legislativi a rico-
noscimento e tutela di ogni singola attività professionale e delle varie branche interne. La “battaglia per il riconoscimento”, sarà materia per tutte le professioni di tutti i Paesi europei. Al momento, in nessuno dei quattro Paesi oggetto dell’indagine vi è oggi una chiara indicazione del senso di marcia futuro, solo una svariata gamma di sperimentazioni. Confprofessioni propende per la costruzione di un modello europeo. A livello comunitario, infatti, si sta lavorando a un certificato che renda possibile per un professionista esercitare nell'Unione. Ma il problema consiste nell’individuare un'autorità che emetta le certificazioni. Non a caso Francesco Tufarelli, Capo dell'Ufficio di Gabinetto del ministero degli affari europei, è stato più scettico, evidenziando che ciascun sistema-paese ha un modello giuridico a sé stante. Ci sentiamo di condividere lo scetticismo. Con le parole del vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani (foto) diciamo che “nel rapporto tra libere professioni in Europa ciascun paese deve esercitare la sua pressione perché vengano comprese le proprie specificità”. Carlo Scotti Giunta Esecutiva di Professioni
OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO LA RIFORMA DEGLI ORDINI CHE DOVREBBE ESSERE APPROVATA NEI PROSSIMI GIORNI PREVEDE, FRA L’ALTRO, L’OBBLIGO DI REGOLARE AGGIORNAMENTO PER IL PROFESSIONISTA. Niente di nuovo visto che questo obbligo è ormai inserito da tutti gli albi professionali nel proprio codice deontologico. Anche il nostro lo prevede chiaramente all’art. 11: Dovere di aggiornamento professionale. Il nostro problema non è quindi certo il principio dell’obbligo di aggiornamento che condividiamo ed abbiamo sempre sostenuto in piena sintonia con la FNOVI, e ben venga se questo è ribadito a livello normativo, quello che noi contestiamo è che il controllo di questo adempimento invece di essere affidato agli Ordini, come sarebbe logico, è stato espropriato dal Ministero della Salute che si è inventato un sistema ECM che, oltre ad essere fortemente dispendioso per i liberi professionisti, non tiene minimamente conto delle loro esigenze ed è gestito da logiche burocratiche inutilmente complesse, “ministeriali” appunto. Resta inoltre un problema di fondo: i dipendenti pubblici possono ottemperare a questo obbligo in orario di lavoro e gratuitamente seguendo iniziative organizzate dalle stesse Regioni o ASL, mentre il libero professionista sarebbe costretto a perdere giorni di lavoro sostenendo anche costi non indifferenti. Il Ministero aveva garantito un intervento per dare la possibilità al professionista di recuperare almeno i costi sostenuti ma è proprio di questi giorni una posizione dura dell’Agenzia delle Entrate che ribadisce che le spese di aggiornamento, anche se inerenti in modo diretto all’attività professionale in quanto attinenti ad un obbligo di legge, sono deducibili solo nella misura del 50%. Ci dispiace non essere d’accordo ma per noi questo limite non è accettabile e, secondo i nostri legali, è anticostituzionale.
A.N.M.V.I