Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 11

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Professione Veterinaria 11-2011:ok

25-03-2011

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

11 2011

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 11 dal 21 al 27 marzo 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

PRIMO INCONTRO SIOVET E SCIVAC MARCHE

IL TRIBUNALE NON RICONOSCE IL DANNO MORALE

QUINTO APPUNTAMENTO CON LE BPV

IL FARMACO NEGLI EQUIDI NON NON DPA

LA SETTIMANA DI ANMVI INTERNATIONAL

A PAGINA 4, 6

A PAGINA 7

A PAGINA 8

A PAGINA 14

A PAGINA 15

CESIO 134, CESIO 137 E IODIO 131

BREVI POLIZZE PET L'ANMVI ha avviato una ricognizione, tramite questionario on line, per la rilevazione della frequenza di alcune prestazioni riconducibili ad episodi di infortunio negli animali da compagnia. Il questionario è rivolto a medici veterinari. Lo scopo è raccogliere dati d'orientamento, utili alla definizione di prodotti assicurativi basati su garanzie di rimborsabilità. Partecipazione al sito: www.anmvi.it

ZOONOSI Il declino dei casi di Salmonella nell'uomo è un grande risultato, che dimostra l'efficacia delle misure di controllo messe in atto dagli Stati membri dell'UE e dalla Commissione europea. Hubert Deluyker, direttore della cooperazione e assistenza scientifica dell'EFSA, commenta la relazione annuale sulle zoonosi. La relazione esamina 14 malattie zoonotiche. Il Rapporto integrale è scaricabile da www.anmvioggi.it

AGGRESSIONI Il Sottosegretario alla Salute On.le Francesca Martini ha firmato il 22 marzo la proroga dell'Ordinanza 3 marzo 2009 concernente la "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani”. Il Sottosegretario Martini ha sottolineato “la necessità di implementare ulteriormente il sistema di prevenzione” attraverso, “la formazione dei proprietari”.

ONAOSI Si sono concluse il 23 marzo le operazioni di voto per l'elezione dei nuovi organi amministrativi. La procedura ha previsto, per la prima volta, a forma diretta, secondo il nuovo statuto che ammette al voto tutti i contribuenti della Fondazione. In tutto 170 mila professionisti coinvolti dalle votazioni, fra cui 7.568 veterinari.

CORTE UE La Corte dei conti europea ha pubblicato una relazione speciale sui controlli veterinari delle importazioni di carne dopo le riforme legislative del 2004. Raccomandazioni alla Commissione Europea per superare le carenze nell'implementazione del "pacchetto igiene". Ritardi nel mettere in atto i correttivi chiesti dall'FVO.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

68° SCIVAC

La riscoperta della riproduzione Una disciplina finalmente specialistica. Sorprendente affluenza a Milano: un riconoscimento per SIRVAC A PAGINA 3

Il Ministero della Salute ha rafforzato i controlli di frontiera sui prodotti alimentari provenienti dal Giappone. Sono infatti sottoposte a blocco ufficiale le partite di alimenti di origine animale e non animale prodotti o confezionati dopo l'11 marzo 2011 "sino ad acquisizione della certificazione analitica attestante l'esito favorevole del controllo". I PIF e gli USMAF procedono al "controllo per la ricerca di radionuclidi". I campioni sono inviati ai laboratori dell'IZS di Foggia e dell'IZS di Roma. I Posti di Ispezione Frontalieri e gli Uffici di Sanità marittima potranno consentire le importazioni di quei prodotti per i quali sia comprovata la produzione o il confezionamento prima dell'11 marzo 2011. Il portavoce dell’ufficio del Pacifico dell’Oms, ha dichiarato che il fatto che sia stata rilevata la presenza di tracce di radioattività su prodotti alimentari giapponesi, mostra che la situazione è "più grave" di quanto s'era originariamente pensato. L’Oms ritiene che in Giappone si "debba essere cauti" su cosa si beve o mangia. Nei giorni scorsi sono

state rilevate tracce di sostanze radioattive su spinaci, altre verdure e latte provenienti dalle aree vicine a Fukushima. Rilevata radioattività anche nell'acqua corrente di Tokyo. Mentre l'area di sicurezza decisa dal governo giapponese s'estende fino a 30 km dalla centrale, gli spinaci contaminati e le mucche che hanno fatto il latte si trovavano anche a 120 km. Le nostre importazioni dal Giappone di alimenti di origine animale sono limitate a poche categorie merceologiche costituite in particolare da prodotti della pesca e dell'acquacoltura, che rappresentano tuttavia una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi. Analoghe percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi. In Italia arrivano pescato e prodotti di acquacoltura lavorati. Parliamo soprattutto di prodotti ittici inscatolati e confezionati, una parte minima delle nostre importazioni, fra cui prodotti utilizzati nei mangimi a■ nimali.

DIECI ANNI DOPO SONO PASSATI DIECI ANNI DAL MARZO 2001 PROBABILMENTE RIMASTO FAMOSO NEL NOSTRO PAESE perché fu scoperto il primo caso certo di encefalopatia spongiforme (BSE) comunemente chiamato “morbo della mucca pazza”, durante i controlli su alcuni bovini portati ad un macello in Lombardia. Di colpo ci siamo resi conto che anche l’Italia, come altri paesi che avevano già segnalato da mesi diversi casi di BSE, non era purtroppo immune da questa situazione drammatica che ha colpito per anni la zootecnia europea. Seguirono controlli a tappeto, interventi rigidi, a volte discutibili, ma di certo la paura trasmessa dalle notizie pubblicate in grande evidenza da telegiornali e quotidiani ha bloccato il consumo di carne bovina che solo dopo anni è tornato a livelli normali. Riteniamo che la paura sia andata oltre la realtà della situazione e che le polemiche continuate per mesi non abbiano aiutato il consumatore a ritrovare fiducia comprendendo i veri rischi, spesso ingigantiti da chi ha voluto strumentalizzare quanto accaduto. Il problema dopo dieci anni è ormai completamente superato, restano per fortuna maggiori controlli sulla sicurezza alimentare, la tracciabilità degli animali e divieti di utilizzo di farine di origine animale nei mangimi. Più nessuno parla di BSE. Ci fa però piacere ricordare che mesi prima, ancora nel 1999, la SIVAR aveva organizzato sulla BSE un importante congresso internazionale presso l’Università di Padova. Erano presenti relatori di paesi che già avevano trovato vari casi di “mucca pazza”: Svizzera, Francia, Inghilterra, e tutti avevano evidenziato nelle loro relazioni che presto anche in Italia sarebbero stati scoperti casi di BSE. Forse era facile prevederlo ma siamo anche convinti che una maggiore collaborazione fra veterinaria pubblica e privata sarebbe stata molto importante.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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