Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 8

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PROFESSIONE

la VETERINARIA ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

A.N.M.V.I.

La Direzione Generale per la Tutela e la Salute dei Consumatori (DGSANCO) ha presentato il programma delle attività dei servizi ispettivi (FVO) per il 2007. In Italia ispezioni su: importazione e transito di prodotti di origine animale e di animali vivi, pacchetto igiene (carne rossa, latte, prodotti e derivati), igiene degli alimenti (di origine vegetale, acque minerali, etichettatura e potenziali allergeni) residui di pesticidi (nei cibi di origine animale), sicurezza dei mangimi, brucellosi, cavalli, benessere animale nel trasporto e macellazione.

BRUCELLOSI Perché il nuovo piano-brucellosi da adottarsi il 15 gennaio, come previsto dalla Finanziaria, non c’è ancora? Al question time del 21 febbraio ha risposto il Ministro delle Politiche Agricole confermando che “la situazione, pur nella sua difficoltà e nei ritardi, è assolutamente all’attenzione del Governo”. Il nuovo piano triennale previsto dalla Finanziaria deve essere redatto dalla Regione Campania e sottoposto a MinSal e Commissione UE. Nel frattempo, il ministro della salute ha emanato l’ordinanza del 14 febbraio 2007, concernente misure polizia veterinaria integrative dell’Ordinanza 14/11/2006.

FARMACO Il comparto del Farmaco Veterinario per gli animali da reddito sta facendo registrare un andamento in controtendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo rivelano i dati presentati da AISA il 22 febbraio. Nonostante le note crisi dell’aviare e la più recente crisi del settore Ovi- Caprino, grazie alla ripresa del settore suino e bovino (latte e carne) la stima di crescita è pari a + 1,5%. Anche se con minor forza rispetto al decennio trascorso il trend del comparto relativo ai Medicinali destinati agli animali da affezione fa registrare una ulteriore crescita (+ 4,0%) determinato in pari misura dall’aumento dei prezzi e dei volumi.

FISE Il Consiglio Federale della FISE ha reso noto la composizione per il 2007 della Commissione Veterinaria e Antidoping. Coordinatore: Marco Reitano; Commissari: Guido Castellano, Alessandro Centinaio, Gianmarco Corsalini, Daniele Dall’Ora, Renato Del Savio (membro FNOVI), Luigi Fusetti, Gianluigi Giovagnoli, Aldo Pescò (membro elettivo).

MNC Regolamentato in Toscana l’esercizio delle medicine non convenzionali. Anche in veterinaria. La legge stabilisce che gli Ordini dei veterinari (come dei medici chirurghi ed odontoiatri e farmacisti) istituiscano elenchi dei professionisti che esercitano le medicine complementari e rilascino specifiche certificazioni sui requisiti.

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82007

Anno 4, numero 8, dal 26 febbraio al 4 marzo 2007

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Progresso scientifico e resistenze culturali

Brevi ISPEZIONI 2007

MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Il gatto ha più bisogno di noi È l'animale che riceve meno cure veterinarie. Per l'88% dei proprietari sta bene

A PAG. 3

Ecm, incontro con il Direttore Generale Leonardi l 15 febbraio l’ANMVI ha incontrato al Ministero della Salute il Dott. Giovanni Leonardi, Direttore Generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie, alla cui direzione fa riferimento il progetto ECM. L’incontro è avvenuto dopo l’ultima delle tante sollecitazioni inviate al Ministro della Salute, e al Sottosegretario con delega alla veterinaria. I numerosi problemi evidenziati dall’ANMVI nel sistema ECM, primo fra tutti l’obbligo per i professionisti privati, devono essere definitivamente affrontati in vista della scadenza della fase sperimentale, a giugno di quest’anno. Questo incontro è stato, per la prima volta dopo cinque anni e mezzo dall’avvio dell’ECM, un momento positivo nel lungo confronto fra l’Associazione dei Medici Veterinari ed il Ministero della Salute. Leonardi si è infatti dimostrato disponibile ed attento alle richieste del mondo veterinario privato ed ha realmente condiviso molte delle difficoltà esposte e che hanno spesso trasformato il sistema di controllo dell’aggiornamento in un inutile obbligo burocratico incapace di valutare l’impegno e la serietà degli operatori sanitari. Il Direttore Generale delle professioni sanitarie ha subito precisato che è desiderio del Ministero arrivare, prima della fine della sperimentazione, ad un accordo definitivo con le Regioni sia per rendere il sistema omogeneo sul territorio nazionale sia per superare le incertezze normative di tutti questi anni. Oggi - a parte una comunicazione a lettere rosse sul portale ecmsanita.it e le risposte fornite per iscritto e verbalmente dalla Commissione ECM l’obbligo per i liberi professionisti lo si trova solo in una circolare ministeriale. Per quanto riguarda la richiesta dell’ANMVI di escludere dall’ECM i veterinari privati, fermo restando il vincolo deontologico all’aggiornamento permanente, Leonardi ha ribadito l’orientamento del Ministero, a definire con appositi interventi normativi l’obbligo di frequenza del programma ECM per tutti, sia dipendenti pubblici, che convenzionati o professionisti privati. Questo sia perché i professionisti della sanità, per il loro ruolo, non possono esimersi da questo impegno, sia perché la riforma degli ordini prevederà l’obbligo di aggiornamento continuo per tutti i professionisti iscritti agli Ordini, sia infine per la necessità di rafforzare il controllo sull’aggiornamento degli iscritti, da parte degli Ordini. Per quanto riguarda gli altri aspetti contestati dall’ANMVI: l’inapplicabilità del sistema alla veterinaria, la mancanza di obiettivi precisi, l’inefficienza e la non competenza di molti referee, il riferimento alla FISM che non rappresenta la veterinaria, gli assurdi ritardi o le ingiustificate incongruenze, ecc. dovrebbero essere tutti superati dal riconoscimento di alcuni provider che avranno un’ autonomia di valutazione sulla base di indicazioni ministeriali e stretti controlli. Questo permetterà di sapere con un anno di anticipo i crediti attribuiti a ciascun evento dando la possibilità ad ogni operatore sanitario di programmare per tempo il suo percorso di aggiornamento anche in funzione dei crediti attribuiti. Resterebbero fuori altri problemi evidenziati dall’ANMVI e di non poca importanza: l’aggiornamento all’estero, il recupero dei costi sostenuti dal professionista privato per il suo aggiornamento obbligatorio, alcuni aspetti della FAD, la gestione degli sponsor, ecc. “Ci è stato chiesto di avere pazienza ancora per poche settimane - ha commentato Carlo Scotti, Presidente dell’ANMVI - ma sulla base di quanto sarà deciso dal Ministero e dalle Regioni ci riserviamo comunque di riprendere una forte azione di opposizione, anche legale, se non riterremo soddisfacenti le nuove normative”.

I

IRAP: UN’IMPOSTA DIMENTICATA Non vi è dubbio che il Governo dovrà rivedere la normativa sull'IRAP, dopo le sentenze della Corte di Cassazione, se non vorrà risultare perdente di fronte a migliaia di ricorsi. La Cassazione, infatti, dopo aver dedicato l'8 febbraio ad un esame approfondito di 89 ricorsi a lei pervenuti per arrivare ad una posizione chiara che possa essere riferimento di giurisprudenza per le Commissioni Tributarie, ha cominciato a rendere pubbliche le prime sentenze. La posizione che si evidenzia è quella di una mediazione fra le sentenze più estreme, espresse dalle Commissioni Tributarie Regionali. Da un lato vengono quindi respinte le posizioni che escludevano tutti i professionisti dall'imposta sulla base del principio che l'attività professionale non può mai essere demandata, e quindi è impossibile l'esistenza di una autonoma organizzazione, dall'altra viene rifiutata la logica dell'Agenzia delle Entrate che ritiene che tutti i professionisti debbano essere soggetti ad IRAP, in quanto lavoratori autonomi, an-

che nei casi in cui non vi è alcuna organizzazione. La sentenza n. 3678/07, riassume molto bene la posizione della Corte di Cassazione: "Il requisito dell'autonoma organizzazione" sussiste tutte le volte in cui il contribuente che eserciti l'attività di lavoro autonomo: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti le quantità che, secondo l'id quod plerumque accidit, costituiscono nell'attualità il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività anche in assenza di organizzazione oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui". Secondo un calcolo de Il Sole-24 Ore, saranno circa 1.300.000 i professionisti esclusi dall'IRAP. Quanti i Medici Veterinari? Difficile da sapersi. L'ANMVI ha più volte sollecitato i colleghi a presentare richiesta di rimborso. Molti che ci hanno ascoltato oggi troveranno soddisfazione. ■

ISO 9001:2000

Dir. San. Emanuele Minetti - Medico Veterinario Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502

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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 ATTUALITÀ

Un'indagine della Hill's analizza il comportamento dei proprietari di animali

di Antonio Manfredi

Perché non si va dal veterinario? "Il mio cane/gatto gode di ottima salute" difficile dire ora se la campagna promossa dall'ANMVI, con la collaborazione della Hill's, per avvicinare molti proprietari di animali al veterinario, la "Stagione della Prevenzione", raggiungerà l'obiettivo sperato portando negli ambulatori migliaia di cani e gatti che non erano mai stati visitati. È soprattutto difficile dire se dopo una prima visita generale gratuita continueranno a frequentare gli ambulatori o si accontenteranno di sentirsi dire che per la salute ed il benessere del loro animale si dovrebbero fare tante cose che magari non faranno mai. Fare previsioni è veramente impossibile, ma la cosa certa è che dopo aver valutato i risultati dell'indagine che la Hill's ha sviluppato su mille proprietari di animali da compagnia, una campagna di sensibilizzazione dei proprietari sull'importanza di un controllo veterinario era veramente necessaria. Avevamo già avuto modo, di evidenziare quanti animali non vanno mai dal veterinario, il 15%, 2.300.000 circa. Per il cane la percentuale si limita all'8,7, per il gatto al contrario arriva al 23,2, 1.750.000. Abbiamo già anche visto i motivi o le giustificazioni per le quali gli animali il veterinario non lo vedono mai o molto raramente. Il 78,8% dei proprietari (74,7% cane, 82,1% gatto) sostiene che non serve fare una visita di controllo perché l'animale gode di ottima salute. Il giudizio del proprietario, normalmente superficiale e non professionale, è sufficiente per valutare le condizioni di salute dell'animale che ovviamente, visto che si muove e mangia, sta benissimo. Il concetto di visita di controllo o di prevenzione, già difficile da far capire nella medicina umana, lo è ancora di più quando si tratta di medicina veterinaria. La cosa divertente, si fa per dire, è che quando si chiede al proprietario se ritiene importante la prevenzione per la salute degli animali, ben il 96% conferma che lo è "molto" o "abbastanza". Vi è quindi una condivisione di principio della prevenzione che però non si traduce poi in pratica in visite di controllo. Questo per la presunzione di saper giudicare lo stato di salute dell'animale, per distrazione, menefreghismo o semplicemente perché, come possiamo vedere da un’altra tabella, la prevenzione si esaurisce con una corretta alimentazione e molto movimento. Come dicevamo prima, se si muove e mangia, sta benissimo e quindi dal veterinario ci si va mai o raramente e spesso, quando ci si rende conto che la visita è necessaria, i problemi sono già diventati gravi e magari incurabili. Il 72,8% dei proprietari considera per una corretta prevenzione, al primo posto, un'alimentazione completa e bilanciata, mentre

È

Giudizio sulla salute del cane/gatto

Ricerca Veterinari, Dicembre 2006

Come giudichi la salute del tuo animale? Valore per media

Base

Totale

Owner Cani

Owner Gatti (453)

(1031)

(578)

7

Ottima

42,1

42,2

41,9

6

Buona

43,2

40,8

46,1

5

Discreta

7,9

8,7

6,8

4

Sufficiente ma con qualche piccolo problema

3,5

3,6

3,3

3

Sufficiente ma con qualche problema rilevante

1,3

1,9

0,4

2

Purtroppo ha dei problemi di salute

1,3

1,6

0,9

1

Purtroppo ha dei seri problemi di salute

0,9

1,2

0,4

6,14

6,08

6,21

Totale

Owner Cani

Owner Gatti (453)

Media

Frequenza di visita dal veterinario Nell’ultimo anno quante volte sei andato dal veterinario? Valore per media

Base

(1031)

(578)

0

Mai stato dal veterinario l’ultimo anno

15,0

8,7

23,2

1

Una sola volta

33,6

29,6

38,6

2

Due volte

25,3

27,2

23,0

3

Più di 2 volte

26,1

34,6

15,2

1,62

1,88

1,30

Media

Motivo di scarsa frequenza dal veterinario Perché vai poco dal veterinario?

Totale

Owner Cani

Owner Gatti

Base (andati dal veterinario < 2 volte)

(501)

(221)

(280)

Il mio cane/gatto non ha bisogno in quanto gode di buona salute

78,8

74,7

82,1

Dovrei andarci ma ho pocp tempo

8,4

10,4

6,8

Dovrei andarci ma i costi sono alti

8,8

9,0

8,6

Dovrei andarci, ma il veterinario è difficile da raggiungere

0,8

1,4

0,4

Altro

3,2

4,5

2,1

Importanza della prevenzione Importanza della prevenzione per la salute degli animali Valore per media

Base

Totale

Owner Cani

Owner Gatti

(1031)

(578)

(453)

5

Molto importante

68,9

72,1

64,7

4

Abbastanza importante

27,0

24,9

29,6

3

Né importante, né poco importante

3,5

2,2

5,1

2

Poco importante

0,5

0,5

0,4

1

Per niente importante

0,2

0,2

0,2

4,64

4,68

4,58

Totale

Cosa viene al primo posto? Owner Cani

Owner Gatti

(1031)

(578)

(453)

Una alimentazione completa e bilanciata

72,8

69,2

77,3

Molto moto, esercizio costante

19,2

22,3

15,2

Visita regolare dal veterinario

20,3

23,5

16,3

Media

Priorità per una corretta prevenzione Ordina per importanza le caratteristiche principali per la prevenzione

Base

solo il 20% pone in prima posizione una visita regolare dal veterinario. Se poi parliamo solo di gatti questi valori sono ancora peggio: 77,3% e solo il 16,3% a favore del

veterinario. Bisogna far capire ai proprietari che l'alimentazione corretta ed un esercizio costante sono essenziali per l'animale ma non sono sufficienti a garantire il suo stato

di salute che può essere accertato e valutato solo attraverso una visita del veterinario. Siamo convinti che campagne di informazione e sensibilizzazione, come la Stagione

della Prevenzione, siano estremamente necessarie per modificare questo modo superficiale di giudicare la salute ed il benessere del proprio animale. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007

RUBRICA LEGALE

La disavventura di due Colleghi comaschi diventa “il caso”

Non è maltrattamento animale: questa è diffamazione Il medico veterinario che non stipula il contratto col proprietario non viola la legge. Il cliente che non paga sì

Mancato pagamento degli onorari e rifiuto di eseguire la prestazione di Maria Teresa Semeraro, Avvocato, Bologna lcuni recenti fatti di cronaca hanno visto un medico veterinario denunciato / querelato presso i Carabinieri da una coppia di proprietari di un cane per essersi rifiutato di effettuare ulteriori prestazioni, avendo i proprietari affermato di non avere soldi e di non poter pagare nemmeno la prestazione già effettuata, pur dicendosi il veterinario disponibile ad accettare il pagamento sotto ogni forma possibile (dai contanti alla carta di credito). Il cane muore la mattina successiva alla visita. Al riguardo giova evidenziare che non si ravvisano, nella condotta del veterinario, gli estremi di alcun reato: • nel nostro ordinamento non si può configurare, in riferimento ad un animale, il delitto di omissione di soccorso, che il codice penale (all’art.593) prevede esclusivamente per le persone; • né nel caso in esame il fatto accaduto può qualificarsi come maltrattamento di animali (art. 544 ter c.p.) o come uccisione di animali (di cui all’art. 544 bis c.p.) - delitti introdotti, insieme ad altre fattispecie, dalla Legge 20.07.2004 N° 189: tali reati richiedono l’elemento soggettivo del dolo, ovvero richiedono che chi pone in essere le corrispondenti condotte lo faccia con coscienza e volontà, cosa che non è affatto accaduta nel caso di specie; per completezza, ricordiamo che l’art.544 ter c.p. (Maltrattamento di animali) così recita: “1.Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000,00 a 15.000,00 euro. 2.La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3.La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”. Il testo dell’art. 544 bis c.p. (Uccisione di animali) è il seguente: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”. Preme globalmente evidenziare, traendo spunto da questa vicenda, che l’animale - pur essendo soggetto senziente - non assurge, al di là delle norme del codice penale appena illustrate, a soggetto penalmente tutelato. Nel nostro ordinamento non tutto ciò che è percepito come ingiusto si qualifica come illecito penale / reato o come un illecito civile, vale a dire come una condotta che viola le norme del diritto civile e del diritto penale. Non potendo qui addentrarci in una approfondita disamina in materia, ritengo che faccia chiarezza ribadire: 1) se a seguito di una condotta negligente lesiva della salute dell’animale questi muore o subisce delle lesioni, il veterinario potrà rispondere per illecito civile, cioè per violazione delle norme degli artt. 2043 ss. e 1218 ss. del codice civile (domanda di risarcimento danni); 2) se a seguito di una condotta negligente lesiva della salute della persona questa muore o subisce delle lesioni, il medico risponde penalmente e, inoltre, può essere chiamato a rispondere anche dell’illecito civile (domanda di risarcimento danni). Stupisce pertanto che su alcuni siti appaiano affermazioni di contenuto diverso rispetto a quanto appena affermato sulla rilevanza penale di alcune condotte del medico veterinario, e che operatori di giustizia cadano in questo macroscopico equivoco.

A na forte associazione di categoria può agire in giudizio per la tutela giurisdizionale dei propri associati. Ed è quanto ha deciso di fare l’ANMVI nei confronti di un caso emblematico occorso a due Colleghi, attivi nella medesima struttura, finiti sotto accusa in Procura prima e sulla Stampa poi. Ai primi di dicembre dell’anno scorso un cliente nuovo si presenta all’appuntamento concor-

U

dato telefonicamente per una visita al suo cane. Il caso necessita di approfondimenti diagnostici per stabilire la terapia appropriata. Il veterinario curante, dopo una visita approfondita, realizza un preventivo di spesa per il proseguo degli accertamenti sull’animale e, in stretta osservanza della deontologia professionale, informa il cliente sul da farsi. È a questo punto che il proprieta-

L’amore per gli animali non è maggiormente garantito se si denigrano i veterinari. Ecco un altro caso in cui l’azione dell’Antitrust, è stata strumentalizzata dai giornali per veicolare messaggi che mettono la Categoria medico veterinaria sotto una luce viziata dall’adozione di punti di vista non rappresentativi e falsata da palesi inesattezze. Il settimanale Panorama, ha però rimediato pubblicando la replica del Presidente dell’ANMVI, Scotti, ad un breve articolo dal titolo “L’Antitrust ama gli animali (Come una veterinaria ha vinto il sistema delle tariffe dell’Ordine)”. Nella replica Scotti parla di “rilevanti inesattezze che veicolano un’immagine fuorviante della professione medico-veterinaria. La citata istruttoria avviata dall’Antitrust sul singolo caso non si è ancora conclusa e la revisione del Codice Deontologico Veterinario, a valere sin dal 1° gennaio di quest’anno, non è stata una conseguenza diretta dell’azione dell’Antitrust. Le modifiche apportate al Codice Deontologico, in fatto di tariffe professionali e pubblicità sanitaria, rispondono ad una disposizione contenuta in una Legge dello Stato, il famoso “Decreto Bersani”. In questo adeguamento, la professione veterinaria - che non aveva un tariffario nazionale con valore legale ma solo tariffari provinciali con valenza deontologica - non ha certo dovuto stravolgere la propria deontologia. Inoltre, il “Decreto Bersani” non ha vietato la fissazione delle tariffe, né la portata della deontologia professionale complessiva, né il ruolo di dell’Ordine professionale nel vigilare sul decoro professionale, sulla pubblicità al pubblico (la quale deve sempre essere veritiera e corretta) e sulla qualità della prestazione sul paziente animale”. Ancor più forzato e sproporzionato appare il parallelismo indicato nel sottotitolo, alla luce del fatto che il “Decreto Bersani” si applica a tutte le professioni ordinistiche, da quelle sanitarie a quelle tecniche, giuridiche ed economiche. L’amore per gli animali non è maggiormente garantito se si discreditano i Medici Veterinari.

rio rivela di non aver soldi per pagare la visita già effettuata e di non essere intenzionato a pagare il resto. Il rapporto contrattuale si risolve qui. Due mesi dopo, una telefonata dei Carabinieri invita il veterinario a presentarsi ad un colloquio nel quale viene letto un esposto a carico del professionista. Il cane è morto e il carabiniere si sente in diritto di dare un’opinione “personale” è di dire che il Collega ha “mancato di professionalità”. I giornali locali riprenderanno il caso citando il nome e il cognome del Collega denunciato per maltrattamento, coinvolgendo anche il Collega socio in articoli del seguente tenore: “Niente soldi, niente cure al cane. Denunciata una clinica veterinaria”. L’azione dell’ANMVI Ora l’ANMVI ha ritenuto di intervenire e sostenere le iniziative legali già avviate. Il Collega è infatti già assistito, fin dall’inizio della vicenda dall’Avvocato dell’Associazione, dopo essersi rivolto al servizio di consulenza legale dell’ANMVI. “Auspicando un esito favorevole del caso particolare, l’azione dell’Associazione - dichiara l’ANMVIassume risvolti generali ed è finalizzata ad ottenere esiti giurisprudenziali che possano avere valenza collettiva per la Categoria, sia sotto il profilo del presunto maltrattamento, sia sotto il profilo diffamatorio. Su mandato dell’ANM-

Negoziazione del compenso? Pattuizione con il cliente in base ai risultati? È capitato anche questo: a Cremona, a metà febbraio, un proprietario è stato denunciato per danneggiamento aggravato per aver sfasciato la vetrina di un ambulatorio veterinario. Il gesto è stato il culmine di una discussione con il veterinario a cui aveva imputato di non aver curato bene il cane. La polizia, scrive il quotidiano locale, ha successivamente appurato che si trattava di un pregiudicato.

VI, il legale sta valutando azioni mirate nei confronti degli organi di stampa che hanno, a nostro avviso, diffamato i Colleghi coinvolti e

la Categoria tutta. Pertanto assumeremo ogni iniziativa utile agli scopi, sia nei confronti della parte avversa che della stampa”. ■



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 IN RETE

AnmviOggi, Vet Journal, FAD

di Antonio Manfredi

Sempre più internet nella veterinaria I dati dell'ultima indagine dell'ANMVI sull'utilizzo di internet da parte dei veterinari eicento veterinari, in rappresentanza di tutti i settori professionali, hanno risposto ad alcune domande sull'utilizzo di internet per il proprio aggiornamento scientifico e professionale. L'indagine, condotta da Eta Meta Research per conto dell'ANMVI ha evidenziato alcuni aspetti particolarmente interessanti sull'evoluzione dell’utilizzo di internet da parte dei veterinari per il proprio aggiornamento. La stessa indagine è stata svolta anche a fine 2005 e questo ci permette quindi di confrontare dei dati per avere un’indicazione di tendenza. Nel 2005 i veterinari che dichiaravano di utilizzare internet come strumento di informazione professionale corrispondevano al 70% del campione (69,1% libero professionisti, 73,6% per i dipendenti pubblici), nel 2006 questo valore è passato al 73,1%, incremento dovuto soltanto alla variazione del dato per i liberi professionisti, 73%, in quanto quello dei dipendenti pubblici è rimasto sostanzialmente uguale. Se analizziamo i valori per ogni settore di attività sono i veterinari che operano sui cavalli quelli che esprimano maggior attenzione a questo strumento di informazione 85,3% (2005, 81,6%) seguiti da chi opera sugli animali esotici 82,9% (2005, 81,6%), animali da compagnia 74,8% (2005, 70,2%) e animali da reddito 67,9% (2005, 66,4%). Questa tendenza si era già del resto notata dal grande interesse espresso dai veterinari sui progetti sperimentali di FAD (aggiornamento a distanza online) che pur senza ECM, non essendo ancora un mezzo di aggiornamento riconosciuto dal sistema ministeriale, sono arrivati a superare, in alcuni casi, le 2.000 visite. Significa che 2.000 veterinari del settore animali da compagnia (sono pro-

S

Strumenti utilizzati per l’attività professionale

Cura animali…

Totale veterinari

Liberi Professionisti

Veterinari Pubblici

da compagnia

da reddito

esotici

605

511

94

536

84

70

34

Utilizza internet

73,1%

73,0%

73,4%

74,8%

67,9%

82,9%

85,3%

Utilizza la posta elettronica

68,3%

69,5%

61,7%

69,8%

60,7%

85,7%

85,3%

Base: Totale Veterinari

Testate on line conosciute

Target Totale veterinari

Base: Totale Veterinari ANMVI Oggi

Liberi Professionisti

cavalli

Cura animali Veterinari Pubblici

da compagnia

da reddito

esotici

cavalli

solo d’affezione (lib. prof.)

605

511

94

536

84

70

34

456

45,6%

48,9%

27,9%

47,9%

33,3%

55,7%

38,2%

50,2%

Vet Journal

43,5%

46,6%

26,6%

45,9%

32,1%

61,4%

32,4%

47,8%

Nessuna

44,6%

40,7%

66,0%

41,4%

58,4%

28,6%

50,0%

39,1%

Totale veterinari

Liberi Professionisti

Veterinari Pubblici

da compagnia

da reddito

cavalli

solo d’affezione (lib. prof.)

Testate on line lette

Target

Base: Totale Veterinari risp. che utilizzano internet ANMVI Oggi

Cura animali esotici

357

319

38

280

33

45

16

246

60,0%

60,2%

58,1%

58,9%

69,7%

51,1%

56,3%

58,9%

Vet Journal

56,7%

57,2%

51,6%

57,9%

54,5%

60,0%

62,5%

58,1%

Nessuna

20,0%

20,1%

19,4%

20,0%

9,1%

20,0%

12,5%

20,7%

poste EV srl in collaborazione con SCIVAC) hanno seguito queste occasioni online di aggiornamento. All'inizio del 2007 partiranno anche progetti FAD su animali esotici, cavalli, animali da reddito, ecc. realizzati in collaborazione con le diverse Società specialistiche. Possiamo inoltre ricordare che @nmviOggi ha superato la media giornaliera dei millesettecento lettori (compresi Sabato e Domenica) e Vetjournal quella dei 700. Valori forse impensabili solo un paio di anni fa. È interessante vedere quali sono le caratteristiche del veterinario che, secondo questa ricerca utilizza meno internet per il proprio aggiornamento: veterinario donna, con più di 50 anni di età ed oltre 20 anni di anzianità professionale, che abita nel centro I-

talia in un comune di oltre 100.000 abitanti. Infatti la percentuale dei veterinari che usano internet come strumento di informazione professionale è solo del 66,1% nel centro Italia, del 64,8% nei comuni oltre i 100.000 abitanti, del 69,4% per chi ha più di 20 anni di anzianità professionale, del 60,4 per chi ha più di 50 anni, e del 69,7 riferito alle veterinarie. Ovviamente chi utilizza maggiormente internet sono i giovani veterinari, quelli sotto i 35 anni arrivano all'81,3%. Tornando ai dati della ricerca, riferendoci ai 605 veterinari intervistati, il 45,6% ha dichiarato di conoscere @nmviOggi, il 43,5% Vetjournal ed il 55% ne conosce almeno una delle due. Se analizziamo invece la lettura delle due testate online partendo dal campione dei 357 che hanno dichiarato di conoscerne almeno una delle due, emergono dati molto interessanti: il 60% legge @nmviOggi ed il 56,7% Vetjournal. Riportando questi dati sul totale dei veterinari intervistati, quindi, il 29,8% legge @nmviOggi, valore che corrisponde al 40,7% di chi utilizza internet, mentre per Vetjournal gli stessi dati sono: 28,1% e 38,5%. Circa l'80% di chi conosce queste testate si dichiara anche lettore di almeno una delle due. Per concludere con una riflessione questa prima parte della ricerca, possiamo dire che il 73,6% dei veterinari usa internet e che circa il 30%, 1 su 3, legge @nmviOggi e Vetjournal ed oltre il 50% almeno una delle due. Se poi analizziamo i dati per i diversi settori, i maggiori lettori di @nmviOggi sono i veterinari per animali da reddito (69,7% di chi utilizza internet), animali da compagnia, 58,9%, equini, 56,3% ed animali esotici, 51,1%. Per

quanto riguarda Vetjournal i primi sono i veterinari per cavalli, 62,5%, ed a seguire, esotici, 60,0%, da compagnia, 57,9% e da reddito, 54,5%. Entrambe le testate sono particolarmente apprezzate, con valori leggermente maggiori per @nmviOggi, per: capacità di fare aggiornamento, tempestività della comunicazione, chiarezza espositiva e qualità grafica. Gli intervistati, dovendo dare un giudizio da 1 a 10, hanno espresso in genere valori vicini o superiori all'8. L'ultima parte della ricerca si riferiva alla posta elettronica come strumento professionale di comunicazione. Il 68,3% ha dichiarato di utilizzarla. Come e quando viene scaricata? Il 24,2% più volte al giorno, il 38,3% tutti i giorni, il 21,8 più volte alla settimana ed il 14,8% una volta alla settimana. In sintesi, i maggiori utilizzatori sono naturalmente i giovani (fino a 35 anni

78,5%) ed i veterinari del Nord-Est (75,6%). Nel Centro-Sud scende il livello di utilizzo (centro 58,3%). È anche interessante notare che non sempre i grandi navigatori utilizzano molto anche la posta elettronica come spesso chi la utilizza usa poco internet. Se valutiamo i dati per ogni settore i più forti utilizzatori sono i veterinari per animali esotici, 85,7%, seguiti dai cavalli, 85,3%, animali da compagnia, 69,8%, veterinari pubblici, 61,7% e animali da reddito, 60,7%. In compenso i veterinari pubblici sono quelli che scaricano la posta con più frequenza, più volte al giorno il 43,1%, rispetto ad una media del 25% degli altri settori. Per cosa viene utilizzata la posta elettronica? Il 73,6% per scambio di informazioni con i colleghi, il 57,9% per comunicazioni relative ad eventi professionali ed il 51,6% per newsletter. ■



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 RUBRICA FISCALE

Costi relativi agli automezzi utilizzati per l’esercizio dell’attività professionale ome già accennato nei precedenti numeri, il DL 223/2006, il DL 262/2006 e la Legge 296/2006 hanno apportato rilevanti modifiche al regime fiscale degli automezzi posseduti ed utilizzati dai professionisti quali beni strumentali per l’esercizio della loro attività. Tali modifiche, che hanno effetto già a decorrere dal periodo d’imposta 2006, hanno investito tutte le tipologie dei mezzi di trasporto, rendendo peraltro fiscalmente irrilevanti le diverse modalità di acquisizione. Il legislatore fiscale, intervenendo sugli articoli 54 e 164 del Tuir, ha infatti previsto: • la riduzione dal 50% al 25% della percentuale di deducibilità di tutte le spese1 (quote di ammortamento, canoni di leasing e di noleggio, carburante, manutenzioni, etc..) relative alle autovetture, agli autocaravan, ai ciclomotori ed ai motocicli utilizzati per l’attività2. • il raddoppio della durata minima dei contratti di leasing ai fini della parziale deducibilità dei relativi canoni; • l’eliminazione della previsione di integrale deducibilità delle spese relative agli autoveicoli assegnati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta Per comprendere al meglio la portata delle modifiche introdotte analizzeremo qui di seguito le singole regole di deducibilità delle spese in questione sulla base della loro diversa natura e delle diverse modalità di acquisizione dei mezzi di tra-

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sporto sopracitati. Quote di ammortamento Con riferimento al costo d’acquisto dell’autovettura il nuovo articolo 164 del Tuir determina i limiti dei costi fiscalmente rilevanti. 1. Le quote di ammortamento saranno ora ammesse in deduzione dal reddito professionale nella misura ridotta del 25% senza però tenere conto della parte di costo di acquisto che eccede i seguenti importi (determinati conteggiando anche gli oneri accessori di diretta imputazione e la quota parte di Iva non detraibile): euro 18.075,99 per autovetture e autocaravan; 2. euro 4.131,66 per i motocicli; 3. euro 2.065,83 per i ciclomotori. Come detto poc’anzi, le disposizioni concernenti la riduzione dal 50% al 25% della percentuale di deducibilità delle spese relative agli automezzi decorre già a partire dal periodo d’imposta 2006. Ciò comporta inevitabilmente che tale riduzione avrà effetti anche sulle quote residue di ammortamento dei veicoli acquistati negli esercizi precedenti. Ne consegue che il professionista che ha già dedotto ammortamenti negli esercizi precedenti per un importo superiore al 25% del costo fiscalmente rilevante, per il periodo d’imposta 2006 e successivi non potrà più usufruire di ulteriori deduzioni a titolo di ammortamento. Tuttavia, sugli automezzi per i quali siano già state dedotte in passato quote di ammortamento eccedenti il nuovo limite massimo fiscalmente deducibile non si dovrebbe verifi-

care alcuna ripresa a tassazione. In attesa di più precisi chiarimenti ministeriali sul punto, al momento tale orientamento sembra essere quello più coerente, se non altro perché in linea con quanto già affermato nel 1998 dall’Amministrazione finanziaria in riferimento all’analoga situazione verificatasi in sede di modifica dell’articolo 121 bis del Tuir (circolare 10 febbraio 1998 n. 48/E). Esempio Anno di acquisto autovettura: 2003 Costo d’acquisto autovettura (comprensivo degli oneri accessori e dell’Iva non detraibile): 25.000,00 Costo fiscalmente riconosciuto: 18.075,99 Aliquota massima fiscale 25% Ammortamenti fiscalmente deducibili • anno 2003: 4.519,00 (25% di 18.075,99) • anno 2004: 4.519,00 (25% di 18.075,99) • anno 2005: 4.519,00 (25% di 18.075,99) Totale ammortamenti dedotti: 13.557,00 In assenza delle modifiche introdotte, nel 2006 il professionista avrebbe potuto portare in deduzione dal proprio reddito una ulteriore quota di ammortamento pari ad Euro 4.519,00. Con il nuovo disposto dell’art. 164 del Tuir, invece, il professionista non potrà portare in deduzione l’ulteriore quota di ammortamento in quanto l’importo massimo deducibile dell’autovetture ammonta ad Euro 4.519,00 (pari, cioè, al 25% di Euro 18.075,99) ed è già stato intera-

di Giovanni Stassi Dottore Commercialista, Torino

mente dedotto negli esercizi precedenti. In ogni caso l’importo dedotto in eccedenza negli anni passati, pari ad Euro 9.038,00 (pari ad Euro 13.557,00 meno Euro 4.519,00) non dovrà essere ripreso a tassazione nella dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio 2006. Canoni di leasing È stato anche modificato dalle nuove norme il regime fiscale dei veicoli acquisiti mediante contratto di leasing. Da un lato, il comma 71 dell’articolo 2 del DL 262/2006 ha ridotto la percentuale di deducibilità dei canoni dal 50% al 25% (come per tutte le altre spese relative agli automezzi strumentali); dall’altro, il comma 334 dell’articolo 1 della Legge 296/2006, riformulando il comma 2 dell’art. 54 del Tuir, ha raddoppiato la durata minima dei contratti di leasing necessaria per legittimarne la deducibilità. Il nuovo comma 2 dell’art. 54 del Tuir dispone infatti che la deducibilità dei canoni di locazione finanziaria sugli autoveicoli strumentali all’attività è ammessa a condizione che la durata del contratto non sia inferiore all’intero periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente ministeriale e non più alla metà del periodo stesso. Considerato che per gli automezzi l’aliquota massima dell’ammortamento fiscale è pari al 25%, il contratto di leasing dovrà avere una durata minima pari a quattro anni. Si ritiene che il raddoppio della durata minima debba applicarsi ai soli contratti di leasing stipulati in data successiva al 1 gennaio 2007. I leasing posti in essere in data antecedente rimarranno soggetti alle regole precedentemente in vigore, pur scontando anch’essi la deducibilità dei canoni al 25%. Alla luce di quanto esposto, avremo pertanto: Contratti stipulati anteriormente al 1° gennaio 2007 I canoni di leasing maturati nell’esercizio saranno: • totalmente indeducibili, qualora la durata del contratto risulti inferiore alla metà del periodo di ammortamento corrispondente al relativo coefficiente massimo di ammortamento fiscale3; • deducibili nella misura del 25%, qualora la durata del contratto sia almeno pari alla metà del periodo di ammortamento corrispondente al relativo coefficiente massimo di ammortamento fiscale (24 mesi). Contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2007 I canoni di leasing maturati nell’esercizio saranno: • totalmente indeducibili, qualora la durata del contratto di leasing sia inferiore all’intero periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente massimo di ammortamento fiscale; • deducibili nella misura del 25%, qualora la durata del contratto di

leasing sia superiore all’intero periodo di ammortamento corrispondente al relativo coefficiente massimo di ammortamento fiscale (48 mesi). Sul tema è bene ricordare che, ai fini della loro parziale deducibilità fiscale, i canoni maturati nell’esercizio dovranno essere rideterminati senza tenere conto dell’ammontare proporzionalmente corrispondente al costo del veicolo eccedente il sopra indicato limite massimo fiscale (pari ad euro 18.075,99 per autovetture e autocaravan; ad euro 4.131,66 per i motocicli e ad euro 2.065,83 per i ciclomotori). Esempio Costo dell’autovettura sostenuto dalla società di leasing (comprensivo degli oneri accessori e dell’Iva non detraibile): 24.200,00 Costo fiscalmente riconosciuto dell’autovettura: 18.075,99 Durata del contratto di leasing: 4 anni Data di inizio contratto leasing: 01/01/2007 Canoni mensili anticipati: 1.232,00 ciascuno Nessun maxicanone iniziale Prezzo di riscatto: 450,00 Al 31/12/2007 i canoni maturati nell’esercizio saranno pari ad Euro 6.776,00. Ai fini fiscali, però, la percentuale di deducibilità dei predetti canoni sarà solo del 74,69% (cioè pari al rapporto tra Euro 18.075,99, cioè il costo fiscalmente riconosciuto ed Euro 24.200,00, cioè il valore complessivo delle quote di capitale dei canoni contrattuali, coincidente con il costo sostenuto dalla società di leasing). Ne consegue che a fronte dei canoni maturati nell’esercizio (Euro 6.776,00) il professionista potrà dedurre dal proprio reddito professionale solamente un importo pari ad Euro 1.265,25 (cioè 6.776 x 74,49% x 25%). Canoni di noleggio Ai sensi dell’articolo 164 del Tuir, a decorrere dal periodo d’imposta 2006 e sempre limitatamente ad un solo veicolo per professionista, anche i canoni di noleggio sono ora ammessi in deduzione dal reddito professionale nella misura ridotta del 25%. Tuttavia la suddetta percentuale deve applicarsi ai canoni di noleggio pagati (e non maturati) nell’esercizio senza tenere conto del costo eccedente i limiti annui4 (da ragguagliare agli effettivi giorni di utilizzo) pari a: 1. euro 3.615,20 per autovetture e autocaravan; 2. euro 774,69 per i motocicli; 3. euro 413,17 per i ciclomotori. Si ribadisce che, a differenza delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing (per i quali vige il principio di competenza), per i canoni di noleggio deve applicarsi la regola generale del principio di cassa. Altre spese di utilizzo degli autoveicoli Le spese sostenute per l’utilizzo degli automezzi sono deducibili in misura pari al 25% del costo effettiva-



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mente sostenuto nell’esercizio, secondo il principio di cassa. Tra le spese di utilizzo si comprendono, tra le altre, quelle sostenute per: • carburanti e lubrificanti; • spese assicurative; • bollo; • pedaggi autostradali; • manutenzioni e riparazioni di natura ordinaria5 su autoveicoli di proprietà del professionista. • manutenzioni e riparazioni di natura ordinaria e straordinaria su autoveicoli di proprietà di terzi. Per quanto riguarda invece le spe-

se di manutenzione straordinaria (quelle cioè che comportano un aumento significativo e tangibile di vita utile del bene strumentale, come ad esempio la sostituzione del motore) su automezzi di proprietà del professionista, quest’ultime devono essere portate ad incremento del costo d’acquisto del relativo autoveicolo. Saranno pertanto deducibili a titolo di maggiori ammortamenti entro i limiti sopra descritti. Spese relative ai veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti Il comma 71, dell’articolo 2 del DL

262/2006, modificando il comma 1, dell’articolo 164 del Tuir, ha eliminato anche per i professionisti (così come per le imprese), la possibilità di dedurre integralmente dal proprio reddito le spese relative ai veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta. Pertanto, sempre a decorrere dal periodo d’imposta 2006, le spese relative alle autovetture concesse in uso promiscuo al dipendente per la maggior parte del periodo d’imposta saranno ammesse in deduzione come segue:

• deducibili per intero per la parte pari al fringe benefit che ha concorso a formare il reddito di lavoro dipendente; • deducibili al 25% (con le limitazioni di cui si è detto) per la parte eccedente il fringe benefit. Plusvalenze e minusvalenze Un ultimo aspetto (per altro non poco rilevante) da tenere in considerazione circa il trattamento fiscale degli automezzi riguarda l’introduzione, a partire dal periodo d’imposta 2006, della rilevanza ai fini delle imposte sui redditi delle plusvalenze e minusvalenze realizzate

sui beni strumentali (ivi compresi gli immobili e con l’unica esclusione rappresentata dagli oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione), ferma restando, tuttavia, la totale indeducibilità delle minusvalenze realizzate mediante destinazione del bene al consumo personale o familiare del professionista o mediante destinazione a finalità estranee alla propria attività professionale. Con specifico riferimento agli automezzi, ai sensi del combinato disposto dei nuovi articoli 54 e 164 del Tuir, pertanto, a decorrere dal 2006 concorreranno alla formazione del reddito professionale Plusvalenze realizzate mediante: • cessione a titolo oneroso; • risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni; • destinazione dei beni al consumo personale o familiare del professionista; • destinazione dei beni a finalità estranee all’attività di lavoro autonomo. Minusvalenze realizzate mediante: • cessione a titolo oneroso; • perdita o danneggiamento dei beni. Tuttavia, ai sensi del comma 2, dell’art. 164 del Tuir tali plusvalenze e minusvalenze concorreranno alla formazione del reddito solamente nella “proporzione esistente tra l’ammontare dell’ammortamento fiscalmente dedotto e quello complessivamente effettuato” Esempio Costo storico dell’automezzo: 15.000,00 Ammortamenti effettuati: 7.500,00 Valore netto contabile: 7.500,00 (15.000 - 7.500) Ammortamenti fiscalmente dedotti: 1.875,00 Prezzo di vendita dell’automezzo: 9.000,00 Plusvalenza realizzata: 1.500,00 (9.000,00 - 7.500,00) In tale ipotesi, poiché il rapporto tra gli ammortamenti dedotti fiscalmente (1.850,00) e quelli effettivamente contabilizzati (7.500,00) è pari ad 1/4, la plusvalenza fiscalmente imponibile non sarà di Euro 1.500,00 ma solo di Euro 375,00, cioè 1/4 della plusvalenza realizzata. 1 Si ricorda che la deduzione spetta limitatamente ad un solo veicolo e nel caso di esercizio dell’attività in forma associata, la deducibilità parziale è concessa limitatamente ad un solo veicolo per ogni socio o associato. 2 La nuova norma non riguarda, invece, i veicoli immatricolati come autocarri ai sensi dell’art. 54, lettera d) del codice della strada. Infatti, anche prima delle modifiche legislative l’Agenzia delle entrate ha da sempre negato la deducibilità, anche parziale, del costo sostenuto dal professionista per l’acquisto di detti mezzi di trasporto, per mancanza del requisito di inerenza. In sostanza, come in precedenza il professionista non poteva detrarre il 50% dei costi relativi all’autocarro, ora non può detrarre il 25% degli stessi. 3 Per i leasing relativi ad altri beni strumentali, diversi dagli immobili, la deducibilità fiscale dei canoni è riconosciuta a condizione che il contratto abbia una durata non inferiore alla metà del periodo di ammortamento “fiscale”. 4 Nei contratti “full service” tali limitazioni operano solo con riferimento alla parte del canone relativa al noleggio, ove separatamente evidenziata rispetto agli altri servizi accessori. 5 Sono le spese di natura ricorrente quali, ad esempio, quelle sostenute per la pulizia, verniciatura, riparazione di parti deteriorate dall’uso, etc... ■



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007

PREVIDENZA

Relazione sulla gestione 2005

La Corte dei Conti promuove l’ENPAV: prosegue il trend positivo ono molto lusinghiere le considerazioni conclusive contenute nella relazione della Corte dei Conti (deliberazione 114/2006) sulla gestione finanziaria dell’ Ente Nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari per l’esercizio 2005. “L’esercizio - scrive la Corte - e-

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videnzia il proseguimento del trend positivo di lungo periodo, con crescita dei ricavi e degli utili e contenimento dei costi, e con aumento degli oneri per prestazioni istituzionali, inferiore a quello delle entrate contributive. In definitiva, un rafforzamento della situazione di equilibrio finanziario e patrimoniale ed un

miglioramento dell’efficienza complessiva, sia nell’attività amministrativa, che nella gestione patrimoniale. Particolarmente attenta appare la vigilanza sull’andamento delle entrate e delle uscite, nella quale si inseriscono: l’istituzione del servizio di riscossione diretta dei contributi; il suo miglioramento per mezzo

del sistema telematico; la cura degli interessi patrimoniali, in particolare la prudente valutazione degli investimenti, al fine di assicurare stabilità al sistema finanziario. A parere dei magistrati contabili traspare anche un miglioramento, rispetto al precedente livello, già buono, dell’efficienza opera-

tiva complessiva, e dell’efficacia dell’azione amministrativa e di governo svolta: “Elemento sintomatico del primo - scrive la Corte - è costituito dai tempi medi impiegati per la definizione delle richieste di liquidazione dei vari tipi di pensione, che appare nei limiti della ragionevolezza e degli standards raccomandati; il secondo, dai buoni risultati operativi e complessivi”. Morosità sotto il 5% La riscossione dei contributi, dal 2002, avviene in via diretta con l’invio agli assicurati di appositi moduli-avviso di versamento (M.Av.). Il tasso di morosità risulta, mediamente, inferiore al 5%. L’Ente, che, tuttavia, alla fine del 2004, vantava verso i concessionari cessati ancora un credito di € 2.508.002, nel corso del 2005 si è rivolto direttamente agli iscritti, sollecitando il pagamento dei contributi anteriori all’anno 2002. Nel solo 2005 ha incassato € 536.865, riducendo del 21% la sofferenza creditoria (€ 1.971.137). I contributi sulle prestazioni rese dai veterinari presso le aziende sanitarie, Università ed istituti zooprofilattici, vengono riscossi dagli stessi organismi erogatori del servizio, i quali li versano direttamente all’ENPAV. I servizi on line Oltre alla situazione di equilibrio finanziario, la Corte registra l’ottimo gradimento dei servizi on line. Nel corso del 2005 l’Ente, per facilitare il rapporto con gli iscritti e migliorare la riscossione dei contributi, ha attivato servizi “on line” per la consultazione dell’estratto conto contributivo e la trasmissione del modello di pagamento dei contributi ed ha istituito l’“EnpavCard” per il versamento di essi per via telematica. Tale nuovo servizio, stando alle richieste di registrazione, sembra aver trovato buona accoglienza presso gli iscritti. Più in generale, ha completamente rinnovato il proprio portale internet, installando un sistema che si presta ad essere adattato alle nuove esigenze che potranno sopravvenire, attraverso il quale gli iscritti possono accedere a tutte le informazioni, sia di carattere generale che personale, e verificare la propria posizione previdenziale e contributiva”. ■

L’Enpav aggiorna gli iscritti attraverso una Newsletter periodica che veicola informazioni, sull’attività e sui servizi dell’Ente, direttamente per posta elettronica. Per riceverla è sufficiente registrarsi dal portale www.enpav.it



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 RIFLESSIONI

Quando la competenza è un optional on vi è dubbio che oggi più che mai sia indispensabile lavorare per la valorizzazione delle competenze e per il superamento dell’autoreferenzialità istituzionale, aspetti troppo spesso disattesi dalla nostra società - dal sistema sanitario alle università - con il risultato di attribuire compiti spesso onerosi a soggetti non in grado di svolgerli in maniera

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adeguata e parallelamente lasciare a casa coloro che hanno maturato la professionalità per assolverli. Il mio postino ha una laurea in scienze della formazione e una in filosofia, con sarcasmo ripete la frase di Totò “resto comunque un uomo di lettere” ma è indubbiamente sconfortante. Come possiamo insegnare ai giovani a lottare per costruire il proprio futuro se la

società va nella direzione inversa alla meritocrazia? Come farlo se i concorsi sono truccati, se le cattedre sono trasmesse per via generazionale, se i ricercatori restano per anni a languire con stipendi da fame e nessuna sicurezza per il futuro? Non parliamo poi dei contratti universitari che rasentano lo schiavismo e che non si peritano nemmeno di rendere le spese.

Quando lavoravo in un prestigioso quotidiano emiliano dovevo sopportare le note del direttore puntualmente grondanti di errori di ortografia, mentre giovani dai curricula fantascientifici si trovano a dover fare lavori di risulta per poter sbarcare il lunario. In modo abbastanza simile mi è capitato di dover dialogare in un convegno aperto agli studenti con un docente

di Roberto Marchesini

di veterinaria, che si pregia di insegnare etologia, che confondeva il rinforzo con la punizione. A questo aggiungasi il vortice di cattedratici riciclati che parlano di bioetica (oggi va di moda) senza avere la minima conoscenza al riguardo, confondendola in modo vergognoso con l’etica animalista e operando delle analfabetiche commistioni tra evidenze scientifiche e direttive prescrittive. Ricordo una bellissima frase del film “Otto e mezzo” di Fellini: “non ho niente da dire, ma voglio dirlo lo stesso”. Nessuna meraviglia: nella nostra società la competenza è un demerito, se sei preparato dai fastidio ed è più facile venire emarginato che coinvolto. La strategia seguita è sempre la stessa ed è facile smascherarla: il titolato incompetente invita lo studioso straniero di turno (l’esterofilia è un vezzo tutto italiano, certi saggisti citano in bibliografia solo autori stranieri), così da una parte si fa bello con le penne del pavone dall’altro trasmette all’estero l’immagine di un’italietta incolta e prona. È stupefacente vedere come facciamo di tutto per comprimere le nostre migliori risorse. L’università è impermeabile alle nuove competenze, fonda la propria autorevolezza sul semplice fatto di offrire titoli spendibili, pertanto poco importa se insegna poco o nulla, troppo spesso male, puntualmente disincentivando lo studente. Devo dire che nella mia esperienza ho anche incontrato docenti di altissimo profilo, ai quali sono profondamente grato, come Franco Pezza, Giovanni Ballarini, Eraldo Seren, ma accanto a questi troppe delusioni e troppa arroganza. Autoreferenziale è quell’ente che in maniera tautologica decreta la propria autorità a operare in un determinato ambito senza preoccuparsi di averne la competenza in termini professionali. Personalmente inorridisco quando certi personaggi, universalmente riconosciuti nella loro ignoranza e dappocaggine, si permettono di definire le associazioni culturali come pseudoscientifiche, perché è sui banchi dell’università che si fa scienza. Penso, al contrario, che la veterinaria italiana dovrebbe dichiararsi infinitamente grata a società come la Scivac che hanno colmato una lacuna spaventosa provocata dall’incapacità delle facoltà italiane di svecchiare la medicina veterinaria. Autoreferenzialità è anche capacità gattopardesca di trasformarsi in qualunque cosa e di essere sempre in prima fila quando si tratta di approfittare di una situazione. Ogni volta che viene fatto un pronunciamento ufficiale - da una legge allo stanziamento di fondi per un’attività - ecco emergere dai fondali i personaggi più squallidi che puntualmente arraffano tutto: loro hanno curato le amicizie e le clientele, ciò che veramente conta, tu hai lavorato sulla preparazione, ma questa è un optional. CONTINUA A PAGINA 17




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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 ATTUALITÀ

Biennio 2007-2009

Alessandra Vallisneri riconfermata alla presidenza di AISA l 22 febbraio, nel corso dell’Assemblea annuale di AISA, l’Associazione Italiana per la Salute Animale, che fa parte di Federchimica, Alessandra Vallisneri (Fatro) è stata riconfermata alla guida dell’Associazione per il prossimo biennio. Alessandra Vallisneri (nella foto) è bolognese, laureata in Medicina Veterinaria con Lode, e opera con Fatro dal 1984 dove si è sempre occupata di sviluppo e Registrazione di Farmaci Veterinari. La Vallisneri dopo aver ricoperto in seno ad AISA ruoli di grande responsabilità ne è Presidente dal 2005. Nel corso dell’Assemblea Ordinaria di AISA sono state rinnovate le cariche sociali dell’Associazione e sono stati eletti:

I

Presidente: Dr.ssa Alessandra Vallisneri (FATRO SpA) Vice Presidenti Dr. Philippe Bruneau (FILOZOO SEGUE DA PAGINA 14

Quando la competenza è un optional Il sottosegretario Serafino Zucchelli del Ministero della Salute in un documento del 25.01.07 parla di un disegno di legge delega sul governo clinico, ove si propone di ristabilire gli statuti “per far sì che si valorizzino i meriti e le competenze, non ripercorrendo le strade del passato”. Ciò ci rincuora, caro Ministro, però per il momento dobbiamo confrontarci con l’ordinanza 12 dicembre 2006, una normativa vergognosa perché satura di corbellerie. Le faccio un esempio, Ministro Livia Turco: il mio rottweiler certificato per fare pet therapy dovrebbe andare nelle scuole e nelle case di riposo con la museruola! Ma poi come coniugare le raccomandazioni del suo Sottosegretario con quanto affermato all’articolo 5 della suddetta ordinanza? Infatti al comma 3 recita che “l’autorità sanitaria competente, in collaborazione con l’azienda sanitaria locale stabilisce: a) i criteri per la classificazione del rischio da cani di proprietà con aggressività non controllata con i relativi parametri per la rilevazione; b) i percorsi di controllo e rieducazione per la prevenzione delle morsicature. Già, ma come si stabilisce la competenza, ancora in modo tautologico? Mi auguro che le Asl provvedano a dotarsi di veterinari comportamentalisti altrimenti saranno guai seri, e non solo per i cani! ■

srl) - Dr. Giampiero Vantellino (BAYER SpA) Componenti Commissione Direttiva: Dr.a Patrizia Baroni (INTERVET ITALIA Srl) - Dr.a Diana Clio Basagni (BASF ITALIA SpA) - Dr. Marco Bruni (ISTITUTO DELLE VITA-

MINE SpA) - Dr. Pierluigi Crippa (MERIAL ITALIA SpA) - Dr.a Roberta D’Amore (NOVARTIS ANIMAL HEALTH SpA) - Dr. Gianluca Donelli (ELI LILLY ITALIA SpA) Dr. Antonio Franco (TRE I Industria Italiana Integratori SpA) - Dr. Andrea Mencarelli (PFIZER ITALIA srl) - Dr. Alberto Mondellini

(COPYR SpA) - Dr. Gianni Muccini (SCHERING-PLOUGH SpA) Dr. Paolo Predieri (ACME Srl) - Dr. Isidoro Schachter (CEVA VETEM SpA) Past President: Dr. Giuseppe Pradella (ELI LILLY ITALIA SpA)

Gli Atti dell’Assemblea sono pubblicati al sito: http://www.federchimica.it/elen co.asp?Sezione=170&IdElen co=2509



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Analgesia preoperatoria per l’ovaristerectomia della gatta

di Maria Grazia Monzeglio

Un confronto tra quattro protocolli analgesici maci somministrati, oltre al comportamento associato all’algia valutato mediante scala analogica visuale (VAS) e scala analogica visuale interattiva (IVAS). I gatti che ricevevano butorfanolo mostravano un aumento significativo del punteggio IVAS due ore dopo l’intervento, rispetto ai valori basano studio ha confrontato l’efficacia della somministrazione preoperatoria di butorfanolo per via intramuscolare, carprofene per via orale, ketoprofene per via sottocutanea e blocco nervoso locale con bupivacaina nel prevenire il comportamento postoperatorio associato all’algia nella gatta in seguito ad ovariosterectomia. A 52 gatte intere sono stati somministrati prima dell’intervento: butorfanolo (0,44 mg/kg IM), carprofene (2,2 mg/kg PO), ketoprofene (2,2 mg/kg SC) o infiltrazione di bupivacaina (blocco) (1,1 mg/kg SC). Sono stati valutati, 2 ore prima dell’ovariosterectomia e 0, 1, 2, 4, 8, 12 e 24 ore dopo, il cortisolo e la concentrazione dei far-

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Tumori extratesticolari in cani e gatti sterilizzati Sviluppo di una neoplasia testicolare in sede di castrazione in diciassette soggetti e neoplasie primarie di origine testicolare ma con sede extratesticolare sono estremamente rare. Uno studio ha rivisto le cartelle cliniche di 12 cani e 5 gatti che avevano sviluppato tumori spontanei di origine testicolare dopo la castrazione. Undici cani presentavano tumori delle cellule di Sertoli in sede extratesticolare. Un cane e 5 gatti presentavano un tumore interstiziale extratesticolare. Sei soggetti (1 cane e 5 gatti) avevano sviluppato caratteristiche sessuali secondarie che scomparivano dopo la rimozione del tumore. Tutti presentavano una massa palpabile scrotale o nella sede dell’originale incisione prescrotale. Nessun soggetto moriva per la neoplasia e non si identificavano metastasi. Tra le cause si possono ipotizzare numerose possibilità, tra cui la presenza di tessuto embriologico ectopico o il trapianto di tessuto testicolare durante la castrazione.

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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo http://www.evsrl.it/vet.journal/

li. I soggetti che ricevevano carprofene, ketoprofene e bupivacaina mostravano punteggi VAS e IVAS significativamente maggiori ai valori basali 1 e 2 ore dopo l’intervento. I punteggi VAS e IVAS dei gatti che ricevevano bupivacaina erano significativamente maggiori, 1 e 2 ore dopo la chirur-

gia, a quelli dei gatti che ricevevano butorfanolo. Rispetto ai valori basali, i gatti che ricevevano carprofene mostravano un aumento significativo del cortisolo 1 ora dopo l’intervento e una riduzione significativa 24 ore dopo la chirurgia. Gli autori concludono che la somministrazione preoperatoria di

carprofene e ketoprofene ha effetti simili a quella del butorfanolo sul comportamento indotto dall’algia nelle gatte sottoposte a ovariosterectomia. Nelle gatte in cui si effettua il blocco con bupivacaina può essere necessario effettuare un’analgesia aggiuntiva subito dopo la chirurgia. ■



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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Trattare efficacemente l’emesi nel cane

di Maria Grazia Monzeglio

Quando è necessario controllare farmacologicamente il vomito acuto e cronico?

rosegue con le indicazioni terapeutiche di Massimo Gualtieri (Professore di Chirurgia presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano) la rassegna di articoli dedicati da vet.journal all’emesi canina. Pur essendo considerato fondamentalmente un meccanismo protettivo, il vomito può costituire per il clinico un difficile problema diagnostico a causa del gran numero di condizioni patologiche che lo possono determinare o che ad esso possono associarsi (polmonite ab-ingestis, deplezione di fluidi corporei ed elettroliti, squilibri acido-basici). Le cause che determinano il vomito sono moltissime e possono essere, come è noto, gastriche, intestinali, intra-addominali, non gastroenteriche, endocrino-metaboliche, neurologiche, dovute a farmaci, tossine, dieta, malattie infettive, ecc. A volte Il vomito si presenta anche come somatizzazione di un disturbo emotivo in situazioni di stress, angoscia o di ansia. Nell’approccio diagnostico-terapeutico al vomito, basilare è la consapevolezza che il vomito non è una malattia ma un sintomo e dunque è la risoluzione della possibile causa che lo induce che risolverà il problema, non la soppressione del sintomo. Per questo motivo numerosi Autori non ritengono utile o ritengono addirittura dannoso l’impiego di antiemetici nel trattamento del vomito, in quanto la soppressione del sintomo potrebbe distogliere l’attenzione del clinico dalla reale causa che lo determina. Tuttavia, se vengono costantemente considerate nella diagnosi differenziale tutte le possibili cause di vomito in relazione al segnalamento e ai dati anamnestici rilevati, l’impiego di antiemetici può risultare di notevole beneficio al paziente, riducendone notevolmente il disagio e minimizzando le eventuali complicanze correlate al vomito (disidratazione, anomalie elettrolitiche, squilibri acido-basici). Di fronte a un cane che vomita una prima tappa fondamentale è comprendere se si tratta di vomito acuto o cronico.

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Il vomito acuto Il vomito acuto (spesso autolimitante) insorge in genere in modo improvviso ed è caratterizzato dal manifestarsi di un numero elevato di episodi giornalieri (che possono variare da 3 a 10 o più episo-

di), con soggetto modicamente abbattuto e che può o meno presentare disoressia/anoressia. Le cause che inducono vomito acuto sono numerose, e per valutarne l’eziologia e il conseguente iter diagnostico è importante valutare attentamente il paziente. A volte il vomito può contenere tracce ematiche in varia misura (ematemesi), che tuttavia non dovrebbero allarmare il clinico più del proprietario. Tracce di sangue di colore rosso vivo o rosato possono infatti essere normalmente presenti nel vomito acuto reiterato a causa dei ripetuti sforzi espulsivi gastrici che determinano la fuoriuscita di modiche quantità di sangue per ressi o per diapedesi dai capillari sottomucosali dello stomaco. Il sangue può anche essere presente sottoforma di coaguli ematici o materiale simile a fondo di caffè (sangue digerito) e può essere causato da erosioni o ulcere gastriche, corpi estranei vulneranti, neoplasie. L’ematemesi deve inoltre essere distinta dalla presenza di sangue in cavità gastrica di provenienza diversa (cavità orale, cavità nasali, apparato respiratorio profondo, soluzioni di continuo cutanee, ecc.) e che spesso ha azione emetica. Quando viene portato alla visita un cane con vomito acuto, con o senza ematemesi, dovremo analizzare una moltitudine di eventi, potendo essere causato da patologie benigne ed auto-limitanti come la gastrite acuta, oppure da patologie gravi come la pancreatite acuta, le ostruzioni intestinali o l’insufficienza renale ed epatica acuta, ecc. Occorre quindi non sottovalutare mai il sintomo vomito che potrebbe rappresentare “la punta di un iceberg”. Come ci si comporta quindi in questi casi? Non sempre un cane con vomito acuto deve essere sottoposto ad estese indagini diagnostiche, in quanto una causa frequente di vomito acuto è rappresentata dalla gastrite acuta non specifica. Ulteriori indagini diagnostiche dovrebbero essere indirizzate dai dati anamnestici e clinici. In genere, l’approfondimento diagnostico è indicato se al momento della presentazione iniziale si rilevano segni quali febbre, letargia, depressione, debolezza, disidratazione o reperti palpatori anomali. In assenza di questi rilievi un approccio non aggressivo è, a parere dell’autore, quello ideale: un digiuno assoluto da cibo e acqua per 12/24h spesso può da solo risolvere il problema. L’ingestione di cibo o di liquido infatti determina una distensione gastrica che stimola altro vomito in quanto sia la fase cefalica che gastrica delle secrezione di acido gastrico sono stimolate dal cibo. Qualora le condizioni del paziente siano più serie, è possibile allora impostare una terapia sintomatica per 1-3

giorni, tenendo sotto osservazione il soggetto e valutandone le condizioni generali. Il controllo farmacologico del vomito prevede, oltre alla somministrazione di fluidi (soluzione di Ringer lattato, soluzione NaCl 0,9%, soluzione Elettrolitica Reidratante III, etc.), l’uso di farmaci antiemetici volti ad antagonizzare i recettori centrali e periferici che causano l’emesi e stimolare i recettori che promuovono la motilità gastrointestinale (e il conseguente svuotamento gastrico). Tra i differenti farmaci antiemetici che attraverso questo meccanismo d’azione possono con successo essere utilizzati nel trattamento del vomito acuto, ricordiamo i derivati fenotiazinici. Questi farmaci sono antagonisti dei recettori adrenergici alfa1 e alfa2, dei recettori istaminergici H1 e H2, e dei recettori dopaminergici D2 a livel-

lo del centro del vomito e della zona chemorecettoriale (CRTZ). Il capostipite dei derivati fenotiazinici è la clorpromazina, il cui effetto antiemetico si esplica a dosaggi nettamente inferiori a quelli impiegati per indurre sedazione. L’effetto è dose dipendente e può essere aumentato, in caso di scarso controllo del vomito, partendo dalla dose più bassa, con cautela, fino al raggiungimento dell’effetto terapeutico richiesto. Essa sembra avere inoltre azione antagonista sui canali del calcio che si traduce con una diminuzione della secrezione delle cellule epiteliali intestinali. La dose consigliata nel controllo del vomito nel cane è di 0,2-0,4 mg/kg IM o SC, SID-TID. In alternativa alla clorpromazina è possibile utilizzare la metoclopramide, farmaco procinetico dotato anche di attività antiemetica centrale. La me-

toclopramide è un antagonista dei recettori dopaminergici D2 e dei recettori serotoninergici 5HT3 a livello della CRTZ, ed ha effetti colinergici sulla muscolatura liscia. La metoclopramide possiede dunque attività antiemetica parziale in quanto non agisce direttamente sul centro del vomito ma solo a livello di CRTZ. La metoclopramide aumenta il tono del LES, la motilità dello stomaco e del piccolo intestino prossimale favorendo lo svuotamento gastrico. La dose consigliata nel controllo del vomito è di 0,2-0,4 mg/kg SC, IMPO, QID. L’emivita plasmatica è molto breve, circa 1 ora e questo spiega la sua maggiore efficacia nella infusione endovenosa continua (1-2 mg/kg, nelle 24 ore). Entrambi questi farmaci possono presentare degli effetti collaterali. La clorpromazina può indurre ipotensione causando vasodilatazio-

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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

ne arteriolare per un’azione di blocco α-adrenergico (che può tuttavia essere facilmente controllata mediante fluidoterapia) e diminuire la soglia delle convulsioni in soggetti epilettici. La metoclopramide, anche ai dosaggi consigliati, può determinare effetti extrapiramidali, aggressività, tremori o agitazione ed è controindicata qualora si sospetti una ostruzione intestinale, in pazienti epilettici o con feocromocitoma. Inoltre non dovrebbe essere somministrata in soggetti che impieghino simulta-

neamente farmaci anticolinergici (atropina, scopolamina, amminopentamide, isopropamide) a causa di un antagonismo tra questi e gli effetti della metoclopramide. Un farmaco antiemetico con meccanismo d’azione simile a quello della metoclopramide ma con attività procinetica gastrica inferiore e minori effetti collaterali a livello di SNC, è il domperidone. La posologia è di 0,1-0,5 mg/kg, PO, BID. Esistono inoltre farmaci antagonisti selettivi del recettore 5-idrossitriptamina tipo 3 (5-HT3)

che possono essere antiemetici efficaci. Questi farmaci, che comprendono l’ondansetron, il granisetron e il tropisetron, sono usati soprattutto nei pazienti umani per il vomito associato alla chemioterapia con cis-platino. L’emesi indotta dal cis-platino è mediata dai recettori 5-HT3 serotonergici, sia nella zona d’innesco chemorecettoriale (nei gatti) che a livello dei neuroni vagali afferenti (nei cani). Questi farmaci, ed in particolare l’ondansetron, attualmente hanno un costo molto ele-

vato e sono quindi poco pratici per l’uso routinario, tuttavia possono essere presi in considerazione nei pazienti con vomito intrattabile. Se il vomito persiste per 23 giorni dopo aver iniziato la terapia sintomatica, è indicato un approfondimento diagnostico più aggressivo (ematologia-ematochimica, diagnostica per immagini, laparotomia) per escludere o confermare la presenza di una patologia chirurgica o di altre malattie che richiedono un intervento mirato.

Il vomito cronico Quando il vomito persiste per un periodo superiore a 5-10 giorni, può essere considerato vomito cronico. La sua frequenza può variare da una volta alla settimana a molte volte al giorno e può essere associata anoressia (probabilmente secondaria a una modica nausea), perdita di peso. In presenza di erosioni o ulcere gastriche si possono osservare ematemesi o melena. In alcuni casi si riscontra depressione, anoressia, dimagramento e algia addominale. In genere il soggetto non risponde ad alcun trattamento sintomatico. Riconoscere le cause responsabili di vomito cronico può essere molto arduo se non a volte impossibile. In questi casi, sulla scorta delle indicazioni anamnestiche e cliniche, è di fondamentale importanza effettuare indagini di routine come gli esami ematologici, il profilo biochimico, l’analisi delle urine, radiogrammi diretti dell’addome. Queste indagini sono volte ad escludere la presenza di una patologia non-gastrointestinale come causa del vomito e devono necessariamente essere eseguite prima di procedere alla valutazione dei disordini gastrointestinali primari mediante esami contrastografici, ecografici, endoscopici e laparotomia esplorativa. Gli esami ematologici sono inoltre utili per la valutazione e caratterizzazione di eventuali complicanze metaboliche del vomito come disidratazione e squilibri elettrolitici. Tra le cause che più frequentemente inducono vomito cronico possono essere considerate le gastriti croniche. Nella maggior parte dei casi non è possibile risalire alla causa iniziale di gastrite cronica. Si ritiene che sia presente un’irritazione continua causata dalla esposizione ripetuta e persistente agli stessi fattori che causano la gastrite acuta. Un circolo vizioso costituito da vomito, ipersecrezione acida gastrica, danno mucosale, reazione infiammatoria e meccanismi immunomediati, può mantenere e alimentare la gastrite; il danno mucosale, infatti, permette la diffusione retrograda dell’acido gastrico con ulteriore danneggiamento della mucosa che, a sua volta può, determinare una flogosi immunomediata auto-alimentante per l’esposizione degli antigeni mucosali al sistema immunitario della mucosa. L’esame endoscopico è lo studio diagnostico elettivo per le gastriti croniche, consentendo la visualizzazione diretta della mucosa gastrica ed il prelievo di campioni bioptici, che deve essere


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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL sempre effettuato anche in assenza di lesioni macroscopiche. I quadri endoscopicamente osservabili in corso di gastrite cronica sono solitamente molto variabili e spesso non correlati alla sintomatologia. La diagnosi di gastrite cronica è possibile solo mediante esame di campioni bioptici multipli della mucosa gastrica prelevati da sedi diverse. Si ritiene che alla base delle gastriti croniche vi siano dei processi immunologici scatenati da diversi agenti. Il trattamento della gastrite cronica, se la causa specifica non viene individuata, si fonda sulla terapia dietetica associata o meno a terapia farmacologica. Nei soggetti che presentano vomito ripetuto si dovrebbe sospendere e modificare totalmente l’alimentazione poiché antigeni della dieta possono infatti essere la causa scatenante della gastrite. In caso di gastrite lieve tali modificazioni dietetiche possono essere risolutive e si dovrebbe offrire una dieta altamente digeribile, ipoallergenica, ricca in carboidrati e con un basso tenore lipidico e proteico in piccoli pasti frequenti (le prove di esclusione alimentare dovrebbero essere proseguite per almeno 2-4 settimane, prima di valutare la risposta terapeutica). Qualora il vomito dovesse persistere è consigliabile l’impiego di farmaci antiacidi. I farmaci antagonisti dei recettori istaminergici H2 sono strutturalmente simili all’istamina e inibiscono la secrezione acida gastrica legandosi ai recettori H2 delle cellule parietali, prevenendo così l’interazione di questi con l’istamina stessa. Gli antagonisti H2 riducono ma non sopprimono la produzione di acido cloridrico da parte delle cellule parietali, la loro azione antiacida è dose dipendente e può essere resa più efficace raddoppiando o triplicando il dosaggio comunemente impiegato. Tra gli anti-H2 più frequentemente impiegati ricordiamo la ranitidina, la nizatidina, la famotidina e la cimetidina. La ranitidina può essere considerata il farmaco di prima scelta in quanto possiede anche attività anticolinesterasica e quindi procinetica a livello gastrico. Questo farmaco aumenta il tono del LES e accelera lo svuotamento gastrico, spesso rallentato in corso di gastrite cronica. La ranitidina non inibisce il metabolismo ossidativo microsomiale epatico (citocromo P450) e quindi non ostacola il metabolismo epatico di altri farmaci. Va usata con cautela in pazienti con funzionalità renale ridotta. La posologia varia da 1 a 5 mg/kg PO, EV, SC; BID. La nizatidina possiede attività procinetica come la ranitidina e viene impiegata alla dose di 5 mg/kg PO, SID. La famotidina possiede attività antiacida circa 9 volte superiore rispetto alla ranitidina, e non ha effetti procinetici a livello gastroenterico. È somministrata ogni 12 ore, PO, EV, SC alla dose di 0,5-1 mg/kg. Infine la cimetidina è stata il primo antagonista H2 usato nel cane e la sua attività antia-

cida è da 6 a 10 volte inferiore rispetto alla ranitidina. Questo farmaco inibisce l’attività del citocromo P450, riducendo il metabolismo epatico di altri farmaci. Venendo metabolizzata per il 70% dal fegato può essere impiegata, con buon margine di sicurezza, in pazienti con insufficienza renale cronica. La posologia consigliata è di 5-10 mg/kg, PO TID, ridotta a 2,5-5 mg/kg, BID in caso di insufficienza renale cronica. I farmaci inibitori della pompa protonica sono raramente necessari in cor-

so di gastrite cronica, tranne che in presenza di lesioni ulcerative. Essi agiscono come antagonisti non competitivi, inibendo l’attività della pompa protonica H/K localizzata sulla membrana apicale della cellula parietale. L’inibitore di pompa di più comune impiego è l’omeprazolo; altri principi attivi più recenti come il ansoprazolo o il pantoprazolo non differiscono significativamente dal primo in potenza e durata di azione. Questi farmaci sono utili nel trattamento di patologie in cui è richiesta u-

na completa inibizione della secrezione acida, come ulcere gastro-duodenali, gastrinomi inoperabili o mastocitosi sistemiche. La massima azione del farmaco si raggiunge dopo un periodo di latenza di 3-5 giorni, durante il quale la forma attiva inibitoria si accumula nella cellula parietale gastrica. L’omeprazolo inibisce l’attività del citocromo P450 e quindi può interferire con il metabolismo epatico di altri farmaci. La somministrazione prolungata del farmaco può inoltre portare a ipertrofia re-

versibile della mucosa gastrica e, raramente, a diarrea. La posologia consigliata è di 0,7-1 mg/kg, PO, SID. Per la terapia farmacologica delle forme croniche con infiltrati da modesti a gravi, possono inoltre essere utilizzati i corticosteroidi (es. prednisone o prednisolone alla dose di 1-2 mg/kg SID, per 1-2 settimane, riducendo poi gradualmente la dose nell’arco di 2-3 settimane). Anche il metronidazolo (14-20 mg/kg, BID) può rivelarsi efficace sia combinato con il prednisolone


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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

che da solo per almeno 2 settimane. In rari casi possono essere necessari farmaci immunosoppressori come l’azatioprina (50 mg/m2, SID). La gastrite eosinofilica risponde generalmente bene a una severa dieta a eliminazione. Quando la sola terapia dietetica fallisce, solitamente è efficace l’associazione di una terapia corticosteroidea (prednisolone, 1-2 mg/kg, SID). Le gastriti atrofica e granulomatosa sono più difficili da trattare rispetto alla gastrite linfoplasma-

cellulare e a quella eosinofilica. Una dieta povera di grassi e fibra (una parte di formaggio molle tipo ricotta/cottage e due parti di patate; una parte di pollo lesso e due parti di patate) può aiutare a controllare i segni clinici. La gastrite atrofica può rispondere a una terapia corticosteroidea e/o procinetica, quest’ultima al fine di mantenere lo stomaco vuoto, soprattutto la notte. La gastrite granulomatosa non è comune nel cane e non risponde efficacemente alla terapia corticosteroidea o die-

tetica. Nelle forme di gastrite cronica con riscontro istologico di Helicobacter spp, a causa della attualmente incerta patogenicità del batterio, è consigliabile escludere altre più plausibili cause della sintomatologia clinica prima di attribuire la responsabilità della gastrite a un’infezione sostenuta da questo microrganismo. Tuttavia per eradicare Helicobacter sono necessarie terapie che combinano più farmaci e con somministrazioni ripetute nel tempo. Esistono numerosi protocolli utilizza-

bili. L’autrore (unicamente quando il referto del patologo segnala la presenza di gastrite cronica con sovrainfezione da batteri spirillari), preferisce l’associazione di metronidazolo (20 mg/kg), amoxicillina (20 mg/kg) e ranitidina (3 mg/kg), due volte al giorno per 23 settimane. Al posto della ranitidina è possibile usare l’omeprazolo (0,75 mg/kg, SID) o un altro antiacido. Gli animali con apparente gastropatia associata a Helicobacter sembrano rispondere bene al trattamento e avere una

prognosi buona. Tuttavia, data l’incertezza sul rapporto di causaeffetto, i soggetti che non rispondono al trattamento dovrebbero essere rivalutati per escludere altre patologie. Le ulcere invece possono essere trattate con le stesse modalità viste per le gastriti croniche, associando eventualmente la somministrazione di composti dell’alluminio che si legano ai tessuti danneggiati, ricoprono le ulcere e proteggono dagli effetti degli acidi gastrici e della pepsina. Il trattamento iniziale delle erosioni e ulcere gastriche dovrebbe comprendere un anti-H2 per controllare la secrezione acida associato a un citoprotettore (es: sucralfato) per proteggere la mucosa gastrica. In caso di mastocitomi e gastrinomi si può effettuare un trattamento palliativo con agenti di blocco dei recettori istaminici, come la cimetidina. Principali farmaci utilizzati per il trattamento delle gastriti, erosioni e ulcere gastriche: Cimetidina: 5-10 mg/kg PO, IV, SC, TID Ranitidina: 2 mg/kg PO, IV, IM, SC, BID Famotidina: 0,5 mg/kg PO, BID Nizatidina: 1,0-5,0 mg/kg PO, SID Omeprazolo: 0,75 mg/kg PO, SID Sucralfato: 1 g/30 kg PO, TID Misoprostolo: 2-5 microgrammi/kg PO, QID Metoclopramide 0,2-0,5 mg/Kg PO, SC, TID Massimo Gualtieri DVM, PhD, Professore di Chirurgia Veterinaria, Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, Università degli Studi di Milano. Membro dell’European Emesis Council

“Promettenti” i nuovi vaccini umani per l’aviaria Risultati convincenti per i nuovi presidi presentati alla conferenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha affermato che progressi incoraggianti sono stati compiuti nella ricerca per lo sviluppo di un vaccino umano contro l’influenza aviaria. Oltre 40 sperimentazioni cliniche sono già state completate o sono in corso e 16 produttori di dieci Paesi stanno sviluppando prototipi di vaccini antipandemia contro il virus H5N1. I vaccini presentati alla conferenza organizzata dall’Oms a Ginevra il 15-16 febbraio scorsi “hanno per la prima volta dimostrato in maniera convincente che la vaccinazione può stimolare una risposta immunitaria protettiva contro i ceppi del virus H5N1 presenti in numerose aree geografiche”.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 INFO REGIONI

Medicina Veterinaria

Toscana, regolamentato l’esercizio delle MNC a Toscana apre alle medicine non convenzionali e agli operatori che le praticano. E la fitoterapia entra nella formazione universitaria post-laurea. Il Consiglio Regionale ha approvato nei giorni scorsi una proposta di legge che regola l’esercizio delle medicine complementari da parte di medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti. Le medicine complementari - ha spiegato Anna Maria Celesti (Forza Italia) - servono ad ampliare la sfera dell’azione medica. La legge garantisce il principio della libertà di scelta terapeutica del paziente e la libertà di cura del medico sotto stretto controllo scientifico e tutela l’esercizio delle medicine complementari”. La legge stabilisce che gli Ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri, veterinari e farmacisti istituiscano elenchi dei professionisti che esercitano le medicine complementari e rilascino specifiche certificazioni sui requisiti. “L’approvazione della Legge Regionale che regola l’impiego delle MNC trova l’ovvio consenso degli esperti che da anni auspicano una tale risoluzione su scala nazionale” commenta l’Unione delle medicine non convenzionali in Veterinaria “peculiarmente mirata al settore

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LIGURIA

TBC nel savonese, costituito staff esperti n seguito ai recenti episodi di tubercolosi bovina e micobatteriosi nei cinghiali, è stato istituito, su proposta della Asl2 di Savona, un gruppo di studio interdisciplinare, per la valutazione epidemiologica. L’iniziativa è stata avviata allo scopo di predisporre, nei confronti del patrimonio zootecnico, della fauna selvatica e delle attività umane correlate, le opportune misure a tutela della salute umana e animale. Del gruppo di studio interdisciplinare, coordinato da Marco Lovesio, fanno parte Bruno De Felice, Giuseppe Durante. In rappresentanza dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta sono Claudio Arossa e Monica Dellepiane. Intanto tutti gli allevamenti bovini del savonese e delle zone confinanti sono stati sottoposti a controllo straordinario con esito negativo. ‘’L’assidua vigilanza e i ripetuti controlli sull’osservanza delle disposizioni impartite - spiegano all’ufficio veterinario dell’Asl 2 del Savonese - hanno consentito, anche attraverso un’incisiva attività di repressione il raggiungimento degli obiettivi di controllo’’. (Fonte: ANSA).

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veterinario carente in tale materia soprattutto in riferimento al settore della Zootecnia Biologica per il quale è prevista l’attuazione del Regolamento CE 1804/99, ma anche in riferimento agli animali d’affezione nella libertà di scelta terapeutica che il proprietario ha diritto ad esercitare. La necessità di una

regolamentazione di tale ambito garantisce anche l’autonomia del medico veterinario nel ricorso consapevole alle differenti pratiche terapeutiche, nel rispetto del pluralismo scientifico”. Senza entrare specificamente nel merito dei suoi contenuti, la Legge approvata dalla Regione Toscana, conclude l’U-

nione “innesca una serie di considerazioni relative alle diversità che si vengono così a creare in ambito nazionale, mancando l’applicazione di un sistema di certificazione degli esperti a garanzia di una prestazione professionale erogata con scienza e coscienza”. Intanto, la fitoterapia diventa materia uni-

versitaria. Il consigliere regionale Filippo Fossati (DS) ha dichiarato “con questa legge abbiamo unito il mondo accademico, medico e scientifico con quello politico con l’intento di ampliare le possibilità di scelta terapeutica del cittadino all’interno del servizio sanitario pubblico”. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 INFO REGIONI

Formazione, il punto di vista delle Regioni Adottato un documento strategico per la valorizzazione delle professioni a Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome ha approvato, in data 15 febbraio, il documento “Strategie per la valorizzazione della risorsa professionale nelle arti, mestieri e professioni. Indicazioni per le politiche regionali”. Le Regioni propongono di valorizzare il ruolo

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delle professioni e di sviluppare l’aggiornamento e la formazione continua dei professionisti, in cooperazione con gli Ordini e altre associazioni di rappresentanza. A tale scopo le Regioni dovrebbero regolare o concorrere alla definizione di: “percorsi ricorrenti di formazione e aggiornamento a carattere

obbligatorio o non, come già avviene ad esempio per molte realtà ordinistiche, con riguardo sia ai nuovi profili professionali, sia ai mestieri tipici locali; dei soggetti e delle forme di certificazione dell’aggiornamento; delle modalità di finanziamento della formazione continua, anche in relazione al ruolo dei nuo-

vi Fondi interprofessionali”. Il documento conclude con la proposta di elaborazione di uno schema di Accordo quadro programmatico in materia di professioni, arti e mestieri, da adottarsi in seno alla Conferenza Stato Regioni e nel quale inserire le linee di integrazione tra le iniziative di competenza statale e

quelle di competenza regionale, con distinzione tra materia riservata e materia concorrente. Muovendo dalle più recenti decisioni della Corte costituzionale, è dato ritenere che per quanto riguarda “l’ordinamento e l’organizzazione degli ordini e dei collegi professionali” la competenza sia demandata in via esclusiva allo Stato. ■ Il documento integrale approvato dalla conferenza delle Regioni è consultabile on line su @nmvi Oggi attraverso le funzioni di ricerca.

SARDEGNA

Lingua blu, a marzo la nuova campagna di vaccinazione artirà nei primi giorni di marzo la nuova campagna di vaccinazione degli ovini e dei caprini sardi a rischio di infezione di lingua blu. È una delle tre linee d’intervento che l’assessorato regionale della Sanità ha messo a punto in vista della prossima primavera-autunno, quando l’innalzamento delle temperature potrebbe favorire l’epidemia con il proliferare dell’insetto che trasmette il morbo. Finora la sperimentazione con il vaccino attenuato del sierotipo 1 ha riguardato 3.500 capi e i risultati completi - i primi danno già esiti positivi - saranno disponibili tra qualche settimana. Per la campagna di vaccinazione la Sardegna ha chiesto al ministero 2 milioni 950mila dosi per il sierotipo 1 su circa 3 milioni di (rpt 3 milioni e non 3000) capi di patrimonio ovi-caprino isolano, mentre per i sierotipi 2 e 4 (virus che hanno già colpito nell’isola) l’istituto zooprofilattico regionale ha in magazzino 800mila dosi di vaccino spento. Quanto alle altre azioni messe in campo dalla Regione, l’assessore Nerina Dirindin ha annunciato di aver firmato il 21 febbraio un decreto sulla profilassi sanitaria contro la febbre catarrale degli ovini che sarà gestita direttamente nelle aziende zootecniche dai veterinari delle Asl. Contemporaneamente partirà anche una campagna di informazione e comunicazione destinata agli allevatori che, oltre ad opuscoli e messaggi sui media tradizionali e riviste specializzate, prevede una serie di assemblee sul territorio per illustrare il piano di lotta alla malattia per il 2007. Attualmente i focolai attivi sono stati registrati in 10 comuni del sud della Sardegna (Domus de Maria, Pula, Quartu Sant'Elena, Sarroch, Sinnai, Teulada, Uta, Villa San Pietro, Villacidro, Villaspeciosa), mentre la mappa soggetta a restrizione comprende un'area che ha come confini ideali a nord il Marghine e il Golfo di Orosei e a sud Capo Teulada. (ANSA)

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Revisione del D.Lgs 116/92

Sperimentazione animale, riprende il dibattito Lettera di SIVAL al Governo: anche la veterinaria ai tavoli tecnici oddisfazione per la ripresa, nelle sedi istituzionali, del dibattito sulla revisione delle norme in materia di sperimentazione animale. È quanto espresso dal Presidente della Società Italiana Veterinari per Animali da Laboratorio (SIVAL) in una lettera inviata lo scorso 22 ottobre al Sottosegretario di Stato alla Salute - On. Gian Paolo Patta, all’On. Benedetto Della Vedova - primo firmatario della pdl n. 2157 “Disposizioni per la protezione degli animali utilizzati per fini scientifici o tecnologici” e per conoscenza al Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio. “Senza nascondere nel contempo - un certo disagio nel non vedere ancora coinvolta la componente veterinaria”, il Presidente Fornasier, ha sottolineato che la SIVAL “ha già avuto modo di offrire il proprio contributo scientifico alla stesura di documenti condivisi da tutte le parti in causa, nel corso della trascorsa Legislatura, approdando ad una fase molto avanzata di confronto e di proposta”. “Riteniamo fondamentale - aggiunge Fornasier - riprendere il dibattito con il coinvolgimento di tutte le componenti, inclusa quella medico-veterinaria, evitando di disperdere il lavoro già svolto e con esso il buon grado di condivisione sul quale si era basato. È inoltre importante, conclude il Presidente, considerare che - là dove la ricerca si avvale ancora della sperimentazione animale - la figura professionale del medico veterinario è imprescindibile anche quale garante del benessere degli animali da laboratorio, un settore nel quale è necessario produrre il massimo sforzo di approfondimento e miglioramento”.

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Nuova pdl L’On. Benedetto Della Vedova (foto), presidente dei Riformatori liberali e deputato di Forza Italia, ha presentato il 25 gennaio scorso alla Camera una proposta di legge sulla sperimentazione animale. È il risultato di un tavolo di confronto, durato un anno e mezzo, tra le associazioni animaliste, Farmindustria e Società italiana di farmacologia. Obiettivo della proposta di legge: ridurre la sperimentazione animale a fini scientifici e incentivare metodi alternativi che garantiscano contemporaneamente la dignità degli animali e lo sviluppo della ricerca biomedica. 25.000 firme Le associazioni animaliste hanno consegnato, lo scorso 20 feb-

braio al sottosegretario alla Salute, Gianpaolo Patta, 25.000 firme per il superamento della pratica della sperimentazione animale. Con la petizione, alla quale hanno aderito 25.000 cittadini - si legge in una nota Ansa - è stato

richiesto al governo il finanziamento di ricerche e il perfezionamento di metodi sperimentali che non si avvalgano di animali, la sollecitazione e la vigilanza di nuovi metodi sostitutivi, la promozione e la diffusione di banche

dati per evitare inutili ripetizioni degli esperimenti, la realizzazione di banche di tessuti umani e infine l’istituzione di una commissione di valutazione di protocolli sperimentali. Spiega Ilaria Ferri all’ANSA: “Il ministero della Salu-

te ha accolto le nostre richieste, valutando la possibilità di un tavolo tecnico fra le direzioni competenti del ministero e i ricercatori di cui si avvalgono le associazioni, oltre ai rappresentanti delle associazioni’’. ■


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http://ego.evsrl.it/

Codici Ego: le chiavi d’accesso alla veterinaria on line e Segreterie delle Società gestite da EVsrl (AIVEMP, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR, SIVE - e le Società Specialistiche con sede in Palazzo Trecchi) stanno inviando ai Soci le ricevute fiscali dell’iscrizione 2007. Le ricevute fiscali riportano a piè di pagina i codici (username e password) per l’accesso

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riservato ai servizi del portale EGO. I Soci sono pertanto invitati a ritagliare e a conservare i codici EGO riportati sulla ricevuta fiscale. I codici EGO sono notificati anche con l’iscrizione a un corso, seminario, congresso di una delle società gestite da EV - Eventi

Veterinari, etc... I codici EGO - attribuiti individualmente e univocamente- consentono l’accesso al portale EGO e di fruire dei relativi servizi: - FAD (formazione a distanza on line) - liste e servizi telematici (Vetlink, Forum, Vet Job e Vet Exchange, con autonoma gestio-

ne dell’iscrizione / cancellazione) - informazione specializzata (Vet Journal e @nmvi Oggi, Novità Editoriali e dal Portale EGO; questi ultimi inviati in automatico ai Soci che hanno fornito un indirizzo di posta elettronica all’atto di iscrizione alle Società e disattivabili- in

tutto o in parte - su richiesta a help-liste@anmvi.it) - consultazione dei propri dati anagrafici, stato di iscrizione, crediti ECM, copia di attestazioni ECM, ecc. E chi non ha i codici EGO? Chi non è registrato al portale EGO o non è Socio di alcuna Società fra quelle sopra indicate può richiedere di partecipare alle liste telematiche e/o di ricevere i servizi telematici, fad inclusa, e l’informazione specializzata rivolgendosi a help-liste@anmvi.it Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Segreteria della Società a cui si è iscritti o scrivere a help-liste@anmvi.it. Questa casella di posta elettronica fornisce assistenza tutti i giorni lavorativi in orari di ufficio. ■

5 crediti ECM con la formazione a distanza

“Chirurgia Ortopedica del Cane e del Gatto” : primo corso FAD a cura di EVsrl, accreditato dal Ministero della Salute nel programma ECM. Realizzato da SCIVAC con la Facoltà di Torino, è strutturato in otto lezioni di chirurgia ortopedica. Relatori: Prof. B. Peirone e Dott. A. Vezzoni. Accesso libero e gratuito dal portale EGO fino al 30 giugno 2007. EVsrl è provider certificato ISO 9001-2000)

17 marzo, Assemblea Ordinaria Soci SIVAE l Consiglio Direttivo SIVAE ha convocato l’assemblea ordinaria dei soci per Sabato 17 marzo 2007 alle ore 14.00 a Palazzo Trecchi - Cremona. “L’ordinaria convocazione annuale dei Soci, - ricorda il Presidente SIVAE, Lorenzo Crosta - è un’occasione di confronto e di discussione dei temi e delle problematiche inerenti all’attività della nostra associazione”. Questi i punti all’ordine del giorno: Relazione morale del Presidente; Relazione del Vice Presidente; Approvazione del Nuovo Consigliere Dr. Alessandro Melillo in sostituzione del Consigliere dimissionario Dr. Fabrizio Benini; Relazione finanziaria del Tesoriere e sua approvazione; Presentazione e approvazione del bilancio consuntivo 2007 e del bilancio preventivo 2008.

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LETTERE AL DIRETTORE

È corretto pubblicare? Dopo avere letto l’articolo “Ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso” (Professione Veterinaria 4/2006, lettera al Direttore del dottor Matteo Fiori, ndr), casualmente ho ricevuto copia del Codice Deontologico approvato dal consiglio FNOVI del 17/12/06. Leggo il capitolo “Rapporti tra Medici Veterinari” e trovo le parole CORRETTEZZA, LEALTÀ, CIVILE DIBATTITO. Ripenso all’articolo e mi chiedo: risponde ai suddetti principi pubblicare tale articolo? Il Collega ha un Ordine dei Medici Veterinari cui rivolgersi per tale controversia? Come l’estensore dell’articolo conserverò diligentemente il pezzo per tenere bene a mente ciò che non si deve fare. Cordiali saluti Dr. Giuseppe Mancosu, Medico Veterinario

7° Motovet 3° Euromotovet 16-17 GIUGNO 2007 LAGO DI COMO Nel week end del 17 giugno prossimo si terrà la settima edizione del motovet, il raduno internazionale dei motociclisti veterinari. Dopo due anni in terra straniera quest’anno il raduno ritorna nel bel paese e precisamente lungo le stupende strade di quel ramo del lago di Como (e anche di quell’altro ramo…). Tutti i veterinari motociclisti italiani sono invitati a partecipare per dare degna accoglienza ai colleghi d’oltralpe. Per informazioni ed iscrizioni: www.motovet.it info@motovet.it dott. Massimo Raviola 3355655116

ANNUNCI ROYAL CANIN ITALIA srl leader nel settore dell'alimentazione secca d'alta gamma per animali d'affezione ricerca INFORMATORI MEDICO-SCIENTIFICI per le zone di: - MILANO (parte della città e provincia est) - ROMA (parte di città e di provincia) Si richiede una buona introduzione nel canale Veterinario per animali d'affezione. Si offre interessante compenso più incentivi legati all'attività svolta Inviare dettagliato Curriculum Vitae a: ROYAL CANIN ITALIA s.r.l. Via Anton Cechov, 50/2 20151 Milano fax 02 33490091 c.a. Dr. Giorgio Massoni) e-mail: info@royal-canin.it citando espressamente l'autorizzazione al trattamento dei personali ai sensi di legge 375/96

ANNUNCI ANNUNCI CONCORSO SSN Numero 4 posti per Dirigente Veterinario presso l’Az. Usl n.8 di Siracusa/Sicilia, Corso Gelone n.17 - Siracusa Inf: via Reno 19 (www.ausl8.siracusa.it). Scadenza 5/3/2007.

Caro Collega, abbiamo da anni una rubrica che consente ai Colleghi-lettori di dire la loro. Lo stesso accade tutti i giorni sulle nostre liste telematiche senza interventi censori di alcun tipo, dove il limite è dato dal senso di liceità ed educazione di ognuno. Sulla carta stampata una supervisione dei contenuti è d’obbligo e ci è capitato di dover intervenire, emendando nomi e cognomi, su lettere che diversamente sarebbero state diffamatorie. Anche nel caso in questione, se

non fossimo stati certi che il Collega, con la sua lettera, non violava alcuna legge sulla stampa, non avremmo pubblicato. Al contrario, era nostro dovere rispettare il principio di libertà di espressione e dare spazio ad una testimonianza, resa in maniera civile e senza alcuna diffamazione. Il resoconto di una esperienza professionale, per come scritto, si inserisce perfettamente nel significato di questa rubrica come in quello di tutte le occasioni di confronto aperto che

ANMVI favorisce. La testimonianza è resa senza rivelare l’identità del Collega di cui si parla, pertanto non può dirsi scorretta né contraria al civile dibattito. Né può dirsi sleale, perché chi scrive, appunto il Collega Matteo Fiori, si è pubblicamente firmato e condividendo la sua esperienza con i Colleghi-lettori si è esposto alle loro riflessioni, comprese le Tue che altrettanto civilmente ci mandi e noi pubblichiamo. Carlo Scotti

Il cane è un dipendente statale, il gatto un libero professionista Gianni Ippoliti


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laPROFESSIONE VETERINARIA 8/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

8-10 mar.

INCONTRO SIDEV

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

11 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

11 mar.

15-17 mar.

CORSO SIVE

16-17 mar.

INCONTRO SIARMUV

17-18 mar.

INCONTRO SIVAE

17-18 mar.

INCONTRO SIRVAC

18 mar.

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON GRUPPO DI PRACTICE MANAGEMENT - DEL. REG. SCIVAC CAMPANIA - ORDINE DEI MED. VET. DI NAPOLI CORSO SCIVAC

18 mar.

21-24 mar.

INCONTRO SIANA Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO

25 mar.

25 mar.

25 mar.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

25 mar.

25 mar.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

29-31 mar.

CORSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO SIVE

29-31 mar.

31 mar.

SEMINARIO SCIVAC INCONTRO SIODOV

31mar. 1apr. 1 apr.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

12-14 apr.

INCONTRO Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICIV

14-15 apr.

15 apr.

INCONTRO SISCA

15 apr.

INCONTRO SIMIV

15 apr.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO

15 apr.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA

15 apr.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA

15 apr.

DERMATOLOGIA: III PARTE - PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MALATTIE CUTANEE INDOTTE DA VIRUS NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO - Park Hotel Piacenza - Strada Valnure, 7 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Catania - Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SALVI PER UN PELO! IL CONIGLIO ED IL FURETTO IN TERAPIA INTENSIVA - Rivoli (TO) Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: III PARTE - APPROFONDIMENTI DI RADIOLOGIA E FISIOLOGIA PER L’ANESTESISTA - L’ANESTESIA DEL PAZIENTE CON DISFUNZIONE D’ORGANO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL PIEDE, DEL NODELLO E DELLA GRASSELLA Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE A CARICO DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO INCONTRO SIVAE 2007 - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it LINEE GUIDA ALLA VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEL CICLO ESTRALE NELLA CAGNA E NELLA GATTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, Napoli - Via Nuova Ponte di Tappia, 25 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ALIMENTAZIONE DEL GATTO IN ALCUNE SITUAZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it NUOVE METODICHE IN ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - VIA S. EMILIANO 30 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELLE DERMATOPATIE PRURIGINOSE DEL GATTO - Perugia- Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: II PARTE - ESTRAZIONI DENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI ALIMENTAZIONE E MANAGEMENT DELLA VACCA DA LATTE - Istituto Zooprofilattico Sperim. Lombardia-Emilia Romagna, sede di Cremona - Via Cardinal Massaia, 7 - ECM: 17 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it STATO DELL’ARTE NEL TRATTAMENTO DELLE LESIONI DI TENDINI E CARTILAGINI - Malpensa Fiere, Busto Arsizio (VA) - Via XI Settembre 16 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it LA DEBOLEZZA NEL CANE: INTERNISTA, CARDIOLOGO E NEUROLOGO A CONFRONTO - Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA DELLA CAVITÀ ORALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it MEDICINA COMPORTAMENTALE: III PARTE - LA TERAPIA COMPORTAMENTALE E FARMACOLOGICA DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it APPROCCIO TERAPEUTICO ALLE PATOLOGIE SPINALI DI INTERESSE CHIRURGICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DISORDINI ISTIOCITARI: CLASSIFICAZIONI, ISTOPATOLOGIA E CITOLOGIA DIAGNOSTICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it IL LEGAME DI ATTACCAMENTO E LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PATOLOGIE VASCOLARI EPATICHE: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Pomezia - Hotel Selene - Via Pontina Km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA - Sala Quadrivium -Genova - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Palace Hotel Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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