Professione Veterinaria 7-2011:ok
24-02-2011
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
7 2011
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 8, numero 7 dal 21 al 27 febbraio 2011
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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AMBULANZE CON I MOTORI ACCESI
SALVIAMO I CAVALLI DAL REDDITOMETRO
MODALITÀ DI SEQUESTRO PREVENTIVO
BENESSERE ANIMALE E PRATICHE DI TRASPORTO
ERIC ZINI ALL’INCONTRO SIMEF
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TROPPI FRAINTENDIMENTI SUI REQUISITI EAEVE
BREVI INAIL L'Area ex Ispesl dell'Inail (Dipartimento igiene del Lavoro) ha trasmesso all'ANMVI il documento "Risonanza Magnetica in veterinaria: criticità, indicazioni e proposte operative per la gestione della sicurezza". Il documento non ha valore normativo ma potrebbe rappresentare la base per una iniziativa legislativa da definire insieme al Ministero della Salute. L’ANMVI ha dato la propria disponibilità alla collaborazione tecnicolegislativa.
ONAOSI I veterinari aventi diritto al voto stanno inviando la propria scelta alla Fondazione ONAOSI. La rappresentanza della veterinaria volontaria può essere assicurata solo dalla lista che riuscirà ad assicurare una presenza della categoria. La Lista "I valori Onaosi" ha buone possibilità di garantire l'ingresso della veterinaria volontaria, il collega Federico Molino, nel Comitato di Indirizzo.
BSE Il Consiglio dei Ministri europei ha discusso su richiesta della delegazione polacca, l'eventualità di autorizzare le proteine animali (processed animal protein PAPs) nell'alimentazione di avicoli e suini. Si tratterebbe di una eventualità che se autorizzata comporterebbe la revisione di misure restrittive presenti nella vigente legislazione per combattere le TSE. Il Ministro Galan chiarisce la posizione dell'Italia: basarsi su certezze scientifiche.
OGM Fine della tolleranza zero sugli ogm nei mangimi. Il Comitato europeo competente per la materia il 17 febbraio ha approvato a maggioranza una norma di garanzia sul flusso controllato in dogana dei mangimi. In caso di presenza in quantità al di sotto dello 0,1% di tipologie di ogm in attesa di autorizzazione da parte della Ue, i prodotti non verrebbero più respinti, ma accettati.
APA Le Regioni e le Province autonome rinnovano al Governo le richieste già avanzate per assicurare continuità nell'esercizio delle funzioni relative alla tenuta dei libri genealogici e ai controlli funzionali del bestiame, sottolineando la drammatica situazione in cui versa il sistema a seguito dei pesanti tagli operati dal Milleproroghe.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
www.anmvioggi.it
BPV
La cartella clinica fa la qualità L’attività documentale del medico veterinario è un servizio al cliente e un fattore di certificabilità A PAGINA 3
TARIFFARIO MINIMO FINALMENTE ERAVAMO RIUSCITI A DEFINIRE IL NOSTRO TARIFFARIO MINIMO, PREDISPOSTO DALLA FNOVI, e ad avviare l’iter per il suo riconoscimento presso il Ministero, che doveva approvarlo con decreto per dargli il valore di riferimento obbligatorio per tutti i veterinari. Ci mancava poco ma Bersani ha pensato bene di buttare tutto all’aria con una lenzuolata togliendo ai tariffari professionali ogni valore legale e riducendoli a semplici riferimenti indicativi. Abbiamo sempre creduto che il tariffario minimo, derivando dalla sommatoria di ogni costo previsto per le diverse prestazioni nel rispetto delle BPV (Buone Pratiche Veterinarie) possa essere uno strumento di garanzia della qualità della prestazione nell’interesse del proprietario e soprattutto a difesa della salute e del benessere dell’animale. Per essere chiari: una prestazione offerta ad un prezzo più basso di quello previsto dal tariffario minimo o viene praticata sotto costo, non considerando tutte le componenti dirette o indirette di costo, o non rispetta le BPV con il rischio di diventare vera e propria malpractice. Per questo siamo convinti che si debba riprendere una forte battaglia politica ed istituzionale per ottenere il riconoscimento del nostro tariffario minimo che potrebbe essere anche un valido strumento per frenare una concorrenza al ribasso che sta creando forti problemi economici a molti colleghi ed uno scadimento del livello qualitativo delle prestazioni. Nel frattempo pensiamo anche che sia ora di una revisione ed aggiornamento del tariffario, ormai decisamente datato, per poter usufruire di uno strumento, che sia pure solo indicativo, ci permetta di avere un riferimento corretto del valore delle nostre prestazioni per noi, per i nostri clienti e per la definizione di tutti i rapporti convenzionali.
Né Milano, né l’Antitrust sembrano aver compreso il significato della certificazione Eaeve per le nostre Facoltà. Il Comune meneghino ha stanziato 200 mila euro per ampliare la clinica universitaria, per aprire un pronto soccorso 24h e una mutua per gli animali. L’Antitrust invece ha messo in dubbio che i requisiti Eaeve possano rappresentare un criterio selettivo ai fini delle immatricolazioni. La qualità didattica e in particolare la disponibilità di un ospedale universitario è indispensabile per la formazione dei laureati in medicina veterinaria. È un principio tanto corretto da dispiacersi che il nostro Ministero dell’Università non abbia adottato linee guida nazionali recependo le indicazioni europee in un provvedimento nazionale. A Milano è passata l’idea che l’ospedale veterinario possa diventare una struttura socio-assistenziale. È evidente che la mutua per gli animali è un fraintendimento degli obiettivi Eaeve, che non contemplano finalità para-assistenziali, ma una formazione accademica di qualità per i futuri medici veterinari, che li prepari all’esercizio della professione reale e della domanda di prestazioni veterinarie che li aspet-
ta. I proprietari sono esigenti, il paziente animale è penalmente tutelato. Tutto questo non è chiaro nemmeno al Garante della Concorrenza che, nell’ultima segnalazione inviata a Governo e Parlamento, ha piegato la questione-Eaeve alle solite finalità: accusare di corporativismo la nostra professione e chiedere la nostra estromissione dal tavolo della programmazione annuale del fabbisogno nazionale di veterinari. Testuali parole: “Nell’ultimo biennio la riduzione dei posti è stata effettuata per ciascuna facoltà in proporzione al raggiungimento degli standard formativi individuati dall’Eaeve. (…) Il raggiungimento degli standard qualitativi citati può essere perseguito con modalità differenti rispetto a quella, allo stato prescelta, consistente nella riduzione del numero dei posti disponibili”. Ci chiediamo se il Garante della Concorrenza fosse in vacanza durante le proteste per la riforma Gelmini oppure quando Via XX Settembre ha imposto la razionalizzazione delle sedi universitarie, oppure se ha trovato la soluzione occupazione degli “enne” disoccupati che verrebbero prodotti dalle sue curiose teorie di mercato. Se le ha ■ trovate ce le dica.
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